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La mia fidanzata nel mondo del lavoro ( cap 65 il confronto con il vecchio rivale )
di chiara94
21.12.2023 |
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"Il colpevole, per colpa del quale, era iniziato tutto..."
OGGI.Arrivai in ufficio, per l'orario di pranzo, e come avevo gia' deciso, provai ad andare a bussare, a Francesca.
La quale, al di la' di ogni mia supposizione, apri' la porta ed era presente. Probabilmente era tornata, durante la mia assenza.
Mi disse:" Ciao Giulio, hai bisogno?"
La trovai fredda, sembrava quasi stupita, che avessi bussato.
Le dissi:" Francesca, volevo chiederti , se andiamo a mangiare assieme"
Francesca mi rispose:" Giulio, meglio di no. Ehm, devi capire, che potrebbero girare poi delle voci, e arrivare ai paparazzi. Non possiamo farci vedere in pubblico. Dobbiamo stare attenti. Io sono l'amministratrice delegata, tu sei un dipendente."
Francesca era sempre speciale, nel riuscire ad umiliarmi .Non aveva tatto, e poi parlava di matrimonio e figli.
Le chiesi:" Francesca, scusami, ma se fai questi ragionamenti, non ci potremo mai sposare"
Francesca mi disse :" Tranquillo, Giulio, ci sposeremo in gran segreto, e non lo sapra' nessuno. Appena poi daro' le dimissioni, da amministratrice delegata, potremo fare anche una grande festa, con tutti i nostri parenti."
Le dissi:" Pero' Francesca, io non vorrei ci fossero piu segreti, da parte tua. Altrimenti, io non riesco a reggere"
Francesca mi disse :" Giulio, stasera ti spiego tutto, e dopo la spiegazione, iniziamo a pensare alla data del matrimonio, ti va bene? Sei contento?"
Le dissi:" Ma risponderai a tutte le mie domande, Francesca?"
Francesca mi disse :" Si ,Giulio, e poi ci sara' anche una sorpresa, per te"
Le dissi:" Pero' Francesca, dovrai rispondere a tutte le mie domande, essendo sincera. Dovrai dirmi , ad esempio, cosa e' successo coi due maturi, con il vicino di casa, senza paura della mia reazione. Io sono disposto a perdonarti, se questa volta, sarai sincera con me"
Francesca mi disse :" Giulio, stai tranquillo, questa sera, ti spiego tutto. Adesso vai pure a mangiare, io mangio qualcosa,in ufficio. "
Prima che potessi salutarla, aggiunse:" Giulio, ehm, ti devo chiedere un piacere. Quando siamo al lavoro, chiamami dottoressa e dammi del lei. Capisci che....."
Le dissi:" Capisco che la stampa, i paparazzi, i colleghi, potrebbero pensare male. Va bene , Francesca"
La salutai, feci finta di uscire, con tutti gli altri dipendenti, ma tornai indietro. Volevo spiare, dietro la porta Francesca, ascoltare, se faceva qualche chiamata.Sperando di non essere vsto, da Noemi.
Dopo dieci minuti, arrivo' una chiamata per Francesca che, rispose, come una gatta, che faceva le fusa:" Ti manco gia'? Ma e' appena passata mezz'ora.Va bene, mi libero anche questo pomeriggio. Dove ci siamo visti stamattina? Un'altro? Ma anche questo e' fidato? Va bene, ma tu non dirgli chi sono. A dopo, allora"
Ma prima di mettere giu', fece un'altra fragorosa risata, e disse :" Si me ne sono accorta, che ti piacciono tantissimo, le mie grosse tette.Dai, non mi fare dire queste cose, potrebbe sentire qualcuno. Ti prego. Potrebbe passare l'uomo delle pulizie e cosa penserebbe. A dopo"
Tornai, di nuovo, nel mio ufficio. Francesca si faceva scopare, regolarmente, da un amante, e aveva incontri occasionali, con altri. E poi, c'ero io. Mi rimaneva incomprensibile, perche' non aveva ancora deciso, di farmi fuori.
A cosa, le servivo ? E la risposta, a questa domanda, mi spaventava molto.Mi spaventava molto, il non saperlo.
Decisi che dovevo parlare, con l'ultima persona, con cui non avevo ancora parlato. Salvo. Il mio grande nemico. Il colpevole, per colpa del quale, era iniziato tutto. E' vero, che il primo a provarci , era stato Giancarlo, ma Giancarlo ,non aveva fatto particolare effetto, su Francesca.
Chiamai Giancarlo, per chiedergli, dove avrei potuto trovare Salvo, e lui mi disse, che l'avrei trovato casa. Mi diede l'indirizzo.
Salvo aveva fatto il mutuo, per acquistare un'attico, molto bello. Quando arrivai sotto casa sua, rimasi a bocca aperta, per il palazzo, per la zona. E poi dentro casa, un'arredamento, veramente di pregio. Tutto rigorosamente di arte moderna. Ma quanto aveva speso, per arredare? E chi gli aveva dato i soldi? Era ricco di famiglia?
Ma il mio obiettivo, non era quello di scoprire, da dove arrivavano le entrate di Salvo, ma capire, il suo rapporto passato ( e presente ), con Francesca.
Salvo mi apri', senza difficolta', quasi che si aspettasse, una mia visita.
Salvo mi disse:" Ciao Giulio, accomodati. "
Io gli risposi:" Ciao Salvo, che bella casa. Complimenti. "
Salvo mi rispose:" Non te la faccio visitare, perche' ci sono zone, ancora impresentabili, ma appena sara' pronta, organizzero' una festa e invitero' anche te"
Io annui'.
Lui mi disse :" Sei venuto per parlare di Francesca, vero?"
Io gli risposi:" Salvo, voglio giocare a carte scoperte, e fidarmi di te.Io non capisco , cosa stia succedendo. Fino il giorno prima, la mia ragazza, era la tua puttana. Il giorno dopo, lei ti ha licenziato."
Salvo mi disse :" Giulio, non so spiegartelo, neppure io. Francesca ,caratterialmente , e' molto strana. Io mi ritrovo, con tanti debiti, e senza un lavoro, attualmente. Non so come faro', con le scadenze in banca. Quelli fanno partire, le azioni esecutive, in un attimo."
Gli chiesi:" Si, immagino. Ho gia' parlato con Gabriella e Riccardo, e mi hanno accennato, a qualcosa"
Salvo mi rispose:" Francesca e' potentissima, puo' distruggere una persona , con una telefonata"
Gli chiesi:" Ma tu , non hai idea, del perche', ce l' abbia cosi' a morte, con te?"
Salvo disse:" No, Giulio, me lo sono chiesto, mille volte, anche io. Ci ho pensato, ma non so, cosa posso avere sbagliato. Pensavo di piacerle"
Gli chiesi:" Salvo , tu hai partecipato al cocktail di benvenuto, dell'amministratrice delegata. Cosa e' successo, a quella festa? Sembra ci sia paura, a parlarne"
Mi rispose:"Giulio ci sono penali milionarie, se se ne parla"
Dissi:" Pero' i cazzi, sono usciti fuori"
Salvo salto' sulla poltrona, per la sorpresa, di questa notizia." Scusa, Riccardo o Gabriella, te l'hanno detto? Ma, uno di quei due, e' pazzo"
Io risposi:" No, uno di loro due, e' stato solamente sincero"
Salvo mi disse:" Giulio, io ho firmato delle carte, e non posso parlare"
Gli chiesi:" Come non potrai parlare, delle ore, durante le quali, in ufficio, tu e Francesca , vi assentavate, perche' la portavi, da qualche parte, e te la scopavi."
Salvo rise e disse:" Giulio, apri gli occhi. Io non posso dirti nulla, di cosa facevo, nelle ore aziendali, e tu faresti lo stesso, al mio posto."
Gli dissi:" Ma adesso, senti ancora, Francesca?"
Salvo mi rispose:" Giulio, forse tu non ti rendi conto, in che situazione, mi trovo io. Coi debiti. Presto dovro' lasciare questa casa, e tornare a vivere, dai miei genitori, e sperare di trovare qualche lavoro umile, sottopagato. E secondo te, sento ancora Francesca? Dopo quello che mi ha fatto, l'unica cosa che le farei, sarebbe cagarle in faccia, e farle mangiare la mia merda. Perche' io sono disperato ,Giulio. Ho anche pensato al suicidio."
Mi sembrava sincero, le sue parole erano molto forti, e il tono era pieno di odio.
Gli chiesi:" Vorrei chiederti ancora una cosa. Ma , secondo te, io sono mai stato il suo ragazzo?"
Salvo mi disse :" Vuoi la verita', Giulio? Secondo me , no, tu non sei mai stato il suo ragazzo, e mai potrai esserlo. Ti prendeva in giro davanti a noi, ti mentiva, faceva la puttana , con te davanti. La tua ragazza potrebbe comportarsi cosi'? Ci sono ragazze che tradiscono, ma che rispettano comunque , per quanto possibile, il loro ragazzo. Tu invece, sei sempre stato deriso e umiliato."
Gli chiesi:" Ma perche' si comporta cosi', Francesca?"
Mi rispose:" Inizialmente, ti avrei detto per la carica di AD, adesso, ti dico che non lo so. Per me, a Francesca, non interessano, ne' i soldi, ne' il potere. Pero', non so quale sia il suo obiettivo. E anche io, mi sono sempre chiesto, perche' non ti abbia ancora lasciato, e anche questo, e' un rompicapo irrisolvibile."
Continuo':" Scusa Giulio, adesso ti devo salutare. Piu' tardi ,viene una ragazza, e devo dare una sistemata alla casa.
Ridendo, gli dissi:" Non perdi mai il vizio , vedo"
Mi disse:" Giulio, lei crede di venire a parlare, ma oggi, ho voglia di scoparmela. E me la scopero'. Perche' devo riuscire, a non pensare piu', alla situazione,in cui mi trovo. E una puttana, al mio servizio, potrebbe risollevarmi un po'"
Ridendo , dissi:" Basta che non sia Francesca"
Salvo, un po' irretito, mi disse :" Giulio , se vuoi , appostati sotto casa mia, o nasconditi in una stanza. Vedrai, che non e' Francesca"
Avevo esagerato e gli chiesi scusa. Si vedeva, che stava proprio male. Salvo fece per accompagnarmi alla porta; mentre il mio occhio, cadde su una stanza semiaperta, dal riflesso di uno specchio appeso, vidi un letto a castello.
Salvo se ne accorse e mi disse :" Pensa, avevo fatto la stanza, per fare venire qui, a vivere, i miei due fratelli piu' piccoli. Dove siamo nati noi, non c'e' lavoro.E non ho il coraggio di dirglielo, che a breve mi cacceranno di casa,altro che venire loro. "
Continuo':" Anzi ti dico: se mai fossero venuti su, con la forza, Francesca l'avremmo portata qui, per una tripla. Bocca , figa e culo, contemporaneamente.A costo di passare la vita, dietro le sbarre. "
Tra di me , pensai, che Salvo, l'avrebbe fatto davvero. E io sarei stato contento. Perche' Francesca, non si meritava altro, che quello. Una tripla, bocca figa e culo, contemporaneamente.
Salutai Salvo, mi era sembrato sincero. Tornai in ufficio, aspettando che arrivasse la sera. Non sapevo, se potevo andare a bussare a Francesca, o se dovevo aspettarla fuori.
Umiliandomi, andai da Noemi, e le dissi:" Io questa sera, dovrei vedere Francesca, ma non so, se devo aspettarla qui, o andare direttamente a casa sua."
Noemi mi disse :" Aspetta Giulio" ed entro' in ufficio.
Dopo cinque minuti, usci' e mi disse :" Si fara' sentire lei"
Una risposta, peggio di una pugnalata al cuore. Ma che risposta era? Si sarebbe fatta sentire o no?
E poi, era veramente in ufficio o Noemi l'aveva chiamata e aveva fatto finta ,che fosse in ufficio?
Aveva senso, che io continuassi ad indagare? Per scoprire poi cosa? Che ero cornuto? Ma lo sapevo gia'
Il mio destino era al sud. Quanto sarebbe potuta durare ancora, questa farsa? Uno , due , tre giorni? Perche' ormai, non poteva piu' durare, perche' io non reggevo piu', la situazione. Cosa volevo scoprire? Se prendeva uno , due , o tre cazzi? Di chi prendeva i cazzi? E dopo che l'avessi scoperto, cosa sarebbe cambiato per me? Nulla!
Tornai alla mia scrivania e scrissi una lettera di dimissioni e la lasciai in bella vista.
Con le lacrime, che mi scendevano, usci' dal lavoro e mi diressi in stazione. Qui comperai il biglietto. Non ero neanche tornato a casa, a rifare le valigie, avevo paura di cambiare idea.
Andai sul binario e al freddo, mi sedetti, per aspettare il treno , che sarebbe passato, fra un'ora. Avrei preso la polmonite? Non mi interessava.
Dopo un'ora, finalmente il treno arrivo'. Stavo per salire, quando una voce mi chiamo'. Era Noemi.
UN ANNO PRIMA.
Da quel giorno, tutte le amiche di Francesca, e la stessa Francesca, iniziarono a salutare Giulio. Era un saluto, quasi in coro.
Quando Giulio, passava davanti a loro, si sentiva proprio un " Ciao Giulio", composto da una decina di voci femminili.
Giulio non osava fermarsi, a parlare con Francesca, non sapeva come lei avrebbe reagito. Ma gli sembrava, che il vento fosse cambiato.
Forse lei si era pentita, di come si era comportata? Di averlo fatto picchiare?
Giulio aveva promesso a Riccardo, di dimenticarsi di Francesca, quindi non sarebbe tornato, sul discorso, con lui.
Pero' aveva bisogno di capire , di avere delle certezze. Una prova.
Un giorno, ci fu l'occasione. Melissa ando' a cercare Giulio, e gli disse, che Francesca, voleva vederlo, in un bar del centro, dopo l'universita'. Giulio era strafelice, salto' la lezione, per prepararsi. Fece la doccia, si profumo', compro' vestiti nuovi e di qualita', usando tutti i suoi risparmi. Compro' anche un mazzo di rose.
All'ora stabilita', Giulio si trovo' al bar. Francesca arrivo' al bar, con cinque minuti di ritardo. Solamente che, era accompagnata da un ragazzo.
Giulio voleva sprofondare, per la vergogna e l'equivoco. Francesca capi' subito, che i fiori erano per lei, ma glisso' la cosa , dicendo:" Ciao Giulio, vedo che dopo, hai un appuntamento romantico. Saro' velocissima. Vorrei presentarti il mio amico Luca. E' appena diventato agente assicurativo e vende assicurazioni. Puoi essere interessato, a sottoscriverne una?"
A Giulio veniva da piangere, ma per cercare, di salvare un po' l'orgoglio e la dignita', alla fine sottoscrisse una polizza, con versamenti mensili. Avrebbe chiesto i soldi ai suoi genitori, finche' non avesse trovato un lavoro serale.
Appena Giulio firmo' tutti i fogli, Luca disse a Francesca:"A posto. Francesca, ora possiamo andare"
Francesca gli fece segno di si', con la testa.
Francesca mi saluto' freddamente, e segui' Luca. Sali' sulla sua macchina. Sicuramente Luca stava portando Francesca, da qualche parte, per scoparsela.
E io ero al bar, da solo, con un mazzo di fiori in mano. E le lacrime che scendevano.
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