Lui & Lei
L'amore arriva quando meno te lo aspetti
di Curioso917
31.07.2024 |
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"“Non essere egoista, tu hai goduto e io e il mio povero marito non ci meritiamo niente?”..."
L'amore arriva quando meno te l'aspetti.Mi porto dietro il marchio infamante di Gabriella la puttanella,ho fatto l'errore a quindici anni di fare la sfrontata con qualche stupido ragazzotto della compagnia.
Niente di che,la curiosità sul sesso di una giovane ragazza della mia età mi ha spinto ad appartarmi un paio di volte con ragazzi,solo baci e qualche sega maldestra , purtroppo in paese tutti si conoscono e le voci, arricchite di immaginari particolari scabrosi, girano alla velocità di un fulmine.
Gli stupidi si vantano di aver fatto chissà che cosa e da allora sono considerata una poco di buono.
Come dicevo le voci corrono e sono arrivate all'orecchio di mia madre,mi sono beccata un sacco di legnate sia da lei che da papà e un mese di punizione chiusa nella mia stanzetta.
Tutto finito? Neanche per sogno,da allora i bravi ragazzi mi evitano come la peste e gli stronzetti in caccia di facili avventure mi girano intorno come mosconi.
Da quel momento sono sempre stata sulle mie ma ciò non è bastato,più di un tamarro si è vantato di fare con me cose turche e gli altri naturalmente abboccano.
Più di una volta ho sentito qualcuno vantarsi,ne ho anche affrontati un paio davanti agli amici,ma chi crede alla puttanella,mi sono presa la soddisfazione di tirare qualche ceffone ma poi me ne andavo piangendo .
Mi sono impegnata al massimo negli studi e ho conseguito il diploma di ragioneria col massimo dei voti,ma ciò non è bastato, in paese nessuno specie se sposato assume una puttana,l’unico lavoro trovato è da barista nell'osteria frequentata dai vecchietti.
Devo dire che la titolare donna arguta ha capito che su di me giravano solo panzane e mi tratta benissimo, ovviamente lo stipendio è poco e a diciannove anni nonostante ho conseguito la patente l'unico mezzo è la mia vecchia bicicletta.
Ogni tanto quando entra nell'osteria qualche ragazzo di passaggio, mi ricordo di essere donna e quando è distratto lo guardo come fosse un bignè.
Non ho mai visto un uomo completamente nudo ma basta un particolare magari la camicia slacciata e i pettorali in vista e subito sento inumidirsi le mutandine,unico svago sessuale le lunghe masturbazioni chiusa in camera mia, attenta a non farmi sentire dai miei.
La nostra casa è in una masseria lontana due chilometri dal paese,dieci minuti di pedalate da fare in scioltezza ma una sera….
L'osteria chiude alle ventidue,inforco la bici,il cielo mette pioggia, accelero per evitare il temporale,le prime gocciolone cadono sull'asfalto rendendolo viscido,mi alzo sui pedali per aumentare la velocità ma non vedo un buco,la bicicletta si impenna e io finisco a terra.
Il dolore è insopportabile,ho un ginocchio e l'altra gamba insanguinata, l'acqua fa scorrere il sangue sull'asfalto,cerco di rialzarmi con le mie forze ma non riesco ,per fortuna dietro di me sopraggiunge un'auto che ha visto il ruzzolone,ormai piove a scrosci,un uomo corre in mio soccorso :”stai ferma,ci penso io”,nel frattempo accorre una donna probabilmente la moglie ,mi protegge dall'acqua con un grosso ombrello e in due mi aiutano a rialzarmi.
Zoppico vistosamente,ho difficoltà a appoggiare un piede probabilmente ho preso una storta,mi sostengono in due,mi aiutano a sedermi nella loro auto una grossa familiare, l'uomo raccoglie la bici e la sistema nel bagagliaio.
La donna ha un viso simpatico,si rivolge a me con un sorriso:”ti sei conciata proprio male,non è tempo di andare in bici,ti portiamo al pronto soccorso,ah già in questo paese non c'è, senti ti aspetta qualcuno se no andiamo da noi,da ragazzina ho fatto l'assistente in uno studio medico”,ho un dolore cane,a casa non c'è nessuno i miei sono andati per una settimana dalla sorella di mamma:”grazie,i miei sono via e non so se in casa ci sono medicinali “, l'uomo sorride:”ti è andata bene,sei in buone mani”
Dopo un centinaio di metri gira in una stradina,mi ricordo che c'è una grande villa in vendita da anni,il cancello si apre , percorso il vialetto la signora apre la porta mentre il marito mi sorregge,le sue mani sono a contatto con un seno e per un attimo non sento dolore ma una sensazione piacevole.
Mi fanno stendere su un divano enorme,la donna va a prendere l'occorrente e l'uomo si siede accanto me,mi tiene la mano mi trasmette sicurezza, è un bell'uomo sui trent'anni, capelli a spazzola occhi neri profondi,mai forti e rassicuranti,mi sento sciogliere, un calore mai provato mi avvolge,mi viene voglia di accarezzargli il viso,per fortuna torna la compagna con tutto l'occorrente per medicarmi.
Anche lei è bellissima,alta più di me che sono 1.78, capelli lunghi biondissimi e occhi cerulei,mi accorgo solo adesso che anche i gomiti sono sbucciati,lei è bravissima,disinfetta e benda tutte le ferite,le sue mani sono calde , mi trasmettono strane sensazioni.
“Bene, adesso sei sistemata,ma ci vorrà qualche giorno per guarire,che ne dici ci presentiamo? Io sono Estrella e lui Giancarlo e tu?”,”mi chiamo Gabriella, siamo quasi vicini di casa,non sapevo che la villa era stata venduta”,”ci siamo trasferiti da poco,ormai odiavamo il caos della metropoli,qui c'è tranquillità e il mare a pochi chilometri,tutte due lavoriamo in Smart working così abbiamo deciso di vivere qui,un posto a misura d'uomo “.
La sua mano è appoggiata sulla mia coscia quasi vicino all'inguine,mi sento a disagio ma vorrei non la togliesse mai, sento le mutandine intrise di umori,non pensavo che una donna potesse farmi questo effetto.
“Su spogliati di dò qualcosa di asciutto da indossare","maa c'è lui”,”embè,vuoi privarlo di ammirarti, è da quando ti ha vista che ti mangia con gli occhi e a dirla tutta piaci anche a me”.
Sono confusa e preoccupata:”io non mi sono mai spogliata davanti a un uomo”,”ah però,bella e timida,mi sa che diventeremo amiche, molto amiche,e adesso togliti questi indumenti fradici se no ti buschi un raffreddore “.
Obbedisco,mi accorgo che spogliarmi davanti a loro mi eccita, peccato che sento dolore ovunque,le mie smorfie non credo siano sexy.
Sono pervasa da nuove sensazioni , probabilmente sono finita in casa di due perversi,ma mi sento sicura e rilassata, tolgo tutto anche reggiseno e mutandine, Estrella raccoglie gli indumenti:” vado a metterli nella lavasciuga in un paio d'ore sono a posto tranne i jeans che sono distrutti”,poi prende le mie mutandine se le porta sul naso e ispira intensamente:”che buon profumo di gioventù”,con sguardo malizioso la una leccata agli umori che le impregnano:”profumate e deliziose,mi dispiace Giancarlo ma il trofeo me lo gusto io”,lui ride di gusto e non cerca di nascondere l'enorme bozzo sui pantaloni:”mi sento osservato vuoi vedere”non so cosa mi prende ma faccio cenno di sì con la testa ,lui si spoglia lentamente,ho gli occhi sbarrati sto per vedere il primo cazzo.
“Che fai,vuoi spaventarla con la tua sberla,aiutami a apparecchiare e datti una calmata,cosa penserà di noi”,non riesco a pensare male,mi hanno salvato,sono gentili e premurosi e soprattutto mi hanno sconvolto gli ormoni,non sono mai stata così eccitata con loro sarei disposta a tutto.
Estrella è anche un'ottima cuoca,il suo arrosto è delizioso,pasteggiamo chiacchierando,una bottiglia di prosecco sparisce,mi sento allegra le ferite sembrano un lontano ricordo,gli racconto un po' di me e della mia storia,loro sono stupiti dell'atteggiamento retrogrado del paese .
“Cosa ci sarebbe di male,il sesso è la cosa più bella della vita,a volte meglio di una medicina,noi non ci siamo mai tirati indietro di fronte all'occasione di giocare con uomini e donne è siamo felici e innamorati da anni,privarsi del piacere del sesso è da stupidi vero Giancarlo “,annuisce lanciandomi sguardi che mi fanno i raggi x, indosso un maglioncino prestato dalla signora ma è come fossi nuda,il perizoma che mi ha dato è un piccolo filo che mi entra tra le chiappe e mi stimola lì dove non avevo mai provato piacere e il tassello di tessuto è fradicio, tempo di bagnare la sedia.
“Ti conviene avvertire sul lavoro,per un paio di giorni sei fuori gioco,non puoi gravare più di tanto il peso sulla caviglia ,dai non pensiamoci adesso vediamo come passare la serata,TV 100” o stanza dei giochi?”,io non comprendo, Estrella sorride mi prende il mento e mi guarda fisso negli occhi:”stasera non danno niente di bello opterei per la seconda ipotesi,tu Giancarlo che ne pensi?”,sul suo volto un largo sorriso:”dai vieni a vedere,la mia adorata moglie è una porcellina,solo non scandalizzarti Gabriella la puttanella,senza il tuo permesso me ne sto buono in un angolo,ma temo che Estrella non la pensa così,la conosco e se tanto mi dà tanto stasera ti diverti con o senza di me”.
Estrella mi prende per mano e varchiamo la porta,resto a bocca aperta,un enorme letto rotondo pieno di cuscini e una consolle colma di giocattoli erotici che ho visto solo sulle riviste porno,poi una serie di monitor e specchi ovunque.
“Ma su questo letto si può dormire in sei”, lei mi alza il mento e appoggia le sue carnose labbra sulle mie, per un attimo mi sottraggo ma poi mi lascio andare, dischiudo le labbra e mi abbandono alla sua lingua,un bacio infinito, limoniamo come ragazzini,ma con eros e lussuria:”vieni cara,questo letto non è fatto per dormire,se vuoi mi fermo ma sei tutta bagnata,non rinunciare a una cosa meravigliosa,abbandonati a me ti prometto che ti faccio toccare il Paradiso”.
Sono inerme nelle sue mani ma non ho la minima intenzione di sottrarmi, intanto Giancarlo si è spogliato,resto incantata deglutendo a guardare la sua verga, sarà il primo che vedo ma mi sembra enorme,non capisco come faccia a entrare in una donna.
“Dai sciocchina toccalo”lo tocco e lo accarezzo è liscio e setoso,il contatto con la mia mano lo fa crescere a dismisura,in un attimo diventa una barra dura e piena di vene.
“Mettiti sdraiata piccola e mostrami il tuo scrigno ho voglia di sentire il tuo sapore”,sono come immersa in una realtà diversa,mi stendo e allargo le gambe mettendo in mostra la mia vagina pelosa.
È come in un bel sogno,il primo contatto della sua lingua sul clitoride e vengo urlando come una fontana,non ritenevo possibile godere in questo modo, d'istinto le metto le mani sulla testa e la schiaccio sulla topina .
Estrella bruca e lappa tutti gli umori che scendono copiosi,ho mille orgasmi che non riesco a contenere,mi agito come una biscia lei lecca e gusta,la sua lingua arriva ovunque,mi stimola il clitoride,entra in profondità e guizza e insaliva anche il pertugio,poi lo forza con la lingua entra nello sfintere e con la mano mi strizza il clito,quasi svengo dal piacere lancio urla che nessuno può sentire perché siamo in aperta campagna.
Giancarlo avvicina la mazza alle mie labbra, d'istinto allungo la lingua e assaggio una goccia di precum che esce dal buchino,mi sento porca e mi piace,lecco e insalivo l'asta, bacio la cappella e a stento la faccio entrare nella bocca,con la mano lo sego, Giancarlo ansima e rivolta gli occhi,io mi godo la lingua di Estrella che mi procura continui orgasmi .
Adesso finalmente mi sento Gabriella la puttanella e ne sono felice, finalmente so cosa vuole dire godere e penso che da oggi non potrò più farne a meno.
La lingua della mia amate viene sostituita dal marito che inizia un cunnilingio, Estrella si impossessa del mio generoso seno , strizza e succhia i capezzoli,esplode un altro forte orgasmo che mi lascia ad ansimare svuotata di ogni forza.
“Non essere egoista,tu hai goduto e io e il mio povero marito non ci meritiamo niente?”.
Mentre lo dice si posiziona a cavalcioni sul mio viso,la sua patata completamente depilata gocciola sbroda sulle mie labbra, dischiudono la bocca e assaggio i suoi umori,il profumo e il sapore mi inebriano,inizio a leccare il suo fiore come un ossessa, Estrella mi guida nei punti che le danno più piacere,mi nutro del suo miele è buonissimo.
Giancarlo interrompe il lavoro di lingua,lei si piega sul mio corpo e mi stimola il clitoride che è diventato duro e grosso come la falange di un mignolo, sento che la cappella di lui frega sulle grandi labbra raccogliendo i miei abbondanti umori, l'istinto mi viene da urlare:”prendimi voglio sentire il mostro nel mio ventre”.
Giancarlo appoggia la cappella e entra di pochi centimetri,mi sento impazzire dal piacere,si muove lentamente pregustando il piacere, improvvisamente sento un dolore lancinante e urlo con tutto il fiato che ho in corpo.
Uno schizzo di sangue imbratta il viso di Estrella, Giancarlo si ferma terrorizzato,ma il dolore diminuisce e la voglia mi spinge a dirgli di continuare.
“Cazzo eri vergine non potevamo saperlo”,”dai non smettere,il dolore sta diminuendo,ti prego continua “,presto al dolore si unisce al piacere, Giancarlo ormai è imbufalito, ancora un affondo e sento un dolore all'utero ma stringo i denti, Estrella mi aiuta palpando il seno e leccando i capezzoli, presto sento un calore che mi avvolge, la vagina è piena sento scorrere la verga sulle pareti e ben presto è solo piacere.
Lo incitò a scoparmi più forte a sfondarmi la figa,non capisco più niente voglio solo godere il piacere monta e la vagina è così bagnata di umori che la mazza scorre senza provocare alcun dolore.
Estrella mi bacia con passione un bacio da innamorati:”piccola,mi spiace che hai sofferto ma da ora in poi sarà solo piacere, mi raccomando non è protetta, sborra sul corpo”, Giancarlo è al limite da due forti affondi e esce lasciandomi una sensazione di vuoto,da due colpi con la mano e schizza fiotti di sperma come un idrante,colpisce il mio viso,i capelli,il seno,e il ventre, nell'ombelico si forma una pozza di sperma che Estrella lecca golosamente,poi mi bacia e ci scambiamo lo sperma da buone amiche .
Le escoriazioni cominciano a farsi sentire e sono tutta sudata e sporca di sangue ma è il momento più bello della mia vita, Estrella amorevolmente mi prende per mano e mi porta in bagno,in un angolo c'è un idromassaggio che può contenere tranquillamente sei persone e una cabina doccia anch'essa enorme:”scusaci ancora,non ci siamo resi conto di quello che ti stavamo facendo ma sei così bella che non riesco a pentirmi”.
Vederla così,nuda e sporca,mi dà il sangue alla testa e le farfalle allo stomaco,la timida ragazza è sparita adesso sono Gabriella la puttanella e ne sono felice.
Adesso sono io a desiderala,la bacio come se dalle sue labbra dipendesse il respiro,le mani scendono sui suoi perfetti fianchi,e un dito si infila in quella tana bollente, desidero ancora gustare i suoi umori, questa notte è cambiato in m'è qualcosa,mi inginocchio,lei si appoggia alla parete e mi offre le sue splendide chiappe.
Ricordo la sensazione provata quando mi ha leccata lì e cerco a mia volta di farla godere,il suo pertugio è morbido e elastico avvezzo alla bestia del marito,la lingua entra in profondità,lei ansima forte e sento il profumo selvaggio della sua figa,infilo due dita poi tre lei guarisce e si lascia andare a un languido orgasmo che bevo con gusto.
Passata l'euforia Estrella mi toglie le bende e delicatamente mi lava le ferite,poi mi passa la spugna insaponata su tutto il corpo,mi sento una troia insoddisfatta sarei pronta a ricominciare.
Forse Giancarlo mi ha letto nel pensiero,entra in doccia e mi prende da dietro,sarà l’abbondante schiuma , sarà che sono slabbrata,ma la mazza entra che è un piacere fino a cozzare l'utero,mi scopa con colpi lenti e profondi presto sono in preda a un nuovo fortissimo orgasmo,mi giro mi metto in ginocchio mentre lui si masturba a pochi centimetri dal mio viso, Estrella si mette accanto a me,le mani frugano le passere, apriamo la bocca in attesa del premio.
Giancarlo trema,il randello pulsa e spara un mare di sborra che ci dividiamo da buone amiche.
“Sono stremato non me la sento di portarti a casa,ti và di fermarti a dormire “,”accetto con piacere non mi và di passare la notte da sola”,”vorrai dire la mattinata, guarda che è già l'alba “.
Dormiamo abbracciati,io in mezzo a loro,mi sveglio a mezzogiorno rilassata e carica di nuove energie, nessun pentimento anzi il rammarico di aver gettato parte della mia vita per una stupida vergogna.
Passo la giornata con i miei nuovi amici, sento i genitori che rientreranno domenica sera,tre giorni tutti per me', decido insieme a Estrella di passare all'osteria per tranquillizzare la signora Carla, entriamo in piazza,a cento metri dal l'osteria c'è il bar dei bulli che hanno rovinato la mia esistenza,uno di loro fischia “Ciao puttanella,tu e la tua amica siete a caccia di cazzi?,divento rossa dalla bile mi avvicino al gruppo di idioti:”frocetto cercavo giusto tè,e così vai in giro a dire che mi hai scopata? Ma guardati con quel pisellino non riusciresti a fare godere una femmina, continua a prenderlo nel culo dai tuoi amichetti e lascia perdere le vere donne “,il tipo impallidisce dalla vergogna,gli amici ridono a crepapelle, raggiungo Estrella e a passo deciso entriamo nel locale.
Carla mi viene incontro e mi abbraccia, quasi mi soffoca tra le sue tettone:”ben fatto cara, ora ci penseranno due volte a fare gli scemi con tè,lo sai per me' sei sempre stata una brava ragazza”.
“Già una brava ragazza evitata da tutti”, Estrella sta ancora ridendo per la lezione che ho dato ai bulli,ci fermiamo a bere una spuma, Carla mi convince a prendere qualche giorno di riposo ,ristorate riprendiamo la passeggiata per il paese.
“Hemm,senza impegni,questo weekend arriva il mio fratellino, più o meno ha la tua stessa età,non sembra neanche mio fratello è timido e imbranato e sicuramente vergine però…”,”però cosa?”,”ti assicuro che è un bel manzo e se ben ricordo ha un attrezzo da paura , magari te lo presento poi vedi tu”.
Quasi mi spiace,ripeterei volentieri la serata , ieri ero vergine e ora sono assetata di sesso ma non certo con quei rammollìti del paese, vediamo un po' com'è il fratellino mal che vada ci mangiamo un gelato insieme.
Vado a casa, metto un po' in ordine così domani sera all'arrivo dei miei la casetta sarà pulita e linda,poi apro i cassetti guardo la mia lingerie e non trovo nulla di sexy per la nuova me, inforco la bici e vado al centro commerciale a dieci chilometri,una faticaccia ma ne vale la pena, trovo indumenti carini,provo una brasiliana ma la scarto subito il filo tra le chiappe mi dà fastidio,opto per due perizomi con reggiseno coordinato ,pago e esco soddisfatta.
“Ciao Gabri è destino incontrarci” , è Giancarlo ,mi viene incontro con un largo sorriso,”faccio un po' di spesa Estrella è a casa che aspetta il fratello,mi tieni compagnia?”.
Lo accompagno a fare incetta di alimentari e naturalmente si offre di accompagnarmi, quest'uomo mi piace veramente,non è solo perché è stato il primo,solo sfiorare la sua mano mi mette in subbuglio, mentre torniamo verso casa mia lo guardo con occhi da cerbiatta,lui sorride e si infila in una stradina che porta a un boschetto, frena l'auto e mi avvinghia in un bacio.
In un attimo sono un lago ma trovo la forza di ribellarmi:”no ti prego mi sembra di tradire la fiducia di Estrella”,”scherzi tè l'ha detto anche lei noi siamo una coppia aperta e trasgressiva, spesso facciamo scambi separati, certo sarà un po' invidiosa mi ha confessato che le piaci da morire,se vuoi smetto ma guarda come mi hai ridotto”.
Effettivamente si vede un bozzo enorme, decido di alleviare la sua sofferenza,gli abbasso la zip e la nerchia scatta sull'attenti.
Non mi riconosco più,in un attimo sono piegata a fargli una fellatio,non credevo si potesse godere nel manipolare una verga,sento il perizoma bagnato,mi impegno a dargli il massimo del piacere,non sono esperta ma supplisco col desiderio, manipolo l'asta vibrante e con le labbra a cuoricino pompo e succhio,i suoi ansimi mi rendono orgogliosa, voglio il mio premio, Giancarlo fa di tutto per resistere ma poi si lascia andare,mi riempie la bocca di latte caldo,ingoio di gusto lecco ogni singola goccia lasciando la mazza pulita.
“Grazie sei stata bravissima,non mi sembra vero ieri eri timida e imbranata se continui così faresti impazzire qualunque maschio”.
Forse sto veramente diventando una puttana,le sue parole mi inorgogliscono,ho la vagina che gronda ma siamo a rischio di essere beccati e giocoforza ripartiamo.
Scarico la bici e lo saluto,se lo faccio entrare in casa non rispondo di me,mi accingo a cucinare qualcosa quando squilla il telefono, è Estrella,a scanso di tutto voglio raccontare del pompino,mi sento in colpa.
“Ciao stupenda, brava stai diventando una porcellina come noi, Giancarlo ti loda dice che sei brava e la cosa mi fa' sentire le farfalle nel ventre,senti Efrem è arrivato ti aspettiamo a pranzo “,”non sei arrabbiata,mi sono comportata da stronza ingrata”, ride di gusto”ok vedrò di perdonarti ,ho giusto un nuovo giocattolo da provare ,se ci penso mi bagno, però non voglio scandalizzare Efrem ci sarà tempo per noi non ho intenzione di mollarti e anche mio marito è preso,adesso rientro in villa, ti aspetto “.
Infilo jeans e maglietta,indosso uno dei nuovi completini,mi guardo allo specchio e per la prima volta mi sento bella e sicura di me.
Quando suono mi viene ad aprire un pezzo di Marcantonio, sarà alto 1.90 con spalle larghe e bicipiti grossi come cosce.
“Ciao tu saresti..”, “Efrem ,il fratello di Estrella “,mi guarda come fossi un'aliena:”bene che ne diresti di farmi entrare “, arrossisce,un ragazzo timido in un corpo da ercole.
“Ciaoooo tesoro aspettavo tè per metterci a tavola”, è tutto gustoso le faccio i miei complimenti:”non ringraziarmi oggi erano Giancarlo e Efrem di courve io mi sono limitata a preparare il dolce,vedi è un ragazzo dalle mille risorse gli manca solo la giusta compagna, qualcuna che gli faccia capire quanto vale,che dici fratellino ti piace Gabriella “.
Gli cadono a terra le posate, è un timidone ma è veramente un bel ragazzo, capelli castani a spazzola e occhi di un verde unico.
Ogni tanto mi soffermo a guardarlo arricciando con le dita i miei lunghi capelli neri, devo trovare il modo di sbloccarlo,noto che gli spunta dalla tasca della giacca un vecchio libro Urania.
Da ragazzina li divoravo,tante volte rinunciavo al cinema e utilizzavo la paghetta per comprarli:”Efrem ti piacciono”,”cosa,si sei simpatica e molto bella “,”mi lusinghi ma io intendevo gli Urania,sai ne leggevo a centinaia e a casa ne ho tre scaffali pieni “,”oh si scusa, già il libro,io,io"diventa rosso come un peperone:”bhe' anch'io, tu mi piaci, è bello condividere qualcosa, sai non ho mai avuto una gran vita sociale, passavo il tempo a studiare e a leggere questi “.
Bingo parlare di una passione comune lo scioglie, siamo due assertori che non siamo soli nell'universo e questo monopolizza il discorso, anche Estrella e Giancarlo dicono la loro,lei è possibilista lui scettico, pranziamo in allegria ormai tra noi il ghiaccio è sciolto,alla mia proposta di fare una passeggiata per smaltire il pranzo accetta con entusiasmo.
Le chiedo un po' della sua vita,mi racconta le sue passioni in primis la pallanuoto che gli ha forgiato il fisico,io gli accenno al mio vissuto glissando sul rapporto con la sorella,senza quasi accorgerci ci teniamo per mano.
“Puoi dirmi che sono golosa e che se non sto attenta divento una balena ma mi andrebbe una bella coppa di gelato con panna”,”scherzi hai un fisico mozzafiato e per giunta abbiamo interessi in comune ,mi sento bene accanto a te e ti confesso che anch'io sono goloso di gelato “, d'impulso mi alzo sulle punte e gli stampo un bacio sulle labbra.
Attraversiamo la grande piazza, tengo per mano Efrem che dopo il mio bacetto non è ancora tornato tra noi e ci accomodiamo sui tavoli all'aperto,arriva la cameriera, ordino un mangia e bevi gigante, Efrem ha ancora la testa tra le nubi:”Efrem,il gelato, Efrem!”, batto forte le mani,esce dal suo mondo:”scusa,a si il gelato,una coppa mista con panna”,la cameriera prende l'ordine e se ne và sorridendo.
“Ok ti ho dato un bacio perché mi piaci un pochino,ma se fai lo stoccafisso era meglio se stavo a casa”,”farò la figura dell'imbecille sfigato ma sei la prima donna che bacio, anzi veramente che mi bacia “,”e dove vivevi in un convento? Non posso credere che un bel ragazzo come te non è circondato da femmine “,”forse è colpa mia, anzi è colpa mia, con le donne sono a disagio,mi chiudo in una corazza di indifferenza che le scoraggia”, penso,bene per me',gli prendo e stringo la mano:”allora sono la prima fortuna “,mi allungo e lo bacio, questa volta non in modo casto,la lingua percorre le sue labbra in cerca di uno spiraglio,in un attimo si sblocca e limoniamo come quando ero una ragazzotta.
Ci interrompe la cameriera che porta l'ordinazione, lascia il vassoio e se ne và mostrandomi il pollice all'insù, improvvisamente è Efrem a cercare le mie labbra,io non mi sottraggo di certo, è inesperto ma ci mette passione.
“Un attimo di pausa ma solo un attimo,il gelato si squaglia e qui lo fanno benissimo “, mangiamo tenendoci la mano ,i nostri sguardi sono persi uno nell'altro,lo voglio,costi quel che costi lo voglio.
“Hey guardate,la puttanella col ganzo di città”,si mettono a fischiare non è bastata la lezione,divento viola dalla rabbia,da un momento all'altro mi alzo per dare a quegli zotici una lezione, Efrem mi stringe la mano e mi frena.
Li guarda con calma lo sguardo è gelido “hey,piccoli figli di quelle baldracche delle vostre madri, qualcosa da ridire sulla mia fidanzata, sarebbe meglio per voi se tornate a farvi i fatti vostri”.
Gli stronzi sono in cinque e si spalleggiano a vicenda,si avvicinano minacciosi,il primo fa per tirare una sberla, Efrem da seduto gli storce il braccio facendolo inginocchiare ai miei piedi:"chiedigli scusa se no te lo spezzo”,il tipo si mette a piagnucolare,un altro fa per tirargli un pugno,lo ferma con la mano e gliela stritola, vista la mal parata gli altri raccolgono i compagni chiedendo scusa e spariscono.
“Che ragazzacci,dicevi che dopo il gelato mi porti a vedere la tua collezione,non vedo l'ora”,mi sento un pulzella salvata dai briganti dal suo cavaliere, adesso sono io che lo guardo estasiata.
La colluttazione l'ha reso più sicuro, finiamo il gelato ridendo e scherzando,mi sa che mi sto prendendo una cotta .
Alle 17 mi accompagna a casa,i miei genitori hanno anticipato il rientro, giocoforza gli presento il mio adorato timidone,con loro si comporta da vero gentleman senza un filo di imbarazzo,entriamo in camera mia, mannaggia i miei dovevano rientrare dopo cena,per fortuna c'è sempre il vecchio fienile abbandonato, da quando siamo insieme non riesco a pensare altro che al sesso,come un assetata dopo aver attraversato il deserto per due giorni fare sesso con lui è diventato un chiodo fisso.
Efrem è entusiasmo della mia collezione ne chiede in prestito una decina promettendo di portarne altrettanti molto più vecchi, sarò un illusa ma ritengo sia un modo implicito per dire che ci rivedremo,carica i gialli in uno zainetto ,la proposta è di fargli vedere qualche luogo ameno.
Mamma lo saluta con un grande sorriso:”spero di rivederti presto e tu comportati bene”, mentre usciamo mi fa un sorriso sornione,credo che Efrem piaccia proprio a mamma.
Lasciamo la strada principale e ci dirigiamo verso una fattoria abbandonata,ci sono stata mille volte, c'è un piccolo stagno dove più volte ho fatto il bagno in solitaria,lui resta affascinato dal posto, non c'è anima viva si sente solo il cinguettio degli uccelli.
“Dai facciamo un bagno!”,senza aspettare risposta inizio a spogliarmi, per un attimo resta impietrito a guardare il mio corpo poi si decide, sembra un Apollo,un meraviglioso dio dell'antichità,lo guardo fisso mentre slaccio il reggiseno lui s'avvicina e scambiamo un tenero bacio senza foga,nel mentre prendo la sua mano e la infilo nello slip a contatto col mio scrigno che sbrodola umori.
Lo sento indeciso,timoroso di quello che le sta capitando ma quando infilo la mia nei suoi boxer esce l'uomo che è, inizia a titillare con il pollice il clitoride e un dito affonda tra le labbra roride di umori, quello che sento nel boxer quasi mi intimidisce,un grosso randello che continua a crescere.
Perdo ogni ritegno mi inginocchio,calo i boxer e guardo a occhi sbarrati quella meraviglia a pochi centimetri dal mio viso,ha la cappella circoncisa , grossa più del tronco di un colore violaceo, l'enorme asta stento a prenderla con una mano , muovo lentamente su e giù il pitone mentre con la punta della lingua gusto le prime gocce di precum,lambisco il frenulo e lecco la cappella, penso che non riuscirò mai a fare entrare nella mia bocca quel ben di dio ma la tigna prevale e a fatica riesco a fare entrare la cappella e un pezzo di asta,lo sento ansimare,il mio impegno dà i suoi frutti, alzo lo sguardo e vedo che stringe i denti.
“Lasciati andare , voglio gustare la tua essenza”e intanto accelero la sega,trema cerca di entrare più in fondo e infine con un grido strozzato si scarica nella mia bocca.
I primi abbondanti schizzi mi arrivano direttamente in gola, quasi mi strozzo ma riesco a bere tutto,la verga continua a eruttare mi riempie la bocca,ne mando giù a golate,ma non riesco a trattenerla tutta,lo faccio uscire continuando a masturbarlo,getti di sperma mi imbrattato il viso e i capelli sembra non smettere mai,un ultimo colpo di reni e l'ultimo schizzo lo dirigo sui miei seni,mi strizzo i capezzoli e pulisco a colpetti di lingua quella meraviglia.
Lui sembra svuotato si accascia in ginocchio accanto a me',da buona maiala le offro le mie labbra piene del suo sperma,non si sottrae e ci baciamo scambiandoci il nettare.
“Ti amo Gabriella”,”ti prego non dire così, non ora, per tè sono la prima donna è facile dirlo, anch'io di desidero da pazzi, voglio che mi prendi, voglio vivere appieno questa giornata,poi si vedrà, mi piaci tanto ma non voglio condizionare la tua vita,io sarò qui ad aspettarti,ma adesso è ora di goderci il bagno,dai corri tuffati “.
Giochiamo come bimbi,con le sue possenti braccia mi fa volare per poi precipitare tra le fresche acque,le nostre labbra sono spesso unite,lo desidero e lo stesso prova lui.
Mi porto verso riva e mi appoggio con le braccia su un masso mostrando il mio fondoschiena,lui si piega verso di me e per la prima volta sento la sua lingua frugare tra le grandi labbra,lecca ,succhia e lappa dalla vagina al piccolo pertugio,sono tutta un fremito, appoggio una mano sul suo capo e lo guido nei punti più sensibili ,mi sta facendo impazzire voglio la bestia dentro di me,lui si nutre del miele che esce abbondante.
“Ti prego prendimi, voglio fondermi con te”, appoggia la bestia alle mie intime labbra,lo sento farsi strada,sono così lubrificata dai miei umori che entra senza dolore , subito mi assale il piacere e ho una miriade di piccoli orgasmi,quando cozza l'utero caccio un urletto,lui si ferma per paura di provocarmi dolore, stringo i denti e mi spingo contro il suo ventre,dalle mie labbra esce un lamento ma è solo piacere.
Lo incito a prendermi,attivo i muscoli interni per mungere quella meraviglia,lui inizia a scoparmi, esce quasi del tutto e poi affonda nelle mie carni,mi sta facendo impazzire,urlo un primo orgasmo,il primo di una lunga serie, forse eccitato dai miei versi aumenta la velocità, sento le farfalle nello stomaco sono alle porte del paradiso.
Mi scopa almeno per un quarto d'ora,poi improvvisamente mi viene in mente che non sono protetta.
“Efrem non puoi venire dentro,non prendo la pillola,se non ti schifa mettimelo nel culo”,lo dico d'impulso ma mi rendo conto che questa bestia può lacerami l'ano ma voglio provare a tutti i costi .
Raccolgo con le dita i miei abbondanti umori, infilo in profondità l'indice nel piccolo pertugio,lo muovo su e giù, sento un piacere diverso che mi carica di libidine,infilo anche il medio e li ruoto,i miei umori lubrificano a sufficienza e le dita scorrono dandomi piacevoli sensazioni,presto lo sfintere si adatta, diventa morbido e cedevole.
“Prova lo voglio ma fai piano”,come ultima precauzione mi volto e prendo in bocca fin dove riesco la mazza,sentire il gusto della mia vagina sulla nerchia mi manda fuori di testa,la riempio di saliva e gli dico di provare ad entrare .
Con le mani allargo oscenamente le chiappe offrendogli lo spettacolo del mio pertugio palpitante,lui mi guarda estasiato.
“Lo vuoi davvero?, però dimmi se ti faccio male ci tengo a tè”, appoggia la mazza e l'enorme cappella avanza di qualche centimetro,io sculetto per favorire la penetrazione,lo sfintere offre resistenza,poi cede di schianto,un dolore lancinante mi mordo la mano dal dolore,la fronte si imperla di sudore.
Gli urlo:”fermarti ma non uscire”,si blocca, sento pulsare la verga,trovo coraggio e gli dico di continuare,avanza centimetro per centimetro,il dolore è ancora tanto ma inizia anche una strana sensazione piacevole,prendo fiato e spingo contro il suo ventre impalandomi completamente.
Le faccio cenno di stare fermo, mi scendono lacrime il male e`,insopportabile,mi sento piena e completamente dilatata ma pian piano si fa strada una sensazione diversa,ora e dolore misto a piacere,lui resta immobile sono io a muovermi,presto il dolore passa e viene sostituito da una piacevole sensazione che presto si trasforma in puro piacere.
“Muoviti tesoro, fammi godere anche lì, voglio sentirmi completamente tua,si così, così dai ,sono la tua vacca,montami ,sfondami, è bellissimo”, Efrem abbandona ogni preoccupazione,ormai la mazza scorre senza difficoltà nel mio budello,senza toccarmi godo a ripetizione, forse avevano ragione mi sento puttana,la sua puttana.
Mi monta un orgasmo mai provato,voglio che veniamo insieme,lo desidero ardentemente,lo incito a incularmi forte a sborrare dentro di me'.
Accelera l'intensità mi dà bordate che mi scombussolano il ventre ma godo, godo la morire mi sento piena di lui e la cosa mi fa' impazzire.
“Adesso, adesso ti prego vieni riempimi di sborra, dai,dai,ti prego, siiiii “,sento una serie infinita di schizzi allagarmi l'intestino,li sento uno a uno ,ogni schizzo è un'ondata di di piacere,si svuota completamente in m'è,resta dentro fino ad afflosciarsi, quando esce si sente un flop e un rivolo continuo di sperma scende sulla mia topa.
Siamo esausti,ci stendiamo tenendoci per mano nell'erba,il culetto brucia da morire ma mi sento soddisfatta e felice,lui mi guarda con occhi languidi,mi stringe a sé e ci uniamo in un bacio infinito.
Purtroppo giunge l'ora del rientro,i miei ci tengono che si ceni tutti insieme, è sabato,potrei passare ancora un giorno con lui ma preferisco non scontrarmi coi miei,lui è dispiaciuto ma capisce,mi accompagna alla soglia di casa e ci scambiamo un ultimo bacio promettendoci di rivederci l'indomani .
Ho visto le tende scostarsi,mia madre ci ha spiati,ma la cosa non mi dà fastidio, entro con sguardo trasognato e beato,mia madre mi sorride .
“A giudicare dai capelli avete fatto un bagno nello stagno ,sono quasi invidiosa,era il nostro posto segreto probabilmente ti abbiamo concepita lì”,poi mi guarda sorniona :”spero che non hai l'intimo bagnato sai potresti prenderti un raffreddore”, inconsciamente senza accorgermi le dico che ci siamo spogliati lei mi guarda maliziosa e mi abbraccia:”è un bravo ragazzo, tienilo stretto, è raro trovare un ragazzo bravo e rispettoso “.
Al momento di metterci a tavola è mio padre a parlare:”ti vedo irrequieta,il tuo ragazzo parte domani,sentilo magari cenate insieme,se poi vuoi fermarti dai tuoi nuovi amici sappi che ci fidiamo di tè,sei diventata una ragazza giudiziosa e responsabile è ora che ogni tanto spicchi il volo”.
Lo abbraccio stretto,i miei occhi si inumidiscono,lo ringrazio e corro a telefonare a Estrella, quando sento la mia voce mi passa immediatamente Efrem.
Adesso non so cosa dire, resto in silenzio, sento che dall'altra parte Estrella le dice:”deciditi a invitarla a cena ci penso io a prenotare il ristorante”,”ciao dimmi pure che sono una sfacciata ma voglio vivere questi giorni con tè “,”scusami te,sono un orso imbranato, volevo invitarti ma temevo che i tuoi pensassero male,ti va se tra mezz'ora passo a prenderti “,mi scappa un si quasi urlato.
Mi preparo per uscire,non so cosa indossare il mio guardaroba è al minimo, appare mia madre sulla porta:”metti quell'abito a fiori,ti sta d'incanto,so che non sei abituata a portare i tacchi,se vuoi ti presto un paio delle mie ma staresti bene anche con un paio di sneakers bianche”, tempo di sistemare i capelli e di mettere il rossetto e lui arriva.
“Buonasera , spero che non me ne vogliate per l'invito a cena,sto veramente bene con vostra figlia e vorrei passare questo scampolo di weekend con lei “,mia madre lo guarda con un largo sorriso”bene anche Gabriella è entusiasta,se fate tardi fermatevi pure a dormire,siete due persone responsabili e a pelle sento di fidarmi di tè “.
Mi porta in un ristorante bellissimo, è la prima volta che un uomo mi invita a cena, passo una serata meravigliosa,mi perdo nel suo sguardo, è stupido ci conosciamo da ieri ma sento nascere in m'è un sentimento nuovo mai provato magari complice le bollicine ma almeno in questo momento non posso né voglio fare a meno di lui.
Usciti dal ristorante facciamo una lunga passeggiata tenendoci stretti, sento lio slip inumidito non sono mai sazia di lui, desidero ancora fare l'amore, è la giusta parola con Giancarlo e Estrella ho fatto sesso ma con lui è diverso, sento che mi sto innamorando, innamorando di un uomo che vive a trecento chilometri da qui ma in questo momento non mi importa,il futuro si vedrà.
“Ti dispiace se andiamo a casa di mia sorella, loro sono da amici sulla costa,credo rientreranno in mattinata, c'è la mia camera, nessuno ci disturberà”,”prendimi pure per una sciocca illusa ma ti seguirei l'inferno”,in auto siamo di poche parole ma passata la soglia di casa, come furie ci spogliamo mentre raggiungiamo camera ,lasciando dietro di noi una scia di vestiti,calze,mutandine e reggiseno .
Ci amiamo con passione,il mio sederino per ora è fuori gioco brucia ancora per il trattamento di oggi ma lui lo lenisce con la lingua e questo mi rende una belva,lo faccio stendere di schiena e gli balzo in groppa,con la mano prendo la verga e la appoggio all'entrata già vischiosa di umori,un bacio carico di eros e poi mi lascio cadere a peso morto impalandomi completamente.
Indifferente al dolore iniziale lo cavalco all'amazzone dettando i ritmi della monta,ansimo e guaisco , voglio raggiungere al più presto la vetta del piacere, Efrem fa uno sforzo eccezionale per non farcire il ventre di sborra,poi lo vedo stringere i denti e grugnire,gli chiedo di resistere un attimo e scarico sulla verga un mare di liquidi,faccio appena in tempo a estrarlo che mi annaffia ovunque, penso che devo farmi prescrivere la pillola se no presto sarò gravida di lui e non voglio stringerlo a me col ricatto di un figlio.
Ogni tanto prendiamo fiato e ci riempiamo di coccole poi torna il desiderio la mazza si trasforma in un obelisco e torniamo ad amarci.
Crolliamo esausti e appagati alle prime luci dell'alba,ci addormentiamo col sorriso stampato in viso,non so il tempo passato,mi accorgo che qualcuno ci osserva, faccio finta di nulla e con gli occhi socchiusi vedo Estrella sulla soglia della camera con la mano infilata nel perizoma,a giudicare dal espressioni si sta masturbando furiosamente, faccio finta di nulla fino ad abbandonarmi ad un alto sonno ristoratore.
Mi sveglia un tenero bacio di Efrem apro gli occhi e rispondo al bacio,il desiderio di noi non si spegne ma ci accorgiamo che è già mezzogiorno passato,ci alziamo come fulmini ci guardiamo attorno in cerca degli abiti, poi ci viene in mente la scena della sera prima e scoppiamo a ridere,qualcuno li ha piegati e appoggiati all'entrata della camera, indosso solo reggiseno e mutandine e lui i boxer poi ci dirigiamo come lupi affamati verso la cucina.
Ci salutano in coro con un ciao “ben svegliati dormiglioni tra mezz'ora si mangia,andate a farvi la doccia nel bagno grande,la doccia è capiente si sta comodi in due,lasciate un profumo di sesso irresistibile se vi avvicinate così non rispondo di me,vi salto addosso e vi divoro”.
Obbedienti andiamo sotto la doccia,ci laviamo a vicenda e la cosa ci eccita terribilmente,vedo sul viso di Efrem un velo di preoccupazione ma non indago,ci limitiamo a baciarci sotto gli scrosci dell'acqua,se fossimo soli sappiamo come andava a finire,ci asciughiamo a vicenda poi una lavata ai denti con degli spazzolini di cortesia e rientriamo in cucina.
Loro sono in mutande e t-shirt , appena entrati ce ne tirano due uguali,le indossiamo e siamo pronti a divorare il cibo.
“Ammazza che fame, è proprio vero il sesso mette appetito”, Efrem arrossisce torna il timido di sempre,io allegra lancio il tovagliolo in faccia a Estrella,che bei momenti siamo affiatati però vedo che spesso gli occhi di Estrella si posano sul pacco di Efrem,non sono gelosa non ne avrei diritto ma si sa la curiosità è femmina, prima o poi indagherò .
Passiamo tutti insieme il pomeriggio passeggiando lungo un sentiero nei boschi, purtroppo tra poco Efrem dovrà rientrare ma spero con tutto il cuore di rivederlo al più presto,arriva il momento ci salutiamo con un bacio carico di promesse e lo guardo partire.
“Non farti scendere le lacrimucce era un anno che non si faceva vedere ma adesso ci sei tu e non credo che riesca a stare lontano, mi bacia a lingua in bocca ma io mi sottraggono:”scusa,con tutto quello che avete fatto per me ma mi sembra di tradirlo”,”mi sà che tutti e due vi siete presi una bella cotta l'uno per l'altra,sta a vedere che perdo l'amante e mi guadagno una cognata, strana la vita,ora ti conviene inforcare la bici e tornare a casa se no ti daranno per dispersa”.
Riprendo la solita routine,ogni giorno ci sentiamo più volte,i miei genitori mi hanno regalato uno smartphone,ora è indispensabile, prima non sapevo cosa farmene.
Due giorni dopo con tatto e delicatezza mia mamma mi chiede se sono stata attenta non c'è bisogno di spiegazioni gli dico di sì e lei il giorno dopo mi porta dalla sua ginecologa per farmi prescrivere la pillola,ora sono un'altra persona , allegra e spensierata,i bulli stanno alla larga e se per sbaglio ne incontro qualcuno mi saluta con rispetto.
Purtroppo passa un mese e lui ancora non torna ,mi dice di avere pazienza che sta sistemando cose importanti, che appena potrà tornerà ma dentro di me sono triste,non ho diritti su di lui ma ormai sono sicura che quello che provo è amore.
Da quel giorno non ho più fatto sesso con Estrella e il marito, loro rispettano la mia decisione e tifano per noi, d'altronde a quei due porcellini non mancano le occasioni di trasgredire,sono ben conosciuti in tutti i Club privè del centro Italia.
Un martedì pomeriggio mentre sto servendo barbera e gazzosa a un tavolo di vecchietti che giocano a carte,una voce conosciuta mi chiede dov'è lo studio Ingignoli,mi volto e corro ad abbracciarlo,gli riempio il viso di baci poi mi attacco alle sue labbra sotto lo sguardo divertito di Carla e dei clienti che a un certo punto si mettono a applaudire, torno in m'è.
“Finalmente sei tornato,senza vederti mi sentivo impazzire”,”scusami ma non c'era altro modo, dovevo trovare un lavoro vicino a tè e dare il preavviso allo studio,dio non sai quanto mi sei mancata “,guardo implorante Carla:”che aspetti ,sei ancora qui,sparisci”, l'abbraccio e usciamo dall’osteria .
Senza una parola andiamo al nostro stagno in un attimo siamo nudi in acqua, troppo è il desiderio,mi metto a pecora con la figa che sbrodola umori,una leggera spinta e arriva all'utero,mi scopa con dolcezza e decisione,le pareti della vagina avvolgono la mazza e godo,godo da morire,non voglio che esca più da me,siamo fusi in una bolla tutta nostra, fuori il mondo non esiste,non so quanto tempo è trascorso , sento pulsare il randello,ha raggiunto il limite cerca di uscire ma io lo trattengo in me:”godi amore,lasciati andare, voglio sentire il tuo seme nel ventre,dai,dai,su così,così,vengooo,si,si riempimi”,ho un orgasmo devastante sento i suoi schizzi riempirmi la vagina e quasi svengo dal piacere, calmato il desiderio lo guardo con occhi languidi:”ti amo,ti amo come non credevo possibile,un mese senza di tè e mi sentivo persa”, Efrem mi bacia sensualmente il collo e lentamente scende ,nel solco tra i seni, sento risvegliare il desiderio e quando succhia ad uno ad uno i capezzoli palpando delicatamente con le sue forti mani le tette rivolto gli occhi dal piacere,la mia manina cerca e si impossessa dell'oggetto del desiderio,mi distendo su di lui offrendogli il mio frutto la leccare, è meraviglioso ci alterniamo nel darci piacere ,la sua lingua mi fa' impazzire e io gli faccio lo stesso effetto a giudicare dagli ansimi,
Il cunnilingio prosegue fino a quando mi sento completamente svuotata e appagata.
“Non scherzavi prima,ti trasferisci qua?”,”credi che ora che ti ho conosciuta possa vivere lontano da te, credimi ogni giorno è stato un tormento,ti confesso che durante le videochiamate la mano finiva sempre lì,ma non credere che in tè vedo solo la femmina mi sono innamorato della persona,il tuo spirito,la gentilezza,la voglia di vivere anche quando il mondo ti respinge , adesso devo andare da Estrella e dirglielo, lei non sa ancora nulla, per ora non ho un posto dove andare ma spero che presto avremo un nido tutto per noi”.
Ha un'espressione triste e non è la prima volta quando parla della sorella, qualcosa ho intuito, dobbiamo scacciare le ombre che possono oscurare il nostro rapporto.
Ci vestiamo:”allora vado”,”no amore mio, prima dobbiamo dirci i nostri segreti specie quelli che riguardano Estrella”,mi guarda stupito:”dai ci facciamo la nostra coppa, davanti a un gustoso gelato si parla meglio”.
Mi segue ma non lo vedo tranquillo, qualcosa lo tormenta e credo di sapere cosa anche se non ho certezza, sarà il gelato , sarà che stiamo bene insieme ma finalmente lo vedo disteso.
“Adesso tesoro se non ti dispiace parlo io tanto in quest'angolo non ci sente nessuno,ti prego lasciami finire.
Ti ricordi l'incidente dove ho conosciuto tua sorella, ebbene non ti ho detto tutto,prima di quella sera ero vergine,non pensare male l'ho voluto io,le carezze e la sensualità di Estrella an fatto breccia nella mia corazza, mi sono lasciata andare ho fatto sesso con lei ed è stato meraviglioso non pensavo si potesse provare così piacere nelle mani di una donna, Giancarlo stava buono a guardarci masturbandosi eccitato dallo spettacolo di me e sua moglie, ogni tanto mi cadeva l'occhio sul suo pene era il primo che vedevo di un vero uomo e la cosa mi eccitava terribilmente, quando Estrella mi ha chiesto se lui poteva intervenire non ho resistito,non avevo mai fatto sesso con un uomo e lo desideravo ardentemente,le mani e la bocca di tua sorella mi avevano strappato orgasmi mai raggiunti e mi sentivo pronta a percorre tutte le strade del sesso,ho fatto sesso con tuo cognato ma nessuno dei due sapeva che ero vergine.
Quando l'hanno scoperto sono rimasti sconcertati,non pensavano che una ragazza della mia età fosse ancora illibata,non mi hanno costretta sono io che da tempo lo desideravo e ti confesso che la prima volta è stata bellissimo.
Un altra volta volta il giorno prima di conoscerti casualmente ho incontrato Giancarlo al centro commerciale,si è offerto di accompagnarmi a casa poi e successo si è infilato in una stradina sterrata e non ho saputo né voluto resistere, gli ho fatto un pompino,il secondo della mia vita,giudicarmi pure una porca ma sono venuta senza toccarmi.
Ecco qui, questa verità è giusto che tu la sappia,se ancora mi vuoi sarò là donna più fedele del mondo,non desidero altri uomini ma ti confesso che quando penso a Estrella mi bagno”.
È rimasto senza parole,poi prende coraggio:” da quando ti ho conosciuta mi sei entrata nel sangue,ti amerei anche se fossi una puttana,se c'è qualcuno che ha peccati da confessare quello sono io.
Sono sempre stato affascinato da mia sorella,la spiavo quando era in bagno e la notte entravo come un ladro in camera sua ,lei dormiva nuda e io mi sparavo seghe fino a venire nella mia mano,lei è sempre stata una ragazza esuberante e sapevo per certo che amava il sesso in tutte le sfaccettature,un giorno mi sono intrufolato nella sua cameretta il PC era aperto e ho visto filmati sconvolgenti con lei come protagonista,ero sconvolto e eccitato,da quel giorno quando chiudevo gli occhi appariva lei alle prese con una donna e tre uomini,mi sono ammazzato di seghe per settimane poi è successo.
Un giorno ero in bagno a masturbarmi pensando a lei,in casa c'eravamo solo noi, è sempre stata sveglia sicuramente sapeva da tempo che la spiavo,ero seduto sul water a gambe larghe con gli occhi chiusi, mentre venivo ho urlato il suo nome e lei era lì.
Stavo morendo dalla vergogna ma lei mi ha sorriso,si è inginocchiata tra le mie gambe è ha leccato la mazza dalle ultime gocce di sperma,poi con fare lascivo mi ha baciato mi ha fatto alzare e siamo andati sul suo letto ad amarci.
Lei è stata la prima e l'ultima donna prima di incontrarti, è vero sono timido ma non ho mai incontrato una donna che poteva farmela dimenticare è per questo che cercavo di evitarla anche se a dire il vero ho fatto tante volte sesso con lei anche alla presenza di Giancarlo,ora me ne vergogno ma credimi ti amo”.
Torniamo di corsa allo stagno i vestiti volano di nuovo a terra,mi prende su un tappeto di erba, l'anguilla picchia la cervice ma sento solo piacere,sono l'elsa del suo spadone , con lui raggiungiamo vette di godimento che scatenato orgasmi tali da scombussolare anima e corpo.
Passiamo da casa mia , vedermi felice li riempie di gioia,:”Efrem è bello che ti trasferisci qui per nostra figlia,ci ricorda la nostra storia,io ero emigrato in Germania ma poi l'ho conosciuta e da trent'anni siamo uniti, spero che anche per voi sia così ma solo a vedervi insieme ne sono convinto, Gabriella vai con lui ma ricordati dei tuoi vecchi che ti vogliono bene “.
Non me l'aspettavo da mio padre ci salutiamo con gli occhi umidi, saliamo in auto e ci guardiamo:”e ora?,dai passiamo da tua sorella sarà arrabbiata che non mi sono fatta sentire per un mese ma sono convinta che capirà ,poi ci sei tu il suo fratellino,sai avrei un sogno ne parleremo per adesso chiediamo ospitalità a Giancarlo e Estrella giusto “,”giusto, anch'io non mi sono più fatto sentire, speriamo non ci mandi al diavolo “.
Parcheggiamo all'inizio del vialetto;’dai amore vediamo se siamo una bella o brutta sorpresa, Estrella non si aspetta di vederci ,vieni vediamo come la prende.
Ci avviciniamo in silenzio alla porta, Efrem suona il campanello:”chi è”con voce camuffata cercando di non ridere:”Amazon, c'è un pacco per lei”,”non aspetto nient…”,ci vede e resta senza parole:”bastardi fatevi abbracciare,cosa fate lì fuori entrate”.
Estrella quasi mi soffoca tra i suoi grossi seni, stesso trattamento è riservato a Efrem,a quanto pare siamo perdonati.
“Lo sapevo,lo sapevo, quando ti ho conosciuta da subito mi sei sembrata la donna ideale per mio fratello,una che ha tanto da dare e senza troppi grilli per la testa, Efrem spero che questo ci aiuti a superare certe difficoltà tra noi e…”,”non dire altro Estrella, Gabriella sa tutto da oggi inizia la nostra convivenza, tra di noi solo onestà e sincerità,forse ho superato l'incesto anche se mi fai sempre un certo effetto e Gabriella mi ha raccontato di voi.
Non giudico conosco la tua sensualità e la voglia di infrangere ogni tabù, Gabriella è cambiata grazie a te e di questo te ne sono grato, ora però vorremmo dedicarci a noi,alla nostra storia però non escludo che un domani il cuore ci porti nello stesso letto,sei d'accordo Gabriella?”,”avrei detto le stesse parole, tu mi hai fatto conoscere il sesso e lui l'amore,dateci un po' di tempo per vivere e conoscerci meglio e anch'io non escludo di,si insomma di venire a letto con tè però solo con lui,mi spiace per Giancarlo è un brav'uomo e non ha fatto niente di male però..”,”voi due non dite altro,a Giancarlo le distrazione non mancano, spero che quanto detto si avveri già a pensare a noi tre nello stesso letto la mia topona piange, spero che tra noi ci potranno essere nottate di sesso ma almeno da parte mia ci metterò un pizzico d'amore,
ma adesso basta parlare che avete intenzione di fare “.
Efrem le dice del trasferimento qui da noi ,dell'intenzione di costruire un sogno insieme e chiede momentanea ospitalità alla sorella,nel frattempo rientra Giancarlo, Estrella felice gli racconta ogni cosa.
“Perfetto ragazzi,in cameretta un lettone non ci sta,voi andate in camera matrimoniale e noi ci trasferiamo nella stanza dei giochi, però vi avviso spesso avremo ospiti,vi conviene comprare qualcosa per tappare le orecchie “,scoppia una risata fragorosa, ormai si è fatto sera ma Efrem insiste per portarmi a cena.
“Andate a tubare,cambio le lenzuola e porto i bagagli in camera,ci vediamo domani noi stasera andiamo da amici e credo torneremo moooolto tardi”,”grazie sorellona a domani, divertitevi “.
Mi porta nello stesso ristorante dell'altra volta,il proprietario ci saluta calorosamente,ha prenotato un tavolo defilato il classico cantuccio per innamorati e noi lo siamo veramente, quando viene dalla sorella si ferma qui a mangiare, saluta anche un paio di avventori abituali ,il cameriere prende le ordinazioni e poi finalmente siamo soli.
“Mi dicevi di una tua idea”,”ho pochi soldini da parte mia ho un desiderio che non so se è realizzabile, magari chiedendo a un ingegnere”,”pronto per servirla,fin dove posso ogni suo desiderio è un ordine”come sto bene con lui, possiamo dirci tutto ringrazio ancora di aver incontrato Estrella .
Pensavo al nostro stagno,ti ricordi il fienile abbandonato, dietro c'è una cascina diroccata era dei miei bisnonni, credo che la proprietaria sia ancora nostra, sarebbe un sogno costruire lì il nostro nido “,”dammi il tempo di insediarmi nel nuovo studio,se c'è possibilità realizzeremo il tuo sogno “,”spero il nostro,ti conosco da poco forse non dovrei ma credo se hai lasciato un lavoro sicuro per starmi vicino è perché provi quello che provo io”.
Alla fine della cena Efrem fa' un cenno al cameriere,arriva una bottiglia credo di champagne, e un vassoio con attorno ghiaccio e nel centro un anello con una pietra splendente :”non sono pratico, magari è un usanza fuori tempo, accettalo come pegno d'amore”.
Cerco di dire quanto lo amo ma le parole mi si strozzano in gola, solo le lacrime sul mio viso parlano per me.
Rientriamo in villa,ora l'unico pensiero è fonderci,ci spogliamo senza foga,mi bacia gli occhi,il collo,poi sugge a uno a uno i capezzoli,ho scoperto che è uno dei miei punti più sensibili mi sciolgo tra le sue braccia,mi pervadono piccoli orgasmi,la mia topina è un lago,ci stendiamo sul letto a darci reciproco piacere,ormai la bocca è abituata alla mazza e riesco con soddisfazione a farla scorrere ben oltre il velopendulo,il suo cunnilingio mi manda in estasi, la micia sbrodola miele che il mio uomo gusta come nettare.
Gli orgasmi non si contano , sento finalmente vibrare il fallo nella mia bocca, accelero fino a portarlo all'orgasmo ,il suo seme è dolce come lui.
Bastano due carezze e la voglia di noi torna prepotentemente,mi prende vis a vis,di sponda,a pecora,non siamo mai sazi, Efrem viene tre volte io ho perso il conto,ci addormentiamo abbracciati tra le lenzuola zuppe dei nostri umori.
Al mattino siamo distrutti,un caffè veloce e poi tutti alla propria occupazione,io da Carla e Efrem si presenta al nuovo impiego.
Finalmente arriva il weekend , venerdì sera ci diamo dentro tanto domani si può poltrire, sarà che da poco pratico il sesso, sarà per la nerchia fuoriserie ma al mattino ho tutti gli orifizi arrossati,mi vergogno un po' ma vado a consigliami con la mia cara amica,le dico il problema pensavo mi schernisse ma da buona amica prende dal armadietto dei medicinali una crema miracolosa:”povero tesoro,hai appena imparato a guidare e ti capita una Ferrari e dire che se ben ricordo lo usa come un piumino”,ci scherziamo un po', Estrella con sguardo furbetto mi dice che la prossima settimana suo marito sarà via per lavoro, lascia la frase in sospeso è chiaro che vorrebbe fare sesso con noi e l'occasione è quella giusta.
Da una parte al solo pensarci la passerina si bagna ma non vorrei rovinare il rapporto con Efrem, intavolare l'argomento potrebbe portare esiti non scontati.
Sabato lo passiamo nella proprietaria, c'è un mare di lavoro da fare,la casa ha il tetto sfondato ma Efrem spera di recuperarla è tutta in pietra e sarebbe un peccato costruire ex novo,mio padre ci ha prestato la tagliaerba a scoppio Estrella ha preparato i panini,una faticaccia ma l'affrontiamo divertendoci .
Rientriamo in serata conciati da buttare ,la polvere e la terra è entrata ovunque,”è no cari,non entrate in casa così,adesso vi spogliate e ci facciamo un bel bagno in piscina come mamma ci ha fatti”.
Ottima scusa per godere della vista dei nostri corpi nudi ma l'acqua della piscina ci attira, Estrella si spoglia per prima fissandoci negli occhi e entra in acqua la guardo con desiderio stesso sguardo che leggo negli occhi di Efrem,dò il buon esempio mi spoglio e mi tuffo,lui ci guarda eccitato:”che aspetti l'invito?dai buttati e vieni a scaldarmi”.
Si decide,in un attimo gli indumenti volano e fa' un tuffo perfetto in mezzo a noi, Estrella vorrebbe dire qualcosa ma l'anticipo e mi impossesso delle sue labbra,un bacio saffico carico di lussuria, sento premere la mazza sul culetto,scodinzolo e sento crescere la verga,la tengo in caldo tra le cosce sfregandola sulla patata, Estrella non si aspettava la mia iniziativa,le mie labbra le danno piacere,poi Efrem allarga le braccia e ci stringe,io allontano il viso e gli offro la bocca della sorella ,il desiderio unisce le labbra in un bacio carico di passione.
Io sguscio,i loro corpi sono a contatto,mi immergo,prendo tra le mani l'adorata verga e l'accompagno all'entrata dello scrigno della sorella, sono così presi che io non esisto,esco dall'acqua e mi siedo a gambe incrociate a bordo piscina,la mano scivola sulle labbra della micia roride di umori,mi masturbo guardandoli scopare.
Non c'è gelosia è giusto realizzare il sogno di due persone che amo, vorrei unirmi a loro,godere delle mani e della lingua di Estrella ma è il loro momento, Estrella ha le gambe incrociate sulla schiena di Efrem che la sbatte con colpi possenti,non lo credevo possibile vederli godere così avvinghiati mi manda in estasi godo come una vacca,un rivolo di umori scende dalle cosce sul marmo del bordo piscina, adesso si che mi sento Gabriella la puttanella e ne sono felice.
Starei a ammirare per ore la monta ma Estrella non vuole tenermi fuori dai giochi,si stacca per un momento dal mio uomo si avvicina e lecca dal marmo i miei umori,mi avvicino e le offro la patata da leccare, Efrem la prende da dietro, siamo un terzetto di porci alla ricerca del piacere.
In questo momento unico pensiero e godere , godere, godere, raggiungiamo la vetta insieme , squirto sul viso di Estrella mentre il fratello le farcisce il ventre.
Finito il patos erotico Efrem è affranto,non ha il coraggio di guardarmi, Estrella si defila,io guardo il mio uomo e lo bacio.
“Tutto bene amore mio,non sentirti in colpa, tradire è farlo all'insaputa del partner,sono stata io a buttarti tra le sue braccia e ne sono felice,vieni amore raggiungiamo in camera tua sorella voglio che mi mandiate in paradiso.
Alle mie parole i sensi di colpa spariscono, Efrem esce dall'acqua,avvolgo il suo corpo in un asciugamano,la mazza è ancora in tiro,la stringo nella mano e raggiungiamo la camera.
Un pomeriggio da sogno, percorriamo tutte le vie del sesso, Estrella si fa trovare pronta con allacciato in vita uno strapon impressionante,mi siedo scosciata sul bordo del letto,la sua lingua sulla micia e Efrem che mi succhia i capezzoli mi fanno impazzire,sono così bagnata da ricevere senza dolore quell'enorme dildo nero di trenta centimetri con un diametro impressionante,ho un orgasmo dietro l'altro, Efrem mi copre il corpo di baci ,mi sento amata e al centro del mondo, allungo la mano e afferrò l'adorata verga la porto alle labbra e mi dedico a un fellatio impensabile solo pochi giorni fa,la mazza scorre in gola senza darmi fastidio, voglio il suo frutto a costo di strozzarmi.
Gli orgasmi si succedono,sono il mezzo del loro piacere,mi prendono in ogni buco in tutti i modi fino a raggiungere il nirvana e perdere i sensi.
Quando mi riprendo mi sento piena di energie sarei pronta a ricominciare ma i miei partner dormono alla grossa,li guardo sorridendo e vado a preparare cena pensando alle serate che ci aspettano .
La domenica viene anche Estella alla cascina,la sua mente vulcanica partorisce un'idea ma per ora la tiene per sé,le facciamo in due il solletico ma lei non cede.
La settimana è fantastica,di giorno ognuno alla propria occupazione la sera sono scintille, giovedì prima del rientro di Giancarlo mi frulla in testa un'idea:"cara amica, questa sera è dedicata a tè,ti ho vista godere mentre mi sfondavi con il mostro, stasera è il tuo turno”, Efrem ridacchia:”non credo che gli fai un dispetto vero sorellona?”,”ho già i brividi, speravo che me lo chiedessi e tu non credere di startene buono a guardate,la mia topona e il culetto sono in grado di soddisfare tutti e due,dai andiamo nella stanza dei giochi a mangiare penseremo più tardi”.
“Amore passo prepararti?”,non aspettavo altro,mi lecca come solo lui sa fare,dopo un po' sono fradicia di umori, Efrem spalma abbondante gel lubrificante sul dildo :”fai tu o vuoi una mano”,manco a dirlo,mi rilasso mentre infila il mostro nelle mie carni,mi sento piena impugnò l'altra protuberanza e mi scopo da sola:"ehi, allora non era la mia festa “, scusa hai ragione “,mi aiuta a allacciare le cinghie,mi guardo nello specchio e quello che vedo mi piace.
“Dai lubrificalo un po' con la tua boccuccia e tu devi prepararla bene stasera la sfondo sta troia “,sto recitando una parte e ad essere sincera mi piace.
Estrella come una gattina sale su di me,mi bacia e mi pizzica i capezzoli, Efrem punta il pitone di silicone all'entrata della tana, Estrella sorride si infila qualche centimetro di quella bestia e poi si lascia andare a peso morto fino a toccarci le fighe.
Ha un ansimo di dolore ma subito si riprende e inizia un lento su e giù,ogni colpo si ripercuote su quello che ho nella topa, più si agita e più godo, è incredibile dopo poco cavalca come una forsennata lo fa quasi uscire per poi farlo sparire nel suo ventre,ulula orgasmi a non finire, poi urla:”dai fratellino sfondami il culo mi voglio sentire bella piena, tranquillo entra fammi sentire il tuo cazzone nell'intestino “.
È incredibile vedere come gode,mi viene voglia di provare ma temo che mi lacerino, c'è tutta la vita per provare certe cose meglio non bruciare le tappe.
La serata è tutta per Estrella,la possediamo in due anche in figa,quando ci fermiamo per cenare esordisce:”, peccato che è l'ultima sera, siete due diavoletti, chissà magari dopo il matrimonio cambierete idea sul trasgredire,io e Giancarlo siamo un buon esempio quindici anni di matrimonio e mai uno screzio ma non voglio forzarvi “.
Come promesso al rientro di Giancarlo si comporta da sorella ma sicuramente i due si sono detti tutto lo si capisce dai sorrisini di Giancarlo che però con noi si comporta al meglio.
Una sera dai miei Efrem dice che vuole al più presto sposarmi,i miei scoppiano dalla felicità dal canto mio non vedo l'ora, sarà stupido, sarà solo un pezzo di carta ma lo desidero ,lo desidero ardentemente.
In breve fissiamo la data del matrimonio, iniziamo i lavori in cascina ma nonostante le conoscenze di Efrem è un'impresa che ci dissangua i miei sarebbero disponibili a farci un prestito e fare da garante alla banca ma vorremmo riuscire a fare da soli.
Nel frattempo arriva il giorno fatidico,mi sposo in abito bianco alla faccia delle malelingue, Efrem e invidiato da tutte le pseudo amiche che se lo farebbero volentieri .
I più commossi sono i nostri genitori e Giancarlo e Estrella,ci sono tutti,i miei,suo padre rimasto vedovo e i genitori di Giancarlo e naturalmente Carla l'unica che mi a dato fiducia quando gli altri mi evitavano, grande banchetto e poi si aprono le danze.
Siamo pieni di debiti ma felici,per risparmiare facciamo solo qualche giorno al mare ripromettendoci un bel viaggio quando ne avremo la possibilità,nel frattempo sono stata assunta come segretaria nello studio dove lavorava Efrem ma nonostante due stipendi i lavori vanno a rilento,a volte siamo presi dallo sconforto ma inseguiamo il nostro sogno.
Un giorno vengono a trovarci in cantiere Estrella e Giancarlo, Giancarlo gira tutta la proprietà e parla fitto fitto con Estrella ,poi ci invitano a pranzo in un ristorante vicino, è un bel posto con tavoli all'aperto e un ottima cucina ,è un giorno feriale c'è poca gente il posto giusto per dialogare.
Giancarlo è il primo a parlare di una certa idea quella che non ha voluto dirci Estrella:”sapete ragazzi questo posto è fantastico, bellissimo e isolato proprio quello che ci vuole per una certa idea”,”anche tu fai il misterioso?”,”ok,ok, c'è lo stagno di acqua sorgiva,prati a perdita d'occhio e del granaio che ne fate?”,”per ora non sappiamo,solo a mettere a posto l'abitazione come vuole Efrem ci metteremo una vita.
Estrella ci guarda sorniona,e se arrivasse un aiutino non disinteressato? Certo sperando che la cosa non vi scandalizzi”,”dai sorella svuota il sacco ","ehm sai il primo posto carino per le nostre serate è a più di cento chilometri, verrebbero tanti amici a giocare “.
Non sono stupida credo di sapere dove vogliano arrivare e non credo mi piac
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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