Lui & Lei
a pelo d'acqua...2


19.04.2025 |
259 |
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"La notte e il cielo stellato di agosto sono un complemento ancora più magico per questa occasione..."
Siamo rimasti così non so per quanto, persi a riprendere fiato, stretti e sorridenti, vittoriosi e appagati, più leggeri tra quei riflessi di luci che si rincorreranno all’infinito sul pelo dell’acqua... Sciolti dall’abbraccio ci beiamo ancora nella freschezza della piscina dedicandoci a qualche bracciata in libertà. La tentazione è grande e, per gioco, mi rincorri iniziando a schizzarmi con le tue grandi mani aperte, sembriamo due bambini dispettosi e le risate ci sfiancano quando mi abbracci ancora e mi baci. La notte e il cielo stellato di agosto sono un complemento ancora più magico per questa occasione. Tutti e due vicino alla scaletta vedo che ne sali alcuni gradini e sono pronta a seguirti quando invece ti giri e ti ci siedi dedicandomi una visuale molto piacevole di te. Non c’è bisogno di invito quando ti raggiungo, ti accarezzo le gambe perdendomi nella loro lunghezza, sode e abbronzate, degne di una scultura greca. Alla carezza si uniscono baci soffiati a fior di pelle e, nonostante la mia posizione di sudditanza, intimamente esulto vedendo la reazione che riesco a provocare. Baci sempre più ravvicinati, sempre più intensi, ora sono quasi morsi poi nuovamente piume e la tua carne che guizza sotto di essi davanti ai miei occhi. Ti fai spazio nella mia bocca e una nuova danza ha inizio, le mani sulla mia testa ne decidono il tempo, brevi momenti solo di fiato mi concedi quando comprendi che di più non resisto per poi intimarmi, muto, di riprendere. Sei teso al massimo ma non è questo il modo in cui vuoi finire e bloccandomi il capo mi dai poi la mano per uscire dall’acqua.
Un’occhiata indecente al divanetto o il lettino da sole, tutto è troppo spartano come appoggio, la camera è quindi la più vicina soluzione ed letto ci accoglie spazioso. Ed è subito un groviglio di corpi, le mani che si afferrano, si rivoltano in quella dolce lotta di potere. Avidi uno dell’altro le bocche si cibano, le lingue come serpi si sfiorano scivolando una sull’altra, non abbiamo respiro,non abbiamo tregua. Di nuovo sei pronto e mi prendi fino a farmi emettere un singhiozzo strozzato e ti sento prepotente scorrermi nelle viscere, scorrermi nel sangue e raggiungere ogni fibra del mio essere. Scariche elettriche mi percorrono la schiena e cerco le tue mani e le afferro, le mie dita intrecciate alle tue, uniti in quel culmine di passione che raggiungiamo quasi all’unisono. Dalla finestra ci raggiunge un filo d’aria che nella notte finalmente è meno rovente e i nostri corpi sudati ne godono affiancati distesi. Gli sguardi si incrociano muti mi sfiori le labbra ancora una volta poi ti alzi per andarti a lavare.
Sento l’acqua della doccia che scorre e sorrido da sola ancora distesa, il desiderio di fermare nel tempo questa sensazione di benessere che mi riempie la testa. Afferro un asciugamano di spugna e me lo avvolgo addosso. Qualche altra bollicina ce la possiamo concedere prima di accompagnarti alla macchina. Non abbiamo bisogno di prometterci nulla, il bello tra noi è anche questo.
Seguo con gli occhi le luci rosse dei fari che si allontanano fino a quando si perdono proprio come fossero sul pelo dell’acqua….
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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