Prime Esperienze

Jenny


di Coppiacuriosa50
16.01.2025    |    23    |    0 8.7
"Lei non si tirò indietro, anzi, sembrava non aspettasse altro..."
"Madonna che pezzo di figa" pensai quando il capo entrò in ufficio in compagnia di una splendida ragazza, presentandocela come una nuova collega.

In una breve presentazione collettiva ci spiegò che veniva da un'azienda in Brasile che era stata assorbita dal nostro gruppo ed era qui per apprendere alcune direttive ed una conoscenza più approfondita.

"Piacere, Jennifer, ma puoi chiamarmi Jenny" mi disse in un italiano perfetto dall'accento molto esotico, quando il boss me la presentò personalmente poco dopo, spiegando che le avrei fatto da tutor per tutto il periodo della sua permanenza presso di noi.

Il suo arrivo non era passato inosservato fin dal primo momento.

Una bella ragazza sulla trentina, mora, capelli lunghi, lisci, occhi scuri scuri, una bella quarta ( almeno così mi sembrava ) pelle curata e vestita molto elegantemente, molto fine.

"Carlo, ciao, il piacere è mio, vieni che ti faccio fare un giro per i vari uffici così cominci a conoscere qualcosa"

Si sistemò nella scrivania a fianco alla mia e facendo un minimo di conoscenza prima di cominciare a lavorare, mi raccontò un po' di lei.

Era single, 34 anni, laureata in economia all'università di San Paolo, assunta da qualche anno, era in piena carriera e questa lunga trasferta le avrebbe dato l'opportunità di tornare in patria con la qualifica di dirigente.

Si sarebbe quindi impegnata a fondo per apprendere il più possibile.

Nelle prime settimane infatti non era mai uscita dall'ufficio prima delle 22.30/23 e la cosa peggiore, anche se non mi dispiaceva affatto la sua compagnia, era che avevo dovuto rimanere anche io.

Questa cosa del restare soli in ufficio fino a tardi mi stuzzicava comunque la fantasia.

Ogni giorno veniva in ufficio vestita sempre molte elegantemente; questo, mixato al suo fascino, la rendeva assai provocante agli occhi dei vari colleghi.
A volte indossava jeans aderentissimi che mettevano in risalto il suo bellissimo culo, a volte minigonne, spesso e volentieri con camicette slacciate al punto giusto, oppure con vestitini svolazzanti che ondeggiavano in modo meraviglioso seguendo i suoi movimenti e sempre con ottimi profumi, provocante ma mai volgare.

Un filo di trucco che metteva in risalto i suoi splendidi lineamenti non mancava mai.

Durante questo periodo, diversi colleghi avevano provato a chiederle di uscire, ma Jenny aveva sempre declinato ogni invito dando la colpa agli orari impossibili che stava facendo, alla mancanza di tempo o alla stanchezza.

Un giorno, inaspettatamente, fu lei a chiedermi se conoscessi qualche posto dove andare insieme, per staccare dai ritmi che stavamo tenendo e rilassarci un attimo.

Decidemmo per un aperitivo ed un cinema il sabato sera.

Quando l'andai a prendere si presentò più figa che mai, sembrava uscita da una pubblicità di qualche stilista; indossava un abito lungo con spacco laterale con un bel décolleté e tacchi alti che mettevano in risalto, se mai ce ne fosse stato bisogno, le sue splendide gambe.

Davanti ad un paio di spritz e qualche patatina scoprii che era anche molto simpatica quando non impegnata col lavoro e chiacchiere e risate vennero da se, fino al cinema.

Andammo a vedere un thriller e durante una scena un po' tesa sentii stringermi la mano.

"Scusa" mi sussurrò all'orecchio "questo film mi fa un po' paura", sorridendo mi venne spontaneo cingerla col braccio per rassicurarla e lei si appoggiò sulla mia spalla.

Alzò un attimo la testa e mi guardò.

Era bellissima, da così vicino ancora di più, non resistetti e la baciai.

Lei non si tirò indietro, anzi, sembrava non aspettasse altro.

Avere la sua lingua in bocca fu un attimo, il bacio divenne lungo, intenso ed appassionato.

Ricambiai con un certo vigore, aveva il sapore dello spritz bevuto poco prima nel locale.

Lasciai la mano che mi aveva stretto e l'appoggiai sulle sue cosce, lasciate scoperte dal vestito quando aveva accavallato le gambe e cominciai ad accarezzarle.

Provai a farla scivolare un pochino più su, lungo le gambe sotto il vestito, però mi bloccò, mi prese la mano e se la mise sul seno.

Senza staccare le bocche l'una dall'altra, pensai che forse al primo appuntamento non avrebbe voluto andare troppo oltre, comunque aveva un paio di tette fantastiche e poteva andare benissimo anche così.

Alla fine del film la riaccompagnai, arrivati sotto casa sua ricominciammo a baciarci in macchina, le infilai una mano nella scollatura accarezzandole le tette, sentii una sua mano slacciarmi la zip e prendermi il cazzo.

Cominciò a segarmi, venni quasi subito in un turbinio di emozioni e sorpresa, considerato l'episodio avvenuto poco prima al cinema, proprio non me lo sarei mai aspettato.

Riprovai con la mano a salire su, sotto il suo vestito lungo le sue cosce ma me lo impedì... "no per favore, non stasera"

Mi guardò fisso negli occhi, mi baciò nuovamente e scese dalla macchina per salire in casa.

Il giorno dopo, una bella domenica di sole, decidemmo un'uscita in macchina per farle vedere qualche posto; da quando era arrivata in Italia non era praticamente mai uscita dall'ufficio.

Mi disse che era un'amante della natura e preferiva i luoghi aperti alle città, così facemmo un giro sui colli e ci fermammo in un bellissimo prato lungo il corso di un fiume, tirai fuori una vecchia coperta che tenevo nel bagagliaio della macchina e ci sedemmo sull'erba.

Il tepore dei primi caldi dopo l'inverno era eccezionale, l'aria pulita sapeva di buono, si sentiva il fiume scorrere ed il cinguettare degli uccellini intorno era l'unico suono percettibile.

Non ci volle molto perchè ci trovassimo sdraiati ed abbracciati vis a vis.

La baciai, aveva delle labbra bellissime e carnose, era un piacere appoggiarci le mie, le infilai la lingua in bocca cercando la sua, ricambiò con dolcezza, aveva un modo di baciare delicatissimo.

Le misi una mano sulle tette e le strinsi, la passai sotto la maglietta, le slacciai il reggiseno e cominciai ad accarezzarle i capezzoli, stavano diventando belli duri, e non solo quelli.

Avevo il cazzo in subbuglio, si stava ingrossando sempre più, lei se ne accorse e come la sera precedente mi slacciò la zip e lo prese in mano accarezzandolo e muovendolo delicatamente.

Indossava un paio di jeans, provai a slacciarglieli anche io per ricambiarle il piacere che mi stava dando, ma mi bloccò nuovamente.

Si alzò e inginocchiatasi davanti a me si scostò i capelli dietro l'orecchio con una mano ed appoggiò le sue labbra sulla mia cappella, baciandola e leccandola.

Era uscita qualche gocciolina, la leccò ed ingoiò.

Poi si fece scivolare l'uccello in bocca tra le labbra, pianissimo, lo fece entrare dolcemente un pochino alla volta muovendo la testa su e giù, ogni volta facendolo entrare un po' di più.

Le tolsi la maglietta ed il reggiseno, lei mi abbassò i pantaloni e gli slip.

Si sdraiò sopra di me con le tette intorno al mio cazzo e cominciò a muoversi in avanti ed indietro.

Ogni volta che la cappella usciva dalle tette la leccava o la baciava.

Mi era diventato durissimo, si fece più indietro e me lo prese in bocca, succhiava in modo meraviglioso.

Avevo preso le sue tette che erano a penzoloni, sentivo i suoi capezzoli turgidi contro i palmi delle mie mani, li stringevo, stringevo le sue tette mentre lei intensificando i movimenti della testa aveva aumentato il ritmo del pompino, ed anche la profondità, ormai le arrivava fino in fondo alla gola.

Era decisamente brava.

"Chissà quanti cazzi deve aver succhiato per arrivare a questo livello, o forse è un talento naturale" mi venne da pensare "ma chi se ne frega, godiamoci il momento" conclusi tra me e me.

Mentre le stringevo forte le tette ebbi un sussulto e le venni in bocca proprio nel momento in cui era tutto dentro, in fondo alla gola.

Senza scomporsi minimante continuò il pompino ingoiando tutto il mio sperma e leccando la cappella per le ultime gocce rimaste.

Poi si sdraiò di fianco a me con la testa sul mio petto, restammo così a parlare sottovoce per un po' di tempo, le accarezzai i capelli e la schiena nuda, fu un momento teneramente meraviglioso.

L'indomani in ufficio, chiaramente non facemmo parola di quanto accaduto e cercammo di tenere il solito comportamento professionale sempre avuto fino a quel momento.

La settimana scorse così, tranquilla, soliti orari impossibili, quando il giovedì sera, ormai verso le 22 passate, da soli come sempre a quell'ora, mi avvicinai a lei, le presi le guance tra le mani e la baciai.

Mi faceva venire voglia solo per il fatto che era li, talmente era bella.

Dopo alcuni minuti di scambio di lingue e saliva si mise in ginocchio davanti a me e si tolse la camicetta, mi abbassò i pantaloni e cominciò a strusciare le tette su e giù intorno al mio cazzo bello duro.

Si vedeva chiaramente che il sesso le piaceva, e tanto anche.

Si teneva le tette con le mani, le stringeva per farle aderire meglio e stringere il mio uccello in mezzo.

Su e giù su e giù, stavo godendo come un riccio, ma lei ?

Mi venne da pensare..." in queste volte lei non è mai venuta, non mi piace così " volevo farla godere.

Mi alzai, la presi in braccio e la sdraiai sulla scrivania, cominciai a leccarle le tette, le succhiai i capezzoli, li morsi, le leccai la pancia fino all'ombelico, lasciai una scia di baci a sfioro dalle tette fino ai jeans, ma quando provai a slacciarli mi fermò nuovamente.

"Sabato dai... sabato andiamo a ballare e poi vieni a casa mia" mi disse.

Era questione solo di un paio di giorni, poi avrei fatto la più bella scopata della mia vita, sicuramente aveva le sue cose e non voleva, ecco il perchè non mi aveva mai permesso di toccarla in mezzo alle gambe.

Il sabato sera, come deciso, andammo in uno di quei locali dove si cena e poi dopo la mezzanotte inizia la musica e si può ballare.

Indossava un abitino luccicante ed aderentissimo, molto molto corto, con un'ampia scollatura dietro, un paio di scarpe tacco 12 e aveva i lunghi capelli neri piastrati e sciolti, il solo vederla era estasiante, mi stava provocando un'erezione.

A tavola mi fece piedino e poi ridendo l'occhietto... non capivo più niente... ma decisamente sarebbe stata la serata giusta per concludere qualcosa di bello.

Dopocena il vederla ballare fu una meraviglia, si muoveva in modo così sinuoso, così, sensuale, lo faceva davanti a me, per me, mi aveva eccitato in modo incredibile.

La presi per mano ed uscimmo in fretta dal locale, volevo andare a casa, non resistevo più.

Avevo una voglia pazzesca ed il cazzo duro come il granito di Assuan.

Appena entrati chiusi la porta alle nostre spalle, la appoggiai al muro ed iniziai a baciarla.

Lei si sollevò incrociandomi le gambe dietro la schiena, labbra su labbra, bocca a bocca, lingua a lingua, camminai così con lei avvinghiata fino in camera da letto, la appoggiai sul letto e mi spogliai mentre mi guardava dritto negli occhi.

Mi misi in ginocchio sopra di lei e le tolsi il vestito, mi sdraiai e le misi una mano in mezzo alle gambe.

Finalmente.

Feci uno scatto all'indietro ed accesi la luce guardandola fissa... aveva il cazzo.

Ed era anche un bel cazzo, tra l'altro, non grossissimo ma fatto molto bene.
Bello, liscio, perfettamente depilato, come tutto il resto del suo corpo.
Quasi non stonava nemmeno su di lei, era semplicemente il coronamento della sua particolare femminilità.

Un pezzo di figa della madonna, richiamando alla mente il mio primo pensiero su di lei, ma un uomo.

Non sapevo cosa dire, cosa fare, mi passarono mille pensieri per la mente, volevo dire tante cose ma non riuscivo a spiccicare parola.. mi usciva solo un balbettio inconsulto.

Fu lei a sbloccare la situazione quando mi prese la testa tra le mani e mi baciò.

Mi staccai immediatamente "...ma sei un uomo..." l'unica cosa che riuscii a spiccicare di senso compiuto fu "ma sei un uomo"

"Si, lo sono" mi disse " ma non mi sono mai sentito a mio agio in questo corpo, fin da ragazzo sentivo che qualcosa non andava bene, dentro sono una donna... sono una donna... una donna ! "

"Il problema non è il dentro, è il fuori" mi venne da rispondere nel modo più stupido possibile "sei un uomo, capisci, un uomo... hai l'uccello, come me"

"Non essere arrabbiato dai, vieni qui con me, per favore, siediti, qui con me, sono sempre io Jenny, la Jenny che lavora con te, che ti fa stare bene, che ti vuole bene, la Tua Jenny" mi disse nel suo italiano esotico e con un tono talmente dolce da disarmare chiunque, guardandomi languidamente con quegli occhioni grandi e scuri.

Era così bella, splendida, nuda, con quel corpo spettacolare, quelle gambe belle, lisce, le sue tette calde, i capezzoli dritti... ed anche il cazzo, bello dritto, era eccitata quanto lo ero io.

Non riuscii a dire di no, ero ormai troppo preso, mi sedetti al suo fianco e poi mi sdraiai con lei.

Ricominciammo a baciarci, la mia lingua fu in un attimo alla ricerca della sua, abbracciati stretti nel letto, sentivo le sue tette fare pressione sul mio corpo, le sue mani sulle mie guance mentre le mie scorrevano lungo i suoi fianchi, lungo il suo corpo, sentivo la sua pelle liscia e vellutata scorrere sotto le mie dita fino fino in fondo alla sua schiena, al suo culo, bello, sodo e tondo.

Una delle sue mani scese lungo il mio copro fino a prendermi il cazzo cominciando a giocarci facendomi scendere la pelle, lasciando scoperta la cappella, accarezzandomi sotto le palle in modo delicato e dolce.

Spostai una mano anche io dal suo culo al suo cazzo e feci altrettanto con lei.

Non riuscivo a pensare a lei come un uomo, per me era Jenny, in tutto e per tutto anche mentre le stavo facendo una sega.
Era fantastico, una sensazione mai provata prima, ci stavamo scambiando la lingua in bocca facendoci una sega a vicenda, la mia mente era un uragano di emozioni, di sensazioni nuove, era la prima volta.

Avevamo entrambi il cazzo bello duro e dritto quando lei si sdraiò sulla schiena spalancando le gambe, mi misi sopra di lei e le appoggiai la cappella nel buco, l'unico che aveva, ma era caldo, bello, invitante, e spinsi.

Lei emise un gridolino di dolore misto a piacere, continuai a spingere, mi aveva messo le gambe intorno alla schiena e si stava segando, io appoggiato con le braccia sul letto lungo i suoi fianchi la penetravo sempre di più e più forte.

Era la prima volta che inculavo una donna così, ed era una cosa bellissima.

Vedere il suo cazzo duro sotto di me mentre la stavo penetrando era più eccitante che mai.

Le mie spinte si susseguivano a ripetizione, i colpi sempre più forti e violenti, colpo dopo colpo, il cazzo mi diventava sempre più duro, sentivo lo sperma risalire, stavo per venire.

Se ne accorse e mi mise le mani dietro, sul culo, per non farmi uscire, strinse le gambe ancor più forte dietro la mia schiena per impedire che mi allontanassi.

Tolse una mano da dietro di me e riprese a segarsi, piegò per un attimo la testa e poi mi fissò dritto negli occhi, dalla sua cappella uscì un schizzo che le arrivò fino alle tette mentre anche io venni riempendole il culo col mio sperma.

Mi accasciai sopra di lei che mi abbracciò stretto baciandomi le guance ed il collo, mi accarezzò dietro la testa e sulla schiena.

La baciai e poi mi stesi di fianco a lei.

"E' stato così brutto ? " mi disse

"No..." risposi con un flebile filo di voce "ma adesso ? "

"Adesso facciamo che la prossima volta stai sotto tu" mi rispose sorridendo.
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