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Lui & Lei

Le mosche bianche


di Membro VIP di Annunci69.it Curioso917
07.02.2025    |    3.422    |    1 9.8
"“Ooooh, siiii”, il desiderio ci ottembra la mente, una corsa al piacere, lei muove il bacino mi viene incontro , sento il vello di peli biondi accarezzare lo..."
Le mosche bianche.



Essere timido come me è una vera disgrazia ,non sono brutto anzi a detta di chi mi conosce, esclusa la famiglia sono più che carino,alto il giusto tipo 1.80, capelli castani tagliati a spazzola e occhi cerulei ma con le donne sono una frana,non ho difficoltà nell'approccio è che quando arrivo al dunque mi blocco e l'artiglieria fa cilecca, eppure nel chiuso della mia cameretta funziona perfettamente,e se lo confronto quando facciamo la doccia dopo la partita di calcetto con gli amici è più che nella media.
Purtroppo quando una si interessa a me,il cuore va in fibrillazione e inizio persino a tartagliare come un idiota.
Ormai sono lo zimbello di tutte le ragazze della compagnia, Paola è la più crudele,spesso si avvicina mettendosi in mostra e poi mi provoca:”mi da,dai un bacio,ba,ba,bacio”e tutti scoppiano in risate fragorose.
Ho provato anche con prostitute ma con gli stessi risultati, praticamente una vita sentimentale e sessuale pari a zero.
Pian piano divento un eremita,esco solo per andare all'università,da un po' evito anche gli amici,in famiglia iniziano a preoccuparsi.
Mi convincono ad andare da un analista ma con scarsi risultati se non pari a zero,in famiglia sono la mosca bianca,in paese è noto che mio padre è un farfallone,se può non se ne fa scappare nessuna,belle o brutte non importa,glio ho sentito dire agli amici:”basta che respiri o quantomeno sia ancora tiepida”.
Lo odio,non capisco perché mamma non lo molli,in quanto a mia sorella,cambia fidanzati come i.perizomi, già quattordicenne,saltava la cavallina,a volte quando mia madre usciva ,dalla cameretta si sentivano ansimi e grida soffocate, fregandosene se eravamo divisi, solo da una sottile parete.
Le prime volte mi incazzavo, volevo dirglielo a mamma,poi o iniziato ad eccitarmi e in silenzio mi masturbavo fino a venire insieme alle sue urla.
Di mamma non sapevo niente, è titolare di un negozio di intimo,su di lei circolano voci,ma nulla di certo,si mormora che se la faccia con la sua dipendente, niente di male,del resto mio padre si merita le corna, anche da una donna.
Dopo il fallimento con il primo analista ne frequento altri ma nessuno risolve i miei problemi,vado sempre più in depressione mi sento diverso e senza uno scopo nella vita, anche gli studi cominciano a risentirne,mancano pochi mesi alla laurea e rischio di buttare via un anno.
Un giorno che sono a casa da solo ,mi guardo un porno su internet e inizio a segarmi, all'improvviso una mano sulla spalla,a momenti prendo un infarto.
È Giulietta mia sorella, rientrata prima mollata dal ragazzo del momento,sbianco mi copro con le mani e spengo il laptop.
“Remo ma alla tua età ti spari ancora le seghe,sei proprio grave”,mi viene da piangere, poi come un fiume le confido i miei problemi .
“Cioè ,hai paura delle donne ma sei scemo è un po che ti osservavo e credimi sei più dotato di tanti cretini,tipo l'ultimo che mi ha piantata per una stupida sciacquettia”.
“tu non capisci ,al momento di passare ai fatti mi blocco,la mazza fino ad un attimo prima eccitata si affloscia e inizio a tartagliare “,”non posso crederci,sei un bel ragazzo non ti manca nulla e sono sicura che piaci alle donne,ad essere sincera a volte quando sei sotto la doccia ti spio e sinceramente piaci anche a me”, improvvisamente sentiamo la porta aprirsi :”smettila c'è mamma”,”ma lei lo sa il tuo problema?”,”mi vergogno a parlarne con lei ma sicuramente ha parlato con gli analisti,con papà me ne guardo bene,quello vive per la figa e si gli dico che suo figlio è impotente minimo succede una tragedia, adesso per favore taci,se vuoi ne parliamo più tardi”.
La cosa sembra finire lì,da quel momento cerco di evitare mia sorella, forse faccio male,lei è l'unica che non mi ha deriso.
Un giorno rientro molto prima del previsto dalla serata , ho nausea,mi prenderò un'aspirina e poi mi infilo a letto, sento strani versi provenire dalla camera dei genitori,non dovrebbe esserci nessuno,mi avvicino guardingo e resto basito senza parole.
Mamma e seduta sul letto a gambe spalancate,riconosco il culo di mia sorella,le sta leccando la passera e dagli ansimi e guaiti mamma deve gradire molto il servizio,per un attimo penso di andarmene ma resto come ipnotizzato a guardare,la verga mi fa male da quanto è dura.
Le due sembrano complici, sicuramente non è la prima volta che lo fanno,mamma la incita:”dai Giulietta mia dolce porcellina fammi godere come solo tu sai fare,ooh, così, così,si brava,brava,vengooo,bevi,bevi,si così bevi tutto”,sono sconvolto ,i miei sono tutti dei maiali.
Si stendono accanto,la topa di mamma è lucida di umori,ha grossi seni con areole scure e capezzoli ritti, nonostante i cinquant'anni darebbe filo da torcere a tante ragazzine insipide, Giulietta è bella da togliere il fiato,mi vergogno come un ladro ma non posso fare a meno di guardarle e segarmi,poi è il turno di mamma a restituire il favore,vedo ballonzolare davanti ai miei occhi il suo culo generoso ma senza un filo di cellulite ,dopo poco Giulietta urla l'orgasmo divincolandosi come una biscia:”mamma tesoro,la tua lingua mi manda in paradiso,ti adoro, continua così fai godere la tua piccola porcellina”.
È, troppo per fortuna ho un fazzoletto dove scaricare tutto il seme,in silenzio mi allontano e torno fuori casa,la nausea è passata, ora ho altro per la testa.
Mio padre un traditore seriale, mamma una lesbica incallita e mia sorella una troietta, chissà da chi ho preso,unico impotente in una famiglia votata al sesso.
Passo ore a compiangermi per la mia condizione, rientro a casa visibilmente depresso ,a tavola non tocco cibo,mia madre si preoccupa,mio padre come sempre mi ignora, Giulietta cerca di tirarmi su il morale con scarsi risultati,non vedo l'ora di alzarmi per rintanarmi in camera.
A tarda ora bussano alla porta:”sono Giulietta, orso fammi entrare”,si siede decisa sul letto:”senti Remo e ora che reagisci oppure entri in seminario e ti fai prete”,”sarebbe una soluzione ma manca la vocazione”,”già ai sacerdoti piacciono i maschietti a te a quanto mi dici ti piacciono le donne ,senti se ti và ti aiuto “.
Per un attimo penso che voglia spogliarsi,del resto da questa famiglia ormai mi aspetto di tutto,mi vede allarmato:”rilassati,sono tua sorella,per qualche ora siamo soli e non ho di meglio da fare,dimmi tutto dall'inizio”.
Le racconto della prima volta:”era una ragazza carina e molto schietta, forse troppo,dopo la pizza mi ha portato a casa sua, credo sia normale il timore in un verginello, sicuramente l'ansia da prestazione mi ha fregato,lei la prima volta è stata comprensiva,poi è capitato ancora e lei si è incazzata,ha esordito con :”le cose sono due,o non ti piaccio e non capisco perché perdi tempo con me,o sei un patetico impotente e io non faccio la crocerossina”,la cosa mi ha segnato e da allora buio totale,quando vedo una donna che mi piace, basta un suo sorriso per eccitarmi ma poi penso a quella volta e mi smonto”.
“E poi dicono che i maschietti ragionano con l'affare,non devi pensarci,segui l'istinto “,mi sale lo sconforto:”sembra facile tuo fratello è un debosciato impotente “,”cretino ti ho visto masturbarti, smettila di commiserarti, vedrai troveremo la soluzione e poi sarai ai miei piedi “, almeno fosse così, oltretutto ho sempre adorato i suoi piedini,non so quante volte non visto mi sono eccitato annusato le sue scarpe, meglio evitare di dirglielo ,impotente e feticista, proprio un bel curriculum .
La cosa finisce lì, mentre esce dalla mia camera per provocarmi,tira su la gonnella mostrandomi le chiappe:”scema,sparisci”.
Probabilmente Giulietta non ha trovato un nuovo ganzo che le aggradi,per giorni mi gironzola attorno,cerco il più possibile di stare fuori casa,mi sono confidato con lei ma non mi sento a mio agio a parlarne.
Un giorno incontro la prima ragazzina che mi ha fatto battere il cuore,alle medie facevo di tutto per stargli vicino,era timida ci scambiavamo solo sorrisi e qualche parola poi i suoi si sono trasferiti in un altra città e da allora non l'ho più vista.
Ero al bancone del bar,mi sento toccare su una spalla, mi giro e la vedo, nonostante gli anni passati la riconosco subito:”Isabella sei proprio tu,che piacere vederti “,”ciao Remo,sono tornata in città,me lo offri un caffè?”
Ci sediamo a chiacchierare,se da ragazza era bella ora è una splendida donna e la sua timidezza completamente sparita, passiamo insieme l'intera mattina,la sua presenza mi fa ribollire il sangue, dio come vorrei stringerla tra le braccia.
Al momento di lasciarci,mi abbraccia e inaspettatamente mi bacia sulle labbra,resto basito immobile come uno stoccafisso:”tieni questo è il mio numero,mi farebbe piacere risentirti magari si và a mangiare qualcosa”,riesco a malapena a dirle volentieri,lei se ne và e io resto come uno scemo con in mano il suo bigliettino.
E ora che fare? È sempre stata il mio sogno e ora cosa faccio, già da ora ho voglia di rivederla ma poi penso che se le cose tra noi potrebbero funzionare mi troverei di fronte al mio handicap, se mi emoziono e mi blocco con donne qualsiasi figurarsi con Isabella.
Per un attimo sono indeciso se strappare il biglietto ma poi mi dico, non abbiamo parlato di cose sentimentali, magari ha un fidanzato, voglio approfondire.
Già la sera stessa dopo aver girato più volte il biglietto tra le mani le telefono,mi sciolgo sentendo la sua voce.
“Scusami Isabella magari ti disturbo, se sei impegnata col tuo uomo ci sentiamo un'altra volta”,”ma cosa ti fa pensare che sono fidanzata,no Remo è da tempo che sono libera,in questi anni mi sono emancipata, ho avuto diversi ragazzi ma niente di serio, nessuno che mi facesse battere il cuore”,un chiaro invito a vederci, è quello che più desidero ma ho anche terrore.
Ci diamo appuntamento per venerdì sera,mancano due giorni all'appuntamento,in quel momento sento rientrare mia sorella,solo con lei posso confidarmi.
Questa volta sono io a bussare alla sua camera: Giulietta, posso?”,come un fiume vuoto il sacco,lei mi sta ad ascoltare è diventata il mio riferimento.
“Allora Remo, se ci tieni così tanto non puoi lasciartela scappare”,”ma io, lo sai il mio problema “,”ok,ok,ma se provassi a scopare una donna senza vederla?”,”in che senso?”.
“Fratellone ci ho pensato molto, il tuo randello funziona benissimo,magari è stato lo shock di non accontentare quella tipa o magari non te ne sei reso conto ma non ti piaceva, senti mi è venuta un'idea balzana ma che potrebbe funzionare domani è mercoledì,spesso vado in un club diciamo particolare, ti va di accompagnarmi?”,”ma mi ci vedi io in un Club privè, non riesco ad accontentare neanche una donna e tu mi proponi un orgia”,”sciocco, non ti prendo per il culo, vieni e vedrai e adesso non scocciare, tra poco arriva mamma e dobbiamo parlare, se fossi in tè mi farei un giro,non credere che l'altra volta non ti ho visto, ti sei masturbato mezz'ora prima di venire e dall'immagine riflessa nello specchio il tuo coso mi sembrava bello tosto,chiara l'antifona e non giudicare se no col cazzo che ti aiuto”.
Sempre più in basso ,ora sono ufficialmente un guardone,se non bastasse mi rendo conto che da quando le ho viste penso all'incesto, è sbagliato lo so ma mi resta solo la fantasia e poi Giulietta e mamma Edoarda farebbero eccitare chiunque, figurarsi mentre fanno certe cose tra loro.
Vado a bighellonare in centro immerso nei miei pensieri, forse sono gay, è per questo che con le donne faccio cilecca ma di provare con un uomo non me la sento,magari potrei farmi un giro in tangenziale e caricare una trans, mentre penso queste cose squilla il telefono.
“Remo torna a casa dobbiamo parlare”, quando entro in salotto c'è anche mamma;”siediti tesoro devi scusarmi ero convinta che l'analisi aveva risolto i tuoi problemi, perché non ne hai parlato con me?”,”non è facile,tu sei mia madre, con Giulietta è più facile ma cosa ti ha detto?”,”tutto cucciolo,avrai capito che tra di noi non ci sono segreti, si mamma come tua sorella e bisex, le cose tra noi vanno avanti da quando aveva 16 anni, sai da ragazza ero più attratta dalle donne ma non disdegnavo qualche bel ragazzo, poi ho incontrato tuo padre, per me è stato amore a prima vista forse corrisposto, sapevo che lui era un donnaiolo ma pensavo di riuscire a cambiarlo, ora siamo sposati solo di fatto, dopo anni di tradimento non reggevo più la situazione, quindi abbiamo deciso che ognuno faccia la sua vita, ho ripreso contatti con Lorena quella che ora è la mia commessa e amante,un giorno Giulietta si è infilata nel mio letto, credevo che nonostante l'età volesse un po' di coccole ma poi è successo, certo per un po' sono rimasta pervasa dai sensi di colpa ho cercato di evitarla ma poi ho capito e non c'è niente di male, sei scandalizzato?”,”no mamma,vedervi e stato bellissimo ,ho provato brividi “.
“Ora parliamo di tè, Giulietta mi ha raccontato tutto, mi ricordo di quella ragazzina tanto carina e educata, vi vedrei bene insieme”,”l’ho sempre desidera, allora era la più timida di tutte, ora è una donna con le sue esperienze alle spalle,con lei non ho speranza”,”senti fratello rompiballe,sei una lagna, risolviamo una cosa alla volta, prima il tuo problema, magari a lei piacciono i verginelli”.
Almeno potessi,se ha ragione mia sorella le faccio un monumento, prima non mi fidavo tanto ma ora che me lo dice anche mamma Edoarda,ho un barlume di speranza.
Mercoledì sera , sono impalato lì davanti al club, mia sorella deve trascinarmi per entrare, all'interno si apre un mondo nuovo,coppie sedute sui divanetti che scambiano effusioni con altre coppie,ragazze in pista che si palpano, ovunque un sottofondo di ansimi che la musica non riesce a coprire,la mazza si impenna,non pensavo esistessero posti così.
Mia sorella nel locale è conosciuta, tanti che incontriamo la salutano,non oso pensare il perché,mi avvicino al bar per prendere un drink:”Remo,dopo,adesso vieni con me”,la seguo,mi porta lungo un corridoio pieno di porte:”ho visto che sei già bello eccitato ma dai un occhiata in ogni stanza così ti carichi”.
Mai viste cose del genere mi sembra di essere sul set di un film porno genere orgie,la mano va sul pacco gonfio,sto per abbassare la zip fregandomene di Giulietta:”e no caro,ti ho portato qui per uno scopo,frena l'irruenza e conserva lo sperma,vieni”.
Entriamo in un corridoio stretto e lungo:”eccoci questo è il Gloryhole,li vedi quei fori a diverse altezze “,”lo so,sono anni che mi sparo seghe guardano filmati porno “,”bene e allora adesso è il tuo momento,caccia la mazza dove vuoi,se dall'altra parte piace a una troietta ti succhia o ti fa scopare,tu non la vedi e lei non vede te, perfetto anonimato,che ne dici?”,”sei un genio,ma non stare lì a guardare”, “quante storie come se non avessi mai visto il tuo attrezzo, tranquillo vado a divertirmi,quando ti sei ben ben sfogato mi trovi lì in fondo nella camera grande”.
Meglio così, già mi sentivo in imbarazzo,chiudo gli occhi e mi godo,gli ansimi,abbasso pantaloni e mutande alle caviglie e infilo la verga in un foro sperando in un po' di fortuna.
Per un po' non accade nulla,mi si sta ammosciando poi finalmente sento il contatto di una manina,cazzo se ci sa fare,mi immagino un troione affamata di cazzo,ormai la mazza e tesa e dura come pietra, finalmente sento la lingua lavorarmi a colpetti la cappella, poi le labbra, sensazione meravigliosa,ha una boccuccia calda ,un pompino salivoso,il mio primo,mi tremano le gambe dal piacere,mi pompa l'asta fino in fondo ,riesce a ingoiare diciotto centimetri di verga,dio che bello.
Sento una mano stringermi delicatamente lo scroto mentre continua a pompare,ogni tanto succhia la cappella e mena l'asta,non so quanto potrò resistere,questa ci sa fare,poi improvvisamente si stacca , maledizione, speravo di sparare fiotti di sperma nella sua gola, probabilmente ha capito che ero al capolinea e ha mollato la preda.
Mi sbagliavo,ancora delle manine,mi srotola con la bocca qualcosa lungo l'asta, sicuramente un preservativo,sto per fare la mia prima scopata.
L'emozione è tanta ma non mi blocco,anzi il randello è sempre più duro, lentamente lo sento affondare nella tana bollente, appoggio le mani sulla parete e inizio a muovere il bacino,un sogno che si realizza, finalmente sto scopando una donna,il timore è passato,ora vorrei vederla in faccia,faccio lenti affondi per godere più a lungo delle sensazioni che provo,non vorrei smettere mai, dall'altra parte della sottile parete, si sentono ansimi e miagolii, d'un tratto un urlo, sento i coglioni bagnati sicuramente è venuta,accelero la corsa verso l'orgasmo un paio di forti affondi, grugnisco e riempio il gommino.
Mi sto pulendo con una salviettina umidificata,quando una donna si rivolge a me:”bravo mi hai fatto godere,dai vieni appartiamoci in santa pace,devi finire il lavoro anche il mio culetto vuole la sua parte”,mi sorride e mi tende la mano è una donna sulla quarantina,capelli rossi naturale si vede dal vello della micia,non tanto alta,forme generose,e tette grosse con grandi areole e capezzoli ritti e lunghi.
La mia prima donna,la seguo in uno stanzino e mi spoglio,la tipa ci sa fare,due moine,e poi con le sue fantastiche labbra fa risorgere Lazzaro.
“Lo sai che scopi bene,ci metti passione si vede che ti piace fare godere la partner”,mi viene da sorridere e le confesso che è stata la mia prima volta:”scemo,non prendermi per il culo,anzi no fallo,non mi sembri un novello”,”te lo assicuro sei la prima”,”quale onore un verginello,vieni tesoro soddisfa anche il buchetto della tua porcellina “.
I timori sono scomparsi,mi sento un ariete,lecco il buchetto grinzoso,lo ammorbidisco con la lingua,colo saliva per ammorbidire e lo lavoro con due dita,lei sembra gradire il servizio,tra gli ansimi mi incita a continuare,infilo un terzo dito, scorrono che è un piacere, quando le tolgo per un attimo sembra una piccola caverna palpitante :”bravo e adesso mettici il cazzo”,mi guardo intorno il distributore di preservativi è vuoto:”che aspetti? Sfondarmi!”
“ Ma non ci sono preservativi?”,”a pelle,inculami a pelle,e quando stai per venire non provare a uscire,dai maiale incula la tua scrofa,ora ,bravo, così, così”.
Una leggera pressione e lo sfintere cede ,il budello accoglie la mazza che scorre libera,mi aggrappo alle mammelle e strizzo i capezzoli,la tipa è completamente partita,mi urla di fare più forte,di sfondarle il culo senza pietà.
Una vera vacca da monta,perso ogni ritegno,affondo con forza, lei strilla di continuare così ,affondo in quel pozzo di piacere per almeno un quarto d'ora,fino a sentire montare lo sperma,lei urla l'ennesimo orgasmo e attiva i muscoli interni, impossibile resistere,schizzo a ripetizione nel caldo budello, sensazione mai provata,poi entrambi crolliamo sul letto.
Appena riprende fiato:”per questa notte sono soddisfatta, spero di rivederti,ciao verginello”, per un attimo resto come inebetito,poi nudo come un verme raccolgono gli abiti e vado a cercare mia sorella.
Giro diverse stanze, c'è di tutto, qualcuno mi invita a partecipare ma declino l'invito,per stasera sono a posto,poi sento la sua voce,la trovo in una stanzetta alle prese con due caproni,la stanno prendendo in doppia,il volto stravolto dal piacere.
Mi siedo ai bordi del letto a godermi lo spettacolo, Giulietta è una vera troia,mai visto neanche nei porno una godere come lei,dopo un po' mi vede ma non fa una piega impegnata a godere.
Assisto incanto alla monta, immagini di pura libidine,i due ci danno dentro,strappandole orgasmi,la mia presenza non la disturba anzi sembra eccitata ulteriormente dal vedermi.
La kermesse, si conclude dopo una mezz'oretta,i due salutano e si rivestono, Giulietta mi guarda fisso negli occhi:”sembra sia andata tutto bene,mi sembri spompato”,le sorrido a mia volta:”grazie mi sento diverso,credo che da ora in poi il mio problema è alle spalle”,”splendido e che effetto ti ha fatto vedermi scopare “,”bhe',direi un certo effetto, nonostante sono venuto due volte è ancora arzillo”, “bravo,dammi il tempo di riprendermi poi torniamo a casa”,”pensavo prima di farci una doccia,che ne dici”,”nooo,mi piace lo sperma sulla pelle ci pensa domattina mamma a ripulirmi”.
Non immaginavo quanto fosse maiala ma non è cambiato nulla è sempre la mia adorata sorella,la lascio prendere fiato mentre mi rivesto,pensavo di aver visto tutto ma lei riserva altre sorprese.
“Ok Remo una bevuta e andiamo “,pensavo volesse bere un drink ma mi lascia ancora una volta di sasso,prende i preservativi usati dai due e li svuota in gola:”buona, adesso possiamo andare a meno che vuoi baciare la tua dolce sorellina “,”no grazie, preferisco il sapore della passera“,ride:”tutti i gusti sono gusti,io sono golosa e mi piacciono entrambi”.
Per fortuna ho tempo per preparare la tesi di laurea,dormo beato fin oltre mezzogiorno,poi mi stiracchio e vado in cucina,mamma mi viene incontro e mi riempie di baci:”se penso a tutti i soldi spesi per analisti,dovevo dare retta prima a Giulietta ,come ti senti tesoro",”benissimo mamma,non vedo l'ora di rivedere Isabella”,”bravo il mio ragazzo, adesso vai a lavarti il pranzo è pronto “.
Nel pomeriggio mi immergo tra i libri,mi sento carico pieno di energie,a sera mi sorge un dilemma,ho il suo numero ma non le ho dato il mio,le telefono,riconosce immediatamente la mia voce.
“Ciao,speravo di sentirti “,”non ci avrei mai rinunciato, è inutile negarlo sei stata nei miei sogni per anni e ora ti posso rivedere,ci verrei anche su una gamba sola,che dici ti và la pizzeria in centro?”,”certo,da Peppino,ci andavo coi miei genitori,ti va bene alle otto?”,”ad essere sincero ti vorrei vedere anche subito “,”vale anche per me ma sono fuori città con mia sorella,che ne diresti alle nove di fare colazione insieme?”.
E chi la perde un'occasione così,le dò appuntamento nel migliore bar pasticceria,non vedo l'ora di rivederla.
Arrivo in leggero anticipo,lei è già lì ,seduta ad un tavolino con di fronte due cappuccini:”ciao Remo sono felice di vederti, siediti che ti presento mia sorella, adesso arriva è andata in bagno”,sono così perso di Isabella che quasi non comprendo le sue parole,arriva il cameriere e ordino cappuccino e tre brioche :”eccola,ti presento Amelia la mia sorellona adorata”,mi volto tendendo la mano,mi si gela il sangue, è quella dell'altra sera, praticamente quella che mi ha sverginato,lei mi sorride sorniona:”allora sei tu Remo,mia sorella da giorni parla solo di te e adesso la capisco sei proprio un bel ragazzo”.
Che situazione di merda,mi sono giocato la donna dei miei sogni, Amelia fa finta di nulla ma sono sicuro che mi ha riconosciuto,si informa sui miei studi e mi fa mille complimenti,sono a disagio vorrei essere a mille miglia da qui, isabella mi guarda preoccupata :”cos'hai , Remo sembri aver visto un fantasma”,”scusami, improvvisamente mi sono ricordato di un impegno,devo proprio andare”,sento una mano che mi infila qualcosa nei jeans,mi alzo senza aver toccato nulla,mi scuso e vado via.
Ho il cuore che batte all'impazzata, non è possibile, l'unica donna con cui ho fatto sesso è la sorella di Isabella,se non è sfortuna questa,corro a casa,mia madre si sta preparando per uscire, Giulietta è già alla boutique dove lavora,sono pallido come uno straccio,mi infilo in camera e mi butto sul letto senza salutare.
Mamma non è stupida mi ha visto sconvolto, entra in camera e si siede sul letto accanto a me:”Remo che succede,sei stravolto”, “niente mamma”,”come niente, devo chiamare Giulietta per sapere qualcosa di mio figlio, si faccio sesso con tua sorella ma sono sempre tua madre, quella a cui confidavi tutto”.
Singhiozzando racconto tutto, mamma ascolta:”senti se ritieni che Isabella è il tuo futuro non mollare,questa Amelia non ha detto niente “,”magari aspettava solo che me né andassi per spifferare tutto alla sorella",”questo è quello che pensi, magari non è così, magari Isabella le ha parlato bene di te e non vuole ferirla,non sempre le cose sono come sembrano,se veramente tieni a lei non mollare infondo non l'hai tradita non siete insieme”.
Non ha torto,non ho fatto nulla di male,sono andato al privè da single,e ho rivisto isabella solo una volta,rinfrancato ringrazio mamma,lei si tranquillizza e va' al lavoro.
Mi alzo devo reagire forse mi farà bene studiare ma prima al bar a bere un buon caffè,infilo la mano in tasca e sento qualcosa,mi torna in mente che Amelia mi ha messo qualcosa nei pantaloni, è un tovagliolo c'è scritto un numero e voglio parlarti.
Non so che fare ma l'ultima cosa che voglio è comportarmi da vigliacco,faccio il numero dal telefono di casa,ad ogni squillo a vuoto la mia sicurezza va a farsi benedire.
“Pronto,intimo per te,sono Amelia,cosa posso fare per lei”,”per un attimo ho l'impulso di buttare giù la cornetta ,prendo coraggio:”scusa,sono Remo sai quello ….”,”so chi è lei”, sussurra:”senti non qui,Isabella sta servendo una cliente ci vediamo tra un ora al parco delle rose”,sono sorelle e lavorano insieme,sono fottuto ma non ho niente da perdere.
Decido di andare a piedi per scaricare la tensione,al massimo arrivo un quarto d'ora prima, difatti al luogo d'appuntamento lei non c'è,mi siedo su una panchina,guardo un social sullo smartphone e l'aspetto.
Dopo poco arriva mi sorride e si siede accanto a me ;”ciao ex verginello,e allora ti piace mia sorella,dovrei farmi gli i fari miei ma sono un impicciona, piaci un sacco anche a lei e credimi non è una facile”,”si ma tu,ma noi..”,”noi cosa, d'accordo non ti ho incontrato in chiesa e il fatto di essere stata la prima non mi dà il diritto di giudicare,per me sei un bravo ragazzo l'uomo giusto per Isabella, credimi non sarò io a intralciarti ma è meglio che ti fai sentire da lei,oggi era preoccupata e non capiva perché ti eri comportato così “,la bacio in fronte:”hai ragione,devo provarci,credimi tengo a tua sorella ,dovevamo andare a cena,pensi ché sia tardi che mi sono bruciato l'opportunità? “.
“Non fare il cretino, telefonagli non aspetta altro,sarai tu a decidere se vuoi dirgli quanto successo, adesso devo andare così può andare a casa a prepararsi,ti dò solo un consiglio, l'ultimo ragazzo l’ingannava sai il classico tipo che corre dietro a ogni gonnella ma lei ci credeva,cerca di essere sincero con lei,pensaci”.
Appena se ne và la prima cosa che faccio è telefonare a Isabella, ovviamente mi chiede come sto,glisso non è il momento di dare spiegazioni:”allora confermi,da Peppino alle otto?”,”ok ci sarò a più tardi”.
È fatta, l'idea di passare la serata con lei mi riempie di gioia,non mi illudo un gran che non la vedo da anni,a ben pensarci anche alle medie non ci siamo realmente frequenti, eravamo entrambi timidi e impacciati,non conosco nulla di lei,cosa le piace,le sue passioni, meglio così scopriremo insieme se siamo compatibili.
Scendo dall'autobus alle otto,lei è già lì,da lontano la vedo nervosa,non tiene ferme le mani, è bellissima,indossa un vestitino primaverile che mette in risalto le sue forme,mi fermo un attimo a guardarla e poi la raggiungo.
“Ciao aspetti da molto?”,”no ho appena parcheggiato”,”io ho preso i mezzi non mi andava di impazzire per trovare un parcheggio”,”hai ragione, qua è quasi impossibile ma il negozio mio e di Amelia è qui a due passi e abbiamo il parcheggio riservato”.
“Sei splendida una vera visione,quando ti vedo sorridere ricordo la ragazzina delle medie che mi faceva impazzire “,”anche tu mi piacevi ma non ti sei mai fatto avanti,non mi sembrava il caso di approcciare chissà cosa avresti pensato di me”.
“E adesso eccoci qua,ti ricordi mi mettevo nel banco dietro di te,guardavo i tuoi capelli biondi e aspiravo a pieni polmoni il tuo profumo “,si avvicina e mi fissa dritto negli occhi:”uso sempre lo stesso ,senti!”
Mi avvicino le scosto i lunghi capelli e mi inebrio,poi mi avvicino alle sue labbra carnose, è lei la prima a prendere l'iniziativa,il più bel bacio della mia vita,le lingue si cercano curiose di conoscersi ,la stringo a me',la verga è dura da far male, l'appoggio al suo ventre,lei si muove a sentirne la consistenza,solo gli abiti separano i nostri sessi che si cercano.
“Vieni, andiamo in negozio!”,pochi passi e ci fermiamo a baciarci, arriviamo al negozio,entriamo dal retro,gli abiti volano a terra,si siede su un divanetto e mi attira a sé:”prendimi ti prego, è da quando ti ho rivisto che lo desidero”, siamo presi dalla foga ,lei impugna il randello e l'accompagna all'entrata dello scrigno,sento i suoi umori bagnarmi la cappella,una leggera pressione e scivolo in lei fino in fondo.
“Ooooh,siiii”,il desiderio ci ottembra la mente,una corsa al piacere,lei muove il bacino mi viene incontro , sento il vello di peli biondi accarezzare lo scroto ,scosse di puro piacere mi arrivano dritte al cervello, vorrei non venire mai,restare dentro lei all'infinito, Isabella e come indemoniata, agita la testa e rivolta gli occhi,il randello nella passera bagnata dagli abbondanti umori scorre facendo rumore come uno sciacquettio , Isabella ha una serie di orgasmi che la fanno ansimare forte.
Ormai sono al limite,non so se è protetta,esco da quel nido di piacere e scarico bordate di sperma sul suo ventre,alcuni schizzi le arrivano sul volto e sui capelli,non mi importa la bacerei anche a costo di bere il mio sperma,non sono mai sazio le sue labbra mi creano dipendenza.
Per un attimo restiamo ansati in un limbo tutto nostro,poi sono attirato dal profumo del suo fiore,le allargo le gambe e inizio a leccare quel bendidio, al mio cunnilingio subito si contorce in un nuovo orgasmo,il miele esce copioso,per me è manna.
Nonostante la venuta,il fratellino si risveglia ,vederla così disciolta,a gambe spalancate,non so resistere, appoggio la verga sulle tenere grandi labbra scivolando in quel pozzo di lussuria .
La frenesia è alle spalle,ora c'è la ricerca del piacere reciproco,il tempo non esiste ci siamo solo noi, scopiamo vis a vis con le labbra incollate,gli ansimi di goduria di Isabella sono musica,non è solo sesso mi sto innamorando,i nostri corpi sudati sono fusi in un tutt'uno ,mi sento l'uomo più fortunato del mondo.
Improvvisamente nella penombra vedo muoversi una figura,non sono ladri ci avrebbero già interrotto, sicuramente è Amelia che ci osserva,spero non faccia qualcosa di sconsiderato.
Per fortuna nulla accade,poco dopo la sagoma sparisce,ormai sono al limite e anche Isabella ,i suoi ansimi ora sono miagolii,subisce l'assalto quasi passivamente, è il momento di concludere,un paio di forti affondi ma quando sto per esplodere e cerco di uscire mi cintura con le gambe:”vieni,vieniii,riempimiiii, così,cosiiii”,svuoto il mio piacere in quella calda tana accogliente, Isabella continua a trattenermi,cerco le sue labbra,il primo bacio da innamorati,non può che essere così,ne sento il trasporto,poi inevitabile subentra la stanchezza, crolliamo abbracciati in un sonno ristoratore.
È lei la prima a riprendersi,mi strattona:”Remo, Remo,sveglia, sono le due di notte”,ci metto qualche secondo a riprendermi,guardo l'ora,sono veramente le due ci siamo barricati nel negozio per quasi sei ore.
Ci guardiamo,nudi,sudati,lei con i capelli arruffati e il trucco sfatto, scoppiamo a ridere come due deficienti:”mi sa che per questa volta la pizza salta”,”direi,tra sette ore tocca a me aprire,di sabato facciamo a turno,devo andare a sistemarmi sono un disastro “,”per me sei bellissima,ti desidero più di ieri”.
Mi guarda sorniona :”bhe',qui nel retro c'è la doccia e le mie cose,se proprio ti và!”,mi guarda in mezzo alle gambe:”direi di si, stenditi adesso tocca a me “.
Effettivamente il batacchio è tornato sull'attenti,dopo due venute sono pronto a ricominciare,la mia ossessione è completamente sparita,si avvicina a passi felpati come una gatta,mi accarezza il viso,il corpo,fino all'oggetto del desiderio,la lingua saetta sulla cappella a gustare il mio e il suo piacere.
È irriconoscibile,lecca l'asta e succhia la cappella poi chiude le labbra a cuoricino,e fa completamente sparire il randello,pompa, è bravissima non so come faccia a non strozzarsi,un pompino meraviglioso,ogni tanto abbandona la verga e fa sparire nella boccuccia un testicolo per poi tornare a dedicarsi al glande, sensazioni mai provate,il bastone ormai è duro come roccia.
La timida ragazza ora sì è trasformata in una mantide,mi sale in groppa,afferra la mazza con la mano, trova l'entrata della passera,li sotto è un lago,si eccita facendone entrare un pezzetto,poi improvvisamente si lascia andare a peso morto.
Cavalca la verga le mani appoggiate alle mie spalle,occhi rovesciati,e i lunghi capelli che sfiorano i capezzoli,non voglio essere completamente passivo,guardo come ipnotizzato ballonzolare le bellissime tette,a fatica le raggiungo,lei si piega verso di me,palpo e succhio,i capezzoli si inturgidiscono,si allungano,li succhio e mordicchio,lei grida un orgasmo dietro l'altro come in preda ad un raptus :”porco,ti piace così,sono la tua troia,la tua puttana,t'ho,t'ho”.
È irriconoscibile,il viso una maschera di lussuria,si sentono i suoi ansimi e lo sciacquettio quando lo fa completamente uscire e poi si impala,mi sento oggetto non sembra più lei,ad un certo punto,si disarciona e mi mette la passera sul viso,partono una serie di schizzi,un po' direttamente in bocca il resto sul viso e sui capelli.
È come invasata, posseduta da una forza oscura:”tieni,bevi il mio piscio sei mio,mioooo”,crolla sul pavimento,trema tutta poi perde i sensi.
Non so che fare,non è la donna che conosco ma non la abbandonerei mai in questo stato,cerco con tutte le forze di fargli un massaggio cardiaco,poi appoggio le labbra alle sue per immettere aria nei polmoni.
Sembra riprendersi,tossisce e rigetta acqua :”Isabella,cosa è successo,ti prego parlami, nonostante lo stato pietoso la bacio,lei si sottrae e si raggomitolata in un angolo singhiozzando:”vattene, vattene,sono un mostro,mi faccio schifo da sola”,”e no cazzo,non ti lascio in questo stato,dammi il numero di tua sorella “.
Il viso è rigato di lacrime,non so che le è preso ma non ho intenzione di abbandonarla,per lei provo sentimento,vederla in questo stato mi piange il cuore.
Nonostante l'ora,sono le cinque, telefono a Amelia spiegando quanto successo:”no cazzo ancora,puoi aspettarmi ha bisogno di una doccia e di molto caffè,tu sei un brav'uomo ti prego tienigli compagnia finchè arrivo “.
Doccia e caffè,il bar all'angolo sta aprendo, mi rivesto in fretta e furia,la copro con il telo del copridivano e corro al bar,mi faccio preparare tre caffè lunghi e torno da lei :”sei qui? Perché hai visto casa sono”, mi spoglio velocemente:”taci,ci tengo a tè,sorreggiti ci facciamo una doccia “, cerca di protestare ma la traschino sotto i getti tiepidi ,lei mi guarda con occhi da tenera cerbiatta,piano piano diminuisco la temperatura fino a farci una doccia gelata,la tengo stretta a me e le copro il viso di baci,poi usciamo per fortuna ci sono due asciugamani grandi, l'aiuto ad asciugarsi,la faccio sedere e le strofinò i capelli col mio asciugamano,lei ormai si sta riprendendo le faccio bere il primo caffè.
Amelia irrompe nel negozio trafelata :”Isabella come stai?”,”meglio adesso è passata grazie a questo angelo “,”grazie che sei rimasto adesso ci penso io”,”Amelia, Remo mi ha lavato e ho bevuto due tazzone di caffè, credo di essere a posto”,”no cara adesso vieni a casa e per oggi ti riposi, grazie ancora Remo mi farò sentire “.
Mi sa che mi sta dando il ben servito,non ho intenzione di rinunciare a Isabella,un ultimo bacio, esco dal locale e prendo il pullman che mi porta a casa.
Nel pomeriggio telefono più volte a Isabella,risponde una voce, il numero da lei composto non è raggiungibile, maledizione,o il telefono è scarico oppure non vuole sentirmi.
Ne parlo con la mia confidente Giulietta:”quello che mi dici è strano,che ne dici alle diciotto devo vedere la mia grande amica Silvana è un neurologo di fama,vieni anche tu e vediamo se sa dirci qualcosa.
Adoro mia sorella,lei e mamma sono i miei pilastri,alle diciotto arriviamo nel suo studio, Giulietta saluta la segreteria e senza bussare entriamo,la dottoressa mi guarda perplessa, Giulietta la bacia alla francese:”e lui?”,”non ti preoccupare è mio fratello ,lo sa che mi piacciono anche le donne, dobbiamo parlarti della sua fidanzata o presunta tale ”.
Le spiego minuziosamente quanto successo,lei è pensierosa :”potrebbe essere un raro caso di schizofrenia,ho letto qualcosa su una rivista scientifica ma devo vederla”.
Schizofrenia,per quanto ne so non si guarisce,la dottoressa vede il mio stato di depressione:”se ci tieni veramente tanto non è un problema, certo dovrà fare cure continue è vero non si guarisce ma la malattia può essere tenuta sotto controllo,sicuramente sara in cura da qualcun altro, chiedi, io per il fratello di Giulietta sono sempre disponibile “.
Rinfrancato saluto, Giulietta non si muove,la guardo interrogativo,mi guarda con un sorriso sornione:”Remo ci vediamo a casa, io e Silvana dobbiamo fare un consulto ,molto, molto approfondito “.
Che troietta,certo non si fa mancare niente, oggettivamente la dottoressa è una bella donna,in poche settimane ho scoperto un mondo, certo è tutto molto eccitante ma personalmente sono portato a un rapporto monogamo,ho meglio credo visto che la mia esperienza è quasi pari a zero.
Passo al negozio di intimo, c'è solo Amelia:”come sta Isabella,non mi risponde”,”come vuoi che stia,ha avuto una delle peggiori crisi,non credo voglia più vederti”,”perché,non esiste,ti ricordi quella sera, è stata mia sorella a convincermi a venire al club,con le donne mi bloccavo, praticamente ero impotente,ho fatto per la prima volta sesso,solo perché non vedevo la donna e questo mi ha sboccato“,”sono contenta di esserti stata utile “,”tu non capisci,io l'ho fatto per lei,volevo Isabella dai tempi delle medie,non voglio perderla io l’am…”,”pensaci bene,lei non può farci nulla, è da quando è tornata a casa che piange perché sa che ti ha perso ma convivere con queste malattie è difficile,adesso sei convinto ma poi, se non c'è la fai tocca a me raccogliere i cocci e non è detto che l'ennesima delusione non le faccia compiere qualcosa di irreparabile.
Lo sai per me non sei solo un bel manzo,lo sento che sei un bravo ragazzo, pensaci bene se decidi questo è l'indirizzo ma se gli fai del male ti cavo gli occhi quanto è vero iddio”.
“Amelia, capisco che la protegga, prenderò tempo per pensarci ma credo che non rinuncerò a lei, ciao vado a fare l'ultimo esame prima della laurea, voglio un buon lavoro per vivere accanto alla donna che amo”,’,ciao auguri, spero di vederti”.
Nonostante mille pensieri, passo l'esame alla grande,ora manca solo la tesi e diventerò architetto,la sera a casa si festeggia il buon esito dell'esame,quando mio padre va alla solita partita a poker,o almeno è quello che racconta,parlo con le persone a me più care.
Giulietta mi dice di buttarmi se sono convinto,mamma è più cauta :”tesoro,oggi potrebbe essere tutto rosa e fiori,ma è un impegno non da poco, comunque ogni decisione che prenderai avrai il mio appoggio incondizionato”.
Parliamo dei pro e contro,solo l'amore può far prendere una decisione, racconto minuziosamente quanto successo, della sua reazione improvvisa ,di quanto è stata male,e del fatto che non mi risponde più al telefono.
“Caro, è normale,era all'inizio di un rapporto,ha messo a nudo le sue debolezze,che ti aspettavi,non deve essere stato facile per lei, chissà poveretta le delusioni che ha dovuto patire nella vita”.
“Fratello stiamo parlando ma se ti conosco bene hai già deciso,che dici domani sera ci presentiamo a casa sua, suoniamo il campanello e boom, quel che sarà sarà”,”guarda che sono in grado di farlo da solo,non è per caso che vuoi incontrare la sorella?”,”un po' sono curiosa di capire chi è,se viene al club la conosco almeno di vista”,mamma ride di gusto:”Giulietta, il sesso non ti basta mai”, Giulietta le sorride:”è colpa tua,prima mi interessavano solo gli uomini”.
Mi viene da pensare che sono nato in una gabbia di matti oppure sono io lo sbagliato,mamma ha l'amante e va a letto con Giulietta,su papà stendiamo un velo pietoso, Giulietta l'ho vista all'opera al privè e io penso solo a lei.
Accetto in consiglio alle diciannove dell'indomani mi presento alla porta dell'appartamento,con un mazzo di rose,per fortuna ho trovato il portone aperto,sono salito al piano col cuore in gola.
Mi apre Isabella,mi guarda come avesse visto un fantasma:”ma,ma che ci fai qui?”le tendo il mazzo di rose:”sono venuto a trovare la mia fidanzata, probabilmente non ti funziona il telefono quindi sono venuto di persona”, è in imbarazzo non sa che fare,dalla cucina esce Amelia:”giusto in tempo ,tra poco e pronta la cena”,”mi fai entrare?”,si sposta ,non una parola,dai suoi occhi spunta una lacrima,allargo le braccia,vi si rifugia,la stringo al petto e la bacio con tutta la passione che ho,lei si lascia completamente andare,le lingue si scontrano,si cercano,le labbra si succhiano,manca poco che la prendo davanti al pianerottolo:”hei voi due,datevi una calmata,qui ci abitiamo non voglio chiacchierare dal vicinato”.
Isabella con una spinta chiude la porta e mi trascina sul divano,le mani frugano i corpi,le labbra si fondono:”Remo smettila mi conosci ,se no mi metto il mezzo anch'io “, Isabella si blocca:” Amelia pensavo che gli avevi detto come ci siamo conosciuti “,”cazzo, aspettavo il momento giusto,ho la lingua più veloce del cervello “.
Isabella ci guarda senza capire,le tengo strette le mani e le racconto ogni cosa,non la prende bene :”ma proprio con mia sorella”,”come potevano entrambi saperlo,era la prima volta per me,non sapevo chi ci fosse dietro la paratia,e neanche dopo potevo immaginare che era tua sorella, siete così diverse, ma non posso fare a meno di ringraziarla, è stata lei a sbloccarmi”.
“Si ho capito, non ve ne faccio una colpa, solo è imbarazzante,la prima con cui hai fatto sesso e mia sorella, capisci è strano “.
“Senti Isabella,non mi sembra neanche il caso di perorare la sua causa, perché ora è qui,solo per portarti a letto o provarci con me? Ci ha scopato entrambe,e a quanto pare c'è piaciuto,ha vissuto una tua crisi,poteva sparire come hanno fatto gli altri,e eccolo qui a chiedere di perdonarle una colpa che non ha,non fare la stupida,la cena può aspettare,chiudetevi in camera e uscite da lì da fidanzati”.
Ci guardiamo fisso negli occhi,un silenzio imbarazzante poi sorride e mi tende le mani, l'artiglieria si impenna all'idea di ciò che ci aspetta mentre la seguo in camera.
Dio mi fa impazzire,i suoi capelli biondi,che le coprono i seni,gli occhi brillano lucidi per il pianto,la voglio la desidero sopra ogni cosa,lei si abbandona lasciva alle carezze,le bacio ogni lembo scoperto,mi inebrio del profumo naturale della sua pelle,la lingua gioca con l'ombelico provocandole brividi,
lentamente scendo lungo l'interno coscia,il polpaccio,le sfilo il calzino , lecco e succhio le dita una per una,ansima,vedo che fruga in un cassetto e appoggia sul comodino un blister di pastiglie,mi dedico all'altro piede ,inizio il percorso inverso,fino ad arrivare alla metà agognata.
Dal fiore sgorgano rivoli di umore,lecco e col naso le stimolo il clitoride,mi dedico al cunnilingio con tutta la passione, voglio che goda come non mai sperando che non sopraggiunga una crisi,la verga sembra scoppiarmi non posso aspettare oltre la copro col mio corpo cerco le sue labbra e affondo il bastone in quel laghetto caldo.
Non ho tanta esperienza è la seconda donna per me ma con lei tutto sembra diverso,vorrei non finisse mai ,la prendo con lenti affondi godendo della sensazione che avvolge la mazza,per la prima volta mi scappa una parola che sento dentro di me:”ti amo”, Isabella mi morde un labbro,, mi stringe a sé e urla per l'ennesimo orgasmo:”riempimi,ti prego,voglio sentire il tuo seme,siamo due pazzi ma è la verità ti amo anch'io,forse è sbagliato ti renderò la vita impossibile ma non posso mentirti, è dalle medie che volevo starti accanto, maledetta me ti amo,ti amoooo”.
Sparo bordate si sperma nel suo ventre,lei inizia a tremare,la accarezzò con dolcezza,tranquilla amore mio, d'ora in poi ti starò accanto,il tremolio passa mi abbraccia,la riempio di coccole, non è stata solo una parola sento di amarla davvero e di essere corrisposto.
“Ehi voi due,sono le dieci o venite a tavola o pianto tutto e vado in pizzeria,non starò certo qui a sentire le vostre grida tutta notte”,le sue parole ci riportano nel mondo reale Isabella prende i farmaci e li rimette nel comodino,un sorriso, indossiamo solo l'intimo e raggiungiamo Amelia in cucina.
“Scusaci”,”ne avevate di cose da dirvi e a gran voce,avete trovato un accordo? Non voglio più vedermi intorno Isabella con quel muso lungo”,”grazie Amelia, farò di tutto per farla felice,spero che mi consideri il suo fidanzato“,la risposta Isabella me la stampa sulle labbra.
Ceniamo in allegria,ad una cert'ora Amelia quasi mi caccia:”per oggi avete già dato andate a farvi un gelato o ognuno a casa sua,se no finisce che mi consumo le dita a furia di ditalini”.
Ridiamo poi Isabella mi dice che l'indomani di buon ora deve andare a una visita in una città vicina, naturalmente mi propongo per accompagnarla,lei accetta compiaciuta,ci salutiamo con un bacio che dice più di mille parole.
Arrivo a casa euforico, mi sono perfino dimenticato di avvisare che non rientravo per cena ma sapendo cosa ero intenzionato a fare nessuno era preoccupato.
Entro in camera di Giulietta senza bussare, anche mamma è lì,scosciata che si gode il cunnilingio della figlia,sono completamente nude la camera è satura di profumo di sesso, mi sa che è un po' che ci danno dentro,mamma arrossisce imbarazzata mentre cerca di coprirsi, Giulietta si gira verso di me con le labbra e il viso lucidi di umori.
Diversamente da pochi giorni fa lo spettacolo non mi imbarazza,ormai ritengo normale la tresca tra mamma è figlia:”wow,ti vedo raggiante, racconta per filo e per segno come è andata”,anche mamma vedendo il mio stato si tranquillizza,ci sediamo ai bordi del letto le parole sgorgano a fiume,le due senza vergogna mi abbracciano felici.
“Remo,non vedo l'ora di rivederla per vedere che donna è diventata,hai preso un decisione difficile ma ti conosciamo le cose non le fai alla leggera,non vedo l'ora di fare giocare dei nipotini”.
Giulietta ride divertita :”calma mamma lascia che passano del tempo insieme,poi conoscendo Remo non ci vorrà molto per accontentarti “,”sai mamma, Isabella e sua sorella hanno un negozio come il tuo dall'altro capo della città”,”bene, potrebbe uscirne qualcosa di buono per gli affari,tu pensa a laurearti presto,con i tuoi voti ci vorrà poco a sistemarti,vi ospiterei volentieri ma qui non c'è spazio“, Giulietta guarda gelida mamma:”a meno che ti decidi a liberarti di quel porco e sarebbe ora”.
C'è risentimento nelle sue parole,non ricordo Giulietta che si rivolga a mio padre, c'è sempre stato astio nei suoi confronti ora temo di capire il perché.
“Scusa se mi intrometto l'ultima cosa che desidero e risvegliare brutti ricordi”,”si Remo,hai capito bene, è stato lui a sverginarmi,ero poco più di una bambina,eravamo a casa da soli,mamma era in ospedale per una appendicectomia e lui…lui si è approfittato di me',dopo mi ha minacciato, mi diceva che mamma non avrebbe mai creduto, che sarei finita in collegio,e mille altre brutte cose.
Dell'esperienza ricordo solo un gran dolore, urlavo, piangevo ma lui era infoiato,non spettava di scoparmi,ero inorridita dal sangue,sentivo male ovunque avrei voluto morire.
Scusa mamma non ti ho mai detto nulla,non volevo darti anche questo dispiacere dopo tutto il male che ti faceva,non ti ha mai rispettato, ero convinta che prima o poi l'avresti cacciato e così sono rimasta zitta anche dopo che siamo diventate intime”.
Mamma è sconvolta, Io ho un moto di rabbia se l'avessi di fronte lo ucciderei con le mie mani, è strano io vestito e loro ai miei fianchi completamente nude, piangiamo tutte le lacrime che abbiamo in corpo.
Rompo il silenzio :”se non lo fate voi ci penso io,a costo di sputtanarlo davanti ai suoi amici,la deve pagare in qualche modo,se te la senti denuncialo mi fa schifo l'idea che sia mio padre”.
Mamma ora è risoluta :”ora se penso a quell'uomo provo solo schifo,povera figlia mia, è una storia già vista, è stato il primo uomo a sverginarmi,quella sera ero su di giri,avevo bevuto più del normale,ero ancora minorenne, mio padre ci ha sorpresi l'avrebbe ammazzato ma io mi sono opposta,credevo di amarlo ho fatto tutto per lui, naturalmente ha dovuto sposarmi,l'alternativa era finire in galera o massacrato di botte.
Ci è voluto poco a capire che le sue parole erano solo menzogne, già dai primi mesi di matrimonio ha iniziato a tradirmi, non sono stupida lo capivo ma presto sono rimasta incinta ,sei nata tu Giulietta,una gioia nella mia vita,ma lui continuava imperterrito a tradire,non gli interessava di me figurarsi di sua figlia,dopo un po' mi sono decisa ad affrontarlo,volevo andarmene ma lui aveva terrore di mio padre, nonostante ormai fosse anziano ne aveva paura, traditore e codardo.
Ero decisa,lui faceva di tutto per convincermi a desistere, è sempre stato un grande affabulatore, dopo poco ho ceduto, mi ha promesso di cambiare, di essere presente, forse allora l'amavo ancora, per un po' non usciva più alla sera, mi portava a cena e mi riempiva di regali poi è successo sono di nuovo rimasta incinta e presto è tornato quello di sempre, le alternative erano due o lasciarsi oppure ognuno si faceva la sua vita,il resto è storia “.
“Bene ora aspettiamo che rientri,vedrai mamma sarà una delle ultime volte che lo vedremo“.
Alle due sentiamo girare la chiave nella toppa, entra in casa tranquillo non si aspettava un comitato di benvenuto, lo affronto a muso duro:”coglione,hai il colletto e le guance ancora sporche di rossetto “,cerca di reagire ma lo colpisco con un pugno in pieno stomaco, Giulietta si avvicina e gli tira un ceffone:”dimmi porco bastardo, almeno era maggiorenne?”.
Sbianca in viso:”che cazzo dici e tu Edoarda non dici nulla?“,”certo ti dico di fare immediatamente una valigia e togliere il disturbo se no finisce male, ai due alternative concedere il divorzio o affrontare il tribunale, naturalmente pretendo una buona uscita, non sarà mai abbastanza per ripagarmi ma almeno mi libero dalla tua presenza”.
“Sei impazzita,credi alle bugie di questa stronza”,”perché,cosa mi avrebbe detto?, sbrigati a levarti dai piedi mi fai schifo, per le altre cose sei pregato di non venire di persona, chiaro”.
Capitolo antifona riempie un trolley e se ne va, Giulietta è la prima a reagire:”bene, c'è una bottiglia di prosecco nel congelatore, questa notte abbiamo da festeggiare tante cose, Remo vai a prenderla”.
Quasi tiriamo mattina, Giulietta telefona in ufficio dicendo che si sente poco bene,io mi riposo un ora,siamo tutti nel letto matrimoniale ,alticci ma felici ci addormentiamo stringendoci le mani.
La sveglia suona alle sette, mamma e Giulietta dormono ancora alla grossa, mi lavo rivestimento e esco in silenzio,dopo poco parcheggio sotto casa del mio amore.
“Ciao salta su”,mi guarda:”perché queste occhiaie”,”Poi ti spiego, tra noi non ci saranno mai segreti”, durante il viaggio le racconto quanto successo, lei si stringe forte alla mia spalla, adoro questa donna, desidero passare la vita con lei.
Aspetto nella sala d'attesa di questo luminare, esce la segreteria e mi dice che il professore vuole vedermi:”buongiorno si accomodi”mi guardo in giro ma non la vedo :”non si preoccupi e nell'altra stanza a fare una risonanza magnetica,niente di preoccupante è la routine”,mi agito, spero sia tutto a posto:”voleva vedermi, ci sono dei problemi?”,”no anzi, il fatto che abbia trovato un fidanzato sicuramente la stabilizza, unica cosa la prego di avere pazienza, avrà degli eventi ma può vivere una vita più che normale,si assicuri solo che non abbia eccessi emotivi poi andrà tutto bene”,”professore ci tengo molto, lei mi dica se posso fare qualcosa”,”niente,le stia accanto vedrà non ci saranno problemi”.
Nel frattempo rientra Isabella,mi vede che parlo col medico,noto immediatamente un tremolio nelle sue mani:”signorina si rilassi ,volevo solo conoscere il suo fidanzato e tranquillizzarlo sul suo stato di salute,devo dire che ci tiene a lei, vedrà andrà sempre meglio “.
Si rilassa ,il tremito cessa,le sorrido con l'intento di trasmetterle sicurezza :”potete andare con lei ci rivedremo tra un mese”,varcata la porta l'avvolgo nel più tenero dei baci,in auto durante il rientro per un po' non parla :”sei veramente sicuro? Non è facile con me”,”sicuro? Ti sognavo da ragazzino una cotta che dura da anni è qualcosa di più e poi tra noi c'è anche chimica, cosa potrei volere di più da una donna”,”ti confesso che già allora quando mi guardavi in un certo modo mi si inumidivano le mutandine,il cuore accelerava i battiti ,la prima crisi l'ho avuta nella mia stanza mentre mi toccavo pensando a tè”.
“Ora sono qui ,se lo vorrai ti starò sempre accanto”,le appoggio la mano sul ginocchio lei la prende e la porta al perizoma, accarezzo la passera sopra il tessuto bagnato:”fermati”.
Addocchio una stradina di campagna,mi infilo,alla prima piazzola mi fermo e spengo il motore,le parole sono inutili il desiderio è stampato in viso.
Il posto è discreto ma l'auto si vede dalla statale,si arrotola la gonna in vita e sfila il perizoma,sollevo il maglioncino e slaccio il reggiseno.
L'auto è un'utilitaria,lo spazio e poco,scendiamo dall'auto e facciamo l'amore sull'erba appena tagliata, Isabella si abbandona completamente la sento completamente mia,affondo l'asta nel suo scrigno,lei trattiene il fiato,mi accarezza il viso:”prendimi amore,sono tua per sempre,come resistere,la cavalco con dolcezza voglio ritardare al massimo l'inevitabile ,la prendo alla missionaria,le lingue frugano le bocche, sul viso smorfie di piacere,per almeno un quarto d'ora ci possediamo,incuranti di tutto e tutti,ormai sono al limite, stringo i denti cerco di resistere ancora.
”Remo esci voglio bere il tuo seme”assesto due colpi,lei si tira su e spalanca la bocca,chiudo gli occhi e vengo,un paio di schizz,i poi il caldo delle sue labbra che avvolge la cappella.
Ci stiamo accanto a riprendere fiato,ha gocce di sperma sulle labbra, d'istinto cerco di baciarla ma lei si sottrae:”no dai sono sporca,ti farei schifo”,non le faccio finire la frase,la bacio con tutta la passione che sento per lei fregandomene del mio sperma,un bacio che suggella l'unione di due anime che si fondono.
“Vieni a casa mia? Devo studiare tra un mese discuto la tesi e mamma vuole vederti”,”non posso devo dare il cambio ad Amelia”, è giusto ognuno ha i suoi impegni,ci accordiamo per vederci per cena, questa volta direttamente da Peppino,ci sarà tempo dopo la pizza per noi.
Torno a casa e mi fiondo sui libri, l'obiettivo è laurearmi dopo l'estate,la casa è in silenzio,dopo un ora entra mia sorella e apre la porta della mia camera:”heilà,dai racconta”,ormai confidarmi con Giulietta e mamma è diventato naturale,le racconto la giornata:”però,fare sesso su un prato a mochi metri dalla statale,chi sei tu? Ridatemi mio fratello quello antipatico e musone”.
Più tardi arriva mamma Edoarda,devo ripetere tutto per filo e per segno, vorrei evitare certe cose ma mia sorella racconta i particolari e le due ridono di gusto.
“Remo domani hai tempo per aiutarmi in negozio ?“,”bhe' la tesi l'ho quasi finita,questa sera vado a mangiare una pizza con Isabella ma domattina sono a disposizione,del resto anche lei va al suo negozio di intimo”.
“Perfetto , scommetto che andate da Peppino la miglior pizza della città e a che ora?”,”oh cazzo, sono in ritardo, Isabella chiude il negozio e ci vediamo lì”,”sbrigati che aspetti,sei già in ritardo”.
Esco come un fulmine senza salutare,a quest'ora prendere l'auto è impossibile,la pizzeria è a due isolati,corro a perdifiato, arrivo con un po' di ritardo,lei è sulla porta che mi aspetta.
“Scusami,non mi sono reso conto del tempo”,”niente di male adesso sei qui, andiamo “,il locale come al solito è strapieno,per fortuna ho prenotato un tavolo,ordiniamo.
“Dai non continuare a guardarmi così,mi stai spogliando con gli occhi”,”puoi farmene una colpa? Sei bellissima,mai avrei sperato nell'opportunità di viverti accanto” , Isabella arrossisce ed è ancora più bella.
Arrivano le pizze come sempre buonissime, Isabella è allegra,parliamo di noi dei nostri sogni, improvvisamente la vedo tesa,guarda verso un tavolo non lontano, è un gruppo di uomini,un tipo sogghigna parla coi compari e ridono sguaiatamente.
“Isabella lo conosci quello che ti fissa,mi sembra che ce l'abbia con te”,”purtroppo si è il mio ex”,”peggio per lui lasciarti scappare,dai rilassati non pensare al passato “,”si hai ragione ma sai quell'uomo mi ha fatto soffrire”,”perché ti ha lasciato?”,”non lo so,non credo che fosse l'uomo della mia vita ma mi ha fatto sentire, inutile una povera pazza isterica ma forse sono questo”,le stringo le mani:”non dire così,io ti amo ,sei la più bella cosa che poteva capitarmi,ti ha lasciata è un coglione “.
Finiamo la pizza e ordiniamo il dolce,il tipo ogni tanto tira degli sguardi sarcastici,mi verrebbe voglia di alzarmi e cancellare dalla faccia quel sorriso ma non voglio urtare la sensibilità di Isabella mi interessa solo la sua felicità me ne frego dell'opinione degli altri.
Finito la cena gioco forza passiamo accanto al tavolo del suo ex,lo guardo, è un bell'uomo ma ha un fare da buzzurro quasi mi stupisco di lei ma si sa certa gente quando è a caccia sa fingere.
“Guarda guarda,la nuova conquista della pazza,povero stupido”, è un attimo mi và il sangue agli occhi,lo prendo per il bavero e lo alzo di peso pronto a colpirlo :”fermo amore non ne vale la pena”.
Guardo tutti con lo sguardo che fulmina,i due amici restano immobili a occhi abbassati:”chiedigli scusa e sparisci dalla mia vista,la prossima volta non so se riesco a fermarmi,lei non è pazza è la ragazza migliore al mondo,sono io il pazzo sappiti regolare”.
Usciamo dal locale che il tipo ancora trema,ci vuole un po' a calmarmi,mi guarda preoccupata:”credimi non sono un violento ma quel cretino si meritava di farsela addosso”,”ho visto l'ira nei tuoi occhi”,”amore nessuno ti può trattare in questo modo a meno che tu non voglia,non sono geloso per me puoi fare quel che vuoi basta essere sinceri,se un domani dovessi decidere di lasciarmi ne sarei distrutto ma non ti fermerei”.
Mi guarda con occhioni da cerbiatta,ci mettiamo a pomiciare sulla porta del locale,la gente ci guarda e sorride.
“Remo ho voglia di fare l'amore ma siamo tutti e due a piedi”,”se vuoi aspettami qua,faccio una corsa a prendere l'auto “,”non mi va di rimanere sola,andiamo, una camminata ci farà bene”,”ti và di fermarti a dormire da me?”,”non saprei che direbbero i tuoi ,io mi vergogno”.
“Mia madre non vede l'ora di rivederti e mia sorella di conoscerti,decidi lo sai farò come vuoi tu”,ci pensa un po' poi si decide,telefona a Amelia per tranquillizzarla,io faccio altrettanto,in casa c'è solo mamma è giovedì sera sicuramente Giulietta se la sta spassando al Club.
Mamma ci aspetta,appena la vede l'abbraccia e un bacio le sfiora le labbra, Isabella è emozionata dalla accoglienza ricevuta:”guardati,eri già una bella ragazzina,ora ti sei fatta una splendida donna,fortunato mio figlio, Remo se te la fai scappare sei da ricovero “,si accorge di aver fatto una gaffe una frase sbagliata e fuori ruolo, Isabella sa che mi confido con loro.
“Non si preoccupi signora Edoarda,sono io a sentirmi fortunata e farò di tutto per meritarmi suo figlio”, sciolto il ghiaccio parlano come suocera e nuora ,dopo un po' si và sull'argomento in comune,il negozio di intimo, parlano fitto fitto di babydoll, reggiseni e intimo,mi sento completamente escluso ma sono felice che le due se la intendono.
“Ragazzi è quasi mezzanotte andate nella matrimoniale ho appena cambiato le lenzuola “,’ma no signora non doveva”,”e perché mai,un po' di movimento farà bene a quel vecchio letto,guarda non sono una monaca ,andate e divertitevi e tu fatti onore’.
Questa è mia madre, schietta e dritta al punto,la prima notte tutta per noi,sarà stupido ma sono emozionato,per fortuna l’inquilino al piano sotto la pensa diversamente è pronto a scatenarsi.
Ci spogliamo e appendiamo i vestiti sulle sedie, sembriamo proprio due coniugi che si stanno preparando per dormire ma per tutti e due l'intenzione è un altra.
La camera ha un bagno di servizio, Isabella guarda l'artiglieria pronta a fare fuoco,sorride lo agguanta con la mano e mi trascina in bagno.
Bella e spregiudicata che volere di più:”che ne dici di una doccia? Solo la vicinanza con quell'essere mi ha fatto sentire sporca”,la sbrigo la bacio e con una mano regolo l'acqua.
Entriamo nel box,vedere i getti tiepidi che le scorrono sui seni mi manda in orbita,palpo quel bendidio, mi attacco ai capezzoli quasi a succhiargli la vita,Isabella mette le mani sulla mia testa e inizia a ansimare forte,la cosa le piace ma un altro è il mio obiettivo,scendo rivoli d'acqua mi entrano in bocca,la lingua si insinua nell'ombelico,desidero tutto di lei,con una lenta discesa arrivo alla passerina,ne aspiro il profumo,la lingua percorre le grandi labbra che si aprono come un fiore,lecco con tutta la passione, lei mi guida nei punti più sensibili,bevo acqua mista ai suoi umori,di colpo si gira e si appoggia alle piastrelle,un invito che non declino,la mazza cerca l'ingresso aiutata dalla sua mano.
Meraviglioso le sue chiappette sbattono sul mio bacino,le bacio il collo e lo mordicchio,facciamo sesso sotto gli scrosci per almeno un quarto d'ora poi decidiamo per il letto, una rapida asciugata e ci gettiamo sulle lenzuola fresche di bucato.
Facciamo l'amore in ogni posizione,la prendo faccia a faccia,di sponda, alla pecorina,poi la sua preferita,io disteso e lei che mi cavalca regolando gli affondi a suo piacere.
È piena notte,le ho già farcito il pancino una volta ma non siamo ancora sazi, improvvisamente vedo dallo specchio di fronte delle ombre,la porta è spalancata e le due si godono lo spettacolo sditalinandosi a vicenda,per fortuna Isabella è di spalle non può vederle e loro lo sanno,la cosa aumenta la carica erotica,la monto come una stallone lei ansima e gode sotto i colpi ma ormai sono al limite, Isabella se ne accorge,resto immobile dentro di lei che attiva i muscoli interni una sensazione divina,masturba la verga con la micia, impossibile resistere,gridiamo all'unisono l'orgasmo,scarico bordate di sperma nel profondo della tana,poi crolliamo sul letto soddisfatti ma ancora bisognosi di coccole,nel frattempo la porta e chiusa,le spettatrici si sono ritirate,le palpebre si fanno pesanti ancora qualche bacetto e poi ci addormentiamo appiccicati come un unico corpo.
Alle sette sono in piedi,passo dal bagno quando esco Isabella dorme ancora beata, c'è ancora un mezz'ora abbondante prima che normalmente suoni la sveglia,entro in cucina e trovo la tavola imbandita,delle due nessuna traccia,sto per andare in sala quando mi sento abbracciare da dietro è isabella mezza addormentata e coperta solo da un lenzuolo.
All'improvviso dalla camera di Giulietta escono mamma e sorella, completamente nude e con i capelli arruffati.
“Ciao ragazzi che bello avervi qui,e lei deve essere Isabella,adesso capisco perché ci tenevi tanto,vieni sorella fatti abbracciare, Edoarda e Giulietta sono nude sul viso segni di rossetto,non è difficile immaginare il resto, per un attimo Isabella arrossisce,poi si ridesta,deve essere abituata ai numeri della sorella,si fa abbracciare da Giulietta e risponde al bacio a fior di labbra,non è certo una stupida sicuramente ha capito,alla prima occasione ne parliamo.
“Ok ragazzi fate colazione con calma,per fortuna i bagni non mancano se no sai le code”, Isabella sorride si sente a suo agio,facciamo colazione in allegria,mamma ha preparato anche lo zabaione :”assaggia Isabella non ne troverai di migliori,ci vuole per affrontare la giornata”,guarda Giulietta e scoppiano a ridere.
Ora le metto a posto, intingo la brioche nello zabaione e lo porto alle labbra di isabella,lei apprezza a sua volta intinge la sua nella tazza e la offre a me,presto le labbra ne sono intrise,un sorriso e ci puliamo a colpetti di lingua,uno spettacolo, le due restano incantate a guardare.
“Ok,ok, prepariamoci non facciamo tardi, Remo ricordati la promessa oggi mi aiuti al negozio, Lorena è in ferie”,”già l'ho promesso ma prima portiamo Isabella nel suo,oggi tocca a lei aprire”.
La lasciamo accanto alla serranda,mamma le chiede se quando torna la commessa può venire a trovarla poi ripartiamo ognuno ai propri impegni.
La giornata non sarebbe male, negozio di intimo femminile non è che le donne si spogliano davanti a me,ma nel loro ambiente sono più spigliate alcune provocanti se possono fanno di tutto per metterti in imbarazzo e spesso le tende degli spogliatoi sono solo accostate se non aperte.
Tutto sommato mi sono divertito ma tra culi e tette non ne ho visti che possono reggere il confronto con Isabella, alle sette passa a prendermi Giulietta,mamma farà la chiusura,mi accompagna da lei, naturalmente è curiosa e entra con me,al momento il negozio è quasi vuoto Amelia segue una cliente,mi precipito a baciare la mia donna mentre Giulietta si guarda in giro.
La cliente ha acquistato, Amelia va alla cassa per il pagamento, Giulietta sgrana gli occhi,aspetta che esca la tipa poi:”oh cazzo,non è possibile sei tu sua sorella”,”ciao Giulietta,strano vederti qui”.
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