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Scambio di Coppia

L'ultimo raggio


di Coppiacuriosa50
28.10.2024    |    10.302    |    14 9.9
"Verso sera come al solito rimanemmo solo noi 4, era quasi il tramonto quando mi alzai e mi diressi verso il mare "vado a fare un tuffo aspettando..."
L'ULTIMO RAGGIO

"Caraibi... Seychelles... quello che vuoi, però il mare della Sardegna dice sempre la sua eh ?!"
Era la classica frase banale rompighiaccio per attaccare discorso con i vicini di ombrellone in un caldo pomeriggio di metà Agosto in una delle splendide spiagge del sud Sardegna.
Però oltre che banale, anche molto vera, il mare qui era spettacolare.
"Non posso che essere d'accordo con lei, ma io sono di parte, sono Sardo" rispose il vicino sorridendo
"Ci sarà abituato a questo mare quindi "
"Ci siamo cresciuti, mia moglie ed io, anche se a dire la verità da qualche anno riusciamo a venire solo d'estate perchè per lavoro ci siamo dovuti trasferire a Modena ma ogni volta che torniamo è sempre più bello"
"Ma dai ?! Noi siamo di Modena"
E così chiacchiera dopo chiacchiera scoprimmo che abitavamo ad una ventina di km di distanza.
Passammo il resto del pomeriggio a chiacchierare piacevolmente del più e del meno, di lavoro, di motori ecc, mentre le due signore dopo alcune ore sembravano fossero amiche da sempre.
Nel frattempo si stava facendo sera e mentre tutti prendevano la via di casa noi, come d'abitudine restammo sulla spiaggia fino all'imbrunire.
In genere restiamo fino a tardi, dicemmo a Piero e Valeria, così si chiamavano i nostri nuovi amici, ci piace vedere l'ultimo raggio prima che il sole tramonti sul mare.
Anche noi facciamo tardi in spiaggia, risposero, adoriamo quando non c'è più nessuno; comunque se pensate che qui il mare sia bello, dovreste vedere la caletta dove andremo domani, è un posto veramente meraviglioso, piccolo eh perchè al massimo ci staranno una ventina di persone ma il mare è una cosa indescrivibile, volete venire con noi ?
Sandra ed io ci guardammo.. ma si dai, dove ci troviamo ?
Veniamo a prendervi noi se vi fidate, disse ridendo Piero, se la spiaggia è piccolissima il parcheggio è praticamente inesistente, è meglio andare con una macchina sola.
La mattina seguente puntualissimi si presentarono sotto casa e via.
Avevano ragione, il mare era il più bello e trasparente mai visto con dei colori che variavano tra l'azzurro intenso ed il verde facendo riflessi meravigliosi, la spiaggia piccola ma bianchissima e racchiusa in un costone di roccia che impediva la visione dall'esterno e la riparava dal vento.
Come avevano anticipato il giorno precedente saremo stati una ventina di persone si e no.
La giornata trascorse in modo veramente piacevole, tra risate, sole, bagni a ripetizione, insalate di riso, fette di anguria belle fredde e vino bianco ghiacciato.
Verso sera come al solito rimanemmo solo noi 4, era quasi il tramonto quando mi alzai e mi diressi verso il mare "vado a fare un tuffo aspettando l'ultimo raggio, per togliermi tutta la sabbia addosso, vieni Sandra ? "
"No, dai non mi va, sono già tutta bella asciutta, vai pure"
"Aspetta Lorenzo, ti faccio compagnia io, disse Valeria alzandosi, faccio volentieri un altro bagno prima di rientrare"
L'acqua era caldissima, come lo era stata la giornata, stare a mollo era una delizia e tra chiacchiere e nuotate venne buio senza che ce ne accorgessimo.
Tornando su ci fermammo a pochi metri da loro rimanendo senza fiato.
Piero e Sandra si stavano baciando.
Appassionatamente.
Non so descrivere le sensazioni che mi pervasero in quel momento.. mancava l'aria.. mi girava la testa.. vertigini, non mi sembrava vero quello che stava succedendo.
Appena si accorsero di noi si staccarono e mentre Sandra mi guardava i suoi occhi si spostarono su quelli di Valeria in piedi accanto a me.
Le due donne si guardarono intensamente per un periodo di tempo che non saprei definire, un'eternità racchiusa in pochi attimi.
I loro occhi si dissero mille cose senza parlare.
Poi di colpo sentii la mano di Valeria che cercava la mia, mi prese e ci sedemmo accanto a loro.
Lei si tolse il reggiseno e si sdraiò.
Sandra mi fece una carezza dolcemente sulla guancia e mi baciò, poi si girò verso Piero e ripresero da dove si erano interrotti.
Guardai Valeria, le sue tette erano bellissime, sode e morbide allo stesso tempo, lisce e vellutate come la pelle di una pesca, appoggiarci la bocca fu una sensazione splendida.
Staccai la mia bocca dai suoi capezzoli solo per portarla sulle sue labbra calde, iniziammo a baciarci così come stavano facendo mia moglie e suo marito stesi a fianco a noi.
Ormai il buio era totale, la luna faceva capolino da dietro le nuvole ma non riusciva ad illuminare più di tanto.
La sua lingua dentro la mia bocca girava in modo incredibile mentre le mie mani scendendo lungo il suo corpo ne apprezzavano ogni piccolo rilievo, ogni curva, ogni centimetro di quella bellissima pelle accaldata dal sole della giornata appena passata.
Le sfilai la parte di sotto del costume passandole una mano in mezzo alle gambe, la pelle liscia e senza peli del pube lasciava intendere una figa curatissima.
E calda.
Piero stava facendo più o meno la stessa cosa con Sandra e anche lei stava sfilando il costume a lui lasciando respirare un bel cazzo già duro e pronto.
Era una cosa che non le piaceva più di tanto ma stringendo in mano un cazzo così le venne spontaneo baciarlo e leccarlo per sentirne il sapore.
Valeria non si fece attendere, dopo che mi tolsi il costume si chinò su di me prendendomi l'uccello in bocca e cominciò a succhiarlo, lo faceva in modo spettacolare, con lo stesso movimento della lingua che poco prima avevo sentito nella mia bocca.
I miei occhi incrociarono per un attimo quelli di Piero, mentre le nostre mogli erano intente a farci indurire ancora di più i cazzi di quanto già lo fossero, era uno sguardo misto tra odio e riconoscenza.
Durò un attimo, poi la mia concentrazione volse verso Valeria, si staccò dal mio uccello e si distese a gambe aperte, con le ginocchia alzate.
Mi adagiai sopra di lei baciandola e sentendo il mio sapore nella sua bocca, poi piano scesi con la lingua verso le sue tette, le leccai i capezzoli, li succhiai, li leccai piano girandoci intorno con la lingua e continuai a scendere sulla sua pancia, le baciai la pelle fino all'ombelico e poi giù ancora fino ad arrivare con la bocca tra le sue gambe.
Le baciai le grandi labbra ed il clitoride, cominciai a leccarle la figa, era calda, bagnata, meravigliosamente pronta a farsi coccolare dalla mia bocca.
La leccai tutto intorno, e poi le infilai la lingua dentro girandola in tondo, esplorando tutti i punti possibili al suo interno.
Lei aveva inarcato la schiena piegando la testa all'indietro, le sue mani sulla mia testa, mi tendevano ancor di più verso di lei, la mia lingua ancor di più dentro la sua figa si muoveva avanti ed indietro penetrandola a ripetizione, mentre con le mani le stringevo le tette.
Sandra dal canto suo aveva i capezzoli così duri che le stavano perforando il reggiseno che ancora non si era tolta, tanto era eccitata, ci pensò Piero a questo ed in un attimo anche la sua bocca stava assaporando le tette di mia moglie.
La girò a pancia in giù e si piego sopra di lei baciandole prima il collo e poi scendendo lungo la schiena lasciando una scia di baci e leggeri morsi, fino al culo.
Sandra aveva un culo fenomenale e Piero non credo non l'avesse notato, glielo alzò mettendola a pecorina ed iniziò a leccarlo dappertutto passando la lingua tra il buchino e la figa, ormai entrambi bagnatissimi.
Il viso di Valeria e quello di Sandra si trovarono così uno di fronte all'altro e fu un attimo che le loro bocche si unirono, le loro lingue si muovevano l'una nella bocca dell'altra mentre entrambe le fighe erano deliziate dalle nostre lingue.
Il buio ed il silenzio la facevano da padrona, l'unico rumore percettibile era quello dello sciabordio delle onde, misto all'ansimare ed ai gridolini di piacere delle due donne.
Mi alzai, staccando la bocca dalla figa di Valeria e, baciandole le labbra, la penetrai.
Piero mi guardò, eravamo senza preservativi ma l'eccitazione era alle stelle, mi fece cenno di si con la testa e cominciai a spingere.
Era la prima donna con cui facevo l'amore da quando ci eravamo sposati, non riesco a descrivere la sensazione di euforia che stavo provando.
Baciare un'altra donna, penetrarla sotto gli occhi compiacenti di suo marito era la cosa più strana ed eccitante che mi fosse mai capitato di provare, la stessa cosa credo valesse anche per lui nei miei confronti.
Il mio cazzo faceva fuori e dentro da lei, la sua figa bagnatissima lo lasciava scorrere nel modo più bello e naturale possibile.
Valeria aveva incrociato le gambe dietro la mia schiena e mi teneva dolcemente le mani sulle guance guardandomi dritto negli occhi con un'espressione di godimento nei suoi.
Il sentirla gemere mi eccitava ancora di più.
Piero si alzò in ginocchio lasciando mia moglie nella stessa posizione, aveva il cazzo durissimo, anche lui guardò me prima di penetrarla aspettando un mio consenso, che non tardò ad arrivare.
La figa di Sandra era bagnatissima, un misto tra eccitazione e saliva, lui non faticò a penetrarla neanche troppo delicatamente perchè lei emise un gridolino di dolore/piacere.
Piero le si appoggiò di peso sulla schiena tenendola per le tette, i colpi si susseguivano, prima forti e decisi, poi più delicati e piano e poi di nuovo forti e decisi.
Lasciò le sue tette e si alzò prendendola per i fianchi, vedevo gli occhi di mia moglie al massimo dell'eccitazione, la goduria sul suo volto, si abbassò cercando la bocca di Valeria che prontamente contraccambiò con la sua lingua.
Le mani di Valeria ora erano sulle tette di mia moglie mentre le due bocche si baciavano, Piero si stava scopando Sandra a pecora ed io sopra Valeria con le sue gambe dietro di me.
Pierò si abbassò cercando con la lingua le tette di sua moglie, le leccò le baciò e baciò la sua bocca prima di tornare a concentrarsi su Sandra.
Valeria mi mise le mani sulle spalle e mi spinse in alto, poi indietro e mi sdraiai, mi montò sopra lei.
Io disteso col cazzo durissimo, lei allargò le gambe e mi salì sopra prendendo il cazzo in mano, segandolo e poi infilandoselo della figa.
La visione di lei a cavallo sopra di me era estasiante, si muoveva sfregandosi il pube contro il mio corpo e facendo scorrere l'uccello dentro di se, le mie mani prima sulle sue tette, poi su suoi fianchi stringendoli e sentendo il ritmo del suo piacere, tremavano per i brividi che riusciva a darmi.
Anche Piero e Sandra cambiarono posizione, lei si sdraiò, lui le porse l'uccello davanti alla bocca mentre si adagiò con la testa tra le sue gambe per leccarle la figa.
Iniziarono un sessantanove distesi su un fianco, ognuno aveva nella bocca il sapore intimo dell'altro misto al proprio, dovuto alla scopata di pochi attimi prima.
Le dita di Piero si fecero largo tra le cosce di mia moglie allargandole, le infilò un dito nel culo mentre continuava a leccarle la figa; la stessa cosa fece lei.
Lui spalancò gli occhi per lo stupore iniziale poi la cosa sembrò non dispiacergli più di tanto e lasciò che Sandra continuasse.
Valeria si chinò su di me per baciarmi, lasciò colare della saliva dalla sua bocca verso la mia, pronta ad accoglierla.
Così piegata, iniziai a spingere io, colpi su colpi, il ritmo aumentava sempre di più.
Le spinte si fecero sempre più forti e violente, il suo corpo ad ogni colpo ricevuto si muoveva verso di me, la sua bocca, la sua lingua, era un cercarsi continuo con la mia.
Sentii le sue gambe tremare, aveva movimenti inconsulti, fremeva, non riuscì a trattenersi e venne con un grido di piacere.
Un grido nel buio della notte.
Anche la luna sembrò compiacersi, in quel momento le ultime nuvole si dissolsero e lasciarono che la luce della luna illuminasse quel frangente.
Quasi contemporaneamente anche io venni, non feci in tempo ad uscire ed un getto caldo e potente invase la sua figa riempendola di sperma.
Nello stesso momento suo marito e mia moglie si stavano assaporando nel modo più dolce possibile.
Continuarono così per alcuni minuti senza mai aprire gli occhi, leccando e succhiandosi, godendosi a vicenda, fino a quando vidi l'espressione di Sandra cambiare e mi accorsi che stava deglutendo.
Piero le era venuto in gola e lei stava ingoiando il suo sperma, mentre anche lei si stava contorcendo, venendo nella sua bocca.
Ci sdraiammo tutti e quattro sul telo con i quattro mori, comprato dall'ambulante il giorno prima, che aveva fatto da alcova in quella strana, inconsueta, splendida notte di luna piena.
Sandra si alzò e venne da me, mi abbracciò appoggiando la testa sul mio petto, Piero fece lo stesso con sua moglie.
Restammo così per alcuni minuti senza parlare, felici, sudati, quasi vergognosi di quello che era appena successo.
Baciai Sandra, Valeria baciò Piero.
Con un filo di fiato, sussurrando, quasi temendo di rompere l'incantesimo appena compiuto, mi venne d'istinto "Domani dove si va ? "
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