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conoscenze a scuola 16 ( Andrea )


di chiara94
20.04.2016    |    5.332    |    5 7.5
"” Avrei fatto come diceva lui..."
ANDREA



Ero impegnato in una conversazione molto importante. Lessi il primo messaggio di Bea, e mi confrontai con il mio interlocutore. “ La troia bionda mi ha scritto che sono pazzo e che la prossima volta mi tira le orecchie, cazzo gli rispondo?”Dall’altra parte arrivo’ :” non risponderle, deve imparare a capire chi comanda “
Aveva perfettamente ragione , lui si che ci sapeva fare. Lui si che piaceva alle ragazze. Ero molto piu’ bello di lui, eppure le femmine rimanevano stregate dalla sua personalita’.
Continuo’:” Quella deve capire che quando tiri fuori il cazzo, si deve inginocchiare e deve succhiartelo. Altrimenti tu sparisci “ e io:” ma Bea si e’ sempre vantata di non aver mai fatto godere un ragazzo, che pensa solamente a se stessa” lui mi interruppe, dicendo:” il passato e’ il passato, con te le cose cambieranno. Domani non portarla assolutamente a cena, si merita una punizione.”
Avrei fatto come diceva lui. Altrimenti mi avrebbero definito il nuovo cameriere della regina. Chiesi:” e come le scrivo?” La risposta fu ferma:” Non le scrivi nulla, peggio per lei. Dopo la lezione che le darai domani, diventera’ piu’ mansueta. A proposito, cerca di fare l’affettuoso con Chiara davanti a lei, cosi’ la fai ingelosire. Deve capire che comandi tu.”
Arrivo’ il secondo messaggio e nuovamente visualizzai, facendo finta di nulla. Lo avvisai e mi rispose:” Non cedere, ti scrivera’ ancora. Devi dimostrarti autoritario e rigido”
Al terzo messaggio il commento fu:” vedrai che presto, lei e la sorella succhieranno il cazzo ad entrambi. Diventeremo delle leggende, tutte le ragazze faranno la fila per noi” . Le parole di Diego fecero crescere la mia sicurezza…..
Eh si, proprio Diego. Mi era stato presentato da Chiara una sera in discoteca, all’ inizio ci fu una simpatia reciproca dovuta al tifo per la stessa squadra. Ma a poco a poco scoprimmo che cose piu’ profonde ci avrebbero legati. Mi ero confidato con lui, parlandogli dei miei problemi con Chiara, raccontandogli il primo avvicinamento burrascoso con Beatrice. Le sue parole mi davano energia, riusciva ad inculcare in me quella fiducia e quello spirito, necessari per affrontare ogni situazione. Ecco perche’ avevo deciso di invitarlo per quella giornata nei boschi. Avevo bisogno mi tenesse buona Chiara. Avevo bisogno spazi per poter corteggiare Beatrice.
Il sabato sera passai a prendere Chiara. Diego mi aveva detto di portarla in discoteca. Probabilmente voleva vedere le mosse di Beatrice. E anche io ero curioso di saperlo.
Beatrice aveva provato due volte a chiamarmi in giornata, ma non avevo risposto. Quella stronza se lo meritava.
Chiara si era vestita con dei leggins neri con bande laterali velate, decolte neri tacchi alti, un maglione bianco di quelli larghi e corti, che arrivano subito sotto l’ombelico, lasciando una piccola porzione di pancia scoperta. Le tette spuntavano come montagne che sovrastano le pianure, il culo era in bella vista, le curve erano ben delineate. Un bel culo, ma quelli delle due sorelle erano imbattili.
Passammo a prendere Beatrice. Anche lei aveva dei leggins neri, con delle bande lucide sui lati e delle piccole decorazioni in strass sulla vita. Dei pompierini neri, e una maglietta attillata bianca , con diverse applicazioni in swaroski. I capelli erano legati, ma quello che mi colpi’ fu il suo culo: una forma incredibile, le sue chiappe erano belle sode, gliele avrei morsicate.
Due chiappe piccole, ma carnose, il sogno di ogni ragazzo . Immaginai sotto quei leggins se ci fosse un perizoma o una brasiliana, e questi pochi pensieri bastarono per farmi indurire il cazzo. La forma delle sue chiappe veniva scolpita da quel tessuto, sembrava quasi una seconda pelle.
Beatrice mise le ginocchia sui sedile e si giro’ verso la mia ragazza, per parlare.” Chiara, siamo quasi vestite uguali, sembriamo due perfette gemelline “.
Mi accorsi subito che la visuale di Chiara era ostruita dal corpo di Bea, e senza pensarci due volte e senza alcuna esitazione, la mia mano si fiondo’ a palpare quel culo. Prima la natica sinistra, accarezzando prima ogni centimetro di quel marmo di carrara, passando poi a stringerla per sentire quanto fosse sodo.
Il cazzo mi stava scoppiando nei pantaloni,il culo di Beatrice era il massimo. Mi misi anche io sui sedili con le gambe per partecipare al discorso, solamente per poter coprire ancora piu’ la visuale e godermi il piu' possibile il culo di quella stronza. Passai alla chiappa destra, ripetendo minuziosamente il rituale di prima, decidendo poi con le dita di spingere nel solco, quasi a voler bucare quel tessuto, per infilarle le dita nel culo. Le mie dita trovarono la resistenza di quei leggins, feci pressione ugualmente, percorrendo tutto il solco, con le dita nell’incavo.
La mia mano, a quel punto, si diresse verso’ il basso e ,come se dovesse raccogliere qualcosa,con il palmo leggermente richiuso, accarezzo’ completamente la figa di Bea, che quasi salto’ sul sedile. Forse avevo osato troppo, tolsi subito la mano, ma Chiara forse se ne era accorta.
Beatrice fu prontissima a dire:” Ho dimenticato il gas acceso forse, devo andare a controllare”. Beatrice torno’ pochi minuti dopo. Durante i dieci minuti del percorso, per arrivare in discoteca, non mi tolse mai gli occhi di dosso.
All’interno del locale, con una scusa mi allontanai, per andare a cercare Diego. Lo trovai quasi subito . Gli raccontai subito l’accaduto e mi bisbiglio’ qualcosa all’orecchio. Gli dissi:” Ma sei sicuro?” e lui mi fece si con la testa. Decisi di rischiare, seguendo il suo consiglio.
Tornai dalle due ragazze, abbracciando Chiara e lasciandomi andare ad un bacio passionale. Beatrice prese male la cosa, e si allontano’ quasi subito. Era infuriata. Due a zero per me. L’avevo palpata bene in macchina, e l’avevo umiliata ,baciando Chiara. Non l’avevo portata a cena al mare, senza darle oltretutto alcuna spiegazione.
Chiara si diresse al centro della pista, dopo avermi chiesto il permesso di ballare un po’. Mi andai a sedere su un divanetto piu’ riservato, secondo le indicazioni di Diego. Puntualmente arrivo’ Beatrice , la quale inizio’ subito:” se hai deciso di non volermi piu’ sentire o vedere, rispetto la tua scelta. Ma per favore, tieni le mani a posto allora. “
Diego si aspettava una simile reazione. Gelosia pura. Beatrice non si sarebbe mai aspettata la mia. Un violento schiaffo la colpi’ e la fece cadere sul divanetto.
Beatrice fini’ di schiena sul divano, con le gambe leggermente fuori. Mi avvicinai, con forza le apri’ le gambe, e nuovamente misi la mano in mezzo la sua figa. La mia mano premette con forza sui suoi leggins, per farle sentire il piu’ possibile il contatto.
Tento’ di bloccarmi la mano, ma riusci’ solo a rallentare il mio movimento. Solo dopo essersi tirata su, con il respiro affannoso, mi disse:” Ti prego Andrea, potrebbero vederci”
Mi alzai per tornare da Chiara. Per la terza volta nella serata avevo dimostrato a Beatrice chi comandava. Come mi piaceva essere il Diego della situazione, con risultati ben sopra le aspettative.
Beatrice verso le due mi mando’ un sms:” Andrea ti devo parlare, raggiungimi nell’altra sala, ti prego” Mi consultai via chat con Diego, il quale mi disse di raggiungerla e la tattica da seguire.
Era appoggiata alla parete , e aveva il trucco sotto gli occhi completamente disfatto. Capi’ che aveva pianto. Ero riuscito a far piangere la regina. Non la lasciai parlare, dicendo:” I tempi di Guido sono finiti, non mi divido per due ragazze, se non ne vale la pena”. Bea rispose:” Andrea, non sono stata io a cercarti, sei tu che mi sei saltato addosso quella sera in macchina “
Risposi, cambiando discorso:” Brasiliana o perizoma?” e lei :” Mi hai palpata come un ossesso prima, dovresti saperlo “ Sorrisi e lei ricambio’ il mio sorriso.
Dissi:” meglio essere palpata che piangere nei bagni di una discoteca” Le mie parole le fecero capire che avevo intuito la verita’. Mi guardo ‘ e disse: “ non essere cattivo, non farmi piu’ piangere” Aggiunse:” Andrea, io non voglio essere usata e buttata via; mi piacerebbe conoscerti meglio, uscire con te, pero’ devi frenare le tue voglie.”Obiettai: “ e se Chiara lo scoprisse? La perdo per uscire in amicizia con te?” Rispose:” iniziamo a uscire qualche volta assieme e poi vediamo. Anche io rischio di perdere Chiara”
Beatrice era piu’ tosta del previsto, sembrava assolutamente non voler cedere. Diego mi aveva messo in guardia che non sarebbe stata una faccenda da sbrigare in due giorni . Beatrice era molto altezzosa. Ma non mi sarei arreso, soprattutto ora che Diego era la mia spalla.
Le dissi che dovevo tornare da Chiara, o sarebbe venuta a cercarmi, visto che era passato circa un quarto d’ora. Come previsto, si arrabbio’:” sempre Chiara al primo posto metti. E io chi sono? Quella da toccare quando hai voglia, e poi da lasciare da sola tutta la sera come una cretina? “
Del resto, non aveva tutti i torti, ma mi guardai bene dal dirglielo. Risposi:” Solamente perche’ ti fai toccare culo e tette, credi che possa lasciare Chiara?” Beatrice prese male la mia risposta, e ando’ al contrattacco, venendomi vicino: “ Io non mi faccio toccare, sei tu che lo fai , e sai bene che non mi va
“ Con una mano la spinsi contro la parete, e la mia mano torno’ a incunearsi, in mezzo le sue gambe. Sfregai forte, e la regina apri’ la bocca,emettendo un grido soffocato.
Ero in una posizione leggermente spostata sulla sinistra, volevo che ,chi fosse passato vicino a noi, potesse vedere la mia mano a contatto con la figa di Bea.
Diego mi aveva detto di insistere, di continuare a martellarle la figa, perche’ nessuna ragazza sa resistere. Mi aveva suggerito di non andare con le mani sotto i vestiti per ora, in quanto Beatrice doveva ancora abituarsi all’idea di essere palpata come una troia in calore. Velocizzare le cose l’avrebbe spaventata e magari allontanata.
Invece lei doveva sentire il calore della mia mano sulla figa, doveva convivere con le mutadine bagnate. La sua testa era leggermente reclinata all’indietro, gli occhi socchiusi.
Quasi subito torno’ a bloccarmi la mano,e uscendo dallo stato di trance, apri’ gli occhi e si guardo’ intorno, ricordandosi che era in un luogo pubblico.
Vide, davanti a noi, Diego e Silvano, il terzo moschettiere, che stavano tranquillamente osservando la scena. Bea non poteva sapere da quanto fossero li, non poteva sapere se avessero visto solamente il momento in cui mi aveva bloccato la mano, oppure avessero colto i momenti piu’ intimi prima descritti.
Bea mi guardo’ spaventata e scappo’ via. Diego e Silvano mi diedero un cinque.
Bea mi scrisse qualche minuto dopo, chiedendomi:” Cosa ti hanno detto? Dimmi le esatte parole “ Non risposi, non si doveva permettere di farmi un simile interrogatorio. Poteva trattare cosi’ Guido, non me. Dentro di me ormai bruciava la forza di Diego.
Chiara mi chiese di ballare per l’ultima volta, e io le dissi di si. Feci un ultimo giro nelle sale, e rividi Beatrice, la quale si avvicino’ subito.” Andrea, ti prego, non toccarmi piu’ davanti altre persone e in pubblico “
Scocciato, le risposi:” vuoi uscire con me e poi ci sono problemi se ti tocco la figa? Devo portarti nel deserto?” Non disse nulla, continuando a guardarmi. “ per scopare in macchina o in camera, resto con Chiara. Con te speravo di poter mettere in pratica cose diverse”
Stavo rischiando molto, non so con quale coraggio riusci’ a dire quelle parole, ma i suggerimenti di Diego si erano fino d’ora rivelati esatti, e non volli fare di testa mia. Beatrice , sentendo quelle parole uscire dalla mia bocca, apri’ la bocca solo per dire:” Ma….”
Decisi di rischiare il tutto per tutto :” Prima mi andava di toccarti la figa davanti loro due, e allora? Ci sono regole con la ragazza con cui si esce? “ Vidi Beatrice che stava tremando, le mie parole la stavano destabilizzando, probabilmente aveva una risposta in mente, ma temeva la mia reazione.
Continuai:” in macchina avevo voglia di toccarti figa e culo davanti a Chiara, e l ‘ho fatto. Dopo mi andava di toccarti la figa davanti i ragazzi. Sei molto bella, sei figa, hai un culo eccezionale, puoi trovare diecimila ragazzi che cadano ai tuoi piedi. Oltretutto ho la ragazza. E vuoi uscire con me?”
Lei seppe solo dire:” Andrea, il primo che ha proposto di vederci di nascosto sei stato te “e io:” Certo , ma cosa pensavi, che non provassi a toccarti la figa? Pensavi ti chiedessi di uscire in amicizia? “ e lei rispose :” pensavo volessi uscire per conoscerci meglio e vedere il livello di feeling tra noi due . Andrea, sei veramente interessato a me, o vuoi solamente portarmi a letto?” Risposi in modo sibillino:” non voglio una semplice amicizia “ e nuovamente mi allontanai. Ormai era una partita a scacchi con Bea, e dovevo risultare io vincitore.
Era ora di andare a casa, Chiara mi raggiunse , dicendomi che non riusciva a trovare Beatrice. Io un ‘idea di dove fosse l’avevo. Dissi che sarei andato anche io a cercarla, e mi incamminai verso i bagni. Erano quasi le quattro, le sale si erano ormai svuotate, i controlli erano piu’ blandi.
Trovai Beatrice intenta ad asciugarsi nuovamente le lacrime. Le chiesi:” Piangi ancora?” e lei mi guardo’ , dicendo :” E’ colpa tua, non sei chiaro con me, non capisco cosa tu voglia da me”
Decisi di rispondere coi fatti. La mia mano ando’ nuovamente a cercare la sua figa per stringergliela, per farle nuovamente provare brividi di piacere.
Beatrice ancora una volta ansimo’, dicendo:” la figa me l’hai toccata piu’ tu che tutti gli altri ragazzi con cui sono uscita” Continuai :” se ti fossi messa gonna e autoreggenti, le mutandine te le avrei gia’ tolte da un pezzo, e ti avrei sditalinata” , mentre insistevo nell’accarezzarle la figa.
Entro’ una ragazza e si guardarono, mentre la mia mano continuava ,senza problemi, a massaggiarle la figa. Bea respirava come se fosse appena uscita da due minuti di apnea sott’acqua. Tolsi la mano, per mostrare alla tipa,appena arrivata, l’oscena macchia che si era formata sui leggins della regina.
Una vistosa chiazza piu’ scura sui leggins dimostrava inequivocabilmente che aveva le mutandine inzuppate, la figa della troia era bagnatissima. Stava godendo. La misteriosa ragazza disse:” per fare queste schifezze entrate almeno nelle toilette . Ora andatevene , o chiamo la sicurezza “
Beatrice a quelle parole corse via come fosse indemoniata, la tattica consigliata dal mio amico stava funzionando.
Arrivati alla macchina,Chiara si sistemo’ nuovamente sui sedili di dietro.La mia ragazza ricevette un messaggio da Diego, che le comunicava che avevo dimenticato la sciarpa.
Nessuna casualita’, ci eravamo perfettamente accordati. Chiara, come speravo e immaginavo, si offri’ di andare lei a prenderla. Cosi’ potei stare ancora da solo con Beatrice qualche minuto.
Le dissi:” Cosa hai? Ti vedo strana” e le sorrisi. Lei mi guardo’ con i suoi occhioni azzurri e rispose:”Andrea, stai esagerando, non sono la tua bambolina, che puoi usare a tuo piacimento.Ti ho detto che se vuoi usciamo assieme e ci conosciamo meglio, e poi vediamo come va il tuo rapporto con Chiara, e soprattutto come va tra di noi.Non credere che toccarmi la patatina diventera’ una regola”
Io risposi :” Piaceva anche a te, ti sei bagnata, sembravi una fontana”. Lei smenti’ la cosa , dicendo:” Non e’ vero , non mi piaceva, ero solamente un po’ sudata, il tessuto di questi leggins ,essendo elasticizzato, e’ sintetico, e dopo un po’ causa quell’inconveniente “.
Che bugiarda che era, scusa piu’ stupida non l’avrebbe potuta trovare. Dissi:” Se lasciassi Chiara, se tra di noi funzionasse, ti lasceresti andare?” La sua risposta fu sibillina:” Io non vivo sui se e sui ma, vedremo cosa succede e come va “
Mi girai per guardare se Chiara stesse tornando, non la vidi, e nuovamente la mia mano si fiondo’ in mezzo le gambe di Beatrice. Ancora una volta , ansimo’.
Il mio movimento era deciso e lento, per fargli sentire il piu’ possibile la mia mano, che stringeva il piu’ possibile la sua fessura. Con l’altra mano, schiacciai un pulsante accanto a me. Il finestrino del lato passeggero scese, mentre tre uomini sui cinquantanni si stavano avvicinando.
Si fermarono nei pressi della portiera, assistendo alla seguente scena: Beatrice aveva le gambe leggermente aperte, la mia mano la stava massaggiando in mezzo le gambe furiosamente, e lei , con la testa reclinata all’indietro, stava godendo. Dissi a Beatrice di guardare accanto a lei e vide i tre uomini. Mi guardo’ , dicendomi:” ti prego, Andrea, basta “. Avevo rallentato leggermente il movimento, all’improvviso gliela strinsi forte e iniziai poi un movimento veloce, facendo una forte pressione. La sua testa fini’ nuovamente all’indietro, e riprese a gemere. Decisi che poteva bastare, e tirai su il finestrino. I tre uomini si allontanarono. Accortasi del movimento del finestrino, Bea mi guardo’ e con le ultime forze disse:” Perche’ mi stai facendo questo?” E senza darmi modo di rispondere, mi colpi’ con la borsetta e scese dalla macchina, sbattendo la portiera.
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