tradimenti
Tutto è nato dalle ceneri
di Curioso917
26.09.2024 |
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"Tutto avviene con naturalezza, Marcella e Elena improvvisano uno spettacolino erotico mentre noi restiamo a guardare sbavando, si bac..."
Tutto è nato dalle ceneri di un matrimonio.Dopo il divorzio ho il rifiuto a qualunque relazione,non dò colpa alla mia ex,nessun interesse in comune,io amo la montagna e lei il mare,gusti musicali totalmente diversi,io amo il liscio e lei la dance ,non parliamo poi del cibo,io carnivoro e lei vegetariana.
Ci conoscevamo fin da ragazzini, frequentavano gli stessi amici e le stesse scuole, insieme abbiamo avuto le prime esperienze e a sedici anni abbiamo fatto sesso, prima per paura di rimanere incinta mi ha concesso il sederino,poi siamo andati insieme dal ginecologo e finalmente ci siamo posseduti completamente.
Col tempo interessi e gusti diversi ci hanno divisi, unico punto in comune ci piacevano le donne, di fatti mi ha lasciato per mettersi con una morettina tutto pepe.
I gusti sono gusti,non sto a giudicare, Alice probabilmente è sempre stata attratta dalle donne ma per anni abbiamo fatto sesso soddisfacente poi improvvisamente il nulla,quel poco che si vedeva in casa l'ho passavamo a litigare, volevo capire chi era il mio rivale, qualche volta l'ho seguita ma era sempre con la sua nuova amica,poi un giorno sono rientrato prima dal lavoro e le ho beccate ad amarsi nel talamo.
Nessuna scenata,non c'era più niente da dire,ho aspettato in salotto che finissero poi serenamente ci siamo confrontati,due giorni dopo ha fatto le valigie e mi ha salutato con un “grazie per tutto”.
Ho cambiato lavoro, amicizie e città,ma ancora qualche volta penso a lei,la rivedo tra le sue braccia, magari potevo proporre che so un menage a tre ma non credo avrebbe funzionato,se provava ancora un minimo d'amore non si sarebbe comportata così negli ultimi mesi insieme.
Come dicevo ho resettato il passato, nella nuova realtà mi trovo a mio agio, lavoro in Smart working e questo mi permette di avere del tempo libero per le mie passioni,nuotate e lunghe passeggiate in collina,ho preso in affitto una villetta che è un bijou a pochi chilometri dal centro del paese.
Una vita sana e tranquilla, per ora non mi manca una compagna,conoscete l'aneddoto se ci scottiamo con l'acqua calda…,certo le occasioni non mancano,con me' la natura è stata generosa,non fraintendete non parlo degli attributi di cui per la verità non posso lamentarmi,sono alto poco meno di due metri,fisico muscoloso grazie agli allenamenti e un viso che a detta di molti è bello e simpatico .
Ho avuto piccole avventure ma nessuna ha fatto breccia nel mio cuore,preferisco cenette tra amici e serate al cinema o al teatro .
Una sera durante una festicciola ho alzato un po' il gomito e mi sono lasciato trasportare a concludere la serata in un locale di scambio di coppia .
Era la prima volta che entravo in un posto del genere, l'atmosfera mi ha coinvolto,mi sono sparato un altro paio di drinks e mi sono seduto su un divanetto accanto alla pista per smaltire un po' la sbronza.
Sulla pista donne seminude ballavano tra loro strisciandosi in modo lascivo,e uomini che le palpavano sbavando ,ad un tratto sul lato più estremo della pista mi è parso di vedere la mia ex,mi sono avvicinato quanto basta per vederla pomiciare con una che non era la tipa per cui se n'era andata,gli ho urlato a gran voce “troia ,te la fai con tutte”lei si è girata mi ha riconosciuto e mi ha mostrato il medio.
Se non mi tenevano gli amici le mettevo le mani addosso,un conto è rovinare il matrimonio per amore ma vederla con altre donne mi ha fatto andare la mosca al naso.
Ero indeciso se andarmene o salire nelle alcove poi una tipa mi ha trascinato per il bavaro lungo le scale,sono piombato nel mondo dell'eros, stanzette piene di coppie che copulavano,una stanza a carattere sadomaso dove una coppia era legata di spalle a una croce e altri che li prendevano a frustate,non è il mio genere,sono andato oltre fino al famoso glory hole di cui avevo sentito parlare.
Mi sono detto perché no, è stato sconvolgente, non so da chi ma ho ricevuto un pompino coi fiocchi, nonostante l'alcool ho sborrato anche l'anima e la verga è uscita dal foro perfettamente pulita.
Stralunato sono andato fino ad una grande sala dove una donna subiva l'assalto di una moltitudine di uomini arrapati ,sono rimasto a guardare strabiliato,la donna era ricoperta dalla testa ai piedi di sperma era in trans erotica gli occhi rivoltati,si beccava due grosse verghe nel pertugio e una nella figa, mentre spompinava un ragazzo e ne segava altri due.
Non è nelle mie corde gettarmi nella mischia,preferisco qualcosa di più tranquillo,mi giro per andarmene e trovo la donna di prima : ciao bel maschio,che ne dici di appartarci io e tè “, scherzando le dico:”potresti rimanere delusa”,”non credo,ho già assaggiato la merce e la topina è gelosa “è la tipa del pompino da Guinness, ormai sono abituato mi tira per un braccio e entriamo in una cameretta con serratura.
Appena entrati mi avvinghia in un bacio mozzafiato poi si butta sul letto e si arrotola la gonnellina ,non indossa il perizoma,la patata è ricoperta da un folto pelo scuro tra cui spiccano due grosse labbra pronunciate di un rosso vermiglio,spalanca le cosce, con le dita allarga e mette in mostra il bocciolo rosa e il cappuccio del clitoride:”sono stata brava vero, adesso tocca a tè”.
Come posso rifiutare,mi getto a brucare quel ben di dio,ha un non so di che di selvaggio,dal profumo che emana si intuisce che ha fatto da poco pipì,ma la cosa non mi dà fastidio,lappo goloso,figa ,meato,e il piccolo pertugio sudato.
La tipa mugola e si contorce, presto raggiunge un primo forte orgasmo,la topa emette sugo,gusto i suoi umori,e continuo il cunnilingio,strappandole altri orgasmi,ho la mazza che scoppia,devo scopare,appoggio la verga all'ingresso, è un lago di umori,lei si scosta:”non fare lo scemo non ti conosco nemmeno e il distributore di preservativi è vuoto “,”guarda che rischio anch'io,non mi sembri un educanda,ti garantisco che sono sano “,”e io questo mese non sono protetta,sei carino ne nascerebbe un bel figlio ma ora non mi sento di fare la ragazza madre e tu sei brillo”,come darle torto,la bacio facendole sentire il sapore dei miei umori poi mi alzo e raccolgo i pantaloni.
“Dove credi di andare,ti ho detto che non puoi scopare,usa un po' la fantasia”,si mette in ginocchio sul letto scodinzolando ,non speravo tanto ma l'invito è chiaro,:’bravo maschione adesso leccalo e preparami per una bella inculata.
Sotto i colpi di lingua il suo fiore si schiude, sembra una piccola caverna, lo lavoro con le dita fino a quando diventa morbido e elastico.
“Dai,sono pronta, inculami”,una leggera spinta e lo sfintere cede,il budello accoglie la mazza che scivola al suo interno e lo scroto tocca le labbra della topa.
“Continua, continua così,sfondami sono la tua vacca,oh,sì,così,così”,le sue parole mi caricano a palla,lo estraggo quasi a uscire e poi affondo con forza,non è il mio carattere ma la situazione con la complicità dell'alcool mi trasformano in un caprone infoiato,la cavalco per un tempo indefinito,poi esplodo e mi scarico fino al midollo nel suo intestino.
“Uff,ti pensavo più uno da dolcezze e preliminari,ho goduto come una vacca, però non credi che mi meriti un po' di coccole?”, ritorno in me',forse per la prima la osservo,prima era alcool e libidine,ora sono rilassato.
Non è la classica femmina che ti giri a guardare,ma nell'insieme ha quel non so che apprezzerei anche se l'avessi incontrata a fare spesa,alta circa un metro e settanta magra fianchi stretti ma sederino tondo,tette a pera che di solito non piacciono ma io adoro e un viso espressivo e simpatico circondato da una folta criniera nera come il colore degli occhi,il naso è sottile e un po' aquilino, nell'insieme niente male.
Mi dedico a un po' di coccole che lei gradisce,chiudiamo la kermesse con un 69 ,ci strappiamo a vicenda un orgasmo da paura,ho la bocca piena del suo miele e lei quasi si strozza,alle prime luci dell'alba apriamo la porta,il locale è deserto c'è solo il personale delle pulizie.
“No cazzo sono a piedi,sono arrivata con un gruppo di amiche ma sono sparite,mi dai un passaggio?”,”stessa situazione,però le vedi quelle villette io abito li,se vuoi andiamo a piedi e poi ti porto dove vuoi”.
Ci avviamo chiacchierando piacevolmente del più e del meno, è simpatica,schietta e niente affatto stupida:”senti…., già non ci siamo neanche presentati,il sono Marcello”, sorride divertita:”non ci crederai, piacere Marcella”,”forte,dicevo come mai tra tutti hai abbordato me per la serata”,”non montarti la testa,ti ho visto vicino alla pista che insultavi quella stronza di Alice, volevo evitare che ti prendessi un sacco di legnate dai buttafuori”.
La guardo interrogativo”Alice“,”si
quella lesbica puttana ha fatto del male ad un amica,gli ha fatto piantare il marito,un brav'uomo che la adorava,ha piantato in asso quel becco che l'ha sposata e che non si era mai accorto che portava un palco di corna da non poter passare dalle porte,sia da uomini che da donne e dopo un mese l'ha lasciata per altre avventure,ma tu come la conosci”,”sono il becco!”, diventa rossa:” scusa non immaginavo”.
“Credimi a costo di sembranti stupido,in cinque anni tranne gli ultimi tempi non mi sono accorto di nulla”,”scommetto che credevi che andava al lavoro,sappi che è da anni che si fa' pagare per scopare a meno che il tipo o la ragazza gli piaccia, ti è ancora andata bene che non ti sei beccato qualcosa,la troia per chiavare a pelle si faceva pagare un supplemento “,”ma tu come..”,”sono rimasta anno senza lavoro e qualche volta abbiamo partecipato a delle festicciole dove eravamo la portata principale,si guadagnava un sacco di soldi ma la cosa mi faceva schifo e appena ho trovato uno straccio lavoro ho smesso “.
“Adesso mi spiego molte cose,le serate che rientrava a casa da cene con amiche e regolarmente aveva il mal di testa,del resto se credi in una persona non indaghi”,senza accorgermene l'ho detto ad alta voce:”non hai niente da rimproverarti,ha ingannato anche la mia amica”,nel frattempo arriviamo a casa.
“Senti perché non ti fermi qui a riposarti, nell'armadio ho ancora delle cose di Alice,non so perché non le ho buttate ma ora potrebbe tornare utili “,”che bella casa, grazie mi fermo volentieri,per una notte non tornare nel tugurio in cui abito è un piacere,ma riposare chiaro!!”,”anche se volessi mi hai spompato dai vieni a letto,ci faremo la doccia appena svegli”.
Ogni tanto mi sveglio e la guardo dormire serena,mi piace è una persona sincera senza tanti grilli per la testa ,mi riaddormento, stretto accanto a lei.
Al risveglio una sensazione meravigliosa è la prima volta che vengo svegliato con un pompino,modo meraviglioso di iniziare la giornata, Marcella ci sa fare con la bocca, chiudo gli occhi e mi lascio trasportare dalle sensazioni, lecca, succhia e riesce a ingoiare l'asta fino a toccare i peli del pube,con la mano stringe lo scroto gonfio di sperma ,una dea che mi porta in paradiso, quando decide che è il momento accelera e mi porta al limite, perdo il conto degli schizzi che le sparo in gola:”uhm buono,non c'è di meglio che svegliarsi con una buona razione di yogurt caldo,faccio la doccia e poi mi accompagni ?“.
Naturalmente entriamo insieme in cabina,i corpi pieni di schiuma,le bocche si cercano,le lingue danzano:”se mi prometti non venire dentro…”non finisce la frase,si appoggia alla parete mettendo in bella mostra la tana pelosa e il buchetto scuro,la verga è già sull'attenti e in un attimo scivola nel suo scrigno.
Ansima ,mugola sotto i getti di acqua tiepida, grazie al servizietto di prima ho molta resistenza,la porto più volte a urlare l'orgasmo, poi raggiungo il limite due forti colpi e esco da quel nido caldo,lei di scatto si inginocchia,le schizzo sborra sul viso e sui capelli:”ehi mi farai fare indigestione del tuo seme” la faccio alzare e la bacio con passione,la porcellina a ancora un po' di sperma in bocca e lo passa direttamente nella mia,mi carico di libidine,la faccio inginocchiare e mi prendo cura anche del piccolo fiorellino,questa volta sono sobrio e ricerco il mio e soprattutto il suo piacere .
Usciamo dalla doccia sconvolti:”ti prego fermati è domenica e se non lavori mi piacerebbe passarla insieme a tè “ .
Lei mi risponde con un sorriso”hai qualche programma? Guarda che sono di gusti difficili”,”tracking?”,”perfetto ma non ho gli scarponcini,si rimedia subito,prova qualche abito comodo della mia ex e poi passiamo al centro commerciale, c'è il negozio di sport dove mi servo”.
Detto fatto accetta ci fermiamo al mio bar preferito che è all'esterno del centro commerciale ,poi compriamo un paio di scarpe adatte,lei non voleva diceva che erano troppo,ho dovuto insistere per fargliele provare le stavano a pennello, mentre si rimirava sono corso alla cassa a pagare, quando se n'è accorta era nera :”, certo, non ti ho dato una bella impressione ma non sono quel tipo di donna”,”e io non ho dovuto pagare per portarti a letto,considerarlo qualcosa di nostro ,dopo la passeggiata le lasci da me' e lì devono restare potrai usarle solo insieme,ci stai?”, accetta storto collo,in auto percorriamo i pochi kilometri che ci separano dal posto che avevo in mente,per strada nemmeno una parola ma poi durante il tragitto tra boschi,scarpate e campi fioriti si scioglie:”è meraviglioso,non conoscevo questo posto e direi che è a pochi chilometri dalla città “,”l'ho riservato per tè,non volevo deluderti farei di tutto per vederti sorridere”,adesso ride contenta:”scemo,lumacone e cascamorto,non pensare di conquistare il fortino per così poco”,”aspetta”, dopo una curva si apre una radura dove scorre un ruscello, c'è una pozza di acqua cristallina che invita a bagnarsi.
In un baleno si spoglia completamente:”bravo il mio ruffiano,tu si che sai conquistare il cuore di una donna,dai spogliati chi si tuffa per primo vince un bacio”.
Una giornata meravigliosa ,non mi impegno di certo per vincere,il primo bacio riemersi dall'acqua,poi abbiamo perso il conto,lei nuota come un pesciolino se penso a Alice che non si staccava dalla riva per non bagnarsi i capelli,poi una nuova scommessa,chi riesce ad attraversare lo stagno senza riemergere può scegliere il premio.
Questa volta faccio sul serio e ovviamente vinco:”ok,ok, sbruffone scegli il premio”,”posso avere un piccolo anticipo?”,”non le dò il tempo di rispondere che sono attaccato alle sue tette,le palpeggio e mi dedico a succhiare e tormentarle i capezzoli che si induriscono come nocciole ,se potessi berrei il suo latte,lei dal piacere perde la ragione,con la mano si masturba fino ad urlare un l'orgasmo liberatorio,ha il fiatone ci baciamo ,esco dall'acqua e le tendo la mano,per ore facciamo sesso rotolandoci sul prato, Marcella mi affascina sempre più.
All'ultima copula quando sto per venire,mi caccia a sangue le unghie nella schiena,per l'improvviso dolore vengo e la farcisco di crema in profondità.
Sorride felice:”ieri, era ieriche lo desideravo,adesso mi fido di tè,non sei solo il solito belloccio senza cervello,con tè farei pazzie e quel imbecille ti ha trattato come pezze da piedi”,”di lei non mi importa nulla adesso sei tu nei miei pensieri “,ha come un gesto di stizza,:”è tardi devo rientrare domani faccio il primo turno alla tessitura “,si riveste senza una parola,cerco in ogni modo di capire cosa ho detto o fatto di male,ma niente,si è fatta accompagnare sotto casa senza spiccicare parola,abita in un casermone che sembra un formicaio,mi saluta con un bacio sulle guance e esce dalla macchina.
“Possiamo rivederci?”,”chissà magari ci si incontra”,si allontana e resto come un ebete guardandola entrare nel portone di uno squallido edificio.
Torno a casa perplesso, sembravamo andare d'accordo,non riesco a capire cosa l'ha fatta arrabbiare .
Passano i giorni, dopo il lavoro,quando posso torno sulla collina e penso a lei,ma non mi va di tornare in quel posto, qualche sera cenette con amici,a volte vengono da me,le mogli lodano la mia cucina.
In une di queste serate mentre sono alle prese coi fornelli,si avvicina Lidia una donnona di una simpatia coinvolgente:”che hai, ultimamente sei diverso è successo qualcosa ,e poi ti vedo sempre solo,ti rendi conto di quante donne cadrebbero ai tuoi piedi,possibile che non c'è né una che ti piaccia”,cerco di interrompere l'argomento con una battuta:”certo ma sei felicemente sposata con Enrico”,”dai non fare lo scemo,ti è successo qualcosa e c'entra una donna,o parli o ti metto in cerchio con le altre pettegole fin che confessi”,a volte fa bene liberarsi di un peso ,le parlo di Marcella omettendo di citare il locale, perché nella scorribanda c'era anche Enrico,:”fammi capire,da quell' che racconti non gli eri indifferente”,”così sembrava ma non ci siamo più incontrati,non ho il suo numero insomma è sparita dalla mia vita”,”e tu ti arrendi così facilmente, è ovvio che quella donna ti piace e se continui a pensarci non solo per il sesso, possibile che uno come tè non lotta,non siamo a New York la città è piccola e con un po' d'impegno riesci a trovarla,certo che sé hai paura di un rifiuto e preferisci restare nella tua zona di conforto a sognare di lei non la troverai mai, sveglia sta a tè musone decidere “.
Parlare con lei mi ha fatto riflettere, Marcella avrà avuto i suoi motivi ma magari parlandone…,decido che domattina presidio la tessitura prima o poi esce,mi informo sugli orari di fine turno per non darle modo di trovare scuse.
Durante la notte penso di tutto e se fosse sposata e il marito era in trasferta e se è in qualche giro brutto,ma voglio provarci, quella donna mi ha colpito e vorrei almeno provare una vera storia con lei, magari una convivenza.
Alle quattordici sono davanti ai cancelli ma di lei non c'è traccia,ma alle venti la vedo uscire con un gruppetto di colleghe tutte vestite in abiti da lavoro,le altre si dirigono alla fermata del pullman,lei tira dritto e la seguo a debita distanza,dopo due isolati si ferma davanti ad una casa,prendo coraggio e mi avvicino.
“Ciao Marcella”,si volta sorpresa ha riconosciuto la mia voce:”Marcello cosa ci fai qui”,”potrei inventare una balla,ma sono qui per tè,volevo incontrarti da sola per parlarti”,”non c'è niente da dire abbiamo passato dei bei momenti ma non può funzionare tra di noi e poi non sei il mio tipo”,i suoi occhi si inumidiscono segno che mente,nel frattempo si apre la porta della casa e una bambinetta esce correndole in contro allegra,"mamma,mamma la zia mi ha insegnato a fare i biscotti”.
“Adesso ti è chiaro,la mia vita è dedicata a Emilia mia figlia “,per un attimo resto interdetto ,la bambina ha il suo sorriso:”ciao Emilia ti andrebbe un gelato,sai io sono goloso di cioccolato”,la bimba spalanca gli occhi,:”si,si è anche il mio gusto preferito,ti prego mamma possiamo andare con il signore”,sul viso di Marcella scendono lacrime:”.mamma perché piangi,se non vuoi non andiamo”, “no piccola mi è entrato qualcosa nell'occhio,su andiamo a mangiare questo gelato “,”brave ragazze sono affamato, vediamo chi riesce a mangiare la coppa più grossa” ,mi dà un calcio in uno stinco:”non viziarla “,”la guardo fingendo di frignare:”ok,ok,per questa volta,andiamo c'è una gelateria favolosa qui vicino”,la bimba prende per mano Marcella e poi tende la manina anche a me',camminiamo con lei nel mezzo ogni tanto giochiamo a farla volare in alto, Emilia ride divertita, Marcella ogni tanto si volta a guardarmi.
“Come ti chiami?”,”quasi come mamma, Marcello”,”che ridere Marcello e Marcela”,ci guardiamo e scoppiamo a ridere a crepapelle .
Ci sediamo nel dehor della gelateria, prendo per mano la piccola:”vediamo un po' i gusti,magari oltre al cioccolato ne prendiamo altri”, Emilia incolla la faccia al vetro:”quante cose buone le mangerei tutte”,”magari veniamo ancora con mamma adesso andiamo da lei se no si arrabbia”.
Passiamo una piacevole oretta, Marcella ogni tanto mi guarda quando parlo con la bambina e crede di non essere vista,poi Emilia incontra degli amichetti e guarda implorante mamma:”va bene vai ma stai nei paraggi dove posso vedert”i, Emilia si alza contenta:”un attimo signorina vieni che hai la faccia tutta sporca di cioccolato”,la pulisco con una salviettina umida e la bacio sulla testa:”bene adesso sei bellissima,vai dai tuoi amici”.
Ho quasi timore a stare solo con lei,mi guarda severa:”che ti è saltato in mente,una bambina non è uno scherzo,non voglio inlluderla,alla sua età sente la mancanza di un padre e…”,”non la lascio finire , la bacio con tutta la passione che ho,:”Marcella,ti ho pensato giorno e notte, cosa ci sarebbe di male se proviamo a convivere in casa ho due camere e una cameretta e nelle vicinanze ci sono le scuole”,lo sguardo si addolcisce:”anche tu mi piaci da morire,ma mi hai visto fare la troia al club,come puoi provare qualcosa per me,te l'ho detto l'ultima cosa che voglio è illudere mia figlia,preferisco restare sola che farla soffrire”,”non devi decidere ora, prenditi i tuoi tempi,io sarò lì ad aspettarti,anzi ad aspettarvi, anch'io non credevo al colpo di fulmine ma da quando ti ho conosciuta ho cambiato idea”,ci mettiamo a limonare sotto gli sguardi divertiti degli altri clienti,poi arriva Emilia che ci guarda felice e batte le mani:”stai baciando la mamma,stai baciando la mamma,sono contenta se nasce una sorellina “,ci guardiamo e le riempiamo il viso di baci,poi Marcella si riprende:”saluta il signore, dobbiamo tornare a casa”,”ma mamma, Marcello è simpatico,non possiamo restare con lui?”, Marcella è commossa, “vedremo piccola vedremo,adesso saluta da brava signorina”,le stringo la mano,tieni e non perderle, quando mamma si decide queste sono le chiavi di casa.
Mi alzo e me ne vado per non farmi vedere piangere,a casa mi stendo sul letto a pensare, anche questa volta non ci siamo scambiati i numeri ma penso che sia giusto, praticamente le ho dichiarato il mio amore e sarei lieto di fare da padre alla figlia,devo aspettare una sua mossa,credo sia meglio così.
I giorni passano ma lei non si vede, sto cominciando a perdere la speranza,mi dico che non era destino ma la cosa non mi consola.
Un sabato mattina sto preparando il barbecue, quattro coppie ed io , c'è anche Lidia che mi incalza,le spiego quanto successo lei mi dice che ho fatto la cosa giusta e che tutto si appiana:”non sai come vorrei che suonasse a quella porta,ma comincio a dubitare","ehi Marcello suonano alla porta,aspetti altra gente ?”,”apro io”,mollo la carne sulla brace e corro a perdifiato,apro la porta col cuore in gola.
Sono loro ,Marcella trascina due valigie e Emilia ha sulle spalle uno zainetto, stento a trattenere le lacrime ,grido “amore sei qui “,lei molla a terra le valigie e si butta tra le mie braccia,anche Emilia si unisce all'abbraccio.
Veniamo destati da una voce:”Marcella sono felice di conoscerti,non ne potevamo più dei suoi musi lunghi, finalmente adesso tornerà il solito Marco “, come un turbine la rapisce ,porta lei e la bimba in cortile dove ci sono le altre coppie e i loro figli che giocano,io mi precipito a controllare la carne,dopo un attimo Emilia sparisce a giocare con gli altri bimbi, Marcella si avvicina e mette la testa sulla mia spalla:”scusami non riuscivo a decidere, è un passo importante ma mi sono resa conto che era da stupida non provarci, sento di provare tanto per tè e…”,”ok,ok,ma adesso dammi una mano,questi mangiano come lupi e a noi tocca cucinare”, mi bacia e indossa il grembiule che le passo.
Tra la confusione sentiamo che delle bambine chiedono a Emilia chi sono i suoi genitori,lei ci indica con la manina,lei è la mamma e lui il mio nuovo papà,ci sciogliamo in un pianto liberatorio:”voi due filate in cucina qui ci penso io , Enrico vieni ad aiutarmi invece di stare con le mani in mano”.
Andiamo a chiuderci in cucina ci baciamo da perdere il fiato:”grazie , grazie amore che sei venuta”,”non è facile, anch'io sento di amarti ma la bambina e non mi sento…insomma cosa ho da darti,una scialba donnicciola conosciuta in un puttanaio,una senza morale con anche il carico di una figlia “,”taci,ho conosciuto quella donna gentile che si è presa cura di me' quando rischiavo di finire male,quella donna che ha saputo consolarmi e rendermi felice, moralità?,di questo ero convinto con Alice e guarda come è finita, Emilia non è un carico è la dimostrazione di quanto amore sai dare e io me ne voglio ubriacare, viviamo la nostra storia di giorno in giorno,non diamo nulla di scontato e vedrai che tutto andrà per il meglio “,le asciugo le lacrime e bacio i suoi occhi:”ehi ragazzi il pranzo è pronto,se siamo d'impiccio ditelo che togliamo le tende”.
Marcella finalmente sorride:”veniamo,veniamo Lidia ti devo molto “,”figurati vedervi insieme è un piacere,per ripagare qualche sera ci tenete i monellacci giusto per avere un po' di respiro”,le due si abbracciano anche Lidia ha gli occhi umidi.
La giornata scorre serena, Emilia è felice e spensierata,i bambini giocano nella piscina in giardino senza un attimo di calma,ci vuole tutta la pazienza per convincerli a mangiare,io e Marcella ci teniamo per mano,voglio farla sentire a suo agio e gli amici collaborano.
A sera l'ingrato compito di sistemare il macello, Emilia dopo la giornata passata interamente a giocare con i nuovi amichetti è crollata sul divano,mettiamo tutto in ordine in allegria,spesso ci fermiamo per baciarci mi sento un Re.
Per ultimo sistemiamo la cameretta, Marcella solleva tra le braccia Emilia per portarla a letto,la bambina a occhi semichiusi chiede se posso portarla in braccio io.
Che strana sensazione da tempo desideravo un figlio,tenerla tra le braccia è commovente, appena l'appoggio sul letto crolla in un sonno profondo.
“Che ne dici ci comportiamo come una coppia sposata da anni,leggiamo un libro e poi ognuno si gira dalla sua parte?”,per tutta risposta,infila la mano nella tuta e si impadronisce della verga:”non provarci se no ti eviro ,sono settimane che voglio fare l'amore”.
Notte di fuochi d'artificio,per fortuna Emilia ha il sonno pesante ,non ci risparmiamo in nulla,ogni pertugio riceve la sua dose di seme e l'inquilino al piano di sotto è ancora irrequieto.
È Marcella ad alzare bandiera bianca, troppo è il desiderio di lei,ci addormentiamo stretti,con il fratellino tra le sue chiappe.
Verso mattina si agita nel sonno e la verga prontamente reagisce,lo struscio tra le sue cosce e in poco tempo si forma un lago, entro dolcemente in lei non c'è frenesia è solo desiderio di fondersi,i suoi ansimi per le mie orecchie sono musica, Marcella per me è un sogno che si avvera.
Ci vuole poco a raggiungere il traguardo,scarico tutto il mio desiderio mentre lei morde il cuscino per non urlare,è il primo giorno della nostra convivenza il primo ,preludio di una vita insieme.
A riportarci alla realtà ci pensa Emilia, che si è svegliata in un ambiente diverso ed è corsa a cercare mamma,con un salto si piazza nel lettone in mezzo a noi,sento già di amarla come mia figlia.
In giornata sistemiamo tutte le loro cose poi ci godiamo un po' di sole mentre la bimba sguazza in piscina.
“piccola che ne dici ti piacerebbe se la prossima settimana andiamo qualche giorno al mare”la sua risposta mi schiocca:”non so non ci sono mai stata”,mi rendo improvvisamente conto di quanti sacrifici ha affrontato Marcella e sento ancora più di amarla.
Passano le settimane e il nostro rapporto si rafforza sempre più, durante la settimana lavora o di mattina o di pomeriggio,io sono meno legato a orari e mi occupo della bambina ,la porto a scuola e la vado a prendere,se non c'è mamma cucino io ,lei si ferma in mensa,un sera che siamo a casa Emilia fa i capricci per un gioco che hanno tutte le sue amiche, Marcella è irremovibile,sto per intervenire quando mi fulmina con lo sguardo:”non provarci,un genitore deve sapere dire di no, è ora che impari se vuoi che sia tua figlia”,ha perfettamente ragione ma tra le parole sentire tua figlia mi fa stringere il cuore,ho tanti progetti per noi ma normalmente quando siamo a letto ci prende la voglia e non riusciamo a parlare,quella sera ha il menarca, quando esce dal bagno la guardo è la mia venere con le tette a pera.
“Senti amore lo so che non è indispensabile,ma tra noi tutto funziona,io sento il desiderio di sposarti e di riconoscere Emilia che già considero mia figlia,per voi voglio il massimo e…”,si butta tra le mie braccia:”anch'io lo desidero tanto, speravo un giorno di sentirtelo dire, per me' sei il mondo “,si crea una situazione che ha del ridicolo,siamo nudi,lei ha solo in perizoma da cui spunta la cordicella del tampax,io ho la verga come pietra,infilo la mano nel comodino e prendo la scatoletta che ho comprato settimane fa,mi inginocchio davanti a lei e le mostro il piccolo diamante,”so che è una cosa fuori tempo ormai si usa solo in America,ma desideravo farlo da tempo, Marcella voi sposarmi e farmi l'uomo più felice del mondo”,il suo si è strozzato dal singhiozzo i suoi occhi gonfi di lacrime di felicità “,”è tutto stupendo sto vivendo in una fiaba,ti prego fa che non finisca mai”.
Quella notte sporchiamo di sangue le lenzuola,la notte più bella della mia vita.
Già di prima mattina col benestare di Marcella coinvolgono Lidia per organizzare il matrimonio, l'idea di sposarci in inverno, Lidia sprizza felicità e si impegna come una vera wedding planner.
In quei giorni turbolenti le chiedo se non è meglio che rinunci al lavoro ,per la prima volta vedo Marcella incazzata:”non voglio fare la casalinga che dipende interamente dal marito,ho sempre lavorato per sopravvivere e intendo continuare a farlo “, è furente ci vuole tutta la pazienza del mondo per farla calmare,
Più tardi quando la vedo rasserenata:”finalmente un disaccordo,ci vuole un pizzico di pepe,che ne dici di parlarne?”,”senti amore c'è poco da dire,ho avuto una reazione sconsiderata,tu pensavi al mio bene e stupidamente mi sono saltati i nervi”,”scusa se insisto ma il lavoro in tessitura è pesante mi hai detto che sei diplomata , potremmo trovare un lavoro meno massacrante “.
Mi guarda con un velo di tristezza :”chi vuoi che assumi un perito chimico di trent'anni senza nessuna esperienza, certo che mi piacerebbe lavorare in laboratorio,ho fatto domande per anni ma niente",”quindi se dovessi trovare il lavoro dei tuoi sogni accetteresti","certo ma come chiedere anche questo alla fortuna ,ho conosciuto l'uomo della mia vita e tanto basta”.
Non voglio arrovellarmi il cervello ma mi riservo a chiedere nella cerchia degli amici,le nuvole sono spazzate e finalmente torna il sole.
Domenica mattina Marcella si avvicina con fare da gattina,il fratellino reagisce immediatamente ma c'è Emilia,le sue intenzioni erano altre:”Emilia è tanto tempo che non vede la zia,mia sorella vuole portare la bambina al parco e ho pensato di invitarla a pranzo”,sono confuso dal suo atteggiamento,le dico che è casa nostra e può invitare chiunque le piaccia e poi sono il primo a voler incontrare sua sorella,le è rimasto solo il padre risposato che abita in Svizzera.
Nonostante le mie parole la vedo tesa e preoccupata, Emilia non sta più nella pelle per l'arrivo della zia.
Alle dieci suona il campanello, Marcella è un cucina che prepara gli antipasti:”stai lì vado il cara”apro la porta e resto basito:”sei tu sua sorella?”,”scusami non dovevo venire ma Marcella ha insistito, è meglio che me ne vado “, è la morettina che credevo mi avesse rubato la moglie, deglutisco e le tendo la mano:”su entra,non ci siamo mai presentati, sicuramente sai come mi chiamano e tu?”,”Elena”,per l'imbarazzo non spiccica una parola :” tua sorella arriva subito, è alle prese con degli antipasti e Emilia sta riempiendo la piscina di giochi,lascia che ti abbracci”,tendo le braccia,per un attimo si ritrae ma poi mi getta le braccia collo e si lascia andare ad un pianto liberatorio.
Marcella è da un po' che è sull'uscio che ci osserva,ci viene incontro allargando le braccia stringendosi a noi:”grazie dio,hai realizzato un altro desiderio stare con le persone più care “,”dai Elena siediti ti porto uno dei miei famosi aperitivi,dimmi che fai nella vita?”,”la commessa part time in un negozio di scarpe in centro,scusami non mi aspettavo di essere la benvenuta “.
“Non dirlo mai più, considera che questa è anche casa tua”,”uhmm ecco Marcello non sapevo come potevi reagire, Elena è stata sfrattata deve liberare l'appartamento tra una settimana e..,”,”non aggiungere altro abbiamo una camera libera e sarei felice se vieni ad abitare da noi”,”perché ,io ti ho fatto male “,”non dire castronate,se qualcuno è stata plagiata sei tu, in fondo siamo due cornuti uniti da una donna meravigliosa,vieni andiamo da Emilia,non vede l'ora di vederti ma ti conviene metterti in costume “, Elena raggiunge la piccola, Marcella ha gli occhi lucidi.
“Grazie amore non sai quanto conta per me”,”bhe' se non beccavo Alicia e Elena nel letto non ti avrei mai conosciuta e probabilmente sarei ancora a Bologna con un bel palco di corna”.
Nel pomeriggio iniziamo il trasloco,era la casa dell'ex marito, è comprensibile che l'abbia sfrattata, anche lei diplomata come la sorella,ma come lei ha dovuto accontentarsi.
Finalmente Emilia eccitata dalla novità crolla, è già una certa ora, saltiamo Elena che resta sul divano a guardare la TV e finalmente ci chiudiamo in camera.
Subito Marcella mi assale, è troppo eccitata per i preliminari mi ricorda la notte che ci siamo conosciuti,mi pratica una delle sue pompe,lavora con la lingua il glande ,insaliva bene l'asta e si caccia la nerchia in gola,poi mi spinge sul letto di schiena e mi salta in groppa.
Passa il randello sulla topona rorida di umori e imboccata la via si impala le esce un verso strozzato,si piega su di me,le mordicchio un capezzolo e lo succhio come un poppante affamato.
Mi cavalca come una furia urlando”sono la tua puttana ingorda di cazzo”,disteso mi godo la scopata palpandogli le pere.
“Vedrai porco questa notte ti svuoto fino al midollo”il sudore le imperla la fronte e gocciola sul mio petto,mi monta con forza inaudita,il viso è una maschera di libidine, accelera il ritmo mentre si tormenta il clitoride fino a raggiungere un orgasmo da lasciarla senza fiato.
Si distende sul mio corpo ansante ma niente affatto appagata,con la mano rovista nel comodino e prende il tubo del lubrificante.
Si gira di schiena col culetto a pochi centimetri dal mio viso,uno spettacolo da fare perdere la ragione,lo preparo col la lingua che spazzola dalla figa al tenero fiore palpitante,la topina sbrodola sugo sul mio petto, è il momento di lubrificare bene e poi mi aiuto con le dita fino a vederlo dilatarsi come una piccola caverna.
Marcella è in trans erotica,si sposa all'altezza del randello che è duro da scoppiare, ne infila qualche centimetro e poi si lascia andare a peso morto urlando a squarciagola.
Per un attimo temo che il dolore sia insopportabile ma dopo un'attimo comincia a muoversi su e giù,prima lentamente e poi accelera ,una corsa per raggiungere la vetta del piacere.
Girando il viso dalla porta semi accostata vedo un ombra ma dopo un po' sgattaiola via,se era Emilia preoccupata per mamma sarebbe entrata, sicuramente è Elena ma non è il momento per pensare,il caldo budello avvolge la nerchia come un guanto mandando sensazioni che arrivano dritte al cervello,difficile resistere ,stringo i denti fino a quando Marcella arriva all'orgasmo,poi mi lascio andare e fiotti di sborra gli invadono l'intestino.
Raggiunto la pace e l'appagamento non troviamo la forza di alzarci,ci addormentiamo tra le lenzuola inzaccherate.
Al risveglio racconto a Marcella i miei sospetti,lei ha premura deve correre al lavoro:”mi sembra strano ma quando finisco il turno ne parliamo”.
Dalla camera di Elena silenzio , probabilmente lavora il pomeriggio ma mi sbagliavo è già a giocare con la piccola Emilia nella sua cameretta:”ehi piccola,e ora di lavarsi e vestirsi, facciamo colazione e poi ti accompagno a scuola “,”d'accordo papà però viene anche zia”, quando mi sento chiamare papà mi sciolgo, facciamo colazione, Elena prepara la bambina e la accompagniamo a scuola .
“Che bambina fantastica,merita finalmente di avere accanto un padre “,”farò il possibile,amo lei e tua sorella ma dimmi di tè, storie importanti?”,”dopo quanto successo ho passato un momento terribile, speravo nella comprensione di mio marito ma ho scoperto una cosa che ha distrutto la fiducia verso gli altri,ma ora non mi và di parlarne”.
“Certo non ti preoccupare, da noi avrai tutta la privacy che desideri e puoi invitare chiunque tranne la nostra comune amica”.
Sorride alla battuta,il viso si rasserena,deve averne passate tante,mi riprometto di parlarne con Marcella.
I giorni trascorrono sereni ho sempre evitato di parlarne con Marcella perché toccare la sorella è come mettere la mano in un vespaio, Elena è di grande aiuto,se mai avevo qualche pregiudizio devo ricredermi.
In quei giorni non sono stato con le mani in mano,a loro insaputa ho mandato centinaia di curriculum,certo la mancanza di esperienza non gioca a loro favore,poi un giorno incontro un vecchio amico, uno con cui ho passato l'infanzia.
Parlando delle nostre vite scopro che ha un laboratorio in appalto con le dogane, per me non è facile chiedere ma trovo il coraggio e gli parlo della mia compagna e di sua sorella,gli dico che non hanno esperienza ma grande volontà.
Si gratta la testa:”ad essere sinceri,sono in città per cercare un locale adatto ad aprire un'altra sede,non so, se non hanno esperienza,ma potrei seguirle per qualche settimana,ma per ora posso offrire solo un contratto a tre mesi,se sono in gamba come dici le assumo a tempo indeterminato “,”grazie, grazie gliene parlo e ti faccio sapere “.
La sera durante la cena, racconto l'incontro e la possibilità di un lavoro adatto al loro titolo di studio,mi aspettavo i dubbi e le perplessità e puntualmente arrivano da non so se sono in grado a e dopo tre mesi siamo a spasso.
Ragazze,se ve lo proposto e perché sono piuttosto sicuro della vostra perseveranza, Nicola è un amico e per le prime settimane vi seguirà di persona, se trova la location apre a gennaio, avete tutto il tempo per decidere.
La sera a letto Marcella è uno zuccherino di distende sul letto aprendo e chiudendo le cosce, mettendo in mostra il boschetto,un invito irresistibile ,avvicinò il viso e inspiro il profumo che emana il suo scrigno.
La mia droga,mi dedico ad un lungo cunnilingio che le strappa una serie di orgasmi,la mia ricompensa è il miele che fuoriesce abbondante,non smetterei mai di nutrirmene ma comprendo il suo desiderio,la copro col mio corpo e la verga scivola bagnata di umori in profondità.
La prendo vis a vis riempiendole il volto di baci, Marcella incrocia le gambe sulla mia schiena come per tenermi sempre dentro di lei, è stupendo un senso reciproco di appartenenza, un amore mai provato.
Dal grande specchio vedo la maniglia della porta girare,da quella sera mi assicuro che sia chiusa,per un attimo temo che sia Emilia ma poi distinguo chiaramente la figura di Elena.
È ferma appoggiata allo stipite una mano nel perizoma e l'altra a strizzarsi i capezzoli , vederla mi carica come un toro e dei benefici ne gode Marcella,che ansima e mi incita a scoparla più forte.
Questa volta resta ferma a guardarci, conosco Marcella è sul punto di raggiungere la vetta del piacere mi incita:”vieni amore,vieni insieme a me, voglio sentire il tuo seme nel ventre,dai,dai,adessoooo",si lascia andare ad un urlo liberatorio il viso contratto dal piacere .
Mi svuoto in lei,le labbra si cercano un bacio che suggella la nostra unione,alzo lo sguardo e Elena è sparita,paghi ci riempiamo di coccole,lei sa farmi sentire sulla vetta del mondo,senza di lei non potrei più vivere.
A volte il destino è segnato, Marcella torna a casa furente dopo una scaramuccia con la nuova caporeparto che l'ha presa di mira :”quella donna è insopportabile,non né posso più di lei”,mi viene spontaneo un sorriso sornione.
“Ti ci metti anche tu, cerca di capire che non è facile prendere una decisione così importante”,”tranquilla,io ho trovato un'opportunità ma dovete essere voi a decidere”,”infatti per favore non stressarmi , però scusami mi sono scagliata contro di tè ma so che lo fai per il bene mio e di Elena “.
“A proposito di lei,devo dirti una cosa ma ti prego resta calma “,sul suo viso si legge preoccupazione:”non agitarti niente di grave”, prendo fiato e le racconto delle visite notturne di Elena,lei è meravigliata.
“Se me lo dici ne sei certo,del resto poverina non ha ancora avuto il coraggio di rimettersi in gioco,ma è pur sempre una donna giovane e sicuramente ha i suoi pruriti “.
La sera dopo cena affrontiamo con calma la cosa con Elena, diventa rossa come un peperone ma non nega,ha gli occhi umidi, Marcella l'abbraccia forte :”scusami,vedervi così affiatati e sentire come vi amate mi ha mandato fuori di testa,ho bisogno di provare ancora emozioni ma dentro mi sento arida”.
“Amore ,non mi dà certo fastidio se ci guardi,ho frequentato privè dove sia uomini che donne passavano il tempo a mastrurbarsi guardando gli altri scopare e non mi scandalizzo certo perché sei mia sorella,ma sia io che Marcello siamo preoccupati per tè,non esci mai non hai amici,che motivo può esserci per una bella donna come te per ridursi ha elemosinare il piacere altrui?”.
Si mette a parlare tra i singhiozzi :”quando Alice mi ha mollato senza una spiegazione,mi sono sentita persa,ho cercato in tutti i modi di tornare insieme ma lei mi ha riso in faccia mi ricordo le sue parole”pensavi che mi innamoravo di una sciacquetta come te? posso avere tutti gli uomini e le donnehe voglio,che vuoi da me' ti sei divertita anche tu ma ora mi sono stancata di te”,mi sentivo persa,un giorno ho trovato il coraggio di bussare alla porta di mio marito e il cuore si è fermato.
Mi hanno aperto la porta nudi Giorgio e Alice,in salotto si vedeva altra gente impegnata a fare sesso,sono impallidita e loro mi hanno riso in faccia e mi hanno sbattuto la porta in faccia,ho sofferto come un cane mi sono sentita una nullità.
Dopo mesi ho ricominciato a uscire ma tutti quelli che incontravo avevano un unico scopo, portarmi a letto,da allora mi sono chiusa in me stessa,unico amore mia sorella e la splendida nipotina ma sono pur sempre una donna con i suoi desideri e le sue pulsazioni, scusatemi non si ripeterà mai più, al più presto me ne vado” .
“Elena calmati,non hai fatto nulla di male,in quelle sere Marcello era carico come un toro,se non fosse monogamo e fedele ero già belle che cornuta,e se devo essere sincera da ragazzina ti spiavo quando andavi in bagno,se devo dirla tutta l'incesto mi attizza,da oggi puoi fare da spettatrice ogni volta che vuoi e se il mio testone si decide a capire che il nostro amore è inossidabile magari potresti partecipare ma solo se ti và “.
“Ma Marcella sei impazzita io amo solo tè”,”e vale anche per me' ma non sarebbe bello….si insomma aprire un po' i nostri orizzonti? Non dirmi che Elena non ti fa sangue, sarebbe per voi due anche una piccola vendetta nei confronti della stronza”.
Sarei bugiardo a dire che Elena non mi piace,ho ancora fissato nella mente la sua figura mentre si dava piacere ma non so se riuscirei a lasciarmi andare e il mio terrore è di rovinare il rapporto con la donna che voglio sposare.
“Sai Elena,oggi mi ha quasi convinta a cambiare lavoro,certo sarebbe fantastico ma è un salto nel buio,tu ci hai pensato, potremmo lavorare fianco a fianco e magari condividere lo stesso letto “, Elena è pallida come uno straccio, Marcella incalza,sicura che non ti và,ti metti comoda a guardare però prima occorre una prova, Marcello baciala “.
Non mi sento a mio agio,da quando siamo insieme non mi ha neanche sfiorato il pensiero di tradirla.
“Ti prego amore baciala , fallo per me“”,tentenno ma avvicino le labbra,lei sembra ritrarsi ma poi le dischiude ,le lingue frugano,si cercano,ci abbandoniamo, presto la lussuria prende il sopravvento.
Probabilmente troppo a lungo ha frenato i suoi impulsi e ora da libero sfogo al desiderio represso,come una furia mi spinge sul divano la mano mi si insinua nel pantalone e afferra la verga che giocoforza reagisce.
È Marcella a sfilarmi pantaloni e boxer,:”dai sorellina assaggia,questa sera è tutto per noi”,il primo pompino a due labbra, Marcella insaliva e sugge il glande , Elena si occupa dell'asta,la sua linguetta scende al meato e oltre quasi a saggiare la mia verginità.
Le due maialotte ci mettono poco a sincronizzarsi e cambiare di ruolo,ogni tanto interrompono la pompa per baciarsi,mi sento pervaso da brividi di piacere assoluto,ma dato l'arduo compito che mi aspetta chiudo gli occhi e resisto.
Mi sto beatamente godendo il servizietto quando mi accorgo che qualcuno ha abbandonato, apro gli occhi e vedo solo il caschetto moro di Elena,poi improvvisamente molla per un attimo la presa e la sento ansimare forte.
Ci vuole poco a capire quello che sta succedendo ma il pompino riprende in modo frenetico ,non posso resistere oltre,quelle labbra chiuse a cuoricino e la linguetta mai ferma mi portano al limite,erutto bordate di sperma che inghiotte golosa lasciando la verga perfettamente pulita.
Lo spettacolo che si para davanti ai miei occhi l'ho farebbe tirare anche ad un eunuco,il viso di Elena è stravolto,il volto di Marcella immerso tra le sue chiappe impegnata a darle piacere.
Mi metto in disparte a godermi lo spettacolo, l'ultima volta che ho visto godere Elena in questo letto era tra le braccia della mia ex, allora ero convinto che fosse la causa della fine del matrimonio, solo ora mi rendo conto che anch'essa era vittima di quella infingarda di Alice.
Questo pensiero mi sfiora solo per un secondo,guardo come ipnotizzato il fondoschiena di Marcella che sculetta in attesa di un mio intervento,mi butto a brucare quel ben di dio,la lingua percorre le grandi labbra,meato e il tenero fiorellino che palpita di desiderio.
Struscio il randello,dal clitoride al pertugio,lo bagno tra i suoi umori una leggera spinta e la mazza affonda fino a cozzare il collo dell'utero, talmente è bagnata da non offrire resistenza, per un po' faccio scorrere la mazza,poi la sposto di qualche centimetro e delicatamente le forzo lo sfintere.
Le sue urla di godimento sono soffocate nella vagina della sorella,alterno colpi nella topa e nel pertugio, Marcella sembra impazzita:”si,sii,fottimi così,dai,dai,e tu dolce sorellina,restituisci il favore voglio sentire la tua lingua tormentarmi il clitoride”.
Per tre ore ci diamo da fare ,non me la sento di scopare Elena, comunque Marcella le fa' toccare le più alte vette del piacere ed anch'io faccio la mia parte,quando si dedica alla micetta di Marcella le faccio lunghi cunnilingi che la portano in orbita.
Il tempo stringe,dopo cena torna Emilia che si è fermata a casa di amichette,ma il sodalizio è solo rimandato ormai tra le due c'è desiderio d’incesto e quando Marcella vuole qualcosa non c'è verso di fermarla e a dirla tutta non ne avrei l'intenzione.
Ma per questa sera i giochi sono chiusi, Emilia vuole dormire con la zia e a una bambina adorabile con lei è difficile dire no.
A letto calmati i bollori:”Elena ha bisogno di sesso,la prossima volta trombala non vorrei diventasse solo lesbica”,”ma dai mi sembra di tradire “,”perché credi che ti ho spinta a baciarla,era una prova per capire se ero gelosa nel vederti tra le sue braccia,senti erano anni che desideravo il suo corpo,dimmi che sono una brutta persona ma a lei non rinuncio, potrei farlo solo per amor tuo “.
“Amore ti amo troppo per tarparti le ali,ti ho conosciuta in un club privè, non mi sono innamorato di un educanda,se Elena è disposta a condividere il letto a tre piazze ok,solo dammi il tempo di abituarmi”,”ok,ok,ma ogni tanto in certe cose spegni il cervello e lasciati andare,ho visto come ha reagito il fratellino a vederci lesbicare”,mi addormento ancora dubbioso ma so già che gliela darò vinta.
Al risveglio mi attacco al computer per un paio d'ore, Marcella fa il primo turno, Elena ha portato la bimba a scuola, in casa regna la pace ma le mie donne già mi mancano.
Alle undici Elena entra carica di spesa, l'aiuto a sistemare e preparare il pranzo solo per noi quando Marcella irrompe come una furia:”fanculo,fanculo, glielo fatta pagare a quella stronza,mi sono proprio rotta i coglioni ,fanculo lei e la fabbrica “.
Io e Elena ci guardiamo:”su amore calmati, racconta”,”c'è poco da dire,questa volta non ho retto,mi ha ripresa per un lavoro non fatto da me e quelle stronzetta delle colleghe se la ridevano sotto i baffi ,non ci ho più visto,le ho mollato un pugno in pieno viso,mi sono ferita la mano ma alla troia sono saltati due denti”.
Dal nervoso si mette a piangere:”non sarà niente di irreparabile, vorrà dire che le pagheremo il lavoro del dentista”, “la fai facile tu, l'azienda mi ha licenziato in tronco e le mie colleghe non hanno mosso un dito,e adesso come faccio “,”ok sento Giovanni per vedere se ha trovato il posto per il nuovo laboratorio, magari non tutto il male viene per nuocere “.
Ci mette un po' a riprendersi,si calma solo grazie ai baci e alle carezze della sorella,il mio amico mi conferma che tra un mese apre la nuova attività e rinnova la promessa.
“Visto è la giusta spinta,ora potrai dedicarti a quello per cui hai studiato, però Giovanni mi ha ribadito che gli servono due persone “, Marcella guarda Elena implorante:”ti prego non lasciarmi sola, insieme supereremo ogni difficoltà “,”ok ci sto non dire altro,non era certo il mio sogno fare a vita la barista,dai buttiamoci in questa nuova avventura, grazie Marcello ti devo molto, conoscerti è stato come incontrare un angelo sulla mia strada “.
“Sarebbe meglio se si decidesse a fare il diavoletto,io e te questa notte lo consumiamo,ti sei deciso vero caro?”,”sei unica, vuoi che scopi tua sorella? D'accordo non sono di marmo e scusami Elena,tu mi attizzi, speriamo solo di non rovinare questo bellissimo rapporto “.
Mentre parlo Marcella è già al telefono a contattare le mamme delle amichette di Emilia per trovarne una disponibile a ospitarla per la notte,ci vuole poco del resto spesso qualche bambina si ferma a dormire da noi.
“Fatto, Emilia sarà felice e anche noi resta inteso che fuori di qua se tocchi un’altra donna senza il mio permesso ti cavo gli occhi”,lo dice sorridendo, mi sa che questa sera devo impasticcarmi.
“Senti amore il tuo amico ti ha spiegato in cosa consiste il lavoro?”,”è un centro privato di analisi cliniche, chiaramente voi dovete occuparvi solo di fare analisi, Giovanni vi spiegherà il resto”.
Alle sedici vado a prendere la bimba e l'accompagno dall'amica, Emilia non sta più nella pelle,il tempo di fare merenda e già freme,ci vuole la pazienza di mamma per convincerla a farsi lavare e cambiare.
“Marcello l'accompagni? Noi prepariamo qualcosa di succulento per il nostro macho”, lasciare la ragazzina a casa di Lidia non è facile come sembra, vuole sincerarsi che tutto vada bene tra me e Marcella,la rassicuro che viviamo un sogno e siamo decisi a sposarci al più presto,rinfrancata,mi lascia andare non prima di un aperitivo e la promessa di organizzare presto una cenetta tra noi quattro.
Corro a casa,aperta la porta resto di sasso,le due sono in cucina completamente nude tranne per un grembiulino che le fa' apparire ancora più sexy,chiacchierano e ridono con naturalezza:”alla buon ora,comincio a sospettare una tresca tra te e Lidia “,”già mi bastavi tu figurati adesso, ma è bello sentirti fare la gelosa”, ”occhio io e la mia sorellina potremmo fare tranquillamente a meno di tè “, interviene Elena:”nientaffatto di male a Marcello ne ho fatto abbastanza,sono io che se vengo a sapere che lo tradisci ti riempio di botte”,”ok,ok, ragazze un uomo non può volere nulla di più,la moglie e l'amante sotto lo stesso tetto e tutte e due splendide”,”bene lumacone, più tardi vedremo se sarai un buon amante,adesso mettiti comodo come noi la cena è pronta “.
A tavola fanno le indifferenti e ogni tanto ridono guardando il mio uccello svettare sull'attenti,ma è solo finzione,ogni volta che si alzano il cuscino delle sedie è sempre più umido e nonostante l'arrosto la cucina e pregna del profumo dei loro sessi.
“Ok ragazze ottima cena,un buon digestivo e poi mi metto davanti alla TV”,mi stringono per le braccia e mi spingono verso la camera:”non provarci nemmeno stasera sei il nostro toys e vedi di farti onore”.
Ragazzi che notte,per la prima volta la verga fa' la conoscenza della passera di Elena, è stretta e caldissima, Marcella è seduta sul suo viso a farsi leccare la topina, è un susseguirsi di ansimi e urla liberatorie, Elena è assatanata e Marcella non lo è da meno, durante la notte vengo quattro volte, saziando a dovere tutti i loro pertugi.
Mi sdraio sul letto stremato ma la kermesse continua, Marcella è una vera maiala,dal nulla è apparso un grosso strapon doppio,poveri vicini questa notte sarà impossibile dormire.
È impressionante ,il giocattolo ha un diametro che a confronto il fratellino è un fuscello, eppure riescono a infilarlo e goderselo in tutti i buchi, certo Marcella l'ho conosciuta in un privè e sicuramente è avvezza a grossi calibri ma Elena mi sembra il tipo solo casa e famiglia.
Verso l'alba la mazza torna pronta, è quasi un peccato le due sembrano sazie ma Marcella guarda la verga in tiro:”caro Elena non ha mai provato la doppia il massimo per una donna che ne dici?”,guardo i pertugio di Elena slabbrati dalla lunga notte di sesso, è uno spettacolo da resuscitare un morto e la verga è in tiro:”ai vostri servigi mie principesse “.
Marcella si sdraia sul letto e invita la sorella a impalarsi sul mostro di silicone,lei è come se non avesse una propria volontà,sale a cavalcioni e lentamente si cala sul dildo fino a farlo completamente sparire , Marcella la piega verso di sé,le mani stringono il suo seno e la bocca si impossessa di un capezzolo,io guardo estasiato il culetto dove occhieggia il fiorellino arrossato,lo lecco di gusto fino a sentirlo morbido e cedevole, punto la cappella in attesa,ho paura di farle del male.
“Elena amore adesso proverai qualcosa che ti farà impazzire, rilassati non irrigidirti, io per ora resto ferma,dai Marcello “, nonostante il foro sia ben dilatato entro con fatica,il sottile strato di pelle divide la verga dal dildo, sento l'intruso e avanzo lentamente, Elena si agita e piagnucola vorrei smettere ma Marcella mi incita a non fermarmi,procedo lentamente e con fatica sento le vene in rilievo dello strapon ma arrivo a fine corsa.
“Piccola vedrai presto il fastidio si trasformerà nel massimo del piacere, quando te la senti diccelo,per un po' resta rigida poi sento che si rilassa e inizia a muoversi,dopo poco è lei a incitarci:”dai così, così,sfondatemi,sono la vostra puttana , è beloooo”.
Dopo le venute potrei continuare in eterno, Elena è indemoniata ha orgasmi che la squassano,urla come una lupa e ci prega di non smettere,ma tutto ha un limite,dopo che la sento venire l'ennesima volta sprizzo nel suo retto le poche gocce di sperma che mi rimangono,lei crolla sul corpo di Marcella , aspetto che la mazza si afflosci per non farle male.
La poverina è stremata ma con un sorriso beato,si addormenta come un sasso mentre io e Marcella andiamo a mangiucchiare gli avanzi,poi torniamo a letto,un ultimo bacio e ci addormentiamo beati.
Passano le settimane e il nostro strano sodalizio va alla grande,non sempre Elena dorme nel nostro letto e ciò mi permette di non rischiare l'infarto,a Natale affittiamo una baita con la famiglia di Lidia,le bambine sono felici e anche noi ci divertiamo come pazzi.
Alla vigilia gara culinaria,ognuno si cimenta a preparare il suo piatto preferito e anche noi maschietti non stiamo a guardare,le meravigliose vacanze finiscono e ci ripromettiamo di rinnovare l'esperienza.
E viene il primo giorno del nuovo lavoro,io e Emilia tifiamo per loro, restiamo in ansia in attesa del loro ritorno, abbiamo comprato due rose rosse e nel frigorifero c'è una bottiglia di prosecco ghiacciato,siamo sul divano a giocare a sette e mezzo quando sentiamo girare il chiavistello ,le due stronzetta cercano di fare la faccia truce ma poi scoppia una risata,sono entusiaste del nuovo lavoro, festeggiamo a prosecco e coca-cola e poi tutti in pizzeria.
Passano i mesi e vengono riconfermate con il contratto a tempo indeterminato e uno stipendio dignitoso.
Senza dire una parola telefono a Lidia in vivavoce sotto lo sguardo interrogativo delle due:”ciao”,”Marcello che piacere, Mario non c'è ma dimmi hai bisogno?”,”si cara amica ho bisogno di tè,che ne diresti di aiutarci a organizzare un matrimonio coi fiocchi”,un attimo di silenzio e poi esplode:”se non mi mettevi in mezzo non ti avrei rivolto più la parola,sei sicuro che Marcella vuole sposare un brontolone “,”si,si,cara amica,il brontolone ti ha telefonato senza prima dirmelo ma si non vedo l'ora di sposarlo e altrettanto vuole Emilia,ti prego dacci una mano io e Elena non siamo in grado “.
Finita la telefonata mi guarda in cagnesco:”potevi anche avvisarmi “, interviene la sorellina:”perché spetta all'uomo fare la dichiarazione e direi che ha trovato un modo simpatico “.
Quella notte ci amiamo con diversa passione,con dolcezza e senza frenesia ma verso mezzanotte si apre la porta:”posso partecipare alla vostra gioia?”,le facciamo segno di entrare e chiudere a chiave la porta,da quel momento partono i fuochi artificiali.
A gennaio ci sposiamo in comune, cerimonia in pompa magna,ci sono tutti i vecchi e nuovi amici,compresi Giovanni e i nuovi colleghi, durante il ricevimento vedo un biondino che punta insistentemente Elena,lo sussurro a quella che è finalmente mia moglie:”geloso?”,”scherzi sarei felice per lei”,”guarda che io non smetterò di frequentarla a costo di farlo di nascosto “,”amore se lei è d'accordo sono il cornuto più felice del mondo ma oggi pensiamo a noi”.
Quando rientriamo dal viaggio di nozze vediamo spesso il ragazzo che si chiama Alessio girare per casa,la sera escono spesso a cena o vanno al cinema,quasi c'è un senso di vuoto senza di lei, Marcella è la più nervosa ormai è chiaro che ama come donna la sorella e si sente tradita,io le sto accanto e le dico che torneranno ad amarsi.
La storia di Elena e Alessio continua,una sera improvvisamente Elena irrompe nella nostra camera e stringe in un bacio appassionato Marcella,io mi ritiro in buon ordine in camera sua, purtroppo le camere sono attigue e non posso fare a meno di sentire i loro guaiti,passo ore ad ammazzarmi di seghe,quasi per dispetto gli inzacchero di sperma le lenzuola,poi finalmente mi addormento.
Al mattino entra in camera Elena che mi bacia a fior di labbra:”grazie Marcello, però adesso mi aiuti a cambiare le lenzuola mentre Marcella prepara la colazione”.
Dopo un'ora le due escono di casa allegre,non dovrei sentirmi messo in disparte ma un po' mi rode, anche Elena mi è entrata nel sangue,certo in modo diverso da Marcella che amo alla follia.
La cosa per un po' non si ripete e Marcella è triste ma improvvisamente le novità, Elena ci invita tutti a cena a casa del suo ragazzo,un piccolo appartamentino dove stiamo a malapena in quattro seduti a tavola.
“Elena si schiarisce la voce:”ho parlato con Alessio sa tutto di noi,non saprei mentire al mio fidanzato l'uomo che sento di amare,lui non ha niente in contrario all'incesto tra me e Marcella,in questo mese ci siamo messi alla prova siamo andati al club privè, abbiamo fatto sesso protetto separatamente e siamo giunti alla conclusione che il nostro è vero amore,un po' come è capitato a voi”, Elena si blocca, Alessio mi guarda dritto negli occhi:”sei una brava persona,so che anche tu provi sentimento per Elena e non ho nulla in contrario “,salta su Marcella:”stai proponendo uno scambio,guarda che se mai decidessi di scopare con altri uomini decido io con chi,vero caro”, faccio un segno di approvazione con il capo:”sentite Alessio non è portato a certe cose,sono io che ho insistito a parlarvi, mettiamo le carte in tavola, anch'io non rinuncio ad amare e fare sesso con mia sorella e tu Marcello mi sei sempre piaciuto e hai sempre rispettato ogni mia decisione, adesso però noi abbiamo bisogno di tè “.
Non riusciamo a capire, Marcella si stringe a me curiosa:”so che è poco che ci conosciamo ma serei disposta a sposarlo domani,ma ormai da qualche tempo desidero diventare madre ma non possiamo, Alessio e sterile e io voglio un figlio con una persona che ammiro, rispetto e forse con l'affetto che trascende in uno strano amore “,tutti mi fissano in attesa di una risposta.
Non avrei mai pensato di trovarmi in una simile situazione, come posso decidere su due piedi, Marcella mi legge nel profondo :”Elena, nessuno è in grado di risponderti subito a una cosa così importante,sai benissimo cosa prova Marcello per tè ma è una grande responsabilità,io non ho niente in contrario, amo mio marito e amo tè,ci pensiamo magari venite da noi venerdì sera e né parliamo “.
L'espressione di Elena non è di delusione, conoscendomi non si aspettava una risposta immediata :”capito la mia sorellina,e così sei andata al privè ma brava”,”taci,in una sera ho subito l'attacco di tre caproni,per fortuna avevo portato dietro il lubrificante perché con quelli ero completamente asciutta “,”e il tuo principe azzurro?",”bhe' diciamo che ha fatto il suo dovere,ma continuava a guardarmi per avere la mia approvazione, insomma una situazione irreale “,”già non ti vedo scopare senza coinvolgimento e Alessio è il classico bravo ragazzo innamorato,ma adesso bando alle ciance,cosa hai preparato di buono sorellina”,”vedrai,vedrai,ha preparato il mio amore”.
Da questo momento evitiamo di tornare sull'argomento,la serata è piacevole e con Alessio sarà una bella gara in cucina.
Al momento dei saluti, Elena si ferma a dormire da lui, Marcella l'abbraccia e si baciano come amanti, Alessio resta a bocca aperta,io le dò una pacca sulle spalle :”amico mio,non metterti mai tra di loro,il loro è amore diverso ma è sempre amore se l’accetti benvenuto in famiglia”.
Al rientro e il giorno dopo non si fa che parlare dell'argomento, Marcella è convinta che sia la soluzione migliore:”non voglio che mia sorella riceva il seme da uno qualunque,sai cosa prova per tè e per suo figlio vuole il giusto imprinting “.
È tutto ineccepibile e il mio compito sarebbe piacevole, c'è una cosa che desidero da quando ci siamo conosciuti,per paura di un rifiuto non gliel'ho mai accennato ora mi sembra il momento perfetto per dirglielo.
“Senti amore sarebbe bello dare un figlio a Elena ma…”,”ma?”,”ne desidero uno tutto mio con la donna che amo sopra ogni cosa,amo Emilia e la considerano mia figlia anzi lo è ma vorrei darle un fratellino o una sorellina “.
Marcella fa' il muso duro:”ah è così siamo arrivati al ricatto “,per un attimo penso di aver rovinato tutto ma la sua è una finta:”si amore è anche il mio più grande desiderio”,l’abbraccio e ci uniamo in un bacio infinito.
Per tutto il venerdì Elena è un fantasma,viene a casa a cambiarsi dopo il lavoro,porta Emilia ai giardini senza farsi vedere,in laboratorio svia ogni discorso con Marcella la capisco è in ansia per la nostra decisione.
Finalmente arriva sabato, l'appuntamento era per cena ma già di primo pomeriggio Alessio è alla porta, è visibilmente preoccupato,se Elena non farà il figlio con me potrebbe pensare a altre soluzioni spiacevoli.
Marcella e la sorella sono al centro commerciale, Alessio è venuto per parlare con me:”sai per quella cosa..”,”ci ho pensato e mi sono convinto che è la soluzione migliore, però a certe condizioni “,Alessio mi guarda preoccupato:”non fare quella faccia, voglio che tutto avvenga per desiderio quindi tu avrai un ruolo attivo,se sono d'accordo faremo l'amore con le nostre donne cambiando più volte partner, devono essere serate all'insegna del sesso e del divertimento e un’ultima cosa voglio vedere crescere nostro figlio,se vuoi potete venire a vivere qui,la cosa mi farebbe piacere,in ogni caso sarò lo zio migliore del mondo,se sei d'accordo quando arrivano ne parlo a Marcella,deve essere tutto spontaneo non voglio che Elena subisca traumi o ripensamenti “,certo non si aspettava di essere invitato nel nostro letto,nicchia sembra indeciso:”la serata è lunga se ti decidi basta un cenno “.
Sento arrivare l'auto di Marcella nel vialetto e faccio segno ad Alessio di cambiare discorso,appena possibile mi apparato con Marcella e svuoto il sacco,temo la sua reazione ma sono convinto che è la soluzione migliore:”tesoro lo dico per te,non mi hai mai vista scopare con altri uomini non vorrei….”,”mi hai spinto ha fare sesso con tua sorella,non potrei essere geloso,noi due ci amiamo e niente può dividerci “,fa un sorrisetto sornione:”bene è un bel esemplare di maschio,ci sarà da divertirsi, sempre che Elena sia d'accordo “,”spetta a Alessio parlarle se tutto va come penso i vicini dovranno tapparsi le orecchie,per Emilia ho già parlato con Lidia e Mario, naturalmente dovremo restituire il favore “,si mette a ghignare:”è no caro non allarghiamo il cerchio “, quanto amo questa donna, ringrazio la stronza che mi ha permesso di conoscerla.
Torniamo in salone, Elena e Alessio sono avvinghiati a baciarsi :”wuau sembra che il tuo ragazzo baci bene,fai provare alla tua sorellona,a tè ci pensa Marcello che è già bello in tiro”.
Che troione la mia donna,con lei tutto è possibile,non mi sento a disagio, prendo Elena per mano e andiamo in camera.
“Ragazzi oggi è deciso si apre il cantiere,non guardarmi così anch'io ho deciso di fare un altro figlio, povero caro dovrai fare gli straordinari.
Tutto avviene con naturalezza, Marcella e Elena improvvisano uno spettacolino erotico mentre noi restiamo a guardare sbavando,si bac
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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