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conoscenze a scuola 18


di chiara94
03.05.2016    |    6.412    |    12 8.8
"La regina riusciva a fingere perfettamente di volermi bene, quanto era falsa..."
CHIARA

Quella notte tornai a casa a piedi, dopo essere stata umiliata pesantemente. Diego mi aveva usata come uno straccio, la mia dignita’ era stata fatta in frantumi. Durante il percorso continuai a rivivere quella scena ogni secondo, l’odore del suo sperma non mi voleva abbandonare. Nonostante fossi all’aria aperta, quella forte puzza mi accompagno’ durante tutto il tragitto. Il mio piumino era impregnato completamente del suo seme, del suo essere maschio.
Ma cosa sto dicendo? Del suo essere maschio? Dovrei dire del suo essere mostro. Era un mostro, ecco cosa era. Non mi rispettava, mi umiliava in continuazione. Ma veramente poteva pensare che trattandomi cosi’ sarei finita a letto con lui e i suoi amici? Probabilmente lui era convinto di cio’.
La settimana dopo non andai all’universita’, dovevo preparare un esame, cosicche’ non vidi il mio aguzzino. Pero’ ovviamente la mia mente non smise mai di pensare in continuazione alla sfacciataggine di quel ragazzo, a quel vetro completamente cosparso di sperma, alla mano di Diego che masturbava lentamente il suo pene. Quanto era porco quel ragazzo, mi voleva far diventare una troia.
Mi ero persino dimenticata che fossi fidanzata e che il mio ragazzo mi stava tradendo. Con la scusa dell’esame, tra me e il mio ragazzo la corrispondenza e le telefonate furono molto limitate. Ero diventata brava a trovare scuse, non potevo distrarmi o avrei dovuto riniziare a studiare il capitolo dall’inizio.
Il sabato pomeriggio Bea mi scrisse, invitandomi a prendere un aperitivo in centro. Anche con lei era stata una settimana all’insegna della freddezza. I miei penseri erano completamente concentrati su Diego, dovevo trovare un modo per risolvere la situazione. Non potevo rischiare che si ripetesse una situazione simile a sette giorni prima. Una ragazza poi che passeggia tutta sola di notte per una strada deserta e’ inimmaginabile. Con tutti i delinquenti in giro. E Diego mica era venuto a cercarmi , per scusarsi e offrirsi di riaccompagnarmi.
E se fosse tornato il proprietario della macchina , cosa avrebbe pensato? Vedendomi inginocchiata accanto ad un finestrino pieno di una sostanza bianca?
Diego aveva esagerato, quella sera aveva veramente esagerato. Non avrebbe avuto senso chiedergli un incontro per chiarire, l’ultima volta che avevo deciso di optare per questa strada, mi ero messa ulteriormente in trappola da sola.
Non avevo voglia di prendere l’aperitivo con quella troia della mia finta amica, ma decisi di accettare, per non farla insospettire. Era un sabato pomeriggio, decisi di farmi bella.
Per me stessa, non ovviamente per i ragazzi. Loro non meritavano nulla. Andrea si era rivelato solamente uno schifoso traditore, mentre Diego era solamente un maniaco, che non era interessato assolutamente a me.
Indossai un vestito di maglina bianco che arrivava poco sopra le ginocchia. Le mie curve erano completamente in evidenza. Anche se era accollato, le forme dei miei seni spuntavano come rocce dal terreno. Un paio di collant velati scuri che contrastavano con il vestito , ai piedi degli stivali che arrivavano al ginocchio e con il tacco. Rigorosamente neri. Due paia di orecchini con pietre nere completavano il look. I capelli stirati con la piastra.
Beatrice invece arrivo’ con una gonna lunga, ma con uno spacco vertiginoso da un lato. Lo spacco arrivava fino poco sotto l’inguine , le gambe erano ricoperte da dei collant color carne luccicanti. Dalla parte opposta dello spacco un accessorio di metallo color argento. Sopra un maglione a lupetto, probabilmente di una taglia piu’ piccola, per far risaltare ancor di piu’ la sua seconda abbondante. Dei pompierini neri ai piedi, i capelli raccolti con la coda.
Ancora una volta mi aveva battuta, non potevo proprio competere con lei. Ecco perche’ mi stava portando via Andrea. Il mio ragazzo non era riuscito a resistere al suo fascino e alla sua bellezza.La regina riusciva a fingere perfettamente di volermi bene, quanto era falsa. E in tutti questi anni non me ne ero mai accorta. Dopo tutti i convenevoli di rito, ordinammo una cioccolata calda in due, per non mettere a repentaglio la linea. Con molta sofferenza evitammo la panna, troppe calorie.
All’improvviso’ sentimmo un ciao. Tutte e due ci girammo meravigliate, era Andrea. Anche Bea sembrava veramente sorpresa, probabilmente era una casualita’. Andrea si sedette vicino a Beatrice, in quanto dalla mia parte c’erano appoggiati i giubbotti.

ANDREA
Il mio arrivo non fu casuale. Non mi ero messo d’accordo con nessuna delle due. L’artefice di tutto era stato Diego, che aveva sentito Beatrice con una scusa, riferendomi ogni dettaglio della conversazione.
Beatrice gli aveva confessato che iniziavo a piacerle, ma che purtroppo non mi ero piu’ fatto sentire, in quanto il sabato prima avevamo litigato. Diego aveva voluto sapere ogni cosa, e lei con fatica gli racconto’ tutti i particolari, dalle palpate nella discoteca, ai numerosi schiaffi, all’incontro con quei tre uomini. Furbescamente , per non insospettirla, non prese una posizione, dicendole solamente che avrebbe dovuto capire quanto veramente io le interessavo.
Beatrice mi fisso’ solamente per un istante, probabilmente temeva che Chiara se ne potesse accorgere. Iniziai a conversare con loro, quando il mio sguardo cadde sulla mia destra. Una gamba di Beatrice era spuntata dallo spacco. Era completamente scoperta. Potevo notare bene la parte superiore dei collant , che si inscurivano sensibilmente.
Che cosce che aveva, sicuramente aveva spostato la gamba per offrirmi uno spettacolo provocante. Avevo voglia di ficcarle una mano in mezzo le cosce, all’altezza della sua figa. Ma non potevo, Chiara se ne sarebbe accorta probabilmente.
Ma non riusci’ a resistere, i miei ormoni avevano preso il sopravvento sul mio raziocinio e la mia mano spari’ velocemente sotto il tavolo. Iniziai ad accarezzare la coscia sinistra, quella piu’ vicina a me. Che sensazione sentire la morbidezza delle sue cosce, rese ancora piu’ sexy da quel nylon luccicante.
Squillo’ il cellulare. Era la mamma di Chiara. A causa del rumore nel locale, decise di uscire per sentire cosa voleva.Cosicche’ io potei tornare a concentrarmi su quelle cosce e la mia mano affondo’ nuovamente in mezzo a quel paradiso.
Bea mi blocco’ la mano,appena Chiara si alzo’ , dicendomi:” Pensavo fosse terminata la nostra conoscenza , invece oggi compari all’improvviso e la prima cosa che fai e’ toccarmi?”
Cosa avrebbe risposto Diego? Dovevo rispondere in maniera decisa e sicura, era l’unica soluzione. “ Perche’ non hai le autoreggenti?”
Risposi ad una domanda con un’altra domanda. Mi guardo’ perplessa, e disse:” Andrea, ti ho appena detto che la nostra conoscenza e’ finita, non fare finta di non sentire” Continuai sul discorso precedente:” Andiamo sui sedili di dietro della macchina, voglio toglierti i collant” Bea mi disse:” Ti prego, abbassa il tono di voce, potrebbe tornare Chiara”
Risposi in modo categorico:” Voglio toglierti i collant , hai capito?” Mi guardo’ , senza dire nulla, pensando probabilmente bene alle parole da usare:” Andrea, tu preferisci Chiara, anche lei ha i collant, toglili a lei “
Da sfacciato, dissi:” Se voglio, glieli tolgo. E’ la mia ragazza .Deve fare cosa voglio” E lei:” Andrea, ma se ti lamenti che sessualmente non ti soddisfa e cosi' chiedi a me di fare delle porcate , che solo a sentirle mi fanno rabbrividire “ La guardai, dicendo:” E allora? Uscendo assieme non ho dei diritti?”
Lei sembro’ quasi saltare sulla sedia:” Andrea, non ti sei fatto sentire per una settimana , e ora mi dici che noi usciamo assieme? “ Sbuffai e lei continuo’:” Andrea, la nostra conoscenza e’ finita?”
Io con la testa feci segno di no e lei tiro’ un sospiro di sollievo. Volli essere pero’ chiaro subito con lei:” Non puo’ essere finita, non ti sei ancora fatta sborrare la faccia da quei tre uomini” e sorrisi.
Mi accorsi che qualcosa la disturbava. Senza neanche girarmi, capi’. Chiara stava tornando nel momento meno opportuno. Ma fui fortunato, ci disse che doveva andare un attimo in bagno.
La mia mano torno’ subito tra le cosce della regina, in mezzo quella figa, che doveva essere mia. Passai il mio palmo in modo deciso su quella fessura, e Beatrice inizio’ a respirare in modo confuso. Nuovamente mi blocco’ la mano:” Ti prego Andrea, sei troppo porco per me “
Presi il mio cellulare e le dissi in modo perentorio:” Filma mentre ti palpo, e alla fine inquadra il tuo viso “ Lei sembro’ incredula nel sentire queste parole e si affretto’ a rispondere :” No Andrea, i video poi chissa’ dove finiscono. Hai visto che fine ha fatto Giada, facendosi filmare?”
All’improvviso decisi di tornare in picchiata su quella figa e questa volta gliela strinsi forte, e dalla sua bocca usci’” Ahia, ti prego, fai piano “ Senza pensarci su, le dissi:” Prendi in cellulare e filma”
Con una lacrima che le scendeva dall’occhio sinistro, mi disse:” No, sarei finita se poi tu lo facessi vedere in giro. Se litigassimo, ti vendicheresti “Mi alzai, spostai i giubbotti, e li sistemai nel mio posto originario.
Chiara stava tornando e mi trovo’ seduto nel posto vicino a lei. In modo scherzoso , disse:” Ah, finalmente ti sei deciso, pensavo fossi diventato il ragazzo di Bea” e io in modo affettuoso, risposi:” No amore, sei tu la piu’ bella delle due”. Lo sguardo di Beatrice mi fulmino’.
Decisi di spingermi oltre , e mi girai verso Chiara, dirigendomi verso il suo collo. Iniziai a baciarla sul collo, con bacini delicati e dolci, mentre la mia mano ando’ a cercare le sue cosce, facendo alzare vistosamente il vestito. Beatrice non poteva sapere cosa stesse accadendo sotto il tavolo, le basto’ osservare un accenno di baci sul collo dell’amica per inquietarsi.
Disse:” ma ragazzi, se volete fare queste cose, vado via, non voglio essere la vostra candela “ Chiara la guardo’ perplessa e ribatte’:” ma la cosa non ti ha mai infastidita “
Beatrice stava tardando a rispondere, e ci pensai io a soccorrerla:” Dai amore, abbiamo tutto il tempo che vogliamo dopo, ritorniamo ai posti originali, oggi sono io il terzo incomodo” Beatrice mi sorrise, aveva apprezzato molto la risposta. Anche Chiara mi sorrise e con la sua amica inizio’ un botta e risposta scherzoso.

BEATRICE

Andrea l’aveva fatto apposta a sedersi accanto a Chiara. L’aveva fatto per farmi ingelosire , e ci era riuscito alla perfezione. Vedere le sue labbra che cercavano il collo della mia rivale, mi aveva fatto ribollire il sangue. Non ci vedevo piu’. Non ero riuscita a rimanere in silenzio.
Andrea era stato un perfetto gentiluomo a venirmi in soccorso, sebbene avesse fatto quei gesti solo per vendicarsi dei miei rifiuti precedenti. Non perche’ desiderasse Chiara. No, lui desiderava solamente me. Dentro di me ne ero sicura.
Decisi di fargli capire che anche a me lui piaceva, a condizione che lasciasse la sua ragazza ovviamente. Non avrei mai accettato di dividerlo con un’altra.Mai. Lui voleva divertirsi, tenere un piede in due scarpe, ma iniziava a piacermi troppo, perche’ potessi accettare di essere la bambolina di scorta.
Con un movimento impercettibile, continuando a fissare negli occhi la mia amica, presi la sua mano e lentamente gliela spostai sulla mia coscia sinistra, scoperta. Mi guardo’ per un attimo, stupito dal mio gesto. Volevo dimostrargli che non esisteva solamente Chiara, volevo dimostrargli che, se l’avesse lasciata, non mi sarei tirata indietro.
Spostai su e giu’ la sua mano per farmi accarezzare la coscia, sia superiormente che lateralmente. Ma decisi che non bastava. Spostai la sua mano al centro del mio ventre e gliela appoggiai sulla mia figa, e iniziai a muovergli la mano. Mi stavo letteralmente toccando la figa da sola, utilizzando la sua mano. Dentro le mie mutandine ero fradicia, ero completamente bagnata. Andrea riusciva a farmi godere come nessun ragazzo fosse mai riuscito. Cercavo il piu’ possibile di contenermi, ma non sapevo quanto sarei riuscita a resistere. Squillo’ nuovamente il cellulare di Chiara. Era Diego. Chiedeva a Chiara se si sarebbero potuti vedere per andare a comperare un libro. Andrea annui’ con la testa, chiedendomi se gli avrei fatto compagnia, in quanto la cioccolata non gli era ancora stata portata.
Andrea non voleva la cioccolata, ma la mia figa. Si fermava per la mia figa. Andrea mi disse di spostarci dove era precedentemente seduta Chiara, cosi’ potei appoggiarmi al divanetto. La sua mano torno’ subito in mezzo le mie gambe, mentre lo fissavo con il respiro pesante.
Ero un lago la sotto. Andrea mi disse:” il tessuto dei collant ti fa sudare?” e rise. Io risposi con un sorriso, aggiungendo:” Ti piace cosi’ tanto la mia figa?” E lui:” Non puoi immaginare quanto la desideri, andiamo in macchina, ti voglio spogliare”
Volli subito essere chiara:” No Andrea, prima lasci Chiara, poi la mia figa sara’ tua. “ Andrea non apprezzo’ la mia risposta, ribattendo:” E’ un ricatto?” Io fui veloce a tranquillizzarlo, dicendogli:” No, e’ per dimostrarti che mi piaci tanto e che voglio una storia seria con te, e non all’ombra di Chiara “ Andrea mi sorrise e disse:” E come faccio a sapere che poi che anche con te a letto non rimarro’ insoddisfatto? “
Lo guardai maliziosamente e gli dissi:” Non sei il mio ragazzo eppure mi sono gia’ lasciata toccare la figa davanti a tutti, non e’ una dimostrazione importante? Chiara se la fa toccare davanti a tutti?” e lui:” No, ma Chiara fa i pompini” Gli dissi:” Puoi vivere anche senza pompini ugualmente, i miei ex ragazzi non si sono mai lamentati di me a letto”
Andrea, continuando a massaggiarmi la figa, disse:” Oppure scopo con te e mi faccio fare i pompini di nascosto da tua sorella Angelica “ Sentendo questa frase , mi allarmai:” Ti prego, lascia stare mia sorella, giurami che non ci proverai mai. Giuramelo “ lui fu lesto a rispondere:” E come facciamo per i pompini? “
Io lo guardavo respirando affannosamente, la sua mano appoggiata alla mia patatina mi stava facendo godere. Ero in paradiso. Non risposi, continuandolo a fissarlo con la bocca aperta.
La sua mano accellero’ il movimento, e il mio respiro sembrava quello di un atleta che aveva appena terminato la maratona. Andrea sapeva come farmi godere, stava letteralmente torturandomi la figa in un luogo pubblico, ma non mi importava.
Non mi accorsi neppure che il cameriere era venuto a portare la consumazione, solamente il forte odore di cioccolato mi risveglio’ da quei momenti indimenticabili. Chissa’ se si fosse accorto che Andrea mi stava toccando nelle parti intime, ma non mi avrebbe turbata piu' di tanto . Ormai il ragazzo di Chiara aveva l’abitudine di toccarmi davanti gli sconosciuti, e sarei stata costretta ad accettare questa sua mania. Aggiunse:” a proposito, da oggi farai finta di essere la ragazza di Diego, cosi’ Chiara non sospettera’ “ Io lo guardai stranita:” Ma Andrea, per finta vero? “ e lui si affretto’ a dire, con un sorriso beffardo:” certo, per finta”
Con la mano libera, prese la mia mano destra e la porto’ sul suo pacco.Io la tolsi subito, dicendogli:” Prima lascia Chiara “
Andrea ormai non era piu’ intenzionato ad accettare rifiuti, uno schiaffo prese in pieno la mia guancia sinistra. I miei lunghi capelli biondi , a causa del colpo subito, si spostarono, andandomi a nascondere il volto. Con la mano, lentamente li risistemai, tornando a guardare quel ragazzo tanto deciso, che nel frattempo aveva ripreso la mia mano e se le riappoggiata sui suoi jeans, all’altezza del suo pene.
Non volevo dargliela assolutamente vinta, perche’ altrimenti sarei diventata la sua sciaquetta solamente.” Andrea , hai ragione di pretendere queste cose, ma devi capire anche me, tu hai Chiara e io non voglio dividerti con lei”
Intanto , la mia mano, guidata dalla sua, stava letteralmente andando su e giu, sulla bozza dei suoi pantaloni. Il suo pene era durissimo, non so come faceva a non scoppiare in quei jeans. Andrea, infuriato per la mia risposta, alzando il tono di voce, disse:” e tu credi che io possa tornare a casa in questo stato? Me la pagherai cara” E scrisse velocemente un messaggio al cellulare, alzandosi frettolosamente dal divano.Indecisa su cosa fare, aspettai qualche secondo di troppo prima di corrergli dietro, cosicche’ quando arrivai alla porta del locale, Andrea era gia’ scomparso.
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