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Dal proctologo con il culo rotto


di freddy15
07.06.2024    |    7.502    |    6 9.6
"A quel punto mi ha detto: “bene, mi sembra di averti detto tutto se hai domande sono qui”, io risposto che era stato esaustivo e poi gli ho chiesto quanto..."
Sono passati quasi due mesi dall’incontro con il mio Padrone e una sua amica vogliosa di provare a giocare con uno schiavo (io).

Devo dire che l’esperienza è andata molto bene ed ho goduto molto ad essere sottomesso da entrambi ma, eh sì! C’è sempre un ma, la signora eccitatissima dal poter disporre a proprio piacimento di uno schiavo ubbidiente come ultima umiliazione ha deciso di incularmi con uno strapon. Devo dire che il fallo non era troppo grosso ma mi ha inculato duramente, non smetteva mai di sbattermelo fino in fondo quasi con rabbia da tanto era eccitata ed alla fine mi ha procurato una ragade profonda e se non bastasse il giorno dopo mi sono uscite delle emorroidi molto grosse.
Per i primi dieci giorni ho avuto un dolore intenso ma con l’uso dell’apposita crema la ragade si è chiusa e il dolore lentamente si è fatto sempre più tollerabile. Ma invece le emorroidi non ne volevano sapere di ritirarsi, e stare seduto a lungo era diventato molto fastidioso, un continuo bruciore e una sofferenza ogni volta che dovevo andare in bagno, così ho deciso di andare dal medico.

Una volta spiegato al medico il motivo della visita mi ha chiesto da quanto ne soffrissi e come era iniziato. Io mi ero preparato la storiella da raccontare e gli ho spiegato che mi era successo di non riuscire ad andare di corpo per tre giorni ed il quarto quando dopo molte spinte ci sono riuscito avevo sentito un dolore fortissimo e ho anche sanguinato, e che ormai da quasi due mesi le emorroidi mi davano fastidio nonostante l’uso della crema apposita.
A quel punto il medico mi ha detto che visitarmi era inutile e mi ha prescritto una visita da un proctologo. Mi ha fatto l’impegnativa urgente e mi ha consigliato di farla al più presto.

Naturalmente con il servizio pubblico la prima disponibilità era dopo un mese allora mi sono deciso di andare da privato. Non sapendo a chi rivolgermi ho parlato con un po’ di amici per sapere se qualcuno conosceva un bravo proctologo e il mio amico e Padrone mi ha detto che lui aveva un amico che era uno specialista e mi ha dato il nome e mi ha anche proposto di chiamarlo per farmi avere la visita il prima possibile.
Il giorno dopo mi chiama e mi dà il numero di questo medico e mi dice di chiamarlo subito che mi avrebbe spiegato cosa fare e che mi avrebbe visitato tre giorni dopo.
Ho chiamato ed il medico è stato molto amichevole, mi ha spiegato che dovevo prepararmi facendomi un clistere l’indomani e uno la mattina della visita e che perciò mi avrebbe visitato fra due giorni. Io gli ho fatto notare che sarebbe stato sabato e lui mi ha confermato, spiegandomi che aveva l’agenda piena e perciò poteva ricevermi solo sabato anche se di solito non lavorava e che lo faceva per l’amicizia con Mario.

Ho Iniziato la preparazione e sabato mattina alle 11.00 in punto ero presso lo studio del proctologo. Ho suonato e al citofono una bella voce maschile mi ha detto. “Sali, 3 piano”.
Giunto al terzo piano, di fronte all’ascensore trovo una porta semi aperta con la targhetta del dottore, busso ed entro e la voce di prima mi invita ad accomodarmi nella stanza adibiti a studio medico. Entro e il dottore si alza dalla scrivania e viene a darmi la mano in modo molto cordiale e mi dice: “diamoci pure del tu visto che siamo amici entrambi di Mario” e mi fa accomodare sulla sedia di fronte alla scrivania.

Subito Francesco, così si era presentato, mi dice: “Mario mi ha spiegato cosa ti è successo, perciò non occorre che mi spieghi niente”, io resto alquanto sorpreso e un po’ mi vergogno naturalmente ma lui continua: “Era la prima volta che avevi rapporti anali?”, ormai avevo capito la situazione e allora gli ho risposto che no, avevo avuto molti rapporti prima. Francesco allora “Vedi con l’uso dello strapon o di dildi bisogna stare attenti, avete sicuramente sbagliato lubrificante, la prossima volta usa un buon lubrificante al silicone che garantisce una lubrificazione più efficace e duratura, ma comunque quello che è fatto è fatto, ora diamo un’occhiata”, spogliati dietro il paravento e distenditi sul lettino mentre io preparo la macchina.

Devo dire la verità, non mi aspettavo di essere accolto così e mi chiedevo fino a quanto sapesse di quello che era successo e di me. Mi sono spogliato e mi sono disteso sul lettino e mentre lui smanettava sulla tastiera di un macchinario mi ha parlato chiedendomi se avevo mai fatto quel genere di visita, alla mia risposta negativa mi ha detto con un tono tra lo scherzoso e malizioso di non preoccuparmi e: “per te non sarà un problema, prima faremo una visita manuale e poi con questo macchinario farò un’indagine interna con una videocamera per vedere lo stato delle mucose, la presenza di eventuali ragadi e poi decideremo come intervenire”.

Quando era pronto mi ha fatto mettere su di un fianco ed in posizione quasi fetale con le ginocchia piegate. Si è infilato i guantini e prima di cospargersi di gel un dito e il mio buco del culo mi ha guardato con una luce posta sulla fronte e allargato leggermente lo sfintere ed ha esclamato con un gergo non proprio professionale: “cazzo! Ti ha proprio distrutto questo culo la signora! Mi dicevi che sono passati più di due mesi?”. Io sempre più a disagio ho risposto che in effetti era successo quasi due mesi prima. Allora Francesco mi ha detto di rilassarmi e dopo aver lubrificato dita e sfintere ha infilato lentamente un dito e ha iniziato ad ispezionare il mio buco del culo. Lo sentivo che toccava all’interno certi punti e ci si soffermava, dopo qualche minuto mi ha detto che avrebbe dovuto usare un divaricatore per vedere meglio la situazione della cicatrice lasciata dalla ragade. Io ho detto fai quello che devi e lui: “da schiavo ti hanno mai sottoposto alla divaricazione del culo?”. Caspita! Allora sapeva proprio tutto! Sempre più imbarazzato ho risposto di no. E lui mentre lubrificava il divaricatore, che a me ricordava la pistola per mettere il silicone, mi ha detto: “sai anch’io come Mario sono un Master, ho una schiava fissa e di solito mi diverto solo con schiave, ma da come ti ha decantato Mario mi sa che una volta parteciperò anch’io ad un vostro incontro”, “ora rilassati e da come hai le emorroidi infiammate ti farà un po’ male, ma con te non mi sembra necessario usare lo spray anestetico”. Ho capito molto bene cosa intendeva dire, ed il mio essere sottomesso ha preso il sopravvento e ho necessario detto senza quasi volere: “Come vuole”, al ché lui ha risposto cominciando ad inserire il divaricatore “certo che si!”.

La punta del divaricatore ha iniziato a farsi strada dentro lo sfintere e in effetti il dolore si è fatto sentire, e anche molto forte per dire il vero, mi è anche scappato un lamento ma lui non ha rallentato e ha continuato a spingerlo dentro. Il dolore con mio disappunto mi ha anche provocato un inizio di erezione che pensavo non si notasse vista la posizione. A quel punto Francesco mi ha detto che iniziava a dilatare, sentivo che armeggiava con la pinza del divaricatore e lo sfintere cedere ed il culo allargarsi e anche se non vedevo sentivo chiaramente che mi aveva dilatato per bene. Lui ha continuato ad osservarmi all’interno e ad un certo punto ho sentito il suo dito entrare a toccare un punto preciso dentro al mio culo fino a quando ha detto: “bene dai, la ragade non è messa male per fortuna”, ha rilasciato la molla del divaricatore e lo sfintere ha iniziato a richiudersi mentre sfilava deciso l’attrezzo dal culo.

Poi mi ha detto girati pancia in su ora, appena mi sono girato ha detto: “fatto male?”, ed io “un po’”, e lui “ma vedo che non ti è dispiaciuto del tutto” guardando il mio cazzo in mezza erezione, “sei proprio come mi ha detto Mario, il dolore ti eccita o è solo la sensazione di umiliazione?”, a quel punto ormai non avevo più difese e ho confermato che il dolore ma soprattutto l’umiliazione mi eccitavano. Dopo Francesco ha continuato la visita infilandomi un piccolo cilindro che sembrava in vetro, collegato al macchinario e mi ha spiegato che stava per procedere con la rettoscopia computerizzata, in pratica mi fotografava e misurava le mucose e l’interno del retto in modo che nelle successive visite aveva dei termini di paragone.

Terminata anche questa mi ha detto di alzarmi e di sedermi alla scrivania indicandomi la sedia sulla quale stava mettendo della carta, così ho capito che dovevo restare nudo. La cosa mi sembrava strana, ho pensato che forse non era ancora terminata la visita per cui mi sono seduto nudo sulla sedia, non poco imbarazzato per dire il vero. Lui si è seduto sulla scrivania quasi davanti a me e ha iniziato a parlare per spiegarmi come era la situazione. Per la ragade mi avrebbe prescritto un integratore e vietato per un paio di mesi alcuni alimenti, oltre naturalmente a farmi inculare e tutto si sarebbe risolto. Per le emorroidi invece se volevo stare tranquillo e, con un sorriso sornione, usarlo ancora senza rischi ti consiglierei di operarle. È un’operazione un po’ fastidiosa ma dopo tre o quattro mesi non avresti più avuto problemi. Pensaci e fammi sapere e comunque tra un paio di settimane ti devo rivedere, ti saprò dire quando avrò lo studio tutto per noi e tempo a sufficienza per fare una visita approfondita.

A quel punto mi ha detto: “bene, mi sembra di averti detto tutto se hai domande sono qui”, io risposto che era stato esaustivo e poi gli ho chiesto quanto gli dovevo e allora lui ha sorriso e “per questa volta mi basta di vedere se sei bravo come ha detto Mario” e mentre lo diceva si è slacciato le scarpe e tolto i calzini e “dai cagna vediamo come lecchi i piedi”, io sono rimasto sorpreso ancora un volta e sono rimasto fermo e allora lui mi ha dato uno schiaffo in pieno viso e ordinato “leccami i piedi sbrigati!”. Mi sono inginocchiato a terra e come sempre mi capitava non ho opposto resistenza. Ho iniziato a leccargli i piedi mentre lui mi diceva “brava cagna, fammi vedere come lecchi i piedi del Padrone”. Mi sono dato da fare passando dalle piante alle dita che prendevo in bocca succhiandole con passione, leccare i piedi è una delle umiliazioni che più mi piace subire, infatti il mio cazzo ora era durissimo, Francesco apprezzava il mio lavoro e quando ho iniziato a passare la lingua tra le dita ha detto: “siii brava cagna, così tra le dita, gustati il sapore dei piedi del Padrone, ti piace?”, io ormai eccitatissimo ho sussurrato un siii Padrone.

Dopo cinque o sei minuti, soddisfatto dal mio lavoro è sceso dalla scrivania e si è messo davanti a me abbassandosi pantaloni e mutande e tirando fuori un cazzo di discrete dimensioni, mi ha preso la testa tra le sue mani e mi ha detto: “adesso voglio scoparti in gola brutta troia che non sei altro”, ho aperto la bocca e mi ha messo il cazzo in bocca dicendomi: “non mi sono lavato dopo aver pisciato perché so che a voi cagne piace il cazzo gustoso”, ho sussurrato un sì Padrone mentre iniziava a scoparmi la bocca infilandomi il cazzo fino in gola quasi fino a farmi vomitare, e quando mi ritiravo per respirare mi prendeva a schiaffi sul viso ordinandomi di riprenderlo in gola.

La scopata per fortuna non è durata moltissimo, ero tutto pieno di bava e gli occhi mi lacrimavano per gli sforzi che le profonde penetrazioni mi avevano causato, quando lo ho sentito quasi urlare un “ingoia tutto troia” e mi è venuto in bocca sempre tenendomi la testa ben ferma in modo da non lasciarmi scampo, ma non serviva, ho ingoiato tutta la sua gustosa e copiosa sborra e poi ho iniziato a leccargli il cazzo per ripulirlo per bene. Francesco, mentre si riprendeva dall’orgasmo, si godeva la vista dello schiavo che inginocchiato ai sui piedi gli puliva il cazzo con passione e dedizione, proprio così mi ha detto, più tardi, mentre stavamo per salutarci.

A quel punto si è rivestito e mi ha detto: “Bene ora puoi alzarti e rivestirti”, mi sono alzato e allora ha visto il mio cazzo ancora durissimo e ha esclamato: “guardati come sei eccitato a farti sottomettere, è proprio vero quello che ha detto Mario, sei una gran cagna”, “ora rivestiti”. Mi sono rivestito e Francesco mi ha accompagnato alla porta, ci siamo salutati e lui mi ha detto “aspetta la chiamata per il controllo, e penso che ci rivedremo presto anche insieme a Mario, mi sei proprio piaciuto”. Ho ringraziato e sono uscito.

In ascensore mentre scendevo, ripensando a quello che era appena successo ho capito che Mario, il mio Padrone, mi aveva in pratica ceduto al suo amico e un po’ mi sono arrabbiato per un momento ma poi ho capito anche quanto mi fosse piaciuta la situazione proprio perché inaspettata e perché ero stato trattato due volte come una cagna, una da Mario che sicuramente non vedeva l’ora di sentire dal suo amico come fosse andata, e una da Francesco che si è approfittato di me senza nemmeno chiedermi se mi andasse bene, dava per scontato che mi sari sottomesso a Lui senza fiatare.
In auto ho chiamato Mario, Lui ha risposto e senza nemmeno chiedermi cosa volessi mi ha detto: “allora è andata bene? Non ti è costata nemmeno un euro questa visita mi dovresti ringraziare” e si è fatto una risata.
Io gli ho detto che avrebbe potuto dirmelo che mi mandava da un Master e che avrei dovuto fare la cagna anche lì, lui mi ha risposto: “nessuno ti ha obbligato a fare niente, sei tu che sei una lurida cagna sempre piena di voglia non dimenticarlo mai”. In effetti, ho risposto, ti devo ringraziare. Poi ci siamo salutati.

Neanche a dirlo nei tre mesi successivi sono andato per tre volte a fare un controllo che si trasformava sempre in una seduta di sottomissione, anche con la presenza di Mario per due volte, ma questo lo racconterò, forse, in un’altra occasione.
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