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ORIGA Part. 3


di Membro VIP di Annunci69.it Efabilandia
11.04.2025    |    140    |    0 8.7
"Il Gran Maestro, imponente nella sua tunica di pelle nera, il petto nudo che brillava di sudore, si alzò al centro del divano, alzando le braccia con un..."
Il salone della villa era un vortice di corpi nudi, gemiti e sudore, l’aria satura dell’odore di sesso e desiderio. Sul divano circolare, metà rosa e metà blu, i partecipanti dell’Origa avevano già dato il via a una serie di interazioni selvagge, con Mario e Vania al centro dell’attenzione, i loro corpi desiderati da tutti. La donna arbitro, in bikini nero con il tablet in mano, aveva segnato diversi orgasmi: Armando nella fica di Vania, Mario nella bocca di Vania e nel culo di Alisia, e altri ancora. Ma la serata stava per raggiungere il suo apice.
Il Gran Maestro, imponente nella sua tunica di pelle nera, il petto nudo che brillava di sudore, si alzò al centro del divano, alzando le braccia con un gesto teatrale. “Partecipanti dell’Origa!” gridò, la voce che rimbombava nel salone. “È arrivato il momento del Libera Tutti! Da ora, potete fare tutto ciò che desiderate, con chi volete, come volete… ma al primo orgasmo, siete fuori dal gioco!” Un’ondata di eccitazione attraversò i partecipanti, i corpi che tremavano di anticipazione, i cazzi duri e le fiche bagnate pronte per un’ultima esplosione di piacere.
Non appena il Gran Maestro diede il via, il divano divenne un caos di corpi che si intrecciavano, mani che afferravano, bocche che succhiavano, cazzi che penetravano. Vania, la giovane 25enne con la maschera numero 1, divenne immediatamente il bersaglio di tutti. Il suo corpo snello, la fica depilata e il culo stretto attiravano uomini e donne, un desiderio collettivo che la trasformò nel fulcro dell’orgia.
Carlo, l’imprenditore di 55 anni con la maschera numero 2, fu il primo a raggiungerla, spingendola sul divano e aprendole le cosce con forza. “Ti scopo, troia,” grugnì, penetrandola con un affondo, il cazzo che scivolava nella sua fica già bagnata dalla sborra di Armando. Vania urlava di piacere, le mani che si aggrappavano al divano, mentre Carlo la scopava con colpi profondi, le palle che sbattevano contro il suo culo. “Cazzo, sei stretta,” ansimava, e dopo pochi minuti esplose, sborrandole dentro, fiotti caldi che le riempivano la fica, un orgasmo che lo fece tremare. “Fuori!” gridò la donna arbitro, e Carlo, con il respiro affannato, si ritirò, il cazzo gocciolante, uscendo dal gioco.
Ma Vania non ebbe un attimo di respiro. Chiara, la procace 50enne con la maschera numero 3, si avvicinò con lo strap-on già indossato, un dildo nero spesso che brillava di gel anale. “Girati, puttanella,” le ordinò, e Vania obbedì, mettendosi a carponi, il culo esposto, la sborra di Carlo che colava dalla fica. Chiara le sputò sul buco, massaggiandolo con le dita, e poi la inculò senza pietà, il dildo che le apriva il culo, facendola urlare di dolore e piacere. “Prendilo tutto, troia,” ringhiava Chiara, scopandola con colpi violenti, le tette enormi che rimbalzavano a ogni affondo. Vania, sopraffatta, schizzò sul divano, un orgasmo che la fece tremare, il corpo che si inarcava mentre urlava. “Fuori!” annunciò l’arbitro, e Vania, con il culo dilatato e la fica gocciolante, si accasciò, uscendo dal gioco, il corpo esausto ma soddisfatto.
Nel frattempo, le donne con lo strap-on non si limitavano a Vania. Sara, l’avvenente quarantenne bionda con la maschera numero 2, si avvicinò a Valerio, il 40enne con la maschera numero 4, che era in piedi, il cazzo duro che oscillava. “Girati, stronzo,” gli ordinò, e Valerio obbedì, appoggiandosi al divano, il culo esposto. Sara lubrificò il suo strap-on e lo inculò con un affondo deciso, il dildo che gli apriva il culo, facendolo gemere forte. “Cazzo, sì… scopami,” ansimava Valerio, mentre Sara lo inculava senza sosta, i colpi profondi che lo portavano al limite. Accanto a loro, Alisia, la minuta 35enne con la maschera numero 4, si unì al gioco, succhiando il cazzo di Valerio mentre Sara lo scopava. La combinazione fu troppo per lui: “Sto sborrando!” urlò, e schizzò nella bocca di Alisia, fiotti caldi che lei ingoiò con avidità, il seme che le colava sulle labbra. “Fuori!” gridò l’arbitro, e Valerio uscì dal gioco, il culo dolorante e la bocca di Alisia piena di sborra.
Mario, il bellissimo 28enne con la maschera numero 1, era un altro bersaglio ambito. Laura, la donna matura di 65 anni con la maschera numero 5, lo afferrò per i fianchi, spingendolo sul divano. “Ti voglio nel culo, ragazzo,” gli disse, indossando il suo strap-on. Mario, eccitato, si mise a carponi, il culo sodo esposto, e Laura lo inculò con un affondo lento ma deciso, il dildo che gli apriva il buco, facendolo gemere forte. “Cazzo, sì… inculami, vecchia troia,” ansimava Mario, mentre Laura lo scopava con esperienza, i colpi che lo portavano al limite. Contemporaneamente, Armando, l’attempato 65enne con la maschera numero 3, si avvicinò alla bocca di Mario, spingendogli il cazzo rugoso in gola. “Succhiamelo, puttanello,” gli ordinò, e Mario obbedì, succhiandolo con avidità, la lingua che leccava la cappella mentre Laura lo inculava.
Mario non resistette a lungo: l’inculata di Laura e il cazzo di Armando in bocca lo portarono all’orgasmo. “Sborro!” urlò, e schizzò sul divano, un orgasmo che lo fece tremare, mentre Armando, eccitato, gli venne in bocca, fiotti caldi che Mario ingoiò, il seme che gli colava lungo il mento. “Fuori!” gridò l’arbitro, e Mario e Armando uscirono dal gioco, i corpi sudati e soddisfatti. Laura, però, non aveva ancora avuto un orgasmo, e continuò a cercare il prossimo partner.
Le donne con lo strap-on continuavano a dominare, inculando uomini a destra e sinistra. Alisia, dopo aver fatto sborrare Valerio, si avvicinò a un altro uomo, un 45enne senza nome, e lo inculò con il suo strap-on, mentre lui succhiava il cazzo di un altro partecipante. Il 45enne venne in bocca al suo partner dopo pochi minuti, la sborra che colava sul divano, e uscì dal gioco. Anche Sara, dopo Valerio, passò a un altro uomo, un 50enne, inculandolo fino a farlo sborrare sul divano, eliminandolo dal gioco.
Nel frattempo, Chiara, dopo aver fatto venire Vania, si avvicinò a un altro uomo, un 30enne, e gli leccò la fica mentre un altro partecipante lo inculava. Il 30enne esplose in un orgasmo, sborrando nella bocca di Chiara, e uscì dal gioco, seguito da Chiara stessa, che venne poco dopo mentre un’altra donna le leccava la fica.
Uno a uno, i partecipanti raggiungevano l’orgasmo, i loro corpi che si accasciavano, la sborra che colava ovunque – fiche, culi, bocche, divano. Alla fine, sul divano non rimase più nessuno, i corpi esausti sparsi per il salone, il pavimento bagnato di succhi e seme, l’aria satura di gemiti ormai spenti.
La donna arbitro, con il tablet in mano, si alzò, il bikini nero che brillava sotto le luci soffuse. “L’Origa è conclusa!” annunciò, la voce ferma. “Abbiamo i nostri vincitori: il partecipante con più orgasmi tra gli uomini e la partecipante con più orgasmi tra le donne. Non possiamo rivelare i loro nomi, né quanto hanno guadagnato questa sera, ma il loro premio – un sesto della quota di iscrizione – li aspetta.” Un applauso stanco ma soddisfatto si levò dai partecipanti, i corpi nudi che si abbracciavano, la notte che si chiudeva con un’energia di piacere condiviso.
L’Origa aveva lasciato il segno, un ricordo che nessuno avrebbe mai dimenticato.

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