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Lavorare in banca ( cap 64 )


di chiara94
22.02.2025    |    411    |    70 7.3
"Non siamo compatibili!" Io le dico:" Finalmente lo hai capito anche tu, Elisa!" Elisa mi dice:" Pero' Paolo; possiamo rimanere amici, ..."
Elisa e Carmelo si guardano ed Elisa alza la testa, mettendosi in piedi.
Carmelo toglie il cazzo dalla figa di Benedetta.
Fa una quantità industriale di sborra, che si riversa sulla figa pelosetta di Benedetta.
Se non avessi detto ad Elisa di togliersi, tutta la sborra di Carmelo le sarebbe finita in bocca.
E lei lo sapeva perfettamente.
Eppure stava li' , con la bocca socchiusa.
Veramente aspettava la sborrata di Carmelo?
Mi rendo conto della situazione.
Ho il cazzo duro.
Ma cazzo duro o no , amica o non amica; sono riusciti nuovamente ad umiliarmi.
Perché sanno che sono innamorato di Elisa.
L' hanno organizzata bene, alle mie spalle.
Una nuova pugnalata di Elisa, questa volta al cuore.
Devo ammettere, che i miei avversari sono stati bravi.
Elisa è' fissa a guardare la sborrata di Carmelo ; mentre Benedetta si muove ancora, per gli spasmi del godimento.
Sicuramente ho rovinato i piani di Elisa.
Voleva farsi sborrare in bocca da Carmelo, e io mi sono messo di traverso.
Ma perche' chiamarmi?
Sapeva gia', che avrei impedito la cosa!
Oppure Elisa sperava, che Carmelo mi assestasse due potenti pugni; lasciandomi a terra sanguinante, per poi sborrarle in bocca e , solo dopo, chiamare l'ambulanza?
Ma per quale motivo?
Mi tornano in mente le parole di Carmelo: pensa a tutte le possibilita', e non solamente alla piu' tragica.
Ma qui altre possibilita' non ci sono.
Elisa, durante tutta la giornata, si e' presa gioco di me; umiliandomi, tradendomi, schernendomi, maltrattandomi.
Eppure si e' alzata.
Questa cosa non e' logica.
Tanto, se si fosse fatta sborrare in bocca, cosa avrei potuto dire?
Nulla.
Carmelo si sarebbe giustificato, dicendomi:" Paolo; e' stato un imprevisto. Non mi sono reso conto, che c'era Elisa. Scusami!"
Con i suoi soliti modi falsi e cortesi.
Senza dire nulla; vado nel bagno di Elisa, e mi chiudo a chiave.
Tanto i suoi genitori non ci sono.
Apro l' acqua.
Mi guardo allo specchio
Il mio viso è' pieno di lacrime.
Ho bisogno di bere.
Uso il bicchiere, utilizzato per tenere riposti gli spazzolini.
Sara' sporco?
Ma chi se ne frega.
Un cigno non puo' farsi vedere piangere.
Un cigno e' un combattente.
Per un cigno, le lacrime sono la peggiore macchia.
Mi siedo sul water , dieci minuti.
Ho le mani in faccia.
Sono disperato.
Non so, come tornare di la'.
C'e' una finestra troppo piccola nel bagno di Elisa; altrimenti scapperei da li.
Accuso il colpo, piu' di quanto immaginassi.
Dopo altri dieci minuti, decido di uscire dal bagno.
Mi tolgo le scarpe e, senza farmi sentire, mi riavvicino alla camera.
Mi abbasso e guardo dal buco della serratura.
Elisa e' solamente con Carmelo.
Benedetta non c'e' piu'.
Carmelo si e' rivestito.
Elisa e' seduta sul letto, mentre Carmelo e' in piedi, appoggiato alla parete.
Carmelo le dice:" Elisa; dopo oggi, con Paolo e' finita. Non c'e' piu' nulla da dire!"
Elisa gli dice:" Ma non e' successo niente; quello non puo' mettersi di nuovo a rompere, come suo solito!"
Carmelo le risponde:" Elisa; io non sono Paolo. Non prendermi per il culo. Paolo e' in bagno, a piangere. Sicuramente, c'e' rimasto malissimo. Io non volevo, che finisse cosi'. Pero', anche io, mi sono trovato spiazzato. Mi aspettavo che lui mi dicesse di toglierti; invece e' rimasto attaccato al muro, a fare il guardone! Sinceramente, non mi aspettavo un epilogo simile!"
Elisa gli dice:" Carmeo; Paolo e' un cuck. Si e' comportato da cuck!"
Carmelo le risponde:" Cuck o non cuck, oggi hai messo la parola fine. Elisa; ti presento un mio amico, che ha il posto fisso; e la cosa si risolve. A Paolo ora gli parli e, con le buone maniere, gli dici che concordi con lui;e che la vostra storia e' finita. Io ti faccio conoscere questo mio amico, ma lui non e' un coglione come Paolo!"
Elisa gli dice:" Ma prima devo parlare con Paolo; magari non sta piangendo e non se l'e' presa!"
Carmelo le dice:" Elisa; basta! Non capisco, cosa ci trovi di divertente; a prenderti gioco di lui. Anche a me non piace come Paolo si pone; ma non si merita tutto quello, che gli stai facendo passare. E' un bravo ragazzo; trovera' sicuramente una brava ragazza, piu' adatta a lui!"
Elisa lo guarda, senza dirgli nulla.
Carmelo le dice:" Domani, in pausa pranzo, te lo presento. Ora devo andare. Benedetta mi aspetta in macchina e, non vorrei mai, che si incazzasse!"
Elisa si alza, si avvicina a Carmelo e lo abbraccia.
Carmelo mette entrambe le mani sul culo di Elisa, sopra i jeans.
Elisa gli dice:" Va bene, Carmelo. Domani conosco il tuo amico!"
Carmelo le da un bacio a stampo sulle labbra, della durata di qualche secondo.
Elisa gli sorride.
Carmelo le dice:" Elisa; una coppia deve scopare, per essere una coppia. E , se non gia' la prima; ma alla seconda uscita, si'! Hai capito, cosa intendo dire?"
Elisa gli risponde:" Perfettamente. So bene che , uscendo con voi, la mia verginita' vi appartiene! Altrimenti non uscirei con voi!"
Carmelo le risponde:" Bravissima! Anche perche', poi mi ringrazierai. Scopare e' fantastico! Hai visto, quanto ha goduto , Benedetta?"
Elisa gli risponde:" Si, ho visto" , abbracciandolo nuovamente.
Carmelo le dice:" Ora devo proprio andare!"
Io, sempre senza fare rumore, torno in bagno.
Dopo un minuto, mi raggiunge Elisa:" Paolo; vieni in camera mia"
Io, facendo finta di nulla, le chiedo:" Dove sono?"
Elisa mi dice:" Paolo; sono andati via. Hanno capito che ti sei arrabbiato, e hanno preferito andare!"
Io le dico:" Solamente tu ,Elisa, non l' avevi capito!"
Elisa mi dice:" Paolo;cosa hai specificato ieri, e anche oggi, davanti a loro due? Io, per te, sono un'amica. Carmelo non doveva chiederti nulla, ma solamente chiedere a me. Dunque, per cosa ti sei arrabbiato?"
Io le dico:" Sapevo che sarebbe finita cosi'!"
Elisa mi dice:" Cosi' come? Non e' successo nulla, e lo sai anche tu! Paolo; tu, un giorno, dici che sono la tua ragazza, il giorno dopo no; e si creano questi equivoci!"
Io le dico:" Solamente delle foto dovevano essere!"
Elisa mi dice:" Ok, Paolo. Ma non e' successo nulla. E comunque, oggi ti sei comportato male. Sei stato polemico e arrogante, durante tutto il tempo, a casa mia.Io sono stata zitta, per non umiliarti; ma inizio a credere, che tu abbia ragione. Non siamo compatibili!"
Io le dico:" Finalmente lo hai capito anche tu, Elisa!"
Elisa mi dice:" Pero' Paolo; possiamo rimanere amici, no?"
Io le dico:" come vuoi!"
Elisa non aggiunge altro.
Io le dico:" Elisa; ci vediamo domani. Ora vado anche io!"
Lei mi dice:" Paolo;domani passi a prendermi?"
Dovrei dirle di no, ma e' piu' forte di me e le dico si'.
Elisa mi dice:" Paolo; sono contenta, che non fai il bambino. Sai che non ho la macchina, e non vuoi mettermi in difficolta'. Sarai sempre un caro amico, per me!"
Io le dico :" A domani, Elisa!"
La mattina dopo passo a prendere Elisa, con la musica accesa.
Non ripetendo l'errore, dell'altra volta.
Metto un volume abbastanza alto; cosi' le faccio capire, che non ho voglia di parlare.
Lei mi guarda, e non dice nulla, mettendosi a messaggiare al cellulare.
Sicuramente ha dato il numero a Carmelo.
E ora ci sta messaggiando , davanti a me.
Per dimostrarsi piu' forte.
Ma si sbaglia di grosso.
Io sono invincibile.
Ho perso una battaglia, ma non la guerra.
Sapendo gia' che era un tranello, sono riuscito a non finire in trappola.
Sono un cigno.
Posso volare.
Le trappoli normali, con me, non funzionano.
E un cigno e' pure vendicativo.
Anche se non dovrei mettermi al loro livello.
Pero' non ce la faccio.
Devo recuperare la dignita', il rispetto.
Non possono pensare di vincere facile.
Saro' io, a sconfiggerli.
Arriamo davanti la filiale e le dico:" Cosa vuoi fare? Scendi o vieni a parcheggiare?"
Lei mi dice:" Paolo; scendo solamente per un motivo. Perche' non mi hai rivolto la parola una volta e, sono sicura; che tu preferisci, che io scenda!"
Elisa scende , senza aggiungere altro.
Vado a parcheggiare e poi vado al bar , a fare colazione.
Elisa e' fuori, sulla porta della banca, che mi fissa.
Finisco di fare colazione, vado al lavoro , le passo vicino e le dico :" Cosa c'e'? Mi fissi da cinque minuti!"
Lei mi dice:" Paolo; sei un consulente titoli, non un direttore. Non mi sembra il caso, che tu faccia colazione sempre al bar. Puoi farla a casa. Se vuoi, arrivi da me dieci minuti prima; e la facciamo assieme, a casa mia!"
Io la guardo e le dico:" Scusa, ma a te, che cazzo te ne frega, di cosa faccio io?"
Lei mi risponde:" Paolo; sono una tua amica. E non voglio che butti via i soldi, cosi'!"
Io le rispondo:" Hai ragione, devo risparmiare per comperarmi casa!"
Lei mi dice:" Prima buttavi i soldi in donnacce, ed ora vuoi comperare casa? Mi puoi spiegare questa cosa?"
Io le rispondo:" Voglio andare a vivere da solo e mi conviene di piu' pagare la rata del mutuo, che l'affitto!"
Lei mi dice, ridendo:" Non ti daranno mai il mutuo, neanche se lavori in banca! Paolo; sei un povero scemo!"
Io le dico:" Io provero' a chiederlo; poi, se mi diranno di no, pazienza!"
Elisa mi guarda male, senza aggiungere altro.
Durante tutta la mattina non succede nulla di particolare, finche' non arriva la pausa pranzo.
Elisa Benedetta e Giuseppina si avvicinano a me .
Giuseppina mi dice:" Paolo; sai come funziona l'erogazione di un mutuo, per l' acquisto di una casa ?"
Io le rispondo :" non precisamente. Mi occupo di titoli, non di finanziamenti !"
Lei mi dice :" Benissimo, te lo spiego io. Salvo che tu voglia andare a vivere in una catapecchia ; considerando il mercato immobiliare; il tuo stipendio non ti basta, per pagare la rata del mutuo. L' importo della rata non può superare una percentuale dello stipendio! Solamente con due stipendi, ce la potresti fare"
Benedetta continua:" Quindi oggi hai voluto fare il figo, sperando che Elisa ti riprendesse. Ed invece hai fatto ancora di più', la figura del coglione. Sei un venditore di sogni! Elisa cerca una persona concreta , non un buffone come te!"
Io le rispondo:" se non mi danno il mutuo, non ne faccio una tragedia !"
Elisa mi dice:" Paolo; invece di fare il figo , l' arrogante ; perche' non ti inginocchi e non mi chiedi scusa, per ieri?
Io le dico:" e cosa cambierebbe , se lo facessi ?"
Elisa mi risponde:" forse, dico forse, potrei perdonarti !"
Io le dico:" ma tu non ce l' hai con me. Hai detto, che sono un tuo caro amico. Di cosa dovrei farmi perdonare ?"
Le tre si guardano.
Elisa mi dice:" Paolo; in ginocchio!"
Io le rispondo:" Scusami, ma non posso. Pranzo con un persona e non posso sporcarmi i pantaloni!"
Lei mi dice:" E chi e' ?"
Io le dico:" Sei una mia amica; non devo giustificarmi. Buon pranzo!"
Elisa resta di sasso.
Benedetta mi dice:" Pensi di far ingelosire Elisa? Proprio una tattica da sfigato!"
Io le rispondo:"Avete detto che io sono sempre stato paranoico; ma le paranoiche mi sembrate voi. Secondo voi sono cosi' coglione; da pensare che una, a cui faccio schifo, possa essere gelosa?"
Elisa nuovamente non si aspettava la mia risposta e resta ancora in silenzio.
Giuseppina mi dice:" Paolo; ma tu sei un arrogante, un predatore sessuale, uno che si crede superiore. Dunque, nel tuo ego smisurato, puoi credere che Elisa sia gelosa!"
Io le rispondo:" Ma anche se avessi potuto pensare cio', voi tre mi avete confermato il contrario. Dunque, che problema c'e'?"
Elisa dice alle sue amiche:" Andiamocene; non perdiamo tempo, con questo coglione!" ed escono dalla banca.
Poco dopo anche io esco dalla banca ed entro nel solito locale; e c'e' un tavolo prenotato, a mio nome, per due.
Ma, prima di fare tutto cio', passo dalla mia scrivania e prendo un sacchetto.
Dieci minuti dopo, arriva la mia ospite: Alberta.
Non e' sicuramente una bella ragazza, ma e' molto simpatica e mi trovo molto bene a parlare con lei.
Anche lei lavora in banca, nella consulenza titoli.
L'ho conosciuta al corso.
Io mi sono messo in posizione, per guardare il tavolo dei miei colleghi.
Mi accorgo che Giuseppina, Vincenzo, Benedetta ed Elisa stanno parlando, tra di loro, tutto il tempo.
Sicuramente mi stanno sparlando dietro.
La cosa non mi stupisce minimamente.
Ad un certo punto del pranzo, Giuseppina ci raggiunge al nostro tavolo.
Giuseppina mi dice:" Ciao, Paolo. Vedo che, in quel sacchetto, ci sono delle rose. Allora e' una cosa seria. Non ci presenti la tua nuova fidanzata?"
Io le dico:" Giuseppina; lei e' Alberta, lavora in un'altra filiale!" e aggiungo :" Alberta; ormai non e' piu' una sorpresa. Ti consegno le rose, un omaggio alla tua bellezza!"
Alberta le prende e mi dice:" Grazie Paolo; sei stato veramente carino!"
Giuseppina mi dice:" Paolo; ma li c'e' un altro mazzo di rose. E' per un'altra ragazza?"
Io le rispondo :" ovvio"
Giuseppina dice ad Alberta:" Non per farmi i fatti tuoi; ma ti rendi conto, che Paolo ha i fiori per un'altra?"
Alberta le risponde:" magari sono per una sua amica!"
Giuseppina le dice:" Certo, certo! Un predatore sessuale ha amiche. Questa mi e' e' nuova! Comunque, volete mangiare con noi?"
Alberta le risponde:" Giuseppina, lascio decidere a Paolo!"
Io dico ad Alberta:" Alberta; meglio di no; ho avuto una discussione con una collega, e la situazione e' un po' tesa!"
Alberta mi dice:" Piccoli problemi di cuore, Paolo? Lo sai che, in banca, bisognerebbe non coltivare relazioni!"
Giuseppina le dice:" E tu chi sei, per dare lezioni, di cosa e' giusto o sbagliato?"
Alberta le risponde:" Sono la figlia del capoarea.!"
Giuseppina mi guarda con disprezzo e poi dice:" Scusate, vi lascio soli!"
Giuseppina torna al suo posto e Vincenzo, Giuseppina, Elisa e Benedetta tornano a confabulare tra di loro.
Questa volta sono io ad alzarmi, dicendo:" Scusa Alberta; dammi un secondo!"
Li raggiungo al tavolo e dico:" Dottore;vedo che e' molto preso dal parlare. Sono cose che riguardano me?"
Elisa, alzandosi, interviene:" Paolo; di te, non ce ne frega nulla. Non fare il montato . Non sei al centro del mondo. Da qualche giorno, ti atteggi a vip, a divo. Torna sul pianeta terra. Ed ora, lasciaci parlare , tra di noi Qui non sei il benvenuto!"
Io guardo Vincenzo, sorridendogli, e mi allontano.
Torno al tavolo, racconto ad Alberta la vicenda di Vincenzo, e lei si mette a ridere.
Con cattiveria, Alberta allarga le braccia, come ad imitare una pancia, e trattiene il respiro, gonfiando le guance, per imitare la faccia rotonda di Vincenzo.
Alberta si gira, per farsi vedere da Vincenzo.
Vincenzo capisce i gesti di Alberta, ma non puo' far altro che abbassare la testa.
E' la figlia del capoarea.
E' intoccabile.
Le ragazze al tavolo cercano di consolare Vincenzo, in preda ad un attacco di tristezza.
Ma non mi fa pena.
Prima faceva il boss, quello con il potere.
A poco a poco, lo sto distruggendo.
E lui e' il primo della lista.
Finito di mangiare; io e Alberta ci avviciniamo al tavolo dei miei colleghi.
Alberta dice a Vincenzo:" Palla di lardo; c'e' qualche problema? Paolo mi ha raccontato , di come non ti sai fare i cazzi tuoi!"
Al tavolo rimangono tutti zitti.
Nessuno osa replicare alla figlia del capoarea.
Alberta dice:" Chi e' Elisa?"
Elisa risponde:" Sono io!"
Alberta mi dice:" Paolo; ma e' questa qui? sinceramente me l'aspettavo piu' bella!"
Elisa rimane di sasso, non sapendo cosa rispondere.
Io aggiungo:" Alberta; ma tanto e' finita. Questa povera scema deve conoscere un pirla, che gli presenta il suo padroncino!"
Al tavolo, sono tutti ammutoliti.
Ad Elisa cade la forchetta di mano.
Nel frattempo, arrivano Carmelo e il suo amico.
Io dico:" Carmelo; venite. Vi stavamo aspettando!"
Carmelo guarda Benedetta ed Elisa, che rimangono in silenzio.
Carmelo e il suo amico si avvicinano al tavolo, incerti su come comportarsi.
Io dico:" Alberta; questo e' il pirla, che dovrebbe frequentare la mia ex!"
Carmelo guarda le due ragazze.
Benedetta gli dice:" Carmelo; zitto! E' la figlia del capoarea!"
Io dico:" vi lasciamo alla vostra conoscenza,noi andiamo a fare due passi!"
Alberta aggiunge :" Una cosa, per tutti quelli del tavolo. Mio papa' adora Paolo. Quindi i nemici di Paolo, sono anche suoi nemici! Avete capito, cosa intendo dire?"
Nessuno risponde.
Alberta sollecita:" Vi hanno tagliato la lingua?"
Luana parla per tutti:" Abbiamo capito benissimo!"
Io guardo l'amico di Carmelo, e gli sorrido, dicendogli:" Aspetta, mi stavo quasi dimenticando!"
E tiro fuori dal sacchetto, il secondo mazzo di rose.
Glielo consegno e gli dico:" Sai; ad un primo appuntamento, e' meglio che arrivi con un mazzo di fiori. Hai trovato il fioraio chiuso?"
Carmelo non si aspettava la mia mossa, e rimane totalmente inerte.
Elisa e' sbiancata.
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