Gay & Bisex
Il riflesso del desiderio


08.04.2025 |
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"Marco non perse tempo: sputò sul buco di Luca, lo leccò per un istante, assaporando il suo sapore muschiato, e poi lo penetrò con un colpo deciso..."
Marco aveva 35 anni e un peso sul cuore che non riusciva più a ignorare. La sua relazione con Laura, la sua compagna da cinque anni, era in crisi: litigi continui, silenzi pesanti, e un senso di insoddisfazione che lo divorava. Decise di prendersi un weekend per sé, lontano da tutto, e affittò una piccola casa al mare, un rifugio isolato dove le onde e il vento avrebbero potuto aiutarlo a riflettere. Arrivò di venerdì sera, il cielo già scuro, il rumore del mare che lo accolse come un abbraccio. La casa era semplice, con grandi finestre che si affacciavano sulla spiaggia. Mentre sistemava le sue cose, notò una luce provenire dalla casa accanto: un uomo, sulla trentina, era seduto su una sedia di legno, un cavalletto davanti a lui, intento a dipingere nonostante l’ora tarda. Marco lo osservò per un momento: aveva capelli castani mossi, una barba corta ben curata, e un’aura di calma che lo colpì.
Il giorno dopo, mentre camminava sulla spiaggia, Marco lo incontrò di nuovo. “Ti ho visto ieri sera,” disse, rompendo il ghiaccio. “Stavi dipingendo… non è un po’ tardi per farlo?” L’uomo sorrise, un sorriso caldo e aperto. “Sono Luca, e sì, forse hai ragione. Ma la luce della luna sul mare… è qualcosa che non posso lasciarmi scappare.” I due iniziarono a parlare: Luca era un artista, 30 anni, gay dichiarato, e aveva affittato quella casa per l’estate per trovare ispirazione. Marco si presentò, raccontandogli della sua crisi, e tra loro nacque una connessione naturale, quasi istintiva.
Quella sera, Luca lo invitò a casa sua per un bicchiere di vino. La stanza era piena di tele, colori, e un profumo di trementina che si mescolava a quello del mare. Dopo qualche sorso, la conversazione si fece più intima. “Non hai mai pensato di provare qualcosa di diverso?” chiese Luca, guardandolo negli occhi. Marco esitò, il cuore che batteva forte. “Non lo so… forse sì, ma non ho mai avuto il coraggio.” Luca si avvicinò, posandogli una mano sul ginocchio. “Non c’è niente di cui avere paura,” sussurrò, e si chinò per baciarlo.
Le labbra di Luca erano morbide, diverse da quelle di una donna, ma c’era una passione che lo travolse. Marco rispose al bacio, le mani che cercavano il corpo di Luca, il desiderio che cresceva. Si spogliarono con urgenza, i corpi che si intrecciavano sul divano. Marco si lasciò andare, la bocca di Luca che scivolava sul suo petto, poi più giù, succhiandolo con una dolcezza che lo fece gemere. Poi si scambiarono i ruoli: Marco, per la prima volta, esplorò il corpo di un uomo, la lingua che assaporava il sapore di Luca, il suo membro duro che gli riempiva la bocca. Fu un’esperienza nuova, intensa, e quando Luca lo penetrò, con dolcezza ma deciso.
Marco scoprì un piacere che non aveva mai immaginato, un orgasmo che lo fece tremare, i loro corpi sudati che si stringevano. La sensazione di Luca dentro di lui, il suo membro duro che lo riempiva con affondi lenti ma decisi, aveva acceso una scintilla che non poteva più ignorare. Era la prima volta che si lasciava andare così con un uomo, e ogni fibra del suo essere urlava di desiderio. Luca lo guardava, gli occhi pieni di fame, il respiro corto, e Marco capì che quella notte sarebbe stata solo l’inizio.
“Ti voglio ancora,” sussurrò Luca, la voce roca, mentre si scostava un attimo, il suo cazzo ancora teso, lucido di sudore e umori. Marco, ancora ansimante, lo afferrò per i fianchi, tirandolo a sé. “Anch’io,” rispose, e lo baciò con una passione che non aveva mai provato prima, le lingue che si intrecciavano, i denti che si sfioravano in un misto di urgenza e lussuria.
Luca lo fece girare, mettendolo a pecorina sul divano, le mani che accarezzavano il culo di Marco, stringendolo con forza. “Hai un culo perfetto,” gli disse, e sputò sulla sua rosellina, lubrificandolo con le dita prima di posizionarsi. Marco gemette, il corpo teso di attesa, e quando Luca lo penetrò di nuovo, un urlo gli sfuggì dalla gola. Luca lo sfondava con affondi profondi, il suo cazzo che entrava e usciva con un ritmo crescente, le palle che sbattevano contro di lui, il suono dei loro corpi che riempiva la stanza. “Ti piace, vero?” chiese Luca, la voce spezzata dal piacere. “Sì, cazzo, scopami più forte,” rispose Marco, perso nel piacere, il suo stesso cazzo duro che pulsava contro il divano.
Ma Marco non voleva solo ricevere. Dopo qualche minuto, si girò, il desiderio di possedere Luca che lo consumava. “Tocca a me,” disse, spingendolo sul divano. Luca si sdraiò, le gambe aperte, il culo offerto a lui, un sorriso malizioso sulle labbra. Marco non perse tempo: sputò sul buco di Luca, lo leccò per un istante, assaporando il suo sapore muschiato, e poi lo penetrò con un colpo deciso. Luca gemette forte, il corpo che si inarcava, mentre Marco lo scopava con una passione selvaggia, il suo cazzo che affondava dentro di lui, sfondandolo a ripetizione. “Cazzo, sei stretto,” ansimò Marco, le mani che stringevano i fianchi di Luca, il ritmo che cresceva, i loro gemiti che si mescolavano in un coro di lussuria.
Si alternarono così, in un vortice di passione crescente, i loro culi che si offrivano a vicenda, i cazzi che si desideravano senza sosta. Luca tornò dentro Marco, poi Marco di nuovo dentro Luca, un gioco di dominazione e sottomissione che li portava al limite. Ogni affondo era più profondo, ogni gemito più forte, i loro corpi sudati che scivolavano l’uno sull’altro, il desiderio che non si placava.
Esausti ma ancora affamati, si guardarono negli occhi, un’intesa silenziosa che li portò a un nuovo livello. “Facciamo un 69,” propose Luca, e Marco annuì, il cuore che batteva forte. Si sdraiarono sul pavimento, i loro corpi che si incastravano perfettamente, i cazzi a pochi centimetri dalle loro bocche. Marco prese il membro di Luca in bocca, succhiandolo con avidità, la lingua che girava intorno alla cappella, poi scendendo lungo l’asta, mentre Luca faceva lo stesso con lui. Si succhiavano con una fame insaziabile, le mani che stringevano le palle, i gemiti soffocati dal cazzo dell’altro. Marco sentiva il sapore salato di Luca, il suo odore che lo inebriava, mentre Luca lo portava al confine del piacere, la bocca che lavorava senza sosta.
Il piacere cresceva, inarrestabile. “Sto per venire,” ansimò Luca, la voce spezzata, e Marco lo seguì a ruota: “Anch’io.” Non si fermarono, continuando a succhiarsi, e quando l’orgasmo li colpì, fu un’esplosione. Luca venne per primo, schizzi caldi che riempirono la bocca di Marco, un sapore intenso, salato, che lui ingoiò fino all’ultima goccia, una cosa che non aveva mai fatto prima. Poi toccò a Marco: il suo sperma inondò la bocca di Luca, che lo bevve con la stessa avidità, le loro lingue che continuavano a leccare, ripulendo ogni traccia del loro piacere.
Esausti, si sdraiarono l’uno accanto all’altro, i corpi ancora caldi, i respiri che si calmavano piano. Marco guardò Luca, un sorriso soddisfatto sul viso. “Non avevo mai… fatto una cosa del genere,” ammise, riferendosi al fatto di aver ingoiato lo sperma di un uomo. Luca gli accarezzò il viso, un gesto dolce in mezzo a tanta passione. “È solo l’inizio,” gli disse, e si baciarono, il sapore dei loro umori che si mescolava sulle loro labbra.
Quella notte, Marco capì che non poteva più tornare indietro: aveva scoperto un lato di sé che lo chiamava, un desiderio che non poteva più ignorare. E Luca, con il suo corpo, la sua passione, era la chiave per aprire quella porta.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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