incesto
Giochiamo al dottore Part. 4


11.04.2025 |
1.333 |
3
"“Voglio sentirti… voglio la tua mano nel culo… voglio sentirmi aperta, posseduta da te, definitivamente..."
La giornata in Romagna era stata un turbine di emozioni per i fratelli Anna e Carlo: il viaggio, la spesa, e le loro avventure passionali in cucina avevano lasciato i due pieni di desiderio, ma anche affamati. Dopo essersi sistemati e aver fatto l’amore sul tavolo della cucina, si erano resi conto che, nonostante avessero comprato tutto il necessario per la cena, non avevano nessuna voglia di cucinare. “Sai che ti dico, Anna?” disse Carlo, passandosi una mano tra i capelli castano scuri, la t-shirt dei Metallica ancora sudata che aderiva al suo torace villoso. “Andiamo a cena fuori. Non mi va di mettermi ai fornelli, e poi… i cetrioli ormai non li useremo certo per l’insalata,” aggiunse con un sorriso malizioso, sventolandone uno davanti a lei. Anna rise, gli occhi azzurro cielo che brillavano di complicità. “Hai ragione… li useremo per altro,” rispose, dandogli un bacio leggero sulle labbra. Anna era letteralmente innamorata del fratello e con lui perdeva ogni limite diventando una vera porca. “Ma prima facciamo una doccia, siamo un disastro,” propose, e Carlo annuì, il desiderio ancora vivo nei suoi occhi marroni. Entrambi si diressero verso il piccolo bagno dell’appartamento, un angolo semplice con una doccia a vista e piastrelle bianche. Si spogliarono senza fretta, i loro corpi nudi che si sfioravano sotto il getto d’acqua tiepida, le mani che si cercavano con carezze leggere, un’anticipazione di quello che sarebbe successo più tardi. Anche Carlo amava perdutamente la sorella e non riusciva che a pensare a lei.
Dopo la doccia, si cambiarono per la serata. Carlo indossò un paio di pantaloncini corti blu che gli mettevano in risalto le gambe muscolose, e una maglietta Lacoste verde scuro, un look casual ma elegante che lo rendeva ancora più affascinante, con la peluria del torace che spuntava appena dallo scollo. Anna scelse un paio di short neri aderenti che le modellavano il culo sodo, e una maglietta nera semplice ma sexy, che lasciava intravedere il suo seno piccolo ma sodo sotto il tessuto. I suoi capelli castani, ancora umidi, le cadevano a metà spalla, e i suoi occhi azzurro cielo brillavano di una luce maliziosa.
Trovarono una piccola trattoria sul lungomare di Rimini, un posto con tavolini all’aperto illuminati da lanterne, dove ordinarono spaghetti alle vongole e un bicchiere di vino bianco fresco. La brezza marina accarezzava i loro visi, e il suono delle onde creava un’atmosfera romantica, ma sotto quella calma apparente, entrambi sentivano il desiderio crescere. Dopo cena, decisero di fare una passeggiata sul lungomare, tenendosi per mano, le luci dei locali che si riflettevano sull’acqua. Ogni tanto si fermavano per baciarsi, le loro labbra che si cercavano con urgenza, un’anticipazione di quello che li aspettava a casa.
Tornati nel piccolo appartamento, l’aria era carica di tensione erotica. Anna, con i suoi short neri e la maglietta nera, si tolse le scarpe, lasciandole cadere vicino alla porta, e si avvicinò a Carlo con un sorriso provocante. “Stanotte voglio tutto di te,” gli sussurrò, gli occhi che brillavano di desiderio. Carlo, con la maglietta Lacoste che gli aderiva al torace villoso, la prese per i fianchi, tirandola a sé per un bacio profondo e selvaggio, le loro lingue che si intrecciavano con urgenza.
La fece girare, spingendola contro il letto, e le abbassò gli short e il perizoma con un gesto rapido, lasciandola nuda dalla vita in giù. Anna si mise a carponi, il culo esposto, ancora leggermente arrossato dall’esperienza con il cetriolo, ma pronto per essere preso. Carlo prese un flacone di lubrificante dal comodino – lo avevano comprato durante la spesa, un acquisto che avevano fatto ridendo ma con intenzioni ben precise – e ne versò una generosa quantità sul buco del culo di Anna, massaggiandola con le dita, penetrandola lentamente per prepararla.
“Sei così stretta, Anna,” mormorò, le dita che entravano e uscivano con un ritmo lento, allargandola con cura, mentre lei gemeva piano, il corpo che tremava di anticipazione. “Prendimi, Carlo… voglio sentirti dentro,” lo incitava, e lui non si fece pregare. Si lubrificò il cazzo, duro e pulsante, e con un movimento deciso la penetrò nel culo, un affondo lento ma profondo che la fece urlare di piacere e dolore. “Cazzo, sì!” gridò Anna, le mani che stringevano le lenzuola, il corpo che si inarcava per accoglierlo.
Carlo iniziò a muoversi, i colpi che si facevano sempre più veloci e profondi, il culo vergine di Anna che si stringeva intorno al suo cazzo, un piacere intenso che lo faceva gemere forte. “Ti sto sverginando il culo, Anna… sei mia,” le disse, le mani che le stringevano i fianchi, il sudore che gli colava lungo la schiena villosa. Anna, con il viso affondato nel cuscino, sentiva il bruciore iniziale trasformarsi in un piacere travolgente, un’onda che le saliva dentro. “Sto venendo, Carlo!” urlò, e con un gemito potente esplose in un orgasmo anale, il corpo che tremava, la fica che schizzava sul letto sotto di lei, un piacere che la scuoteva come mai prima.
Carlo, sentendo il suo orgasmo, non riuscì a trattenersi. “Ti vengo nel culo,” ansimò, e con un ultimo affondo le riempì il buco del culo di sborra calda, fiotti che la inondavano, un calore che la fece gemere ancora più forte. Ma la notte era appena iniziata. Dopo qualche istante, Carlo si ritirò, il seme che colava lentamente dal culo di Anna, e la fece girare sulla schiena, le gambe aperte, la fica bagnata e pronta. La penetrò di nuovo, questa volta nella fica, il cazzo ancora duro che scivolava dentro con facilità, riempiendola completamente. “Sei una porca incredibile sorellina” le disse, scopandola con passione, i colpi profondi e ritmici, mentre Anna gli avvolgeva le gambe intorno ai fianchi, tirandolo a sé.
Dopo pochi minuti, Carlo venne di nuovo, sborrando nella sua fica della sorella, un orgasmo che lo fece tremare, mentre Anna, ancora eccitata, schizzava di nuovo, il suo squirting che bagnava le lenzuola già fradice. Ma Anna non era ancora sazia. Lo guardò negli occhi, il viso arrossato, il desiderio che le bruciava dentro. “Carlo… voglio di più,” sussurrò, la voce roca. “Voglio sentirti… voglio la tua mano nel culo… voglio sentirmi aperta, posseduta da te, definitivamente.”
Carlo, eccitato oltre ogni limite, annuì, il cazzo che si induriva di nuovo solo a sentirla parlare così. Prese altro lubrificante, spalmandolo generosamente sulle sue mani e sul buco del culo di Anna, che era già dilatato ma ancora stretto. Iniziò con due dita, poi tre, allargandola con cura, mentre Anna gemeva forte, il corpo che tremava di piacere. “Sì, Carlo… spingi,” lo incitava, e lui continuò, aggiungendo una quarta dito, e poi, con estrema delicatezza, iniziò a spingere l’intera mano, un movimento lento e attento che la fece urlare di piacere.
“Cazzo, Anna… sei incredibile,” mormorò Carlo, sentendo il suo culo aprirsi intorno alla sua mano, un’intimità estrema che li univa in un modo nuovo. Anna, con il corpo scosso da fremiti, esplose in un altro orgasmo, uno squirting ancora più violento che bagnò il letto e le gambe di Carlo, un piacere che la fece quasi svenire. Carlo, sopraffatto dal desiderio, si posizionò di nuovo sopra di lei, porgendo il cazzo alla bocca della sorella che lo prese tutto e succhiò con tanto gusto e forza mentre il corpo continuava a tremarle. Sotto i colpi della lingua della sorella Carlo ebbe un nuovo orgasmo che Anna bevve tutto senza perderne una goccia.
Esausti, i due si accasciarono sul letto, i respiri affannati, i corpi sudati. Carlo le accarezzò il viso, posandole un bacio dolce sulla fronte. “Sei mia, Anna,” le sussurrò, e lei sorrise, gli occhi azzurro cielo che brillavano di felicità. “Sì… e tu sei mio,” rispose, stringendosi a lui, sapendo che quella vacanza avrebbe segnato un nuovo capitolo della loro storia.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per Giochiamo al dottore Part. 4:
