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Al servizio di Ornella


di freddy15
25.11.2024    |    714    |    1 7.6
"” E poi: “comunque dopo un po’ li ho ripuliti così bene che non puzzavano più” e ci siamo fatti una risata insieme..."
Tempo fa con il mio Padrone ho incontrato una ragazza che voleva provare a fare la Mistress. Il primo incontro è stato molto appagante, Lei era inesperta ma naturalmente portata, avevo capito subito che adorava poter umiliare un maschio. Avevo pensato subito che quel Suo desiderio potesse essere derivato da qualche esperienza non proprio felice con un maschio, infatti la foga che ci metteva nell’umiliarmi e sottomettermi sembrava quasi una forma di liberazione per Lei.
Successivamente a quel primo incontro (descritto nel mio racconto:” Io il Padrone e la curiosa”.) ne abbiamo avuti altri e Lei ha imparato molto bene il ruolo di Mistress. Al termine di uno di questi incontri a casa del Padrone, visto che Lui aveva un altro impegno, la ho portata io a casa con la mia auto.

Durante il viaggio Lei all’improvviso mi ha chiesto come mai mi piacesse così tanto essere umiliato, costretto a fare cose così degradanti. Io con un po’ di imbarazzo le ho risposto che non lo sapevo, sapevo solo che in quei momenti mi sentivo appagato e al mio posto, anche se a mente lucida poi mi chiedevo anch’io perché accettassi tutto questo.

Fu allora che mi disse: “Sai da quando ti conosco penso spesso che mi piacerebbe averti tutto per me un paio di giorni alla settimana. Mi immagino di arrivare a casa dal lavoro e trovarti li, nudo, di togliermi le scarpe e le calze e sdraiarmi sul divano e farmi leccare i piedi che dopo una giornata di lavoro con le scarpe addosso sono sempre molto stanchi e naturalmente anche “profumati”. Una sorta di massaggio con la lingua insomma. Ti piacerebbe?”. Una proposta di questo tipo non me la aspettavo ma non esitato molto a rispondere: “lo farei volentieri. Credo sarebbe un sogno realizzato per me.” Allora Lei: “bene allora ti vorrei a mia disposizione in linea di massima il lunedì ed il giovedì verso le 18,00 pensi di poterlo fare?”. “Si Signora, penso si possa fare senza problemi, per me sarebbe un onore.” Ho risposto.

Arrivati a casa Sua mi ha detto di salire che mi mostrava la casa così prendevo un po’ di confidenza. Scesi dall’auto la ho seguita fino alla porta di entrata di una villetta a schiera. Davanti al portone di entrata mi ha spiegato che la casa era domoticizzata perciò quando arrivavo le dovevo inviare un messaggio e Lei da remoto avrebbe aperto la porta. Poi una volta entrati mi ha spiegato che in ogni stanza c’erano delle videocamere che Lei poteva vedere nel Suo smartphone per cui mi avrebbe potuto controllare in ogni momento. Poi mi ha mostrato il divano e mi ha detto: “Ecco quando torno tu devi essere qui, nudo ed inginocchiato ad aspettarmi se non ordino altro”, ho risposto “Si Signora”, e Lei “Bene”, poi ha continuato: “Io di solito arrivo alle 18.00, perciò tu vieni qui una ventina di minuti prima. Nel frigo trovi il prosecco e in quella credenza i bicchieri, mi prepari un bicchiere così mi posso rilassare mentre mi lecchi i piedi, hai capito?”. “Si Signora, non si preoccupi troverà tutto quello che ordina”. A quel punto Ornella (nome di fantasia naturalmente) bene allora ti aspetto giovedì, naturalmente mi servirò di te come voglio e come ne avrò voglia, sono sicura che a te va bene e finalmente potrai essere quello che sei, un servo!”. Grazie Signora giovedì alle 17,40 sarò qui, le invio il messaggio ed entro ad aspettarla. “Perfetto, adesso vai pure, ciao”. Mi sono diretto verso la porta per uscire quando ha aggiunto ridendo: “a proposito, non ti devi toccare fino a giovedì, credi di resistere a non farti le seghe per due giorni”, le ho risposto: “come ordina Signora” e sono uscito.

Giovedì alle 17,45 sono arrivato di fronte alla casa di Ornella, ero eccitato ed emozionato, le ho mandato un messaggio e dopo qualche secondo ho sentito la serratura del portone aprirsi, sono entrato e per prima cosa mi sono diretto davanti al divano pensando che probabilmente Lei mi stava osservando tramite le telecamere e trovavo questa cosa eccitante. Mi sono spogliato nudo, ho messo in ordine i miei vestiti su di una sedia, poi sono andato prendere il bicchiere e la bottiglia di prosecco in frigo e li ho portati sul tavolino affianco al divano. Ho controllato l’orario, mancavano sette minuti alle 18,00 e allora mi sono inginocchiato sul tappetto davanti al divano. Avevo già una bella erezione, quella situazione, il fatto di sapere di essere spiato, i tre giorni di astinenza avevano il loro effetto. Poi dopo qualche minuto ho deciso che era ora di preparare l’aperitivo alla Signora, allora ho aperto la bottiglia e versato il vino nel bicchiere e subito dopo ho sentito la serratura del portone aprirsi.

Mi sono rimesso in ginocchio e Lei è entrata, è venuta direttamente verso il divano guardandomi con un’evidente soddisfazione in viso, mi ha salutato togliendosi le scarpe e sfilandosi le calze e si è seduta sul divano allungando i piedi verso il mio viso e prendendo in mano il bicchiere e mi ha ordinato: “dai datti da fare leccapiedi”. Mi sono subito messo all’opera iniziando a leccare il primo piede, era molto odoroso naturalmente e un po’ sudato e mi sono eccitato ancor di più. Ho iniziato a leccare il piede dal dorso per poi passare alla pianta assorbendo il sapore forte con piacere e con molta eccitazione. Poi lentamente ho iniziato a succhiare le dita una ad una passando con dovizia la lingua anche tra le dita. Lei assaporava a piccoli sorsi il suo aperitivo e sussurrava dei “sì, si così” che appagavano il mio essere schiavo. Per almeno venti minuti ho continuato a leccare e succhiare quei piedi con passione, ormai non odoravano più, evidentemente con il sudore avevo leccato e assaporato anche gli odori. Ornella era in estasi e sempre più rilassata ed io sempre con il cazzo durissimo mi sentivo appagato e grato.

Poi mi ha chiesto di smettere e di mettermi in ginocchio ma con le gambe allargate davanti a Lei, mi ha guardato e mi ha detto: “da come ti tira da quando sei entrato in casa vedo che non ti sei toccato, bravo il mio cagnolino!”. Poi si è accomodata seduta di fronte a me e con un piede ha iniziato a giocare con il mio cazzo, strusciandolo, schiacciandolo verso il mio addome per poi passare alle palle dandomi dei piccoli colpetti che mi hanno fatto aumentare ancor di più l’eccitazione. Mi guardava sorridendo soddisfatta della mia completa sottomissione e poi improvvisamente mi ha dato un calcio alle palle. Quel colpo inaspettato mi ha fatto ritrarre e allora Lei alzando la voce mi ha detto: “ti ho forse detto di muoverti? Ora metti le mani dietro alla nuca che ti devo punire.”. Ho eseguito l’ordine sapendo cosa mi aspettasse ed infatti quasi immediatamente è arrivato un altro calcio alle palle seguito immediatamente da un altro. Ho emesso dei lamenti tentando di trattenermi e come sempre però l’erezione è aumentata e ho iniziato a colare del presperma. Ornella si è messa a ridere dicendomi “sei proprio una cagna in calore, guardati ti stai bagnando tutto”. Ho abbassato gli occhi pieno di vergogna e Lei ha allungato una mano mi ha preso il mento e mi ha detto con un sussurro: “sei stato bravo, come prima volta sono proprio soddisfatta, ora puoi segarti e venire sul piede della Padrona, dai!” Ho preso il cazzo in mano e dopo due o tre menate sono esploso in un orgasmo liberatorio riempendo di sborra il piede della Signora che mi ha detto: “ora sai cosa devi fare”. Mi so chinato e ho iniziato a leccare dal piede la sborra ingoiandola, stando molto attento a pulire tutto anche quella colata tra le dita. Terminato di pulire il piede ho notato che sul pavimento era colata della sborra e allora mi sono chinato a pulire anche il pavimento mentre Ornella mi diceva “Sii, sei proprio bravo”.

A quel punto Ornella mi ha detto di alzarmi e di sedermi accanto a Lei e mi ha chiesto se ero contento di come era andata e se confermavo di voler diventare il Suo schiavo personale. La ho guardata e le ho detto: “Si lo voglio. Per me è stato bellissimo poterTi servire, mi sembra che ti sei rilassata molto mentre ti leccavo i piedi e questo per me è stato appagante. Se sei rimasta soddisfatta mi piacerebbe molto continuare, poi con il tempo sicuramente andrà tutto ancora meglio.” Lei si è avvicinata mi ha dato un bacio sulla bocca e mi ha detto: “sei stato veramente bravo, tornare a casa e trovare una lingua come la tua a massaggiarmi i piedi è stato fantastico.”
Poi con uno sguardo “furbetto” mi ha chiesto: “com’erano i piedi? Puzzavano? Ti piaceva il sapore e l’odore?”. Questa volta ho sorriso anch’io, capivo la Sua curiosità e il Suo sarcasmo di quelle domande e le ho detto: “Li ho trovati fantastici, si odoravano ed erano sudati e questo mi ha fatto sentire ancor di più umiliato e sottomesso e perciò soddisfatto.” E poi: “comunque dopo un po’ li ho ripuliti così bene che non puzzavano più” e ci siamo fatti una risata insieme.
Mi sono rivestito e Ornella mi ha offerto un bicchiere di prosecco per un brindisi al mio nuovo ruolo e dopo avermi ricordato che dove rimanere in astinenza fino a lunedì mi ha accompagnato alla porta e sono tornato a casa soddisfatto.

Seguiranno le descrizioni di altri incontri a breve.
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