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Chiara e Silvano ( continuazione cap 24 )


di chiara94
19.07.2018    |    3.556    |    7 8.7
"Mi volevo fidare, ero sicura che non aveva approfittato di me..."
Continuazione racconto precedente , non pubblicato il finale per errore

.....
Mi disse :” Che scemo il tuo ragazzo a provarci con Beatrice, quando ha una ragazza con un culo come il tuo “
Aggiunse :” Non so chi lo rompera’ a Beatrice, se il tuo ragazzo, Andrea, o Diego. Sicuramente uno di loro glielo rompera’ . Io voglio prendermi il tuo culo e sfondartelo mia bella ancella “
Gli dissi :” Beatrice ce l’ha piu’ piccolo del mio, ai ragazzi piace di piu”
Mi disse, in modo deciso:”Io voglio il tuo “
Lo guardai, ormai confusa e stupita, per i discorsi che stavo affrontando. Gli dissi :” Meglio che andiamo a dormire, domani ci dobbiamo alzare presto”
Mi disse :” Almeno imitiamo Beatrice e Gaetano, lasciati spogliare e voglio farti sentire il mio cazzo”
Lo guardai e gli risposi :” Fai il bravo , Casanova “
Rispose :” Casanova le ragazze le spogliava, meglio se sposate e fidanzate “
Lo guardai, senza dire nulla. Perche’ non mi ribellavo? Perche’ non imponevo la mia voce e il mio pensiero?
Aggiunse :” Al limite spengo la luce, e facciamo il loro stesso giochino”.
Cosa mi stava succedendo? Ero ormai in balia di Silvano. Mi stava continuando a proporre cose hot, e io non dicevo nulla. Chiara, dove hai lasciato l’orgoglio? Sei fidanzata, non sei una zoccola. Ripetevo fra me e me. Pero’ ormai la bilancia aveva preso la sua direzione

Aggiunse , di fronte al mio silenzio:” Venezia non e’ una meta da fidanzatini?”
Io sorridendo, gli feci segno di si con la testa
E lui :” E un fidanzatino non puo’ spogliare la sua fidanzatina? Ho il pisello durissimo “
Il mio sguardo cadde sulla sua patta , e lui se ne accorse. Effettivamente aveva una bozza molto in risalto,
e il motivo ero io.
Ormai ero andata fuori di testa, e gli risposi :” Ma sei un fidanzatino o casanova? “Ridendo
E lui disse :” Sono uno con il cazzo durissimo, spengo la luce. Tu accendi la bajour dai”
Feci cosa mi disse, ma gli specificai:” Silvano, non voglio fare nulla, non rovinare il nostro rapporto.”

Mi disse :” Va bene, passo domani mattina alle sei e mezza a prenderti “
Dissi :” Non prendertela, domani passero’ la giornata con te. Dovresti apprezzare questa cosa. Se reagisci cosi’, rischi che mi chiuda “
Risposi:” No, abbiamo poco per dormire, e ci ho provato. Andata male, ci riprovo domani “ e mi sorrise
Gli dissi:” Ecco bravo, salutami con un sorriso “
Rispose :” Pero’ potevi lasciarti spogliare. Ho capito , vado.” E sorrise
Gli dissi:” Sei proprio terribile, casanova “
E alzandomi, ridendo, lo spinsi verso la porta. Era tardi, ma soprattutto il clima si stava surriscaldando.
Il giorno dopo, alle sei e mezza, ero gia’ sotto casa ad aspettarlo. Mi ero messa un jeans molto aderente, che metteva in risalto il mio fondoschiena. Un maglioncino molto aderente, con una cerniera dall’incavo dei miei seni al collo. I soliti pompierini ai piedi. Mi ero fatta la coda per comodita’.
Appena mi vide, un lungo wow usci’ dalla sua bocca.Scese dalla macchina, e mi apri’ la portiera. Fu veramente cavaliere e gentleman. Un ragazzo d’altri tempi. Un po meno, quando chiedendomi un abbraccio per salutarlo, appoggio’ la sua mano sul mio fondoschiena. Gliela tolsi , dicendogli :” Non stiamo ballando, adesso quale scusa c’e’ ?”
In modo molto tranquillo , mi disse :” Mi andava di toccarti il culo, non ce l ‘ho fatta a resistere vedendoti con quei jeans “
Gli dissi:” Sempre il solito porco “
Lui mi rispose :” Ti sei messa quei jeans per farmi vedere meglio il culo , no ?”

Non risposi, salendo in macchina. Avevo fatto bene ad accettare l’invito? Facevo la sconvolta per una mano sul sedere, quando nella mia mente erano passate scene ben piu’ pesanti? Mi ritorno’ in mente la bilancia…..E poi Diego me l’aveva sempre toccato con la forza, almeno Silvano era piu’ gentile. Era il primo ragazzo che era sceso per aprire la portiera della macchina. E poi, perche’ avevo messo quei jeans cosi’ attillati? Per fargli vedere meglio il mio fondoschiena? Aveva ragione lui? Perche’ quei jeans non erano i primi che avevo trovato nell’armadio. Forse perche’ si abbinavano meglio al maglioncino? Forse perche’ erano i piu’ invernali? O forse semplicemente perche’ volevo che i suoi occhi si cibassero del mio fondoschiena?
Durante il viaggio in macchina ci conoscemmo meglio, mi parlo ‘ di lui. Era un inguaribile chiacchierone. Non mi lasciava quasi parlare. In fondo, mi piaceva ascoltarlo. Arrivati a Venezia, mi porto’ a fare colazione in piazza. Era la prima volta che la vedevo .Che bella che era. Tutta circondata da canali. E le gondole. Mi misi subito a fotografarle. Silvano mi prese per mano e mi accompagno’ fino una di queste. Contratto’ con il padroncino il prezzo, e mi fece salire. L’acqua era alta, un’atmosfera tetra e solitaria, ma il freddo pungente, in quei momenti, riusciva a riscaldarmi. Non so spiegarvi la sensazione. Mi guardavo intorno, facevo tante fotografie , mentre Silvano e il gondoliere parlavano tra di loro . Il gondoliere gli fece mille domande su di noi, e Silvano fu sempre sincero. Mi dava un po fastidio che stesse sbandierando le nostre cose, ma non volli contraddirlo.
Il gondoliere ad un certo punto disse :” Se volete vi faccio una fotografia mentre vi baciate”
Silvano disse subito di si, io ero titubante, ma Silvano passo’ subito il cellulare all’ uomo e mi strinse a lui, facendomi girare il viso . Senza darmi il tempo di rendermene conto , appoggio’ le sue labbra alle mie. Il gondoliere disse di guardare verso di lui, lo facemmo, e scatto’ la foto. Mi staccai dalle sue labbra in fretta, imbarazzata per la situazione e impaurita per un primo passo verso il tradimento.
Il gondoliere continuo’ , dicendo :” Adesso Silvano aprile il giubbotto e mentre la baci, accarezzale le tette “
Provai a protestare, ma Silvano mi apri’ il giubbotto e si riavvicino’ alle mie labbra, le appoggio’ nuovamente, e la sua mano sinistra, ando’ ad appoggiarsi sul mio seno destro. Lo accarezzo’ per qualche secondo, per poi abbassare la zip del mio maglioncino. La mia scollatura era ben in vista, anche se seni e reggiseno erano ancora ben nascosti. Il gondoliere disse :
“ Metti una mano nella sua scollatura “
Appena senti’ queste parole, diedi una spinta a Silvano, che quasi cadde in acqua e insultai il gondoliere, che si scuso’, offrendosi di regalarci la tratta. Dopo quell’ episodio, torno’ la calma. Anche Silvano si scuso’, e inizio a relazionarmi su quello che stavamo vedendo. Probabilmente si era informato per colpirmi. E questo suo preoccuparsi di colpirmi , mi piaceva. E parecchio.
Dopo la gita per i canali, visitammo i monumenti principali e poi mi porto’ a mangiare in un bel posto. Decisi di stare leggera, la giornata era ancora molto lunga. A tavola , tornai io sull’ argomento :
“ Prima ti sei divertito con il tuo complice?”, ovviamente usando un tono pacato
Rispose :” Purtroppo non sono arrivato al tuo reggiseno, il piano e’ fallito “ e rise
Gli risposi :” Pero’ mi hai baciata due volte “
Volle sottolineare “ senza lingua “
Gli dissi :” Pretendi troppo “
Verso le tre ripartimmo, e durante tutto il viaggio di ritorno mi addormentai. Quando mi svegliai, eravamo al casello d’uscita.Ero stravaccata sul sedile, ma quello che mi colpi’ fu il fatto che la mano di Silvano stava accarezzando la mia coscia sui jeans. Gli tolsi la mano, chiedendogli:”
Immagino che tu mi abbia palpata bene mentre stavo dormendo. Sei andato sotto il maglione?”
Mi rispose :” Chiara, mi deludi se pensi questo. Ti ho solamente accarezzata 5 minuti sulla coscia. Voglio arrivare alle tue tette nude, ma voglio che tu sia sveglia e che veda le mie mani ,che te le stringono. Voglio che senti l’istante, in cui i miei denti morsicheranno i tuoi capezzoli. Voglio che tu senta ,quando riempiro’ le tue tette di saliva, con le mie leccate “
Preferi’ fare finta di tornare a dormire, avevo passato una bella giornata, non era il caso di litigare. Mi volevo fidare, ero sicura che non aveva approfittato di me.
Sotto casa, mi apri’ nuovamente lo sportello, mi accompagno’ fino la porta e mi disse :”
Mi dai un bacio ancora? Non c’e’ il due senza il tre “
Mi avvicinai e sorridendogli gli diedi un bacio a stampo ancora. Tanto che differenza c’era tra due o tre baci ? Nessuna, la fiera dei baci era iniziata. Mi staccai e lui mi disse :” Ancora uno”
Gli risposi “ eh no, basta per oggi “
Mi chiese :” Fai la doccia adesso?”
Lo guardai e gli dissi :” Certo, cosi’ mi faccio bella per dopo . Pero’ non ti faccio entrare, oggi ti sei preso tante liberta’ a sufficienza “
Un po abbattuto , forse timoroso di allontarmi o di correre troppo, mi rispose :” Allora a dopo “ e si incammino’ giu’ per le scale.
Gli andai dietro, e gli dissi :” Dai , non prendertela “
Mi disse :” Ancora un bacio “ e glielo diedi. Questa volta mi avvicino’ a lui, e apri’ il mio giubbotto. Appoggio’ entrambe le mani sui miei seni e disse :” Che belle tette “
Mi staccai un attimo, pero’ si vedeva che mi desiderava. Gli dissi :” Silvano mi trovo bene con te, ma sono fidanzata, ti prego “
Mi rispose :” Fammi entrare solamente dieci minuti “
Gli risposi :” Ti prego, non ha senso questo tuo insistere “
Mi disse :” Dieci minuti solamente “
Mi morsi il labbro, ma alla fine gli dissi di si.
Appena entrato in casa, mi prese per mano, mi porto’ in camera mia ( ormai conosceva la strada ). Mi fece subito togliere il giubbotto e mi disse di sedermi sul letto. Si sedette anche lui e prese una mia gamba e l’appoggio’ sulle sue gambe. Con fare sicuro, sposto’ l’altra mia gamba, facendomi mettere in una posizione scomoda : avevo le gambe completamente aperte. Mi fece appoggiare con la testa e con la schiena alla parete, e appoggio’ nuovamente alle sue labbra alle mie. Questa volta non si tolse quasi subito, ma si blocco’ in tale posizione. Inizio’ a darmi baci a ripetizione sulle labbra, per farmi capire che non si voleva staccare. La sua mano sinistra intanto si piazzo’ in mezzo alle mie gambe, all’altezza della mia figa, e inizio’ a massaggiarmela. Sentivo proprio il tessuto dei jeans, che si andava a sfregare sulle mie mutandine. Dopo qualche secondo, gli bloccai la mano.
Ma lui mi disse :” Dai, due minuti e me ne vado via “ e con forza riprese a passare la mano in mezzo le mie gambe. La mia mano aveva lasciato la presa, chiusi gli occhi, mentre le sue labbra continuavano a stare appiccicate alle mie, e la sua mano accarezzava il mio basso ventre. All’improvviso smise di baciarmi , mi fece tirare su, prese la mia mano destra e se la porto’ all’altezza del pacco. Me la fece appoggiare li, e inizio’ a muoverla.Aveva il pene durissimo, il bozzo era in forte evidenza. Inizio’ a respirare con affanno, segno che gli stava piacendo molto. Il contatto del palmo della mia mano con il suo uccello mi piaceva molto, ma non volevo che lo capisse. Era una sensazione unica, accarezzare un pezzo di carne cosi’ duro , derivante da un uragano di ormoni, causato da me.
Silvano mi disse:” Dai vai a fare la doccia, cosi’ torni un po meno vestita poi “
Guardai Silvano e gli dissi :” Ho il ragazzo, non puoi chiedermi queste cose “
Mi disse :” Dai Chiara, ho l’uccello che mi scoppia. Voglio vederti senza qualche vestito. E’riuscito Gaetano con Bea, io sono cosi’ brutto?”
Gli risposi :” Beatrice e’ single, io no “
Rispose :” Si , ma e’ come se ti vedessi al mare alla fine . Dai , fammi contento “
Gli dissi :” Non siamo al mare, ma in camera mia “
Disse :” Ho il cazzo durissimo, ho voglia di vederti senza tutti questi vestiti addosso “ e si alzo’ in piedi, venendomi vicino
Aggiunse :” Guarda, mi stai massaggiando il cazzo da sola , senza la mia mano che ti forzi. “
Era vero , non me ne ero neanche accorta che avevo tolto la sua mano dalla mia. Glielo stavo palpando di mia volonta’. Rossa di vergogna, tolsi subito la mano, ma lui mi disse :
“ Cosa fai? Smetti di toccarmi il cazzo solamente perche’ ho detto una verita’?”
Lo guardai e gli dissi :” Sono fidanzata “
Mi guardo’ e mi disse :” Io sono qui con il cazzo duro, e mi lasci cosi’?”
Sospirando , gli dissi :” Mi metti veramente in difficolta’ “
Mi disse:” Ho capito, non uscirai piu’ con me “
Gli risposi :” Non mettermi parole in bocca che non ho detto “
Mi disse :” Vorrei metterti il cazzo in bocca, non le parole “
Lo guardai , senza dire nulla. Non stava sicuramente scherzando.



Aggiunse:” Vorrei almeno farti vedere il cazzo del tuo fidanzatino “ e sorrise
Lo guardai, e in modo serioso gli dissi :” Solo quello ok? Me lo prometti?”
Fece segno di si con la testa, mi disse di sedermi bene sul letto, si avvicino’ fino ad arrivare ad una decina di centimetri da me. Io lo osservavo, lentamente si abbasso’ i pantaloni, e subito dopo abbasso’ anche le mutande. Il suo pisello era molto lungo e anche largo, certamente non avrei mai detto potesse avere un pisello cosi’ un ragazzo basso e magro. Era tesissimo, si incurvava verso la sua pancia per l’estrema durezza. Io ero ad una decina di centimetri, la mia faccia era all’altezza di quel bastone. Sentivo l’odore che emanava , era abbastanza forte, il classico odore di maschio che voleva possedere la femmina. Le palle erano grosse come due noci, e ricoperte da molti peli. Anche lo scroto era molto peloso, forse un po troppo, anche se i ragazzi depilati non mi erano mai piaciuti. La capella sembrava quasi pulsare, forse per il sangue che scorreva impetuosamente nelle vene , rendendolo d acciaio. Sul prepuzio, una leggera gocciolina, probabilmente di liquido preieculatorio
Mi chiese.” Ti piace il mio cazzo?”
Lo guardai e sorridendogli gli dissi :” Si, ma anche se sei il mio casanova o il mio fidanzatino, non faccio nulla”
Mi disse , avvicinandosi:” Mi sego velocemente, e quando sborro, apri la bocca, ok?”
Risposi :” No, non l’ ho mai fatta come cosa. Ti ho detto poi che non voglio fare nulla, non insistere “
Silvano si stava segando a una velocita’ folle, probabilmente era pieno e cosi’ in tiro, gli faceva male. Alternavo di guardare lui negli occhi e il suo pisello, ormai ero rapita dalla situazione.
Mi disse :” E'l’ultimo dell’anno , mi piacerebbe che tu brindassi , bevendo la mia sborra, in un calice di cristallo”
Lo guardai, dal basso verso l’alto, dicendogli :” Certo che di porcate me ne vuoi far fare”
Rispose :” E’ ovvio, io non guardo le altre ragazze, ma voglio che la mia fidanzatina sia molto troia con me”
Dissi :” Non mi piacciono quelli che ci provano con tutte. Sei gia’ stato avvisato, se vuoi uscire con me, sai le condizioni”
Rispose :” Certo che le so, pero’ quando sono con te il mio cazzo e’ sempre duro”
Dissi :” Stavo parlando di altre ragazze “
Rispose :” Vai a prendere un bicchiere, dovro’ sborrare da qualche parte “
Lo guardai, mentre continuava a menarselo, con il cazzo a pochi cm dalla mia bocca. Gli dissi :”Il mio ragazzo queste cose non me le ha mai chieste “
Rispose :” Io non voglio parlare ne di Andrea e di Diego, sono cose nostre queste “
Gli risposi, Su quello hai ragione, pero’” e mi interruppi
Continuo’:” Dai, vai a prendere il bicchiere , fammi contento “
Lo guardai e gli dissi :” Non insistere, io sono fatta cosi’. “
Mi chiese “ E dove sborro?”
Risposi :” OK, vado a prendere il bicchiere, ma poi non la bevo. Ok?”
Non mi rispose, mi alzai e andai in cucina. Con il cuore che batteva forte. Stavo facendo la puttana per lui.
E non ne ero pentita, anche se ero molto titubante.

Appena tornata, mi fece segno di inginocchiarmi. Lo Feci. Mi disse di tenere il bicchiere vicino il suo cazzo.Da quel bicchiere , in seguito, anche se lavato, ci avrei bevuto . Cosa mi stava succedendo? Con tutti questi pensieri, fui presa quasi alla sprovvista e il potente getto di sperma colpi’ il fondo del bicchiere. Velocemente piu’ schizzi uscirono dal prepuzio di Silvano Il bicchiere si riempi’ fin oltre un quarto, molto velocemente. Era venuto tantissimo. E io ero la sua puttana che gli reggevo il bicchiere. Si sgrullo’ il pene, facendo cadere le ultime gocce di sperma.
Appena fini’ , ritornai in me e mi arrabbiai, riprendendo il controllo di me stessa
Dissi :” Ma cosa mi hai fatto fare? Ho sbagliato a fidarmi di te ! Vattene subito via, non ti voglio piu’ vedere. Non hai avuto rispetto per me . Sei morto per me.”
Presi il suo giubbotto e lo gettai oltre la porta di casa. Non contenta, gli urlai.
“ Silvano, ritorni per me ad essere l’essere insignificante di quella sera in discoteca. Addio “
E appena lui usci’ , chiusi la porta , con quattro giri di serratura. Aveva esagerato, si aveva veramente esagerato. Era riuscito a circuirmi con la gentilezza e i modi gentili. Ma mi aveva ingannata. Era uguale a tutti gli altri ragazzi, era solamente un porco. Se le altre ragazze erano troie, io non lo ero, e non lo volevo sicuramente diventare.

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