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Lui & Lei

La traviata Part. 3


di Membro VIP di Annunci69.it Efabilandia
10.04.2025    |    153    |    0 6.0
"Il suo partner le sfiorò delicatamente il braccio, come a sostenerla in quella conversazione, mentre Alina, con la sua consueta grazia, rispose: “Sì, ma..."
Giunse sabato e, come sempre, avevo preparato una sorpresa per Alina. Quando glielo dissi, il suo viso si illuminò. "Alina, tesoro, questa sera andiamo a cena fuori. Ti dovrai vestire elegante, con i tacchi alti," le dissi con un sorriso malizioso. Lei mi guardò incuriosita e, mentre si sistemava i capelli, chiese: "Dove andremo?"
"Al Flirt, vicino Sutri," risposi, lasciandole intendere che sarebbe stata una serata davvero speciale.
Il Flirt è molto più di un ristorante: è un luogo magico, pensato per regalare emozioni, un club dedicato solo a coppie. La serata prometteva atmosfere romantiche e intime, dove ogni dettaglio è progettato per coinvolgere tutti i sensi. Situato in una posizione incantevole, sulle dolci colline che circondano Sutri, il locale si distingue per la sua eleganza discreta e il fascino avvolgente.
Dopo aver avvisato Alina che avrebbe dovuto vestirsi elegante con tacchi alti, aggiunsi con un sorriso malizioso: “Ah, e non dimenticare di indossare della biancheria intima sexy… il locale impone un dress code particolare.”
Alina mi guardò con uno sguardo misto di curiosità e sorpresa. “Che genere di locale è, esattamente? Cosa mi stai nascondendo?” domandò, accennando un sorriso intrigato.
“È un club privè esclusivo, tesoro. Un posto dove le persone possono essere se stesse, senza giudizi. Un luogo dove si incontrano coppie che condividono il desiderio di esplorare la libertà e la complicità reciproca. Niente obblighi, solo un ambiente raffinato, discreto e affascinante,” le spiegai, tenendole lo sguardo fisso negli occhi.
Alina mi ascoltò attentamente, e potevo percepire la sua curiosità crescere. “Quindi è un posto per…?”
“Sì,” la interruppi dolcemente. “Un luogo per coppie che vogliono vivere esperienze uniche, lontano dalla routine. Un club privè non è solo trasgressione, ma anche eleganza, mistero e una profonda connessione tra le persone. È un mondo a sé, dove i confini sono definiti solo dalla volontà di chi vi entra.”
La sera giunse in fretta, e Alina si presentò pronta. Indossava un abito lungo in raso nero che abbracciava perfettamente le sue curve. Lo spacco laterale metteva in mostra le sue gambe affusolate, enfatizzate da tacchi alti in vernice. Una collana sottile e scintillante adornava il suo collo, mentre i suoi capelli erano raccolti in un’elegante acconciatura che lasciava libero il viso. Il profumo che indossava era sensuale, un delicato mix di vaniglia e note floreali.
Mentre ci avviavamo verso il club, sentivo la sua curiosità e la sua eccitazione crescere. Giungemmo al locale: una villa immersa in un bosco, illuminata da eleganti luci soffuse. L’esterno era circondato da una recinzione di edera e piccoli faretti che creavano un’atmosfera discreta ma al tempo stesso intrigante. L’ingresso era custodito da personale impeccabile, che ci accolse con un sorriso riservato.
Una volta entrati, l’ambiente ci avvolse con la sua atmosfera magnetica. Il salone principale era uno spettacolo di luci soffuse, arredi in velluto rosso e nero, e candelabri che creavano giochi di luce e ombra. Al centro della sala, un grande lampadario di cristallo rifletteva mille frammenti di luce, rendendo tutto ancora più affascinante.
Coppie elegantemente vestite conversavano in piccoli gruppi, tenendo in mano flute di champagne. La musica di sottofondo, un mix di jazz e lounge, creava un’atmosfera rilassante e al tempo stesso carica di aspettative. Gli ospiti si muovevano con naturalezza e sicurezza, lasciando intendere che in quel luogo tutto era possibile, ma sempre nel rispetto reciproco.
Il club era diviso in diverse aree, ciascuna con un’atmosfera unica. C’era il salone principale, dove gli ospiti potevano conoscersi, e una zona lounge con divani e poltrone in pelle dove rilassarsi sorseggiando cocktail. Alcune aree erano più intime, con tende di seta che separavano gli spazi, creando piccole nicchie di privacy per chi desiderava ritirarsi lontano dagli sguardi altrui.
Alina mi teneva il braccio mentre ci muovevamo tra le stanze, osservando tutto con una curiosità trattenuta. “È tutto così… elegante. Non me lo aspettavo,” mi disse, guardandomi con occhi scintillanti.
“Te l’avevo detto: è un luogo per persone che amano esplorare, ma sempre con classe e rispetto,” le risposi, sfiorandole il fianco.
Poco dopo ci sedemmo su un comodo divano nella lounge, dove ci venne servito un cocktail personalizzato dal barman. Alina era visibilmente affascinata da quel mondo nuovo, ma la sua mano che cercava la mia tradiva un pizzico di timore. “Va tutto bene?” le chiesi con dolcezza.
“Sì, è solo… tutto questo è così diverso da ciò che conosco. Ma mi piace. Mi fa sentire… viva,” rispose, regalandomi un sorriso che prometteva una serata indimenticabile.
Prendemmo posto al tavolo riservato per la cena, immersi nell’atmosfera elegante e sensuale che caratterizzava il Flirt. Il nostro tavolo era condiviso con altre tre coppie, tutte dall’aspetto giovane e curato. Tra di loro, una in particolare catturò la mia attenzione: una ragazza sui 26 anni, con un fisico sinuoso e una grazia innata nei movimenti, sedeva di fronte a noi accanto al suo partner.
Indossava un vestito in seta color borgogna, che le avvolgeva il corpo come una seconda pelle, evidenziando una terza di seno perfettamente proporzionata e il suo addome piatto. Il grande spacco laterale del vestito lasciava intravedere una gamba affusolata e perfettamente curata, accentuata da un paio di sandali con tacchi a spillo e dettagli in cristallo. I suoi lunghi capelli scuri le scendevano morbidi sulle spalle, incorniciando un viso luminoso con occhi intensi e labbra colorate di rosso.
Accanto a lei, il suo partner completava il quadro. Un uomo muscoloso, con una corporatura palestrata e spalle ampie, indossava una giacca chiara dal taglio impeccabile e una camicia nera sbottonata al punto giusto per mostrare il petto scolpito. I suoi modi erano rilassati, ma i suoi occhi non lasciavano mai la ragazza al suo fianco, come se volesse proteggere e al contempo vantarsi della sua bellezza.
Ci osservavano con insistenza, scambiandosi sorrisi complici, come se fossimo parte di un gioco implicito che solo loro comprendevano. La ragazza, in particolare, sembrava studiarmi con curiosità, inclinando leggermente la testa e giocando distrattamente con un orecchino mentre i suoi occhi scivolavano su di noi. Alina, accorgendosi della situazione, mi sorrise maliziosamente, quasi a voler accettare quella sfida non detta.
La cena iniziò con una serie di pietanze dal tocco spiccatamente erotico, servite con una teatralità che rendeva ogni portata un’esperienza sensoriale unica. Il primo piatto era un’insalata di ostriche crude servite su un letto di ghiaccio tritato, accompagnate da fettine sottili di lime e una salsa piccante al mango. Ogni boccone era un’esplosione di sapori che evocavano sensazioni proibite.
Seguì un carpaccio di salmone e avocado, con un’emulsione al pepe rosa e una spolverata di cioccolato fondente grattugiato. Le presentazioni erano curate nei minimi dettagli: ogni piatto sembrava un’opera d’arte, studiata per suscitare desiderio non solo per il cibo, ma anche per l’esperienza complessiva.
A servire i piatti c’erano cameriere e camerieri vestiti in modo provocante, ma nessuna attirò l’attenzione come lei: una cameriera dai lunghi capelli castani, che indossava esclusivamente lingerie intima ricamata in pizzo nero. Il reggiseno metteva in risalto il suo décolleté, lasciando intravedere la pelle sottostante in un gioco di trasparenze, mentre le culotte a vita alta erano abbinate a una giarrettiera che sottolineava la perfezione delle sue gambe.
Ogni suo movimento era lento, studiato per essere elegante e seducente. Quando si avvicinò al nostro tavolo per servire un risotto allo champagne e tartufo, i suoi occhi si posarono su di me per un istante, regalandomi un sorriso accennato ma eloquente. Alina, accanto a me, seguiva la scena con un’espressione divertita e complice, consapevole che l’intera serata era pensata per stimolare i sensi e abbattere ogni tipo di barriera.
La coppia di fronte a noi continuava a osservarci, e fu la ragazza a rompere il ghiaccio. “È la vostra prima volta qui?” chiese con voce suadente, sorseggiando lentamente il suo calice di vino rosso. Il suo partner le sfiorò delicatamente il braccio, come a sostenerla in quella conversazione, mentre Alina, con la sua consueta grazia, rispose: “Sì, ma direi che ci siamo già ambientati bene.”
La serata prometteva di essere indimenticabile, e la magia del Flirt si manifestava in ogni dettaglio, facendo svanire i confini tra il mondo reale e quello delle fantasie più raffinate.
Terminata la cena, ci alzammo con un misto di curiosità ed eccitazione nell'aria. La giovane coppia, con uno sguardo complice, ci invitò a seguirli. Alina mi prese per mano, sorridendo intrigata, e li seguimmo attraverso un corridoio dalle luci soffuse. I passi sul pavimento morbido si facevano sempre più lenti, mentre ci avvicinavamo a una delle stanze riservate.
Una volta dentro, la coppia chiuse l'entrata con un cordino rosso di velluto, un segnale inequivocabile che indicava l’intimità dell’incontro: gli altri ospiti potevano guardare dall'esterno, ma non avrebbero potuto entrare.
La stanza era avvolta da un’atmosfera calda e sensuale. Le pareti erano dipinte in tonalità di rosso scuro, punteggiate da decorazioni damascate che riflettevano la luce soffusa di lampade con paralumi in seta nera. Il letto al centro della stanza era imponente, con lenzuola in raso nero che brillavano sotto i riflessi tremolanti di candele sparse su mensole e angoli. Ai lati, tende di velluto rosso pendevano pesantemente, aggiungendo un senso di mistero e riservatezza.
Il soffitto era decorato con specchi inclinati, che riflettevano ogni movimento nella stanza, amplificando le emozioni e le sensazioni. Una musica jazz soffusa proveniva da piccoli diffusori nascosti, il ritmo lento e ipnotico che sembrava scandire ogni gesto.
La giovane ragazza, con una naturalezza disarmante, si avvicinò al letto e vi salì al centro, con una grazia che sembrava quasi una danza. Si tolse lentamente il vestito, lasciandolo scivolare lungo le spalle fino a farlo cadere ai suoi piedi. Rimase completamente nuda, esponendo il suo corpo perfetto sotto la luce calda delle candele. La sua pelle liscia e luminosa sembrava emanare un bagliore, e il suo sorriso sicuro tradiva una consapevolezza della propria bellezza che rendeva la scena ancora più ipnotica.
Il suo compagno, senza dire una parola, si accomodò su una poltrona rivestita di velluto nero posta di fronte al letto. Le gambe larghe, le mani appoggiate ai braccioli, osservava la scena con uno sguardo di pura ammirazione. Non c’era fretta nei suoi gesti, solo un’attesa carica di tensione.
Io e Alina ci sedemmo su un divano di pelle, posto al lato del letto. Alina incrociò le gambe, il suo vestito si alzò appena, rivelando le sue gambe affusolate. Mi guardò di sottecchi, accennando un sorriso malizioso, prima di rivolgere di nuovo l’attenzione alla ragazza sul letto.
L’atmosfera nella stanza sembrava quasi tangibile, una miscela di desiderio, mistero e complicità. Ogni respiro sembrava più profondo, ogni movimento più lento. Non c’erano parole, solo sguardi e gesti che raccontavano tutto ciò che era necessario. La scena si svolgeva con una naturalezza avvolgente, come se ognuno fosse consapevole del ruolo che stava interpretando in quel gioco di seduzione e libertà.
La giovane, sdraiata al centro del letto, alzò lentamente una mano verso Alina, il gesto morbido e invitante. I suoi occhi brillavano nella luce soffusa delle candele, trasmettendo una malizia irresistibile. Alina, seduta accanto a me sul divano, si irrigidì per un momento, sorpresa, ma poi mi lanciò uno sguardo di complicità, un misto di curiosità e sfida.
Si alzò con eleganza, il suo vestito rosso sinuoso che seguiva le curve perfette mentre avanzava verso il letto. Ogni suo passo sembrava parte di un rituale, e il tintinnio leggero dei suoi tacchi sul pavimento di legno aggiungeva un ritmo intrigante al momento.
Quando raggiunse il letto, la ragazza la prese per mano, guidandola delicatamente a sedersi accanto a lei. Alina la guardava con un’espressione di timida eccitazione, un sorriso appena accennato che tradiva il suo desiderio di lasciarsi andare a quell’esperienza inaspettata.
La giovane fece scivolare una mano lungo il braccio di Alina, un tocco leggero ma pieno di significato, e si avvicinò, sussurrandole qualcosa all’orecchio che non riuscii a udire.
Poi le sfilò il vestito, Alina rimase completamente nuda difronte alla giovane. Cominciò una strana danza, i capezzoli della giovane si strofinavano contro i capezzoli di Alina ed entrambi si eccitavano sempre di più diventando gonfi e duri. Il ragazzo si era spogliato e si stava toccando il sesso guardando la scena. La ragazza fece scivolare la sua mano sul ventre di Alina e la trovò subito bagnata. Due dita si infilarono nella vagina di Alina e cominciarono a muoversi spingendosi in fondo. La ragazza fece un cenno al compagno che si avvicinò al letto e porse il suo membro eretto e grosso davanti alla bocca della sua ragazza. La bocca si aprì più che poteva ma non riuscì a prenderlo tutto per quanto era grosso. Comincio è succhiarlo mentre con la mano continuava a frugare nella vagina di Alina. Poi lo tolse dalla bocca e fece cenno ad Alina di continuare. Alina mi lanciò uno sguardo sul divano per capire che fare, io le sorrisi e le feci un cenno di assenso con il capo. Alina apri la bocca e si fece scivolare dentro quel grande membro. Era molto più brava della ragazza e riusciva a tenerlo tutto dentro. Il ragazzo continuava ad eccitarsi sempre di più, quando estrasse il membro dalla bocca di Alina la ragazza gli infilò un preservativo poi accarezzando Alina la fece distendere dolcemente sul letto e le tirò su le gambe esponendo il suo sesso. Alina mi guarda nuovamente ed io ero li che mi stavo toccando guardandola in quella situazione. Il ragazzo si posizionò davanti ad Alina e comincio a spingerle dentro il grosso membro. Alina faceva fatica a prenderlo ma dopo un po’ la sua vagina cede ed il membro si infila completamente fino all’utero. La ragazza, lasciate le caviglie di Alina continua a carezzarla dolcemente e a sfiorarle il seno mentre si toccava la sua vagina. Poi si la ragazza mi guarda mentre mi masturbo e mi fa cenno di avvicinarmi. Appena sono in prossimità del letto mi avvicino ad Alina e comincio a baciarla mentre viene penetrata e più lei gode più la bacio con intensità. La ragazza allunga la mano sul mio sesso e comincia a toccarlo e massaggiarlo mentre io bacio Alina. I colpi del ragazzo sono forti e penetrano in fondo di li a poco Alina sgrana gli occhi e baciandomi forte arriva nel suo orgasmo. Anche il ragazzo arriva e poi si porta in prossimità della sua ragazza e tolto il preservativo si fa ripulire tutta. Io continuo a baciare Alina, ma la ragazza non aveva ancora finito e mi fece stendere sul letto mi infila un preservativo e mi sale sopra. Non smisi di baciare Alina anche quando il ritmo della ragazza aumentò. Il ragazzo stava baciando la su donna mentre si dava piacere con il mio membro dentro di lei. Di li a poco la ragazza arrivò in uno squirt che stupì anche Alina. Letteralmente uno zampillo schizzò sul letto, era talmente forte che bagno tutti. Poi si ritrasse da me lasciandomi in piena erezione e mi disse “ma non sei arrivato ?” io la guardo sorrido, “io voglio arrivare dentro la mia Alina. Alina sorrise mi tolse il preservativo e prese il posto della ragazza. Cominciò a muoversi velocemente quasi con uno sguardo di sfida verso la ragazza. Afferrò i miei testicoli e quando sentì gonfiarsi dentro il membro pronto per esplodere comincio a spingerselo sempre più dentro sull’utero. Passarono pochi minuti ed entrambi esplodemmo in un orgasmo violento, lo sperma le colpì il fondo dell’utero ed Alina prolungò il suo orgasmo continuando a muoversi poi si staccò da me e con le gambe aperte chiese alla ragazza, con mia grande sorpresa di pulirla. Restai estasiato dalla situazione ma la serata non finiva li.
Tutti e quattro ci ritrovammo a guardarci ed io posai il mio sguardo su Alina che era contenta di aver condiviso con me quel momento strano ma intrigante. La ragazza sorrise e disse “ti va di provare altro ?”, Alina si accorse che davanti alla porta aperta e sui laterali della stanza c’erano 5/6 uomini e ragazzi che si erano goduti lo spettacolo e che si stavano toccando. Prese Alina per mano e la portò nella stanza accanto, era una stanza strana con tanti buchi sulle pareti. Di li a poco da ogni buco uscì un pene in piena erezione che svettava e la ragazza prese subito due membri tra le mani e cominciò a succhiarne un terzo. Alina rimase perplessa e basita e non mosse un muscolo, poi riconobbe in uno dei buchi il mio membro e si rivolse verso quel buco e cominciò a succhiare con forza e si staccò solo quando le esplosi in bocca. Anche la ragazza aveva fatto arrivare due membri nella sua bocca restavano altri 4 membri. La ragazza prese Alina per il braccio e l’avvicinò al pene che si era appena affacciato al buco. Alina prese a succhiare quel membro e ci mise tanta passione fino a che anche questo non le arrivò in bocca, la ragazza le sorrise perché anche lei aveva fatto raggiungere l’orgasmo all’altro membro. Si avvicinò ad Alina la baciò in bocca scambiandosi lo sperma e poi insieme si dedicarono agli ultimi due membri portandoli preso all’orgasmo. Fu una esperienza incredibile quella sera. Alina aveva provato la trasgressione ma anche l’amore che provavo per lei. Quando tornammo a casa Alina era come in trans le scene del privè continuavano a scorrerle davanti agli occhi ed appena giunti a casa andammo a fare la doccia insieme.
Dopo aver lasciato il locale, la notte sembrava avvolgere ogni cosa in un silenzio complice. Tornammo a casa, mano nella mano, ancora immersi nelle sensazioni della serata appena trascorsa. L'aria fresca contrastava con il calore che ci portavamo dentro, e un sorriso complice si scambiava tra noi, senza bisogno di parole.
Una volta entrati, Alina si tolse i tacchi con un gesto fluido, rimanendo in piedi sul tappeto del soggiorno. Mi guardò con uno sguardo dolce e malizioso allo stesso tempo, avvicinandosi per darmi un bacio sulle labbra, lento, profondo, come a voler prolungare quell'atmosfera intima.
"Vieni," mi disse con voce bassa e invitante, "prendimi"

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