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Tradita dal mio uomo:vendetta immediata!cap2


di Clelia_Rocco_coppia
13.03.2025    |    7.683    |    6 9.5
"Poi alla parola basta del suo uomo, smette e ritorna a osservarci..."
Ma adesso voglio dare inizio ai giochi.
Inizio a spompinare con molta più convinzione Angelo, ingoiando il suo palo pulsante col rischio di strozzarmi, mentre gli massaggio le palle, enormi, dure, totalmente depilate, magnifiche. Le lecco e le succhio e Angelo inizia a dare sfogo alle sue oscenità.
-“SÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌ! Succhia, troia, lecca e ingoia, puttana.”
Lo dice senza alcun riguardo e con convinzione. Poi guarda sua moglie e Piero ed esclama.
-“Cazzo, avevi ragione. Lena è una gran succhiacazzi e tu Piero devi esserne fiero. Intanto mi godo la sua bocca e poi le riempirò gli altri buchi con la mia minchia. Oltretutto, come potete constatare, la adora proprio e le piacerà ancora di più quando le scoperò la fica e me la inculerò di brutto.”
Quelle parole mi fanno sentire veramente “carne da fottere” e degradarmi in questi modo è qualcosa che ho sempre desiderato. Mentre lo succhio senza ritegno, inizio a massaggiargli il buco del culo e, approfittando della saliva con cui ho ricoperto quella nerchia straordinaria, glie infilo nel culo il dito medio, iniziando a scoparlo così.
-“Ahaaaaaa. Cagna, mi fotti il culo, cazzo mi piace, non smettere.
Urla e geme quel porco magnifico. Mi giro e osservo il nostro pubblico. Sono eccitati adesso e il pacco del mio uomo è duro certamente. Patrizia stringe le gambe segno che quelle scene la eccitano e li umilio entrambi.
-“Se mi promettete che terrete fede ai miei ordini, vi autorizzo a masturbarvi ma non potrete godere.”
Si guardano entrambi e accennano a un si col capo, quindi ordino loro:
-“Piero tiralo fuori e masturbati; anche tu, Patrizia. So che porti sempre con te il tuo vibratore da borsetta, usale e mettitelo nel culo. Io, intanto, mi godo la lingua del tuo uomo e il primo orgasmo lo avrò col culo perché me lo farò leccare come se non ci fosse un domani.”
Sull’ampio sedile mi metto a pecora in posizione tale che possono godersi anche loro la lingua del mio stallone che lecca il mio culo.
Angelo esordisce con due sonore pacche sui glutei polposi che mi provocano oltre a un urlo, forti fitte di piacere in fica. Poi la sua lingua simile ad un serpente o, meglio, a un cazzo di un preadolescente, mi lecca e prova a penetrarmi nel buco, provocandomi vibrazioni di piacere indicibili.
-“Ahaaaa. Bastardo, lecca, lecca bene. Fottimi il culo con quella lingua.”
Il porco sembra un invasato e quella lingua da mastino, mi lecca dappertutto e me la fa sentire in fica, penetrandomi e facendomi sentire sempre più troia, una gran puttana esibizionista e osservare loro che si masturbano, guardandoci, mi eccita sempre di più.
L’orgasmo arriva intenso, travolgente, facendomi tremare tutta. Non è solo per quella magnifica lingua, ma per il fatto che sto dando uno spettacolo osceno e mi piace da impazzire. Vedere lei, schiava di quel piacere e il mio uomo che si eccita senza poter godere e soprattutto senza potermi toccare mentre un altro fa del mio corpo ciò che vuole, mi provoca un'eccitazione oscena e lussuriosa.
Mentre mi attardo a pensare a queste oscenità, la minchia di Angelo si fa strada nella mia fica, aprendola e allargandola senza fermarsi se non quando il suo bacino non sbatte sulle mie natiche.
-“Sììììììììììììììì.”
Urlo e il dolore si mescola al piacere.
Patrizia con un filo di voce, rivolgendosi più che altro a Piero si compiace:
-“La sta sventrando, la tua troia; e sono sicuro che tu non le hai fatto provare le stesse sensazioni. Ma più di tutto e, per come la conosco, la fa impazzire che lo stia facendo sotto i tuoi occhi”.
-“So quanto sa essere cagna la mia femmina e la amo proprio per questa sua natura animalesca”.
Intanto, Angelo mi stantuffa in fica quella mazza meravigliosa. Con una mano mi tortura il clitoride, facendomi urlare. Mi prende per i capelli e, facendomi piegare la testa all’indietro, sovrastandomi da sopra, mi ordina di aprire la bocca. neanche il tempo di dirlo che sono già pronta e con la lingua fuori ad accogliere la sua abbondante saliva. Guarda la moglie e Piero ed esclama:
-“Vedete? Non ho bisogno di chiedere nulla, questa vacca sa già cosa voglio che faccia e come deve farlo. È la cagna in calore perfetta. Ubbidiente, ma oscenamente viziosa. E mentre lo dice, inizia una serie di affondi che mi fanno impazzire. Gli vado incontro con i fianchi e guardo nella direzione del mio uomo e della mia amica perché non voglio che si perdano neanche una scena delle espressioni del mio volto e del mio corpo che gode.
I miei gemiti diventano una nenia che sale di volume sempre più forte e prolungata fino a quando un altro orgasmo mi travolge come uno Tsunami. Urlo, e insulto Angelo, provocandolo a darmene di più, a farmelo sentire fino in gola quel cazzo portentoso e lui non si tira indietro; spinge, prendendomi per le natiche, le impasta e mi attira a sé facendomi sentire il ventre sul culo, affondando sempre più intensamente e veloce. Tremo tutta, provo a guardare verso loro due, ma gli occhi ruotano nelle orbite per il forte piacere, non permettendomi di mettere a fuoco i loro visi devastati dall’eccitazione per ciò a cui stanno assistendo. In un sospiro, ricordo loro che non possono e non devono godere. Neanche il tempo di accasciarmi sul sedile che Angelo con due sberle sul culo mi ricorda che non devo rilassarmi perché abbiamo appena iniziato e dobbiamo metterci in pari con quella puttana di sua moglie e quel cornuto del mio uomo.
Questa trasformazione del marito della mia amica, abitualmente, uomo mite e pacato nei modi e nei termini, contrasta fortemente con il dominatore che sta venendo fuori in questa circostanza; e questa sua natura mi eccita oltre ogni più rosea aspettativa.
Angelo si sistema sul sedile e mi ordina di mettermi al suo fianco quasi distesa con il mio viso in perpendicolare sopra il suo cazzo. Perché io capisca bene quello che vuole da me, mi aiuta, prendendomi per un fianco e sistemandomi come desidera; poi mi prende per i capelli in modo brusco e mi intima di eseguire ogni cosa che mi ordinerà.
-“Apri la bocca Troia!”
Sibila con voce stentorea perché gli altri possano capire bene il clima che si sta instaurando. Non me lo faccio ripetere e come una cagna che obbedisce al suo padrone, eseguo e tiro fuori la lingua più che posso. Mi sputa in bocca e, sempre tenendomi per i capelli, mi obbliga a prendere ancora la sua minchia in bocca. ricomincio a spompinare per almeno un minuto, poi, rivolto a sua moglie:
-“Tu, succhiacazzi traditrice, vieni a raccogliere in bocca quello che questa pompinara si sta gustando. Patrizia, lesta si avvicina e non appena lui mi solleva il capo, le mi prende per il mento con una mano e mi bacia, infilandomi la lingua in bocca e succhiando la mia, suggendo ogni stilla di saliva. Mentre lo fa il marito le ordina di trasferire tutto a quel porco, perverso e traditore di mio marito. La mia amica non perde tempo e bacia immediatamente il mio uomo, continuando a slinguarlo tutto. Poi alla parola basta del suo uomo, smette e ritorna a osservarci. Ho ripreso a gustarmi quel manganello magnifico, leccando le palle e ingoiando tutto fino a soffocarmi. Angelo mi ha proprio preso di testa e voglio essere una schiava perfetta per lui. Adesso è il mio uomo, il mio amante, il mio padrone e voglio godermi ciò che ho sempre desiderato: essere dominata mentalmente e sessualmente senza freni e senza ritegno. La sua mano intanto ha lasciato i miei capelli e scivola sulla mia schiena, fino a raggiungere i miei glutei. Li liscia un po’; poi, senza preavviso, parte uno schiaffo violento, bruciante che, comunque, mi provoca fitte di piacere alla fica, di nuovo viva e pulsante. Continua con cadenza perfetta e con meditata violenza. Sa come colpire e dove colpire. Poi dopo quasi un minuto di percosse, si sputa sul palmo della mano e me lo passa su tutto il culo. La saliva calda mi brucia e quel sottile dolore mi fa pulsare la fica, procurandomi altra eccitazione. Un suo dito ancora bagnato scivola tra le natiche e raggiunge il buco del mio culo, premendoci sopra. Il mio istinto da troia mi spinge a offrirglielo in modo sfacciato e, senza esitare, me lo infila tutto dentro, strappandomi un gemito di dolore e piacere mentre ho ancora la sua minchia tutta in bocca. Inizia a muoversi con un ritmo rotatorio, allertando tutte le mie terminazioni anali. Un piacere diffuso si irradia attorno al mio buco fino a stimolare la mia fica e il mio clitoride particolarmente sensibile.
–“Masturbati, cagna, so che lo desideri da un po’!”
I suoi ordini sono sempre più perentori e il suo tono sempre più dominante. Intanto tira fuori dal mio culo il dito e dopo averne insalivato un altro o altri due, questa volta me li infila tutti nel culo. Non posso fare a meno di urlare il mio dolore a squarciagola. Nel frattempo, riesco a sentire Patrizia che rivolta al mio maschio dice:
-“Quella grandissima puttana viziosa della tua donna sta per provare quello che ha sempre desiderato; dolore e piacere e adesso Angelo la punirà a dovere, aprendola in due come una mela.”
Piero non reagisce e si concentra di nuovo sui movimenti di Angelo che dopo un paio di minuti e dopo che il mio culo ha iniziato ad apprezzare quella penetrazione, aumentando la mia eccitazione sempre di più, mi solleva il capo, afferrandomi per i capelli, e ancora una volta mi obbliga a prendere posizione a pecora sul sedile con la testa premuta più in basso che posso, da schiava puttana. Chiama la sua donna e le ordina di sputarmi sul buco del culo e di leccarmelo un po’. Lei esegue rapida e quando lui, inginocchiato dietro di me sta per puntare la sua cappella tra le mie natiche, lei lo anticipa, impugnandolo e, sputando sulla punta del cazzo del marito, me lo indirizza sul buco, poi rivolta a lui e guardando il mio uomo esclama:
-“Ti prego mio signore, sfonda il culo a questa vacca da monta e fallo di fronte al suo maschio perché è quello che ha sempre desiderato: farsi inculare, umiliandolo e mortificando se stessa. Tu sei quello che ha sempre desiderato.”
Che lurida puttana, non le ho mai fatto questa confessione e immagino che lo abbia fatto per caricare ancora di più il suo uomo, ma soprattutto per insultare, in modo volgare e perverso, il mio maschio. Tuttavia, non posso negare che tutto ciò che ha affermato è quello che sto provando e desiderando in quel preciso istante. Non ho finito questa riflessione che la minchia di Angelo, scivola dentro il mio culo, senza alcun ostacolo e un rantolo di sottile dolore a cui si sostituisce un intenso brivido di piacere, mi attraversa tutta la schiena fino al cervello. Inizia a possedermi e il mio culo si adatta ben presto al ritmo e agli affondi di quel padrone bastardo e perverso che mi sta inculando. Sono piena e, istintivamente, la mia mano si impossessa della mia fica con le dita che strizzano il clitoride ad ogni passaggio. Sto per perdere definitivamente il controllo e mi sento sempre di più tutta sesso, fica e carne tremula, calda, pulsante, pronta ad esplodere in una serie di orgasmi uno più intenso dell’altro. So di essere multi-orgasmica e il primo arriva grazie al mio clitoride. Urlo e tremo tutta, schizzando umori e piscio senza ritegno. Impulsivamente mi infilo tre dita in fica, senza smettere di andare incontro con i fianchi a quel mastino che mi stantuffa la sua mazza nel culo. Ancora un minuto di attesa e il secondo orgasmo mi travolge, facendomi fremere la fica e schizzare umori per la seconda volta. Non ho mai smesso di urlare e provo a girare il capo per capire cosa fanno Patrizia e il mio uomo. Piero ha il cazzo in mano e si sega come un forsennato e la mia amica ha il suo vibratore da borsetta nel culo e quasi tutta la mano dentro la fica. Quelle scene mi eccitano ancora di più e inizio ad insultare Angelo, dandogli del frocio che non sa fottersi una donna come me. Lui raccoglie la mia provocazione e, aumentando la potenza delle sue penetrazioni mi risponde a tono:
-“Che cagna in calore sei, una cavalla da monta, una vacca e io ti sto rompendo il culo davanti al tuo maschio; sei una lurida troia, succhiacazzi pompinara buona per fare la puttana da strada.”
Quegli insulti mi fanno andare fuori di testa proprio perchè è così che mi sento, essendone consapevole, felice e infoiata.
-“Si, Si, Si, SI, Siiiiiiiiiiii. Bastardo lo sono. Fottimi, sbattimi, rompimi il culo, ma voglio godere lurido porco, bastardo e perverso".
La mia resistenza è al limite e il piacere monta rapidamente trasformandosi in orgasmo, il terzo in meno di dieci minuti che mi travolge, facendomi urlare e togliendomi il respiro. Tremo tutta e piscio umori in continuazione allagando il sedile del Suv. Anche Angelo è arrivato al limite e, mentre ancora gli spasmi di piacere mi squassano culo e ventre, mi afferra per i capelli e, indirizzandomi il cazzo in bocca, sborra senza sosta, riempiendomela, sul viso, sui capelli e sui seni. Poi chiama la moglie e le ordina di ripulirgli il cazzo e di leccare tutta la sborra dal mio corpo. Quella troia viziosa non perde tempo e in pochi secondi ha ripulito la minchia del suo uomo e subito dopo si dedica a me, leccando la sborra dai miei seni, dal mio collo, dal mio viso e dalle mie labbra. adoro quello che sta facendo ma non voglio che lo capisca. Quindi, le dico che può bastare in modo brusco. Poi, sempre rivolgendomi a lei e al mio uomo, dico:
-“Vedo che siete stati di parola e non avete goduto. era uno dei modi per punirvi, ma non è detto che questa punizione abbia avuto una sua conclusione.”
Intanto che io e Angelo ci ricomponiamo, dico a Piero di riportarci al parcheggio. Quando ci lasciano senza un saluto, quasi ordino al mio uomo di riportarmi a casa, anche se so che la serata non si è ancora conclusa.
Arriviamo a casa senza aver scambiato neanche una parola, ma appena entrati mi dirigo nel bagno e Piero mi segue co decisione. Chiusa la porta mi apostrofa, incazzatissimo:
-“Era proprio il caso che ti comportassi come una puttana da strada?”
-“Certo che lo era e mi sono anche limitata, porco bastardo, meritavi una punizione ben più severa!”
Rispondo piccata.
-“Quindi anche farti inculare da lui come una lurida vacca faceva parte della punizione o quella è stato un piacere covato da tempo?
Insiste ancora, provocandomi.
-“Sì! Anche farmi inculare faceva parte della punizione e, sì! anche un desiderio che covavo da tempo. Ho preso il suo cazzone nel culo solo perché quella zoccola della tua amante se ne è sempre vantata. Anzi devi ringraziare che non mi sono fatta pisciare in bocca perché desideravo anche quello.”
Lo provoco a mia volta.
Con gli occhi fuori dalle orbite per la rabbia, mi mette una mano sul collo, spingendomi contro la parete, insultandomi.
-“Sei solo una puttana da marciapiede come hanno detto loro, sei una cagna in calore, una ninfomane in cerca di cazzo. Troia! Sei solo una troia succhiacazzi.”
Mi urla fuori di sé.
-“Dai fai venire fuori il maschio che c’è in te, o sei solo un frocio di merda o un cornuto che adora farsi scopare la donna da altri maschi più dotati?”
Pur sapendo di aver esagerato, non sono riuscita a trattenermi e la sua rabbia adesso è incontrollabile.
Quando, però, con forza mi prende per i capelli, mi mette a 90 sul lavabo del bagno e mi infila il cazzo in fica senza preavviso, capisco che anche quello scambio lo ha eccitato perché è giá meravigliosamente duro e pulsante e sentirlo pieno di desiderio per me, mi rende immensamente felice e mi eccita oltre ogni limite. Vorrei ancora fare la persona tradita e incazzata, ma il forte gemito di piacere che mi strappa quella meravigliosa violenza, mi tradisce. Gli vado subito incontro con i fianchi.
-“Troia, cagna, puttana, succhiacazzi, zoccola, vacca da monta, pompinara, ammetti che non desideravi altro che farti inculare da lui sotto i miei occhi e che volevi che ti vedessi godere sotto i suoi affondi. Puttana, puttana, puttana, puttanaaaaa!”
Lo dice eccitato, carico di lussuria, perversione e rabbia, ma so che è il suo modo per dirmi che mi ama.
-“Si, bastardo, porco. Ho goduto mentre mi sfondava fica e culo, mentre mi trattava come l'ultima delle più luride puttane davanti al mio uomo. Ma, amore mio; adesso é te e solo te ch desidero. Dimmi che mi ami, ma fallo mentre mi scopi. Sbattimi, fottiti la tua femmina, la tua cagna, la tua sola e unica puttana. Ahaaaaaaaaa!”
-“si, si, si, sìììììììììììììììì!”
Urla forte e proprio in quel momento l’orgasmo ci travolge entrambi e mentre mi assesta gli ultimi affondi, facendomi tremare tutta per il piacere, mi morde sulla schiena, sul collo e subito dopo mi bacia dove mi ha lasciato i segni, leccando e baciandomi ancora. Mi afferra per i capelli e portando il capo indietro mi bacia in bocca con passione e desiderio. Poi mi sussurra sei mia e un ti amo che fa sciogliere il mio corpo in ogni fibra.
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