Gay & Bisex
RICORDI DEL MILITARE
di freddy15
04.03.2020 |
19.707 |
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"Comunque i mesi di esperienza mi hanno permesso di fare comunque bella figura, alternavo il tentatico di ingoiare la sua cappella a leccate lungo l'asta e..."
...nei giorni successivi non solo ero mi abituato a stare nudo in camerata ma la cosa mi eccitava molto, il mio essere troia aveva preso il sopravvento e durante il servizio di pulizia, con il permesso di Ciro, ho inizato a fare la puttana con gli altri commilitoni. Ogni giorno dispensavo pompini, almeno 4 o 5 al giorno e venivo inculato da quasi tutti. Ogni giorno che passava il mio culo diventava sempre più aperto e Ciro me lo confermava, dicendomi che ora finalmente ero diventata una troia sfondata. In effetti il mio culo era sempre più accogliente, ma anche godevo sempre di più mentre mi scopavano e spesso riuscivo ad avere degli orgasmi anali favolosi.
Tra un turno e l'altro di guardia non vedevo l'ora di tornare in camerta e mettermi nudo ad aspettare qualche maschio voglioso di me. Fino a poco tempo prima prediligevo i pompini, che ancora mi piaceva molto fare, ma ormai non vedevo l'ora di essere inculato per riprovare il godimento incredibile e particolare dell'orgasmo anale!
Una sera dopo giorni di questa "vita" da troia, Ciro mi ha chiamato e mi ha detto che dovevo fare la brava e che anche per il mio bene mi avrebbe fatto inculare da 6 militari. Io ormai ero abituato a prenderlo spesso ma essere scopato da 6 uno dietro l'altro un po' mi preoccupava un po' ma per Ciro avrei fatto questo e altro, e sotto sotto la cosa mi intrigava molto anche se non capivo perché Ciro continuasse a dirmi che lo faceva per me.
La serata è stata molto impegnativa, infatti 6 maschi 20enni da soddisfare sono una bella sfida! I cazzi si alternavano dentro al mio culo e alla mia bocca senza tregua, dopo 40 minuti di "trattamento" ero distrutta e avevo già raggiunto almeno 3 orgasmi con relativa sborrata, ma loro continuavano senza pietà a trapanarmi bocca e culo. Ormai sentivo quei cazzi che, qualche decina di minuti prima dovevano premere sullo sfintere per farsi largo dentro il mio culo, entrare con estrema facilità! Non ho presente di quanto sia durata la cosa ma alla fine dopo qualche sborrata in bocca e altrettante in culo mi hanno lasciato sfinito sulla branda. Tanto sfinito e soddisfatto da dover aspettare una decina di minuti prima di alzarmi con tutti i muscoli doloranti, per andare in bagno a lavarmi. Sotto la doccia sentivo la sborra colarmi dal culo e lavandomi ho scoperto di avere il buco completamente spalancato, tanto che ogni volta che passavo con la mano per lavarmi un paio di dita scivolavano dentro al culo senza alcuna fatica. In quel momento ho capito che ero veramente sfondata come voleva Ciro, e la cosa in fondo mi è piaciuta!
Il giorno dopo Ciro mi ha chiamato e mi ha detto che non avrei fatto il turno di guardia ma che dovevamo andare a "rapporto" dal sottotenete. Infatti dopo un'oretta siamo andati insieme verso la camera del sottotenente e appena entrati Ciro gli ha detto: "eccola ora è pronta". Ho capito subito perchè ero la, ma non ho compreso a pieno il significato di quel "ora è pronta" fino a che Ciro non mi ha detto di inginocchiarmi e il sottotenente si è avvicinato, ha abbassato i pantaloni della mimetica e mi ha messo davanti a viso il suo cazzo.
Sono rimasta di stucco! Quel cazzo davanti al mio viso era enorme! Non solo lungo, forse sui 23/24 centimetri ma grosso come un mattarello, con una cappella fatta a fungo e subito ho compreso e ringraziato Ciro per avermi fatto sfondare dagli altri.
Ho iniziato a succhiare il sottotenente, cioè a fatica riuscivo a succhiare la cappella del suo cazzo tanto era grossa. Comunque i mesi di esperienza mi hanno permesso di fare comunque bella figura, alternavo il tentatico di ingoiare la sua cappella a leccate lungo l'asta e alle palle. Il sottotente gradiva molto e lo faceva capire e anche il precum abbondante che mi affrettavavo a leccare e risucchiare dicevano che era soddisfatto di me.
Poi come temvo è arrivato il momento. Ciro mi ha fatto mettere alla pecorina con il culo esposto, in effetti ancora molto largo, ma appena ho sentito la cappella del sottotenente appoggiarsi ho capito che avrei dovuto soffrire. Ero teso, quasi convinto che mi avrebbe rotto e fatto danni ma mi sono detto: "rilassati ti conviene" e così ho tentato di fare.
Il sottotenente premeva la sua cappella sul mio buco che nonostante fosse sfondato resisteva. Ad ogni spinta sentivo quel mostro affondare un po' di più fino al momento che improvvisamente lo sfintere ha ceduto e il suo cazzo ha iniziato a entrarmi dentro facendomi praticamente urlare dal dolore. Ma lui non ha nè rallentato nè accelerato i colpi e lentamente si è fatto strada fino a farmi sentire impalato e da quel momento in poi ha iniziato ad accellerare i colpi, io ero senza fiato, non capivo più se era dolore o altro, ma senza rendermene conto il mio cazzetto ha iniziato a colare sborra e una sorta di vertigine mi ha preso la testa.
Lui scopava sempre più prepotentemente e mi sfondava ed io continuavo ad avere un orgasmo dietro l'altro! Dopo non so se 10 minuti o chissà quanti una decina di colpi decisi mi hanno squassato e ho sentitto il sottotenente riempirmi con numerosi schizzi di sborra, fino ad accasciarsi ansimente sulla mia schiena e sussurarmi ad un orecchio: "sei la più gran troia che abbia mai conosciuto" prima di uscire dal mio culo lasciandomi una forte sensazione di vuoto.
Sentivo fiotti di liquido uscire dal mio culo, speravo fosse solo sborra! Ma al contempo sentivo come se un getto d'aria mi entrasse dentro e ho allungato la mano per scoprire che il buco era spalancato, potevo entrare con tre dita senza alcun sforzo. Ero sfondata nel vero senso della parola!
Il giorno dopo siamo tornati in caserma e da quel giorno cercavo solo grossi calibri per soddisfarmi, ma uno come quello del sottotenente non lo ho più trovato! Poi la natura ha fatto il suo corso, il buco che per un paio di settimane è rimasto aperto tanto che sembrava una grotta si è richiuso anche se bastava fare un po' di pressione perchè si spalancasse ancora.
I mesi sono passati e Ciro si è congedato ed ora ero io il "nonno", ma ho continuato a fare la puttana in caserma provando tantissimi cazzi e godendo del mio essere troia senza più remore. La cosa che mi ricordo è che ogni maschio che mi ha scopato da quel giorno mi diceva: "mai visto e sentito un buco così sfondato!" e allora io ricordavo quel cazzo del sottotenente che non ho avuto più l'occasione di provare.
Sono passati tanti anni ma al ricordo di quel "servizio" in polveriera mi eccito ancora e allora con la mano cerco il mio culo e mi masturbo ripenando a quel cazzone!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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