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Prime Esperienze

Smargie la scoperta Part. 2


di Membro VIP di Annunci69.it Efabilandia
11.04.2025    |    222    |    0 8.0
"Un attimo di dolce contatto tra le nostre lingue, poi la sua bocca si irrigidisce, mentre sento i muscoli delle sue braccia e delle sue gambe contrarsi, ..."
È notte fonda, ma sono sveglio: troppi pensieri ed emozioni agitano la mia mente per consentirmi di riposare, e più cerco di rilassarmi più mi sento lucido e desto. Accanto a me sento il calore del corpo nudo di Smargie, la sua pelle morbida e delicata che sfiora la mia, risvegliando in me passioni mai sopite, i profumi della sua pelle, dei suoi capelli e della sua femminilità si uniscono in un aroma soave che eccita il mio olfatto, tanto che, quasi senza accorgermene, avvicino il mio viso alla sua spalla, sfiorandola con la punta del naso, per poi affondarlo nei suoi capelli, come se potessi imprimere indelebilmente questo profumo nella mia memoria, per poterlo poi richiamare ogni attimo in cui penserò a lei.
La stanza è appena rischiarata da una luce azzurrina che filtra dalla finestra socchiusa insieme ad una lieve brezza fresca, e questo pallido chiarore mi consente di seguire con lo sguardo il sinuoso profilo del suo corpo nudo, appena velato dal lenzuolo, di osservare il lento movimento del suo seno al ritmo dei battiti del cuore mentre il suo respiro produce appena un sussurro che spezza il totale silenzio della notte.
In questo momento la mia mente è schiacciata da talmente tanti pensieri da faticare ad assegnare loro un ordine logico, amore, passione, desiderio, si uniscono all'incredulità che ancora mi assale al pensiero dell'esperienza che sto vivendo, dei piaceri che ho provato in questa strana sottomissione, di quanto sia tremendamente eccitante sentirmi in suo potere, subire i suoi piaceri che tornano a me moltiplicati, ma insieme a tutto questo, un piccolo tarlo si insinua in me, un idea strana, che dovrei immediatamente scacciare, ma più cerco di pensare ad altro, più la fantasia galoppa sfrenata in visioni deliziose che mi invadono come se un altra persona si fosse impossessata dal mio corpo. Come guidate da forze invisibli vedo le mie mani che sollevano piano il lenzuolo, rivelando la nudità di Smargie in tutta la sua bellezza, poi scendo piano dal letto e mi avvicino al mobile lì accanto, prendo 3 candele e le accendo, posizionandole vicine sul comodino, illuminando con la loro luce diafana la principessa dormiente. Resto per un attimo incantato a guardarla, sdraiata su un fianco, rivolta verso la parete, le candele, appena ondeggianti al soffio che proviene dalla finestra, creano giochi di luce che sembrano accarezzare il suo sedere bellissimo, e mi trovo a seguire più volte con lo sguardo il suo profilo, dal collo fino ai piedi, e poi di nuovo sù, senza riuscire a distogliere lo sguardo, finché un suo movimento nel sonno mi desta da quella trance. La vedo girarsi supina, con la mano sinistra a scivolare lungo il letto nel punto in cui fino a pochi momenti prima si trovava il mio corpo, come a cercarmi nel sonno.
Questo movimento sembra ridare coraggio alla mia folle idea, mi scuoto dal torpore che stava avvinghiando la mia volontà e mi riavvicino al letto,.
Senza il minimo rumore raccolgo da terra le funi che sono ancora legate alle gambe del letto, e le poso accanto a lei, poi, con estrema delicatezza, inizio a legare prima i suoi polsi, poi le sue caviglie alle corde. Il cuore mi batte all'impazzata mentre stringo piano i nodi intorno alla sua liscia pelle, l'adrenalina sta divampando in me talmente forte da farmi tremare le mani, e sento la mia gola talmente riarsa per l'eccitazione che svuoterei un fiume, ma nonostante la tensione completo senza destarla il mio compito, tendendo poi piano le funi per lasciarla legata nella stessa posizione in cui mi ero trovato io non molte ore prima.
Per un attimo mi fermo a contemplare il risultato del mio lavoro, e non posso che trovarla ancora più bella vista così, in uno stato in cui mai l'avevo vista e mai avevo immaginato di poterla ammirare. Ma ora viene la parte più difficile, il momento della verità in cui capire se le molte intuizioni e sensazioni che ho avuto sono reali o solo un parto deforme della mia fantasia: quindi mi avvicino a lei, mi siedo sul letto accanto a lei e avvicino le mie labbra alle sue.
Le sue labbra sono calde al contatto delle mie, la mia lingua s’insinua lentamente tra di loro, mentre lei, nel dormiveglia, inizia a rispondere al mio bacio. Un attimo di dolce contatto tra le nostre lingue, poi la sua bocca si irrigidisce, mentre sento i muscoli delle sue braccia e delle sue gambe contrarsi, tendendo le corde, i suoi occhi si spalancano, stracciando il velo del sonno, lanciando lampi di rabbia e incredulità mentre prende rapidamente coscienza della situazione in cui si trova.
La sua bocca si stacca violentemente dalla mia mentre con tono estremamente adirato inizia ad inveire contro di me: "Ma sei impazzito? Che cazzo ti sei messo in testa? Sai che per questa cazzata ti punirò come non hai mai neppure immaginato, vero?"
"Lo so, principessa, e non vedo l'ora, ma ora non sono io quello che sarà punito, come puoi vedere."
"Tu sei completamente pazzo! Liberami subito, se non vuoi che mi arrabbi davvero! Questa cosa non mi piace per nulla, hai capito?"
"Non ti piace? Mi sembra che il tuo corpo la pensi in maniera diversa," ribatto, mentre la mia mano lentamente si avvolge intorno al suo seno e le mie dita si stringono intorno al suo capezzolo durissimo: la sua pelle è tutta un brivido, e il suo viso è rosso di collera… ma forse non solo per quello.
I miei occhi si posano sui suoi fissandoli, e vedo oltre alla rabbia anche la sorpresa e il disagio che prova rendendosi conto che in effetti il suo corpo ha reagito in maniera da lei inaspettata alla situazione. Il rossore delle sue guancie aumenta mentre, con espressione sempre furiosa, tira con le braccia le corde, e mentre le mie mani accarezzano il suo corpo che non sembra affatto dispiaciuto dalla situazione.
Ora rilassa i muscoli, abbandona un attimo la testa sul cuscino e torna a guardarmi: "Dai cucciolo, ora basta, ti prego, liberami e non ne parliamo più…"
"Ma guarda guarda, ora siamo già molto più dolci con le parole. Certo che posso liberarti, ma la domanda è: lo vuoi davvero?" e mentre le parlo, sfioro con le labbra il suo ventre, passando sull'ombelico e mi avvicino alle cosce. "Perché vedi, io posso sentire benissimo il profumo della tua eccitazione. So cosa si prova nella tua situazione, e sento che anche tu stai provando emozioni intense, anche se vorresti negarlo. Facciamo una cosa: ora verrò lentamente verso le tue labbra e le bacierò, e se vorrai interrompere tutto, non dovrai fare altro che rifiutare il mio bacio, ma se lo accetti, poi sarò sordo ad ogni tua supplica, principessa."
Il mio volto risale piano verso il suo, i miei occhi non lasciano i suoi nemmeno per un attimo, cercando di leggere nel suo sguardo quale decisione prenderà. Mentre passo sul suo seno, le mie labbra sfiorano i suoi capezzoli, ancora duri, soffermandosi un attimo, per prenderne uno delicatamente tra i denti, stringendolo piano piano per vedere la rabbia nei suoi occhi… ma anche l'eccitazione sul suo viso, e le sue labbra che si stringono come volesse mordersele, e il suo respiro farsi più rapido. Con un'ultima leggera leccata lascio libero il capezzolo e risalgo tra i seni e lungo il suo collo fino a trovarmi a pochi millimetri dalle sue labbra, sempre fissandola profondamente nel mare azzurro impenetrabile dei suoi occhi, nei quali vedo rabbia, desiderio, e soprattutto ostinazione: lei sà che l'ho sfidata. Vedo tutti i dubbi e le paure mischiarsi al desiderio di capire perché si sente così eccitata da questa situazione, e la voglia di dimostrarmi che lei è migliore in tutto, anche in questo.
Le mie labbra si avvicinano ancora alle sue, ora sento il suo respiro sulle mie labbra, mentre i miei occhi non si distaccano dai suoi, il tempo sembra interminabile mentre aspetto di vedere se distoglierà il volto dal mio, ma le mie labbra si posano sulle sue, ne prendono possesso e le nostre lingue si intrecciano in un lungo bacio appassionato.
Ora capisco di aver visto bene sotto la sua maschera forte, e di aver trovato la sua più nascosta fantasia, Mentre la bacio, le mie mani si stringono sui suoi seni e le dita sui suoi capezzoli, seni abituati da sempre solo a dolci carezze e infinite attenzioni; sento nella sua bocca il suo dolore misto al suo piacere che si espande, mentre le sue labbra stringono le mie in un abbraccio violento e la sua lingua sembra voler urlare al suo posto contro la mia.
A malincuore allontano la mia bocca dalla sua per osservarla di nuovo: il suo sguardo è ancora un misto di rabbia e ferocia, ma il colore del suo viso non nasconde l'eccitazione che la sta travolgendo, e il suo corpo è percorso da un mare di fremiti involontari che, come onde impazzite, spezzano tutti i suoi argini mentali.
Riavvicino le mie labbra baciandole il collo, prima delicatamente, poi permettendo ai miei denti di indugiare sempre di più sulla sua candida pelle della quale sento l'elasticità, la morbidezza e il sapore dolce, i brividi e tremiti che l'attraversano ogni volta che la stringo più forte sembrano espandersi nella mia bocca, e mi accorgo quasi sgomento che è una sensazione davvero esaltante: il ricordo del misto di dolore e piacere che provo io, quando i suoi morsi lacerano appena il mio corpo, si unisce alla sublime sensazione di sentire lei ora sottomessa alle stesse emozioni.
Con lenti e misurati morsi scendo lungo la sua gola raggiungendo il seno e i capezzoli che, rosei e turgidissimi, sembrano volersi staccare dal corpo di Smargie per raggiungere la mia bocca, che voracemente si getta su di essi, aggredendoli con un combinato attacco di denti e lingua fino a lasciarli duri e doloranti, mentre sento distintamente i gemiti di piacere a stento trattenuti della mia padrona ora schiava del suo stesso orgoglio.
Improvvisamente mi alzo dal letto e ritorno ad osservarla silenzioso: impiega un lungo attimo a riprendere il controllo sul proprio respiro, che da affannoso ritorna lentamente normale, mentre i nostri sguardi tornano a congiungersi.
Non posso non vedere le lente e ritmiche contrazioni che muovono le sue cosce ed il suo ventre. Lei nota cosa ha attirato la mia attenzione e, stringendo le labbra quasi con rabbia, immobilizza il suo corpo per poi fissarmi con aria di sfida, anche se la sua eccitazione è così evidente da trasparire in ogni parte del suo corpo stupendo. Sempre guardandola negli occhi mi avvicino al comodino, con movimenti delicati prendo una delle candele rosse e avanzo verso di lei, che ora ha uno sguardo un po' agitato, mi siedo sul lato del letto e apoggio la mia mano sinistra sulla sua, ancora chiusa a pugno, facendola aprire lentamente, poi con il dito inizio a tracciare piccole spirali sul suo palmo, mentre avvicino la candela.
La cera rossa ribolle traslucida nella vasca che si è formata intorno allo stoppino acceso, e guardarla ha un effetto quasi ipnotico: il ricordo della sensazione di quelle gocce calde su di me e dell'eccitazione provata è ancora vivido in me, e mi accorgo che è talmente simile alla sensazione di eccitazione che provo ora al pensiero di lasciare cadere quelle gocce di lava sulla sua candida e liscia pelle da farmi finalmente comprendere quanto in realtà i nostri piaceri siano strettamente collegati in ogni attimo.
Avvicino la candela, e le prime goccioline iniziano a macchiare di rosso il suo palmo che sussulta ma resta stoicamente aperto. Osservandola attentamente, vedo paura e piacere nei suoi occhi mentre con i denti tormenta il suo labbro inferiore; giro poi piano intorno al letto per ripetere l'operazione sull'altra mano, accompagnato dal suo respiro che si è fatto nuovamente affannoso. Poi avvicino la candela ai suoi stupendi piccoli seni, tracciando sottili spirali rosse intorno ad entrambi, mentre lei trattiene a stento i lamenti che diventano gemiti quando le gocce roventi prima si tuffano come cascata nel suo piccolo ombelico e poi velano di rosso trasparente l'interno bianchissimo delle sue morbide cosce, per poi terminare, sempre osservandola negli occhi, spegnendo lentamente la candela con il palmo della mia mano sinistra per condividere con lei dolore e piacere di quel momento.
È proprio buttando a terra la candela spenta che mi accorgo di essere tremendamente eccitato, chissà da quanto tempo, e noto che anche lei ha ripreso quei piccoli inconsci movimenti pelvici che indicano il suo desiderio. Mi decido quindi a slegare le sue gambe, per poi avvicinare il mio viso al suo inguine: il suo profumo è molto forte e la sua grande eccitazione evidente, mentre la mia bocca si impossessa avidamente del suo dolce frutto, alternando sapientemente lenti e profondi baci a dolorosi mordicchiamenti concentrati soprattutto sul suo eccitatissimo clitoride, causandole forti contrazioni e gemiti che, ormai incontrollati, sfociano in forti gemiti di liberazione, dolore ed estasi, fino a culminare in un tremulante urlo nel momento dell'orgasmo così a lungo atteso.
Mentre è agitata dalle contrazioni del piacere, la mia bocca e miei denti continuano a sollecitare i suoi punti sensibili e a strapparle gemiti e urla, fino a lasciarla spossata, continuando lentamente ad esplorare la sua intimità con l'aiuto della mia mano, soffermandomi sempre più a lungo sulla sua piccola verginità posteriore. So, per via di confessioni fattemi durante il gioco dell'elastico, che in realtà prova il desiderio di provare ad essere penetrata anche lì, ma la sua natura dominante non ha mai ceduto su quel punto che ritiene una concessione troppo grande: ma ora è legata, sottomessa e in mio potere; per la prima volta nella sua vita può essere davvero posseduta anima e corpo.
Questi pensieri devono attraversare anche la sua mente, perché vedo la paura e l'eccitazione lampeggiare dai suoi occhi mentre, inginocchiato sul letto, sollevo il volto dal suo grembo e lentamente alzo le sue stupende e sinuose gambe, appoggiando i suoi polpacci alle mie spalle, e porto molto delicatamente il mio membro marmoreo a contatto con il suo ano.
I suoi occhi di ghiaccio incontrano i miei mentre inizio a fare una lenta ma costante pressione, vedo la sua bocca aprirsi, ma l'unico suono che esce è un gemito misto di piacere e dolore quando inizio a penetrarla. Sembra che il tempo si sia quasi del tutto fermato, come fosse dilatato, fin quando penetro interamente nel suo corpo; le mie mani, contratte dall'eccitazione, stringono forte le sue ginocchia mentre le sue gambe si chiudono intorno al mio collo quasi con violenza.
Dopo un attimo di immobilità dentro di lei, inizio lenti e ritmati movimenti, sempre guardandola negli occhi: ma ormai il suo sguardo è perso e velato dall'eccitazione, la sua testa oscilla veloce a destra e sinistra mentre le sue braccia si agitano, tendendo terribilmente la corda che fissa ancora le sue mani al letto; con l'accellerare del mio movimento le sue gambe irrigidite stringono sempre più impazzite la mia testa, e la sua bocca lancia lunghi lamenti inframmezzati da sospiri sfrenati… sento che il nostro piacere si avvicina, ma una piccola parte di me non può fare a meno di pensare che, terminata questa breve e irripetibile parentesi, tornerò ad essere totalmente suo e che sicuramente subirò più e più volte la penetrazione che sto infliggendo a lei ora; ed è con la mente invasa da questo pensiero ugualmente spaventoso ed eccitante che esplodo insieme a lei in un lungo e meraviglioso orgasmo accompagnato dalle sue alte grida e dai miei profondi ansiti.
Restiamo poi a lungo immobili, il respiro che da ansimante si fà sempre più lento, il rossore che scema piano dai nostri volti, i nostri sguardi che lentamente focalizzano l'uno quello dell'altro. Poi i suoi occhi, che da languidi e assenti tornano lucidi e feroci, sanciscono come un colpo di cannone la fine di tutto. Voltando appena la testa, poso un ultimo piccolo bacio alla sua gamba sinistra e, scivolando dolcemente sopra di lei, allungo le mani verso i suoi polsi liberandoli; distolgo lo sguardo dai suoi occhi e attendo, con il cuore in gola, quello che succederà.
Le sue mani si avvicinano piano al mio collo, le sento stringere un po’ lungo le spalle, poi Smargie mi abbracccia forte, con possesso avvicinando il volto al mio collo, e l'ultima cosa che sento è un sussurro al mio orecchio: "Cucciolo, è stato meraviglioso… Ma la pagherai, non hai nemmeno idea di quanto la pagherai." Così dicendo si mette su di me e mi riempie la bocca con la sua urina calda che bevo tutto avidamente.
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