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Scambio di Coppia

GIOCO DI SGUARDI E PIACERE:1


di Membro VIP di Annunci69.it Gibberish
10.02.2025    |    4.018    |    45 9.9
"” Abbiamo accettato senza esitare con il brivido dell’attesa che già ci accarezzava la pelle..."
GIOCO DI SGUARDI E PIACERE

PARTE 1

Il sabato è il nostro giorno preferito per evadere dalla routine e lasciarci andare al piacere. Amiamo frequentare club privè: luoghi dove le regole si piegano ai desideri e il confine tra fantasia e realtà si dissolve tra luci soffuse e sguardi complici.
Qualche tempo fa, durante una di queste serate, abbiamo incontrato una coppia che ci ha colpito subito. Erano affascinanti, complici, con un’aria irresistibile di mistero e seduzione. Non appena abbiamo iniziato a presentarci, loro ci hanno sorpreso con un sorriso intrigante:
“Voi siete su A/69, il vostro nickname è Gibberish, giusto? Ci siamo scambiati uno sguardo sorpreso e divertito: “Si”, abbiamo risposto, “noi siamo Tamara e Stefano, alias Gibberish. E voi?”
“Io sono Samuel, e lei è Jessica”, ha detto lui, avvolgendo con un braccio la vita sottile di lei. “Il nostro nick è Spampiri.”
Samuel, un ragazzo affascinante con un sorriso complice, Jessica, molto carina, sensuale e sicura di sé, con uno sguardo che già prometteva scintille, si avvicinò a me, sfiorandomi il braccio con dita leggere.
Abbiamo continuato a conversare: tra giochi di sguardi e battute allusive mentre l’atmosfera si caricava di un’elettricità palpabile. Ogni parola era un invito non detto, ogni sorriso un assaggio di ciò che sarebbe potuto accadere.
Samuel ci lanciò uno sguardo carico di malizia e propose con voce bassa e suadente:
“Perché non ci spostiamo nella stanza con le sbarre? Jessica ha davvero voglia di giocare con più uomini, ma senza essere assalita.”
Il mio sguardo cercò immediatamente quello di Stefano. Non c’eravamo mai stati, e l’idea mi metteva un po' a disagio. Ma nei suoi occhi vidi qualcosa che mi fece fremere: curiosità, eccitazione, desiderio.
Non risposi subito, incerta, finchè Jessica non si avvicinò e, con il suo profumo caldo e dolce che mi sfiorava, mi sussurrò all’orecchio:
“Dai, venite anche voi. E’ eccitante stare lì dentro, i singoli possono solo allungare le mani, farsi guardare, e offrirsi tra le sbarre, ma solo noi scegliamo con chi giocare. A Samuel fa impazzire vedermi esposta, mentre accarezzo il desiderio di chi è fuori. E intanto dietro di me sento la sua eccitazione”.
Le sue parole mi scivolarono sulla pelle come una carezza accendendo in me una scintilla di audacia. Guardai di nuovo Stefano: il suo respiro era già più profondo, il petto che si alzava e abbassava con un ritmo più pesante. Sentii il battito accelerarsi, il calore diffondersi in ogni fibra del mio corpo. Forse era il momento di scoprire un nuovo gioco per noi.
Varcammo la soglia della stanza, e il mio respiro si fece subito più corto. Davanti a noi, una ventina di uomini attendevano con il desiderio già esposto, le mani pronte a sfioraci, a cogliere ogni brivido che avremmo concesso a loro.
Mi fermai un istante, col cuore che martellava nel petto, divisa tra il timore e l’eccitazione.
Jessica, invece, avanzò con sicurezza lasciando che le sue mani e le sue labbra giocassero abilmente con i membri tesi davanti a lei.
Il piacere si diffuse rapido, travolgendoli uno dopo l’altro fino a quando lei si ritrovò completamente schizzata di sperma.
Stefano mi prese per mano e mi trascinò con sé, fino a quando sentii il calore delle prime dita scivolare sulla mia pelle, accarezzarmi, esplorarmi.
Un fremito mi attraversò, e mani sconosciute sfiorarono i miei fianchi, le cosce, i seni tesi dal desiderio. Allungai le mani iniziando a massaggiare lentamente i loro membri, stuzzicando, accarezzando, facendoli gemere di piacere fino a ritrovarmi colma del loro nettare.
Samuel e Stefano ci avvolsero nei loro abbracci, i loro corpi caldi premuti contro le nostre schiene. Le loro bocche trovarono il nostro collo, le loro mani si fecero audaci, insinuandosi tra le nostre cosce, accarezzandoci con sapiente lentezza, facendo vibrare ogni fibra di noi.
Jessica gemeva piano, le sue mani sfioravano i membri tesi oltre le sbarre, giocando con loro, Samuel la mordeva dolcemente sul collo, facendola rabbrividire di piacere, mentre le sue dita esperte esploravano con crescente intensità la sua vagina bollente, sfiorandola, accarezzandola con movimenti veloci e profondi, portandola oltre il limite. Il suo respiro divenne irregolare, il corpo si tese sotto di lui facendo esplodere il piacere con un’ondata liquida di squirting, che scese bagnandole le cosce e inondando il pavimento.
Io sentivo Stefano dietro di me il suo respiro caldo sul mio orecchio, le sue dita che affondavano nel mio piacere. Mi abbandonai al momento, lasciando che ogni carezza, ogni contatto, ogni sguardo rubato mi riempisse di desiderio. Le mani di Stefano mi portarono al piacere, riversando fiotti caldi tra le sue dita.
Sentii Jessica tremare accanto a me, il suo gemito spezzato, anche lei veniva travolta dall’onda del piacere, mentre Samuel la teneva stretta, palpitante contro di lei.
L’aria era carica di desiderio, le nostre pelli ancora tremanti per il piacere appena vissuto. Io e Jessica ci voltammo verso i nostri uomini, gli sguardi colmi di voglia, pronte ad accogliere il loro nettare.
Stefano fu il primo a cedere, il suo piacere esplose in un fiotto caldo che mi raggiunse in pieno volto, scivolando sulle mie labbra socchiuse. Lo accolsi con un gemito soddisfatto, mentre Jessica, accanto a me, si avvicinava sensuale, le sue labbra si chiusero attorno al membro di Stefano, assaporandolo con movimenti lenti e provocanti fino all’ultimo fremito.
Quella visione fece impazzire Samuel. Con un ringhio profondo di piacere, ci attirò a sé, lasciando che la sua sborra si riversasse su di noi, calda, densa, palpitante. Io e Jessica ci guardammo, complici, mentre il nettare scivolava sulle nostre pelli accaldate.
Con un sorriso languido, Jessica mi si avvicinò. La sua lingua morbida scivolò sul mio viso raccogliendo ogni goccia con una lentezza sensuale, facendomi rabbrividire sotto quelle attenzioni delicate e ardenti. I suoi occhi, scuri di desiderio, incontrarono i miei un attimo prima che le sue labbra si chiudessero sulle mie in un bacio lento, profondo, carico di voglia inespressa.
Mi persi in quel contatto, nel sapore di lei mescolato al piacere condiviso, mentre dietro di noi i nostri uomini ci osservavano ancora eccitati, pronti per il prossimo gioco.
A fine serata, mentre ci congedavamo con la promessa di rivederci, Samuel ci propose qualcosa di inaspettato, ma irresistibile:
“Domani mattina, che ne dite di venire al mare con noi? Conosco un posto, discreto, appartato. Perfetto per trasgredire.”
Abbiamo accettato senza esitare con il brivido dell’attesa che già ci accarezzava la pelle. Il desiderio era stato acceso, e l’indomani avrebbe portato con sé nuove tentazioni da esplorare.
Il sole era appena sorto quando uscimmo di casa diretti verso la costa. La strada che conduceva a Calafuria era un nastro di asfalto che si snodava tra le colline e il mare, e nell’aria c’era già il profumo dell’estate. Stefano guidava e io accanto a lui, le gambe scoperte dalla gonna leggera che avevo scelto di indossare per la giornata.
“Non vedo l’ora di arrivare” disse Stefano, lanciandomi uno sguardo intrigante.
“Anche io,” risposi, poggiandogli una mano sulla coscia. Il desiderio crebbe immediatamente tra di noi.
Il sole di prima mattina scaldava dolcemente la terrazza affacciata sul mare di Calafuria. L’aria profumava di caffè e salsedine, e il suono delle onde che si infrangevano contro la scogliera facevano da sottofondo a quell’atmosfera carica di una strana eccitazione.
Era un luogo famoso per gli incontri intriganti, specialmente la sera, ma anche al mattino c‘era un’aria di trasgressione latente. Giovani donne, alcune con vestiti audaci nonostante l’ora, ridevano e lanciavano sguardi verso uomini sconosciuti. Il gioco della seduzione sembrava non avere orari in quel posto.
Arrivammo per primi, scegliendo un tavolino appartato con vista mozzafiato. Dopo pochi minuti arrivarono i nostri amici Spampiri, con cui avevamo deciso di trascorrere una giornata al mare piuttosto particolare.
Io e Jessica ci siamo dichiarate bisex sul sito di A/69. Stefano e Samuel avevano organizzato questa giornata a quattro, proprio per favorire il nostro gioco in questo senso.
Dopo i saluti e qualche battuta maliziosa, l’atmosfera si fece più calda. Le mie mani sfiorarono le cosce di Jessica, i nostri sguardi si intrecciarono pieni di desiderio.
Stefano e Samuel osservavano la scena con eccitazione, lasciando che il gioco prendesse vita tra di noi.
Jessica posò delicatamente la mano sulla mia gamba, un gesto che mi fece trattenere il respiro. Il suo tocco era leggero ma bruciante. Sentii il calore delle sue dita diffondersi in tutto il corpo, mi avvicinai e le sue labbra sfiorarono dolcemente il mio collo, mi ritrovai a chiudere gli occhi. Mi girai e le nostre labbra si incontrarono in un bacio. Era dolce, morbido, e allo stesso tempo intenso.
Il desiderio che cresceva dentro di me era al contempo travolgente e sconosciuto. L’ eccitazione era palpabile.
Nel frattempo, alcuni ragazzi notarono la nostra complicità. Qualcuno lanciava sguardi curiosi, altri sorridevano, come se aspettassero un segnale per avvicinarsi.
Jessica mi guardò con malizia: “Che dici facciamo colazione o cerchiamo un po' di divertimento extra prima di andare al mare?”
Io risi piano lanciando uno sguardo ai nostri uomini e poi ai ragazzi che ci osservavano. “Perché non entrambi?”
La giornata prometteva di essere bollente, e non solo per il sole estivo.
Jessica capì al volo la situazione. Senza bisogno di parole, ci alzammo insieme dal tavolo, le dita intrecciate, un brivido di eccitazione che ci attraversava la pelle.
I nostri passi erano sicuri mentre ci dirigevamo verso le scalette che scendevano al mare. Prima di sparire dietro l’angolo, lanciando un ultimo sguardo ai ragazzi, vedemmo Samuel e Stefano annuire con un sorriso complice.
Passando davanti al gruppetto di giovani che ci avevano osservato, rallentammo leggermente il passo, Jessica si passò la lingua sulle labbra, un gesto lento e malizioso, un invito silenzioso che li fece fremere. Io, con un sorriso appena accennato, li osservai da sotto le ciglia mentre proseguivamo verso la passerella di legno che portava alla spiaggia. Lasciando che i nostri sguardi si incrociassero con i loro.
Erano cinque, ma solo tre di loro ci seguirono. Sentivamo i loro passi dietro di noi, esitanti ma determinati. Il suono delle onde copriva il brusio delle loro voci eccitate, eppure percepivamo il loro respiro accelerato, il fruscio dei vestiti, l’inevitabile tensione cresceva nell’aria.
Ci voltammo appena per osservarli: si erano lasciati prendere dal gioco, le mani che scivolavano su di sé, il desiderio evidente nei loro occhi.
Jessica si avvicinò a me, il suo corpo caldo sfiorava il mio, la sua voce un sussurro sul mio collo: “Credo che abbiano capito bene il nostro invito, uno di loro ha già il cazzo ritto, fuori dai pantaloni.”
Sorrisi, lasciando che la brezza marina sollevasse la mia gonna leggera, mentre Jessica ne approfittò per toccarmi, in modo delicato ma deciso, lasciando scoperti i miei glutei. Un’ulteriore provocazione.

C O N T I N U A……



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