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ORIGA Part. 4


di Membro VIP di Annunci69.it Efabilandia
11.04.2025    |    204    |    0 8.7
"I giorni passarono, e arrivò una mail ai partecipanti: il numero minimo non era stato raggiunto per l’evento, e sarebbe stato annullato a meno che non..."
Quando Antonio, un noto imprenditore nel mondo dei mobili, 48 anni, fisico robusto ma non troppo, seppe da Carlo dell’evento dell’Origa, fu subito eccitato all’idea. Carlo gli spiegò che bisognava registrarsi online, pagare una quota di iscrizione iniziale e, se scelti e invitati, saldare il costo dell’evento per accedere alla location segreta. Tornato a casa, Antonio cercò di convincere sua moglie Jenny, 38 anni, alta 1,70, bionda con una quarta di seno, a partecipare, descrivendo l’evento come “divertente”. Jenny, però, era titubante e chiese tempo per pensarci. Nel frattempo, Antonio, di nascosto, iscrisse entrambi, compilando la documentazione e allegando le foto profilo. Anche Carlo si registrò con la sua amante Vania, 25 anni, bellissima e sverginata, mentre Armando, 65 anni, ancora pieno di energia sessuale, si iscrisse insieme alla sua vicina di casa, Caterina, una duchessa libertina di 64 anni, un po’ in carne ma molto disinibita.
I giorni passarono, e arrivò una mail ai partecipanti: il numero minimo non era stato raggiunto per l’evento, e sarebbe stato annullato a meno che non rinunciassero al premio finale. Tutti, separatamente, accettarono di rinunciare. Antonio continuò a persuadere Jenny, minimizzando: “Siamo solo in tre coppie, sarà un gioco leggero.” Alla fine, Jenny accettò. Poco dopo arrivarono le lettere di convocazione con luogo e data.
La sera dell’evento, i partecipanti si presentarono alla villa segreta. All’ingresso, oltre ai test salivari e del sangue, c’era una novità: potevano scegliere tra indossare la maschera numerata o un ciondolo al collo con il numero. Jenny e Antonio scelsero il ciondolo numero 3, Carlo e Vania il numero 1, Caterina e Armando il numero 2. Dopo i controlli, si spogliarono nei camerini, fecero la doccia obbligatoria e ricevettero i sacchetti neri con gel anale, deodorante, una barretta energetica e, per le donne, uno strap-on.
Il salone era pronto, con il divano circolare rosa e blu, le luci soffuse e le quattro ruote lungo le pareti. I partecipanti si disposero nudi: gli uomini sulla parte blu, le donne su quella rosa. Il Gran Maestro, in tunica di pelle nera, gridò: “ORIGA!” e tutti risposero in coro: “ORIGA!” La prima ruota girò: numero 3. Antonio (uomo, numero 3) e Jenny (donna, numero 3) si guardarono. La seconda ruota: Maschio. La terza: Culo. La quarta: 6 minuti. La prima ruota girò per il partner: numero 1. Carlo (uomo, numero 1) si alzò, il cazzo già duro.
Antonio si posizionò al centro del divano a carponi, il culo robusto esposto, mentre Carlo si lubrificava il cazzo con il gel anale. “Ti sfondo, amico,” ringhiò Carlo, spingendo il cazzo nel culo di Antonio con un affondo deciso, facendolo urlare. “Cazzo… sei stretto, stronzo,” grugnì Carlo, inculandolo con colpi profondi, le palle che sbattevano contro le sue natiche. Antonio gemeva, il cazzo duro che oscillava sotto di lui, un misto di dolore e piacere che lo faceva tremare. Dopo 6 minuti intensi, Carlo si fermò, senza venire, e la donna arbitro segnò zero orgasmi.
La ruota girò di nuovo: numero 1. Carlo (uomo, numero 1) fu estratto ancora. La seconda ruota: Maschio. La terza: Bocca. La quarta: 4 minuti. La prima ruota per il partner: numero 2. Armando (uomo, numero 2), 65 anni, si alzò, il cazzo rugoso ma duro. Carlo si inginocchiò davanti a lui, il viso teso. “Succhiamelo, porco,” ordinò Armando, e Carlo obbedì, prendendo il cazzo in bocca, la lingua che leccava la cappella mentre Armando gemeva forte, spingendo l’asta nella sua gola. “Cazzo… succhi bene,” ansimava Armando, ma i 4 minuti non bastarono per farlo venire.
La ruota girò: numero 1. Vania (donna, numero 1) si alzò, il corpo snello e la fica depilata che attiravano gli sguardi. La seconda ruota: Femmina. La terza: Bocca. La quarta: 8 minuti. La prima ruota per la partner: numero 2. Caterina (donna, numero 2), 64 anni, si stese sul divano, le cosce grasse aperte, la fica pelosa e bagnata esposta. “Leccamela, troietta,” ordinò, e Vania si chinò, la lingua che scivolava sulle sue grandi labbra, succhiando il clitoride con avidità. “Cazzo… sì, leccami la fica, piccola puttana,” gemeva Caterina, le mani che le spingevano la testa contro la sua carne. Vania leccava con furia, la fica di Caterina che schizzava dopo pochi minuti, un orgasmo che la fece urlare. “Segnato!” gridò l’arbitro.
La ruota girò ancora: numero 3. Jenny (donna, numero 3) si alzò, il corpo slanciato e il seno sodo in vista. La seconda ruota: Femmina. La terza: Pene. La quarta: 6 minuti. La prima ruota per la partner: numero 2. Caterina, ancora tremante dall’orgasmo, si posizionò a carponi. Jenny indossò lo strap-on, un dildo nero spesso, e lo lubrificò. “Ti sfondo il culo, vecchia troia,” disse, spingendo il dildo nel culo di Caterina con un affondo, facendola urlare. “Cazzo… sì, inculami!” gridava Caterina, mentre Jenny la scopava con colpi profondi, il dildo che le apriva il culo, un altro orgasmo anale che la fece schizzare sul divano. “Segnato!” annunciò l’arbitro.
Il Gran Maestro alzò le braccia. “Libera tutti!” gridò. “Ma al primo orgasmo, siete fuori!” Il salone esplose in un caos di corpi. Antonio e Armando, eccitati, presero Vania, la più giovane, e la portarono al centro del divano. “Ti facciamo a pezzi, puttanella,” ringhiò Antonio. Vania si mise a carponi, e Antonio le penetrò la fica con un affondo, mentre Armando le spingeva il cazzo nel culo, una doppia penetrazione che la fece urlare. “Cazzo… mi sfondate, porci!” gridava Vania, mentre i due la scopavano senza sosta, i cazzi che la riempivano, le palle che sbattevano contro di lei. Dopo pochi minuti, Antonio esplose, sborrandole nella fica, fiotti caldi che la inondavano, seguito da Armando, che le riempì il culo di sborra. “Fuori!” gridò l’arbitro, e i due si ritirarono, i cazzi gocciolanti, mentre Vania, piena di sborra, usciva dal gioco.
Nel frattempo, Carlo afferrò Jenny, spingendola sul divano. “Ti sfondo il culo, bionda,” ringhiò, lubrificandosi il cazzo e inculandola con un affondo brutale. “Cazzo… sì, inculami, porco!” urlava Jenny, il culo che si apriva sotto i suoi colpi. Carlo la scopava con furia, e dopo pochi minuti le sborrò dentro, fiotti caldi che le riempivano l’intestino. “Fuori!” gridò l’arbitro, e Carlo si ritirò, lasciando Jenny tremante, il culo gocciolante.
Vania, prima di uscire, prese lo strap-on e si avvicinò a Caterina. Sembravano nonna e nipote per la differenza d’età, ma il desiderio era palpabile. “Ti scopo, vecchia troia,” disse Vania, lubrificando il dildo e penetrando la fica di Caterina con un affondo. “Cazzo… sì, scopami, piccola puttana!” urlava Caterina, mentre Vania la scopava con colpi profondi, la fica che schizzava un ultimo orgasmo prima che entrambe uscissero dal gioco. “Segnato!” gridò l’arbitro.
Il divano si svuotò, i corpi esausti sparsi nel salone, sborra e succhi ovunque. La donna arbitro annunciò: “L’Origa è conclusa! I vincitori sono i partecipanti con più orgasmi, ma non riveleremo i loro nomi.” Un applauso stanco si levò, chiudendo una notte di piacere sfrenato.

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