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Lui & Lei

conoscenze all'universita' ( prologo )


di chiara94
22.03.2016    |    10.716    |    26 9.2
"Ritornammo in aula di li a poco, e giada mi fece mille domande..."
ciao a tutti, mi chiamo chiara.sono una ragazza normalissima, eppure da qualche mese la mia vita e' cambiata e voglio condividere con voi tutti quanto mi e' accaduto. frequento la facolta' di economia, ho una buona media scolastica, sono fidanzata da tre anni ormai con un ragazzo che frequenta la facolta' di legge.
ad inizio ottobre ,assorta nei miei pensieri giovanili mentre attendevo l'arrivo del professore di economia politica, accanto a me si sedette un ragazzo . lo guardai per un secondo, mentre la pioggia incessante scandiva il ritmo sulle finestre dell'aula. era un ragazzo dalla corporatura esile, con i capelli di media lunghezza e ingellati, il viso con qualche segno dell'acne. in quel momento maledissi la mia amica giada, che a causa del suo ritardo, aveva lasciato libero il posto accanto a me. fare le ore piccole piccole la notte con il proprio ragazzo , ecco i risultati. complice una sveglia che viene spenta o neppure caricata. presi il cellulare e le mandai nervosamente un messaggio. dopo qualche secondo senti un doppio bip , guardai lo schermo e scorsi delle faccine con le linguacce. mi girai e mi accorsi che giada era tre file dietro di me, e stava ridendo assieme a beatrice. casualita' o una trappola mi chiesi? in quel momento mi accorsi che il ragazzo mi stava fissando , come se non avesse mai visto una ragazza o come se fossi l'ultima di genere femminile sulla faccia della terra. sono una ragazza alta 172, peso 58 kg circa ( tranne durante le feste, quando metto su uno o due chili, sono molto golosa, ) ho dei capelli lunghi scuri e leggermente mossi ( con la piastra per farli diventare lisci, e' sempre una guerra), occhi scuri color nocciola. i ragazzi dicono che la mia bocca e' sensuale, anche se guardandomi allo specchio mi sembra di assomigliare a una rana certe volte. ho una terza di seno, una vita snella, e un fondoschiena sodo. e' vero che nelle feste mi piace assaggiare i dolci, ma durante l anno vado a correre tre volte a settimana e due volte al corso di zumba e balla e brucia. sono anche orgogliosa delle mie gambe, che sono lunghe e all'occorrenza sono messe in risalto da gonne o shorts. cosa cambierei di me? l' avete gia' capito immagino, la mia bocca. il principe azzurro con un bacio non avrebbe dovuto trasformarmi da rana a principessa? magari. a parte gli scherzi, forse sono solamente mie fantasie e paranoie. quella mattina avevo un maglione color bianco, abbastanza largo, non comunque da nascondere totalmente i miei seni, un jeans color blu che metteva in risalto il mio lato b e ai piedi dei pompierini comodi, per una giornata dedita alle lezioni e allo studio.girai lo sguardo facendo finta di nulla, e mi misi a giocare con il cellulare, nella speranza che voltasse lo sguardo verso un 'altra ragazza. all'improvviso senti' una voce che mi disse " se vuoi mi sposto, mi sono accorto che non ti fa piacere che mi sieda qui" prese il suo zaino e si alzo', andando due file piu' avanti. in quel momento mi senti' in colpa, in quanto l 'unica colpa di quel ragazzo era avermi guardata. e per cosi' poco , l'avevo gia' condannato tutta la vita? sul bus o in metropolitana avrei dovuto chiedere di scendere a chi mi avrebbe fissata? nel frattempo, arrivo' giada che stava continuando a ridere. le dissi che quella maglia con le piaettes che tanto le piaceva non gliela avrei imprestata, fare questi scherzi a un'amica.dopo due ore di lezione, arrivo' finalmente il momento di un caffe' . mi diressi alla macchinetta con passo spedito, per evitare la coda e tornare in aula in tempo per la lezione successiva. mentre ero intenta a cercare le monetine nel mio borsellino, una mano infilo' qualcosa nella fessura dell apparecchio e digito' una sequenza dei numeri. scese una tazza e inizio' a uscire' un cappuccino fumante. mi girai, era il ragazzo di prima. mi chiese se volevo lo zuccero o no. io ancora scossa, non sapendo il da farsi, non spiaccicai parola. schiaccio' il tasto dello zucchero e poco dopo mi porse la tazzina di plastica. lo ringraziai e mi scusai per l impressione che gli avevo dato in aula. mi rispose di non preoccuparmi e si presento'. si chiamava diego, si era trasferito da poco, in quanto suo papa' aveva vinto un concorso pubblico . gli dissi il mio nome e chiacchierammo cinque minuti. le mie amiche osservavano il tutto a una breve distanza, forse per cercare di carpire qualche parola o chissa' quale gossip. ritornammo in aula di li a poco, e giada mi fece mille domande. mi sembrava di essere in una saletta della polizia, con negli occhi una lampada accecante, affinche' confessassi quale peccato. finita la lezione, mi incamminai verso la fermata del pulman. senti' il rumore di delle scarpe che sbattevano contro la strada, capii che qualcuno stava correndo. all'improvviso venni raggiunta e con stupore mi accorsi che era diego. mi disse che aveva paura di perdere il pulman. iniziai a non credere piu' alle casualita'. sali' anche lui, il numero sette e' vero che abbracciava diverse zone della citta', ma troppe troppe coincidenze. si sedette vicino a me, e inizio' a parlare.mi accorsi che il suo sguardo era piu' concentrato sui miei seni, che sui miei occhi. un ragazzo gentile, ma maledettamente sfacciato. pensava che non me ne sarei accorta? mi chiese se avevo il ragazzo, e sentendo la mia risposta affermativa, vidi che il suo volto si rabbuio', come un'improvvisa esclisse. per cercare di nascondere la sua delusione, fece finta di aver dimenticato di obliterare il biglietto, e si allontano' cosi ' da me. per riacquistare la sua sicurezza? per puntare un 'altra preda ? per pensare a una tattica? mille pensieri attanagliarono la mia mente. vidi un palazzo, con un insegna gialla su un palazzo rosso. il mc donald. la mia fermata era gia' passata. tra me e me mi dissi quanto ero stata stupida. scesi subito dopo, mi girai, curiosa di vedere se diego mi avesse seguita. invece nulla. la sera vidi il mio ragazzo e facemmo l 'amore. mi convinsi che ero una principessa fortunata, un ragazzo che mi ama e senza grilli per la testa. il giorno dopo, ero arrivata dieci minuti prima dell'inizio della lezione. giada sempre la solita ritardataria. diego arrivo' con un cappuccino. disse che era per me. lo ringraziai. si sedette , frettolosamente si alzo' e disse che doveva andare da un suo amico per mettersi d accordo per la serata. lascio' incustodito il suo smarthpone sulla sedia,
stavo alzandomi per andare a portarglielo, quando un messaggio comparve sullo schermo. vidi impresse le seguenti parole " che bel culo che ha, ma chi e' ?" mi venne un dubbio, un agghiacciante dubbio. presi il suo cellulare e usci' dalla classe. andai nei bagni e entrai su whatsapp. sembravo una ladruncola che voleva controllare il suo bottino. rimasi di sasso. nella conversazione con il suo amico, era presente una mia foto di schiena, che diego doveva aver fatto mentre scendevo dal pulman. avrei voluto leggere la conversazione, ma avrei rischiato di essere scoperta. usci' di corsa dai bagni, e lo incontrai sulla strada di ritorno verso l 'aula. gli dissi che lo stavo cercando perche' aveva dimenticato il cellulare , lui mi fisso' e ringraziandomi, mi fece un sorriso. dovevo chiedergli spiegazioni? dovevo dire la cosa al mio ragazzo o alle mie amiche? decisi di non dire nulla, e ritornai con lui in aula. mi auto convinsi che avrei fatto tanto rumore per nulla. passarono le settimane e diventai amica di diego, dimenticandomi quell avvenimento . anche beatrice e giada iniziarono a parlarci, lo definivano un ragazzo molto simpatico e brillante, seppure bruttarello. non un fisico scolpito, non un viso da copertina, solamente un ragazzo simpatico e brillante. una mattina di meta' novembre il professore di geografia economica ci assegno dei lavori di gruppo, io giada beatrice e diego decidemmo di fare squadra. beatrice e' sicuramente la piu' bella di noi tre, e' alta 175, pesa 55 kg, esile, dei capelli lunghi e biondi color platino, due occhi azzurri come un lago di montagna, una bocca sottile e ben definita. una seconda abbondante di seno, e un fondoschiena ribattezzato dai ragazzi dell' universita' " marmo di carrara " giada all'opposto e' una ragazza piccola, alta circa 160, rotondetta, il peso non ce l hai mai detto, capelli corti . la classica ragazza che nessun ragazzo vuole. una quarta di seno, fianchi larghi e cosce non certamente da far sfoggiare con una gonna. beatrice si e' appena lasciata da poco, dopo aver scoperto che il suo ragazzo flirtava con la figlia del vicino di casa. giada e' felicemente fidanzata, con un ragazzo, come definisce lei, " bello dentro " decidemmo per la prima volta, di studiare a casa mia. preparai una crostata di mele, per fare una bella figura e ospitale. studiammo tre ore assieme, dividendoci i compiti, per sbrigarci il prima possibile. alle cinque offri' loro la merende. dopo i complimenti rituali sulla bonta' del dessert, come un fulmine a ciel sereno, beatrice disse che lei e giada sarebbero dovute andare subito via, per passare in centro a comperare dei trucchi. tra di me mi chiesi " e ora cosa faccio?" , beatrice mi anticipo' e disse che noi avremmo potuto continuare a studiare. guardai con un ' occhiataccia beatrice , sperando che almeno giada mi supportasse, ma questa speranza svani' quasi subito. chiusa la porta alle loro spalle, guardai diego per studiare le sue intenzioni. ero abbastanza tranquilla, in cucina c 'era mia mamma. diego mi chiese di andare in bagno, lo accompagnai , e tornai di corsa in camera per guardare il suo cellulare. e scopri' che.... beatrice e diego si scrivevano su whatsapp....e l'andare via era concordato. avrei voluto leggere tutte le loro conversazioni, dal primo ciao alla fine, ma senti' tirare l acqua, cosa che mi riporto' alla realta'. potevo ancora fidarmi delle mie amiche o no? quali segreti nascondevano con diego? diego torno' in camera. io ero agitata e chiamai il mio ragazzo, con una banale scusa. diego mi osservava probabilmente chiedendosi se ero matta, eppure stare al cellulare con il mio ragazzo ,lo trovavo un modo per fargli capire che non mi interessava. all' improvviso il cellulare si spense. batteria finita. perche' la sera prima non mi ero alzata a cercare la batteria? diego comunque fece finta di niente e continuo a girare le pagine di un libro, come se nulla fosse. eravamo in camera io e lui eppure sembrava disinteressato. forse gli piaceva beatrice? e allora perche' avevano progettato di farci rimanere soli?





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