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Scambio di Coppia

Il fine settimana sulla neve Part. 1


di Membro VIP di Annunci69.it Efabilandia
01.03.2025    |    508    |    0 9.0
"Alesia esclama: “Scusa, tesoro, non l’ho fatto apposta, sono duri da togliere..."
Si era deciso di trascorrere un weekend sulla neve, ma Alesia non aveva nulla di adatto per affrontare la montagna, un problema che la preoccupava e che non sapeva come confessarmi. Per fortuna, la sua amica Ana, un’esperta di neve nonostante non sapesse sciare, poteva aiutarla. Ana amava la settimana bianca, un rituale annuale con la sua comitiva di amici per rilassarsi, e sicuramente avrebbe avuto i consigli giusti. Alesia la chiamò: “Pronto, Ana, come stai? Ti chiamo per un consiglio: vogliamo fare un weekend sulla neve, ma non so proprio cosa mettere.” Ana rispose con entusiasmo: “Non ti preoccupare, ti do subito dei consigli su cosa comprare. Ma sai che mi farebbe piacere venire anche io? Se mi dite in che comprensorio andate, potrei raggiungervi.”
Alesia, entusiasta, replicò: “Ma dai, dici sul serio? Ne sarei felicissima, anche perché non so sciare e rischio di restare sola tutto il giorno. Almeno staremo insieme!” Ana la rassicurò: “Non ti preoccupare, sarai bravissima, non è difficile imparare. Per l’abbigliamento, ti serve un ottimo intimo termico, una tuta da sci, meglio se in due pezzi, più pratica per noi donne, calzettoni caldi e guanti validi, meglio se riscaldati.” Alesia, sollevata, rispose: “Grazie, Ana, senza di te non avrei saputo che fare.” Ana propose: “Se vuoi, ti accompagno a comprare l’abbigliamento termico, Decathlon è perfetto.” Ma Alesia declinò: “Ti ringrazio, ma andrò con il mio amico, ci tiene a regalarmi tutto il necessario.”
Ana sorrise: “Il tuo amico è proprio ‘speciale’, eh? Fammi sapere dove andrete, così mi organizzo.” Alesia, sollevata, rispose: “Certamente, andremo all’Aqua Montis Resort, lo conosci?” Ana, sorpresa, esclamò: “Certo che lo conosco! È uno dei posti più belli della zona, con una Spa fantastica e un’ottima cucina. Ora chiamo e prenoto, così staremo un po’ insieme, se al tuo amico ‘speciale’ non dà fastidio.” Alesia rise: “Ma no, figurati, lui sarà preso dallo sciare tutto il giorno. Ci sentiamo presto per gli ultimi dettagli, ciao!” “Ciao,” rispose Ana. Alesia chiuse la chiamata, felice: la sua amica l’avrebbe raggiunta, e i consigli di Ana erano stati preziosissimi.
Alle 15:00, come promesso, passo a prendere Alesia per andare a comprare ciò che le serve per la nostra giornata sulla neve. Non mi fa attendere molto: scende vestita in modo sportivo, con un paio di jeans aderenti che mettono in risalto le sue forme, Nike bianche ai piedi, una maglietta a collo alto e il giubbino The North Face che le avevo regalato dopo il nostro viaggio in Toscana. Ci dirigiamo da Decathlon, dove so che troveremo tutto il necessario. Durante il viaggio, Alesia mi sorprende elencando con precisione cosa le serve: “Sei proprio esperta di montagna, ne sono felice,” le dico. Lei sorride: “Non sono esperta, ho solo un’amica che mi ha dato ottimi consigli.” L’argomento si chiude lì, anche perché siamo arrivati al parcheggio e abbiamo poco tempo.
Ci rechiamo al reparto intimo termico per cercare fuseaux, calze e magliette calde, poi passiamo alla zona invernale per delle maglie in pile da mettere sotto la tuta, e infine scegliamo una tuta da sci rigorosamente in due pezzi. Alesia seleziona tutto con cura, riponendo ogni capo nel carrello. Ogni volta che prende un indumento, mi guarda negli occhi, e io sorrido: “Ti starà benissimo, dopo andremo a provarlo,” la incoraggio. Alesia è emozionata, e a ogni scelta mi dà un bacio sulle labbra. Io, per provocarla, le sfioro il seno o il culetto con la mano mentre ripone i capi nel carrello, facendo attenzione che nessuno ci veda. Confesso che adoro fare shopping così.
Alesia è eccitata dallo shopping e dalle mie provocazioni. Vede una giacca bianca che le piace, ma è troppo in alto per prenderla. Mi avvicino per aiutarla, poggiandomi al suo culetto sodo. Lei sente la mia eccitazione sfregare sui suoi jeans e, di nascosto, sposta una mano dietro per toccarmi tra le gambe. Arriva il momento di provare i capi: troviamo un camerino libero, vista l’ora. Alesia entra, trascinando il carrello pieno di vestiti, e io mi infilo dietro di lei. “Non vorrai misurare i vestiti da sola,” le dico. Lei mi stampa un bacio e mi tira dentro.
Le sbottono i jeans mentre le sue labbra restano incollate alle mie, e preso dall’eccitazione le infilo una mano nelle mutandine. Alesia geme, prova a ritrarsi, ma le faccio segno di tacere. Le faccio scivolare i pantaloni a terra, e lei non sta a guardare: le sue mani cercano il mio sesso, lo tira fuori dai pantaloni con maestria e inizia a massaggiarlo. La sua vagina è calda, umida, bagnata. Stretti nel camerino, le nostre mani esplorano i nostri sessi eccitati. Le bacio il collo, stringendole il seno con la mano.
Ci sono rumori fuori, così dico ad alta voce: “Tesoro, i pantaloni ti stanno proprio bene, ma vediamo la giacca.” Nel frattempo, Alesia massaggia velocemente il mio sesso, mentre io le infilo prima due, poi tre dita nella vagina, dandole piacere. Le abbasso completamente le mutandine, la faccio girare: si piega leggermente in avanti, esponendo il suo culetto e il suo sesso. Il mio pene, duro e gonfio, si fa strada nella sua vagina, spingendo fino in fondo, le palle che sbattono contro il suo sedere. Il movimento è lento, cadenzato, per non fare rumore.
Alesia fa fatica a trattenere i mugolii, così le tappo la bocca con la mano, aumentando il ritmo. Fuori, una signora sgrida suo figlio, un commesso sistema uno scaffale. Io continuo a pompare con vigore, i succhi di Alesia scivolano lungo le sue gambe, fino alle caviglie, dove ci sono le sue mutandine bianche e i jeans. La situazione è surreale, ma Alesia, perso ogni freno, gode intensamente. Allunga una mano tra le gambe per darsi piacere, si porta le dita alla bocca, le bagna e inizia a toccarsi il clitoride, mentre io continuo a penetrarla con colpi ritmati e profondi.
Poi mi infila la mano in bocca, sussurrando: “Lo so che ti piace, lecca tutto.” Le lecco la mano avidamente, bagnandola, sapendo che tornerà a toccarsi. Sento la sua mano vibrare sul clitoride, sfiorando il mio pene mentre la penetro. Alesia sta per avere un orgasmo nello spogliatoio: la sua mente è in confusione, ma vuole quell’orgasmo silenzioso e segreto. I muscoli della sua vagina si contraggono, risucchiando il mio pene. Sta per venire, e per precauzione le copro di nuovo la bocca. Si libera in un grande orgasmo, e io, preso dall’eccitazione, le scarico quattro schizzi di sborra calda nella vagina.
Alesia adora gli schizzi caldi dentro, e il suo orgasmo si prolunga. Mi guarda, sorridendo, e ci scambiamo un bacio appassionato. Restiamo qualche attimo in quella posizione, cercando di non far uscire nulla dalla sua vagina. Poi le tiro su le mutandine e le dico: “Ora non potrai pulirti, mi dovrai tenere dentro di te fino a casa.” Lei sorride: “Sei un ‘porco’, ora dovrò stare sporca per tante ore.” Sa che questo mi eccita, così le chiedo: “Ma poi mi regalerai queste mutandine?” Lei mi scosta, sorridendo, e riprende a misurare i capi.
Ha un fisico perfetto, e i capi le stanno benissimo. Usciti dal camerino, pago tutto (per i curiosi, abbiamo speso 970€) e torniamo alla macchina. In macchina, Alesia è ancora frastornata dall’esperienza. Pensa tra sé che questa vacanza sulla neve è iniziata in modo interessante. Poi poggia la testa sulla mia spalla, ringraziandomi dolcemente per i regali. Metto in moto, esco dal parcheggio, e Alesia, ancora appoggiata sulla mia spalla, mi afferra forte i testicoli, dicendo: “La prossima volta che mi lasci sporca così, te le strappo.” Mi dà un bacio profondo, la sua lingua che penetra fino alla gola.
Si avvicina il giorno della partenza. Abbiamo programmato di partire venerdì subito dopo pranzo, per arrivare in tempo per noleggiare l’attrezzatura per Alesia, prendere un istruttore, fare gli skipass, sistemarci in albergo e visitare il paesino per trovare un posto carino per la cena. Puntuali alle 14:30, partiamo per la località scelta. Appena entrata in macchina, Alesia, dopo aver posato il bagaglio dietro, mi stupisce: “Tesoro, ho una sorpresa: ti ricordi che ti avevo parlato della mia amica Ana, quella dei consigli per l’abbigliamento? Verrà anche lei questo weekend, così mi farà compagnia mentre tu scii.” La guardo, un po’ sorpreso: “Pensavo saremmo stati soli, ma non importa, sarà un piacere conoscere Ana.”
Il viaggio scorre piacevolmente, e come sempre Alesia si addormenta mentre guido, dicendo che la mia guida la rilassa. Arrivati all’Aqua Montis Resort, parcheggiamo e prendiamo i bagagli. L’albergo è spettacolare, un quattro stelle superior con tutti i comfort: arredamento moderno ed elegante, personale accogliente che ci illustra la struttura, dalla palestra alla spa con bagno turco, fino al centro massaggi. Ci accompagnano in camera, spaziosa e in perfetto stile con l’albergo, elegante e accogliente.
Salutiamo la signora del ricevimento e sistemiamo velocemente i bagagli, perché dobbiamo scendere prima che chiudano il centro per gli skipass. Alesia mi butta le braccia al collo, baciandomi, cercando di portarmi verso il letto. Ha voglia, e si vede: “Non possiamo farlo domani mattina presto?” le chiedo. “No, Alesia, è il weekend, troveremo una fila incredibile e non riusciremo a fare nulla.” Lei insiste: “Ma io ho voglia,” e infila una mano nei miei pantaloni, afferrando il mio sesso. “Alesia, ti prego, dobbiamo andare, avremo tutta la serata e la notte per noi,” le dico, spostandole la mano.
Ma Alesia non si arrende: si sbottona i pantaloni, li tira giù insieme alle mutandine, apre le gambe e dice: “Vedi come è bagnata, ti prego, non lasciarla così.” Si apre la vagina con le mani, mostrandomi quanto è bagnata. Devo farmi forza: sono quasi le 16:50, e alle 17:30 chiudono. “Amore, ti prego, dobbiamo andare, dopo farò tutto quello che vuoi, esaudirò ogni tuo desiderio, anche il più perverso,” le prometto. Alesia sorride: “Ne sei certo? Guarda che da quando mi sono sbloccata con te ho tanti desideri strani.” Recupero i suoi vestiti per farla rivestire: “Promesso, Alesia, ogni cosa che vorrai sarà fatta.”
Riusciamo a fare gli skipass appena in tempo, ma non ci sono istruttori liberi per la mattina successiva, così decido che sarò io il suo istruttore. Noleggiamo scarponi, caschetto e sci per Alesia. Provo un piacere immenso quando le faccio misurare gli scarponi. Il commesso le dice di togliersi le scarpe, che l’avrebbe aiutata lui, ma Alesia sorride: “Non si preoccupi, ci pensa il mio compagno.” Sa che i suoi piedi mi eccitano e vuole farmela pagare.
Fa finta di non riuscire a togliersi le scarpe, chiedendomi aiuto, tenendo il piede in alto, quasi all’altezza della mia faccia. Quando le sfilo la scarpa, me lo ritrovo praticamente davanti. Ripete lo stesso con l’altro piede, poi fa finta di non riuscire a infilare lo scarpone, costringendomi a prenderle il piede in mano per dirigerlo. Il suo piede è caldo, umido, e mi eccito da morire. Infilo lo scarpone, ripetendo l’operazione con l’altro piede. “Amore, ora alzati e vedi come ti stanno. Sono rigidi perché devono essere così per gli sci,” le dico. Lei si alza, cammina un po’ e conferma che vanno bene, ma aggiunge: “Adesso devi aiutarmi a toglierli, sono stretti.”
Lo sapevo, vuole torturarmi fino alla fine. Mi piego ai suoi piedi, estraggo il primo scarpone, ma per il contraccolpo il suo piede finisce sulla mia faccia, sulla bocca. Alesia esclama: “Scusa, tesoro, non l’ho fatto apposta, sono duri da togliere.” Sto al suo gioco, non rispondo, e tolgo anche l’altro: la scena si ripete, con la punta del piede che quasi si infila in bocca. Il commesso è lontano e non si accorge di nulla. Paghiamo il noleggio, lasciamo l’attrezzatura al deposito per il giorno dopo e ci incamminiamo per il paese.
Ci attira un chiosco di cioccolata calda. Prendiamo due tazze e passeggiamo, bevendo. Le nostre labbra sono sporche di cioccolato, e ogni bacio ha un sapore piacevole. Alesia mi guarda negli occhi: “Lo sai che devi ancora pagarmela per avermi lasciata insoddisfatta prima?” Sapevo che non avrebbe dimenticato. Abbasso lo sguardo, farfugliando che siamo riusciti a fare tutto. “Comunque, amore, ora che torniamo in camera soddisferò ogni tua voglia,” le prometto. Alesia sorride con un ghigno: “Aspetta e vedrai, ho imparato tante cose nuove.” Le sue parole suonano come una minaccia.
Proseguiamo il giro, e alle 19:00 torniamo in albergo per prepararci per la cena, che faremo in hotel, viste le specialità eccezionali. Appena saliti in camera, Alesia mi spinge con le spalle al muro. Pur essendo più piccola di me, ha una forza incredibile. Mi guarda, sorridendo: pensavo volesse baciarmi, invece mi colpisce con una ginocchiata tra le gambe, sui testicoli. Non è forte, ma mi coglie di sorpresa, facendomi piegare in avanti. Mi spinge di nuovo al muro: “Ti ho detto che te l’avrei fatta pagare.”
Mi colpisce di nuovo con una ginocchiata. La situazione e il suo comportamento inaspettato mi eccitano, e il mio sesso si indurisce. Alesia se ne accorge, mi spoglia completamente, non lasciandomi muovere, e fa lo stesso, restando in reggiseno e mutandine. Si avvicina: “Per punizione, voglio darti un calcio nelle palle, sei pronto, amore?” Non so cosa rispondere, faccio cenno di sì con la testa. “Bene, allora apri le gambe,” dice. Titubante, obbedisco.
Alesia ha piedi bellissimi, nudi sono uno spettacolo. Prende una piccola rincorsa e colpisce i miei testicoli con il piede nudo. Sobbalzo, mi piego, ma l’erezione diventa più violenta, il mio sesso si gonfia. Alesia lo vede, lo afferra e inizia a coccolarlo. Si inginocchia, lo bacia dolcemente, come a scusarsi per il dolore. Lo fa scivolare in bocca, poi lo tira fuori e con la lingua massaggia le palle doloranti. È una sensazione unica e piacevole. Dopo qualche minuto, il dolore scompare, e il trattamento di Alesia fa effetto.
Mi abbraccia, mi salta addosso, facendosi prendere in braccio. La tiro su, appoggiandola con la schiena al muro. Si adagia sul mio sesso, facendolo entrare nella sua vagina: “Finalmente, ci voleva tanto, ma non ho smesso di fartela pagare.” Inizia la nostra danza, con Alesia che sale e scende sul mio sesso. La posizione non è comoda, le braccia non reggeranno a lungo, così la porto sul letto. “Chi ti ha detto di portarmi sul letto?” sussurra, mentre il mio sesso è dentro di lei, toccandole l’utero.
Si divincola, afferra le mie palle, stringendole fino a farmi perdere il fiato: “Oggi stabilisco io quando dovrai godere, ora accompagnami in bagno.” Senza far uscire il mio sesso dalla sua vagina grondante, la porto in bagno. Non è semplice, ma ci riesco, e la metto a sedere sul davanzale del lavello, guardando la sua splendida schiena nello specchio. “Ora devo scendere,” dice. Mi scosto, lasciandola scendere, mentre lei si reca sul vaso per fare pipì. Mi giro per lasciarle la sua intimità, so che a volte si vergogna, anche se adoro guardarla.
Mi sorprende di nuovo: “Che fai, ti vergogni di me e ti giri?” Mi rigiro, la vedo sorridente mentre si libera. Poi mi chiama: “Distenditi sul pavimento.” Metto un asciugamano sotto e mi distendo. Appena finito, con la vagina ancora grondante, si siede sulla mia faccia: “Puliscimela tutta ora.” Vado in estasi, lecco ogni goccia, la lingua non si ferma, anche quando lei, apposta, lascia uscire altra pioggia dorata. Lecco tutto, la pulisco, e lei è soddisfatta.
Si impala sul mio sesso con la sua vagina pulita, muovendosi velocemente fino a raggiungere l’orgasmo. La sento contrarsi, mi stringe i capezzoli, perdo il controllo e le inondo la vagina di sborra, che cola ovunque. Restiamo immobili per goderci l’attimo. Alesia si siede di nuovo sulla mia faccia per farsi pulire, poi mi bacia appassionatamente, leccando lo sperma che avevo raccolto. “Amore, ora puoi uscire dal bagno, devo fare la doccia,” dice. Esco, felice per la nuova Alesia che avevo ritrovato, ma le novità non sarebbero finite lì. Il weekend era appena iniziato.























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