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Elena,mia moglie;schiava di un porco... cap.4


di Clelia_Rocco_coppia
02.04.2025    |    15.086    |    10 9.9
"Dalla camicia leggera, infatti, i suoi capezzoli appaiono giá turgidi e mi eccita l'idea che sia già posseduta da una sorta di frenesia erotica..."
Elena, mia moglie; schiava di un porco perverso. Cap.4

Nei giorni successivi non parliamo di quell'argomento, ma entrambi sappiamo che é l'unica cosa che domina i nostri pensieri. É venerdì e di prima mattina un fattorino consegna un pacco per Elena. Dentro ci sono un paio di collant neri aperti davanti e dietro, un corpetto in pizzo con push up che lascia scoperti i seni, scarpe nere lucide tacco12 della sua misura e un soprabito leggero con cintura in vita. Un biglietto che lo accompagna cita: "riceverai istruzioni", firmato S."
Io ed Elena ci guardiamo dubbiosi e non abbiamo il tempo di commentare che sul suo telefono arriva un messaggio telegrafico di Salvatore.
-"Vieni nel pomeriggio nel mio locale, alle 15:00 e indossa quello che ti ho fatto appena recapitare. Voglio anche che ti trucchi come una gran troia quale sei.".
Elena é pallida, silenziosa e turbata, ma ormai la conosco e so che quelle parole l'hanno colpita profondamente e sono preludio a uno stato di intensa eccitazione sessuale al punto che, se in questo momento le passassi le dita sulla fessura, la troverei giá fradicia.
Dalla camicia leggera, infatti, i suoi capezzoli appaiono giá turgidi e mi eccita l'idea che sia già posseduta da una sorta di frenesia erotica.
Decido, dunque, di provocare una sua reazione e le chiedo:
-"Ti senti pronta amore?"
Mi guarda pensierosa, ma intuisco che ormai e decisa ad andare fino in fondo e pronuncia un sì appena sussurrato, ma convinto.
Alle 14:30 é gia pronta per andare. Si guarda allo specchio un'ultima volta e mi chiede:
-"Come sto".
Sono dietro di lei e mentre l'ammiro in tutta la sua sfolgorante bellezza le dico convinto:
-"Una favola amore. Sei bellissima e sensualissima!
-"Il trucco, com'é?"
Chiede ancora. E le rispondo per il piacere di insultarla:
-"Da grandissima troia, anzi per usare il suo linguaggio da puttana di lusso."
A quelle parole abbozza una smorfia che dovrebbe essere un sorriso.
Si guarda ancora allo specchio, apre il soprabito e lo fa scivolare lungo le spalle fino ai fianchi per farsi ammirare. Lo spettacolo che mi si para davanti è qualcosa di straordinario. I lunghi capelli neri le arrivano lisci e lucenti fino al culo meraviglioso che fa capolino da sotto il trench; i collant aperti davanti mostrano il suo monte di venere totalmente depilato come tutta la sua fica che deve essere già gonfia di eccitazione perché le sue grandi labbra si aprono appena, facendo intravedere la sua bella fessura già ricoperta da stille di rugiada. La tentazione é troppo forte e in una frazione di secondo mi inginocchio tra le sue cosce mentre annuso l'odore del suo sesso, per passarvi poi la punta della lingua e sentirne il buon sapore acre e salato. Le sensazioni di quel gesto mi arrivano dritte al cazzo, provocandomi una indebita erezione.
La sento gemere forte, ma mi allontana in modo brusco, ordinandomi di andare perché rischiamo di arrivare in ritardo.
Ormai, con la mente e con il corpo è totalmente votata a questa nuova esperienza. Pertanto, da quando ha ricevuto il messaggio dal suo "padrone", ha deciso di arrivarci "intatta" al suo cospetto e a me ha precluso qualsiasi tentativo di contatto con il suo corpo.
Arriviamo 5 minuti prima del previsto e la solita cavalla inguainata e con i lunghissimi capelli raccolti alti sulla nuca ci accoglie e ci fa strada portandoci in un locale accogliente illuminato con luci soffuse, arredato con gandi tappeti e divani in pelle sparsi per la stanza. Su un tavolo di servizio giacciono bottiglie di alcolici e champagne in secchielli col ghiaccio, pronti per la mescita. Quattro persone, tutti uomini, in piedi vicino al camino, degustano dai loro calici le preziose bollicine. Il clima è rilassato e conviviale tra loro e al centro di tutti, Salvatore che intrattiene affabulante. Non appena ci vedono, il gruppo si apre e la figura del boss emerge e si staglia su tutti; in mano tiene un frustino da cavallerizzo.
-"Elena, finalmente. Da quanto tempo? Ti sei fatta desiderare, ma adesso recupereremo il tempo perso, puoi contarci."
Le prende la mano e la fa volteggiare un paio di volte su se stessa, poi senza preavviso, slaccia il nodo della cintura e il corpo della mia donna appare in tutta la sua avvenente bellezza. Lui, mostrandolo, commenta:
-"Signori, guardate e ammirate! Lei è la nuova campionessa della mia scuderia ed è pronta per mostrarci tutto ciò di cui é capace. Non é vero Elena?"
Presa alla sprovvista abbozza un sì solo con un cenno del capo. Ma Salvatore sa il fatto suo in fatto di dominazione e la incalza.
Ponendosi di fronte a lei, quasi aderendo al suo corpo, con una mano le blocca il mento e le intima:
-"Comincia ad imparare, cara. Ogni volta che ti chiederò qualcosa, dovrai rispondere "sì, padrone!" Intesi.
Elena si sente già soggiogata e questo deve averla eccitata enormemente. So giá quanto adori essere umiliata!
-"Si, padrone."
Lo dice a voce alta e rotta dall'eccitazione. Intanto, la cavalla mi ha portato in un angolo della stanza, facendomi sedere su una poltroncina e dicendomi con un tono asciutto:
-"Starai seduto qui per tutto il tempo, non dirai nulla se non ti sará richiesto e qualsiasi cosa tua moglie farà o sarà costretta a fare, non interverrai per nessun motivo. Alla prima trasgressione sei fuori, ma sappi che tutto continuerà col beneplacito della tua donna. Siamo intesi?"
Confuso e teso per quello che potrà accadere, rispondo di sì e nel contempo qualcosa nel mio basso ventre si sta giá muovendo.
Elena è già al centro della stanza e Salvatore si allontana di un passo e le ordina di togliersi il trench. Elena é titubante, ma inizia a farlo e la sua assistente l'aiuta, facendolo scivolare lungo le braccia. La mia donna cerca, con le mani, di coprirsi seni e ventre, ma Salvatore col frustino le dà un colpetto sui dorsi, intimandole di lasciarsi vedere a figura intera. Elena adagia, quindi, le braccia lungo i fianchi; poi lui le ordina di allargare bene le cosce e di tenere le mani sopra la testa. Adesso è veramente da infarto, la figura slanciata, i lunghi capelli le scivolano sul petto coprendo un po' i seni; Salvatore col frustino glieli sposta, poi gioca con i capezzoli, dando piccoli colpi che li fanno inturgidire immediatamente. Scivola fino al ventre e inizia a picchiettare sul monte di venere. Elena si contrae e immagino che questo trattamento le provochi fitte di eccitazione. Il suo padrone, sempre usando il frustino, scende sulla fessura e la allarga appena; tra le pieghe si nota subito una intensa rugiada che la bagna sempre di più. E a quel punto il porco la esalta dicendo ai presenti:
-"Che vi avevo detto? Questa bellissima femmina é troia dentro; puttana nell'anima e cagna fino al midollo."
Tutti ridono e vedo la mia donna umiliata e nello stesso tempo ancora più eccitata; i fremiti che il suo corpo emana lo dimostrano. Salvatore, quindi, prosegue nel suo processo di mortificazione morale e fisica.
-"Adesso verifico quanto sei eccitata, Elena; perché presumo tu sia già fradicia."
Prima fa scivolare le dita lungo tutta la fessura, poi gliele infila due in fica e inizia a masturbarla così per diversi secondi.
Elena chiude gli occhi e si gode quel contatto, sperando già di poter godere; ma si illude, Salvatore tira fuori le dita ricoperte degli abbondanti umori, ne lecca le punte e poi ordina a mia moglie di aprire la bocca e di leccare e succhiare, infilandogliele fino in gola.
Elena lecca e succhia ingorda, andando incontro ai movimenti della mano di Salvatore, il quale fa rilevare subito questo comportamento ai presenti.
-"Visto? Una vera cagna; è già pronta per la monta, ma prima ci divertiremo e la faremo divertire un po’".
Dalla mia posizione proprio di fronte a lei posso osservare nel dettaglio ciò che accade e Il mio cazzo reagisce prontamente a quella situazione così lussuriosa e perversa. Inoltre, constatare che quella troia della mia donna sta godendo di quel trattamento mi eccita all'inverosimile. E ancora di più quando incrocio il suo sguardo che ha un’espressione indefinita tra: "volevi questo e te lo sto regalando, porco!" Oppure: "perdonami ma non riesco più a resistere e a rinunciare ad essere la sua troia sottomessa e schiava." In entrambi i casi non posso che ammettere che ha ragione Salvatore, lei é puttana e troia dentro e cagna fino al midollo!
Si stacca da lei e invita i presenti dicendo loro:
-"Forza signori, facciamo vedere alla mia protetta cosa l'attende stasera per la sua esibizione."
Tutti i presenti che già la circondano tirano fuori i loro cazzi, tranne uno. Elena è un po' frastornata; l'unico cazzo che ha visto in tutta la sua vita è il mio. Quella vista, tuttavia, la incanta e guarda avida tutta quella carne già semidura. Tre di loro hanno una età compresa tra i 25 e 50 anni e sono di origine slava e indossano abiti casual. Probabilmente sono i medesimi soggetti che procurano le escort a Salvatore. Uno di loro invece é italiano con un accento del nord, sui 60 anni, molto elegante e con un certo carisma; si distingue da tutti per il suo stile e, inoltre, è l'unico a non mostrare il cazzo. Elena ce l'ha proprio di fronte e lo guarda con molto interesse. Credo ne sia anche profondamente turbata perché l'uomo la fissa con grande intensità.
Proprio lui sembra il punto di riferimento di questo gruppo e quando Salvatore, rivolgendosi a lui gli chiede “che ne pensi Alfredo?”, l’uomo, non risponde ma con un cenno del capo dà un segnale alla sua assistente perché recuperi una sedia e la porti al centro della stanza, proprio accanto ad Elena. Quindi le ordina di mettersi con la schiena piegata, appoggiandosi con le mani sulla seduta e di allargare bene le cosce. Lei esegue senza fiatare, ma scorgo sul volto della mia donna ansia ed eccitazione che mi arriva tutta, provocandomi una dolorosa erezione. Mi scruta di sottecchi, non affronta il mio sguardo. Intanto Alfredo le accarezza i fianchi, poi le natiche, scivolando con le mani lungo le cosce per risalire nella parte interna fino alla fica che, naturalmente è già un lago. Le accarezza con le dita la fessura e risale fino al solco tra le natiche soffermandosi sul buco del suo bel culo. Lo massaggia con il dito medio e appena Elena si contrae le dice:
-“Ah, Ah, Ah. Rilassati non sarà così doloroso. Lei obbedisce e in tal modo l’uomo può continuare penetrando solo per un po’. Elena sente il beneficio di quel trattamento e ben presto la vedo eccitata. Alfredo adesso l’ha penetrata completamente e le scopa il culo così. La mia donna inizia a gemere e istintivamente con studiata lentezza si gode quel surrogato di cazzo e gli va incontro con i fianchi. Ma quando manca poco perché possa godere, l’uomo l’abbandona, esprimendosi così:
-“Ha proprio un gran bel culo ed è predisposta per questo tipo di pratica. Le piace e sono convinto che potrà darci grandi soddisfazioni. È ancora molto stretta, ma elastica e pronta per prestazioni significative. Probabilmente il suo cornuto non l'ha mai inculata.”
Lo dice come se stesse parlando di una giumenta da vendere. La frustrazione e l'umiliazione sul volto di Elena sono palpabili, ma ormai so che questa forma di mortificazione la eccita oltre misura.
Salvatore interviene e la riprende subito ordinandole di accovacciarsi sui talloni e tenere le cosce spalancate. Elena, ormai sembra un automa ed esegue tutto con prontezza.
Alfredo, quindi, saluta e lascia la stanza, promettendo di ritornare in serata per l’evento programmato in onore di Elena.
Salvatore, intanto, ha preso posto su una poltrona di fronte alla mia donna, chiedendo al gruppo dei tre clienti perché uno di loro si disponga a fianco a lei, in modo che lui possa osservare con attenzione le sue performance.
-“Iniziamo, voglio proprio vedere cosa sa fare la mia nuova cagna.”
Il privilegio di saggiare le capacità di esperta pompinara tocca al più giovane che impugna il suo cazzo e freme da un po' per sfiorare con la sua cappella le labbra della mia donna. Lei sulle prime non sa come reagire, poi seguendo il suo istinto inizia a leccarla e, infine, scende con la lingua larga su tutta l’asta. Il giovane la incalza:
-“Leccami anche le palle, prendile in bocca e succhiale".
A quel punto Elena sembra trasformarsi. L’effetto di quel primo contatto con quella grossa minchia la coinvolge totalmente. Con una mano si impossessa del cazzo del ragazzo e con l’altra delle palle, leccando e succhiando avidamente.
Salvatore si alza e fa un cenno del capo alla sua assistente che, sorprendendomi, si inginocchia tra le mie cosce e tira fuori il mio cazzo, iniziando a segarlo con maestria.
-“Guarda il tuo cornuto, Elena, è eccitato nel vederti spompinare il mio amico. e non disdegna le attenzioni della nostra Valeria.”
La mia donna senza smettere di leccare e spompinare mi guarda, ma non riesco a decifrare le sue smorfie. Ma se la conosco bene, ciò che prevale è un misto di rabbia e lussuria che, comunque, la eccitano sessualmente.
Salvatore si avvicina e accovacciandosi accanto a lei, col suo frustino inizia a picchiettare la sua fica, colpendo più volte e molto rapidamente il clitoride e provocandole una spasmodica eccitazione. Poi col manico inizia a forzare l’ingresso fino a penetrarla lentamente, ma con metodo. Mentre la mia donna non smette di spompinare il giovane i suoi gemiti di piacere mi giungono alle orecchie, provocandomi un moto di rabbia e di furiosa eccitazione per cui la insulto platealmente:
-“Che gran puttana; una troia, una vera cagna.”
Salvatore, intanto, sta per portarla all’orgasmo ma proprio in quel momento smette di scoparla col suo frustino, frustrando le sue aspettative, mentre il ragazzo, ormai al limite, con un rantolo animalesco, le riversa una tale quantità di sborra che le riempie la bocca. Il suo nuovo padrone la riprende prontamente.
-“Ingoia, Elena! Sei una cagna adesso e resta in quella posizione finché non te lo ordino.”
Lei anche questa volta obbedisce e con le dita recupera lo sperma che era fuori uscito e lo riporta in bocca, deglutendo.
In pochi minuti, Il giovane insieme ai suoi due amici lasciano la stanza, dando appuntamento anche loro per l’evento della serata.
Valeria, intanto, ha iniziato a spompinarmi il cazzo ed Elena mi osserva quasi con aria di rimprovero; Salvatore le si avvicina e le passa le dita sulle labbra ancora intrise di sperma. Gliele infila in bocca e lei lecca e succhia come fosse il suo cazzo. Lui intuisce questo suo desiderio e con poche mosse tira fuori una mazza di notevoli dimensioni per lunghezza e circonferenza. Elena ne è completamente affascinata, la guarda quasi con adorazione e lui glielo fa scivolare sul viso, sulle guance, sul collo e poi sulle labbra. mia moglie chiude gli occhi, si gode quel caldo contatto, lo annusa proprio come una cagna col suo mastino e, muovendo il capo, insegue la cappella che vaga sul suo bellissimo viso. Poi lui la prende per i capelli in modo deciso, si piega e quando lei, istintivamente, apre la bocca, le sputa sulla lingua due o tre volte, trattandola da cagna. Poi senza indugio le infila il cazzo in bocca e le ordina:
-“Succhiamelo puttana, tutto! Leccami e fammi vedere quanto sei brava.”
Lei non si fa pregare e in pochissimo tempo sente crescere quella minchia nella sua bocca. In poco tempo il cazzo di quel porco ha raggiunto una notevole dimensione e la bocca della mia donna non le basta più. La costringe ad alzarsi e la fa piegare, facendole poggiare le mani sullo schienale della sedia; le ordina di allargare le cosce e, puntando il cazzo sulla sua fica, la penetra senza preavviso in un solo colpo, strappandole un urlo di dolore. Vedo Elena tremare e continuare a gemere, ma non si sottrae a quella violenza, anzi nel giro di pochi frangenti, lo asseconda nei movimenti, andando incontro con i fianchi alle sue bordate.
In quel momento sembrano una cosa sola; lui la prende per i fianchi e la monta come una cavalla. Lei geme e lo incita in modo spregiudicato.
-“Sì, Sì, Sì. Così, tutto dentro, sfondami mio signore, spacca in due la tua puttana, aprimi la fica come una mela; ma fammi godere con questo tuo meraviglioso cazzo.”
La guardo sbalordito ed eccitato come non mai. Finalmente è venuta fuori la cagna che tutti sospettavamo lei fosse e Salvatore non perde l’occasione per umiliare ancora lei e me.
-“Guardati, Elena e dimmi se non sei proprio una gran troia vogliosa, una cagna in calore e una puttana da strada. Stai godendo come una vacca da monta e tuo marito, il cornuto, si gode lo spettacolo di sua moglie sfondata dal suo nuovo padrone. Guardalo!”
Quindi la prende per i capelli e la obbliga a guardarmi e la sua esclamazione dice tutto ciò che negli ultimi giorni ha sempre pensato di noi, di me.
-“Si è un porco, un bastardo, un perverso e voleva che io diventassi quella che in realtà sono: una troia, una puttana, una cagna! Volevi questo bastardo e cornuto? Lo hai avuto; ora, quella che era la tua donna, se la fotterà un altro e per te, forse, non sarà più possibile farlo.”
Con quelle parole, rivoltemi quasi con rabbia, la mia resistenza viene meno del tutto e godo, rantolando e insultando la mia donna, nella meravigliosa bocca di Valeria che non smette di spompinarmi fin quando non ha ingoiato ogni goccia della mia sborra.
A quel punto un urlo disumano mi giunge alle orecchie e vedo godere Elena che urla, insultandosi ancora, mentre un fiume di sborra cola dalle sue cosce. Trema e freme in ogni fibra e per non cadere, Salvatore la tiene per i fianchi, non smettendo di montarla. Poi, dopo un po', anche lui cede e, facendola inginocchiare, le sborra in bocca una quantità di sperma che Elena cerca di ingoiare, non riuscendovi in quanto l’uomo glielo schizza in faccia, sul viso, sui seni e sui capelli, imbrattandola tutta. Ancora in preda a una furiosa frenesia erotica, con le mani Elena lo cosparge dappertutto e poi si lecca i palmi. Infine, guarda negli occhi il suo nuovo padrone e, riprendendo il suo cazzo in bocca, glilo lecca e lo ripulisce dell’ultima stilla con aria soddisfatta e appagata. Lui le accarezza il viso, le sfiora le labbra con il pollice che lei succhia avida ed esclama perentorio.
-“Bene, potete andare e ricordatevi di essere puntuali stasera. Tu Elena sarai l’attrazione della serata. Preparati e più tardi ti darò i dettagli. E tu, non toccarla per nessuna ragione”.
Aggiunge, infine, rivolgendosi a me e puntandomi il dito contro.
Ci sistemiamo entrambi e, senza proferire parola, lasciamo il locale con la mente proiettata all'evento che incombe.


continua???
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