incesto
Giochiamo al dottore Part. 3


11.04.2025 |
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"Senza dire una parola, le si avvicinò, le tirò via gli short con un gesto rapido, lasciandola nuda dalla vita in giù, e la fece piegare a 90 gradi sul..."
Dopo un viaggio di 4 ore carico di passione, Anna e Carlo arrivarono finalmente al piccolo appartamento che avevano affittato a Rimini, un monolocale semplice ma accogliente vicino alla spiaggia. La casa aveva un’aria estiva: pareti bianche, un letto matrimoniale con lenzuola bianche, una piccola cucina con un tavolo di legno chiaro, e una finestra che si apriva su un balconcino con vista sul mare. L’odore di salsedine entrava dalla finestra, mescolandosi al profumo di pino della Panda Cross che avevano appena parcheggiato. I due scaricarono le valigie, posandole vicino al letto, e si guardarono con un sorriso complice, ancora carichi dell’energia del viaggio. “Siamo arrivati,” disse Carlo alla sorella, passandosi una mano tra i capelli castano scuri, la t-shirt dei Metallica leggermente sudata che aderiva al suo torace villoso. Anna, con i suoi short bianchi e la camicetta lilla, gli si avvicinò, gli occhi azzurro cielo che brillavano di eccitazione. “Sì, ma prima di sistemarci… dobbiamo fare la spesa, altrimenti stasera non abbiamo niente da mangiare,” disse, ma il suo tono era malizioso, e prima che il fratello potesse rispondere, lei lo afferrò per il collo, tirandolo a sé per un bacio appassionato.
Le loro labbra si incontrarono con urgenza, le lingue che si intrecciavano in un bacio profondo e umido, un fuoco che non si era mai spento dal viaggio. Anna, con un gesto rapido, infilò di nuovo la mano tra le gambe di Carlo, accarezzandolo sopra i pantaloncini, sentendo il suo cazzo che si induriva sotto le sue dita. “Cazzo, Anna, sei insaziabile,” mormorò lui contro la sua bocca, ma lei sorrise, un sorrisetto provocante che lo fece fremere. Con un movimento deciso, si abbassò gli short bianchi, lasciandoli cadere a terra insieme al perizoma striminzito, rivelando la sua fica completamente depilata, già bagnata e pronta. “Cominciamo bene questa vacanza, dai… scopami tutta e vienimi dentro,” gli sussurrò, la voce roca di desiderio.
Carlo non se lo fece ripetere due volte e subito leccò la fiaa della sorella. Poi la sollevò di peso, posandola sul tavolo della cucina, le gambe di Anna che si aprivano per accoglierlo. Le sue mani ruvide le accarezzarono le cosce, aprendole ancora di più, e con un gesto rapido si abbassò i pantaloncini, il cazzo duro che spuntava, già pulsante di desiderio. “Sei bellissima,” le disse, e poi la penetrò con un affondo lento ma deciso, il cazzo che scivolava nella sua fica calda e bagnata, facendola gemere forte. “Sì, Carlo… scopami,” ansimava Anna, le mani che si aggrappavano al bordo del tavolo, il corpo che si inarcava verso di lui.
Carlo iniziò a muoversi, i colpi che si facevano sempre più veloci e profondi, il tavolo che scricchiolava sotto il loro peso. La fica di Anna lo avvolgeva, stretta e umida, e ogni affondo la portava più vicina al limite. “Cazzo, sei così bagnata,” grugnì Carlo, le mani che le stringevano i fianchi, il sudore che gli colava lungo la schiena villosa. Anna, con il viso arrossato e gli occhi socchiusi, sentiva il piacere montare dentro di lei, un’onda che non poteva più trattenere. “Sto venendo, Carlo!” urlò, e con un gemito violento esplose in uno squirting potente, schizzi caldi che bagnavano il pavimento della cucina e il tavolo sotto di lei, un piacere che le scuoteva tutto il corpo.
Carlo, sentendo orgasmo della sorella, non riuscì a trattenersi. “Ti vengo dentro, Anna,” ansimò, e con un ultimo affondo le riempì la fica di sborra calda, fiotti che la inondavano, un piacere che lo fece tremare. Anna, che da mesi prendeva la pillola, si lasciò andare completamente, accogliendo ogni goccia con un sorriso soddisfatto, il corpo ancora scosso dai fremiti dell’orgasmo.
Dopo qualche istante, si tirarono su, ridendo tra i respiri affannati. “Beh, direi che abbiamo iniziato bene,” disse Anna, dandogli un bacio leggero sulle labbra, mentre si rimetteva gli short. “Ora però andiamo a fare la spesa, o stasera moriamo di fame,” aggiunse, e Carlo annuì, ancora stordito dal piacere.
Al supermercato vicino, i due comprarono tutto il necessario per i giorni di vacanza: insalata fresca, cetrioli, yogurt, pasta, qualche bottiglia di vino, e snack per le serate in spiaggia. Anna, ancora con il viso arrossato dall’eccitazione, sceglieva gli ingredienti con cura, mentre Carlo la seguiva, lanciandole occhiate maliziose ogni tanto.
Tornati a casa, sistemarono la spesa nella piccola cucina, posando tutto sul tavolo ormai asciutto dopo la loro avventura precedente. Mentre Anna riponeva lo yogurt nel frigo, Carlo prese in mano un cetriolo lungo e stretto, un sorriso ironico che gli increspava le labbra. “Ma questo lo hai preso per te, eh?” le disse, sventolandolo davanti a lei con un’aria provocatoria. Anna lo guardò, e invece di ridere, alzò il tiro, un sorrisetto malizioso sulle labbra. “Perché, vuoi provare a vedere se entra?” gli rispose la sorella, la voce carica di sfida.
Carlo sentì un’ondata di eccitazione travolgerlo. La sorella era una vera porca, e lui non poteva resisterle. Senza dire una parola, le si avvicinò, le tirò via gli short con un gesto rapido, lasciandola nuda dalla vita in giù, e la fece piegare a 90 gradi sul tavolo della cucina. “Cazzo, Anna, sei incredibile,” mormorò, inginocchiandosi dietro di lei, le mani che le aprivano le chiappe, rivelando il suo buco del culo vergine, piccolo e stretto. Iniziò a leccarlo, la lingua che scivolava intorno all’ano con movimenti lenti e sensuali, lubrificandolo con la saliva, facendola gemere forte. “Sì, bravo… hai capito dove lo voglio, vedo,” ansimò Anna, il corpo che tremava di piacere sotto il suo tocco.
Carlo continuò a leccarla, la lingua che entrava e usciva, preparando il suo buco con cura, mentre con una mano le accarezzava la fica, sentendo quanto fosse già bagnata. Poi prese un flacone di olio d’oliva dalla cucina – un lubrificante improvvisato ma efficace – e ne versò un po’ sul cetriolo, spalmandolo con cura, e un po’ sul buco del culo di Anna, massaggiandola con le dita per assicurarsi che fosse pronta. “Ci siamo,” le disse, e con un movimento lento iniziò a infilarle il cetriolo nel culo, centimetro dopo centimetro, sentendo la resistenza iniziale che cedeva piano.
Anna gemette forte, un misto di dolore e piacere che la faceva fremere, il corpo che si inarcava contro il tavolo. “Sì, Carlo… spingilo, sverginami il culo” lo incitava, e lui obbedì, muovendo il cetriolo sempre più forte, dentro e fuori, un ritmo che la portava al limite. “Cazzo, sto venendo!” urlò Anna, e con un grido esplose in uno squirting ancora più violento e abbondante di prima, schizzi caldi che bagnavano il tavolo, il pavimento, e persino le gambe di Carlo, un orgasmo che la fece tremare incontrollabilmente.
Carlo, eccitato oltre ogni limite, non tolse il cetriolo dal culo della sorella. La fece girare, il viso arrossato e gli occhi lucidi di piacere, e la baciò dolcemente, un contrasto con la passione selvaggia di poco prima. Le loro lingue si intrecciarono in un bacio lento e profondo, mentre Carlo si abbassava i pantaloncini, il cazzo duro che pulsava di desiderio. Con il cetriolo ancora nel culo di Anna, la penetrò nella fica, il cazzo che scivolava dentro con facilità, riempiendola completamente.
La scopò con passione, i colpi profondi e ritmici, il cetriolo che si muoveva leggermente a ogni affondo, un doppio piacere che fece urlare Anna di godimento. “Sì, Carlo… riempimi,” ansimava, le mani che si aggrappavano alle sue spalle villose, il corpo che si inarcava contro di lui. Carlo, al limite, esplose dentro di lei, sborrando nella sua fica, fiotti caldi che la inondavano, un orgasmo che lo fece tremare, mentre Anna veniva di nuovo, il suo squirting che si mescolava alla sborra di Carlo, bagnando il tavolo sotto di loro.
Esausti, i due si accasciarono sul tavolo, i respiri affannati, i corpi sudati. Carlo, con un sorriso soddisfatto, le accarezzò il viso, posandole un bacio leggero sulla fronte. “Sai, Anna,” le disse, la voce roca ma carica di promesse, “per tutta la vacanza userò sempre il tuo culo per venire. Questo è solo l’inizio.” Anna rise piano, gli occhi azzurro cielo che brillavano di desiderio. “Non vedo l’ora,” rispose, e in quel momento seppero entrambi che quella vacanza sarebbe stata indimenticabile.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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