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Prime Esperienze

Una Giornata di pioggia


di romualdo75
17.03.2025    |    39    |    0 8.0
"Sbircia dentro quel tanto che basta per incrociare quel lampo verde, mi strizza l'occhio e mi dice "buona giornata" e si allontana ridendo..."
Piove a dirotto, brutta giornata per lavorare. Parcheggiare la macchina e entrare nei negozi dei clienti wow!
Borsa, tablet, telefono, depliants e immancabile ombrello! Piove a dirotto è un'impresa anche uscire dalla macchina.
Unica nota positiva della mia giornata: non sono solo! C'è la mia collaboratrice, la sto formando professionalmente.
Mi accompagna per imparare per vedere come lavoro, sono il suo mentore.
Che bellezza! 24 anni meno di me, trent'anni passati da poco, un metro e settanta atletica.....
Terza abbondante, un lato b che ho battezzato " Francis " il culo parlante, chi ha la mia età sa che faccio riferimento ad un vecchio film.....
Comunque parla veramente e quello che mi dice sono solo sussurri...mi viene in mente di mettere la mia faccia di fianco e farmi un selfie senza che se ne accorge e mandarlo al mio migliore amico...che matto! Senza contare poi che è posizionato su uno stacco di gambe da paura .... e poi quegli occhioni.... Un verde impossibile da spiegare nella sua intensità
Mi guardano languidi talvolta si spalancano, mi fissano, ruotano e vanno dall'alto in basso, si stringono a fissare bene qualcosa che non capisco o faccio finta di non capire.
Devo pensare a lavorare!
Scendiamo dalla macchina, tengo io l'ombrello, ti riparo il più possibile, voglio prendermi cura di te e finisco per bagnarmi....
Ogni volta lo prendo io e faccio il galante sono tutto bagnato....
"Lascia che lo porto un pò io ..." mi dice.
"Va bene, perchè no." le rispondo io
Si appiccica a me come un'arsella allo scoglio tutta tesa per evitare che anche una sola goccia di pioggia mi raggiunga... che tenera!
Sento qualcosa di turgido al fianco, appena sotto la mia ascella...
E' il suo capezzolo, premuto sulla mia pelle e che si muove con ogni passo, lasciando dei graffi non sulla pelle ma sulla mia anima...
Arriviamo sulla soglia del negozio del cliente, sono confuso, sudato, forse bagnato dalla pioggia, il cuore a mille e qualcosa che preme con grande forza nei miei pantaloni, una gigantesca erezione si mostra in tutta la sua inopportuna prorompenza, subito nascosta con la borsa ma non sfuggita a quel meraviglioso lampo verde che esce dai suoi occhi e reagisce con una smorfia incomprensibile, misto di sorpresa e perplessità...
Entriamo nel negozio ho l'impressione che tutti mi guardano li....
Che vergogna, che figura meschina per un professionista navigato come me, non riesco ad aprire bocca dopo un "buongiorno" stentato con gli occhi bassi, non riuscire a parlare per un capezzolino!! Impensabile!
Disperato le dico in un orecchio: "fallo tu questo cliente, vediamo come te la cavi" .
Ha un sussulto non si sentiva pronta, forse era distratta da qualche pensiero. Adrenalina, parte come un missile presentazione perfetta argomenti dirompenti conclusione vincente. Vendita.
Usciamo, "non ero ancora pronta" mi dice stizzita mentre sale in auto.
"Si che lo sei! Sei stata fantastica ed hai raggiunto il tuo obiettivo al primo colpo, sei grande!" , ribatto.
Si scioglie. Arrossisce, mi sorride e mi guarda con i suoi occhioni, in quel momento smette di piovere e un raggio di sole colpisce il suo viso e la fa risplendere...
" Dici davvero?"
"Si"
le dico balbettando, guardandola estasiato, avvicinandomi non respinto al suo viso, finchè un lampo e un tuono vicinissimi ci riportano alla realtà.
Il raggio di sole è durato un istante, in pochissimo tempo la pioggia è intensificata, ripartiamo ma le strade sono come fiumi , decidiamo di fermarci sotto un cavalcavia e aspettare che calmi...
Il luogo era in penombra, c'era una piazzola ci sentivamo al sicuro, non passava nessuno e i forti rumori della tempesta ci arrivavano smorzati.
Di nuovo quel lampo che parte dai suoi occhi verdi mi colpisce, ma questa volta mi rilassa mi sento a mio agio, Non serve dire nulla mentre le nostre bocche si avvicinano lentamente fino a toccarsi , neanche quando la frenesia aumenta, e ben presto noto i finestrini completamente appannati.Le slaccio il reggiseno e mentre mi lancio per baciare quelle meraviglie che mi dice: "impazzisco per gli uomini più grandi di me", poi arriva la domanda: " ti piace il face sitting? "
Ancora non sono servite parole per rispondere alla domanda è bastato uno sguardo e i nostri vestiti erano sparsi per la macchina, la mia mazza non più costretta dai pantaloni era libera di pulsare tra le sue mani mentre a me si offriva un magnifico panorama.
Sembrava dipinta da quanto era bella, il piccolo neo vicino alle grandi labbra risaltava nella totale assenza di pelo.
Si è appoggiata delicatamente sul mio viso , era bello sentire il tepore e il profumo di donna.
Ho cercato di rimanere lucido per approfittare al meglio di questa occasione. Ho fatto ricorso a tutta la mia esperienza per farla stare bene. La vedevo dimenarsi quando la mia lingua giocava frenetica tra la fica e il culetto; cercavo di non usare le mani o meglio le usavo per accarezzarle i glutei, le gambe e i seni, ma nella zona magica solo la faccia!
Uso la lingua, il naso, le labbra, i miei baffi, li metto dappertutto, li uso per sfregare e stimolare ogni singolo millimetro di quella splendida pelle.
Lei invece ha preso a ciucciarmelo intensamente ma con ritmo lento e costante; al tempo stesso i suoi fianchi si muovono caoticamente, spingono sul mio viso, lei sempre più bagnata sfega con forza la sua fica sul mio volto. La penetro col naso, la lingua, la mia lingua poi si fa spazio nel suo culetto sempre di più, umidi giochi accompagnati da fremiti suoi sempre più intensi e gemiti che diventano grida quando comincio a disegnare l'alfabeto con la lingua sul suo clitoride. Lo faccio una volta, la seconda arrivo alla f e vedo la sua schiena tendersi come un arco. Anche io però ero pronto a scoccare la mia freccia!
Solo a quel punto infatti, in piena estasi, completamente rapito da quella meraviglia che avevo sopra di me, mi ricordo che ho anche un cazzo, e il ritmo di lei sempre più indiavolato nell'orgasmo che la raggiunge, fa si che arriviamo insieme e sento come un fiume scorrere impetuoso nella sua bocca...
Non so quanto siamo rimasti così dopo, il tempo non esisteva e la luce cominciava ad aumentare, la tempesta era sempre più lontana..
Arriva il solito rumore molesto, questa volta non era un tuono, era un ragazzo con una pettorina gialla fosforescente che bussava al finestrino!
Lei è scomparsa ranicchiata sotto i sedili io prendo la giacca la metto sulle gambe e apro tre centimetri di finestrino.
"Tutto bene?" mi dice, "visto che acqua?"
"Si si tutto bene " mi affretto a dire io.
Sbircia dentro quel tanto che basta per incrociare quel lampo verde, mi strizza l'occhio e mi dice "buona giornata" e si allontana ridendo...
Noi ci guardiamo e scoppiamo a ridere a crepapelle.... E' tornato il sole!
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