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Concessa dall'amante al collega del marito.


di Clelia_Rocco_coppia
03.10.2024    |    5.992    |    3 9.5
"Con Lena abbiamo sperimentato molto in fatto di sesso ed erotismo e, nonostante le tante esperienze, ce ne sono ancora diverse che vorremmo sperimentare; ma..."
Con Lena abbiamo sperimentato molto in fatto di sesso ed erotismo e, nonostante le tante esperienze, ce ne sono ancora diverse che vorremmo sperimentare; ma non ve ne accenno perché potreste impressionarvi.
Invece una tra quelle vissute è emersa recentemente tra i ricordi e non solo ne abbiamo parlato ma ci siamo anche eccitati a riportarla alla memoria e, dunque, la racconto.
Dovevamo festeggiare una ricorrenza e volevamo farlo dedicandoci una fine settimana in un posto romantico. Riusciamo a individuare un evento per poterci assentare liberamente e il venerdì, eravamo già al resort giusto in tempo per degustare un aperitivo di benvenuto prima di cena. Saliamo in camera a sistemare i bagagli e come spesso mi capita, osservare Lena piegata a 90, anche mentre disfa le valige, scatena il porco, maiale bastardo che è in me. Quindi, tirarle su l’abito e sfiorarle la fessura, stranamente umida, è un attimo. Sospinta sul letto si appoggia con i palmi delle mani, mantenendo quella posizione e poi, da quella magnifica troia che è la mia donna, allarga le cosce e mi insulta:
“Sei il solito porco, è da quando siamo partiti che hai in testa di farlo, non è così?”
-“Può darsi, ma tu dovresti dirmi perché la tua fica adesso è fradicia; io magari ci ho pensato, ma tu eri già sicura che ci avrei provato. Troia!”
Intanto che ci scambiamo complimenti, sono riuscito a liberare il cazzo e senza preavviso, ho puntato la cappella sulle sue labbra e l'ho penetrato senza indugiare.
“Ahahahaha…cazzo, mi spacchi così, porco, bastardo, maiale. Oooooooo,, sì, sì, sì! scopami, fottiti la tua puttana.”
-“Ti fotto e ti assicuro che stasera sarai la mia baldracca, la mia puttana!”
Quell’insulto finale deve provocarle un’ulteriore eccitazione che la sua mente registra in modo morboso e lussurioso.
È troppo arrapata per soffermarsi su ciò che ho appena detto e poi il mio cazzo la martella al punto che nel giro di pochissimi minuti la sento urlare e godere, travolta da un orgasmo intenso. Si accascia sul letto per qualche secondo, mentre continuo ad affondare dentro di lei, accompagnando il suo godimento. Poi la prendo per i capelli, senza foga e, dopo averla fatta inginocchiare, le faccio impugnare il mio cazzo, e mentre lo sega, finisce di spompinarlo, facendomi sborrare in quella bocca che io definisco da meravigliosa “succhiacazzi”.
Dopo una rapida doccia ci prepariamo per la cena, ordinandole di non mettere intimo e di indossare qualcosa di comodo. Ha già intuito che non sarà una cena tranquilla e per confermarmelo, mi guarda di sottecchi con una punta di ironia nello sguardo. Dal mio bagaglio recupero una scatola contenente un ovetto vibrante e lo sistemo in tasca; quindi, raggiungiamo la sala ristorante, mescolandoci in mezzo a tanti altri ospiti.
Un cameriere che accudisce il nostro e altri tavoli vicini, mette gli occhi addosso alla mia donna e io le faccio notare la cosa. Lei finge di non essere interessata ma, conoscendola bene, so che non smetterà di dispensargli, sguardi e sorrisi al limite della provocazione.
L’abito le sale lungo le cosce, lasciandole generosamente scoperte e da quel momento il cameriere non sarà l’unico a lanciagli sguardi infuocati e scoparsela con gli occhi in ogni posizione. Neanche questa atmosfera che lei stessa ha creato la lascia indifferente e so che se tra 10 minuti le metto una mano tra le cose sarà di nuovo fradicia. Lasciarsi coinvolgere fino a questo punto non dipende dai commensali presenti, ma dal fatto che lei ama esibirsi davanti a me per gli altri e questo le provoca uno stato d’animo di eccitazione impressionante. Infatti, dopo alcuni minuti, le accarezzo la coscia, risalendo dalla parte interna e sfiorandole col dorso della mia mano la fessura: FRADICIA! Senza commentare tiro fuori dalla scatola l’ovetto vibrante e le ordino:
-“Infilalo dentro, qui, adesso!”
Conosce il mio tono e sa con non ammetterei repliche e, infatti, in modo del tutto naturale, infila una mano sotto il vestito, coperta dal tovagliato e sistema nella sua succosa fica il giocattolo vibrante.
Dal mio smartphone regolo la vibrazione e nel giro di 30 secondi è già al massimo. La vedo sussultare, chiudere gli occhi e mordersi il labbro inferiore. Cerca una posizione che attenui la vibrazione, ma non c’è nulla che lei possa fare e se non riduco il ritmo, crollerà sul tavolo, urlando e godendo. Ma non le faró questo regalo e quindi riporto al minimo la vibrazione dell’ovetto.
-“Bastardo, stavo per avere un orgasmo devastante e avrei letteralmente pisciato la mia sborra sulla poltroncina!”
Intanto si avvicina il cameriere per prendere l’ordinazione e a quel punto riporto l’ovetto quasi al massimo della sua capacità e scorgo nello sguardo della mia femmina odio puro. In qualche modo, con la voce roca e rotta dalla eccitazione riesce a ordinare i suoi piatti. Quindi, rendendomi conto di averla molto stressata eroticamente, le dico di andare alla toilette e liberarsi dell’oggetto malefico, ma non del tutto. Voglio che prenda il plug anale che le ho infilato nella borsa e che se lo infili nel culo. Il tutto mentre io assisto a questo evento in video chiamata. Mentre sta per alzarsi la vedo bloccarsi e sedersi, cercando di camuffarsi in qualche modo. Ha appena intravisto un collega del marito e vuole evitare di farsi vedere, aggiungendo che è un gran porco e che in diverse circostanze le ha fatto delle proposte oscene, incurante del fatto che fosse un buon collega del marito. Praticamente lo odia e lo schifa. Coperta da ospiti e camerieri riesce ad alzarsi e a raggiungere il bagno senza essere vista, almeno questo pensava lei. Il porco del collega di suo marito, invece, l’ha vista bene. Perché si avvicina e inizia a intrattenersi con me. Quello che ci siamo detto lo si saprà al termine di questo racconto. Intanto la mia donna assiste alla nostra chiacchierata ma non può assolutamente sentire ciò di cui abbiamo parlato perché ho silenziato il mio microfono. Può solo vedere che il porco se ne va ma non riesce a vedere che la raggiunge nel bagno. Prima che lui entri in bagno Lena ha già sistemato nel suo bel culo il plug e sta quasi per chiudere la videochiamata quando davanti le appare il porco del collega del marito. Lo smartphone è ancora appoggiato alla mensola dello specchio del bagno e riprende tutto l’ambiente. Posso, quindi, assistere a ogni loro mossa e ascoltare ogni parola.
-“Hei, ciao Lena. Come mai qui? Sei con tuo marito?”
Esordisce il “porco”.
-“Ciao Sandro. No, sono sola e mi trovo qui per un evento che si svolgerà domani.”
-“In realtà nella sala convegni non ho visto nessuna locandina relativa a qualche evento e inoltre, so che non sei con tuo marito perché ho parlato con lui 10 minuti fa per lavoro. Allora perché sei qui, ma soprattutto con chi sei qui?”
Vedo la mia donna annaspare, ma con grande personalità, risponde di getto e con decisione.
-“Sandro che cosa vuoi da me? Ma soprattutto cosa speri di ottenere?”
Senza rispondere e con un ghigno di soddisfazione le mette una sul collo bloccandola con le spalle sulla porta di ingresso e l'altra mano tra le cosce, naturalmente, trovandola completamente nuda e fradicia.
-“Bene, bene. Sei già un lago; segno che o ti sei già fatta sbattere oppure sei desiderosa di farti fottere.”
Vedo la mia donna troppo intenta a cercare di liberarsi della mano che le stringe il collo per cui non riesce a liberarsi neanche di quella che la fruga tra le cosce; e io penso che il movimento delle dita nella sua fica stia facendo enormi danni perché, se conosco bene la mia donna, trovarsi in quella situazione e in quella posizione, mentre qualcuno la sta abus4nd0, è una delle fantasie che la fanno godere al solo immaginarla.
Sento un gemito uscire dalla sua bocca e lo sente pure il porco che a quel punto le dice:
-“No troia, non puoi godere; non così! Il piacere te lo devi guadagnare e quello che mi farai e ti farai fare deve valerne la pena perché tu possa essere ripagata con qualche orgasmo.”
-“Cosa vuoi da me?”
Sento che la mia donna ora ha abbassato i toni, scegliendone altri più concilianti.
-“Vieni fuori e andiamo a parlare col tuo maschio che sicuramente sarà “protettivo”.
Il bastardo lo dice rimarcando tutta l’espressione. Lena è costretta ad abbozzare e a seguirlo al nostro tavolo. Quindi chiude la videochiamata e mi raggiungono.
-“Ok, Lena; dobbiamo raggiungere un accordo: o stasera ce la spassiamo tutti insieme e ti scopiamo in due, per tutta la notte; oppure sarò costretto a dire tutto a tuo marito.”
Senza fare una piega, osservo Lena che abbassa lo sguardo e realizzo che non solo é disposta a subire questo ricatto, ma che è disposta ad accettarlo senza che io possa oppormi. Quindi dico a tutti e due:
-“Ok se vi sta bene ad entrambi non sarò certo io ad oppormi, facciamo che almeno sia di massimo godimento per ognuno di noi.”
Lena mi guarda stupita; evidentemente non si aspettava che anch’io cedessi al ricatto così in fretta e senza la minima opposizione; anzi forse lo sperava proprio che fossi io a farlo al suo posto.
Mentre andiamo all’ascensore, la stringo a me, tenendola per la vita e le dico:
-“Amore se non intendi collaborare sembrerà uno stupr0 da parte di questo bastardo; immaginiamo che stiamo per mettere in atto una delle nostre fantasie da sempre sognate, quindi proviamo a godercela? Magari ci sa fare e se può esserti d’aiuto per superare il trauma ed eccitarti, puoi mettere una benda e non sarai costretta a guardarlo in faccia”.
Sorride e ho la netta convinzione che abbia colto il senso del mio suggerimento. Infatti, in ascensore, davanti a lui, mi infila la lingua in bocca e mi sega il cazzo da sopra i pantaloni, sfidando con lo sguardo il porco, in modo spavaldo. Quel bastardo si rivela per quello che è, un maiale. Mentre si gode la scena, con una mano le stringe un seno, strizzandole forte i capezzoli mentre le infila l'altra mano tra le cosce, da dietro, accarezzandole il culo e facendola scivolare nello spacco fino a raggiungere la fessura con le dita e penetrarle dentro. Sembra tutto così surreale, ai limiti del verosimile, ma sta realmente accadendo. Inizia a sditalinare la mia donna che nel giro di pochi secondi emette gemiti gutturali di piacere, rivelandosi proprio la troia che io amo e ammiro. All’improvviso le porte si aprono e davanti a noi troviamo una coppia di sposi con la bocca spalancata per la sorpresa; ci ricomponiamo come possiamo e usciamo rapidamente dall’ascensore, raggiungendo la nostra stanza. Appena chiusa la porta, Sandro afferra la mia donna per i capelli e l’ammonisce:
-“Ti sia chiara una cosa; stasera sarai tu ad esaudire ogni mia richiesta e non sperare sul supporto del tuo uomo perché anche lui è sotto ricatto come te e da questa situazione scoprirai che alla fine ci avrete guadagnato entrambi”.
Il tono sibillino di Sandro, stranamente, non la infastidisce e il suo modo di trattarla così davanti a me sembra, in realtà, eccitarla. Infatti, lui accompagna quel gesto da dominante, infilandole tre dita in fica senza preavviso e strappando un rantolo di piacere a Lena che socchiude gli occhi e si gode quella sfrontata penetrazione. Per un po’ lui la scopa così e lei è certamente convinta che sta per godere, ma è subdolo, oltre che porco e bastardo perverso. Infatti, la fa piegare a 90, impugna i suoi 20 cm di cazzo lungo e largo e glielo infila in bocca con foga; poi mi chiede di infilarle due dita nel culo, cosa che faccio perché vederla umiliata così, non eccita solo me ma anche lei. Prima di trapanarle il culo con le dita, le penetro la fica ed è un lago di umori che le cola tra le cosce in modo osceno. La sditalino per farla arrapare il più possibile, mentre il mio pollice è già nel suo culo. Guardarla così, oscenamente abusata è morbosamente eccitante e lei deve esserne consapevole perché succhia e spompina con foga sempre crescente, mentre con i fianchi tenta di farsi scopare il più possibile fica e culo.
Sandro non le risparmia umiliazione e insulti, infatti, le ordina di leccargli e succhiargli le palle, fino al culo e poi tutta l’asta, infine, ingoiare cappella e cazzo fino alle palle. In un paio di circostanze vedo la mia donna in difficoltà e sta quasi per vomitare, ma resiste. Lui sembra indemoniato, le fa alzare il busto, la prende per le spalle e le ordina ancora di piegarsi a 90; lei si appoggia con le mani sui miei avambracci e quando il porco bastardo la impala sul suo cazzo, urla forte ma è puro godimento perché in una frazione di secondo gli va incontro, assecondando la penetrazione. L’afferra per i capelli e la insulta:
-“Troia, dimmi se ti piace sentire il mio cazzo in fica e non mentire… o smetto di fotterti proprio mentre stai godendo come una puttana tra le braccia del tuo amante porco.
Lena mi guarda e dalla mia espressione capisce che sono enormemente arrapato nel vederla così offerta, vulnerabile e ostaggio del suo piacere; la fisso negli occhi e solo con il labiale la insulto tre volte di seguito:
-“Puttana, puttana, puttana!”
Chiude gli occhi e si gode le mie parole che le sono finite dritte in fica, insieme alla carne dura e pulsante di Sandro.
Finge di non aver sentito quello che quel bastardo perverso le ha chiesto, ma quando lui aumenta gli affondi e la insulta ancora, ordinandole di rispondere urla:
-“ Sì! Sì! Sììììì…! Sì, bastardo mi piace, lo voglio, sfondami, spacca in due questa troia.
Ma a quel punto non resiste più e Lena esplode in uno dei suoi intensi e meravigliosi orgasmi, fatti di urla, godimento, mentre trema e sussulta in ogni fibra del corpo. Si sente anche il rumore della sua sborra che schizza allagando il pavimento e le mie cosce. Si sorregge ancora con le mani sui miei avambracci, mentre Sandro, continua a penetrarla, ma senza foga. Ora le lascia scivolare il cazzo dentro e la scopa così, fruendo dei suoi umori e facendole ancora godere quei 20 cm di minchia pulsante. La bacio e le infilo la lingua in bocca, poi mi stacco appena e le dico:
-“Amore sei proprio una troia, lo sai?”
Mentre continuo a slinguarla, Sandro la scopa con sempre più regolarità. Dal suo sguardo capisco che è di nuovo eccitata e insisto nel provocarla:
-“Sì, sei troia, amore. Sei proprio una gran puttana. Sei una meravigliosa succhiacazzi! Non lo pensi anche tu?”
Intanto, continuo a leccarla; il viso, le labbra, il collo, in modo osceno e lussurioso. Lei mi guarda ed eccitata più che mai perché quella minchia le martella la fica in modo straordinario e lei non sa rinunciare a gemere.
-“Bastardo, porco, è come se mi avessi venduta a questo maiale perverso…! Cazzo ma mi piace troppo per sentirmi offesa e mi sta scopando da dio! Sì sono una puttana, una troia, una oscena succhiacazzi e mi piace troppo per rinunciarci”.
Mi afferra il viso e mi bacia con passione, mulinando la lingua che quasi segue il ritmo del cazzo che la sta trapanando senza ritegno, mentre mugola sempre più forte.
Sandro decide che è il caso di incassare il suo trofeo: il culo della mia donna!
Tira fuori il cazzo che già produceva i rumori tipici di quando sguazzi dentro qualcosa di umido, con le dita raccoglie un po’ della sborra bianca e schiumosa che fuoriesce dalla fica di Lena e gliela spalma sul culo, forzando il buco per lubrificarlo un po’. Le punta la cappella e inizia ad entrare. La mia donna è ormai troppo esperta e riduce al minimo il dolore di quella innaturale penetrazione, lo agevole al punto che nel breve volgere di un paio di secondi si ritrova la minchia del porco piantata interamente nel culo.
-“Ahahahahaha….! Cazzo, mi spacchi, bastardo!”
-“Cazzo che gran culo hai, Lena; e non è per niente stretto. Immagino che sia stato il tuo amante a renderlo così accogliente perché secondo me quel coglione di tuo marito non te lo ha mai messo nel culo, vero?
Lena non risponde e dopo i primi affondi, inizia ad assecondare quella animalesca penetrazione. Chiude gli occhi e inizia a godersi quel magnifico palo tra le natiche.
La conosco bene; adora il rapporto anale e, nove volte su dieci, i nostri amplessi si concludono con una meravigliosa inculata. Lei sostiene che è un piacere diverso da quello che prova con la fica; è più intenso, totale, coinvolgente. Ma l’aspetto più arrapante è dato che è pura dominazione, è una forma di possesso totale che amplifica il piacere.
Mi guarda, si morde le labbra e mi provoca:
-“Avanti, dillo cosa stai pensando, bastardo. Insultami pure, fallo porco!”
Le sorrido e la sfido:
-“No! Fallo tu, lo sai cosa penso e non vedi l’ora di sbattermelo in faccia.”
-“Maiale bastardo! Sì! sono troia, sono porca, e in questo momento adoro farmi inculare da questo porco che ha una meravigliosa minchia che mi arriva in gola e mi sta scopando anche l’anima. E mi arrapa che lo stia facendo davanti al mio amante, davanti a te, troione. Ma puoi prendertela solo con te stesso! Mi hai fatta diventare tui così, mi hai portato tu al punto da desiderare quello che adesso mi sento di essere, ma che effettivamente sono: una cagna in calore e una lurida vacca da monta! Ahahahaha…”
L’urlo le muore in gola perché è prossima all’orgasmo. Sandro la afferra per le cosce e dal suo quasi metro e
novanta, la solleva come un fuscello e mentre mi fissa negli occhi mi quasi mi ordina:
-“Scopala, fottiamola insieme, adesso, riempiamo questa troia!”
Vedere la mia femmina con le cosce spalancate, il cazzo ben piantato nel culo e la fica oscenamente aperta, è un invito troppo lussurioso per rinunciarvi e in un sol colpo, impugno il mio cazzo e glielo pianto in fica. Lena urla, ma le sue ormai sono solo grida di piacere. Da quel momento in poi con perfetta sincronia la impaliamo a turno e non passa molto tempo perché la mia donna riprenda ad urlare e a godere, sborrando e schizzando umori dappertutto.
Anche Sandro è al limite per cui mi chiede di metterla a pecora e di continuare a scoparla in fica mentre lui la prende per i capelli e, ancora presa dagli spasmi del piacere, le riversa in bocca, sulla lingua, sul viso e tra i capelli abbondante sborra, rantolando e urlando insulti all’indirizzo della mia femmina come uno scaricatore di porto. Io non smetto di scoparla, non ho ancora goduto, ma lei non è tipo che si accontenta di un paio di orgasmi; quindi, mentre il porco si reca nel bagno noi continuiamo a scopare con sempre maggior foga. Quando Sandro esce dal bagno è già pronto per salutarci e con fare spudorato e quasi arrogante tira fuori 10 banconote da 100 euro e rivolto a me, dice:
-“Se me ne avessi chiesto 2000 te li avrei dati ugualmente perché fottersi questa meravigliosa puttana non ha prezzo.
Lena è stupita e non sa se essere arrabbiata o uccidermi direttamente.
-“Bastardo, porco, magnaccia! Mi hai venduta come una prostituta; mi hai usato come fossi la tua puttana da offrire?”
Non smetto di affondare in dentro la sua fica e lei non smette di venirmi incontro e prima di qualsiasi sua altra reazione, l'anticipo:
-“Amore, questo era uno dei tuoi desideri nascosti, ricordi? Essere venduta come una prostituta, ma a differenza delle puttane, tu volevi goderti il cazzo del tuo cliente e io non ho fatto altro, finalmente, che assecondare questa tua voglia nascosta e repressa.
-“Bastardo, porco, magnaccia! Questo sono per te? La tua cagna, la tua puttana, la tua troia da vendere al miglior offerente?”
Ma mentre lo dice la sua voce è rotta dal desiderio e dall’eccitazione. Constatare che il suo maschio, il suo uomo l'ha offerta come una qualsiasi prostituta non smette di eccitarla come una puttana in calore e proprio mentre si arrapa, attardandosi su queste riflessioni, gode e urla il suo orgasmo, insultandomi e insultandosi. Ancora tremanti e con gli ultimi spasmi di godimento, ci accasciamo sul letto, abbracciati e lussuriosamente appagati.
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