bdsm
Marta, una puledra da educare 4
di Clelia_Rocco_coppia
17.01.2024 |
4.506 |
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"Una mano sul mento stringe le dita e mi obbliga ad aprire la bocca..."
Ho ancora in mente la scena di Marta che lecca le sue dita piene di sborra che avverto qualcuno che da dietro mi sfiora i fianchi, virando immediatamente sul culo e stringendomi le natiche dentro il suo grande palmo. Di riflesso dal vetro vedo che si tratta del proprietario del locale; non è bello ma ha fascino, grande carisma e il suo volto ispira tanto sesso sfrenato. Quel tocco sul mio corpo mi provoca, infatti, brividi di piacere che mi arrivano dritti in fica. Mi prende per le spalle e mi fa girare verso di lui; rivolgo uno sguardo veloce al mio uomo e vedo il mio porco bastardo guardarmi sornione e compiacente. So che posso e devo lasciarmi andare!L’uomo avvicina le sue labbra al mio orecchio, lo lecca, mi prende per il collo e nel giro di qualche secondo mi denuda, lasciandomi in autoreggenti e tacco alto. Con un gesto molto lascivo e lussurioso mi lecca il viso come farebbe un mastino con la sua cagna, fino ad arrivare alle mie labbra. Una mano sul mento stringe le dita e mi obbliga ad aprire la bocca. Mi sputa in bocca e poi con la sua lingua lunga come un serpente, raccoglie i suoi fluidi, spompinandomi letteralmente la lingua. Quindi, mi bacia con foga, come per affermare il possesso; mi morde e mi lecca le labbra dicendomi:
- “Stanotte sarai mia, cagna!”
Ed è tutto maledettamente vero! Ora mi sento la sua cagna e riconosco in lui un nuovo padrone, anche se solo per questa notte. Completa la mia preparazione un collare a cui è legato un guinzaglio. La cagna adesso è pronta e servizievole!
Mi portano al centro della stanza dove dal soffitto pendono delle cinghie e una strana imbracatura; istintivamente tendo le mani, facendomi legare mentre mi costringono ad indossare quella strana cintura munita di bretelle. Il perverso proprietario del locale mi fa allargare le cosce, colpendomi all’interno con un frustino. Sono già un lago di umori alla sola idea di stare per offrire il mio corpo alle loro voglie perverse. Una giovane mulatta, quasi nuda si avvicina a Piero e lo bacia in bocca. Sono molto gelosa del mio uomo e non ho mai tollerato l’idea di un’altra donna nel nostro ménage, ma in questa circostanza di tanto degrado e perversione, vedere il mio uomo con un’altra donna mentre io, impotente, sono legata con una frusta che mi percuote il corpo, mi carica e mi eccita da impazzire, perché so che adesso lo ripagherò con la stessa moneta: farmi fottere in tutti i modi da questi maiali assatanati! un primo colpo di frustino su una natica mi brucia la pelle da impazzire e un primo sussulto della mia fica mi provoca una fitta di piacere. Amo questo trattamento ed inizio ad emettere senza ritegno forti gemiti di piacere. La mia carne scotta e il desiderio di essere sbattuta senza alcun pudore mi prende sempre di più. L’imbracatura che mi sostiene ai fianchi e per le cosce; mi consente di essere all’altezza giusta per cui improvvisamente un grosso cazzo sfrega sulla mia fessura; è quella del padrone di quel luogo. Riesco a scorgere tra le sue gambe qualcosa di maestoso e quando mi penetra profondamente urlo per il dolore ma soprattutto il piacere che mi provoca quel tizzone di carne rovente.
Grazie alla imbracatura l’uomo mi sostiene per le cosce, consentendomi una posizione da “seduta”, lasciando così il culo offerto. Manuel dietro mi sussurra all’orecchio:
- “Ora ti fotto questo bel culo, troia”!
Il secondo buco ad essere violato è proprio il mio culo e sento scivolare il cazzo del cubano senza troppe difficoltà. Ora i due maschi alternano l’ingresso dei loro cazzi nella mia fica e nel mio culo; mi sento piena e posseduta completamente, meravigliosamente. Nel breve giro di pochissimi minuti inizio ad avere orgasmi intensi che sembrano non avere fine. Soprattutto quelli generati da Manuel che mi trapana il culo in maniera devastante, tanto è il piacere che mi dà. Ammetto di non aver mai goduto così tanto e intensamente; tremo tutta, sono in preda a convulsioni di puro godimento.
Sono fuori controllo e la mia libidine è alle stelle. Guardo Piero mentre si gode un magnifico pompino da parte di quella sensualissima donna. La tiene per i capelli, facendole ingoiare il suo cazzo; la fa girare e in una frazione di secondo le trapana il culo con la sua michia che conosco molto bene. Tutto questo senza mai deviare lo sguardo da me perché quello che lo eccita più di tutto è vedermi fottere da quei due uomini che mi trattano da cagna in calore, mortificano il mio corpo e la mia mente, facendomi, però, godere come una dea. Sono dominata nel modo più animalesco e ancora posseduta selvaggiamente; in quei momenti realizzo di essere la più cagna tra le cagne, una bagascia, “rottainculo” degna del più lussurioso dei bordelli e non smetto di godere sia col culo che con la fica. Proprio in quel momento i due porci bastardi, insultandomi come l’ultima delle puttane da strada, eruttano dentro il mio culo e nella mia fica fiotti di sperma.
Pochi secondi e senza preavviso i due maschi liberano entrambi i miei buchi e la sensazione di quella sborra calda che scivola fuori e cola tra le cosce mi fa letteralmente sballare, al punto di abbandonarmi a una minzione liberatoria. Mi Slegano e mi adagiano su un divano sfinita e appagata. Cerco Piero e lo colgo nel momento in cui afferra quella troia per i capelli, costringendola ad inginocchiarsi, riempiendola della sua sborra sul viso, sui capelli e sui seni.
Lo sento urlare come un maiale per il piacere appena raggiunto, ma so che il suo vero orgasmo lo ha già avuto quando mi ha sentita godere mentre ero animalescamente posseduta da quei due mastini. Sorrido, pensando che non potevo desiderare uomo più porco e bastardo di così… che mi asseconda e si preoccupa del mio piacere ed è solo MIO!
Lasciato il locale, una volta al Resort, ho chiesto a Piero come aveva vissuto quella esperienza nel privè. Sorride beffardo; poi mi dice:
- "Più che raccontartelo, voglio scrivertelo in modo che se lo desideri potrai pubblicarlo sul tuo profilo”.
Protesto un po’ ma poi, anche se a malincuore, accetto quella sua dichiarazione.
L’indomani mattina, mentre io e Marta prendiamo il sole in barca, Piero inizia a scrivere sul suo tablet e dopo appena un’ora me lo consegna e mi invita a leggere.
Piero inizia cosi: “Dopo la notevole performance di Marta con i quattro maschi, mi concentro su Lena; non l’ho persa di vista un solo istante e ho potuto gustarmi tutte le reazioni del suo corpo mentre osservava Marta preda di quei quattro maschi perversi. È rimasta eccitata per tutto il tempo e tra le cosce oltre ad avere un fuoco acceso, avrà avuto della lava che le è colata copiosa lungo le gambe. So bene che in questi momenti sarebbe capace di fare qualsiasi cosa pur di godere, pur di sentire un cazzo che la possiede o averlo in bocca, tutto da spompinare! Stretta tra il titolare del locale e Manuel, me la ritrovo completamente nuda. Quando L’uomo maturo la obbliga ad aprire la bocca, lei, istintivamente, tira fuori la lingua, facendosela succhiare e fa uno dei gesti osceni che lei adora da impazzire, si fa sputare in bocca e poi permette che lui raccolga tutto dalla sua lingua, succhiandola poi come un piccolo cazzo. La sua sottomissione a quell’uomo ha appena avuto inizio. Ora la mia donna è nel suo habitat naturale. Con un collare e un guinzaglio è diventata la sua cagna e segue Manuel e il suo nuovo padrone che la legano a delle cinghie provenienti dal soffitto al centro della stanza, la costringono ad indossare una imbracatura e la obbligano a stare con le cosce oscenamente spalancate. Intanto, una giovane mulatta si prende cura del mio cazzo, leccandolo e succhiandolo con lascivia e lussuria. Lena osserva tutto questo mentre viene frustata con veemenza dai due uomini. Nel suo sguardo c’è un misto di rabbia e gelosia, ma dai suoi occhi partono occhiate di sfida e di vendetta. Ma è troppo presa da quello che le stanno facendo. Tra le sue cosce i suoi umori iniziano a colare copiosi e dopo l’ennesima frustata e delle sapienti carezze lenitive con olio rinfrescante il titolare del luogo, però, non perde tempo e in una frazione di secondo, infila il suo nerboruto cazzo nella fica della mia donna, facendola urlare di piacere.
Nonostante la giovane mulatta mi fa letteralmente impazzire di eccitazione, non posso perdermi lo spettacolo che Lena sta dando a tutti i presenti. I nostri sguardi si incrociano ancora e la soddisfazione che scorgo sul suo volto, dopo quella magnifica penetrazione di cui l’uomo maturo l’ha fatta oggetto, è straordinaria. Si sta proprio godendo l’atto di possesso del suo temporaneo padrone, ma soprattutto quella grossa minchia che le pompa la fica incessantemente. Ma non smette di fissarmi, vuole che io non perda un solo secondo di quella sua performance da grandissima troia e da puttana navigata.
So che tutto questo la eccita sempre di più e sembra dirmi:
- “Era questo che desideravi? Vedere la tua donna e la tua femmina mentre viene penetrata e sbattuta come una cagna da un altro maschio? Allora goditi lo spettacolo, bastardo; guarda pure come gode una cagna mentre ti fai spompinare da quella troietta sotto i miei occhi”.
Naturalmente ho solo immaginato quali pensieri passano nella testa della mia donna; ma quando Manuel la penetra nel culo mentre l’altro maschio col suo cazzo le devasta la fica, non ho più dubbi sul fatto che le intenzioni della mia donna fossero quelle di prendersi una piccola rivincita, mentre inizia a godersi un primo orgasmo travolgente, urlando, ma sempre guardandomi dritto negli occhi come a volermi punire per averla lasciata preda di quei due maschi rapaci.
Colgo nelle sue urla di piacere e nei suoi movimenti scomposti il desiderio di essere dominata; e quando il titolare del luogo la prende per i capelli e cerca la sua bocca, mentre continua a sfondarle la fica col suo poderoso cazzo, Lena apre ancora una volta la bocca e tira fuori la lingua per ricevere l’abbondante saliva che lui gli sputa in bocca. Perversione e gelosia si impadroniscono della mia mente tanto da esserne quasi divorato, ma la risposta a questa mia sensazione è una eccitazione perversa, fino al parossismo per ciò che sta subendo la mia amante mentre quei due predatori la sfondano in ogni buco. Tutto accade proprio mentre sto per godere nel bellissimo culo della giovane mulatta che urla insieme a me il suo piacere nello stesso istante in cui Lena, non controllando più i suoi muscoli pelvici, si lascia andare a uno orgasmo che le procura uno squirting straordinario, tremando e sussultando in ogni sua fibra, per il piacere che la domina, fino ad accasciarsi sfinita senza più energie".
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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