Scambio di Coppia
Doppia coppia: pesca la tua carta
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06.02.2025 |
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"« Non siete stati i primi » sussurrò Chiara..."
Era una di quelle sere in cui l’aria profumava di attesa, una cena tra amici che prometteva relax e qualche risata. Luca e Martina avevano invitato a casa loro Davide e Chiara, una coppia con cui si trovavano spesso il sabato sera per condividere un buon bicchiere di vino e qualche piatto preparato con cura.La tavola era imbandita con ogni dettaglio perfetto: luci soffuse, candele accese, piatti eleganti e una bottiglia di Amarone che attendeva di essere stappata. La cena scorreva tra battute e racconti, mentre il tempo sembrava quasi rallentare nel calore della serata. Martina e Chiara si scambiavano occhiate complici di tanto in tanto, come se sapessero qualcosa che gli uomini ignoravano. Poi, tra un brindisi e l’altro, Martina batté le mani con un sorriso malizioso.
« Ragazzi, ci è venuta un’idea per rendere la serata più interessante! »
Davide e Luca si guardarono perplessi, incuriositi dall’improvviso entusiasmo delle loro compagne.
« Un gioco - continuò Chiara, con un luccichio negli occhi. « Un gioco di carte, semplicissimo »
Martina prese un mazzo dal cassetto e lo mescolò lentamente, quasi con troppa calma, godendosi l’attesa dipinta nei volti dei due uomini.
« Peschiamo una carta a testa. Chi pesca la più alta… vince un premio »
« Un premio? » chiese Luca, incrociando le braccia con un sorriso dubbioso. “ E di che si tratta? »
Martina si limitò a scuotere la testa.
« È una sorpresa. Lo scoprirete dopo »
Gli uomini si scambiarono uno sguardo. C’era qualcosa di strano in tutto quel mistero, ma l’atmosfera giocosa e il vino che ormai scorreva nei calici resero impossibile dire di no.
« D’accordo, giochiamo » disse Davide, appoggiando il bicchiere sul tavolo. Martina mescolò ancora, poi posò il mazzo davanti ai due.
« Uno alla volta. Luca, pesca per primo » Luca allungò la mano e con una finta esitazione prese una carta. La girò lentamente: un 7 di cuori.
« Niente male » commentò Chiara, ridendo.
Ora toccava a Davide. Anche lui prese una carta e la voltò con un gesto teatrale. Asso di picche.
Martina e Chiara si guardarono e sorrisero. « Abbiamo un vincitore “ disse Martina con voce vellutata.
Davide si appoggiò allo schienale della sedia, trionfante. « Bene, e ora? ». Chiara si sporse leggermente in avanti, i gomiti sul tavolo, e abbassò la voce.
« Ora ricevi il tuo premio »
« Ovvero? »
Martina gli lanciò un’occhiata intensa, poi guardò Luca.
« Il premio è… ricevere attenzioni. Da entrambe noi »
Un silenzio sospeso cadde sulla tavola. Luca alzò un sopracciglio, sorpreso, mentre Davide si ritrovò senza parole per un istante.
Chiara si alzò lentamente e fece il giro del tavolo, avvicinandosi a Davide con un sorriso enigmatico. Martina fece lo stesso, posando una mano sulla spalla di Luca mentre lo fissava con occhi scintillanti.
« Ma tranquillo » sussurrò Chiara, chinandosi accanto a Davide “ non significa che Luca rimarrà escluso »
A quel punto, l’aria si fece densa, carica di elettricità. La serata aveva preso una piega decisamente diversa da quella che gli uomini si erano immaginati. E quello era solo l’inizio.
Martina e Chiara si muovevano con calma, come se avessero pianificato tutto nei minimi dettagli. L’atmosfera della sala da pranzo era cambiata: la luce calda delle candele proiettava ombre morbide sulle pareti, mentre il vino nel bicchiere di Davide rimase dimenticato sul tavolo.
Chiara era ancora vicina a Davide, le dita che sfioravano il bordo del suo colletto come per sistemarlo distrattamente. Martina, invece, stava dietro Luca, la mano che gli scivolava sulla spalla con un tocco lento, quasi ipnotico. « Dunque… » sussurrò Chiara, inclinando leggermente la testa. “ Ti piace il nostro premio, Davide? »
Lui deglutì, lanciando un’occhiata a Luca, che sembrava altrettanto sorpreso, ma non sapeva se leggere quella sorpresa come esitazione o semplice incredulità. Martina ridacchiò piano, passando accanto al marito e posandogli un bacio leggero sul collo prima di tornare a rivolgersi a Davide. « Sai, quando abbiamo pensato a questo gioco, volevamo che fosse una sorpresa… ma anche un modo per vedere fino a che punto vi sareste spinti ». Chiara si abbassò lentamente fino a sfiorare l’orecchio di Davide con le labbra.
« Sei pronto a giocare davvero? »
Luca si mosse leggermente sulla sedia, incrociando le braccia.
« E io? Sono fuori dai giochi? »
Martina rise piano, facendo scorrere le unghie sul legno del tavolo mentre si avvicinava di nuovo a lui.
« Diciamo che sei… uno spettatore privilegiato »
Il respiro di Davide si fece più profondo mentre il profumo dolce della pelle di Chiara lo avvolgeva. Era un gioco insolito, un confine che nessuno dei quattro aveva mai esplorato prima. Eppure, ora che erano lì, che lo sentiva sulla pelle, l’idea di tirarsi indietro non gli passava nemmeno per la testa.
Martina si abbassò leggermente dietro Luca, avvicinandosi al suo orecchio.
« Ma se preferisci… possiamo trovare un modo per rendere tutti partecipi »
Luca sorrise, inclinando la testa di lato per guardare sua moglie.
« È quello che speravo »
Chiara si staccò da Davide per un istante, gli occhi che brillavano.
« Allora direi che possiamo considerarlo… un pareggio »
Martina prese la bottiglia di vino e riempì i bicchieri.
« Un brindisi, prima di continuare il gioco ». I quattro si scambiarono un ultimo sguardo carico di promesse. Il gioco era appena iniziato.
Il vino scivolava nei calici, il colore rubino che luccicava alla luce tremolante delle candele. Martina e Chiara si guardarono ancora una volta, un sorriso complice a sigillare quel patto silenzioso che sembrava esserci tra loro.
Luca e Davide non sapevano esattamente cosa aspettarsi. Il gioco, iniziato come un semplice passatempo tra amici, aveva assunto sfumature più intime, più audaci. L’aria nella stanza sembrava quasi più densa, il tempo rallentato in quei gesti lenti e carichi di intenzione.
Il silenzio che cadde sul tavolo era diverso da quello di pochi minuti prima. Non era più solo attesa o eccitazione: c’era qualcosa di più profondo, di più trasgressivo nell’aria.
Martina si sedette lentamente sul tavolo accanto a Chiara, le dita che giocherellavano con il bordo del suo bicchiere di vino. I suoi occhi brillavano di una luce maliziosa mentre guardava Luca e Davide, entrambi ancora immobili, ancora sospesi tra la curiosità e il desiderio.
« Sapete qual è la cosa più interessante del desiderio? » disse Chiara, incrociando le gambe con una lentezza studiata. « È che a volte lo teniamo nascosto, fingiamo che certe idee non ci sfiorino nemmeno la mente… ma poi, quando qualcuno ci dà il permesso, scopriamo che erano già lì da sempre »
Martina inclinò la testa di lato, il sorriso sulle labbra.
« E voi… ci avete mai pensato? »
Luca e Davide si scambiarono un’occhiata veloce. Non c’era bisogno di rispondere ad alta voce: il rossore sulla pelle, la tensione nelle mani, il modo in cui le loro pupille si erano dilatate dicevano già tutto.
Martina si sporse in avanti, la voce un sussurro.
« Stasera non c’è bisogno di nascondere niente »
Chiara scivolò giù dal tavolo e fece il giro della stanza, fermandosi alle spalle di Davide. Le sue mani gli sfiorarono il collo con un tocco leggero, mentre Martina si avvicinava a Luca allo stesso modo.
« Questo è il vero premio “ disse Chiara, il fiato caldo contro la pelle di Davide. « Non una carta più alta… ma il coraggio di dire sì. »
Martina sorrise, lasciando che la punta delle dita scendesse lungo la camicia del marito.
« E voi… siete pronti a giocare sul serio? » Luca e Davide si guardarono di nuovo. Il tempo sembrava sospeso. L’aria era densa, come se una scelta irreversibile stesse per essere fatta.
Chiara si chinò vicino all’orecchio di Davide e gli sussurrò qualcosa di impercettibile. Lui spalancò gli occhi, la sorpresa che gli attraversò il volto in un lampo improvviso.
« Aspetta… cosa? »
Martina ridacchiò piano, posando un dito sulle labbra di Luca.
« Shhh… questa è la parte più divertente » . Gli uomini si guardarono di nuovo, increduli. C’era qualcosa che ancora non avevano capito, qualcosa che le loro mogli non avevano detto fino a quel momento. Chiara si voltò lentamente verso Martina, i loro sguardi si incrociarono, e poi sorrisero.
« Non siete stati i primi » sussurrò Chiara. Il cuore di Luca e Davide ebbe un sussulto. Martina prese il mazzo di carte dal tavolo, lo mescolò ancora una volta e lo lasciò lì, con una lentezza quasi teatrale.
« E di certo non sarete gli ultimi »
Luca e Davide erano immobili, incerti se ciò che stava accadendo fosse reale o solo un gioco ben orchestrato dalle loro mogli. L’aria era satura di un’elettricità palpabile, eppure nessuno sembrava pronto a fare il primo passo. Chiara fu la prima a muoversi. Si staccò da Davide e, con un sorriso appena accennato, si diresse lentamente verso Luca. Lo guardò negli occhi mentre si avvicinava, lasciando che la punta delle dita sfiorasse il suo braccio con un tocco leggero, quasi impercettibile.
« Mi sono sempre chiesta…» sussurrò, inclinando la testa di lato come sarebbe stato trovarti dall’altra parte del tavolo.
Martina, nel frattempo, fece lo stesso con Davide. Le sue mani scivolarono lungo il bordo della sua camicia, tracciando linee invisibili sulla stoffa. Lui trattenne il respiro per un istante, sentendo il suo corpo rispondere a quel contatto leggero, studiato, intenzionale.
« E tu? » chiese Martina, con un sorriso che sembrava una promessa. « Hai mai pensato a cosa si prova a essere… desiderato da qualcun altro? »
Luca lanciò un’occhiata veloce a sua moglie, ma Chiara gli prese il mento tra le dita e lo costrinse a guardarla.
« No, no… non guardare lei. Guarda me ». Le labbra di Martina sfiorarono appena il collo di Davide, fermandosi prima ancora di trasformare quel tocco in qualcosa di più. Lui si sentì mancare il fiato, mentre la tensione cresceva, un nodo caldo che si stringeva nello stomaco.
« Pensavi che il gioco fosse finito con una carta più alta? » sussurrò Chiara, il respiro caldo contro la pelle di Luca.
Le mani si muovevano lentamente, con la precisione di chi sa esattamente cosa sta facendo. Gli sfioramenti si facevano più intensi, ma ogni volta che i loro corpi sembravano sul punto di avvicinarsi di più, le due donne si ritraevano di un soffio, lasciando i loro mariti sospesi nel desiderio. Martina rise piano, le labbra a un soffio dall’orecchio di Davide.
« Ti aspettavi di più? »
Lui non rispose. Non riusciva a farlo. L’attesa era diventata quasi insostenibile.
Chiara, ancora con le dita sulle spalle di Luca, si voltò verso Martina.
« Forse dovremmo dar loro la giusta ricompensa e dare sapore a questo momento…»
Martina annuì lentamente, poi si attaccò a Davide con la stessa grazia con cui lo aveva avvolto nel suo gioco. Chiara fece lo stesso con Luca, provocandogli un brivido che percorse la sua pelle come un’onda.
Un ultimo sguardo, un ultimo sorriso enigmatico. La fiamma della candela tremolò leggermente, proiettando ombre danzanti sulle pareti.
Il resto della notte si perse in qualcosa che nessuno dei due uomini avrebbe mai potuto immaginare.
Poi, come se nulla fosse accaduto, Martina e Chiara si scambiarono un’occhiata complice, raccolsero i bicchieri di vino e si allontanarono con una naturalezza disarmante.
« Buonanotte, ragazzi » disse Martina, spegnendo con un soffio la candela sul tavolo.
Luca e Davide rimasero lì, ancora seduti, ancora in bilico tra l’illusione e la realtà.
Non era successo nulla.
Eppure… sembrava fosse accaduto tutto.
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