trio
Il viaggio

17.02.2025 |
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"La cena trascorse tranquilla, tra informazioni e qualche risata mi consigliarono di restare un paio di giorni perchè era prevista a breve un'aurora boreale..."
"...e per l'autorità conferitami dal magnifico rettore, la proclamo Dottore magistrale in Medicina e Chirurgia.Complimenti Dottore"
La Laurea, finalmente!
Era la fine di un ciclo di studi cominciato più di vent'anni prima con l'ingresso alla scuola materna; ed ora eccomi qui, Dottore, non avrei mai pensato di poterci arrivare veramente.
Dopo la cerimonia ci trovammo tutti a festeggiare in un locale, prenotato alcuni mesi prima, con amici, parenti e compagni di università fino a notte inoltrata quando, finita l'euforia, mi chiesi "e adesso ?"
Adesso... c'era chi consigliava di aprire uno studio privato, chi di diventare dipendente di una struttura pubblica, chi questo e chi quello... e fu li che mi venne l'idea.
Adesso non mi va di fare niente, proprio niente, ho bisogno di un periodo di stacco totale e di un un po' di tempo da dedicare a me stesso prima di intraprendere qualsiasi attività.
Fu questo il pensiero che mi accompagnò nel mondo dei sogni una volta arrivato a casa.
La notte porta consiglio, come dicono.
La mattina dopo pensai che la cosa migliore da fare per coordinare le idee e ritrovare me stesso sarebbe stato un viaggio; ma non un viaggio organizzato o con qualche tour operator, volevo fare un viaggio da solo per distrarmi e al contempo avere modo di pensare al futuro.
Era da tantissimo tempo che avevo voglia di vedere il nord Europa, le foreste, i laghi, l'aurora boreale... e così...il tempo di fissare qualche punto su dove avrei potuto sostare durante il viaggio, mettere qualche vestito nelle valigie laterali e nel baule dietro e via.
In moto, da solo.
La moto mi aveva sempre regalato la sensazione della libertà più totale, avevo già fatto diversi viaggi, ma sempre con la ragazza di turno o comunque mai così lontano, questa volta volevo arrivare fino a capo nord.
Attraversai velocemente la Germania, percorrendo i lunghi tratti senza limiti di velocità delle autostrade tedesche,quasi tutta d'un fiato e quasi sempre a manetta, fino ad arrivare al porto sul Mar Baltico per poi prendere il traghetto per la Svezia.
La prima tappa fu Stoccolma, visitai la città, un museo, un paio di locali la sera... bello ma non era quello che stavo cercando .
La mattina dopo, via, e la successiva via ancora, mi stavo spingendo sempre più a nord, ormai ero ai confini della Lapponia.
Avevo rallentato il ritmo e la velocità, adesso percorrevo ogni km godendomi il paesaggio circostante.
Il silenzio intorno era quasi irreale, qualche renna ogni tanto, qualche uccello, e la quiete.
Mi fermai a pranzare con un panino, seduto su un prato in riva ad un ruscello che scorreva tra gli abeti, dando un'occhiata al navigatore cercando un posto per dormire la sera, che non fosse troppo lontano da li, quel paesaggio era veramente incantevole.
Si prospettò un b&b ad una decina di km, non aveva moltissime recensioni ma la cosa non mi interessava più di tanto.
I gestori, erano una coppia sulla quarantina, Erik e Julia, molto cordiali, "svedesi che si vedevano lontano un km" avrebbe detto un mio amico, e parlavano inglese, meno male.
Lei biondissima con capelli lunghi lisci, occhi azzurri, pelle chiarissima, e lui, a parte la lunghezza dei capelli, quasi rasati, idem.
Visto che ero l'unico cliente, quella sera mi proposero di cenare con loro, accettai molto volentieri ed anche se francamente non capii cosa mi avessero servito, non era poi così male.
La cena trascorse tranquilla, tra informazioni e qualche risata mi consigliarono di restare un paio di giorni perchè era prevista a breve un'aurora boreale.
Il posto era bello, quindi perchè no ?
Ne approfittai anche per riposare un pochino, considerando le migliaia di km che avevo percorso in così pochi giorni.
Mi dissero che con un piccolo sovrapprezzo avrei potuto anche usufruire della sauna di cui era provvista la struttura e così feci il pomeriggio seguente.
Quando arrivai nel locale sauna vidi che c'erano i proprietari all'interno, completamente nudi, come si usa nei paesi nordici, e come si dovrebbe fare realmente.
Feci per andarmene, per poi tornare più tardi, ma mi sentiì chiamare e dire di non aver timore che c'era posto per tutti.
Notai gli occhi di Julia su di me, tra le mie gambe, il mio pene in confronto a quello di suo marito era enorme, lui non era... diciamo... stato omaggiato dalla natura in tal senso.
La sera stessa Erik mi chiamò in disparte e mi disse che sua moglie era rimasta affascinata dalle dimensioni del mio cazzo e che gliene aveva parlato per tutto il pomeriggio.
Lui non aveva mai potuto offrirle una penetrazione intensa e profonda e di questo ne era conscio; mi disse che essendo di li a poco il compleanno della moglie aveva pensato di fare una cosa originale, e di certo gradita, regalandole una serata "diversa" sempre se io fossi stato d'accordo.
Non mi sembrava vero.
Fare sesso con una donna più grande di me, su richiesta di suo marito.
Chiaramente accettai e, come da indicazioni ricevute, mi presentai in camera loro verso le nove di sera, ma... o il mio inglese non era buono come pensavo o non avevo proprio capito un cazzo delle serata diversa.
Nudo nel letto c'era anche Erik, non solo Julia.
Aveva in mente una cosa a tre.
Qualcosina del genere avevo sperimentato con i compagni di università, ma ci conoscevamo ed eravamo coetanei, questa era una cosa nuova, loro erano una coppia sposata.
Mi avvicinai al letto, Erik venne verso di me e mi tolse la camicia, lei mi slacciò i pantaloni, poi lui proseguì arrivando fino ad un angolo della stanza dove c'era una poltrona e si sedette.
Sorrise e mi fece l'occhiolino.
Lei si mise in ginocchio davanti a me e mi prese l'uccello in mano, si girò verso suo marito parlottando qualcosa in svedese, che non capii; probabilmente stava lo stava commentando in modo positivo visto il suo sguardo.
Iniziò a baciare la cappella, mi accarezzava sotto le palle e lo baciava.
Lo prese in bocca e cominciò a succhiare, si vedeva che era abituata a dimensioni minori, subito non riuscì a gestire bene la cosa, ma non ci volle molto per farselo arrivare fino in fondo alla gola.
Succhiava e leccava la cappella contemporaneamente, faceva scorrere la mano lungo l'uccello roteandola, mentre muoveva a la testa avanti ed indietro per farlo entrare tutto in bocca.
Con una mano le tenevo la testa e seguivo i suoi movimenti senza forzarla, mi stavo godendo l'attimo sotto gli occhi di suo marito.
Mi spinse dolcemente indietro con le mani fino a sdraiarmi sul letto, lei rimase in piedi ai bordi piegata a 90 gradi continuando a spompinarmi, sembrava provasse molto gusto nel farlo, almeno quanto io nel riceverlo.
Erik si alzò e si mise anche lui in ginocchio, dietro sua moglie, cominciando a leccarle la figa, le cinse i fianchi con le mani e affondò la faccia tra le sue cosce, le infilava la lingua dentro la figa con la stessa foga con cui lei mi stava succhiando l'uccello.
Erik passava la lingua dalla figa al buco del culo di sua moglie con una naturalezza incredibile, leccava buchi, pelle, cosce, tutto quello che poteva.
Sentivo i gemiti di Julia, dovuti al piacere che le offriva suo marito, misti ai conati dovuti alla mancanza di respiro che le stava dando il mio cazzo in fondo alla gola.
Erki staccò la faccia dalle cosce di sua moglie, si alzò in piedi e la prese in braccio, la sollevò e la posò delicatamente su di me, a smorzacandela, ma in modo che mi desse le spalle.
Con una mano lei mi prese l'uccello e lo portò tra le sue gambe, se lo sistemò all'ingresso della figa e piano piano scese facendo si che entrasse dentro di se.
Come per la bocca, anche la figa non era abituata a ricevere un cazzo come il mio e mentre saliva dentro di lei sentivo il suo ansimare intervallato da gemiti di piacere.
Mi afferrò le caviglie con le mani e cominciò a muoversi avanti ed indietro, ansimava, godeva ad ogni passata, chiamava suo marito, parlava.
"Erik, it's fantastic, it's fantastic..."
Lui le si avvicinò, la strinse e la baciò, si scambiavano la lingua di bocca in bocca abbracciati stretti, mentre lei aveva rallentato i movimenti per abbracciarlo meglio, facendo scorrere le sue tette su di lui.
Ogni volta che arrivavo in fondo le usciva un grido sommesso di piacere, gli occhi di suo marito erano un misto di gioia nel vedere sua moglie godere così e rabbia nel non poter fare altrettanto.
Doveva esserne proprio innamorato per concederle questo regalo.
Julia si alzò, si sdraiò sulla schiena e spalancò le gambe, mi misi sopra di lei e la penetrai nuovamente, questa volta guardandola negli occhi, che belli che erano, azzurri intensissimi, bagnati di lacrime di gioia, stava godendo veramente tanto.
Accostai le labbra alle sue per baciarla, ma lei fu più veloce di me, mi prese la testa fra le mani e mi avvicinò a se infilandomi la lingua in bocca in un battibaleno, mi teneva stretto dandomi la lingua il più possibile, cercando la mia, intrecciandola con la mia, muovendola incessantemente, mentre il mio cazzo faceva avanti ed indietro tra le sue cosce, dentro di lei.
Aumentai le spinte iniziai a dare colpi secchi, uscendo piano e rientrando di colpo; ad ogni spinta la sentivo gemere, le sue tette ondeggiavano in base ai colpi che riceveva nella figa.
Mi mise le gambe incrociate dietro la schiena, mi stringeva, i suoi occhi cambiavano espressione, assumendone miste dí goduria e sofferenza ad ogni spinta che riceveva.
Poi mi spinse indietro dolcemente e si alzò, senza fare uscire il cazzo da lei, mi sdraiò sulla schiena e si mise sopra di me, strusciava le tette sul mio corpo, sentivo i capezzoli sulla mia pelle, mentre continuavamo a godere l'uno dell'altra.
Avevo il cazzo tutto dentro di lei, si era alzata col busto eretto e muoveva i fianchi in modo sinuoso con le mani appoggiate sul mio petto, lo sentiva tutto, grosso, la cappella stava pulsando incessantemente.
La visione di lei con quei lunghi capelli biondi e lisci come la seta, sulle sue tette, mentre si muoveva su di me era estasiante.
Si piegò nuovamente su di me per baciarmi, lingua a lingua nuovamente, da sotto stavo spingendo il cazzo dentro di lei sempre più forte quando la vidi staccarsi dalla mia bocca ed allargare gli occhi.
Suo marito dietro di lei le aveva infilato il cazzo nel culo.
Julia emise un gridolino poi disse qualcosa ad Erik, che spinse di più, inculandola in maniera ancora più forte e decisa.
Lei si piegò nuovamente su di me dandomi la lingua in bocca e facendo si che entrambe i cazzi la penetrassero più a fondo, spingevamo tutti e due in modo deciso e potente.
Si stava godendo la doppia penetrazione, godeva come non mai.
Le sue tette sul mio petto ondeggiavano e si muovevano avanti ed indietro secondo le spinte che riceveva, i suoi capezzoli turgidi e duri sulla mia pelle mi davano i brividi di piacere, il cazzo di Erik ad ogni passata sfiorava il mio, era una sensazione strana, ma bellissima.
La lingua di Julia era un vortice dentro la mia bocca, la sentivo gemere, fremeva, avevo le mani sulle sue cosce, la tenevo accarezzandole la pelle chiara e morbida.
Suo marito la teneva per i capelli tirandoglieli, Julia aveva la schiena inarcata e la testa piegata all'indietro, lui le diede uno schiaffo sul culo, poi un altro ancora, lei spinse più forte il suo corpo indietro facendo si che i cazzi la penetrassero fino in fondo, un brivido percorse il suo corpo facendola fremere, emise un lungo gemito e venne.
Mi mormorò qualcosa a bassissima voce che interpretai come un "thank you" e si accasciò su di me lasciando che suo marito ed io finissimo, non ci volle molto perchè entrambi venissimo quasi contemporaneamente riempendola di sperma.
Si alzò da me e abbracciò stretto suo marito, rimasero abbracciati ed in silenzio per diversi minuti.
Mi rivestii per tornare in camera mia e dormire un po' , tre alcune ore sarebbe stata l'alba ed io sarei dovuto ripartire per continuare il mio viaggio.
Mentre ero sulla porta Erik mi chiamò, mi fece cenno di guardare fuori dalla finestra.
Mi voltai e vidi il cielo che brillava di un bellissimo verde, luminoso ed intenso, una scia ondeggiante che sembrava muoversi in modo sinuoso come i fianchi di Julia poco prima su di me.
Una meravigliosa aurora boreale .
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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