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Perchè non mi guardi


di Membro VIP di Annunci69.it Efabilandia
08.04.2025    |    2.015    |    1 9.6
"Sara era al confine del piacere, il corpo teso, il respiro spezzato..."
Erano passati oltre dieci giorni dall’ultima volta che avevo sentito Cat. Era stata fuori per lavoro, un viaggio che l’aveva portata a conoscere tante persone, come spesso accadeva con la sua natura estroversa. Quella sera mi chiamò per raccontarmi cosa le era successo.

Tra i nuovi volti, uno l’aveva colpita in modo particolare: una ragazza di 25 anni, assistente alla logistica per l’evento a cui Cat partecipava. Si chiamava Sara, una giovane timida, acqua e sapone, con un’aria innocente che nascondeva un’attrazione segreta. Indossava jeans stretti che le fasciavano le gambe snelle, una terza di reggiseno che si intuiva sotto una maglietta semplice, e scarpe da ginnastica bianche che le davano un aspetto casual e spontaneo. Ogni volta che Cat le passava vicino, Sara abbassava lo sguardo, evitando di incrociare i suoi occhi, un gesto che aveva incuriosito Cat fin dal primo momento.
Dopo alcuni giorni di questi incontri fugaci, Cat decise di rompere il silenzio. La fermò in un corridoio della sede dell’evento, lontano da occhi indiscreti, e la guardò dritto negli occhi. “Perché non ti fermi mai a parlare con me?” le chiese, con il suo tono diretto ma caldo. Sara si fece rossa in viso, abbassando ancora di più lo sguardo, il respiro corto, senza riuscire a rispondere. Cat, con la sua personalità estroversa, azzardò un passo avanti: “Ti piaccio come donna?” La domanda diretta fece arrossire Sara ancora di più, e con il capo chino, quasi sussurrando, rispose: “Sì…”
Cat sorrise, un misto di sorpresa e desiderio negli occhi. “Allora vieni da me stasera, dopo cena. Avremo modo di parlare con calma. Sono nella camera 312,” le disse, con un tono che non ammetteva repliche, ma che aveva una dolcezza invitante. Sara annuì, ancora troppo timida per aggiungere altro, e si allontanò con il cuore che le batteva forte.
Quella sera, un bussare leggero interruppe il silenzio della stanza di Cat. Quando aprì la porta, Sara era lì, minuta, molto più bassa di lei, quasi sovrastata dall’altezza e dalla presenza di Cat. Indossava gli stessi jeans stretti del pomeriggio, ma aveva cambiato la maglietta con una nera a scollo a V che lasciava intravedere la curva del seno. Cat, invece, era in vestaglia da camera, una seta leggera che le scivolava sulla pelle, a piedi scalzi, i capelli sciolti che le cadevano sulle spalle. “Entra, accomodati,” disse con un sorriso, facendola sedere su una poltrona accanto al letto.
“Allora, mi dici come ti chiami?” chiese Cat, rompendo il ghiaccio con la sua voce calda.
“Mi chiamo Sara… lavoro qui per gli eventi, da un anno,” rispose la ragazza, la voce tremolante, gli occhi che evitavano ancora quelli di Cat.
“Sei timida, vero?” continuò Cat, sedendosi di fronte a lei, la vestaglia che si apriva appena, lasciando intravedere le sue cosce. “Non devi avere paura di me, sai. Mi piace parlare, conoscere le persone… soprattutto quelle che mi incuriosiscono come te.”
Sara arrossì di nuovo, ma un piccolo sorriso le sfuggì. Cat incalzò, con domande sempre più intime: “Ti capita spesso di sentirti attratta da una donna, Sara?”
La ragazza esitò, poi rispose piano: “Non proprio… è la prima volta che mi succede così forte.”
“E cosa ti piace di me?” chiese Cat, sporgendosi leggermente verso di lei, il tono che si faceva più seducente.
“I tuoi occhi… la tua voce… il modo in cui ti muovi. Mi fai sentire… strana,” ammise Sara, la voce che tremava di emozione.
“Strana in che senso? Ti faccio eccitare?” incalzò Cat, con un sorriso malizioso.
Sara abbassò lo sguardo, il viso in fiamme, e annuì piano. “Sì…”
Cat si avvicinò ancora di più, la sua mano che sfiorava il ginocchio di Sara. “Hai mai baciato una donna, Sara? O magari… toccato il suo corpo?”
“No… mai,” rispose Sara, il respiro corto, ma con una curiosità che le brillava negli occhi.
“Ti piacerebbe provare?” chiese Cat, la voce bassa, carica di desiderio. Sara non rispose, ma il suo silenzio e il modo in cui si morse il labbro furono una risposta sufficiente.
Cat si alzò, lasciando che la vestaglia le scivolasse leggermente, e si avvicinò a Sara. “Dunque, ti piace l’intimo nero?” le chiese, cambiando tono, con una nota giocosa.
“Sì… mi piace molto,” rispose Sara, un po’ più sicura, sentendo che il gioco stava cambiando.
“Bene, allora fammi vedere se è vero,” disse Cat, con un sorriso provocatorio.
Sara esitò un istante, poi si alzò e, con mani tremanti, si tolse la maglietta nera, rivelando un reggiseno di pizzo nero, elegante e aderente, che metteva in risalto la sua terza di seno. Cat la osservò con desiderio, poi incalzò: “Ti vergogni a farmi vedere anche il resto?” Sara, ancora rossa in viso, si slacciò i jeans e li fece scivolare a terra, mostrando un tanga nero trasparente, minuscolo, che lasciava intravedere la sua figa depilata. Era visibilmente imbarazzata, ma Cat le tolse ogni disagio con un sorriso rassicurante.
“Non ho mai avuto una ragazza a cui piacessi,” disse Cat, la voce carica di emozione, “e in questo periodo mi sento tanto, tanto sola. Vieni qua.” Così dicendo, fece cenno a Sara di avvicinarsi, mentre lasciava cadere la vestaglia a terra, rivelando il suo corpo nudo, le curve perfette illuminate dalla luce soffusa della stanza. Invitò Sara a inginocchiarsi davanti a lei, e con un gesto lento posò un piede sul seno della ragazza.
Sara, estasiata, accarezzò il piede di Cat, le sue mani delicate che tremavano di emozione, e iniziò a baciarlo, prima con timidezza, poi con più passione. Cat posò anche l’altro piede sul suo seno, e Sara lo baciò allo stesso modo, i suoi respiri che si facevano più pesanti. Poi Cat aprì le gambe, un invito chiaro, e fece segno a Sara di avvicinarsi. La ragazza, ancora in ginocchio, si avvicinò, la sua bocca a pochi centimetri dal sesso di Cat. Con un ultimo sguardo di intesa, Sara posò le labbra su di lei, la lingua che scivolava dentro, timida ma curiosa.
Cat gemette immediatamente, il piacere che le saliva rapido. Afferrò la testa di Sara, spingendola forte contro il suo sesso, con un’intensità che non lasciava scampo. La lingua di Sara si muoveva dentro di lei, esplorando, assaporando, e Cat si abbandonò completamente, i gemiti che riempivano la stanza. Dopo pochi minuti, il piacere la travolse: un orgasmo violento la fece tremare, e arrivò con forza, inondando la gola di Sara dei suoi umori, un fiotto caldo che la ragazza accolse senza ritrarsi, il viso ancora piantato tra le sue gambe.
Sara rimase lì, immobile, il respiro corto, il viso arrossato e bagnato. Cat la guardò con un sorriso soddisfatto. “Sei stata brava, sai,” le disse, con una voce dolce ma carica di desiderio. “Ma ora spogliati.”
Sara, ancora in preda a un mix di imbarazzo ed eccitazione, si alzò in piedi. Con mani tremanti, slacciò il reggiseno di pizzo nero, lasciandolo cadere a terra, e poi fece scivolare via il tanga trasparente, rivelando il suo corpo minuto, la pelle chiara, la figa depilata che brillava di desiderio. Cat la osservò, il respiro che si faceva più pesante, e si avvicinò, prendendola per mano. “Vieni sul letto,” le sussurrò, “abbiamo appena iniziato.”
Sara, ora completamente nuda, tremava ancora di eccitazione sotto lo sguardo di Cat. “Vieni sul letto,” le aveva detto, e la ragazza obbedì, sdraiandosi accanto a lei, il corpo minuto che sembrava quasi sparire tra le lenzuola. Cat si chinò su di lei, un sorriso complice sulle labbra, e le sussurrò: “Voglio assaggiarti, Sara.” La fece girare, posizionandola per un dolce 69, i loro corpi che si incastravano perfettamente. Cat si abbassò sul sesso di Sara, la lingua che scivolava lenta sulle sue grandi labbra, assaporando la dolcezza e la giovinezza della sua amica. Il sapore di Sara era fresco, quasi candito, un nettare che le fece gemere di piacere mentre la leccava con avidità, succhiando il clitoride con delicatezza, poi con più forza, sentendo il corpo della ragazza fremere sotto di lei.
Sara, dal canto suo, imitava Cat, la lingua che esplorava il sesso di lei con una timidezza che si trasformava in passione. Le loro bocche lavoravano all’unisono, i gemiti che si mescolavano in un’armonia di piacere, i corpi che si muovevano in sintonia. Cat si perse nel gusto di Sara, la sua freschezza che la inebriava, mentre Sara si abbandonava completamente, lasciandosi andare a un piacere che non aveva mai conosciuto.
Ma Cat voleva di più. Si scostò un attimo, il viso ancora bagnato degli umori di Sara, e la fece sdraiare sulla schiena. “Voglio sentirti venire,” le disse, la voce roca di desiderio. Con una mano, iniziò a violare la vagina di Sara, prima con due dita, poi tre, poi tutta la mano, spingendo piano ma con decisione, aprendola con dolcezza. Sara gemette forte, il corpo che si inarcava, il respiro spezzato. Cat muoveva la mano dentro di lei, un ritmo che cresceva, profondo, intenso, mentre con l’altra mano le accarezzava il clitoride. L’orgasmo di Sara arrivò rapido, forte, devastante: un urlo le sfuggì dalla gola, e si bagnò tanto, un fiotto caldo che colò sulle lenzuola, il suo corpo che tremava senza controllo.
Cat non si fermò. Prolungò il piacere di Sara, salendo a cavalcioni su di lei, i loro sessi che si sfioravano in una forbice perfetta. Muoveva i fianchi con un ritmo lento ma deciso, i loro clitoridi che si strofinavano, i loro umori che si mescolavano. Sara, ancora sconvolta dal primo orgasmo, ne ebbe un altro, e poi un terzo, il corpo che si contraeva sotto quello di Cat, i gemiti che si trasformavano in ansiti, il piacere che sembrava non finire mai.
Cat, però, sentiva che era arrivato il suo momento. Si alzò, posizionandosi sopra il viso di Sara, la sua figa a pochi centimetri dalla bocca della ragazza. “Guardami,” le disse, iniziando a masturbarsi velocemente, le dita che scivolavano sul clitoride con un ritmo frenetico. “Mettimi due dita nel culo,” le ordinò, e Sara obbedì, le sue dita che entravano piano, poi più decise, mentre Cat si toccava senza sosta. Il piacere crebbe rapido, e Cat arrivò con uno squirting abbondante, un fiotto caldo che inondò la bocca di Sara. La ragazza, del tutto impreparata, non sapeva che potesse succedere una cosa del genere, e spalancò gli occhi, sorpresa. Cat le urlò: “Bevi tutto, fino all’ultima goccia!” Sara, ancora sconvolta, obbedì, ingoiando ogni goccia, il viso bagnato, mentre anche lei si toccava forte, le dita che si muovevano rapide sul suo sesso, portandola a un altro orgasmo.
Esauste, le due donne si sdraiarono vicine, i corpi ancora caldi, i respiri che si calmavano piano. Si baciarono dolcemente, come due innamorate, le labbra che si sfioravano con una tenerezza che contrastava con l’intensità di ciò che avevano appena vissuto. Sara, ancora avvolta dall’emozione, guardò Cat e le chiese con un filo di voce: “Mi insegni anche a me ad avere uno squirting?”
Cat la guardò, un sorriso complice sulle labbra, e annuì con la testa. Si alzò dal letto, nuda, i piedi che sfioravano il pavimento freddo, e frugò nella sua borsa. Tornò con un vibratore bianco, liscio, lungo e affusolato, un oggetto che prometteva piacere. Si sedette accanto a Sara, che la guardava con occhi pieni di curiosità e desiderio. Cat prese del gel lubrificante, lo spalmò sul vibratore, e dopo aver baciato Sara sulla bocca, le sussurrò all’orecchio: “Ora girati…”
Sara obbedì, girandosi e sporgendo il culo in su, il corpo minuto che tremava di attesa. Cat iniziò una lenta penetrazione anale, il vibratore che scivolava dentro di lei con delicatezza, aprendola piano. Poi, con movimenti sempre più forti e profondi, lo spingeva dentro, e quando fu completamente dentro, lo accese al massimo. Le vibrazioni scuotevano tutto il corpo di Sara, che gemeva senza sosta, le mani che si aggrappavano alle lenzuola. Cat non si fermò: con una mano, prese a toccarle la fica, infilando due dita dentro, poi sul clitoride, poi di nuovo dentro, spingendo con forza sul punto G.
Sara era al confine del piacere, il corpo teso, il respiro spezzato. Cat, sentendo l’orgasmo arrivare, le disse: “Spingi tutto fuori, lascialo esplodere, sei piena, lo sento, lo sento!” Sara, con gli occhi chiusi, ascoltò la voce di Cat, e mentre l’orgasmo la travolgeva, spinse con tutta se stessa. Uno spruzzo di liquido bianco, il suo primo squirting, bagnò le lenzuola, un’esplosione di piacere che la fece urlare, il corpo che tremava senza controllo.
Cat si chinò su di lei, leccando la fica di Sara, assaporando il liquido dolce del suo primo squirting. “È dolcissimo il sapore del primo squirting,” le disse, con un sorriso soddisfatto. Sara, ancora ansimante, la guardò con gratitudine, e le due si baciarono di nuovo, un bacio profondo, carico di complicità. Prima di andare via, Cat, ancora nuda, le accarezzò il viso e le disse con un sorriso: “Domani, però, salutami nei corridoi.”
Sara annuì, un sorriso timido sulle labbra, e lasciò la stanza, sapendo che quella notte aveva segnato un punto di svolta per entrambe. Cat, invece, si sdraiò sul letto, il corpo ancora caldo di piacere, pensando a quanto fosse lontana la vita che il marito le offriva, un uomo che non vedeva più la donna che aveva accanto, mentre lei continuava a cercare la sua passione altrove.
Quando Cat terminò di raccontarmi ogni dettaglio della sua notte con Sara, la sua voce al telefono era ancora carica di emozione, un misto di lussuria e complicità che mi aveva travolto. Ero completamente eccitato, il respiro corto, il desiderio che mi pulsava nelle vene. “Sei veramente incredibile, Cat,” le dissi, la voce roca, incapace di nascondere quanto mi avesse fatto effetto. “Non sarebbe una cattiva idea prendere i contatti di Sara… magari quando tornate ha voglia ancora, e potremmo giocare in tre.”
Dall’altro lato del telefono, sentii il sorriso sornione di Cat, quel tono malizioso che conoscevo così bene. “Ci avevo già pensato,” rispose, con una nota di soddisfazione nella voce. “Ho i suoi contatti, e credo che Sara sarebbe più che felice di rivederci… insieme.”
Quelle parole mi fecero battere il cuore più forte, l’immagine di noi tre, intrecciati in un gioco di passione, che si formava vividamente nella mia mente. Cat, con la sua sensualità dominante, Sara, con la sua timidezza che nascondeva un desiderio ardente, e io, pronto a perdermi tra loro. Sapevo che il ritorno di Cat avrebbe portato nuove avventure, nuovi tradimenti, e un piacere che non vedevo l’ora di condividere.

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