incesto
Tella
di Curioso917
27.12.2023 |
22.252 |
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"La casa è finita ma non è mai stata abitata, con curiosità giro attorno alla casa dove c'è un piccolo stagno alimentato da una sorgiva..."
Sono Donatella,in famiglia mi chiamano tutti Tella,sono nata in una sperduta masseria del Pollino tra i monti Lucani e Calabresi,terza di quattro figlie femmine.I miei genitori per vivere si spaccano la schiena su piccoli poderi arroccati su un versante roccioso,i pochi soldi servivano a malapena per sbarcare il lunario della famiglia.
Nessuna di noi è andata oltre le medie, studiare costa e mamma e papà non potevano permetterselo.
Una domenica di primavera i nostri genitori ci portano in corriera alla fiera di Acquaformosa .
Per noi è festa grande, difficilmente vediamo visi sconosciuti, tra le bancarelle c'è di tutto senza contare le leccornie.
Mamma papà e due sorelle si mettono in fila ad un chiosco di salamelle,io e Alice (la più piccola) siamo ghiotte di gelato.
Ci mettiamo a fare i capricci finché mia madre tirato fuori qualche spicciolo ci dà il permesso di andare in gelateria.
Perse tra la folla andiamo verso la gelateria quando un gruppo di ragazzacci ci fanno pesanti apprezzamenti,ci mettiamo a correre spaventate, il gruppetto ci insegue,ci dividiamo per confonderli, Alice si infila tra la folla io corro in direzione opposta, purtroppo mi caccio in un vicolo chiuso.
"Adesso la pollastrella non ci scappa più", mentre lo dicono estraggono i cazzi e avanzano minacciosi,mi abbrancano io cerco di divincolarmi con calci e pugni ma loro sono troppi per me.
Mentre due compari mi tengono ferma,quello che sembra il capo mi alza la sottana e mi strappa le mutande:"cazzo che bella fighetta tenetela ferma che me la scopo,poi ve la passo, oggi ci divertiamo".
Sono terrorizzata,il porco punta la cappella tra i riccioli della mia figa e con un colpo violento mi squarcia l'imene,il dolore è lancinante mordo la mano di uno dei ceffi e urlo con tutto il fiato che ho.
"Cazzo la stronza era vergine,mi ha macchiato di sangue tutti i pantaloni",i buzzurri ridono io continuo a urlare mentre il capo della banda si accanisce sulla mia povera fica dolorante.
Per fortuna dei passanti allarmati dalle mie grida entrano nel vicolo e mettono in fuga i miei aguzzini.
Uno riescono a bloccarlo e gli danno un ripassata mentre arrivano i vigili allarmati da Alice ,accorrono i miei genitori,piango a dirotto abbracciata a mia madre.
La polizia rintraccia la banda e nonostante dicano che ero consenziente l'aggressione è lampante e finiscono tutti in galera.
Se penso a quanti sogni romantici ho fatto pensando alla prima volta,mi viene da piangere ancora adesso, non so cos'è il piacere e per giunta i bigotti del paese mi classificano come una poco di buono .
Solo i miei genitori mi difendono, mio padre a rotto il muso a un tizio che sparlava di me.
Tutte le mie sorelle in pochi anni trovando il fidanzato giusto e convolano a nozze, tutte vanno a vivere in città del nord, il sogno di ogni ragazza delle nostre contrade , persino Alice se ne va lasciandomi sola con i miei vecchi.
Per fortuna anche in posti dimenticati da Dio qualcosa può cambiare,un sindaco illuminato riesce a fare portare la fibra ottica, siamo alla vigilia dello scoppio della pandemia.
Si diffonde lo smart working, non sapevo cos'era ,una ragazza del supermercato mi spiega che gli impiegati possono lavorare da casa, molti dalle città vengono attratti dall'idea di vivere in luoghi ameni.
C'è una vera corsa a ristrutturare vecchie case e casolari,e renderli abitabili con ogni comfort.
In un casolare vicino ai nostri terreni c'è un pozzo in pietra dove mi disseto dopo lunghe ore sotto al sole,un giorno sento rumori provenire dal retro.
La casa è finita ma non è mai stata abitata, con curiosità giro attorno alla casa dove c'è un piccolo stagno alimentato da una sorgiva.
C'è una coppia completamente nuda stesa sui lettini,alti e biondissimi mi sembrano degli Dei dell'antichità.
Resto nascosta a osservare, hanno la pelle dorata,lui una massa di muscoli,lei ha dei seni meravigliosi conosco solo i miei e quelli delle mie sorelle ma i suoi sono grandi e duri come pietre.
Mi giro per andarmene,ma inciampo in una radice e cado in avanti battendo contro una lamiera rimasta lì dai lavori.
Hei chi c'è li ,tuona la voce del ragazzo ,mi rialzo e cerco di scappare ma la ragazza è velocissima mi raggiunge e mi blocca, " guarda un po' Pier abbiamo preso una ladra", lo dice sorridendo , sono spaventata e balbetto qualche scusa ,la bionda mi tranquillizza:"sono giorni che ti vediamo lavorare nei campi qui intorno e quando vieni al pozzo a bere, piacere sono Isis e lui è mio fratello Pier, quando hai sete vieni da noi abbiamo sempre il frigorifero ben fornito".
Mi sento a disagio loro sono nudi,lo sguardo mi cade sempre dove non vorrei:"scusaci siamo abituati a prendere il sole nudi, Pier prendi gli accappatoi ".
"Ma siete a casa vostra, sono io che non dovrei essere qui",mi dicono che è bello ogni tanto avere un ospite, visto che il mio lavoro è terminato mi invitano per un aperitivo.
Tra di loro spesso si parlano in un'altra lingua, vendono la mia curiosità, "scusa la maleducazione veniamo da Zurigo,la si parla in tedesco abbiamo visto su un depliant questo posto meraviglioso e ce ne siamo innamorati.
Da poche settimane ci siamo trasferiti qui, amiamo la tranquillità e usciamo tutti e due da matrimoni sbagliati".
"Ma qui vi annoierete, non c'è niente da fare" e Pier a rispondermi :"tutto quello che ci serve ,qui l'abbiamo e spero da oggi anche una nuova amica".
Lo spero, ormai che i miei genitori non sono più in grado di lavorare , la mia vita sociale è ridotta al lumicino, giusto qualche telefonata alle sorelle, devo aspettare l'estate quando a rotazione vengono qui.
Mi gusto l'aperitivo cose che non ho mai assaggiato,mi chiedono di me ma non me la sento di raccontare la mia triste storia,alle venti rientro a casa.
La notte faccio sogni agitati,ho flash del giorno della violenza,e immagini dei fratelli nudi e bellissimi,per la prima volta da anni mi tocco e raggiungo l'orgasmo, forse il primo vero della mia vita.
L'indomani sono nei campi a zappare quando vedo avvicinarsi Isis:"ciao è faticoso?" le sorrido :"sai sono abituata e poi sono all'aria aperta in una fabbrica mi sentirei in gabbia", " dai fammi provare, vorrei fare un pezzetto d'orto" ,mi sfiora le mani sento come un brivido,mi sembra impossibile Isis è una donna ma mi accorgo che mi sto bagnando la micetta, sono in completa confusione.
"Bhè non mi sembra difficile se mi dai un'altra zappa finiamo prima e ci facciamo un bagno ", c'è qualcosa di strano nel suo sguardo è come mi spogliasse, però sto bene in sua compagnia.
Alle 16 finiamo il lavoro,mi offre una bibita e andiamo in riva allo stagno,Isis con naturalezza si spoglia e si butta in acqua ," e dai buttati è bellissima ", resto impalata sulla riva a guardarla:"spogliati e fatti una nuotata ","ma io non so nuotare!". "O forse ti imbarazza spogliarti,guarda che Pier è andato in paese e torna per cena,non avrei vergogna di me?mi hai detto che hai tre sorelle le avrai viste nude?".
Non so cosa ribattere mi spoglio e mi avvicino allo stagno:"se mi butto mi prendi?",
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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