Lui & Lei
conoscenze a scuola 13 ( angelica )
di chiara94
08.04.2016 |
3.526 |
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"In camera mia e nel bagno adiacente tutto tranquillo, spalancai le porte e per sicurezza guardai anche sui balconi..."
Era venerdi’ pomeriggio. Avevo ricevuto un premio come migliore giocatrice della prima parte del torneo. Organizzai a casa mia un piccolo rinfresco, per festeggiare l’ avvenimento. Ovviamente c’erano tutte le mie compagne di squadra e Filippo. Eravamo appena state a fare allenamento, quindi nessuna di noi era vestita in modo speciale. Quel giorno indossavo i pantaloni della tuta ( li adoravo per la comodita' ), abbinati a una felpa con cappuccio, color rosa.
Filippo era l'unico ragazzo, in casa mia non avevo mai fatto entrare altri maschi.
Anche Bea su questo aspetto era molto simile a me, riteneva che il genere maschile non era degno di poter essere accolto nella nostra bella dimora.
Una volta perfino Guido fu lasciato sotto casa ad aspettare mia sorella, con l'ombrello in mano, mentre si stava letteralmente scatenando un uragano. Ma a mia sorella non importava niente. Fui io, in un attimo di pieta' , ad aprirgli il portone, affinche' si potesse almeno riparare sotto la galleria dell 'ingresso.
Perfino il postino aveva piu' diritti, poteva arrivare fino all'uscio di casa.
Tante risate, tante foto, tante urla, per inneggiare alla mia vittoria.
Purtroppo non avevo potuto invitare Diego. Sia perche ' dopo quel pomeriggio non mi aveva piu' cercata , e la cosa mi aveva mandata in bestia. Sia perche' Filippo avrebbe fatto un'altra scenata e volevo risparmiarmela, davanti le mie compagne.
Senti' bussare alla porta. Chi poteva essere? Sicuramente o mia sorella o uno dei nostri genitori, altrimenti un estraneo come avrebbe potuto aprire il portone sulla strada?
Andai ad aprire.....era Diego in compagnia di Gaetano. Sorrisi, anche se ero molto imbarazzata e sopresa. Come avevano saputo? Chi li aveva invitati?
La risposta arrivo' qualche secondo dopo. Sabrina , una mia compagna di squadra, corse a salutare Diego. Si butto' al suo collo , abbracciandolo, e dandogli i tre bacini di rito. Diego rimase impassibile, strinse leggermente la schiena della ragazza, ma in modo freddo.
Come si erano conosciuti? In che rapporto erano? Perche' non ero a conoscenza della cosa?
Sabrina era una ragazza alta all ' incirca 165 , non magrissima , doveva pesare sui 60 kg. Pero' aveva una quinta di seno che faceva impazzire l'universo femminile. Non aveva le gambe grosse, l' unico suo difetto era il ventre non propriamente piatto. Pero' con l'abbigliamento riusciva a nascondere il difetto. Lei infatti si vantava di essere piu' bella da vestita che nuda. Sebbene fosse mia coetanea, i seni le iniziavano a cadere. Pero' non aveva mai avuto problemi coi ragazzi, anzi, direi che era molto corteggiata. I capelli erano castani, cadenti fino il fondoschiena. Due occhi color nocciola. Due labbra piccole e molto sottili , la rendevano molto carina, soprattutto quando metteva quei cappellini alla francese, che tanto gradiva.
Non un fisico propriamente da pallavolista, ma era una maestra alla ricezione. Era un incubo per le schiacciatrici avversarie, le quali cercavano di indirizzare la palla, in zone del campo dove non ci fosse lei.
Li feci entrare e li accompagnai al tavolo, dove in quel momento la torta veniva distribuita. Non mi ero neppure resa conto che per la prima volta avevo fatto entrare due ragazzi in casa. Ragazzi che conoscevo pochissimo. Filippo rimase di sasso e mi chiamo ' in disparte .
" Li hai invitati tu?" Io lo guardai stizzita e gli risposi " No , te lo giuro, non avevo idea che venissero. Pero' ormai non potevo mandarli via"
Filippo alzo' la voce " A loro e' permesso tutto "
Decisi che era il caso di chiudere la conversazione " non urlare, stai rovinando la festa. Se non la smetti, la porta e' quella "
Filippo era sul punto di scoppiare, preferi' comunque andare a sedersi su un divano e giocare con il cellulare. Io tornai dalle mie amiche e la festa continuo' .
Dopo qualche minuto mi dimenticai dell'incidente, e con la coda dell' occhio vidi Gaetano che stava parlando con due mie compagne. Un momento....e Diego?
Con lo sguardo osservai ogni centimetro quadrato della sala, nessuna traccia ne di lui ne di Sabrina. Dissi che mi allontanavo un attimo per andare in bagno, e percorsi le scale per giungere al primo piano, dove c'erano le camere dei miei genitori e di noi ragazze.
In camera mia e nel bagno adiacente tutto tranquillo, spalancai le porte e per sicurezza guardai anche sui balconi. Nessuno.
Attiro' la mia attenzione un rumore. Proveniva dalla camera dei miei. Mi inginocchiai . Cercai di guardare dentro la toppa della serratura. Il respiro' mi manco'.
Diego era in piedi, con i pantaloni e le mutande abbassate. Davanti a lui c'era Sabrina, inginocchiata, intenta a fargli un rapporto orale.
Diego stava usando delle parole oscene " Troia, succhiami bene il cazzo , hai voluto che venissi, lavora"
Sabrina si tolse il membro dalla bocca, continuando a menarglielo senza fermarsi " Si , te lo succhio, anche se sono sicura che preferiresti che te lo succhiasse Angelica "
E Diego " hai ragione, pero 'se devi fare la gelosa , sparisci "
Sabrina lo guardo' ,abbozzando' un sorriso, e riprese in bocca il pene, aumentando il ritmo della succhiata. Diego ansimava come un maiale.
Quella puttana della mia amica sicuramente lo aveva conosciuto il giorno della partita. Che troia, andare con uno sconosciuto. Pero' Diego preferiva me. Glielo aveva detto in faccia, l' aveva umiliata. A Diego lei non interessava, era solamente una ruota di scorta da usare al bisogno. Lui puntava piu' in alto. Puntava me. Rassicurata dalle sue parole, la mia gelosia non mi permise comunque di fare finta di niente. Mi alzai, feci un respiro' profondo, e apri' la maniglia.
Diego non si scompose, mentre Sabrina lancio' un' esclamazione, smettendo di occuparsi dell' asta del ragazzo.
Diego le disse " Continua troia "
Lei lo guardo' con aria remissiva, ma prima di decidere in un senso o nell' altro, intervenni io. " Che cosa state facendo ? E' la camera dei miei genitori. Siete impazziti?"
Diego era impassibile , Sabrina guardo ' prima lui, poi me, poi di nuovo lui. Non sapeva cosa fare. Era tra due fuochi.
Presi di nuovo l'iniziativa " Vattene da casa mia, puttana "
Inizio' a piangere, cercando di ricomporsi. Le dissi di andare prima in bagno per sistemarsi, non volevo scandali.
Rimasi sola con Diego, il quale sfacciatamente continuava a menarsi il pene davanti a me. I miei occhi erano puntati sul suo basso ventre, ero rapita da quella visione, era la prima volta che vedevo un pene maschile dal vivo. Ne avevo visti si, ma solamente su internet, dopo che avevo sentito parlare cosi fieramente le mie amiche, delle dimensioni dei loro ragazzi. Avevo anche intravisto la cappella di Diego in foto, quando provava le mutande.
Ma vederlo dal vivo era tutta un'altra sensazione. Capi' perche' Sabrina si era comportata cosi' da zoccola. Capi' perche' , nonostante la mia presenza, non si era scostata subito.
Diego era brutto, ma le sue parole e i suoi sguardi erano magnetici. Portavano dove voleva lui.
Diego mi disse " Sei una troia , potevi lasciarla finire "
Vedere Sabrina con Diego mi aveva reso pazza di gelosia, non potevo permettere che la troia lo facesse contento. Con le terribili ovvie conseguenze: magari si sarebbero messi assieme, magari avrei dovuto vedere le loro foto assieme in vacanza su facebook, magari sarebbe venuto a prenderla dopo l' allenamento.
No , avevo fatto bene a trattarla cosi' . Diego non era suo.
Risposi " Scusa , ma se miei se ne accorgessero, finirei in punizione un mese "
Mi ero dimenticata che mi aveva chiamata troia? Dopo essere stata chiamata troia, gli chiesi ancora scusa? Senza chiedermi il permesso, erano saliti in camera dei miei genitori, ed ero ancora io a giustificarmi?
Diego continuo' " Le suore si vestono in modo piu' sexy di te "
E io" Sono abituata a vestirmi cosi' , prediligo la comodita' "
La sua risposta fu pungente " Poi non ti stupire se mi scopero' tutta la squadra di pallavolo, tranne te "
Quando senti' le mie parole " Sono fedele e non faccio le porcate come Giada e Sabrina " , si mise a ridere.
" Sei fedele , non fai porcate, eppure continui a fissarmi il cazzo "
Riusci' a deglutire a malapena e mi sforzai di trovare una risposta
" Sei solamente un porco, io non sono troia come le altre"
Camminando' lentamente e a tentoni, a causa di mutande e jeans abbassati, Diego si avvicino' e mi prese per mano. Come imbambolata, lo segui', fregandomene se qualcuno o qualcuna sarebbe potuto salire e vederci in quella situazione.
Mi chiese dove fosse la camera di mia sorella, gliela indicai.
Apri' qualche suo armadio e cassetto, mostrandomi i suoi vestiti e il suo intimo.
" Vedi, lei si veste da troia, per far tirare il cazzo ai ragazzi. Devi farlo anche te. C'e' Gaetano che ti vuole, e tu ti fai sempre vedere in tuta da ginnastica. E fatti crescere i capelli, devi portarli lunghi, non mi piacciono i capelli corti alle spalle. "
Io non risposi, tenendo lo sguardo fisso verso' il pavimento.
Intanto si tiro' su mutande e pantaloni. Prima di ritornare in sala, mi disse " Avvicinati a Gaetano, e vedi di essere carina con lui."
Io per la prima volta reagi', ero una lottatrice in campo, e volevo esserla anche nella vita. Non ero capace di tenere testa a un ragazzo mingherlino e brutto?
" Gaetano non mi piace nulla e poi ho il ragazzo. Odio i tuoi discorsi , ti vedo e ti parlo solo in contesti sconci, io voglio essere corteggiata. "
" Vuoi il principe azzurro ? " disse
e io:" Voglio essere corteggiata, voglio avere attenzioni, non un ragazzo che non mi cerca e non mi scrive mai, che sa solamente mettermi in imbarazzo davanti i suoi amici, che manda foto porno, e che si fa trovare assieme ad altre donnacce , nel mentre che fa porcherie "
" Allori corri giu' dal tuo fidanzatino , stronza " mi disse , in tono cattivo.
Senza dire una parola, scesi le scale e tornai in sala. Invece di dirigermi verso Filippo, andai da Gaetano e iniziai a chiacchierare e ridere con lui.
Dall'alto della rampa di scale, Diego mi stava fissando. Mosse la testa in segno di approvazione.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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