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il maestro e i gemelli Riccardo ed Elena fine


di Clelia_Rocco_coppia
26.09.2024    |    6.317    |    9 8.5
"-“Intanto, è colpa di quel porco del nostro maestro che probabilmente ti ha tirato più di una sega e chissà che non ti abbia messo il suo cazzo in mano o te..."
L’occasione si presenta un pomeriggio che i due gemelli sono costretti a rimanere nella mia casa al mare insieme a me perché un tremendo temporale con venti spaventosi costringe i genitori e la mia famiglia a rimanere in città.
Sono le 17.00 e a quel punto metto in atto il piano che abbiamo concordato con quella troietta di Riccardo. Dopo una lezione tosta, dico loro di rilassarsi nella camera di mia figlia mentre io vado nella rimessa; a quel punto Riccardo, usando il mio tablet, invita la sorella a sbirciare(spiare) tra i miei file. Istruito da me, accede ad una cartella denominata "personale" e vengono fuori dei link di video porno dove il tema predominante è l'amplesso tra uomini (uno dei quali quasi sempre maturo e uno molto giovane) e una donna anch'essa in giovanissima età. È lampante che il video deve riprodurre uno scenario in cui entrambi i gemelli si immedesimano. Naturalmente la porta della camera resta socchiusa e per loro due io sono sempre nella rimessa a fare deilavoretti.
Come concordato con Riccardo, lui inizia a massaggiarsi il cazzo che nel frattempo gli è diventato duro e la sorella prontamente lo rimbecca:
-“Ma sei un porco, ti stai segando il cazzo proprio qui davanti a me? Solo perché hai visto due che si inculano tra loro e che la leccano a quella puttanella vogliosa”?
-“Colpa tua se sono diventato così porco, sei stata tu a farmi scoprire questa realtà così perversa e lussuriosa”.
-“Intanto, è colpa di quel porco del nostro maestro che probabilmente ti ha tirato più di una sega e chissà che non ti abbia messo il suo cazzo in mano o te lo ha fatto, magari succhiare; Porco!”
Risponde lei con voce roca e stranamente eccitata. Il fratello si rende conto di questo repentino cambiamento di tono di Elena e la incalza.
-“Ma che troia sei? Ti eccita l’idea che io e il maestro facciamo i porci, segandoci, spompinandoci e magari inculandoci…!”
Ma Elena insiste.
-“Rispondi bastardo, lo avete fatto? Vi siete inculati? Racconta cazzo!”
Riccardo capisce di averla quasi in pugno e sceglie un approccio compiacente, condiscendente e insinuante cambiando anche tono di voce.
-“Prima di risponderti devi confessare che ti eccita veramente l’idea che io e lui scopiamo come troie e voglio la prova che è così; che ti stai eccitando.”
Elena messa alle strette confessa.
-“Sì, cazzo. Mi eccita da morire immaginarvi mentre vi inculate e mi arrapa l’idea che quel bastardo perverso abbia sverginato il tuo cazzo e soprattutto il tuo culo, fratellino, trattandoti da puttana. Ora dimmi; che prova vorresti?”
Riccardo sfrutta il momento e le chiede:
-“Devo verificare io stesso se sei veramente eccitata, quindi devo metterti la mano tra le cosce per avere una prova inconfutabile”.
Elena socchiude gli occhi e stringe i pugni, segno che quella richiesta del fratello l’ha fatta eccitare e, magari, era quello che aspettava da tempo; per cui risponde.
-“Cazzo ma sei veramente perverso, dillo che non vedevi l’ora di mettere le mani sulla fica della tua sorellina, maiale! Da quanto tempo ce l’hai questa idea in testa?”
-“Se questo era un sí, allarga le cosce e togliti le mutandine; adesso, troietta e confessa che lo desideravi da tempo che ti mettessi altro tra le cosce oltre alle mani!”
Neanche il tempo di finire quelle frasi che Elena si rivela al fratello già libera dell’intimo, mostrando la fessura letteralmente fradicia.
-“Sei proprio una cagna in calore; sei giá senza mutandine, come le puttane da strada!”
La insulta Riccardo e lei prontamente risponde:
-“Sei così coglione che non hai mai notato che ogni volta che sono sola con te a casa, nella nostra camera da letto, non porto mai le mutande, sperando che ne approfittassi.”
Mentre lo dice prende la mano aperta del gemello e se la porta tra le cosce, sfregandola su tutta la fica e gemendo come una cagna in calore.
-“Ahaaaaaaaa… cazzo da quanto lo desideravo. Sei così stronzo che non hai mai capito che ti avrei scopato da lungo tempo.”
Riccardo non perde tempo, le infila due dita in fica e la insulta.
-“Cazzo, ma sei un lago e non ritenermi cosi stronzo. Ho sempre intuito che mi desideravi ma soprattutto era il mio cazzo che volevi.”
Comincia a masturbarla rapido, forte, penetrando sempre più in profondità, mettendo le dita a uncino per poterla stimolare sul punto più eccitante. Elena geme e urla incurante che io possa sentirli e il fratello glielo fa notare e lei risponde pronta.
-“Magari! Mi eccita l’idea che quel maiale perverso ci stia guardando, tanto lo desidera lui, più di noi”.
A quel punto, come da me suggerito, constatando che Elena è ormai diventata sua succube e sta quasi per arrivare all’orgasmo, la prende per i capelli, le ordina di mettersi a pecora e di allargare oscenamente le cosce; quindi, le poggia la punta sulla fessura e la penetra in un sol colpo.
-“Ahaaaaa,…Sì, sì, sì! Fottimi porco, sbatti questa troia. Apri la fica alla tua sorellina! Da quanto tempo lo avresti voluto fare fratellino bastardo?”
Riccardo non risponde e continua a scoparla, dosando il ritmo perché così io gli ho ordinato. Deve mantenere Elena in uno stato di latente, ma intensa eccitazione in modo che al mio arrivo non possa più tirarsi indietro. E quando lei lo prega di farla godere che non resiste più e che potrebbe non controllarsi più al punto anche di farsi fottere da me, lui la prende in parola e la provoca.
-“Sapevo che era questo che volevi. Farti fottere da lui in mia presenza, cagna!”
-“Sì, sì, sì. mi eccita immaginarmi tra voi due e in particolare farmi inculare da quel porco perverso, mentre tu mi guardi e ti seghi come un perfetto schiavetto, sottomesso!”
Non appena termina di pronunciare questa frase, mi faccio avanti, già nudo e col cazzo che mi scoppia, duro, caldo, pulsante. Lei non ha neanche il tempo di meravigliarsi e Riccardo, prima che lei possa in qualche modo sottrarsi la blocca tenendola per i fianchi e tirandole così forte i capelli da bloccarle ogni movimento, ma continuando a penetrarla quasi con violenza e a strapparle gemiti di piacere ad ogni affondo.
Con calma mi avvicino a loro, accarezzo il viso della cagna, le infilo le dite in bocca che lei succhia avida come se fosse un cazzo; poi  sostituisco la mano di Riccardo con la mia e impugnando il mio cazzo, lo guido sulle sue labbra, sfiorandole. Il suo falso tentativo di sottrarsi risulta vano perché tirandole i capelli ancora di più la costringo a sentire la mia cappella sulle guance, sul collo, ancora sulle labbra. Quindi la insulto.
-“Sei una puttana, Elena! E non vedi l’ora di succhiarmi il cazzo e di farti riempire ogni buco per due motivi; perché ti piace prenderlo in bocca, ti fa sentire molto troia; perché hai voglia di farti fottere dallo stesso cazzo che si incula anche il tuo fratellino. In fondo, vuoi che te lo metta nel culo perché vuoi provare un cazzo più grosso di quello di Riccardo. Ora apri la bocca, lurida succhiacazzi!”
A quell’ultimo insulto, non resiste. Apre la bocca tira fuori la lingua e inizia a lappare come una cagna. Si aiuta con una mano, lo impugna e lecca tutta l’asta fino alle palle. Ne prende una in bocca la succhia, poi risale e lecca la cappella, infine, lasciandomi sbalordito, ingoia quasi venti centimetri di minchia per tutta la sua lunghezza che gli provoca qualche conato di vomito. Intanto Riccardo, eccitato da quella scana, ha aumentato i suoi affondi e a quel punto Elena urla il suo godimento, tremando, sussultando, e allagando anche il letto con la sua abbondante sborra.

Anche il fratello è al limite, per cui abbandona la sua fica si mette davanti al suo viso e ci riserva un pompino in coppia fantastico. Conoscendo i vizi del fratello, gli infilo due dita nel culo ormai bello largo e, nel giro di pochi secondi, urlando, inizia a sborrare in bocca alla sorella, sulla lingua mentre ancora sta spompinando il mio cazzo. Avverto un fiotto di borra calda di Riccardo sulla cappella e lei non perde tempo a recuperarla, leccando e succhiandomi la punta. Poi si dedica al suo gemello, ripulendogli il cazzo dalle ultime stille di sborra.
Spossato, il fratello si adagia sulla poltroncina e a quel punto sa che adesso riserveró alla sua gemella un trattamento simile a quello che in genere riservo a lui. Avere la sua età comporta un grande vantaggio, il cazzo, anche dopo una sborrata, resta sempre duro e dritto.
Adesso mi voglio godere la cagna, Elena. La faccio distendere sulla schiena e la tiro per le caviglie verso di me, lasciandole le cosce spalancate e la fica a vista. Non voglio scoparla e basta; voglio sottometterla, dominarla, renderla schiava e trattarla da cagna. E non solo perché mi eccita, ma perché so che è lei che lo vuole questo trattamento; le infilo due dita in fica e le mie sono grosse; geme, ma le riceve senza alcuna difficoltà. La piccola Elena di cazzi deve averne preso un bel po’ perché sembra molto elastica e io ne approfitto per infilarle il terzo dito e iniziare a scoparla così, profondo, forte, intenso. Urla e la vedo sbattere la testa da una parte all’altra e ammirarla mentre i suoi lunghi capelli ondeggiano è uno spettacolo eccitantissimo.
Sta quasi per godere, ma mi blocco e la insulto.
-“Cagna non è il momento di godere! L’orgasmo te lo devi meritare.”
-“Bastardo, porco, perverso; sono qui per te e perché quella puttana di mio fratello assista al mio battesimo da cagna sottomessa. Quindi mio signore, puoi farmi quello che vuoi, abus4 di me come desideri.”
Le prendo i capezzoli tra le dita e strizzo forte, mentre la mia mano tra le cosce la distrugge di piacere e so che sta quasi per godere; ma mi fermo ancora.
Un urlo di frustrazione, ma nessun lamento, nessun insulto da parte sua. Tolgo le dita e le infilo il cazzo fino in fondo; Urla ancora piu forte e un sì, lunghissimo. Le gambe attorno alla mia schiena, le sue mani sulle mie natiche come a voler accompagnare i miei affondi e quando inizia ancora ad urlare di piacere perché sta qusi per godere, mi pianta le unghie sulla schiena, lasciando una striscia rossastra con piccolissime goccioline di sangue. Rantolo per il bruciore e affondare nella sua fica con colpi sempre più violenti è esaudire un suo desiderio: vuole essere abusat4!
Per un po’ andiamo avanti cosi, ma riesco a moderare la penetrazione, quasi facendogliela gustare, ma poi cambio ritmo e buco. Le alzo le gambe al massimo, me le butto sulle spalle; quindi, le infilo il cazzo nel culo, senza preavviso. Per il dolore urla e mentre mi piego lper infilarle la lingua in bocca, me la morde a sangue. A quel punto, la inculo di brutto; la sollevo di peso e la fotto nel culo in piedi. Lei inizia a urlare e gemere, pronunciando frasi sconnesse e insulti. Gli occhi ruotano nelle orbite e la pupilla sparisce sotto le palpebre, segno che il piacere la sta letteralmente devastando.
E finalmente, la sento godere, ululando il suo godimento, tremando e sussultando mentre mi squirta sul cazzo, sul ventre e sulle gambe, come una fontana. Ancora presa dalle convulsioni e dallo spasmo del piacere appena provato, la adagio sul letto e chiamo Riccardo per l’ultimo atto di quell’evento. Lo faccio sedere sul letto e mi sistemo di fronte poi ordiniamo ad Elena di sedersi sul mio cazzo, impalandosi con la fica e col culo su quello del fratello. Insieme la solleviamo, fottendole culo e fica senza difficoltà. È così fradicia che i nostri cazzi scivolano senza attrito. Non passa molto che Elena è di nuovo eccitata. Comportandosi da cagna, inizia a leccarmi il viso, il collo, il petto, le labbra. Poi inizia a infilarmi la lingua in bocca e a succhiare la mia sempre più famelica. È di nuovo infoiata e arrapata come una cagna. Decido di educare la sua fica a prendere dentro cazzi sempre più grossi e, impugnando il mio e quello di Riccardo, la impaliamo in fica con i nostri due cazzi insieme. Urla ma non smette di agitare i fianchi, gridando.
-“Bastardi, maiali, porci. Mi state spaccando la fica, mi state aprendo in due, ma non smettete, lo adoro, e voglio godere con i vostri cazzi dentro. Riempitemi di sborra, vi scongiuro.”
Sia io che Riccardo siamo sul punto di godere ma ho deciso di farlo come ho sempre desiderato. Abbandoniamo la fica di Elena, la sistemo a pecora davanti a me e la inculo, infilandole tre dita in fica; poi ordino al fratello di incularmi e lui non se lo fa ripetere ed è già dietro di me. Mi sputa sul buco del culo e mi infila il suo piccolo cazzo fino alle palle. Lo specchio dell’armadio riflette questa scena e tutti la guardiamo, eccitandoci ulteriormente. 
Quella rappresentazione ha un che di animalesco; una cagna montata dal suo mastino a sua volta montato da un altro. Abbiamo questo flash quasi in sincrono mentre l’orgasmo ci raggiunge, facendoci ululare come bestie, riversando tanta ssborra io nella fica di Elena e Riccardo nel mio culo. Quindi, ci accasciamo esausti ma  appagati, soprattutto consapevolei che è appena nato tra noi qualcosa di tremendamente osceno e lussurioso.
Fine.
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