bdsm
Al Servizio di Ornella 2
di freddy15
12.12.2024 |
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"Gli incontri al lunedì e giovedì si sono susseguiti nelle settimane a seguire al primo..."
Gli incontri al lunedì e giovedì si sono susseguiti nelle settimane a seguire al primo.Ogni volta andavo a casa Sua e una volta entrato per prima cosa mi spogliavo e preparavo per l’aperitivo della Signora, sempre con la cosapevolezza fissa ed eccitante al contempo che ogni mio movimento poteva essere “spiato” attraverso le telecamere da Ornella e non è mai arrivata che non fossi già eccitato e con il cazzo duro.
Mentre ero intento a leccare i Suoi meravigliosi piedini, orgoglioso di darle il sollievo che meritava Lei ha iniziato a parlarmi delle Sue giornate, dei Suoi problemi. Con il tempo ho imparato che quando Le succedeva qualcosa che la inervosiva durante la giornata sfogava su di me il suo malessere. A volte si accaniva sulle mie palle con calci che seppur dolorosamente mi portavano ad una eccitazione massima. A volte invece mi umiliava dandomi da bere la Sua piscia in un bicchiere, brindando con me, Lei con il Suo prosecco ed io con il Suo piscio.
Era sempre imprevedibile, tanto che un lunedì, dopo il servizio ai piedi mi ha ordinato di alzarmi e da seduta ha iniziato a spompinarmi ordinandomi di resistere più che potevo. Mi succhiava il cazzo alternando un ritmo veloce a succhiate lente e profonde che in pochi minuti mi hanno portato a non resistere più, le ho detto: “sto per venire Padrona” e Lei allora ha accelerato e sono esploso in una copiosa sborrata direttamente in bocca della Padrona mentre le gambe mi tremavano per l’intensità dell’orgasmo. Ha trattenuto tutta la sborra in bocca fino all’ultima goccia e poi mi ha tirato giù in ginocchio con il guizaglio, mi ha spinto la testa indietro e allora ho capito che dovevo aprire la bocca e mi ha fatto colare tutta la sborra in bocca e mi ha ordinato di ingoiare. Ero venuto veramente tanto, ora avevo io la bocca piena della mia sborra che ho ingoiato per poi mostrare alla Padrona con la bocca aperta che lo avevo fatto. Lei allora mi ha sputato un paio di volte in bocca e mi ha detto: “Sei venuto troppo presto per i miei gusti ma sei stato bravo a capire cosa dovevi fare”.
Nei Suoi discorsi mi ha raccontato che il principale al lavoro ogni tanto la chiama in ufficio e li deve sottostare alle sue voglie. In realtà ha avuto quel posto proprio perché si concedeva a lui e all’inizio non le dispiaceva perché lui ha un gran cazzo molto grosso che la fa godere tantissimo, e ha aggiunto: “non come il tuo cazzetto”. Ma ultimamente c’era anche un’altra collega che se la faceva con il principale e perciò lui la chiamava meno spesso e quando andava la trattava come una puttana, si sfogava facendosi fare un pompino con ingoio e la mandava via dopo aver fatto i suoi porci comodi, e la cosa la faceva imbestialire e ci rimaneva male. Dopo questa confidenza ho capito che i giorni in cui aveva l’umore peggiore erano quelli in cui il porco la aveva usata e i giorni in cui calci nelle palle, strizzate violente ai capezzoli e pisciate bevute da me erano la conseguenza di questo e la Sua valvola di sfogo.
Un giovedì è arrivata a casa imbronciata, aveva l’umore nero e appena mi si è avvicinata per prima cosa mi ha dato uno schiaffo in viso, io sono rimasto basito ma ho capito subito che il porco l’aveva usata e Lei aveva bisogno di sfogarsi. Si è seduta sul divano e si è sfilata gli slip, io mi stavo preparando a leccargli i piedi con passione per rilassarla quando mi ha detto: “Ora mi lecchi la fica verme”, poche volte mi insultava in quel modo ma non ho detto niente e mi sono avvicinato con la bocca alla Sua fica e subito ho sentito il tipico odore del sesso, ho pensato subito che il porco questa volta l’aveva scopata mentre con la lingua iniziavo a tintillarle il clitoride, Lei ha preso la mia testa tra le mani e mi ha piantato la fica aperta in bocca, io succhiavo e leccavo e ho sentito chiaramente colarmi in bocca del liquido viscoso sebbene non fosse ancora venuta naturalmente e ho capito che stava facendomi mangiare la sborra del Suo principale. A dire il vero ero un po’ schifato e forse Lei lo ha capito visto che lasciandomi la testa libera dalla presa delle Sue mani mi ha detto: “puliscimi per bene dai”, le Sue parole erano si autoritarie ma soprattutto erano le parole di una donna quasi dissperata che voleva togliersi di dosso l’odore dell’amplesso che aveva subito probabilmente proprio prima di uscire dal lavoro. Mi sono dato da fare leccando e succhiando tutto con l’obbiettivo di farla sentire pulita e Lei ha capito e si è rilassata lasciandosi andare fino a venirmi in bocca con un orgasmo liberatorio.
Dopo essersi ripresa mi ha guardato e mi ha detto: “grazie, tu sei il solo che mi capisce e che sa come farmi stare bene”. Nel sentire quelle parole ho avuto un moto di orgoglio per quello che avevo appena fatto e con la bocca ancora impastata del suo godimento e quello del Suo principale la ho ringraziata. Per premio, conoscendo bene i miei desideri, mi ha portato in bagno e mi ha regalato una lunga pisciata in faccia e bocca che in parte ho anche bevuto e concesso di segarmi nel mentre.
Quel giorno dopo essersi lavata mi ha detto: “ora fatti una doccia e pulisci il bagno, ti aspetto in salotto”. Finito di lavarmi e di risistemare il bagno la ho raggiunta in salotto. Ho subito notato che aveva preparato due bicchieri pieni di vino e mi ha invitato a sedermi vicino a Lei sul divano per la prima volta, mi ha passato un bicchiere e ha brindato con me alla Sua decisione che mi ha comunicato: “Questa è stata l’ultima volta che mi sono concessa a lui”, io le ho detto che lo trovavo giusto e mi sono sentito come un Suo amico anche se sapevo di essere comunque, sempre il Suo schiavo ma ora ero ancor più felice di prima di esserlo.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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