bdsm
Al Servizio di Ornella 3
di freddy15
17.12.2024 |
1.079 |
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"Dopo qualche minuto di pompino appassionato Ornella si è messa a cavalcioni del Padrone e si è impalata su quel bel cazzo..."
Gli incontri con la Padrona Ornella continuavano con regolarità e nonostante la confidenza ormai raggiunta tra di noi Lei restava comunque la mia Padrona e si serviva di me senza remore. Certi giorni si “accontentava” di avermi come leccapiedi, altri giorni si sfogava su di me per una brutta giornata prediligendo lo sfogo focalizzato sui miei genitali e soprattutto sulle palle con calci e strizzamenti vari, altre volte non mancava di usarmi come sua toilette personale donandomi la Sua piscia, nel bicchiere quando voleva umiliarmi o direttamente in bocca per premiarmi, insomma mi trattava come uno schiavo si aspetta dalla Sua Padrona.Un giovedì, io ero già pronto e avevo già preparato tutto come al solito a casa Sua, sempre con l‘idea fissa ed eccitante che Lei mi stava guardando attraverso le telecamere quando ho sentito la porta aprirsi e Lei che diceva a qualcuno: “vieni vedrai quanto è bravo”. Da queste parole ho capito che non era sola e, anche se un po’ sorpreso mi aspettavo di vederla entrare con una amica o amico che avrei dovuto servire o almeno che avrebbe guardato la mia sottomissione.
Quando sono entrati nel soggiorno dove la aspettavo in ginocchio, nudo e pronto a servirLa con mia sorpresa ho scoperto che l’ospite era il mio Padrone storico, colui che mi aveva fatto conoscere Ornella e a cui avevo fatto da schiavo per anni. Lui mi ha salutato dicendomi: “ciao cagna”, io istintivamente ho risposto: “buonasera Padrone” anche se con un tono di voce evidentemente sorpreso al quale Lui mi ha detto: “non te lo aspettavi di vedermi cagnetta”. Per abitudine non ho risposto capendo che non era una domanda.
Si sono accomodati sul divano e Ornella si è tolta i sandali con tacco alto che indossava e continuando a parlare con Lui mi ha messo un piede davanti al viso facendomi capire cosa voleva. Ho iniziato a leccare il Suo piedino fantastico con passione, oramai aspettavo il mio giorno per poterlo fare. Loro continuavano a parlare e ogni tanto mi davano uno sguardo mentre io mi dedicavo a leccare la pianta del piede, a succhiare le dita una ad una completamente succube di quei piedi. Stavo per passare la lingua tra le dita della Padrona assaporando il sapore del piede quando parlando tra loro il Padrone ha detto: “lo hai proprio addestrato per ben il verme, è sempre stato un leccapiedi bravo ma mi sembra migliorato” e Lei: “si è bravissimo e un leccapiedi impareggiabile non sai quanto mi sia di aiuto dopo una giornata in piedi con le scarpe” e sono scoppiati in una risata. Nel sentirli parlare di me in quel modo non posso negare che mi sentivo solamente un oggetto, ero letteralmente spersonalizzato, ma anche che quelle parole mi gratificavano.
Il Padrone allora ha detto: “vedi che avevo ragione quando ti dicevo che era perfetto per te”, fu allora che ho capito che non era stata un’idea di Ornella di chiedermi di andare a servirLa ma che ero stato ceduto dal Padrone a Lei, proprio come si fa con un oggetto che non serve più. E capivo anche come mai da mesi il Padrone non mi chiamava più. Avevo pensato che avesse trovato altri schiavi o schiave con cui divertirsi, d’altra parte mi aveva sempre detto che non avevamo un rapporto in esclusiva per cui io potevo fare quello che volevo con altri o altre se mi andava.
Dopo un po’, e dopo qualche bacio tra loro si sono spogliati e appena nudo il Padrone mi ha dato un Suo piede da leccare cosa che ho fatto subito con passione, d’altra parte era stato Lui a farmi scoprire ed apprezzare il piacere di leccare un piede. Mentre leccavo tra loro hanno iniziato a toccarsi fino a che Ornella si è chinata a succhiargli il cazzo, come sempre duro ed eretto del Padrone. Dopo qualche minuto di pompino appassionato Ornella si è messa a cavalcioni del Padrone e si è impalata su quel bel cazzo. Ora lo stava cavalcando davanti ai miei occhi, vedevo il cazzo entrare nella Sua fica bagnatissima e allora mi sono azzardato di mettermi e leccare le palle del Padrone che ha apprezzato commentando che ero una vera troia. Dalle palle del Padrone sono risalito a leccare la radice del cazzo che era già saporita degli umori di Ornella per poi andare ancora più su fino ad arrivare al buco del culo della Padrona iniziando a leccarlo mentre continuava ad impalarsi. Già delle prime slinguazzate al buco Lai ha iniziato a gemere ancora più forte dandomi il via ad aumentare la leccata. Mentre leccavo il Padrone ha allungato una mano ed ha infilato un dito nel culo di Ornella e ha iniziato a masturbarla, ogni tanto tirava fuori il dito e dicendo: “lecca troia” mi dava il dito da succhiare e mentre lo facevo sussurrava alla Padrona: “gli sto facendo leccare i dito che ti ho messo in culo”, e Lei: “Siiii che porco che sei”.
All’improvviso il Padrone mi ha detto: “Cagna ce l’hai duro?”, io ho risposto che si, ed in effetti avevo il cazzo durissimo dall’eccitazione, e Lui: “Bene allora incula la Padrona”. A quello parole sono stato un attimo indeciso, mi chiedevo se dovevo ubbidire a Lui o aspettare che fosse La Padrona a chiederlo, ma Mario con tono molto autoritario mi ha detto: “cosa aspetti cagna”. A quel punto mi sono alzato e trovando la posizione corretta ho puntato la mia cappella sul buco del culo della Padrona, appena la ho appoggiata Lei ha quasi gridato: “siiiii” e allora ho spinto. La cappella ha iniziato ad entrare nel culo e appena ha passato lo sfintere Lei ha iniziato a godere muovendo il bacino incontro al mio cazzo e allora ho spinto fino a far entrare tutto il cazzo in culo. Pompavo e sentivo chiaramente la sensazione non solo di incularLa ma anche di sentire il cazzo del Padrone dentro la fica. Lentamente abbiamo preso il ritmo e mentre io entravo nel culo Lui usciva dalla fica e Ornella letteralmente aveva perso il controllo, mugolavo e quasi urlava dal godimento e continuava a dire: “siiii, siiiii, siiii” aumentando la mia eccitazione. Ad un certo punto ho sentito che il Padrone stava per venire e infatti poco qualche colpo ha iniziato ad urlare un “vengo” che mi ha fatto perdere il controllo e siamo venuti entrambi riempiendo la fica ed il culo della Padrona delle nostre sborrate.
Una volta venuti siamo usciti sa Lei che era praticamente sfinita dagli orgasmi che aveva avuto, io mi sono inginocchiato a terra e Lei si è staccata dal Padrone rimettendosi semi seduta sul divano, eravamo tutti e tre sfiniti e non mi aspettavo che Ornella con una voce rotta mi dicesse: “ora mi devi pulire, inizia dalla fica”. Per un attimo non ho compreso l’ordine ma il Padrone mi ha dato uno schiaffo in pieno viso dicendomi: “allora cosa aspetti!”. Allora ho compreso cosa volevano e mi sono messo a leccarle la fica compresa la sborra del Padrone che ne colava fino a che Ornella mi ha detto: “ora il culo cagna”. Sono sceso e leccarle ho iniziato il culo della Padrona ancora un po’ aperto dopo che la avevo inculata succhiando a mio malgrado la sborra che colava mista agli “umori” del Suo culo. Mentre continuavo a leccarlo e a succhiare la mia stessa sborra che ne usciva mi chiedevo perché ne avessi fatta così tanta, ma d’altra parte sapevo che l’astinenza tra i giorni degli incontri aveva quell’effetto visto che da sempre io sborravo molto.
Dopo un po’ il culo era ben pulito e mi sono staccato, avevo la bocca impastata dalla mia sborra, da quella del Padrone e dagli umori della fica e del culo della Padrona. Allora il Padrone mi ha detto: “non ho voglia di lavarmi ora, vieni a pulirmi”. Rassegnato ho subito ubbidito e ho iniziato a leccare per bene il cazzo del Padrone che almeno non sapeva di culo ma solo di sborra e dell’orgasmo della Padrona, continuando a pensare a cosa era appena successo, non avrei mai pensato di avere l’onore di inculare la Padrona ed ero contento che fosse venuto il Padrone a darmi questa opportunità.
Mentre loro si rilassavano Ornella mi ha ordinato di prendere una bottiglia di prosecco e tre bicchieri. Mi sono alzato e sono andato prendere in cucina l’occorrente e una volta tornato mi ha chiesto di riempire due bicchieri e poi rivolgendosi al Padrone ha detto: “gli dai tu da bere o lo faccio io?”, il Padrone mi ha guardato mentre io abbassavo lo sguardo umiliato da quello che stava per succedere e poi ha risposto con un sogghigno: “entrambi”.
Ho riempito i bicchieri di vino e li ho dati ai Padroni e poi, cosciente di cosa mi aspettava, ho preso il terzo bicchiere e lo ho messo davanti alla fica della Padrona che con soddisfazione lo ha riempito a metà di piscio, poi lo spostato davanti al cazzo del Padrone che ha provveduto a riempirlo fino all’orlo. A quel punto la Padrona ha detto facciamo un brindisi dai: “a noi e al verme, cin cin”. Loro hanno bevuto il loro prosecco ed io ho ingoiato il più presto possibile il mio cocktail di piscio, mentre tra lore dicevano che ero proprio un cesso ingordo che avevo già finito tutto il bicchiere e guardandosi sornioni si sono detti che probabilmente avevo ancora sete, così la mia idea di bere tutto in fretta si è rivoltata contro di me e ho dovuto farmi riempire ancora una volta il bicchiere e fare il bis mentre loro ridevano a guardarmi.
Alla fine di tutto loro si sono accomodati meglio sul divano e il Padrone mi ha detto che volevano farmi una proposta. Sono rimasto ad ascoltare e Lui mi ha chiesto se mi andava di fare una settimana di ferie in un casale nelle Marche la seconda settimana di giugno. Mi ha spiegato che avrei dovuto cucinare, servire, lavare ecc. e naturalmente essere il loro schiavo, oltre che fare da autista visto che avevo l’auto più grande di loro. Non dovevo preoccuparmi della spesa perché il casale era già pagato. Era un posto isolato con piscina e campo da tennis, con sauna e quattro camere. Unica cosa per essere chiari, per quella settimana non avevo alcun diritto, dovevo solo ubbidire e fare ciò che mi veniva chiesto. Poi mi ha detto di pensarci ma che entro fine settimana dovevo dargli conferma altrimenti si organizzavano in un altro modo. Ornella mi ha guardato come per dire “non deludermi”. Io sono rimasto qualche attimo a pensarci e poi ho risposto che non mi serviva tempo per decidere, guardando negli occhi Ornella che già avendo capito sorrideva, e che accettavo.
Allora Ornella ha riempito i tre bicchieri di prosecco e ha detto: “non avevo dubbi, brindiamo”.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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