Lui & Lei
Rinascere
di Gentleman-19
19.01.2025 |
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"Sara, che aveva sempre considerato la sua intimità qualcosa di programmato e privo di spontaneità, scopriva ora una nuova dimensione di sé..."
Sara era una donna di 48 anni, affascinante e sicura di sé, che sembrava avere tutto ciò che una persona potesse desiderare: un marito devoto, Fabrizio, un uomo di successo con cui era sposata da 15 anni, e un figlio adolescente, Marco, che adorava. Vivevano in una villa elegante alle porte di Roma, circondati da ogni comfort. Sara era il ritratto della perfezione: impeccabile nell’aspetto, sempre curata, con un gusto raffinato per il lusso e una passione per la moda. Era anche una madre e moglie esemplare, attenta a ogni dettaglio della loro vita familiare.Eppure, sotto quella facciata scintillante si nascondeva un vuoto che Sara non riusciva più a ignorare. Fabrizio, sebbene amorevole e presente, non riusciva più a farla sentire desiderata. Il loro matrimonio si era trasformato in una routine monotona, fatta di formalità e doveri. Nonostante Sara facesse di tutto per mantenere vivo il rapporto – organizzando cene romantiche, vacanze esclusive, e persino cercando di ravvivare la loro intimità – Fabrizio sembrava distante, preso dal lavoro e dalle sue ambizioni. Facevano l’amore al massimo due volte alla settimana, lei era nel pieno della sua maturità come donna e con Fabrizio l’intesa sessuale sembrava scricchiolare, ultimamente monotona e senza un brivido; lei che aveva una gran voglia di…sperimentare.
Fu durante una trasferta di lavoro a Milano, mentre rappresentava l’azienda di famiglia in una conferenza, che la vita di Sara cambiò. In un elegante cocktail serale, conobbe Luca, un giovane consulente di 40 anni, brillante e carismatico. I suoi occhi verdi, il sorriso disarmante e il modo in cui la guardava la fecero sentire viva come non accadeva da anni. A differenza di Fabrizio, Luca era spontaneo, pieno di passione e con una leggerezza che le mancava.
La loro connessione fu immediata e travolgente. Tornata a Roma iniziarono a scambiarsi messaggi, inizialmente innocenti, poi sempre più intimi. Sara si trovava a desiderare quei momenti di evasione, quelle telefonate segrete e una passione che non riusciva a controllare. Con Luca si sentiva di nuovo donna, viva e desiderata, qualcosa che Fabrizio non le faceva più provare.
Nonostante ciò, Sara continuava a mantenere la sua immagine di moglie e madre perfetta. Nessuno avrebbe mai sospettato il suo segreto. Al mattino preparava con cura la colazione per Marco e accompagnava Fabrizio agli eventi di gala come la compagna impeccabile che tutti ammiravano. Ma, quando si ritrovava sola, il suo pensiero volava a Luca, a quelle ore rubate che davano senso a una parte di lei che credeva perduta, quante volte si era masturbata fantasticando su di lui.
Sara era divisa tra due vite: da un lato il senso del dovere verso la sua famiglia e il ruolo che aveva costruito con fatica, dall’altro la ricerca di una felicità personale che sentiva di meritare. Sapeva che continuare così sarebbe stato pericoloso, ma non riusciva a rinunciare a Luca, a quelle attenzioni che la facevano sentire amata.
Questa piccolo segreto, la faceva sentire in bilico, ma anche profondamente viva, come se stesse finalmente vivendo per se stessa e non solo per gli altri. Tuttavia, una domanda iniziava a tormentarla: quanto sarebbe durata questa situazione prima che tutto venisse a galla?
La prima volta che Sara e Luca finirono a letto insieme fu in una fredda serata di marzo a Milano. La città era avvolta da un’atmosfera elegante e discreta, con le luci dei lampioni che si riflettevano sulle strade umide di pioggia appena caduta. Era una serata come tante altre in apparenza, ma per Sara aveva un sapore diverso, carico di attesa e tensione.
Si erano incontrati dopo una lunga giornata di lavoro in un raffinato bar del centro, vicino al Duomo. Sara indossava un abito nero di seta, che scivolava morbido sulle sue forme, e un paio di tacchi alti che mettevano in risalto la sua figura slanciata. Aveva sempre tenuto tanto alla sua forma fisica, e faceva gola a molti; non passava di certo inosservata e aveva sempre gli occhi di tutti puntati addosso. Luca, in una camicia bianca leggermente sbottonata e jeans scuri, era impeccabile nella sua semplicità. Tra loro, l’attrazione era palpabile, un gioco sottile di sguardi e sorrisi che lasciava intendere molto di più di quanto le parole potessero dire.
Dopo un paio di bicchieri di vino, Luca la guardò fisso negli occhi e le disse con un tono sicuro ma non invadente:
“Vieni da me questa sera.”
Sara lo fissò, il cuore che le batteva forte nel petto. Sapeva che stava per oltrepassare una linea dalla quale non sarebbe potuta tornare indietro. Ma, in quel momento, il desiderio sovrastava ogni senso di colpa o dubbio. Fece un cenno quasi impercettibile con la testa, e senza dire altro, si alzarono e uscirono insieme.
Arrivarono in un piccolo appartamento che Luca aveva affittato vicino a Porta Venezia. L’ambiente era intimo, con luci soffuse e un aroma di legno e caffè che si mescolava nell’aria. Sara sentiva il cuore martellarle nel petto mentre Luca chiudeva la porta alle sue spalle. Per un istante si guardò intorno, cercando di controllare il turbinio di emozioni che la invadeva: eccitazione, paura, senso di colpa, ma soprattutto un desiderio irrefrenabile.
Luca si avvicinò lentamente, posando delicatamente le mani sui suoi fianchi. Lei sentì un brivido attraversarle la schiena. Si guardarono negli occhi per un istante che sembrò infinito, poi lui la baciò. Fu un bacio intenso, passionale, che cancellò ogni incertezza. Due corpi ormai fusi in uno da un bacio infinito, lui era già pronto, e lei lo sentiva; sentiva il suo cazzo già gonfio battere all’altezza della sua vita in fu in quel momento che si lasciò andare a lui, completamente. Le mani di Luca si muovevano con delicatezza, sfiorando la pelle di Sara come se volesse imprimere ogni momento nella memoria.
Si lasciarono cadere sul divano, ma ben presto l’impeto li portò verso la camera da letto. Lì, in quella stanza semplice e accogliente, con lenzuola candide e una luce calda che filtrava da una lampada, Sara diede spazio a tutta la sua voglia, si lasciò completamente abbandonare al desiderio di peccare e sentirsi appagata. Con tutta la bramosia che aveva atteso, iniziò a baciare il petto di Luca fino a scivolare velocemente in mezzo alle sue gambe. L’aveva tanto atteso, la sua bocca piena iniziando a praticargli un pompino e in questo lei era maestra. Dolcemente passando la lingua sulla cappella, i gemiti di piacere di Luca in sottofondo.
«Ho aspettato tanto questo momento» disse Luca, mentre Sara non accennava a fermarsi, ma solo a gustarsi quel cazzo che ormai era pronto a penetrala; steso sul letto, lei gattonó su di lui e lo prese con una mano, come a guidarlo per farsi penetrare. E si ritrovò piena.
Si sentiva libera, selvaggia, senza freni come forse non lo era mai stata. I colpi che prendeva da Luca erano liberatori.
Per la prima volta da anni, si sentiva libera da ogni peso, da ogni aspettativa. Con Luca non c’era bisogno di fingere o di essere perfetta. Poteva essere solo Sara, una donna che desiderava e che finalmente si sentiva desiderata.
E in quel momento le sue parole uscirono dalla sua bocca senza esitazione…
« E ora prenditi quello che nessuno ha mai avuto »
E lui non se lo fece ripetere due volte.
Iniziò a baciarle le natiche fino ad addentrarsi proprio lì in mezzo, a leccarle il buco, cospargendole di saliva e iniziandola a penetrare con la lingua… « Ti prego non smettere »…e con un dito iniziò a scrutarla dall’interno fino a non trovare più difficoltà ad entrare fino a mettere dentro anche il secondo. Sara ebbe un sussulto e Luca capì che era pronta.
« Tuo marito non ti ha mai scopato come ti scopo io…»
La sua cappella trovo inizialmente difficoltà ad entrare ma Sara lo aiutò allargandosi le natiche con le mani, e lentamente lo accolse completamente dentro di sé.
Ogni colpo era un’esplosione di emozioni, ogni carezza era un dialogo silenzioso. Luca era attento, presente, capace di cogliere ogni sfumatura del suo corpo e del suo desiderio. Sara, che aveva sempre considerato la sua intimità qualcosa di programmato e privo di spontaneità, scopriva ora una nuova dimensione di sé.
I loro respiri si fecero più rapidi e irregolari, i loro cuori battevano più velocemente, e ogni loro muscolo sembrava teso verso quell’attimo, come se tutto il mondo intorno svanisse, lasciando spazio solo alla connessione tra i loro corpi, ai movimenti che si facevano sempre più intensi e alla tensione che stava raggiungendo il culmine.
Onde di piacere attraversavano i loro corpi come se ogni fibra fosse scossa da una corrente elettrica di emozione pura. Momenti accompagnati da suoni spontanei – gemiti, sospiri, e parole sussurrate – che testimoniavano la vulnerabilità e l’intensità di quello che stavano vivendo.
Per ore, si persero l’uno nell’altra, in un mix di passione e dolcezza che sembrava non avere fine.
Ma quando tutto finì, rimasero sdraiati uno accanto all’altra, in silenzio. Sara fissava il soffitto, ancora avvolta nell’euforia di quel momento proibito. Sapeva che aveva appena aperto una porta che non avrebbe più potuto richiudere, ma non provava rimpianto. Solo un senso di pace e appagamento che non provava da anni. Sara le sfiorò il volto con un dito e le disse sottovoce:
« Sei stato incredibile »
Pronunciando quella frase, semplice e genuina, per la prima volta dopo tanto tempo, Sara si sentiva davvero viva.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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