Racconti Erotici > Lui & Lei > Dammi un bacio
Lui & Lei

Dammi un bacio


di Membro VIP di Annunci69.it Curioso917
09.01.2025    |    1.087    |    5 9.6
"Tutto sommato me la sono cavata abbastanza, ogni volta che ero in difficoltà Serena rideva, in mezz'ora era lavata, pettinata e vestita poi lo messa sulla..."
Dammi un bacio


Trent'anni un buon lavoro, rampollo di famiglia borghese,dalla vita ho ricevuto tutto come alcuni coetanei nella mia situazione,a dire il vero però ho sempre cercato di guadagnarmi la stima delle persone non dando per scontato che è tutto un diritto.
Mi sono laureato a pieni voti nel minimo tempo dispensabile,i colleghi e l'ingegnere capo dello studio in cui lavoro grazie a una telefonata di papà ora mi stimano e da raccomandato che ero ora sono diventato il pupillo dell'ingegnere.
Mi chiamo Angelo un nome come un altro,in realtà sono birichino, nel senso che non cerco una vera relazione e mi piace cambiare minestra di sovente.
Certo alcune erano da una botta e via,ma altre cercavano il fidanzato e stare sempre con la stessa donna mi stava stretto, all'inizio tutto rosa e fiori poi quando si rendevano conto che non ero l'uomo con cui costruire una famiglia tutto finiva e ero pronto per un nuovo inizio.
Onestamente non ho mai preso in giro nessuna erano loro a credere di potermi conquistare per sempre nonostante già dall'inizio mettevo le cose in chiaro.
Non ho difficoltà a trovare chi mi scalda il letto,dicono che sono un bel ragazzo, non sta a me giudicare, ma è opinione comune.
Alto il giusto,fisico tonico e senza un filo di grasso,la palestra è la mia seconda casa ,mi tiene in forma e mi offre la possibilità di conoscere sempre nuove donne,anche come artiglieria sono messo bene neanche le più troiette del bar non si sono lamentate, diciamo che amo fare le cose per bene,sia nella vita che nel sesso,anche una sveltina se ben fatta può dare soddisfazione e si finiva dalla toilette degli handicappati, nella macchina o a volte in casa mia.
Ho anche partecipato a qualche orgia organizzata da conoscenti, però preferisco il rapporto singolo, amo fare godere la partner, voglio sentirle fremere e donare più di un orgasmo,in quei momenti la lei di turno deve sentirsi amata e al centro del universo.
In una sera estiva sto condividendo un cocktail con amici in un dehor di un bar del centro,la compagnia non è delle migliori,mi guardo intorno annoiato quando da una palazzina fatiscente vedo uscire una ragazza che mi colpisce.
Non molto alta, un fisico da bambolina, capelli nerissimi a caschetto e dalla camicetta si intravedevano due belle tettine,perfette per la sua silhouette,mi passa accanto per raggiungere la fermata dell'autobus,ammiro i suoi occhi azzurri e nonostante i jeans due caviglie sottili e dei piedini che leccherei volentieri .
Mi incuriosisce, porta uno zainetto con la cerniera aperta, dentro si intravedono indumenti diciamo da troione,mi chiedo perché una bella come lei faccia il mestiere, magari mi sbaglio e poi che mi importa.
Torno al mio cocktail, ma quando vedo l'autobus in arrivo d'impulso saluto e raggiungo l'auto,sono curioso di verificare se ho ragione.
Spesso uso i mezzi pubblici per evitare il traffico delle ore di punta,controllo l'app, l'autobus fa capolinea al limite estremo della periferia,in quella zona ci sono solo fabbriche e capannoni, sicuramente se ho ragione scenderà li, accelero supero il mezzo,parcheggio vicino al capolinea e spengo il motore,sono le ventitré alla spicciolata arrivano le lucciole in attesa dei clienti.
Non sono mai andato a puttane e non penso di farlo ora,arriva l'autobus le porte si aprono escono pochi operai dei turni notturni e poi scende lei,deve essere habitué del posto alcuni la salutano,dalla mia posizione non sento il nome, sicuramente è una bagascia potrei andarmene,mi fermo ancora per vedere dove và.
Come prevedibile si infila in un boschetto e esce agghindata da troia,mi fermo ad osservarla anche vestita così non è niente male,mi viene voglia di caricarla,non so il perché ma sono rimasto colpito.
Mi avvicino a passo d'uomo e tiro giù il finestrino :”ciao bello andiamo?”, impensabile sto caricando una prostituta:”dai sali”,prima di entrare mi sciolina il tariffario,mi costa di più il whisky che bevo :”allora che vuoi fare? Sono molto brava di bocca però ti avviso se non vuoi indossare il guanto non ingoio”.
Sale in auto e tende la mano:”calma non ho ancora deciso,non puoi essere un po' meno sbrigativa”,”senti bel maschione non ho tempo da perdere, qui è pieno di magnaccia e non ho certo intenzione da dare i soldi a loro, quindi sbrigati a decidere se no amici come prima”.
Arriva si fa un cliente e torna a casa,mi incuriosisce ancora di più:” guarda che ti pago il tempo che perdi,lo fai solo in auto o vieni anche in casa,guardami sono un bravo ragazzo con me' non rischi nulla e poi mi chiamo Angelo “, finalmente la sento ridere,una risata cristallina quando sorride è ancora più bella :”guarda che ti costerà un centone e non posso fermarmi a dormire”,metto mano al portafoglio e le allungo una banconota da duecento euro,lei sgrana gli occhi:”ma chi sei babbo natale,senti aspettami vado a prendere la borsa dei ricambi,tieni i soldi non ho intenzione di scappare”,”tranquilla tienili tu e magari vestiti come quando sei scesa dall'autobus”,mi scruta guardinga :”mi hai seguita?”,”che c'è di male, ho visto una bella ragazza e volevo conoscerti”.
Mi guarda con sospetto ma probabilmente un'occasione così non vuole perderla,torna nel boschetto e esce in jeans e t-shirt, apre la portiera ma non la vedo convinta:”se non ti fidi non posso farci nulla,prendere o lasciare,mi dai i duecento e io ti dò un centone per il disturbo “.
“Dai andiamo prima che cambi idea”, torniamo in città, passo davanti al mio ristorante preferito solo ora mi rendo conto di non aver cenato:”hai fame? Io si,che ne dici di cenare con me”,’ma tu sei pazzo io sono una mignotta,capisci una puttana “,”e adesso mi dirai che quelle che fanno il tuo mestiere non mangiano “,”non è questo ma non mi sembra il caso e poi se qualcuno mi riconosce ti sputtani”,”problema mio,allora hai fame?”,”da morire,pensavo di mangiare qualcosa al rientro”,”bhe' se non ti scoccia stare in mia compagnia direi di andare “.
All'entrata del ristorante si blocca:” no dai è un posto di lusso chissà quanto costa”,”però si mangia bene,prima o poi imparo a cucinare ma non stasera e il mio frigo a parte il vino è vuoto, quindi si cena qui”.
Mi dispiace è in imbarazzo,guarda posate e bicchieri,si vede che non è abituata,in compenso ha un ottimo appetito, prendiamo un antipasto e poi si divora un orata e due razioni di dessert, vederla mangiare mi mette di buonumore,non è solo bella ho cenato con donne che erano una lagna e non apprezzavano il cibo,lei no e vederla ingozzarsi mi fa sorridere.
Finito di cenare la porto a casa mia,lei si guarda in giro come se si aspettasse qualcosa di brutto:”ehi stai tranquilla ,non sono il lupo mannaro, che ne dici di darmi un bacio”,lei si ritrae :”le prostitute non baciano i clienti e tu non sei il mio fidanzato,dove vuoi farlo qui sul divano o in camera da letto “,mentre lo dice si sfila la t-shirt e si toglie i pantaloni, è come mi immaginavo forse ancor più bella .
“Vieni ti metto un guanto o preferisci un lavoretto di bocca,guarda che sono brava”,” preferirei prima una doccia,e da stamattina che non mi lavo che dici vieni anche tu?”,guarda me' e l'orologio:”scusami sei una brava persona e sei stato generoso ma a una cert'ora devo rientrare c'è qualcuno che mi aspetta “,”telefona al tuo fidanzato ,marito o chicchessia e digli che ritardi,dai vieni magari il servizietto promesso me lo fai in doccia”, continua a guardare l'ora poi si decide.
“Ok,ok,ma se mi bagno i capelli ci vuole tempo per asciugarli, per caso hai una cuffia?”,mi sto spazientendo non è il modo di fare sesso,ok che è una professionista ma ho bisogno di un minimo di partecipazione.
“Capito non è serata, vestiti che ti porto dove vuoi tu, comunque grazie per la serata,dico al ristorante,la prossima volta magari mi dedichi un po' del tuo prezioso tempo”.
“Che stronzo ti avevo avvertito che non potevo fermarmi tutta la notte e sono già quasi le due,tieni i tuoi soldi e portami a casa “, però che caratterino mi piacciono le ragazze decise,se non fosse una prostituta chissà, in fondo ha ragione mi aveva avvisato :”scusami mi sono comportato da cretino,tu mi avevi avvisato, vestiti ti porto dove vuoi”.
Parto deciso verso casa sua, parcheggio vicino al palazzo,lei mi guarda strano,ha capito che so dove abita:”ma allora mi hai seguita”,”credo non sia reato seguire una bella ragazza”,”ma quando la smetti,come te lo devo dire non voglio storie”,”embhe' considerami un buon cliente anche se in verità non ho assaggiato la mercanzia, se mi dai il tuo numero giuro che non faccio lo stalker,finisco di lavorare tutti i giorni alle sedici, facciamo così ,il numero te lo do io, se e quando ti và mi telefoni ok? E questi erano i soldi pattuiti mi hai sopportato tutta sera sono tuoi, ciao “.
È dubbiosa se prenderli,poi li infila in borsa e mi ringrazia,mi sa che ne ha proprio un gran bisogno, quando esce dall'auto vedo una finestra al primo piano illuminarsi, sembra una bambina che la saluta agitando le braccia.
Non ho mai avuto lo spirito del buon samaritano ma quella ragazza di cui non so neanche il nome mi piace e sinceramente mi piacerebbe conoscerla e magari aiutarla, è troppo bella per battere i marciapiedi magari è una ragazza madre che non trova lavoro e fa di tutto per mantenere la figlia.
A letto mi faccio tutti i castelli,la tipa mi è entrata in testa, incredibile non mi sono mai impegnato e ora sto arrovellandomi il cervello per una troia, è meglio dimenticarla porterebbe solo guai,mi addormento convinto di non rivederla più e se mai chiamasse inventerò una scusa.
Non sempre il cervello vince sul cuore,prima andavo in quel bar raramente ora ho messo le tende,non voglio farmi vedere da lei quando esce dal portone mi nascondo come un ladro.
Le ho detto non sono uno stalker, ma mi sto comportando così anche se cerco di non farmi notare,ormai conosco i suoi orari, quando entra, quando esce,ogni tanto verso le cinque la vedo scendere da un autobus con un camice da operaia, più di una volta ho avuto l'impulso di fermarla ma poi mi sono detto che è meglio farmi gli affari miei.
Riassumendo,di giorno operaia in una tessitura di proprietà di un conoscente ,ne sono certo perché ho visto il camice,la sera a battere nel quartiere industriale, avrà un magnaccia che la obliga o forse è un emmigrata clandestina senza documenti, però se fosse così nessuno la assumerebbe, è un mistero.
Il proprietario della fabbrica dove lavora è amico di mio padre ma come faccio a chiedere di lei non conosco nemmeno il nome,ho anche provato a leggere sui campanelli ma le scritte sono tutte sbiadite.
Tutti i giorni mi ripeto di dimenticarla che mi cacciò in un guaio poi il pomeriggio sono lì a fare il guardone.
È passato un mese da quella notte,da qualche giorno evito il bar,un po' per impegni un po' perché sto frequentando una ragazza ,a volte chiodo schiaccia chiodo, sempre che non sia ben impiantato.
Sono sul lavoro quando ricevo una chiamata da un numero sconosciuto,di solito non rispondo controllo se è segnato come call center e se non trovo nulla richiamo,questa volta distrattamente rispondo.
“Pronto”,”scusa se disturbo ma è da un po' di tempo che non ti vedo al bar,spero che stai bene,ah sì scusa probabilmente non sai chi sono”,”la tua voce la riconoscerei ovunque sei la ragazza del mistero, cenerentola che fugge dal castello, bhe' non
sono proprio un principe ma non sai che piacere mi fa sentirti,e così mi hai sgamato a spiarti,bella figura di merda “.
“Se devo essere sincera mi faceva piacere sapere che mi spiavi di tè mi fido”,”resta sempre valida l'offerta,un pomeriggio insieme anche solo per parlare “.
Per un attimo silenzio :”senti se ti và giovedì,ma non farti stupide illusioni lo sai chi sono e cosa faccio”,”chi io? Non conosco niente di tè neppure il nome,magari la sera vai lì a passeggiare “,”scemo, ho fatto male a chiamare”,”no, no,scusa, scherzare è nel mio carattere ma ci tengo veramente a vederti “,”ok allora giovedì all'entrata del parco col laghetto, sarò lì per le cinque al massimo ritardo di mezz'ora, ciao Angelo, comunque mi chiamo Giuditta e non è un nome d'arte “.
Sentire la sua voce mi manda ancora nel pallone,dico a Nadia la nuova fiamma che non sono l'uomo per lei,pensavo peggio tipo che si disperasse ma probabilmente anche per lei ero un piacevole passatempo .
Giovedì mattina il tempo non passa più, menomale che il lavoro mi impegna,ad una certaora guardo l'orologio,cazzo sono in ritardo,saluto tutti con una scusa e mi precipito a piedi verso il parco.
Sono in ritardo di almeno mezz'ora sul luogo convenuto non c'è,mi guardo in giro,panchine con mamme che chiacchierano tra loro mentre i figli giocano,signori anziani che leggono il giornale e coppiette che pomiciano,lei non c'è probabilmente se n'è andata, arrivo al laghetto trafelato e la vedo su una panchina.
“Scusami ho fatto tardi sul lavoro e per non imbottigliarmi nel traffico sono venuto a piedi”,ho il fiatone mi guarda divertita :”però ,sei il primo che si è fatto a piedi degli isolati per me,non dovevi correre tanto non ero sicura che venivi,non sempre in pieno giorno ai clienti fa piacere, farsi vedere con una prostituta,di solito vengo al parco per rilassarmi e guardare la gente divertirsi e come vedi mi sono portata un libro “.
“Opinioni diverse,ho dato appuntamento a una bella donna e non sarei mai mancato, oddio se mi danno buca perciò non lo faccio agli altri, specie a chi seguo da mesi”.
Sorride :”allora la smetti di fare uno stalker”,”beccato, però ho altri pregi e qualche difetto “,”dai lumacone è distante casa tua? Sai quella notte non ho guardato la strada”,”proprio dall'altra parte del laghetto, cinque minuti a piedi ma se vuoi ci fermiamo qui”.
“Sei pazzo se ci beccano a fare certe cose al parco finisco dentro, purtroppo sono già segnalata alla questura e se mi beccano ad adescare clienti addio fedina penale e non posso permettermelo “.
“Lo sai che non intendevo questo,lasciamo perdere,vieni una passeggiata poi ti riporto a casa in auto”, non è una stupida ha capito le mie intenzioni , sembra un iceberg ma i suoi occhi dicono altro, sarà amor proprio, sarà che mi piace veramente ma non voglio lasciar perdere.
Ci avviamo verso casa ,le cerco la mano,lei si ritrae :”almeno questo lo puoi concedere,si può essere amici anche se mi consideri solo un cliente “,”mi dà la mano,la stringo è la prima volta che la tocco e già il sangue ribolle.
Arrivo a casa e saluto il portiere,si vede che Giuditta è a disagio non vuole lasciarsi andare in nessun modo,decido di lasciarla fare mal che vada mi faccio una trombata.
“Ripartiamo dall'altra sera,sei sudato da fare schifo e una doccia calda la farei volentieri”,si spoglia in modo meccanico, appoggia gli abiti su una sedia,adesso è lei a prendermi per mano :”allora dov'è la doccia, giuro che oggi non ti metto premura e mi bastano i soldi che mi hai dato l'altra volta”.
Entriamo in bagno mi spoglio quando calo gli slip il bastone schizza verso il cielo, nonostante il modo di fare mi eccita terribilmente:”ah però siamo messi bene,quasi quasi ti chiedo un supplemento”,lo dice ridendo divertita,regolo l'acqua e entriamo.
Finalmente posso stringerla a me' e palpare quelle tette che desidero da quando l'ho vista la prima volta,non sembra partecipe neanche quando le succhio un capezzolo alla volta, fa' la dura ma si vede un fremito sulle labbra ,il suo corpo sotto gli scrosci è una visione,cerca di mettersi in ginocchio ma l'anticipo, infilo naso e lingua nel boschetto prima che possa lamentarsi ,certe cose non si possono nascondere,anche sotto gli scrosci il sapore dei suoi abbondanti umori mi fa impazzire, Giuditta come prevedibile dice che non vuole ,che non si fa' ma la resistenza dura poco,si appoggia di schiena alle piastrelle e mette le mani sulla mia testa a guidarmi nei suoi punti più sensibili.
E il grimaldello per sbloccarla, lavoro con la lingua e con le dita la passera gustando il miele che ne fuoriesce, finalmente è palese sta godendo ,rispondo ai suoi ansimi mordicchio e succhio
il clitoride fino a portarla ad urlare un primo orgasmo.
Non mi stancherei mai di leccare quel ben di dio,dalle labbra morbide e con il clitoride grosso come la falange di un mignolo,mi abbevero di acqua e del suo seme,il mio più grande piacere è sentirla godere al mio cunnilingio,ormai le sue difese sono abbassate sto facendo sesso con una ragazza partecipe la prostituta è sparita.
Alzo lo sguardo e vedo i suoi occhi persi e lo sguardo trasognato,sono completamente preso di lei vorrei fosse la mia ragazza ,so che sarà dura mi sto buttando in un'impresa dove potrei uscirne con le ossa rotte ma non importa,la voglio,la desidero mi rendo conto che non è solo sesso.
Giuditta è scossa da altri due orgasmi, improvvisamente mi spinge via, per un'attimo temo che tutto finisca ma ora è lei a mettersi in ginocchio,le sue manine mi accarezzano lo scroto gonfio e l'asta dura da far male,le labbra si aprono e la cappella sparisce nella bocca,il paradiso, succhia divinamente non amo particolarmente il sesso orale ma lei mi fa' tremare le gambe dal piacere,la lingua dà colpetti sul buchino gustando le gocce di precum poi , inizia a pompare,ad ogni colpo affonda sempre più,per la prima volta sento due labbra che si appoggiano al pube, non so come faccia sicuramente la mazza va' oltre il velupendulo ma lei continua imperterrita il pompino.
Mi ricordo ,ha detto che non ingoia ma sotto i getti d'acqua posso spruzzare liberamente, resisto finché posso la sua bocca mi dà sensazioni mai provate ma a tutto c'è un limite,sfilo rapidamente la nerchia da quel paradiso e sparo fiotti a casaccio imbrattandola tutta compreso i capelli.
Aspetto una sua reazione sicuramente mi riempirà di insulti invece inaspettatamente lecca le ultime gocce dal glande e si passa la lingua sulle labbra, basterebbe questo a farmi tornare in tiro ho voglia di scoparla ormai per me Giuditta è un ossessione.
Ci insaponiamo a vicenda,le sue mani a volte si allungano a stringere la verga,vorrei scoparla qui ma non ho il preservativo,un asciugata veloce e una strizzata ai capelli poi la prendo in braccio e la deposito sul letto.
È bellissima mi sto prendendo una cotta, è una vera bambolina il desiderio di possederla è alle stelle ma prima voglio godermi il suo corpo sinuoso,la bacio dal collo ai piedini che adoro,succhio le dita una per una, Giuditta ansima finalmente si è lasciata andare, risalgo e mi dedico ancora alle fragoline,il suo è il seno più bello che ho mai baciato.
“Dai ne ho voglia,vieni ti infilo il preservativo”,non è certo un gesto romantico ma in questo momento mi farei fare di tutto:”prendimi ora,sbattimi fammi tua”.
Come resistere alle sue parole, Giuditta spalanca le cosce offrendomi il fiore luccicante di umori,avvicino la cappella alle labbra della fichetta una leggera spinta e scivolo in un abisso di lussuria, nonostante il guanto sento la tana calda e accogliente,la scopo lentamente per godermi ogni attimo.
Il sul viso è una smorfia di piacere avvicino le labbra ma lei volta il viso,quasi in sfregio inizio a cavalcarla a forza , Giuditta rivolta gli occhi e urla un orgasmo da spaventare i vicini, è solo l'inizio facciamo sesso per ore,non si ritrae in nulla,ogni buco riceve la sua dose di piacere, sarà anche una prostituta,ma i suoi orgasmi non sono una finzione è un lago di umori dove la mazza sguazza,il suo culetto è morbido cedevole e burroso,quando lo forzo fa' una smorfia ma poi l'accoglie completamente godendo come una vacca,solo le sue labbra mi sono precluse.
Facciamo sesso fino a crollare distrutti,in poche ore sono venuto tre volte ed è la prima volta che mi capita,dei suoi orgasmi ho perso il conto peccato solo non poter farcire di sperma la micetta ma del resto è la prima volta e siamo perfetti sconosciuti.
Mi sveglio dopo un'ora,mi perdo nel guardarla, vorrei baciarla ma temo che sparisca,dorme tranquilla col viso sereno,non vorrei svegliarla ma sono già le venti e ho paura che si arrabbi.
La chiamo per nome più volte, in fine apre gli occhi e si stiracchia,:”Giuditta è tardi”,sobbalza:”che ora è?”,”sono le venti “,”noo cazzo tra mezz'ora la mia amica ha un impegno e Serena resta in casa da sola,dai sbrigati vestiamoci devo andare”.
È in agitazione mi vesto e attento che finisca è corsa in bagno a darsi una sistemata e subito la riporto verso casa.
“Maledizione lo sapevo non dovevo lasciarmi andare,spero di fare in tempo, Serena non è abituata a rimanere sola”.
“È tua figlia?”,”si il mio unico amore,lo scopo della mia vita “,”non ho impegni,l'unica donna che mi interessa deve rientrare a casa,se vuoi facciamo in tempo a passare in rosticceria,così eviti di cucinare e mi presenti il tuo angelo,io adoro i bambini “,”non dire scemenze,sono una puttana e le puttane si scopano non si corteggiano “.
“Oggi siamo usciti da amici e non da prostituta e cliente,e vero abbiamo fatto sesso ma mi pare che anche per tè non è stata una semplice prestazione e dai che ti costa conosco una gastronomia coi fiocchi a pochi minuti da casa tua,se la la tua amica deve uscire per le 8:45 facciamo tranquillamente in tempo”.
“Ripeto sono una prostituta”,’e io un cliente che vuole divertirsi e non bada a spese, mangiamo quello che vuoi, anzi volete e un buon dolce per la bambina“,sembra rifletterci;’no Angelo,questa volta no,giuro che mi farò sentire e faremo come vuoi tu,conoscendo Gertrude la casa è un disastro e poi non mi va di farmi vedere da lei con un uomo e Serena non è pronta non mi ha mai vista con un uomo e voglio prepararla”,non capisco,fa la troia ma non gli và di farsi vedere in compagnia e poi perché la figlia è sempre chiusa in casa, faccio buon viso a cattivo gioco nella speranza che prima o poi si faccia risentire, dopo che mi ha visto controllarla devo giocare bene le mie carte se voglio veramente conoscerla .
“Ok come vuoi,quando sei pronta telefonami, giuro che me ne starò buono buono senza più spiarti”,”arriviamo sotto casa,lei mi fa accostare prima, metto mano al portafoglio e le dò cento euro:”senti tieni, questi sono per Serena “,”mi guarda stizzita:”non ti ho chiesto soldi,oggi non lavoravo,lo vedi che mi tratti da puttana come tutti gli altri”.
“Perché mi investi,sono per tua figlia, parlargli di me così magari mi accetta e non mi considera un nemico “, è indecisa se accettare, prende i soldi e li metto nel suo zainetto;”guarda che la tua amica è già sul marciapiede che aspetti? Però mi raccomando fatti sentire”,
mi guarda vorrebbe dire qualcosa ma poi semplicemente mi ringrazia è scende dall'auto.
La vedo parlare con l'amica e poi entrare in casa,ora non mi resta che sperare che non sparisca, non la posso certo obbligare a uscire con me, non conosco il suo cognome ma in ogni caso decido di rispettare la sua privacy nella speranza che sia lei a fare la prima mossa.
La settimana scorre lenta,ogni volta che suona il telefono sobbalzo,tra quindici giorni dovrò andare in trasferta a Montecatini, spero di rivederla prima.
Giovedì mi decido e telefono a quel numero,mi risponde una voce da donna ma non la sua,interrompo la telefonata deluso e amareggiato,forse sto facendo una stupidata è meglio che mi metta il cuore in pace.
Venerdì,mentre sto finendo di sviluppare un progetto ,mi chiama un altro numero sconosciuto ,un barlume di speranza, rispondo ,è lei.
“Ciao Angelo ,scusa se non mi sono fatta sentire prima ,te la senti questa sera di venire a cena da me'? Guarda che non si fa' nulla ,si insomma hai capito “.
“Se volevo quello sapevo dove lavori voglio passare una tranquilla serata in famiglia con tè e conoscere Serena “,”d'accordo se sei proprio convinto vieni a prendermi alle cinque fuori dalla tessitura, è lì che lavoro di giorno “,”questa volta sarò puntualissimo a dopo”.
Piccola menzogna sapevo che lavorava lì e se conoscevo il cognome non è escluso che mi sarei informato.
Alle sedici esco e passo al centro commerciale, riempio un carrello all'inverosimile abbastanza da sfamare un esercito,poi vado in un negozio di giocattoli e compro un orsetto e una bella bambola.
Questa volta sono puntuale come un orologio svizzero, l'aspetto all'uscita fuori dall'auto,alle cinque in punto i dipendenti cominciano a uscire,pochi minuti e la vedo, è in camice da lavoro ma anche così è bellissima.
Mi vede e mi viene incontro sorridente :”puntualissimo sei stato di parola”,nel mentre esce il titolare e mi riconosce :”ciao Angelo che bello rivederti”,”ciao Michele non pensavo di incontrarti ma mi fa piacere “,’oh Giuditta esci con questo dongiovanni ,mi raccomando Angelo trattala bene è da un po' che la osservo è una brava ragazza e una gran lavoratrice ",”ed è bellissima ,sono stato fortunato a incontrarla”, Giuditta è arrossita si sente a disagio, Marcello le stringe la mano:”andate a divertirvi ragazzi,e tu magari cerca di venire da me coi tuoi genitori e porta anche Giuditta è ora che presenti una brava ragazza ai tuoi genitori “.
Giuditta è imbarazzata,io le passo la mano sulle spalle:”certo perché no,allora a presto”.
Entra in auto senza spiccicare parola immersa nei suoi pensieri,cerco di fare l'indifferente,lei guarda la strada e ogni tanto mi guarda con quei bei occhioni:”non mi hai detto che conosci il padrone, ora avrò puntato gli occhi addosso, questo crede che sia la tua fidanzata “,”adesso non arrabbiarti,non potevo immaginarmi di incontrarlo, è un vecchio amico di famiglia e sono cresciuto giocando con i suoi figli,e poi che c'è di male ormai hai capito che mi piaci da morire,vuoi farmene una colpa?”,”ancora con questa solfa non sono la donna per tè,ho mille problemi e niente da
dare”,”dici? Magari fai decidere a me',questa volta vorrei sapere se mi hai telefonato col tuo numero,ti prometto che se non vorrai più vedermi rispetterò la tua decisione ma almeno fammi provare, l'idea di passare una serata con voi due mi riempie il cuore e adesso per favore sorridi voglio una serata spensierata con una persona che ha piacere a starmi vicino,se no lasciamo perdere e lo dico con rammarico”.
“Scusa non è colpa tua ma la vita mi ha portato a mettermi sulla difensiva, mi fa' piacere passare del tempo con tè anche se magari dopo stasera non vorrai più avere a che fare con una come me”,”ho l'impulso di baciarla,mi trattengo a stento, lei capisce il mio stato d'animo e come premio allarga le gambe e tira su la gonna fino alle mutandine di cotone bianco,quasi vado fuori strada mi fermerei in un parcheggio a scoparla ma stasera no,voglio dell'altro voglio conoscere la donna di cui vi sto innamorando.
Parcheggio sotto casa :”dammi
una mano ho fatto un po' di spesa, quando apro il baule mi guarda stranita :”tu sei pazzo,quanta roba hai comprato, c'è da mangiare per un mese”,”magari se ti va mangeremo più spesso insieme, adesso dammi una mano a scaricare tutto “.
Entriamo in casa carichi come somari meno male che l'appartamento è al piano terra, dire appartamento è un'esagerazione, un ambiente unico e due porte probabile il bagno e la camera da letto, però è tutto ordinato e lindo:”mamma”una bambina ci viene incontro su una carrozzina,deve esserne Serena:”ciao piccola,sono contento di conoscerti,sai la tua mamma mi parla sempre di tè “,”ciao,sei Angelo,mamma ha detto che venivi a trovarci, mi ha fatto indossare il vestitino nuovo”,’ti sta molto bene il rosso, aspetta ti ho portato un regalo”. La bambina deve avere seri problemi un viso d'angelo,gli occhi di sua madre e una massa di capelli biondissimi,frugo tra i pacchi :’ecco non conoscevo cosa ti piace,ti ho portato due regali”,la piccola strabuzza gli occhi,gli appoggio i pacchi sulle gambe :”,”hai sentito mamma Angelo mi ha portato due regali,mi aiuti a scartare?”,”Giuditta mi fulmina con lo sguardo:”non dovevi non voglio che si affezioni”,’ma dai tra un mese è Natale è giusto che sia felice “,”mi guarda e le scappa un sorriso:”dai vediamo cosa ti ha preso”,”che bello,che bello è l'orsetto trudy e la bambola più bella mai vista”,’mi avvicino e la bacio sulla fronte:”sono felice che ti piacciono, così quando giochi pensi un po' a me',la piccola allunga il collo e con le braccia fa pressione sulla carrozzina e mi bacia,mai visto una bambina così felice per poca cosa penso ai miei nipoti viziati , Serena è una favola peccato che è immobilizzata su una sedia a rotelle.
“Adesso vai in camera a giocare,io e il signore mettiamo a posto la spesa e preparo la cena”,”mamma non è un signore è Angelo”.
La bimba và in camera, Giuditta mi guarda serena per fortuna non è arrabbiata, stipiamo tutto in frigo e in dispensa, poi si mette ai fornelli apre il forno e mette una teglia di lasagne sicuramente preparate la sera prima:”iniziamo bene ,non devi viziarla, comunque grazie l'hai fatta felice’,”vorrei tanto che lo foste entrambe, ci tengo a tè,ma dimmi di Serena”,”cosa ti devo dire è la mia gioia e la mia dannazione,prima che nascesse il padre si è dileguato,poco male non era certo il compagno giusto per crescere un figlio ma sai com'è a sedici anni ero stupida e innamorata,quando è nata è stato bellissimo, quella splendida creatura era mia, all'inizio tutto bene a pochi mesi già gattonava e poi la malattia”,”dimmi non si può fare niente?”,”ti importa veramente?,non né ho mai parlato a nessuno tranne a Gertrude , perché parlartene“,”non fare l'eroina solitaria tutti abbiamo bisogno degli altri,dai spiega”,”è una rara malattia che colpisce il midollo spinale purtroppo in Italia ci sono solo cure palliative,in Svizzera c'è un farmaco che in qualche anno risolve il problema, ora ogni tanto riesce ad alzarsi e sedersi a tavola, purtroppo tra il costo del farmaco e i fisioterapisti…”,”taci adesso è chiaro,sei una donna e una madre fantastica e sono felice di averti conosciuto , dimmi a Serena piace il gelato?”,”ne va matta come mamma”,”ok vado a prenderne una vaschetta gigante così evito di preparare la tavola”,”sei sempre il solito,vorrei dirti che anch'io sono contenta ma ho paura, paura di pentirmene “,”Giuditta posso solo dirti che mi piaci da morire e adoro i bambini,poi ipotecare il futuro è impossibile ma credimi ci tengo a tè ed è ovvio che non lo dico per portarti a letto,mi sono preso per una prostituta ? No per una persona meravigliosa disposta a sacrificarsi per sua figlia ,che volere di più da una compagna, adesso vado prima che mi vedi piangere”, prima busso alla camera :”Serena posso entrare “,”vieni,guarda ci sono i vestiti da cambiare alla bambola “,mi mette tenerezza:”è bellissima come te, mamma mi ha detto che ti piace il gelato,ma lo mangiamo dopo cena,che gusti ti piacciono?”,praticamente mi fa' l'elenco di tutti i gusti alla crema,le bacio la testa e vado a comprarlo.
Quando rientro è tutto in tavola ora le due sorridono e mi perdo negli occhi di Giuditta, mangiamo in allegria e poi gioco con la figlia sotto gli occhi attenti di Giuditta,ad una cert'ora Giuditta mi guarda vedo una lacrima che le scende lungo le gote :”Serena ora Angelo deve andare”,”perché non dorme da noi,mi piacerebbe se domani mi accompagna alla terapia”,”non può deve tornare a casa sua se no non può cambiarsi”,mi guarda:”se te la senti domattina ci accompagni”,”certo ma se vuoi mi fermo ho un ricambio in auto”,la bambina batte le mani felice,lei mi guarda perplessa:”posso anche dormire sul divano oppure con la mamma sempre se ti và”,”siii così facciamo colazione insieme”,”d'accordo ma adesso è tardi e le brave bambine vanno a dormire,dai ti accompagno”, vado a rimboccarle le coperte sotto gli occhi della madre,inizio a raccontarle una storiella ma lei crolla subito.
Torniamo di là :"perché ti sei preso questa libertà senza chiedere?,guarda che non sono stupida vuoi usare mia figlia per arrivare a me”,”l'uno e l'altro, Serena mi piace e non parliamo della mamma, tranquilla me ne starò buono sul divano tanto a casa non ho niente da fare,ti va un whisky o sei astemia “,”ok giusto un goccio poi ti preparo il divano”.
Sembriamo una coppia sposata e la cosa mi piace,solo un mese fa' non avrei pensato a un rapporto serio ma ora sento di essere pronto ma solo con lei.
Vado in auto a prendere lo zainetto,quando rientro il divano e ancora chiuso:”se ti va dormiamo insieme,ma sia chiaro dormiamo e se russi fili sul divano chiaro! Le bacio la fronte anche se vorrei le sue labbra ma non voglio spingere oltre, già è stata una giornata eccezionale e non voglio rischiare di rovinare tutto.
Sentire il calore del suo corpo è una tortora e una gioia, inaspettatamente mi stringe una mano e mette i suoi piedini a scaldarsi sulle mie cosce,resto fermo finché si addormenta e poi finalmente prendo sonno.
Al risveglio e accoccolata a me' ,sento chiaramente i suoi capezzoli sulla schiena e i suoi capelli che mi fanno solletico in viso,poi la voce di Serena :”ciao Angelo mi aiuti a andare in bagno”,”certo”.
Tutto sommato me la sono cavata abbastanza,ogni volta che ero in difficoltà Serena rideva,in mezz'ora era lavata, pettinata e vestita poi lo messa sulla carrozzina e ho cucinato uova strapazzate per colazione.
“Perché non vai a svegliare la mamma così fa colazione con noi”,”giusto piccola,magari il principe azzurro la sveglia,andiamo”. entriamo in camera in silenzio, Giuditta dorme profondamente, Serena sussurra dalle un bacio sugli occhi e uno sulle labbra è così che il principe ha sbagliato Biancaneve “,faccio come dice le bacio le palpebre e un bacio a fior di labbra.
Giuditta sussulta:”dio Serena è tardi devo prepararla,tu levati,la ragazzina ride di gusto:” mamma vedi il principe ti ha svegliato”,sgrana gli occhi, “Serena sei pronta come hai fatto!”,mi ha aiutato Angelo è stato bravo e ha cucinato anche le uova e preparato il caffelatte ",Giuditta non riesce a raccapezzarsi :”tu? Come hai fatto “,”perché mi credevi imbranato,adesso alzati che la colazione si fredda tra mezz'ora dobbiamo uscire,dai Serena lasciamo che mamma si prepari era stanca e finalmente è riuscita a riposarsi un po' “.
Tempo pochi minuti ed è pronta:”ma cosa hai fatto Serena non ha mai mangiato uova per colazione”,”assaggiale mamma sono buonissime , Angelo mi ha promesso che me le farà ancora” ,le assaggia con la punta della forchetta:”però niente male,a questo punto mangio,spero che mi hai preparato anche il caffè”,”certo mia principessa,ormai è libera l'incantesimo”.
La giornata è iniziata nei migliori dei modi,portiamo la bambina dal fisioterapista e poi insisto per fare tappa in pasticceria,temo da un momento all'altro una sua reazione che tarda ad arrivare ma sono sicuro che quando saremo soli si aprirà il vaso di pandora.
Stiamo uscendo dalla pasticceria, Serena ha in grembo un vassoio con le sue paste preferite, Giuditta mi sta facendo un pistolotto sul perché non viziare la figlia, improvvisamente;”Angelo tesoro di mamma, allora è vero,non ti vergogni,veniamo a sapere da Michele che ti sei fidanzato e i tuoi genitori sono all'oscuro”.
Giuditta impietrisce,mamma accarezza la bimba che a sua volta le sorride,papà tende la mano a salutarla :”lo scusi,nei suoi sentimenti è un orso,piacere Amedeo padre di questo simpatico mascalzone,tu devi essere Giuditta la ragazza che lavora per Michele”.
Giuditta è in forte imbarazzo, risponde a monosillabi se potesse sparirebbe, Serena è a suo agio coccolata da mia madre,io le stringo forte la mano nella speranza di trasmettergli il mio affetto .
“Domani vi voglio in villa e non accetto un no se no ti diseredo,piccola sei mai stata in piscina”,”si mi porta mamma una volta a settimana, però uso i braccioli”,”bene allora ci divertiremo ,portate il costume,ora dobbiamo andare sai le prime compere natalizie,vieni qui fatti abbracciare”.
Amanda mia madre tira a sé Giuditta e l'abbraccia forte,lei poverina è frastornata ma risponde all'abbraccio,saluto i miei dando appuntamento all'indomani.
“Dio mio che figura,adesso i tuoi pensano che siamo fidanzati,inventati una scusa io dai tuoi non ci vengo”,”ma mamma perché? Angelo è bravo e i signori gentili e poi avete dormito insieme a scuola dicono che se si dorme insieme nascono i bambini, perciò lui è il mio papà”,il viso di Serena si riempie di lacrime:”hai visto cosa hai fatto, non dovevi entrare a gamba tesa nelle nostre vite”,”andiamo a casa e parliamo”,”no ci accompagni e te ne vai,non voglio soffrire,prima o poi per tè il gioco finisce e resto io e mia figlia “.
Non è il caso di parlare di fronte a Serena,le accompagno e torno a casa,passo ore in ansia fissando il telefono, faccio per chiamare ma Giuditta mi anticipa.
“Senti Angelo noi due dobbiamo parlare”,”vediamoci al parco forse è meglio”, raggiungo il luogo dell'appuntamento,Giuditta è lì ha sempre il solito giubbotto non adatto ai rigori della stagione,si stringe il bavero e trema,il tempo di raggiungerla e si mette a piovere,facciamo appena in tempo a ripararci sotto un gazebo.
L'abbraccio per trasmetterle calore e affetto ,i suoi occhi sono rigati di lacrime le labbra semichiuse un invito irresistibile,la bacio con tutta la passione che ho,mi aspetto di tutto ma lei le dischiude e si lascia andare,le lingue frugano ovunque il miglior bacio di tutta la mia vita dura un'eternità, nessuno dei due vuole staccarsi siamo chiusi in una bolla ,il resto del mondo è fuori, appena lascio le due labbra lei mi prende la testa tra le mani e riprendiamo il bacio,non posso ne voglio fare a meno di lei ormai è la mia vita.
Siamo presi dalla frenesia non riusciamo a staccarci,nel frattempo fuori diluvia un muro d'acqua che ci protegge da tutto.
“Ormai non posso fare a meno di dirtelo,ti amo, sì maledizione ti amo con tutta me' stessa ,forse dalla prima sera che ci siamo incontrati ma ne ho avuto la certezza quando abbiamo fatto l'amore,ti prego non ferirmi voglio vivere questo sogno impossibile,per la prima volta mi sento indifesa,come puoi volermi, una prostituta con una figlia ammalata “,”taci,sono solo sciocchezze ,mi sono innamorato di una donna coraggiosa onesta e bellissima e vivere con Serena per me sarebbe un gioia immensa,non esistono impedimenti,io ti amo,tu mi ami, tutto il resto non importa”, “lo sai per Serena farei di tutto e le sue cure costano, non voglio dipendere da tè “,”sei una donna indipendente che ha lottato per sua figlia se me lo permetterai diventerà nostra figlia forse la prima, hai sentito cosa ha detto Serena se un uomo è una donna dormono insieme nasce un figlio,i soldi non mancano spenderli per lei è un piacere,ma adesso vieni da me' voglio fare l'amore con l'unica donna che desidero”.
Sarà destino ma improvvisamente smette di piovere,una corsa a piedi e chiudiamo la porta dietro di noi,in un attimo i vestiti volano,il desiderio ci pervade, voglio prenderla vis a vis mentre ci baciamo, è un sogno che si esaudisce,scopiamo a pelle godendo di sensazioni uniche, tutto è diverso stiamo facendo l'amore.
Il primo orgasmo ci coglie all'improvviso ,il randello resta teso, troppo è il desiderio,il tempo stringe Serena è a casa da sola ma abbiamo tempo per godere ancora dei nostri corpi, un anticipo per la notte che verrà.
Dopo un ora, trafelati andiamo a prendere Serena che ci guarda sorridente, inizia un vero trambusto ,chiamo due amici a darci una mano e per sera il trasloco delle poche cose è fatto.
Serena è la più entusiasta per la prima volta ha una camera tutta per lei è poco che la conosco ma sento di volerle bene,ceniamo a casa in allegria e poi la bambina si perde davanti al televisore 70” per lei è tutta una novità e nonostante su certe cose Giuditta è intransigente le concediamo di stare alzata qualche ora in più.
Quando crolla la porto in braccio nel suo nuovo letto e le metto accanto l'orsacchiotto, mentre le dò il bacino della buonanotte vedo scendere lacrime sul viso della mia amata.
La prima notte da conviventi , nonostante non è la prima volta ci sentiamo in imbarazzo, ognuno piega e ritira gli abiti nella sua parte dell'armadio, sembriamo vecchi coniugi,poi a Giuditta scappa da ridere un riso contagioso che quasi ci soffoca, Giuditta va in bagno io attendo il mio turno ,la casa è calda e lei esce dal bagno nuda,una vera visione non riesco a capacitarmi che da ora in poi sarà solo mia,mi preparo in un lampo e poi la raggiungo,la nostra prima notte insieme,non servono parole ,è la serata dedicata ai preliminari,le lingue e le mani percorrono i corpi,scosse di piacere mi arrivano dritte al cervello,ci incrociamo dedicando le bocche ai nostri sessi, Giuditta mi fa provare nuove sensazioni e io non sono da meno, si contorce al mio cunnilingio fino al punto di squirtare mentre mi scarico nella sua bocca,lecco il brodino per me vera manna e altrettanto fa Giuditta che né ingoia una parte e mi fa vedere la lingua piena di sperma,non resisto all'impulso di baciarla scambiandoci i nostri sapori.
“Amore è la prima volta che mi capita di spruzzare,ti amo,ti amo da morire “,la notte è ancora giovane e il desiderio è tanto,crolliamo alle prime luci dell'alba ma presto veniamo svegliati dalla voce di Serena:”mamma, Angelo sono riuscita ad alzarmi dal letto e fare pipi ”, è la più bella notizia per Giuditta che piange di commozione,intervengo e aiuto la mia dolcissima Serena a prepararsi, mentre mamma commossa ci guarda.
“scusami tesoro se non ci siamo svegliati,ti piace la tua nuova camera? Lunedì andiamo a scegliere l'arredamento per renderla ancora più graziosa “,come a tutti i bambini le parole le escono spontanee :”grazie papà ti voglio bene “.
Per un attimo il cuore di ferma, Giuditta continua a piangere mentre copro il volto di Serena di baci :”mi prepari le uova come ieri? Anche a mamma sono piaciute,ma perché piange?”,’sai tesoro a volte noi grandi piangiamo di gioia se c'è la fai vai a dare un bacio a mamma,io ti sono accanto se non c'è la fai ti prendo braccio”.
A passo malfermo fa i pochi passi che la separano del letto,poi la prendo e la faccio volare per poi depositarla tra le braccia della mamma,vederle abracciate è una scena struggente di vero amore,per non farmi vedere piangere vado a preparare la colazione.
Io e Giuditta siamo stravolti ci vuole l'allegria della piccola a impedirci di addormentarci,questa volta ho preparato di tutto dalle omelette al cappuccino e croissant alla marmellata scaldate nel microonde, Giuditta mi osserva stupita:”lo sai saresti un buon padre”,”dici vedremo prima riconosco Serena e poi magari le daremo una sorellina o un fratellino, ovviamente se mamma è d'accordo”,non parla risponde con un bacio che vale più di mille parole.
Per non affrontare la giornata come zombie, ricorro ad un piccolo inganno,che ne dici di guardare i cartoni animati,io e mamma stanotte abbiamo avuto il mal di pancia e dobbiamo riposarci un po'’.
Finalmente riposiamo un paio d'ore alle undici suona la sveglia e faticosamente torniamo nel mondo dei vivi.facciamo la doccia uno alla volta se no finisce che torniamo a letto, quando esco dalla cabina la vedo con i capelli arruffati e del dentifricio accanto al labbro vermiglio e mi sembra ancora più bella, l'uccello reagisce e lei si mette a ridere:”ritira l'artiglieria se no non usciamo di qua”,poi entra in doccia mentre io raggiungo la piccola.
Tutto sembra andare alla meraviglia ma quando Giuditta torna ha uno sguardo che non dice niente di buono.
“Angelo non me la sento di venire dai tuoi , quando chiederanno come ci siamo conosciuti e perché non m'hai presenta prima cosa diciamo una bugia? Oppure la verità? I tuoi come possono accettare che frequenti una come me dai è ridicolo è meglio che torniamo a casa”.
“Ancora questa storia,non mi vergogno di tè non lo farò mai,non mi interessa se non hai una laurea o cosa hai fatto per sopravvivere e dare un futuro a quella che ormai considero come un figlia,guardami in faccia e dimmi che non mi ami,solo così ti lascerò andare”.
Le parole non le escono, è solo spaventata “amore, perché è questo che sei per me,da ora in poi affronteremo tutto insieme il passato non conta, vestiti i tuoi futuri suoceri ti attendono”.
Strano modo per chiedere la sua mano,mi guarda stralunata :”mi stai dicendo che vuoi sposarmi? Ci conosciamo appena potrei non essere quella che credi”,”da quello che vedo ti ammiro,ci sono coppie insieme da anni che appena sposate implodono non è questione di tempo ,l'amore si coltiva di giorno in giorno con la volontà di ognuno,si voglio sposarti al più presto e costruire una famiglia su solide basi,credo in tè e sono certo di non sbagliare,adesso pensiamo a Serena che è ancora in pigiama,sbrighiamoci”.
Nonostante le perplessità fa come dico,quando vede la villa sbianca :”ma tu sei ricchissimo, perché ti metti con me? Potresti avere chiunque”,” certo ma l'amore non si compra e io amo tè e questa adorabile piccola,dai entriamo che ci aspettano “.
Subito mamma si spupazza Serena,si vede che c'è subito stato feeling tra le due :”hai portato il costume?” Giuditta dallo zainetto prende un suo costume e quello della bambina :”non volevo approfittarne ma Serena ha bisogno di me per prepararsi e non so se vuole restare sola senza di me' “.
Mia madre si intenerisce :”certo era sottinteso, andiamo tutti a fare il bagno tranne quel pantofolaio di mio marito che non schiodi dal divano”,”Amanda ti sbagli,non mi perdo un minuto con loro, è raro che Angelo viene a trovarci e benché meno con la sua prima vera fidanzata,andate vi raggiungo”.
La simpatia e il fatto che i miei sono alla mano la tranquillizza, raggiungiamo la struttura della piscina, a sorpresa c'è anche mia sorella con i nipoti più o meno della stessa età di Serena.
Come prevedibile la piccina si diverte un mondo,in acqua è un pesciolino e presto fa comunella coi miei nipotini, è bello vederla spensierata e guardare sua madre felice :”che ne dici di un aperitivo ai bambini pensa Giulia” a parlare è mamma sicuramente tra poco inizia l'interrogatorio, spero che Giuditta regga.
Come prevedibile la prima domanda è come vi siete conosciuti, Giuditta si irrigidisce è pronta ad andarsene :”se vuoi parlo io,non abbia nulla da nascondere “.
Le tengo la mano tra i singhiozzi racconta la sua storia e io la nostra,i miei sono attenti a ogni parola e sul viso di mamma scorrono le prime lacrime.
“Credetemi ,non volevo che succedesse,ho fatto di tutto per non innamorarmi di vostro figlio ma è successo”,la prima ad abbracciarla è mamma ma anche mio padre è visibilmente commosso.
“Figlia mia,tu sei un dono per mio figlio ,cosa dovresti rimproverarti di aver lottato per tua figlia ,siamo felici e orgogliosi che Angelo si sia innamorato di tè e non preoccuparti per le medicine ho una partecipazione in una farmaceutica di Lugano, sicuramente ci penseranno i miei soci,voi pensate solo a volervi bene e guai se Angelo ti ferisce se la vedrebbe con noi”.
Siamo tutti commossi la bacio ,si lascia andare come se fossimo soli,sono un uomo fortunato ad averla conosciuta.
La giornata scorre tranquilla,per ora non diciamo niente a Giulia mia sorella, è una brava donna ma con la puzzetta sotto il naso,imparerà a conoscerla e apprezzarla,per Serena non c'è problema ci vuole tutta la pazienza per portarla a casa ma appena toccato il sedile dell'auto si addormenta.
Inizia la vita insieme,al mattino quando è di turno penso io a Serena e dopo colazione la porto a scuola, Giuditta non ha rinunciato a lavorare,non vuole dipendere esclusivamente da me e anche questo mi rende orgoglioso di lei,ormai si è decisa a sposarsi ma ci vuole tempo ,nel frattempo facciamo le pubblicazioni e sotto pressione di mamma organizziamo il matrimonio,ma la cosa più bella è che Serena da qualche tempo si regge in piedi per ore, certo non riesce a correre ma insiste per essere indipendente.
Che desiderare di più :“Giuditta dammi un bacio”.

Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.6
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Dammi un bacio :

Altri Racconti Erotici in Lui & Lei:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni