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Prime Esperienze

conoscenze a scuola ( Gaetano e Beatrice parte 1)


di chiara94
19.12.2017    |    5.503    |    15 9.9
"Ad un certo punto arrivo’ al reggiseno, e precisamente al gancetto, che lo chiude..."

Era la vigilia di Natale. La sera prima era venuta fuori una parte di me che non conoscevo: mi ero sottomessa alle voglie di Diego. Come ragazzo mi era sempre piaciuto per i modi decisi e maneschi, come se fosse l’unico padrone del mondo, ma non mi sarei mai immaginata di arrivare a quel punto. Sentire l’odore dello sperma? Mettermi a fare una sega ad un ragazzo in camera mia, mentre i miei genitori e mia sorella dormivano? Farmi trattare come una puttana ?
La mia vita come stava procedendo? Vediamo : da una parte c'era Andrea, il fidanzato della mia migliore amica. Mi trattava come un oggetto sessuale, come una sciacquetta, da usare solamente quando aveva voglia. In un mese circa nessuna frase carina, pochi complimenti ( se non volgari ), nessuna uscita ufficiale. Il classico ragazzo che tiene un piede in due scarpe. Eppure Andrea, che conoscevo da anni, non si era mai proposto cosi’ , e anche Chiara me ne parlava in modo ben diverso. Come mai questo cambiamento? Come mai questa doppia faccia,questo essere dr jekil e mr hyde ? C’entrava in qualche modo Diego?
Dall’altra parte c’era Diego, un ragazzo single, che corteggiava almeno una decina di ragazze. Un essere che non sapeva ,a mio avviso, il significato della parola verita’. Ero fra l’incudine e il martello. Se davanti il mio futuro ci fossero state due porte, quale avrei dovuto scegliere? Quale mi avrebbe condotta ad un briciolo di felicita’?
Un messaggio interruppe i miei pensieri. Ero davanti un bar in centro; Diego mi aveva invitata a fare colazione. Appena sveglia, letto il messaggio, la cosa mi aveva insospettita subito. Ma la voglia di rivederlo, di provare a me stessa che stavo giudicandolo male, mi fece pensare solamente a vestirmi di corsa per raggiungerlo. Ero andata in autobus, perche’ Diego aveva specificato che poi sarei dovuta andare sulla sua macchina. Dopo la sera prima, non ci trovavo nulla di strano. Sarebbe stato strano il contrario ,al massimo.

Stava piovendo incessantemente, i tuoni sembrava volessero squarciare il cielo plumbeo. Diego era in ritardo, continuavo a guardare il display dell’ orologio. Il bip del messaggio mi avrebbe avvisata se la mia ansia sarebbe cresciuta o diminuita, a seconda del contenuto.
Il messaggio recitava queste parole : “ Ti ricordi cosa ti ho detto ieri sera ? Voglio che sbocchini Gaetano e che bevi la sua sborra. Stamattina al telefono parlavamo di ragazze, e mi ha detto che gli piacerebbe molto romperti il culo e poi farti pulire il cazzo con la bocca .”
Diego non si rendeva conto che stava diluviando, che rischiavo di prendere una polmonite , e subito risposi:” Ma dove sei? Ti sto aspettando!!!! “
La risposta mi gelo’ il sangue nelle vene:” Ho detto a Gaetano che sei in centro a piedi e che hai bisogno di un passaggio per tornare a casa. Sta arrivando “
Non ci potevo credere, sul subito pensai a uno scherzo e glielo chiesi.
Diego mi rispose:” Ieri sera ti sembrava che stessi scherzando? Mi ascoltavi quando parlavo o quando hai un cazzo in mano non capisci proprio piu’ nulla?”
Risposi decisa :” Parlavi di parlargli la sera di Capodanno e magari di ballarci, e poi di raccontarti tutto “
Diego rispose :” Quindi mi hai preso per il culo ieri sera , troia ? Mi hai fatto capire che l ‘avresti fatto, per palparmi il cazzo? Mi mettero’ con tua sorella e me la scopero’ tutti i giorni mentre sei in camera tua, cosi’ sentirai quanto godra’ con il mio cazzo dentro la figa “
Mi veniva da urlare, ma cercai di trattenermi , limitandomi a scrivere:” ti prego Diego, gia’ Chiara si scopa Andrea, se anche mia sorella si prendesse te, psicologicamente crollerei”
Diego scrisse :” La smetti di fare la stronza ?”
E io risposi semplicemente con un si.
Lui continuo’ “ sta arrivando Gaetano a prenderti, hai capito?”
Risposi :” Non ho altre alternative comunque per tornare a casa “
Ma il messaggio dopo fu il piu’ terribile :” Mettiti sotto la pioggia, devi essere completamente fradicia, quando arriva. Cosi’ sarai piu’ sexy. Poi , per ringraziarlo, invitalo su a prendere un caffe. Ti andrai a cambiare e tornerai in camera, con indosso solamente un asciugamano corto. Ti devi abituare a rimanere mezza nuda davanti a lui . “
Non ci volevo e potevo credere, ero diventata una puttana ? Ma che richiesta era? Iniziai a respirare affannosamente. Forse non dovevo pensare a far mandare mia sorella in collegio, forse dovevo pensare io se cambiare aria e citta’. Non risposi, continuando a scorgere se l’auto stesse arrivando.
Mi arrivo ‘ un altro messaggio :” Se glielo ordinassi, tua sorella lo farebbe. Lei farebbe qualsiasi cosa per me .Si farebbe anche mettere in cinta da Gaetano , se io volessi “
Nuovamente non risposi, e misi il cellulare in borsetta. Guardai il cielo, mi spostai dal bar , raggiungendo il centro della piazza, vicino la statua. Mi guardai intorno, chi poteva esserci con quel tempaccio? Gia’ , nonostante quel tempaccio, decisi di chiudere l’ombrello e un forte acquazzone mi colpi’. Rimasi per circa un minuto sotto la pioggia, poi corsi di nuovo sotto la tettoia, vicino il bar. Ripresi il cellulare, dalla borsa , completamente bagnata. Mi inquadrai nel obiettivo , e fotografai il mio viso, completamento fradicio, con i capelli che avevano assunto una colorazione scurissima. Poi allontanai un po il cellulare, e fotografai il giubbotto, i miei jeans , e le mie scarpe : ero completamente inzuppata.
Mandai le due foto a Diego. La sua risposta arrivo’ quasi subito :” Sei caduta in una pozzanghera? “, con tante faccine.
E risposi , mettendola sullo scherzo “ Sono la ragazza del diavolo, qualche difficolta’ la devo affrontare “ e ci misi tante faccine coi baci.
Diego volle girare il coltello nella piaga “ La ragazza o la puttana del diavolo?”
Risposi ( non so ancora dove trovai la forza ): “ entrambe le cose. Ti conosco da qualche mese, so il tuo carattere, e so che non cambierai mai. Quindi mi adeguo”
Diego aggiunse :” Andrea ti avrebbe fatta scopare con quei tre uomini , almeno Gaetano ha la tua eta’ “
Un colpo di clacson attiro’ la mia attenzione. Gaetano era arrivato. Posai il cellulare in borsa. Corsi verso la macchina. Ero incredula. Una fiat uno di oltre 25 anni fa, tutta sgangherata di color bianco. Un parafango era staccato per meta’, segno di un incidente avvenuto da poco……..
Apri’ la portiera, e sedendomi, gli dissi :” Ciao, sei stato molto carino a venirmi a prendere . Non eri tenuto a farlo , non ci conosciamo cosi’ bene “
Lo guardai bene, pronunciai quelle parole, senza aver messo ancora a fuoco il suo volto. Non me lo ricordavo cosi’ brutto ! I capelli ricci scuri erano pieni di forfora , probabilmente era da qualche giorno che non si faceva la doccia. Aveva un piccolo taglio sul collo appena cicatrizzato, probabilmente un disguido della lametta per la barba. La pancia era veramente immensa, tanto che il sedile era spostato all’ indietro ,il massimo.
Lui mi guardo’ , fissandomi negli occhi, dicendo :” Una cessa non la sarei mai venuta a prendere. Tu sei figa “
Risi a questa frase, anche se veramente aveva detto una frase scontata e banale. Oltre ad essere brutto, sembrava anche stupido . Gaetano mise in moto la macchina. Ci fece compagnia lungo il viaggio uno strano cigolio, probabilmente un problema alle sospensioni.
Gaetano inizio’ a parlare del piu ‘ e del meno, chiedendomi cosa studiavo, che hobby avevo. Le solite domande che si fanno, quando si conosce una persona ,se si vuole risultare banali. Inoltre credo che conoscesse gia’ tutte le risposte.
Arrivati sotto casa, lo salutai ringraziandolo, e misi la mano sulla levetta della portiera. Ma mi bloccai, ripensando alle parole di Diego , e senza neanche rifletterci su, dissi :” Senti, vuoi venire a prendere un caffe ? Almeno mi sdebito per il passaggio “
Gaetano accetto’ subito, e salimmo. Non ero neanche sicura chi ci fosse in casa, e gli chiesi di aspettare un attimo fuori dalla porta, per darmi tempo di verificare. Non c’era nessuno ,lo feci accomodare in cucina. Gli dissi dove era il caffe e il necessario, gli dissi di metterlo su, mentre andavo a fare una chiamata. Uscita dalla cucina, mi appoggiai alla parete dietro il salotto, presi il cellulare e scrissi a Diego
“ L’ ho fatto salire, come volevi “
Diego rispose subito :” Brava, adesso digli che ti vai a cambiare. “
Tornai in cucina, e trovai il ciccione che armeggiava con la caffettiera.
Gli dissi :” Sono completamente fradicia, vado a cambiarmi e arrivo “
Gaetano , aspettando forse proprio questa mia frase , disse ;” Mi piacerebbe toglierti io qualcosa “
Capii’ bene il significato della sua frase, ma volli fare la sprovveduta, dicendo :” Scusa ?”
E lui disse :” Mi piacerebbe toglierti qualche vestito , sei cosi’ bella. Non mi hai mai considerato in giro, quella sera che abbiamo ballato mi sembrava che non vedessi l’ ora che finisse il ballo, vorrei capire se ti faccio schifo “
Risposi :” Gaetano, non mi e’ mai successo che un ragazzo mi chiedesse una cosa simile dopo cinque minuti. O se mi e’ successo , ho sempre risposto urlando “
Gaetano rispose:” C’e’ sempre una prima volta. Non ho il macchinone, mi vesto con roba del mercato ,ma so cosa voglio “
Rimasi spiazzata. Mi era sembrato un ragazzo tremendamente stupido e insicuro, adesso si dimostrava sicuro di se. E i suoi occhi erano fissi sui miei. Cercai di prendere tempo e gli chiesi :“ Non ho capito cosa vorresti togliermi “
E lui , senza tergiversare, mi disse :” Le scarpe, le calze, il maglione, la cintura, magari sbottonarti i jeans . A proposito, alla festa di capodanno con chi vai? Hai gia’ comperato il vestito ?”

Lo guardai, per capire dove voleva andare a parare, e gli risposi:” Credo con Chiara e il suo ragazzo. No, non l ‘ho ancora comperato. Sto aspettando le ultime novita ‘ che arriveranno in negozio il ventisette , per le clienti esclusive, come me “
Gaetano, sicuro di se , disse :” Perche’ non andiamo assieme alla festa ? Non so quanto tu ti possa divertire a fare la candela di quei due “
Dentro di me mi chiesi se Diego fosse d’accordo con lui, ma qualcosa dentro di me, una vocina lontana, mi disse di no . Che era tutta farina del suo sacco
Gli risposi :” Va bene “
Gaetano continuo’ :” Vengo con te per il tuo vestito, voglio sceglierlo io . Li dovrai provare tutti, poi ti diro’ quale prendere “

Feci segno di si con la testa. Ma cosa mi stava succedendo? Stavo diventando una burattina, nelle mani di tutti ? Come mai la mia indole battagliera, si era improvvisamente spenta?

Gaetano mi disse :” Vatti pure a cambiare . Se ti ammali, poi come facciamo l’ultimo dell’anno?” e sorrise
Lo guardai e gli dissi:” Per dimostrarti che non mi fai schifo come hai detto e che sono contenta che mi fai da cavaliere alla festa, , se vuo,i quelle cose dette ,me le puoi togliere tu “
Ormai dovevo essere impazzita, dovevo avere una seconda personalita’, o questa cosa non la si poteva assolutamente spiegare.
Gaetano mi disse “ Andiamo in camera tua “, e lo condussi nella mia camera. Mi fece sedere sul letto, prese il bordo inferiore del mio maglioncino e lo alzo’. Alzai le braccia, per facilitargli le cose, e me lo tolse. Rimasi con una maglietta molto leggera, una specie di canotta intima. Il negozio me l’aveva venduta per tale, anche se d’estate l’avevo messa per uscire. Poi si inginocchio’ e mi slaccio’ le scarpe sportive, e prima, una poi l ‘altra, me le tolse. Poi passo’ a sfilarmi i calzini rosa di spugna che avevo, prima uno, poi l ‘altro.
Mi accarezzo’ i piedi e disse :” Hai i piedi gelati, poi te li riscaldo . Adesso alzati “
Io mi alzai, lui si sedette sul letto e armeggio’ con la fibia della mia cintura. Lentamente la apri’, e mi sfilo’ la cintura dai passanti. Poi poso’ le sue mani sull’apertura dei miei jeans e lentamente apri’ il bottone. Si soffermo’ ,con le mani, in quella zona , andandosi a posizionare sulla cerniera. All’ improvviso , ma sempre molto lentamente , me l ‘abbasso’ e intravide le mie mutandine ,anteriormente. Erano di color maculato . Mi guardo’ e mi chiese :” Dovevi vederti con qualche ragazzo? Perche ‘ hai delle mutandine cosi’ provocanti? “
Io gli risposi:” No, non mi dovevo vedere con nessun ragazzo. Mi piace l’intimo con le fantasie, come stampe .”
Inspiegabilmente ero immobile, con il naso di Gaetano a pochi cm dalla mia figa, seppure coperta dal tessuto delle mutandine. Non provo’ ad abbassarmi i jeans ; forse ci sarebbe riuscito, perche ‘ero bloccata , e le mie braccia erano distese, lungo il corpo . Non riuscivo a capire cosa stava succedendo
Gaetano mi disse :” Mettiti il pigiama, io vado a controllare il caffe’ “ ed usci’ dalla stanza.
Io stavo per prendere il cellulare per raccontare tutto a Diego, quando desisti’. Volevo cambiarmi in fretta, e non volevo soprattutto sentire gli ordini di Diego. Mi spogliai , rimanendo con il completino maculato. Era di due pezzi, un reggiseno push up e una brasiliana.
Apri’ il mio cassetto e scelsi un pigiama color rosa, con gli orsacchiotti. Portai le mani dietro la schiena all’altezza del gancetto del reggiseno. E lo slacciai. Ma quel invisibile e silenzioso click mi riporto’ alla realta’ .Cosa stavo facendo? Perche’ mi stavo togliendo il reggiseno ? E’ vero , dormo sempre senza intimo, ma ora era diverso. Non ero sola in casa, non c’era solamente mia sorella. O i miei genitori . C’era uno sconosciuto.
Mi ero addirittura messa in pigiama, senza neppure pensarci. Ma si puo’ rimanere in casa da sola, con un ragazzo, solamente con il pigiama? Non era un pigiama party, o una rimpatriata con un amico di vecchia data. Era trovarsi in camera mia con uno dei tre moschettieri . Pero ‘ la mia testa mi aveva portata a fare cio’ , senza neppure riflettere. Tutte quelle difese automatiche, che ci dicono cosa fare e cosa non fare , questa volta non avevano funzionato. Riagganciai frettolosamente il reggiseno.
Gaetano, dopo qualche minuto ,busso’ e gli dissi di entrare. Ero seduta sul letto, con i piedi appoggiati sulla parte opposta del letto. Gaetano sposto’ delicatamente le mie gambe, sedendosi. Mi passo’ la tazzina e prese i miei piedini, iniziando a massaggiarmeli. Li porto’ vicino la bocca e ci soffio’ sopra per riscaldarli, continuando per qualche minuto il massaggio. Ad un certo punto bacio’ i miei piedini, io mi ritrassi svelta , dicendogli “ Dai , mi fai il solletico “
Ho dei bei piedini, sono un 37 di lunghezza, con delle dita affusolate . Mi vergognavo di non avere lo smalto , e glielo dissi. Gaetano mi disse che tanto lo smalto non gli piaceva, e di non metterlo perche’ erano gia’ belli cosi’.
Suono’ il suo cellulare. Dal lavoro lo stavano chiamando. Mi disse che doveva andare, aggiungendo :
“ Per il vestito quando andiamo?”
Gli risposi :” Quando vuoi , dopo natale “
Mi disse :” Lasciami il tuo numero di cellulare . Sono indeciso se fartene indossare uno con lo spacco sul fondoschiena dove si intraveda la riga del culo, o uno cortissimo dove si inizino a vedere le chiappe “
Gli dettai il numero e aggiunsi :” Vuoi che tutti vedano il mio fondoschiena ?”
Mi rispose “ Voglio che gli altri capiscano che esco con una , con un culo da infarto “
Gli sorrisi. La frase dopo mi spiazzo’.
“ Pero’ voglio essere chiaro, se continui a vedere, di nascosto, il fidanzato della tua amica , non mi va di andare con te alla festa. Non voglio sembrare il cornuto di turno, anche se non sei la mia ragazza”
Gli risposi che non gli avrei mai fatto fare brutte figure, di non preoccuparsi , che sono una ragazza seria.
Mentre si metteva il giubbotto ,mi disse :” Accompagnami un attimo in bagno “.
Gli indicai la strada e lo seguii. Appena aprii la porta, disse :” Peccato che devo andare via, hai una bella vasca idromassaggio “
Stavo riflettendo su come rispondere, ma Gaetano si giro’ , andando verso la porta di casa . Appena mise piede fuori casa, nuovamente lo ringraziai per il passaggio. Lui mi ringrazio’ per il caffe’ e si scuso’ per aver dubitato di me. Gli sorrisi e gli dissi di scrivermi, per metterci d’accordo, per lo shopping dei prossimi giorni.
Disse :” Piu’ che shopping, sara’ una sfilata di moda “ e sorrise
Risposi :” wow , ci saranno anche i fotografi?” feci questa battuta , ingenuamente , senza pensare alle conseguenze.
Aggiunse :” No , i servizi fotografici te li faro’ io in camera tua, o nella vasca idromassaggio o nella doccia “
Nuovamente non seppi cosa rispondere, e ancora una volta Gaetano si affretto’ a girarmi le spalle, per dirigersi verso le scale.



Erano le cinque del pomeriggio. Ero in centro, e stavo tornando a casa. Ero andata da una mia parente, a farle gli auguri. Non tanto perche’ mi e’ simpatica, quanto perche ‘ ha un villa bellissima e mia mamma e’ la sua unica erede. Non potevamo lasciarcela scappare. Quando ero piccola, avevo addirittura pensato al delitto perfetto, ma poi ho capito che il delitto perfetto e’ una favola, esiste come babbo natale.
SI gelava , c’erano meno tre gradi. Ero tutta imbacuccata, sciarpa cuffia e guanti, cercavano di proteggermi dal freddo traditore. Sentii il rumore di un messaggio, ma avevo paura di congelarmi le mani per leggerlo. Avendo un cellulare touch, dovevo togliermi i guanti. Guardai solamente il dispay. Lessi il nome Gaetano.
Incuriosita per questo messaggio, ricevuto dopo che ore che l’avevo salutato, decisi di togliermi i guanti. Una ventata di freddo mi fece pentire, inoltre dovetti fare le acrobazie, perche’ avevo anche l’ombrello in mano, il tempo non voleva proprio saperne di migliorare.
C’era scritto :” Ciao, ho finito di lavorare, cosa stai facendo?”
Gli risposi :” Ciao, quanto tempo ( e misi le faccine). Sono in centro, sto andando a casa “
Velocemente , scrisse :” Vengo a prenderti io, non vuoi mica affrontare pioggia e freddo da sola ( faccine )”
Gli risposi :” Sei troppo carino sempre. Troviamoci davanti la paninoteca , vicino il municipio “
Dieci minuti dopo , Gaetano arrivo’ . Sali’ subito in macchina, e mettendo le ginocchia sul sedile, mi avvicinai a lui e gli diedi i tre bacini sulla guancia. Fino qualche ora prima l’avrei definita una cosa sacrilega, ma quel giorno la ritenni una cosa normalissima e da fare.
Dal suo sorriso ,capi’ che Gaetano aveva apprezzato. Aveva un forte odore di dopobarba, sicuramente l’aveva messo per coprire il sudore. Aveva la tuta da lavoro ancora addosso.
Mentre stavo per sedermi bene sul sedile, Gaetano mi prese per i fianchi, e facendo un po’ di forza, mi tiro’ verso di lui. Caddi come una pera cotta addosso a lui , iniziando a ridere. Mi aiuto’ a tirarmi su, e mi fece sistemare a cavalcioni su di lui. La mia figa poggiava all’altezza del suo pacco, in una macchina, in centro in citta’.
Un colpo di clacson ricordo’ ad entrambi, che eravamo in centro alla vigilia di Natale. Mi spostai subito, tornando al mio posto.
Gaetano mi racconto’ la sua giornata, e mi disse che aveva una sorpresa per me. Lo guardai incuriosita e gli sorrisi.
Mi disse :” Scusa per prima, volevo un abbraccio, oltre i tre bacini “
Ridendo, risposi: “ Non ti scusare,ma non credo che quelli dietro fossero d’accordo “
Gaetano mise la freccia , accostando ad un viale, e mise il freno a mano e chiuse i tergicristalli, infine spense la macchina.
Disse :” Allora torna qui, che me lo prendo “ e rise
Ridendo, mi risistemai come prima, facendo ben combaciare la mia figa, all’altezza della sua patta dei pantaloni. Non stavo pensando ne agli ordini di Diego, ne a tutte le cose che pensavo, il giorno prima, su Gaetano. Mi andava ,in quel momento ,di fare cosi’ e lo feci
Gaetano mi tolse il giubotto. Io ridendo, gli dissi “ Non puoi spogliarmi in macchina “ e gli feci la linguaccia
Gaetano mi abbraccio’ e mi disse di stare zitta, di godermi il silenzio ,all’interno della macchina. Sentivo le sue mani ,che mi stringevano forte, facendo pressione sulla schiena , ma cercai di resistere. Ad un certo punto, le sue mani andarono a cercare la mia schiena, sotto il maglione. Fece un primo passaggio, massaggiandomi la schiena, trovando la maglietta intima. Probabilmente non contento, mi tiro’ fuori, dai jeans ,la parte posteriore della maglietta , e infilo’ le sue mani sotto la canotta, sulla mia pelle nuda. Senti’ le sue grosse mani percorrere ogni centimetro della mia pelle . Era una situazione mai provata, stavo flirtando con un ragazzo che non mi piaceva. E non sapevo neanche io perche ‘ lo stessi facendo. ero immobile, con la testa appoggiata alla sua spalla.
Ad un certo punto arrivo’ al reggiseno, e precisamente al gancetto, che lo chiude. Con entrambe le mani ci armeggio’, e apri’ il gancetto.
Io lo guardai e ridendo gli dissi “ che dispettoso “, lui mi rispose “ Voglio sentire il candore della pelle della tua schiena, il reggiseno mi da fastidio “ e rise.
Aggiunse, velocemente “ Andiamo adesso, credo che tu abbia il cenone della vigilia “
Mi ero completamente dimenticata del cenone, i miei genitori e mia sorella probabilmente erano gia’ usciti , perche’ quella sera saremmo dovuti andare a casa di un assessore.
“ Ho il cenone, ma adesso me lo riallacci , dispettoso “ gli dissi , ridendo .
Guardandomi negli occhi, mi disse :” No, voglio che te lo riallacci da sola, guardandomi negli occhi “
Non mi aspettavo certamente una risposta simile, ma alzando leggermente il maglioncino, stando attenta a non scoprire le mie tette, avvolte dal reggiseno, provai a agganciarlo, mentre lo fissavo intensamente negli occhi.
Dopo circa trenta secondi riusci’, e riabbassai il mio maglione e la mia canotta.
Disse “ Hai anche un bel ombelico e una bella pancia “
La mia risposta fu veramente stupida “ Certo , e’ piatta “. Vidi il suo sguardo spegnersi, e mi accorsi della gaffe fatta. Gli dissi subito “ scusa “ E gli diedi una carezza sul viso.
Lui mi disse “ Tranquilla, non c’e’ problema “ e fece ripartire la macchina.
Non sapevo cosa dire, il silenzio regnava assoluto, mi sarei dovuta mordere la lingua. Sotto casa, per cercare di recuperare, dissi :” Senti , perche’ non Sali un attimo, cosi’ mi dici di quella sopresa, di cui parlavi?
Gaetano mi guardo’ e mi disse :” Va bene, aspetta che devo prendere due buste dietro “
Tiro’ fuori una busta, con un qualcosa di medie dimensioni, e un’ altra busta, con un qualcosa di dimensioni piu’ grandi. Non avevo idea di cosa avesse pensato.
Lo feci salire, gli dissi di aspettarmi in camera mia , ma subito mi fermo’ .
“ Sono tutto sporco e sudato, posso farmi una doccia? se no, non posso neanche sedermi” disse
Lo guardai con aria interrogativa, e gli risposi “ Va bene, ma non starci molto, e’ gia’ tardi, poi devo andare a cena”
Lui prese i due pacchi e si diresse in bagno. Gli feci vedere dove erano gli asciugamani e i prodotti,e lo lasciai .

Intanto guardai il cellulare, c’erano circa trenta messaggi di Diego, ma preferi’ non visualizzarli .Dopo dieci minuti circa, senti’ l’acqua del bagno chiudersi. Cinque minuti ancora, e senti’ la chiave girare nella serratura. Io ero seduta sul letto .
Mi apparve Gaetano, con addosso un largo pantalone rosso, una specie di giacca rossa, una cintura molto spessa alla vita e una barba bianca. Si era travestito da babbo natale
Aveva un pacco dorato in mano. Me lo consegno ‘ e mi disse :” Buon natale “
Ero incredula. Aveva organizzato quella cosa per me, e io fino il giorno prima sarei stata schifata, anche solo a permettergli di pulirsi le scarpe, nel mio zerbino.
Gli saltai al collo, gli diedi altri tre baci sulla guancia, anche lui mi abbraccio’. All’improvviso sentimmo un forte boato : era un tuono. La luce salto’ ,e rimanemmo nel buio piu’ assoluto.
Mi strinsi a lui e gli dissi :” Ho paura “
Lui mi disse, rassicurandomi :” Siediti qui sul letto, ci sono io “ , mentre io continuai a tenermi stretta a lui. Non riuscivo proprio a scorgere nulla. Guardando anche dalla finestra, capii che era saltata la luce, in tutto il vicinato.
Mi disse :” Tranquilla, ci sono io “, mentre mi accarezzava i capelli. Io ero agitata, ma sentendo la sua presenza , a poco a poco, riusci’ a tranquillizzarmi.
Gli dissi :” Scusami, sto facendo la figura della stupida . Non ti vedo, ma sei qui vicino, se non ti guardo in faccia, non te la prendere “ e risi
Rise anche lui e mi disse :” Visto che siamo nella totale oscurita’ , ti ritolgo le cose come stamattina “
Mi misi a ridere, per cercare anche di riprendere il controllo, e gli dissi “ va bene “

Si stacco’ da me e senti’ le sue mani che stavano toccando i miei stivali; doveva essersi inginocchiato per cercare la cerniera. Subito riusci’ a trovarla, e mi tolse i cavallerizzi. Avevo i collant e se ne accorse , toccandomi il tessuto delle calze. Si risistemo’ vicino a me, mi fece alzare le braccia e mi levo’ il maglione. Mi fece rialzare in piedi e mi tolse alla cintura. Ero stata privata di alcuni indumenti come la mattina .
Mi fece risedere sul letto, e mi disse :” Ti tolgo ancora due cose, tanto c’e’ il buio pesto e ti prometto che non ti sfiorero’ neppure “
Non risposi , mi accorsi solamente che stava armeggiando con il bottone dei miei jeans. Lo apri’ , tiro giu’ la cerniera, cerco’ di abbassare i miei jeans , ma essendo seduta , la cosa gli risultava difficoltosa. Mi disse di alzare il bacino, feci come mi disse, e me li abbasso’ fino le ginocchia. Poi dalla parte dei piedi , tiro’ il tessuto delle due gambe, e me li sfilo’.
Poi torno’ nella zona della mia vita, andando a prendere, con due mani ,il lembo superiore dei collant. Misi le mie mani sulle sue, dicendogli “ Dai , fai il bravo, la luce potrebbe tornare, da un momento all’altro”
Disse “ Se torna, ti vedo nuda . Non crolla la casa “ e rise
Io gli risposi “ cattivo “, e gli diedi degli innocenti colpetti, sul petto.
Nonostante le mie mani, che comunque stavano facendo una debolissima resistenza , tiro’ verso il basso i miei collant, e accompagnandomeli fin oltre la punta dei miei piedini, me li sfilo’ .
Mi disse di mettermi in ginocchio sul letto, lo feci, alzo’ la mia canotta. Io per facilitarlo, alzai le braccia, e mi ritrovai in reggiseno e mutandine ,nel buio piu’ assoluto.
Mi disse :” Vieni a sederti a cavalcioni su Babbo natale, non ti tocco tranquilla “

Feci come mi disse ,ancora una volta, e questa volta mi accorsi che il suo cazzo, dentro i pantaloni rossi, si era notevolmente ingrossato.
Mi disse :” Ti voglio completamente nuda “
Io gli dissi “ Ma…..”
E lui mi rispose “ Se perdi tempo, rischi che torni la luce “ e rise
Gli dissi :” Quando balleremo, ti pestero’ i piedi con i tacchi “
Si mise a ridere, ma cio’ non gli impedi’, di dirigersi verso il gancetto, del mio reggiseno. Appena lo trovo’, lo sgancio’. Cerco’ le spalline che tenevano il reggiseno, le fece sfilare dalle mie braccia, e il mio reggiseno cadde.
Anche se nella completa oscurita’ , ero con le tette nude , davanti a lui. Ma non mi sentivo imbarazzata, non capivo neppure io che sensazioni stessi provando.
Mi disse di rimettermi accanto a lui, cerco’ l’elastico delle mie mutandine , ai lati dei miei fianchi . Appena lo trovo’, fece scorrere le mie mutandine verso il basso. Ancora una volta lo agevolai, alzando il bacino, le mutandine superarono i miei piedi e caddero a terra.
Disse :” Sii, sei completamente nuda “
Ridendo , gli dissi :” Ti odio”
Mi disse: “ Ti prometto che non ti tocco e che non facciamo niente, ma toglimi il costume. Voglio sentire la tua pelle a contatto della mia “

Gli dissi:” Me lo prometti?”
E lui me lo confermo’, accarezzandomi anche i capelli.
Con un po’ di difficolta’ , a causa dell’oscurita’ e del fatto che non trovavo i bottoni, ci misi un po’, ad aprirgli la giacca. Appena ci riuscii, gliela tolsi e cercai i lembi della maglietta sotto. Ma non aveva alcuna maglietta, senti’ la sua pancia molto pelosa .
Passai a tirargli giu’ i pantaloni, era venuto scalzo in camera. Mi inginocchiai, per farglieli passare prima da una gamba, poi dall’altra. Tornai su, tanto ero sicura che non avesse le mutande, e anche se le avesse avute, mi avrebbe comunque detto di toglierle.
Mi disse di risalire a cavalcioni, lo feci. Sedendomi mi trovai a contatto diretto con il suo cazzo, che era ormai durissimo e schiacciato sotto di me.
Disse :” Il mio cazzo e la tua figa si sono conosciuti “ e rise
Mi misi a ridere anche io. Un attimo dopo, sembro ‘ tornargli la tristezza. Disse “ Purtroppo , questi giochi li potremo fare sempre a luce spenta e in questa posizione, la mia pancia fa schifo da vedersi e mi limita i movimenti “
Cercai di rassicurarlo , e con le mani iniziai ad accarezzargli la pancia. Le mie mani trovarono una folta peluria, Gaetano doveva essere predisposto ad una crescita di peli, molto forte. Ci sono ragazzi depilati e ragazzi completamente privi di peli per genetica, ecco Gaetano stava proprio all’opposto. Le mie mani continuavano ad andare su e giu’ sulla sua pancia, doveva convincersi che non mi faceva schifo.
Gli dissi :” Non voglio piu’ sentirti parlare cosi’, se no fai diventare triste anche me. Sono completamente nuda per il mio uomo, non puoi pensare che mi fai schifo “
Mi disse :” Muoviti un po’ sul mio cazzo, sfrega bene la tua figa sul mio cazzo “
Iniziai a muovere il bacino e a sfregarmi oscenamente contro di lui. La mia figa era incollata al suo cazzo, ci era appoggiata sopra. Con il bacino cercavo di spostarmi avanti e indietro, rialzando il bacino e poi cercando di andare giu’ il piu’ possibile, per poi risalire.
Ero molto bagnata, anche se quel ragazzo non mi piaceva fisicamente, era una situazione fantastica.
Inizio’ ad ansimare come un maiale, aveva il respiro pesante. Io stessa inziai ad ansimare, e a muovermi circolarmente , cercando di sfregarmi il piu’ possibile, soprattutto sulla sua cappella.
Gaetano disse :” Non resisto piu’ , sono durato poco, ma,nella mia vita infelice, una situazione ,come questa , era immaginabile. Sto per sborrare “
Io ero gia’ venuta, senti’ la sua sborra bagnare , completamente, i peli della mia figa. Rallentai il movimento, anche se non smisi di muovere il bacino. La mia figa era completamente inzuppata, della sua sborra.
Mi disse “ Raccogli un po’ di sborra con le mani e spalmatela sulle tette “

Ormai ero un automa, eseguivo a comando. Andai a cercare sotto la mia figa e trovai una zona, sulla sua gamba, completamente piena di sborra. Ci passai le mani, raccogliendone un po’. La spalmai bene sulle mie tette, me le massaggiai per almeno un minuto, insistendo bene anche sui capezzoli. Le mie tette erano completamente appicicaticcie, l’odore era molto forte.
“ Adesso raccogliene altra e mettitela dentro la figa “ disse
“ Ma non c’e’ il rischio di rimanere in cinta ?” chiesi
“ Di queste cose poi ti informi su internet , non lo so. Ma se rimani in cinta , non mi sembra un problema. E ‘ nell’ordine naturale delle cose per una donna fare figli” disse
Ancora una volta , raccolsi ,con una mano, un po’ di sborra, aprii le labbra della mia vagina, con due dita, che entrarono prepotentemente dentro, scaricando il loro contenuto. Ripetei l’operazione due o tre volte, senza che lui me lo ordinasse.
Dopo qualche minuto, gli dissi :” Ho la tua sborra nella figa e sulle tette “
Lui mi rispose “ Brava. Adesso mettiti sotto le coperte, che potrebbe tornare la luce. Ho mantenuto cosa ti avevo promesso, non ti ho neppure sfiorata”
Risposi :” Per questo ti voglio come cavaliere “ e sorrisi
Entrai sotto le coperte , mentre Gaetano ando’ in bagno, aiutandosi con la luce del cellulare. Si fece una velocissima doccia, e lo sentii ritornare in camera. All’improvviso la luce torno’. Lo vidi completamente nudo. La pancia era veramente in risalto, abbruttita, ancora di piu’ ,dalla folta peluria nera. In alcune zone invece i peli mancavano. Io invece ero sotto le coperte, con il lenzuolo che nascondeva il mio corpo.
Mi disse :” Avrei preferito che la luce non tornasse. Non volevo mi vedessi nudo “
Gli dissi “ Piantala, ricordati che la tua principessa e’ qui sotto, completamente nuda e piena della tua sborra”

Sorrise . Il mio telefono squillo’. Guardai l’ora. Ero in mega ritardo. Mia mamma voleva sapere dove ero, e le dissi una bugia . Ma dalle sue urla, capii che non ci aveva creduto. Le promisi che, entro mezzora, li avrei raggiunti.

Intanto Gaetano si era avvicinato al letto. Questa volta osservai il suo cazzo, che era diventato molle e piccolo. Che strano fenomeno della natura, quanto un pene riesca a ingigantirsi , grazie al pompare del sangue nelle vene .
Gli dissi che dovevo scappare, di perdonarmi, o sarei stata punita.
Mi disse :” Voglio che stanotte dormi con la mia sborra addosso “
Risposi :” Vuoi che vada alla cena, senza lavarmi, completamente sborrata ?”

Lui fece segno di si con la testa. Mi disse di mettere il suo regalo sotto l’albero, e di aprirlo a mezzanotte. Mi diede un bacio sulla fronte, per ringraziarmi della stupenda giornata.
Aggiunse :” Se domani cambierai idea e non vorrai piu’ vedermi, per me rimarra ‘ ,comunque ,la giornata piu’ bella della mia vita “
Risposi :” Ti prometto che cerchero’ di liberarmi domani , se ti va di vedermi “
Ancora una volta il telefono squillo’, questa volta era mio padre. Gaetano si mise in fretta e furia la tuta, mi diede un ultimo bacio sulla fronte, e si allontano’ dalla mia camera. Disse che avrebbe trovato l’uscita da solo . Io rimasi a letto , sotto le lenzuola, a guardare il soffitto, estasiata, con l’odore della sua sborra, che impregnava la mia pelle.
Dopo qualche minuto , tornai alla realta’. Andai in bagno, per cercare di darmi una sistemata. Mi guardai allo specchio. Sulle mie tette si vedeva la sua sborra.
Ma non potevo togliermela . Anche se non l’ avesse mai saputo, con me stessa non sarei stata serena, e alla fine glielo avrei confessato. Perche’ deluderlo ?
Perche’ deludere un ragazzo ,che non mi aveva chiesto di andare con vecchi, o di andare a letto con i suoi amici, o di lesbicare con mia sorella? Non sara’ bello, non sara’ ricco. Ma alla fine i soldi danno la felicita’ ? Avevo una casa bellissima, tutti i vestiti e i confort che volevo, eppure ero sempre sola. Vista solamente come un oggetto . Anche se la maggior parte delle colpe erano da imputare a me.
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