Lui & Lei
Ricordo del primo bacio -ritrovarsi
di Curioso917
14.11.2024 |
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"Siamo nei pressi della casa che affitterò, Vanessa tentenna, è chiaramente tormentata poi come al solito reagisce improvvisamente:”vieni facciamola finita ma..."
Arrivo a Francavilla attorno a mezzogiorno,mi guardo attorno la cittadina non è molto cambiata,giro per le strade e sul lungomare ricordando i posti di quella vacanza,sarà stupido ma cerco con lo sguardo sulle spiagge quella ragazzina che mi ha fatto battere il cuore,penso chissà che fine a fatto, sarà sposata,spero sia felice se lo meritava, mentre sono sovrappensiero raggiungo il luogo dell'appuntamento con mio figlio. Sento chiamarmi:”ciao papà, benvenuto”,mi giro e li vedo, Lorenzo è abbronzato e in forma,la mano stretta a una ragazza che tiene gli occhi bassi,mi avvicino e l'abbraccio e tendo la mano a lei,quando alza gli occhi resto colpito, gli stessi capelli corvini lunghi e ondulati, gli stessi occhi verdi e il nasino alla francese,per un attimo rivedo la ragazza di quei giorni,mi riprendo a fatica :”che hai papà”,”no caro niente, solo ricordi, ciao sono Amedeo il padre di questo bel ragazzo”,”piacere sono Primula”,”bellissimo nome per una bella ragazza,del resto non poteva essere diverso,non ho mai sentito mio figlio così,mi sa che a preso una bella cotta e adesso capisco il perché”.
Primula si lascia un po' andare, insieme giriamo un paio di agenzie ma niente di che,cerco una casa adatta per viverci, magari in zona tranquilla.
“Su ragazzi non scoraggiamoci, per una settimana ho prenotato l'albergo, c'è tempo per trovare il posto giusto, adesso direi che e il caso di andare a pranzo, oggi ho saltato anche la colazione, voi avete appetito?”,”si, mangiavamo più tardi un panino in spiaggia giusto per vedere gli amici”,”uhmm non c'è più quel bel ristorantino,mi sembra che si chiamasse il pellicano “, è Primula a rispondere,pare che sia il ristorante preferito da sua madre dove spesso si ferma a pranzo :”bene se vi va bene andiamo,un fritto misto è quello che ci vuole “,Primula ci fa strada, passiamo davanti a una libreria dice che è della famiglia,mi riservo uno di questi giorni di farci un passo, mi sono dimenticato di prendere gli amati libri.
Entrati del locale Primula ci indica un tavolo nel dehor esterno, è seduta una donna sicuramente sua madre, restò impressionato da come si somigliano, è intenta a mangiare quando alza gli occhi mi guarda:"buongiorno lei deve essere il padre di Lorenzo , sedetevi qui faccio apparecchiare”,ho come un déjà vu ma non lo credo possibile,sono passati troppi anni lei era una ragazzina,le tendo la mano piacere sono Amedeo se ti va diamoci del tu,così mi sento meno vecchio “.
Guarda la mano che tendo,sul dorso ho una voglia a forma di mezzaluna,sta per dire qualcosa ma poi scuote la testa.
“Piacere di conoscerti sono Vanessa, la mamma di Primula,se vuoi ti consiglio il fritto misto”,”non ci crederai ma sono entrato qui per questo, nel '92 ho passato qui una splendida vacanza ed è da allora che non ci torno”,la vedo pensierosa come cercasse un ricordo, poi il volto si illumina:”ma tu sei quel Lorenzo, quello della spiaggia vip, mi ricordo di tè un giorno mi hai salvato dalle guardie che volevano cacciarmi”.
Ci vuole un attimo per riprendermi:”pazzesco tu sei la ragazza misteriosa che non ha voluto dirmi il nome, quella del primo bacio, non ci crederai ma ti ho pensato per anni strana la vita, quando ho pensato di venire mi ero quasi illuso di trovarti”.
I figli ci guardano stupiti:”ma allora voi due vi conoscete, pazzesco “,”più che altro avrei voluto conoscere tua madre,per me' è stata la prima cotta purtroppo le circostanze ci hanno concesso solo un giorno ma è stato bellissimo almeno per me”, Vanessa ride:”figurati uno come te si sarà presto consolato, mi ricordo che eri un rampollo dell'alta borghesia”,”già ma il principe voleva sposare la contadina ma adesso smettiamo di parlare di noi, spero ci sarà tempo adesso che ti ho rivista voglio sapere tutto di tè”.
Mangiamo in allegria,i figli sono felici,ogni tanto una scambio di sguardi, purtroppo lei deve andare a riaprire la biblioteca :”signora,mio padre adora i libri”,” bene non siamo forniti come nelle grandi città ma abbiamo qualche chicca, se vuoi vieni a trovarmi adesso purtroppo devo andare lieta di averti rivisto”.
Tra me e me penso certo che vado in biblioteca, non voglio certo perdere l'occasione di rivederla,finiamo di pranzare e poi in albergo a sistemare i bagagli che avevo in auto.
Per giorni dopo qualche ora in spiaggia cerco qualcosa di abitabile tutto l'anno, magari una casetta,i ragazzi spesso sono con me, è un piacere vederli insieme, in loro vedo qualcosa che mi riempie il cuore, magari sarà solo infatuazione ma vederli così è un piacere.
Non sono più andato in biblioteca, forse non ne ho il coraggio, cosa le dico che mi è entrata nel sangue e vorrei rinnovare quel bacio di tanti anni fa'? Mi sento uno stupido ma prima o poi mi decido.
L'occasione si presenta Primula mi dice che sua madre ha forse trovato qualcosa per noi,ero in spiaggia a prendere tranquillamente il sole,mi sono detto questa è l'occasione,mi sono rialzato di scatto e ho detto ai ragazzi che andavo in biblioteca,i due si sono messi a ridere il che dimostra che non sono niente affatto stupidi.
Entro in cabina e mi rivesto in un lampo, cinque minuti dopo ho la mano sulla maniglia del negozio, entro e mi guardo intorno, è veramente tenuta con cura, Vanessa sta finendo di servire un cliente ,mi facendo con la mano di aspettare, guardo tra gli scaffali e prendo un libro sulla civiltà tolemaica l'ultima dell'Egitto.
“Ah però letture impegnative,non ti facevo un patito di storia antica,sai è anche la mia passione,studiavo archeologia ma alla morte di mio padre sono tornata per stare con mamma”,siamo a pochi centimetri sento il profumo della sua pelle se chiudo gli occhi rivedo quei momenti,ho l'impulso di baciarla ma non voglio rovinare la storia dei due piccioncini,mi trattengo a fatica.
“Sai credo di aver trovato la soluzione giusta per voi, è della zia morta di una cara amica,per ora non ha intenzione di vendere, è vicino a casa nostra se vuoi tra poco mi sostituisce mamma e ho tutto il pomeriggio libero”, accetto con entusiasmo anche se mi tremano le gambe, davanti a lei esce il ragazzino timido e imbranato,quello perdutamente perso per quel bacio.
Mentre la saluto entra sua madre,ci presentiamo sarà un caso ma anche lei riscuote la mia simpatia e dai sorrisi credo altrettanto:”bene,ne approfitto dato che sei venuta prima porto Amedeo a vedere la casa di Giovanna e poi magari faccio qualche commissione”,la madre le sorride:”Vanessa è tempo che non esce con un uomo, se fossi in te ne approfitterei, magari chissà,da cosa nasce cosa”,”zitta impicciona non ho bisogno della balia e poi magari Amedeo è sposato”,”ne so più di tè cara mia,lo sai che Primula per me non ha segreti, Amedeo è single libero come l'aria almeno così dice Lorenzo",arrossiamo tutti e due magari gli interesso veramente.
Dopo il simpatico battibecco tra madre e figlia usciamo,per stemperare la tensione mi chiede dei miei interessi ,le racconto del lavoro al museo e delle mie passioni,mi guarda stupita :”lo sai è il mio sogno seguire scavi in Messico o in sud America,e quindi lavori in un museo,credo che i nostri lavori abbiano qualcosa in comune”.
Dio mio bella e intelligente, sono felice di aver seguito l’impulso di venire qui, vorrei stringerla baciarla ma per ora mi limito a chiacchierare, vorrei sapere tutto di lei la sua vita,i suoi amori, le gioie e le delusioni ma non mi sento in diritto di chiederlo.
Raggiungiamo il posto è un po' decentrato ma la casa mi piace:”guarda dietro l'angolo c'è un supermercato,lì un'ottima trattoria che fa anche da bar e a centro metri c'è casa nostra.
Siamo sulla soglia della casetta che intendo affittare, cedo all'impulso la stringo forte a me e appiccico le labbra alle sue,come quella volta mi aspetto una sua reazione,lei si stringe a me e ci allacciamo in un bacio che sa di passione,ad un tratto la voce dei nostri figli:”mammà”,:”papà”,”che c'è,mai visto due baciarsi ?" vanessa mi prende la testa tra le mani e riprendiamo il bacio atteso da anni, restiamo avvinghiati per almeno un minuto al contatto col suo corpo la verga diventa pietra, sotto gli sguardi stupiti dei nostri figli.
“Embhe che c'è da guardare,siamo due persone libere che cercano di rinverdire un ricordo “.
Adesso sono loro in difficoltà:” siamo venuti per far vedere la casa a Lorenzo, non pensavamo che voi….si insomma di trovarvi così”.
Vanessa guarda la figlia con amore:” scusa tesoro non volevo scoinvolgerti è successo e a dirla tutta non sono pentita e adesso come al tuo solito vai a spiattellare tutto a nonna che tanto se l'aspettava”.
E lei la più risoluta io sono come ubriaco:”voi fate il giro della casa,qui ci sono le chiavi,noi mangiamo un boccone e poi vi raggiungiamo in spiaggia”,detto fatto i ragazzi entrano in casa ,ci avviamo,le tengo un braccio sui fianchi:”ehi non ti allargare non sono la tua fidanzata ho una reputazione da difendere”.
“Signora ho le migliori intenzioni,pensavo se non è troppo di chiedergli la mano”,ride una risata argentina che mette di buonumore, entriamo a braccetto nel locale,il proprietario la saluta e mi scruta:”è Amedeo il mio fidanzato,viene a stare qui vicino,se viene da solo trattalo bene”.
A tavola viene il momento di confrontarci:”Vanessa ti ho sognata per una vita,oggi è stato il giorno più bello da anni, spero che senti per me almeno un pizzico di quello che provo io”,”taci la vita mi ha disillusa troppe volte,ti prego viviamo questi attimi senza false aspettative”, mangiamo tenendoci per mano,quasi non sento il gusto del cibo penso solo alle sue labbra.
Finito il pranzo è ora della spiaggia, c'è un bel pezzo da percorrere,senza che me lo chieda le racconto a sommi capi la storia della mia vita,cammina tenendomi stretto il braccio,tace ma segue il racconto, finisco di parlare che siamo sulla battigia.
Mi guarda sorridendo :” il solito,lettini e ombrellone sicuro che non sei quello che dici di essere”,”non potrei mentire,ci tengo troppo a tè”,”bum,ci vediamo dopo anni e stai per dichiararmi eterno amore,guarda che ci sono già passata,mi è bastato il padre di Primula per farmi aprire gli occhi”, è nervosa non conosco niente di lei e di quello che ha dovuto passare,temo che stia per andarsene quando per fortuna arrivano i nostri figli.
Vederli felici la distende :”su ragazzi che ne dite di una nuotata,se ben ricordo anche tu te la cavi” ,in un attimo siamo tutti e quattro in acqua, Vanessa fa sul serio si impegna come in una competizione,a costo di sembrare arrogante questa volta non gliela do vinta,presto distanziamo i ragazzi, aumento le bracciate e mi allontano,poi mi fermo ad aspettarla.
“Visto questa volta non ti ho fatto vincere e non cerco nemmeno di annegarti, non sono come pensi”,”peccato quando sei riemerso ti ho baciato, vorrà dire che aspetterò.
Amedeo non ho detto che non voglio stare con tè,tu mi piaci,mi piaci un sacco,passiamo il tempo che ci rimane insieme, godiamo dei nostri corpi senza ipotecare il futuro “,non trovo le parole giuste la bacio sperando di trasmettergli amore.
I ragazzi a metà sono tornati indietro, usciamo dall'acqua prendendoli in giro ma a dire il vero siamo sfiniti, lasciamo la spiaggia al tramonto ,sfrutto ogni minuto per stargli accanto, accetto l'invito a cena e a piedi andiamo da lei.
Entrati in casa sua madre ci squadra :”che ne dite se penso io ai ragazzi voi due potreste…che so conoscervi meglio, magari fate un giro e se viene tardi vi fermate a dormire”.
Più chiaro di così,quella santa di sua mamma tifa per noi, inizialmente Vanessa la guarda male poi fa spallucce:”perché no ,che c'è di male ma voi due se vi fermate qui attenti a quello che fate,mamma sei tu la responsabile”,mi tira per un braccio :”e allora noi andiamo”.
“Sai sono felice che non sei cambiata,di tè oltre alla bellezza ho ammirato l'istintività genuina e mai sopra le righe ,oggi forse ho esagerato ma non voglio porre limiti a ciò che può accadere,mi dirai che sono un perfetto nessuno ma sento di tenerci a tè “.
Siamo nei pressi della casa che affitterò, Vanessa tentenna, è chiaramente tormentata poi come al solito reagisce improvvisamente:”vieni facciamola finita ma attento non c'è luce”.
Entriamo al buio incespicando qua e là, arrivati al letto Vanessa con piglio e decisione inizia a spogliarmi, presto sono nudo anch'io come mamma mi ha fatto:”ah però siamo messi bene”, mentre lo dice si sfila la t-shirt, ai pantaloncini ci penso io, slaccio reggiseno e tasto le mammelle, sento subito inturgidirsi i capezzoli, è buio pesto ma non occorre vederci, ci sarà tempo per ammirare il suo corpo.
Lentamente le calo il perizoma, aspiro il profumo della sua natura ,ne sono attratto, la lingua si insinua in profondità, per la prima volta sento il gusto dei suoi umori,da subito mi creano dipendenza, non so dire se è amore forse non l'ho mai provato, ho vissuto un'illusione ma sono pronto a darmi completamente a lei.
Le mani seguono i profili dei nostri corpi, ha la pelle vellutata come una pesca, forse la mancanza di luce mi stimola ad acuire gli altri sensi,il tatto, l'olfatto,non usa profumo non serve la sua pelle emana un profumo che mi arriva dritto al cervello .
Voglio godere ogni parte del suo corpo, bacio e la lecco dal collo alle dita di ogni piede per poi risalire verso la metà, Vanessa freme e ansima è giunto il momento, appoggio il glande sulle tenere grandi labbra il desiderio di possederla è troppo,frego la cappella sui suoi copiosi umori tra un attimo sarà mia.
“Fermo non hai il profilattico”, maledizione chi si immaginava che la serata avrebbe preso un simile risvolto:”dai stenditi ci sono altri modi per darsi piacere reciproco”,a 69 , lecco e succhio il brodino poi mi fermo a godermi le sue labbra sulla mazza, si alterniamo nel darci piacere, fino a raggiungere il punto di non ritorno, Vanessa urla e squirta getti sul mio viso, è troppo non resisto,vengo come un idrante direttamente nella sua gola, è troppo il desiderio, la verga continua a eruttare, le riempio la bocca,gli ultimi schizzi le imbrattano il viso e i capelli.
Spossati e felici,ci abbandoniamo sul letto ma sappiamo ambedue che è solo l'inizio, avvicino il suo viso per baciarla, lei si sottrae:”no fermo, sono piena del tuo sperma, è come una sferzata al cervello non pensavo avrei mai fatto una cosa simile,la bacio incurante del sapore della mia sborra,un bacio carico di desiderio e di lussuria,non contento con la lingua le pulisco il viso mentre lei si tormenta il clitoride .
“Porco,sei un maiale e io la tua scrofa,leccami ancora la passera ho voglia di godere all'infinito” non me lo faccio ripetere due volte il miglior cunnilingio della mia vita,la mascella mi duole ma continuo fino a raggiungere il premio, dal suo scrigno partono schizzi che bevo goloso, voglio tutto di lei la desidero più di ogni cosa.
“Amedeo non resisto voglio sentirti dentro di me,ma sii prudente”, in questo momento se dipendesse da me la renderei gravida per legarla a me per tutta la vita, ma capisco i suoi timori, chi sono io, un perfetto sconosciuto che d'improvviso e riapparso nella sua vita.
Come una gatta,mi accarezza,poi le labbra lavorano il randello, è divina mi lecca attorno al glande e affonda completamente l'asta in gola,non so come faccia ma poco importa, la mazza reagisce torna dura da far male, abbandona la sua preda, sale su di me e lentamente si cala sulla mazza,il calore della sua dolce tana mi fa impazzire, vorrei affondare i colpi, ma in questo momento e lei a decidere, si abbassa su di me e mi offre i suoi capezzoli, lecco e succhio come un poppante, immergo il viso nel solco dei seni, lei è al limite abbandona la prudenza lasciandosi cadere a peso morto sulla verga pulsante:”ooh sì è meraviglioso ,ti voglio capitoo ti voglioooo,t'ho,t'ho,t'ho”,si impala con violenza ,il viso stravolto,gocce di sudore mi cadono sul petto ,poi si calma e affonda lentamente godendosi la scopata.
Grazie alla precedente venuta ho resistenza,ora si muove sinuosa, godendosi la verga,mi dona un piacere mai provato,non vorrei più uscire da questa calda tana,le rivolgo parole dolci,vorrei dirle che l'amo ma non voglio interrompere la magia.
Ormai la mazza pulsa,sono allo sterno le dico che sto per venire,lei accelera i colpi e un attimo prima di scaricarmi nel suo ventre,si solleva.
Schizzo anche il midollo sulle grandi labbra e nell'interno coscia,ormai gli occhi si sono abituati al buio, vedo che raccoglie lo sperma e se lo porta alle labbra.
Crolla su di me ansante,restiamo abbracciati fino a riprendere fiato:”Amedeo è stato bellissimo,per un attimo mi sono sentita amata,e stato bellissimo conserverò questo ricordo per tutta la vita “.
Non è quello che voglio per me Vanessa non è un gioco,ho paura di dirle quello che sento,paura di essere respinto ma carpe diem ,per un mese intero sono qua, magari qualcosa cambierà.
Mi alzo e trovo una candela, alla fioca luce della fiammella è ancora più bella, è la prima volta che la vedo nuda,una visione che mi resterà per sempre,mantida di sudore,capelli arruffati,stesa sul letto in posizione lasciva,mi monta di nuovo il desiderio,la verga punta al cielo,lei se ne accorge e allarga le braccia per accogliermi.
Iniziamo con più calma,la frenesia è passata, è il momento delle coccole, è il momento della tenerezza, durante la notte più volte mi abbeverò alla sua fonte,e sconvolgente il numero di orgasmi che mi dona,la desidero come l'aria mi rendo conto che da oggi non potrò più farne senza.
A tarda notte avvinghiati ci addormentiamo beati,alle prime luci dell'alba trasale,si volta come a cercarmi mi guarda e sorride ,si stringe a me' e si riaddormenta .
I nostri figli ci sorprendono in questo stato,nudi e con le lenzuola zuppe,ci guardano sorridenti, Primula è la più pronta, è normale in fondo è sua figlia , Lorenzo invece rimane impietrito:”scusate l'interruzione vedo che avete ancora tante cose da dirvi,ci vediamo più tardi in spiaggia”, ci rendiamo conto che nell'eccitazione del momento non avevamo chiuso la porta,un attimo di imbarazzo e poi scoppia una fragorosa risata.
Ci alziamo malvolentieri, un bacio e poi cerchiamo di mettere un minimo in ordine,il letto è un disastro facciamo un fagotto con le lenzuola Vanessa le laverà più tardi, apriamo un po' gli stipiti per arieggiare il locale e poi usciamo, è domenica possiamo goderci il mare,ci fermiamo al primo bar per fare colazione, è una splendida giornata,il sole splende e c'è una piacevole arietta, divoriamo croissant e cappuccino,si sa il sesso mette appetito, riprendiamo la strada ma ad un certo punto Vanessa si siede su una panchina isolata.
“Amedeo ieri mi hai parlato di tè della tua storia,io sono restia a parlarne ma voglio raccontarti la mia vita così capirai certi miei atteggiamenti “,parla a fiume,racconta i sentimenti e le delusioni,non riesco a capacitarmi di quanto le persone possono essere bastarde, ora capisco perché ha paura di iniziare una storia ma in un certo senso le nostre vicende ci uniscono, sento ancora di più che è lei la donna della mia vita,
non commento, mi limito a baciarla con trasporto.
“Senti Vanessa, quello che provo per te ho paura a chiamarlo col suo nome,non intendo perderti e tantomeno prenderti in giro, viviamo questo mese insieme e poi cercherò la soluzione, sempre se anche tu lo vuoi”,si stringe a me':”non lo so ho paura, paura di una nuova delusione, vediamo forse il tempo ci aiuterà a capire”.
Raggiungiamo i ragazzi alla spiaggia, giornata di sole e bagni, parliamo di cosa ci piace e cosa disprezziamo, come previsto abbiamo tanto in comune.
Si fa' l'ora del rientro,siamo tutti invitati dalla madre, un po' per galanteria un po' per vanità, l’aiuto a cucinare, portiamo in tavola tagliatelle all'uovo fresche fatte con le mie mani, con ragù di cinghiale,sua mamma la guarda seria:”questo se te lo fai scappare sei scema”, ceniamo in allegria annaffiando il tutto con buon vino, purtroppo presto arriva l'ora del rientro in albergo, del resto devo pure cambiarmi. È sempre sua madre a intervenire:”il trolley piccolo e nello sgabuzzino, che aspetti a prepararti”,”ehi,piano,da quando programmi la mia vita,e Lorenzo?”, “se ne và nell'altra casa,a pomiciare a lume di candela, poi Primula torna a casa come una brava ragazza”,”uff,sei terribile ma per questa volta seguo il tuo consiglio, ci vediamo domattina in biblioteca”.
Un'altra notte tutta per noi,questa volta sono preparato ho una scatola di preservativi,mi guarda armeggiare facendo la faccia arrabbiata:”ehi mi hai preso per una troia,ieri eri uno qualunque ma oggi è diverso,non ho intenzione di privarmi del piacere di sentirti schizzare nel ventre”,ci abbracciamo la scatoletta vola nel cestino, notte di fuochi d'artificio, non sono mai sazio di lei, facciamo l'amore ,perché di questo si tratta in tutti i modi,alla missionaria,di sponda,lei sopra di me è ogni volta le eiaculò nel ventre, verso mattina mi sorprende:”hai schifo ha farlo..si insomma dietro “,sgrano gli occhi non avrei mai osato chiedere.
Lavoro il pertugio con la lingua e con le dita fino a renderlo morbido ed elastico, pronto all'intrusione , affondo lentamente nel suo budello caldo, sembra il fodero per la mia spada, lei ha solo un sussulto ma poi il piacere prende il sopravvento,lei è a pecora allungo le mani le strizzo i capezzoli e le palpo il seno,il randello scorre,ogni volta che esco il pertugio resta aperto e palpitante,attiva i muscoli interni e come mi masturbasse,se contino così scarico tutta la sborra rimasta ma voglio farlo diversamente,voglio guardarla negli occhi.
Si stende di schiena,le infilo due cuscini sotto,vederla a gambe spalancate,con la vagina luccicante di umori e il buchetto dilatato di manda in orbita,appoggia le gambe sulle mie spalle, mi guarda con desiderio, in un attimo la verga scorre nello stretto canale,lei mi incita mi dice di incularla più forte,resistere è impossibile,accelero fino a sentire premere lo sperma,due forti colpi e le vengo nell'intestino.
Mai goduto così,le nostre labbra si attirano,ci baciamo mentre dò gli ultimi colpi nell'elastico sedere,poi solo coccole fino a quando il sonno ci rapisce.
Quando mi sveglio,vedo il suo viso che mi guarda con occhi diversi ma quando si accorge che sono sveglio:”ciao, vieni con me in biblioteca, magari trovi qualcosa che ti interessa”,la tiro verso me e le labbra si uniscono:”dai smettila è tardi o sei pronto in dieci minuti o me ne vado”.
Passo le intere giornate con lei,quando possiamo facciamo sesso persino nel retro del locale o tra gli scaffali ma parliamo anche di tutto ciò che ci piace, abbiamo tanto in comune dallo sport alla cultura.
I giorni passano e si avvicina il giorno del momentaneo abbandono,la sera prima andiamo a cena in un ristorante di pesce che lei conosce, è nervosa e anch'io sono preoccupato,ho già mandato il curriculum ad un museo di Pescara e attendo risposta,Lorenzo non sta più nella pelle da quando gli ho detto che ci trasferiamo,ma finché non arriva la risposta devo rientrare,non sarebbe corretto non dare il preavviso.
All'apparenza cerca di mostrarsi tranquilla ma immagino cosa provi dentro, lo stesso è per me, ceniamo scambiandoci poche parole ma gli occhi parlano per noi,sono certo di stare lontano per poco tempo ma capisco la sua preoccupazione.
Quella sera non facciamo sesso dormiamo avvinghiati stretti, al mattino è il momento di partire,ci salutiamo baciandoci,si capisce che tiene a stento le lacrime,ma riesce a sorridere.
La vita di sempre è difficile,ma presto arriva la nomina e finalmente torno da lei,lo so da una settimana ma non le dico niente, all'americana ho acquistato un piccolo diamante segno del mio amore, finalmente arriva il giorno,parto all'alba e arrivo poco dopo l'apertura del negozio.
Entro,al bancone c'è la madre lei e tra gli scaffali,mi vede e si illumina in viso, le faccio cenno di tacere, è sveglia e capisce le mie intenzioni al volo.”Vanessa c'è un cliente che cerca di tè”,”un attimo sono occupata servilo tu”,”non credo sia possibile,ha espressamente chiesto di tè”,arriva scocciata quando mi vede le cadono i libri di mano.
“Amedeo,sei tornato,non c'è la facevo più di aspettarti”,mi corre incontro e mi abbraccia singhiozzando ,restiamo abbracciati non mi staccherei mai da lei,la mia prima e ultima donna della mia vita,solo l'arrivo di clienti ci distoglie dall abbraccio.
“Andate andate qui ci penso io”,che donna sua madre,la mia migliore alleata,a casa ci aspettano i figli,ormai Lorenzo vive qui ,pur essendo giovani nei loro occhi c'è una fiamma che non accenna a spegnersi, sarà destino unire le famiglie.
Usciamo a passeggio raccontandoci di tutto,poi noto la panchina dove tempo fa mi ha raccontato la sua vita, ci sediamo stringendoci la mano,:”Vanessa è scontato è solo una parola ma ti amo e voglio sentirlo da te”,”ti amo anch'io,forse dal primo giorno che ci siamo rivisti,ora la paura è passata e voglio vivere con tè “, pomiciamo sotto gli occhi compiaciuti dei passanti,alle tredici rientriamo.
Aspettiamo l'arrivo della madre mentre cuciniamo poi a famiglia riunita metto in scena il mio più grande desiderio,mi inginocchio davanti a lei con ancora indosso il grembiule le porgo la scatoletta col prezioso.
“Vanessa da quando ti ho rivista sei tutto il mio mondo,ogni giorno ho imparato di più sull'amore ,senza di tè mi manca anche l'aria, accetteresti di sposarmi “.
Si,si,mille a volte sì.
È raro ai nostri giorni ma può ancora esistere il:”E VISSERO FELICI E CONTENTI”.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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