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L’Incontro e la Seduzione (parte 1)

03.03.2025 |
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"Luci soffuse, musica soft che riempiva l’aria, e un brusio di voci che si mescolava al tintinnio dei bicchieri..."
La festa di famiglia era in pieno svolgimento. Luci soffuse, musica soft che riempiva l’aria, e un brusio di voci che si mescolava al tintinnio dei bicchieri. Alessandra, una donna di 37 anni con un fascino naturale e un’eleganza innata, si muoveva tra gli ospiti con grazia. Era la zia di Riccardo, anche se solo di due anni più grande, e quella sera aveva deciso di partecipare alla festa per rilassarsi e divertirsi. Ma, come sempre, Alessandra non era lì solo per socializzare. Era lì per essere al centro dell’attenzione.Alessandra era considerata la pecora nera della famiglia. Con un passato turbolento e un atteggiamento spregiudicato, aveva sempre fatto parlare di sé. Quella sera, aveva deciso di sfoggiare un abito rosso attillato che lasciava poco all’immaginazione, con uno scollo profondo e una gonna corta che mettevano in mostra le sue gambe lunghe e sinuose. I suoi capelli castani erano sciolti, e il trucco accentuava i suoi occhi verdi, che brillavano di un’aria di sfida.
Riccardo, suo nipote di 35 anni, la osservava da lontano. Era un uomo affascinante, con un’aria di mistero e un carisma che attirava l’attenzione. Conosceva bene la reputazione di Alessandra, ma quella sera c’era qualcosa nel suo comportamento che lo intrigava ancora di più. Alessandra sembrava particolarmente provocante, e Riccardo non poteva fare a meno di notare il modo in cui si muoveva tra gli ospiti, con un’andatura che sembrava dire: Guardami, ma non toccarmi.
Alessandra, dal canto suo, aveva notato lo sguardo di Riccardo su di lei. Le piaceva l’attenzione, e soprattutto le piaceva l’idea di giocare con lui. Dopotutto, era solo un nipote, ma c’era qualcosa in lui che la eccitava. Decise di avvicinarsi.
“Riccardo,” disse, con un sorriso malizioso. “Stai cercando di evitarmi?”
Riccardo sorrise, prendendo un bicchiere di vino dal tavolo vicino. “Non potrei mai evitarti, Alessandra. Sei difficile da ignorare.”
Alessandra rise, un suono basso e sensuale. “Mi piace pensare di essere memorabile.”
Riccardo la osservò per un momento, i suoi occhi che scendevano lungo il suo corpo prima di tornare a incontrare il suo sguardo. “Memorabile è un modo per descriverti.”
Alessandra si avvicinò ancora di più, il suo profumo avvolgente che riempiva l’aria tra loro. “E tu, Riccardo, sei sempre stato così serio. Non ti diverti mai?”
Riccardo sollevò un sopracciglio, divertito dal suo tono provocante. “Dipende da cosa intendi per divertimento.”
Alessandra gli lanciò un’occhiata che non lasciava spazio a dubbi. “Oh, credo che tu sappia esattamente cosa intendo.”
Riccardo sorrise, ma non rispose immediatamente. Alessandra era abituata a uomini che cadevano ai suoi piedi, ma Riccardo sembrava diverso. Non era così facile da conquistare, e questo la eccitava ancora di più.
“Forse dovremmo parlare da qualche parte più… privato,” suggerì Alessandra, con un tono che era al tempo stesso innocente e malizioso.
Riccardo annuì, accettando la sfida. “Dopo di te.”
Alessandra lo guidò attraverso la folla, fino a una stanza più tranquilla, lontana dal rumore della festa. Chiuse la porta dietro di loro, creando un’atmosfera intima e privata.
“Allora,” disse Riccardo, appoggiandosi contro il muro. “Cosa hai in mente?”
Alessandra si avvicinò a lui, il suo sguardo fisso sui suoi occhi. “Voglio vedere se riesco a sciogliere un po’ di quella serietà che hai addosso.”
Riccardo sorrise, ma non si mosse. “E come pensi di farlo?”
Alessandra gli posò una mano sul petto, sentendo il battito del suo cuore sotto le dita. “Oh, ho i miei modi.”
Riccardo la osservò, i suoi occhi che scrutavano il suo viso. “Sei sicura di voler giocare con me, Alessandra?”
Alessandra rise, un suono basso e sensuale. “Adoro giocare, Riccardo. E tu?”
Riccardo non rispose immediatamente, ma il suo sguardo diventò più intenso. “Allora giochiamo.”
Alessandra si avvicinò ancora di più, il suo respiro caldo sulla sua pelle. “Voglio che tu mi mostri cosa sai fare,” sussurrò, con un tono che era al tempo stesso una sfida e un’invocazione.
Riccardo le posò una mano sulla vita, tirandola ancora più vicina. “Sei sicura di essere pronta per quello che potrei mostrarti?”
Alessandra lo guardò, i suoi occhi pieni di desiderio. “Non ho mai avuto paura di niente, Riccardo. E tu?”
Riccardo sorrise, un sorriso che la fece sentire stranamente eccitata. “Allora vediamo fino a dove possiamo spingerci.”
Prese una corda da un cassetto e la mostrò ad Alessandra. “Ti piacerebbe provare qualcosa di diverso?”
Alessandra lo guardò, incuriosita. “Bondage? Non mi aspettavo questo da te, Riccardo.”
Riccardo le accarezzò il viso, un gesto che la fece sentire al sicuro. “C’è molto di me che non conosci, Alessandra. Sei pronta a scoprirlo?”
Alessandra annuì, sentendo un misto di eccitazione e ansia. “Sì, Riccardo. Mostrami cosa sai fare.”
Riccardo le prese le mani e cominciò a legarle i polsi con la corda, facendo attenzione a non stringere troppo. “Come ti senti?” chiese, osservandola con attenzione.
“Eccitata,” rispose Alessandra, con un sorriso malizioso. “E tu?”
Riccardo sorrise, un sorriso che la fece sentire stranamente desiderata. “Anch’io.”
Cominciò a toccarla delicatamente, le sue mani che esploravano ogni centimetro del suo corpo. Alessandra sentiva il calore delle sue dita sulla sua pelle, il desiderio crescere dentro di lei.
“Sei bellissima,” sussurrò Riccardo, mentre le accarezzava il collo. “Così sensuale, così desiderabile.”
Alessandra sentì un brivido di piacere correrle lungo la schiena. Era come se ogni tocco la portasse più in profondità dentro sé stessa, verso un luogo dove non c’era più nulla, solo il vuoto e il piacere.
Riccardo continuò, alternando carezze più leggere ad altre più intense. Alessandra sentiva il suo corpo rispondere, il desiderio crescere dentro di lei. Era come se ogni tocco la portasse più in profondità dentro sé stessa, verso un luogo dove non c’era più nulla, solo il vuoto e il piacere.
Alla fine, Riccardo si fermò. Alessandra era esausta, ma felice. Riccardo le slegò i polsi e la aiutò a sedersi.
“Sei stata bravissima,” le disse, accarezzandole il viso. “Ora riposa. Ti meriti un po’ di pace.”
Alessandra annuì, sorridendo debolmente. Si sentiva vuota, ma in modo positivo. Riccardo le aveva dato quello di cui aveva bisogno, e lei gli era grata per questo.
Mentre Riccardo la copriva con una coperta, Alessandra chiuse gli occhi, lasciandosi cullare dal calore della stanza e dalla presenza rassicurante di Riccardo. Sapeva che la loro relazione era speciale, unica. Era un patto basato sulla fiducia, sul rispetto e sull’amore, anche se in una forma diversa da quella convenzionale.
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