incesto
Giochiamo al dottore Part. 2


11.04.2025 |
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"Carlo indossava pantaloncini corti di jeans e una t-shirt nera dei Metallica, il suo gruppo preferito, che gli aderiva al torace villoso, mettendo in..."
L’ultima settimana di luglio era finalmente arrivata, e l’eccitazione dei due fratelli Anna e Carlo era palpabile. Dopo mesi di pianificazione, stavano preparando le valigie i loro genitori era contentissimi che andassero insieme e che Carlo si prendesse cura della sorella, la madre gli aveva raccomandato “bada a tua sorella e non farti le canne”; nel loro paesino lombardo, con il sole che filtrava dalle finestre e un’energia frizzante nell’aria tutto sembrava magico. Carlo indossava pantaloncini corti di jeans e una t-shirt nera dei Metallica, il suo gruppo preferito, che gli aderiva al torace villoso, mettendo in risalto le braccia muscolose. Anna, con un sorriso che non riusciva a nascondere, aveva scelto un look estivo: short bianchi aderenti che le lasciavano scoperte le gambe snelle, e una camicetta lilla leggera che svolazzava a ogni movimento, dando un’aria fresca e seducente. La Panda Cross di Carlo, appena comprata con i soldi guadagnati dai lavori invernali, era parcheggiata davanti casa, pronta per il viaggio. La macchina era piccola, ma i due erano riusciti a caricare tutto: due valigie, una borsa frigo con birre e snack, e un paio di teli da mare. “Siamo pronti, Anna?” chiese Carlo, chiudendo il bagagliaio con un sorriso soddisfatto. “Prontissima!” rispose lei, saltellando sul posto, gli occhi azzurro cielo che brillavano di entusiasmo e con lo stesso entusiasmo di una scolara abbraccio suo fratello.
Salirono in macchina, e appena Carlo mise in moto, l’avventura iniziò. La strada verso la Romagna era lunga, circa 4 ore, ma i due erano troppo eccitati per sentirne il peso. Anna, seduta al posto del passeggero, non riusciva a stare ferma: canticchiava una canzone pop che passava alla radio, tamburellava le dita sul cruscotto, e ogni tanto lanciava occhiate maliziose al fratello. Appena si allontanarono dal paese, lasciandosi alle spalle il paesaggio lombardo e imboccando l’autostrada, Anna si fece più audace.
Senza dire una parola, infilò una mano nei pantaloncini del fratello, le sue dita che sfioravano il tessuto dei boxer, trovando subito il suo cazzo che iniziava a indurirsi sotto il tocco. Carlo sorrise, un sorrisetto sornione che gli increspava le labbra. “Anna, cazzo, siamo appena partiti,” disse, la voce roca, ma con un tono che tradiva il suo divertimento. “Lo so,” rispose lei, con un sorrisetto malizioso, “ma sarà un viaggio lungo… e io ho voglia di divertirmi.”
Le sue dita si fecero più insistenti, accarezzandolo sopra i boxer, e in pochi minuti il cazzo di Carlo era così duro che usciva dai pantaloncini, la cappella che spuntava dall’elastico, pulsante e già umida di desiderio. Anna si leccò le labbra, gli occhi che brillavano di eccitazione, e senza esitazione si chinò sul cazzo del fratello, la bocca che lo accoglieva con un calore umido e avvolgente. Iniziò a succhiarlo, la lingua che girava intorno alla cappella con movimenti lenti e sensuali, poi lo prese più a fondo, le labbra che si stringevano intorno all’asta, succhiando con una passione che fece gemere Carlo.
“Porca troia, Anna,” ansimò lui, le mani che stringevano il volante, cercando di mantenere il controllo della macchina. La Panda Cross sbandò leggermente, costringendo Carlo a rallentare, ma non riuscì a fermarsi: il piacere che Anna gli stava dando era troppo intenso. Lei lo succhiava con avidità, la bocca che si muoveva su e giù, la lingua che lo leccava con maestria, mentre con una mano gli accarezzava le palle, sentendo quanto fossero già piene.
Carlo, con il respiro corto, non poté fare a meno di ricambiare. Infilò una mano negli short bianchi di Anna, le sue dita che scivolavano sotto il perizoma striminzito che indossava, trovando il suo culo vergine, liscio e morbido. Iniziò a massaggiarlo, le dita che sfioravano l’ano con movimenti lenti, un contatto che fece gemere Anna contro il suo cazzo, mandandogli vibrazioni di piacere che lo portarono al limite. “Cazzo, sei così stretta,” mormorò, il dito che premeva appena, senza penetrarla, ma facendola fremere di desiderio.
Anna, ormai troppo vogliosa e calda per trattenersi, si tirò su per un momento, il viso arrossato, le labbra lucide di saliva. Con un gesto rapido, si tolse gli short bianchi, lasciandoli cadere sul pavimento della macchina, e si girò leggermente sul sedile, mostrando a Carlo la sua fica, completamente depilata, già bagnata e gonfia di eccitazione. “Guarda quanto sono pronta per te,” gli disse, la voce roca, aprendo leggermente le gambe per dargli una vista perfetta. Carlo, con gli occhi spalancati, sentì il cazzo pulsare ancora di più, il desiderio che lo travolgeva “sei proprio una troia sorellina”.
Ma Anna non aveva finito. Si chinò di nuovo su di lui, riprendendo a succhiarlo con una passione ancora più intensa, la bocca che lo ingoiava tutto, la gola che si contraeva intorno alla sua lunghezza. Lo succhiava con movimenti veloci, le labbra che si stringevano, la lingua che lo leccava con avidità, mentre con una mano si toccava la fica, gemendo contro di lui. Carlo non riuscì a resistere: “Sto venendo, Anna,” ansimò, e con un ultimo affondo esplose, schizzi caldi di sborra che le inondarono la bocca. Anna bevve tutto, succhiando ogni goccia con avidità, la lingua che puliva la cappella, assicurandosi di non lasciarne nemmeno una traccia.
Quando ebbe finito, si tirò su, le labbra ancora lucide, e lo guardò con un sorriso soddisfatto, gli occhi azzurro cielo che brillavano di desiderio. “Lo sai che sei tutto mio, vero?” gli disse, la voce carica di malizia. “E quando ho sete, lo prendo.” Carlo rise, il respiro ancora corto, il cuore che gli batteva forte. “Sei una pazza, Anna,” rispose, ma il suo sorriso diceva tutto: quella vacanza sarebbe stata indimenticabile.
Il viaggio era appena iniziato, e la Romagna li aspettava, ma una cosa era certa: i due fratelli Anna e Carlo avevano già acceso un fuoco che non si sarebbe spento facilmente e la casa a mare che avevano affittato li aspettava con tante sorprese.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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