bdsm
Marta, suo fratello e il mio mastino cap. 2
di Clelia_Rocco_coppia
10.08.2024 |
4.281 |
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"Lei, tentenna un po’, ma poi la impugna con le sue piccole mani e inizia a segarlo e a succhiarglielo con grande intensità..."
NOTA DEGLI AUTORI. Questo racconto tratta temi forti che potrebbero urtare la sensibilità di chi legge.-“Ora sei mia puttanella e io sono il tuo padrone, lo sai vero?! Inizia col leccarmi i piedi!”
Le ordino umiliandola ulteriormente.
-“Si, lo sono, padrone. Grazie ed era proprio un mio desiderio leccarti dappertutto”.
Marta inizia a baciarmi i piedi e a leccarli, risalendo lungo le cosce, fino ad arrivare alle mie palle che inizia a leccare e succhiare, prendendole in bocca. Poi con la lingua si sposta lungo tutta l’asta, fino alla cappella. Con un piede le accarezzo la fica, masturbandola. Geme e con una mano mi blocca il piede tra le cosce, muovendo i fianchi, sfregandovi con sempre maggior foga il suo sesso. Lena, intanto, ha messo a pecora Marco, posizionata dietro di lui, infila una mano tra le sue cosce e impugna il suo cazzone, segandolo e infilandogli due dita nel culo e fottendolo in maniera sempre più profonda. La mia donna non smette, comunque, di guardarci eccitata, mentre Il giovane geme per il piacere e trema per la intensa eccitazione. Io ho già preso la sua sorellina per i capelli e le ordino di stendersi sotto di lui, nella posizione del 69 e di iniziare a spompinargli quella maestosa mazza. Lei, tentenna un po’, ma poi la impugna con le sue piccole mani e inizia a segarlo e a succhiarglielo con grande intensità. Il ragazzo sta letteralmente impazzendo per il piacere. Lena ha indossato la sua imbracatura preferita per queste occasioni. Un sospensorio con due cazzi, uno interno da inserire in fica e l’altro esterno. Ha allargato per bene con le dita il buco del culo del suo pupillo e dopo avergli sputato tra le natiche, poggia la punta di quel cazzo di cuoio lucido e lo incula alla grande, fino in fondo; 20 centimetri di palo tutto nel retto. Lui urla per il dolore e lei inizia a gemere forte per come lo sta impalando e perché l’altro cazzo nella sua fica la fa impazzire di eccitazione. Poi mi guarda e quasi mi implora:
-“Vieni a rompermi il culo; sai che voglio il tuo cazzo tra le natiche quando sono cosi arrapata e tanto troia”.
Mentre lei si muove lenta e profonda tra i glutei del suo protetto, io inizio a farmi il suo meraviglioso culo, penetrandola e strappandole gemiti di piacere. La prendo per i capelli, lei si gira e apre la bocca, tirando fuori la lingua; le sputo in bocca e poi le lecco e succhio la lingua, ripetendo la cosa per altre due, tre volte.
-“Fottimi, amore; fotti questa puttana. Spacca il culo alla tua cagna. Fammi sentire dolore, io godo quando sei così sfrenato”.
Recupero la mia cintura e inizio a colpirla tra le natiche, sulla schiena, sul ventre e sui seni. La sento urlare:
-“Sì, sì, sì. Ancora, più forte, porco bastardo. Montami come una cavalla, aprimi il culo, amore mio, frustami dappertutto!"
Intanto scopa il culo a Marco con sempre maggior violenza, schiaffeggiandolo sulle natiche. Il fratellino, intanto, ha preso gusto a leccarsi la sorellina e per il fatto che sia lei, si eccita ancora di più, tanto che le infila quella lunga lingua, che sembra un piccolo cazzo, tutta in fica. Lei geme forte e trema per l’eccitazione, forse gode, ma non intende darlo a vedere.
Lena è fuori controllo perché la sua fica e il suo culo sono pieni e proprio il quell’istante, finalmente, la sento urlare tutta tremante, godendo e accasciandosi sulla schiena del suo ragazzo che, nel frattempo, ha sborrato anche lui, urlando, in bocca a Marta. Lena, ancora prona sulla schiena del giovane, si gira e mi dice:
-“Fotti quella puttana, rompile il culo, la voglio sentire urlare”.
a quel punto, prendo Marta per i capelli, la sistemo a pecora e la inculo senza saliva, facendola gridare come vuole la mia femmina. La quale, intento, si sistema con le cosce spalancate davanti alla bocca della sua nuova cagnetta, le solleva la testa, baciandola in bocca e succhiandole la lingua le dice:
-“Vieni troietta, fammi sentire il sapore del tuo fratellino rottinculo che ti ha appena sborrato in bocca”.
Poi, tirandole i capelli, le ordina:
-“Lecca, puttana, voglio godere ancora nella tua bocca, cagna”.
Marta tra il cazzo nel culo e le mie dita che le torturano fica e clitoride, immerge il suo viso tra le cosce della mia donna, iniziando a leccarla e succhiarle ogni stilla di sborra biancastra che ancora le fuoriesce dalla fica. La giovane cagna non resiste più e inizia a godere, gemendo forte, quasi urlando e tremando in ogni fibra del suo bel corpo. Anche Lena gode nello stesso momento per la seconda volta, schizzandole in faccia ancora una buona dose di sborra e premendole il viso tra le sue cosce, insultandola e inondandola di umori:
-“Sì, Sì, troia, leccami tutta. Grandissima vacca, bevi la mia sborra lurida puttanella. Tutta”!
Anche per me è arrivato il momento di allagare il retto della cagnetta in calore e, rantolando come un porco, le sborro nel culo, colpendola sulle natiche, che ora le bruciano per il dolore. La perversione della mia donna è sempre più esasperata e in un batter d’occhio ordina a Marco di andare a leccare il culo della sorella da cui già fuoriesce la mia sborra. Il ragazzo rapido, si inginocchia tra le natiche della giovane e inizia a leccarle il buco del culo, raccogliendo la sborra che ne fuoriesce; e qui Lena si supera, lo prende per la nuca e lo bacia in bocca, leccandolo e succhiandogli lingua e labbra e gustandosi il mio sperma insieme al suo protetto; poi si avvicina, si inginocchia e ripulisce, leccando, il mio cazzo, marcando, cosí, il suo territorio e lasciando la cappella e la mia minchia del tutto lucida e priva della minima stilla di sborra. Poi la prendo per i capelli e le lecco le labbra, infilandole la lingua in bocca e succhiando la sua.
-“Ti amo. Mia meravigliosa puttana”!
Continua...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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