trio
SOGNO DI GIBBERISH:1


29.01.2025 |
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"“Abbandonati a me Sara, " mi ordina: "Adesso!"
Io esplodo con un debole grido, mentre mi afferro freneticamente alle sue braccia e i miei..."
UN SOGNO DI GIBBERISH PARTE 1Il sole splende, la spiaggia è affollata.
Io in costume, sono seduta su un asciugamano, gli occhi scrutano l'orizzonte, il vento accarezza i miei capelli mentre controllo il telefono, un po' nervosa ma emozionata.
D'un tratto, lo vedo: Marco, alto, abbronzato, i capelli leggermente spettinati dal vento, indossa una maglietta bianca e un paio di bermuda, i suoi occhi si incrociano con i miei, sorride, mi dico: E' lui
Marco cammina verso di me con sicurezza, ma anche con leggero imbarazzo, quando arriva vicino, io mi alzo, ci guardiamo un momento, quasi increduli di essere finalmente faccia a faccia.
Sorridendo mi dice: " Sei ancora più bella di quanto avessi mai potuto immaginare."
Le sue parole mi fanno arrossire, abbasso gli occhi, lui sorride e apre le braccia dicendomi: "Posso abbracciarti?"
Senza dire una parola, mi avvicino e lo abbraccio.
E' un abbraccio lungo carico di emozione. Quando ci stacchiamo, i nostri volti sono vicinissimi.
Con un filo di voce sussurro: "Non riesco a credere che sei davvero qui!"
"Non potevo aspettare oltre, dovevo vederti:" risponde lui.
Senza pensarci troppo, ci baciamo, un bacio lento, intenso, con il cuore che batte forte, interrotto solo dal rumore delle onde e da qualche risata distante.
Faccio quello che voglio fare fin da quando ho visto la sua foto in chat: infilo le mani nei suoi capelli e rispondo al bacio.
Poi ci stacchiamo, Marco mi prende per mano e mi dice: "Vieni voglio stare con te, lontano da tutti.
La pineta è tranquilla ombreggiata con il profumo di resina nell'aria.
Camminiamo mano nella mano fino a trovare un angolo nascosto, lui si ferma mi guarda, sorride e mi accarezza il viso, poi mi bacia di nuovo, questa volta con più passione.
Io mi lascio andare, abbandonandomi al momento, mentre il mondo intorno sembra svanire.
La luce del sole filtra tra i rami degli alberi, creando giochi di ombre e luci sulle nostre figure, il profumo della natura e il silenzio della pineta avvolgono l'atmosfera.
Marco m'invita a sedermi sull'erba vicino a lui, sento il suo sguardo su di me come volesse catturare ogni dettaglio del mio viso. Le sue dita mi sfiorano, scendono lungo il collo, la sua mano trova la mia intrecciando le dita con dolcezza, ha un profumo delizioso, con una sfumatura di sesso.
Sento il cuore battere forte, ogni tocco è un brivido, non ci credo che sia davvero qui, ma non voglio pensare, voglio solo sentire.
Le sue labbra si avvicinano di nuovo alle mie, questa volta con una passione crescente, mi bacia e il bacio si fa più profondo, più coinvolgente.
Le sue mani esplorano con delicatezza, mi accarezzano le spalle, scendono lungo la schiena, mi lascio andare completamente, fidandomi di lui, di questo momento perfetto.
Sento le sue carezze diventare più intense i respiri si mescolano, le emozioni crescono, la natura intorno sembra fermarsi come se il tempo fosse sospeso.
Le sue mani scorrono sulla mia pelle con delicatezza, come se temesse di rompere la magia che ci lega, scivolano sotto il mio top, mi guarda negli occhi, cercando il consenso ,mentre mi sorride, un sorriso che tradisce il desiderio e la complicità.
Ansimando gli dico: "Non fermarti."
Mi alza il top e con l’aria vogliosa di assaggiarmi: “Sono tette molto belle," mi dice ansimando.
Gli offro i capezzoli da succhiare, ci si affonda avidamente, inizia a leccarmi le tette, a mordere i capezzoli.
Socchiudo gli occhi godendomi quel sensuale massaggio, ho una voglia irrefrenabile di infilare la mano dentro i suoi pantaloni.
Lui continua con carezze eccitanti , prende i seni a piene mani, leccando i capezzoli e le aureole, la lingua morbida che ho apprezzato in bocca è sublime sulle mammelle.
Gli poso una mano sul petto e colgo il battito accelerato del suo cuore, poi sul torace e sento attraverso la maglietta, l’impietosa durezza dei suoi muscoli, mentre seguo con le dita il profilo del suo addome, cerco di immaginarmi come può apparire nudo.
Scendo con la mano ,gli accarezzo la gamba e mi fermo sull’incavo dell’inguine, sento che inizia ad eccitarsi, cerco il suo sguardo , mi sorride prende la mia mano, la porta sul sesso, lo accarezzo con un movimento lento, il rigonfiamento si fa più vistoso, e per tutta risposta le mie mutandine iniziano segretamente a bagnarsi. Prolungo il tocco quel tanto per sentire la mazza gonfiargli la patta fino a farla quasi scoppiare.
Siamo in sintonia e il piacere che ci stiamo procurando a vicenda è una cosa che solo una donna può comprendere.
Gli apro la cerniera del pantalone e mi appare il meraviglioso fallo che per tanto tempo ho solo immaginato.
Prendo il suo membro tra le mani lui geme, un suono sofferente ed erotico al tempo stesso. Lo stringo delicatamente, un tocco volutamente lieve, mentre ne tasto le dimensioni, è duro come la pietra, e caldo.
Le mani scorrono lentamente, esplorando ogni dettaglio, come se cercassero qualcosa di nascosto, di speciale. Ogni movimento è preciso, quasi come una danza, un ritmo che si ripete, ma che sembra sempre diverso.
L'atmosfera si fa più carica, il respiro si fa più profondo, e ogni piccolo gesto diventa significativo, come se tutto fosse collegato da un filo invisibile. Lo sento fremere sotto le mie mani.
Marco si ferma un attimo a quel punto gli tolgo la maglietta, i pantaloni e resto incantata davanti alla mazza rigida del cazzo superbamente ritto.
Le sue mani su di me, afferrano le cosce, fino a quando i pollici non trovano il filo rosso del mio perizoma.
" Il tuo sesso è così dolce!" mormora contro la mia bocca: “Voglio aprirti e leccarti finche’ non implorerai di avere il mio uccello!"
Le sue dita scivolano dentro di me, profonde e lente, il suo pollice disegna cerchi delicati sul mio clitoride, poi scende con la bocca verso le piccole labbra continua a giocare fino a penetrarmi con la lingua. Si muove dentro e fuori di me, baciandomi il clitoride, esplorando la mia intimità, il mio sesso si stringe intorno alle sue dita, e toccandomi mi spinge sull’orlo dell’orgasmo.
Si ferma mi guarda e dice: "Ti dirò tutti i modi in cui voglio che tu mi dia piacere, Sara, e tu farai tutto, lo prenderai tutto, faremo un sesso senza limiti, lo sai, vero? Puoi già sentire come sarà tra noi."
“Si sospirai," afferrandomi i seni per attenuare l’intenso dolore dei capezzoli turgidi.
“Per favore Marco!"
"Ti sento!“ sussurra mentre con il polpastrello del pollice mi massaggia il clitoride delicatamente
"Guardami negli occhi quando vieni per me!" mormora ansimando.
Tutto il mio corpo si contrae mentre la tensione cresce, spinge le dita dentro e fuori con un ritmo costante, senza fretta.
“Abbandonati a me Sara," mi ordina: "Adesso!"
Io esplodo con un debole grido, mentre mi afferro freneticamente alle sue braccia e i miei fianchi si spingono contro la sua mano, la mia mente è ben oltre la vergogna e la timidezza .
Il mio sguardo fisso nel suo incapace di distoglierlo, affascinata dal trionfo intenso e virile nei suoi occhi.
Marco mi possiede, e farei tutto ciò che desidera, lui lo sa. Un piacere bruciante pulsa dentro di me.
Nonostante il rombo del sangue nelle orecchie, ho l’impressione di sentirlo parlare con voce roca, ma non riesco a distinguere le parole, mi solleva una gamba e avvicina la bocca alla mia fessura.
“No!" Gli premo le mani sulla testa per spingerlo via: "Non posso!"
Sono troppo gonfia, troppo sensibile, non sono in grado di avere un altro orgasmo tanto rapidamente, mi sento priva di forze.
Marco mi fa allungare la gamba e resto senza fiato, mentre mi dà una serie di baci sul ventre e sui seni, poi mi solleva allacciandomi le braccia dietro la schiena.
Io rimango lì, rilassata e inerte nella sua stretta , mentre lui si impadronisce della mia bocca con violenza repressa, mordendomi le labbra e rivelando di essere a propria volta a un punto di non ritorno.
La vicinanza a un uomo con cui ero appena stata tanto intima seduceva i miei sensi.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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