bdsm
Al Servizio di Ornella - Le Ferie 3
di freddy15
17.01.2025 |
370 |
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"Ora ero completamente glabro, gambe, braccia petto schiena comprese le ascelle..."
Ho fatto fatica a prendere il sonno, l’eccitazione non si era placata nemmeno dopo la doccia, inoltre le parti frustate mi bruciavano molto soprattutto dove ero stato colpito con il bambù e avevo dei segni gonfi all’interno cosce che mi dolevano parecchio. Ho puntato la mia sveglia alle 8.00 per preparare la colazione ai Padroni e ho dormito poco e male. La mattina sono sceso mentre loro ancora erano a letto e dopo aver bevuto un caffè ho preparato la colazione e mi sono seduto in divano ad aspettare che scendessero. Poco prima delle nove sono scesi e io ho preparato il caffè mentre iniziavano a mangiare, e appena pronto lo ho servito a tavola.
Ornella mi ha ringraziato e poi mi ha fermato e ha controllato soddisfatta i segni che avevo dalla sera prima passando le dita sui rigonfiamenti rossastri all’interno delle cosce emi ha chiesto se andava tutto bene. Ho risposto che era tutto a posto e Lei allora mi ha detto: “ora vai su e ti fai una lunga doccia calda e poi scendi” e ammiccando con Mario mi ha dato uno schiaffo su di una natica.
Ho fatto come mi era stato detto e con piacere mi sono fatto una lunga e rilassante doccia calda e poi sono sceso. Arrivato in soggiorno con stupore ho visto la tavola spreparata e Loro in divano che chiacchieravano ridacchiando. Mi sono avvicinato per ricevere ordini e Ornella mi ha detto: “ora Mario ti toglie la gabbia e poi ti depilo perché con quei peli non mi piaci”. Ho risposto che andava bene, pensando che non era la prima volta che mi depilavo le parti intime e visto che Ornella era una estetista sicuramente avrebbe fatto un bel lavoro.
Mentre Mario mi toglieva la gabbia Ornella ha steso sul tavolo un asciugamano. Poi ha tirato fuori da una borsa e appoggiato sul tavolo dei flaconi un rasoio elettrico tipo regolabarba e un rasoio a lametta e una borsa quadrata. Si è seduta su di una sedia e mi ha chiesto di avvicinarmi. Con il rasoio elettrico ha iniziato a rasarmi il pube, prendendo il cazzo in mano per spostarlo da una parte all’altra. Naturalmente a quel contatto mi è diventato duro e Lei mi ha redarguito dicendomi che dovevo imparare a controllarmi. Finito di rasarmi intorno al cazzo e le palle ha preso un flacone e mi ha spalmato una sorta di schiuma gel e poi con il rasoio a lametta ha rifinito rasandomi a pelle. Poi mi ha chiesto di girarmi di abbassarmi a 90 gradi e spalmato il gel sul culo mi ha rasato anche dietro. Mi sono guardato e devo dire che aveva fatto un bel lavoro e la ho ringraziata pensando fosse finita, ma così non era.
Infatti mi ha detto: ora ti devi sdraiare sul tavolo a pancia in su che terminiamo il lavoro. Io non capivo ho fatto per parlare e Lei mi ha dato uno schiaffo e: “ubbidisci e basta!”. Mi sono sdraiato e la ho vista aprire la borsa e tirare fuori un macchinario e collegarlo alla presa di corrente. Non riuscivo a capire ma Lei mi ha anticipato: “ora sistemiamo anche gli altri peli, hai mai fatto una ceretta?”. Ho risposto di no e ho visto Mario che se la rideva mentre Ornella iniziava a spalmarmi la cera calda su di una gamba e iniziava a strapparmi i peli. Al primo colpo ho urlato e mi sono agitato, allora Mario è intervenuto e mi ha detto in maniera brusca: “se non ti va bene usi la Safeword, ma sai che significa che è finita per sempre”. Ho abbassato gli occhi e ho detto: “mi va bene Signore”.
Dopo una mezzora e mille sofferenze accompagnate da grida seppur soffocate Ornella aveva concluso la depilazione. Ora ero completamente glabro, gambe, braccia petto schiena comprese le ascelle. Mi hanno fatto alzare per ammirare il lavoro e mi hanno detto di guardarmi allo specchio dell’entrata. Vedermi così completamente senza un pelo mi ha fatto sentire come un verme, e anche tutta la pelle arrossata mi ha fatto impressione. Mi hanno chiesto se mi piacevo e ho risposto di si anche se mi sentivo un po’ violentato. Allora Ornella mi ha detto di andare a farmi la doccia che poi mi metteva una crema lenitiva. Sono corso in camera a docciarmi e vedermi allo specchio così mi feriva, non tanto perché ero depilato ma perché mi sentivo come un oggetto usato a loro piacimento.
Sono sceso e Ornella mi ha detto di distendermi sul tavolo a pancia in giù e ha iniziato a massaggiarmi dolcemente con una crema rinfrescante. Il massaggio era molto dolce e mi sentivo coccolato. Poi mi ha chiesto di girarmi e ha concluso il massaggio anche nella parte anteriore, ad un certo punto mi ha sussurrato che era orgogliosa di me, e mi ha preso il cazzo in bocca succhiandolo lentamente, dopo poche succhiate le ho detto che non resistevo, Lei mi ha guardato negli occhi e mi ha detto: “lo meriti”, ha ripreso a succhiare io ho chiuso gli occhi e mi sono lasciato andare godendole in bocca tremante dal piacere. Lei si è staccata ed e venuta verso la mia faccia, mi aspettavo di dover ingoiare come al solito la mia sborra ma invece mi ha baciato facendomi capire che aveva ingoiato tutto.
La giornata è proseguita con loro che si prendevano il sole nudi in piscina ed io nudo e glabro con gabbia al cazzo e collare al collo che rassettavo la casa iniziando con la pulizia delle camere e dei rispettivi bagni. Poi ho impostato il pranzo e vero le 11 sono andato in piscina portando un frigo portatile con il necessario per l’aperitivo.
Abbiamo fatto dei bagni e preso il sole. Nei momenti di pausa mi sono dedicato ai loro piedi leccandoli a lungo. Mario che mi aveva sempre chiamato con appellativi tipo, troia, schiavo o cagna ha iniziato a chiamarmi il “verme”, probabilmente perché così tutto depilato gli ricordavo proprio un verme. La cosa non so perché non mi piaceva ma dovevo accettare e ogni volta che lo faceva abbassavo gli occhi pieno di vergogna. Ornella invece era sempre gentile con me, anche quando mi ordinava di servirLa non usava mai un atteggiamento cattivo, sapeva che ero completamente al Suo servizio, ma non mancava di soddisfare tutte le Sue voglie da Padrona.
A mezzogiorno Mario mi ha chiamato e mi ha detto: “verme ora prepara l’aperitivo” ed io ho subito eseguito. Ho preparato i tre bicchieri di prosecco e le tartine che avevo preparato sul tavolino tra i lettini. Abbiamo assaggiato una tartina e poi Mario ha proposto un brindisi: “alle nostre vacanze e al nostro verme che è proprio bravo come servo!”, Ornella e Mario alzando i bicchieri hanno riso del brindisi e mentre stavamo per sorseggiare il vino Mario mi ha fatto avvicinare e ha sputato nel bicchiere dicendo ad Ornella che sicuramente avrei apprezzato di più l’aperitivo così corretto, Ornella ridendo ha sputato anche Lei nel mio bicchiere e abbiamo brindato.
Mentre ci godevamo l’aperitivo Mario ha detto: “oggi pomeriggio viene Carla, la padrona di casa. A ho invitata a passare un pomeriggio qui in piscina visto che anche lei è una naturista. Ornella ha subito detto che non c’erano problemi e Mario allora mi ha guardato e “e a te verme va bene?”. Ho pensato un attimo e ho detto che si mi andava bene pensando che avrei preso il sole con loro nudo come tra amici. Abbiamo pranzato con un’insalata e del buonissimo prosciutto crudo locale e poi dopo un po’ di relax al fresco della casa verso le 15.00 Mario ha detto che potevamo andare in piscina visto che Carla sarebbe arrivata presto. A quel punto ho chiesto: “mi togli la gabbia e il collare allora?”, Mario mi ha guardato con un sorrisetto malefico e mi ha detto: “verme cosa pensi? Tu sei il nostro servo e oggi avrai una signora in più da servire, come vorrà. TI deve vedere per quello che sei perciò resti così come sei e vedi di farci fare bella figura.”. Ho abbassato gli occhi e con un filo di voce ho detto un Si Signore rassegnato.
Loro si sono avviati verso la piscina ed io ho aspettato in casa come mi avevano ordinato. Dopo un quarto d’ora ho sentito una macchina arrivare e loro che salutavano la signora Carla invitandola a mettersi comoda e se voleva a spogliarsi in soggiorno. Dopo qualche secondo ho sentito entrare in casa Carla e Mario che le diceva di mettersi comoda e lasciare i vestiti sul divano. Poi Mario alzando la voce mi ha chiamato usando il mio nome: “freddy, vieni qui.”. Dalla cucina mi sono diretto verso il soggiorno e appena Carla mi ha visto ha detto: “mio Dio non credevo fosse possibile! Complimenti Mario hai proprio un bel schiavo.”. Parlavano di me come non ci fossi ed io mi sentivo una nullità. Mario allora mi ha detto: “sistema le cose della Signora e poi raggiungici in piscina, porta qualcosa di fresco da bere e bicchieri e porta anche quella borsa rossa su dai!”.
Sono usciti ed io ho preparato tutto pensando a come ero ridotto, ma come al solito queste umiliazioni mi eccitavano e ho sentito la gabbia stringere il cazzo che si stava per indurire. Ho sbirciato dentro alla borsa rossa e ho visto che dentro c’erano corde, fruste, mollette, candele, plug e vibratori e ho capito che la giornata sarebbe stata movimentata. Ho preso coraggio e mi sono diretto verso la piscina.
Continua..
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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