Lui & Lei
Notte di stelle cadenti
di Curioso917
20.03.2024 |
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"Quell'esperienza mi ha infuso sicurezza e da allora ho sempre avuto un buon successo con l'altro sesso, ma non con l’amore, ho avuto diverse relazioni..."
La prima volta che ho fatto sesso è stato con una ragazzina più grande di me, avevo sedici anni, ultima estate di ferie con i miei genitori .Eravamo in un grande campeggio sulla riviera marchigiana,la notte delle stelle cadenti il campeggio ha organizzato una mega festa in spiaggia per noi ragazzi, approfittando dell'assenza di genitori e della presenza di ragazzi più grandi, ho iniziato a bere birra alla luce dei grandi falò,i miei non sono all'antica,ma la regola è che fino alla maggiore età niente alcool, un'occasione ghiotta che non potevo farmi sfuggire,
Tra i canti accompagnati da strimpellare di chitarre e i balli sfrenati si avvicinava la mezzanotte, una ragazzina straniera mi aveva preso di mira.
Comunicavamo a malapena con il poco inglese scolastico ,mi ricordo che era molto bella,una pelle chiara che risplende alla luce del falò e una massa di capelli rossicci,sul viso delle lentiggini e un corpicino acerbo ma già da donna fatta.
Mi stringe la mano e ci avviamo sulla battigia isolati da tutti, quella notte ho perso la mia innocenza, mentre guardavano le stelle si è avvicinata al mio viso e mi ha baciato, la sua mano è scesa a palparmi l'uccellino, è stato sconvolgente per un ragazzino della mia età.
In un attimo eravamo nudi, coperti alla vista del gruppo da una barca rovesciata,lei ha avvicinato le sue labbra alla cappella e ha colato un rivolo di saliva,poi lentamente a cominciato a masturbarmi, l'uccello è scattato sull'attenti e subito è sparito nella sua bocca vorace, pensavo di svenire dal piacere,ma è stato solo il preludio, il pene è diventato duro come roccia e la ragazza salita sopra di me se le infilato in profondità, brividi di piacere mi arrivavano al cervello già sotto gli effetti dei fumi dell'alcool.
Ero come inerme nelle sue mani,ma la verga rispondeva a dovere a giudicare dai suoi guaiti,mi ha cavalcato per almeno quindici minuti, ogni tanto si abbassava a baciarmi e mordicchiarmi le labbra,le sue parole uscivano sconnesse e il suo viso era pervaso da smorfie di piacere.
Poi qualcosa di esaltante,la verga si è gonfiata ancora di più e ha cominciato a pulsare fino a raggiungere l'orgasmo, anche lei ha urlato e poi si è accasciata sul mio corpo.
Mi sono svegliato sulla battigia che ero solo, il giorno dopo ho girato tutto il campeggio ma quella ragazza non l'ho più vista , probabilmente per lei le ferie erano finite ed è rientrata al suo paese.
Quell'esperienza mi ha infuso sicurezza e da allora ho sempre avuto un buon successo con l'altro sesso,ma non con l’amore,ho avuto diverse relazioni naufragate per incomprensioni reciproche,poi un matrimonio durato si e no un paio d'anni, Elisa in me vedeva la sicurezza,ma per il resto non gli è mai scattata la vera scintilla, per me è stato diverso, provavo amore per quella donna.
Forse per la sicurezza del nido, sono tornato a vivere dai miei,non ho mai chiuso la porta al sentimento ma da allora non ho più trovato l'anima gemella, anche se infondo ho solo trentacinque anni e una vita davanti a me.
Pensavo di fermarmi per poco tempo ma poi mio padre sì è ammalato e in breve tempo è morto, sono rimasto a fare compagnia a mia mamma.
Mamma Emma è ancora una donna attiva,una bella signora di cinquantacinque anni, dopo i primi tempi di disperazione ha cominciato a rifiorire, abbiamo instaurato un bel rapporto, praticamente è amica e confidente.
Naturalmente insiste per accasarmi, sono uscito con tutte le figlie delle sue amiche ma niente,con nessuna ho provato le giuste sensazioni, nessuna è passata nel mio letto per evitare rogne a mamma.
È un sabato mattina, sono in casa da solo a bighellonare quando suonano alla porta, è una donna pressoché della mia età accompagnata da una ragazza molto più giovane,sicuramente avrà meno di vent'anni.
La donna è palesemente a disagio:“ciao sicuramente non ti ricordi di me,mi sono trasferita da poco per lavoro dall'Irlanda in questa città,se mi fai entrare ti spiego “,le faccio accomodare e nel frattempo torna Emma :”oh scusa non sapevo che avevi visite, sono la mamma di questo ragazzaccio,poso la spesa e vi lascio soli”,la donna resta taciturna e parla sottovoce in inglese alla ragazza più giovane:”scusa se ti ho importunato è meglio che me ne vada.
È veramente bella anche se ha il volto velato di tristezza:”figurati non ho niente di meglio da fare ed è un piacere un po' di compagnia, caffè o cappuccino?”.
Preparo due cappuccini e un caffè per me, loro sono sedute sul divano e io di fronte in poltrona, mamma saluta e esce di casa.
:”dai fammi ricordare,non prendermi per un lumacone ma non riesco a capire come ho potuto dimenticare una donna della tua bellezza,mi sa che mi sto rincoglionendo”,”sai ,sono passati molti anni da quando ci siamo visti,gli anni ci hanno cambiato, siamo stati insieme solo una sera molti anni fa'”,mi arrovello il cervello ma ancora non ricordo, lei non riesce a stare ferma con le mani:”hai ragione non puoi ricordarti di me,ti ho conosciuto durante una festa in spiaggia nelle Marche e in verità quella sera abbiamo parlato poco, l'indomani sono dovuta partire,ho chiesto chi eri alla reception ,ma poi non ti ho più cercato ,eravamo giovani e poi non sapevo se ti piacevo”, d'un tratto mi ricordo:”eri tu quella ragazza? Ti ho cercata per giorni,e ti ho pensata per anni,ma non sapevo neanche il tuo nome e dove abitavi , credimi sei il mio più bel ricordo, anche se al mattino la testa mi faceva un male cane,dai raccontami di tè”.
“ Siamo in ritardo di 20 anni mi chiamo Helen, sono tornata coi miei a Dublino dove ho vissuto fino a pochi mesi fa, ogni anno venivo in Italia e ho imparato la lingua, poi è successa una tragedia,i miei vecchi hanno fatto degli azzardi e si sono trovati pieni di debiti,non sono riusciti a affrontare la cosa,li ho trovati in macchina nel garage, asfissiati dai gas di scarico.
Poi le banche si sono prese tutto e per ultimo la casa,mi sono trovata come dire ,letteralmente nella merda, tramite un'agenzia ho trovato una scuola di qui che cercava insegnanti madrelingua e così ci siamo trasferite in questa città , purtroppo qua la vita è cara e siamo costrette a vivere in una stanza”,”credimi non l'ho dico così per dire, sono veramente dispiaciuto,sei stata il mio mito,un ricordo indelebile,e lei?”, abbassa lo sguardo tiene stretto la mano della ragazza:”lei è Fiona nostra figlia “, per un attimo il mio cuore si ferma, non riesco a proferir parola,sono pervaso da mille pensieri, non so se crederle infondo era una ragazzina sveglia che alla prima sera mi ha scopato e non era certo vergine.
Mi vede bloccato e pensieroso:”scusa hai ragione è stata una pessima idea, non conosco niente dì te ,potevi avere una moglie e io sono piombata all'improvviso nella tua vita , grazie per avermi ascoltata e per i cappuccini, adesso è meglio che andiamo”.
“scherzi,piombi qui e pretendi che non sia sorpreso? Fiona sai chi sono “, “mamma dice che tu sei mio padre e a lei credo, l'idea è stata mia, quando mi ha detto che abitavi in questa città ho insistito,volevo a tutti i costi conoscerti”,”se è vero quello che dice Helen, questa è casa tua e vi proibiscono di andarvene,sei una ragazza bella e sveglia sarei orgoglioso di essere tuo genitore,e in quanto a tua madre è riapparsa il sogno della mia gioventù, magari era destino “.
Emma entra in casa piena di pacchetti,ciao ragazze sono contenta che siete ancora qui, mezz'ora e il pranzo è pronto,mi libero di questi e sono da voi,e tu maleducato non mi presenti”,mi sembra una scena irreale , spero di non fargli prendere un infarto:”lei e Helen,la prima donna con cui ho fatto l'amore e lei è Fiona tua nipote”.
Alla povera mamma cadono a terra tutti i pacchi, Fiona si precipita a aiutare dicendo, faccio io nonna:”non guardarmi così, anche per me è una novità,ma a dirtela tutta la cosa mi entusiasma, dimmi mamma la camera degli ospiti è in ordine?ho scoperto di avere una figlia e per giunta con una madre bellissima,non le lascio certo andare via”,a Emma si illumina il viso:”lasciatemi il tempo di riprendermi,e tu vieni a farti abbracciare,da sempre desidero dei nipoti,e tu per fortuna ti sei liberato di quella strega antipatica che ti sei sposata,ma come mai non ho mai conosciuto questa splendida donna “. Emma stringe tra le braccia Fiona, entrambe hanno gli occhi lucidi, e probabile che la ragazza nonostante l'età ha voglia di famiglia e di un padre che non ha mai conosciuto, spieghiamo a mamma cosa è accaduto quasi vent'anni prima, lei sorridente mi dice che si era accorta in quei giorni del mio cambiamento:”ragazzi la vita è la vostra,se voi due decidete di mettervi insieme,come diceva papà avete la mia benedizione,ma in ogni caso questa splendida creatura,resta mia nipote, chiaro “.
Ci mettiamo a ridere:”signora Emma io e Alessandro non ci siamo mai conosciuti e magari ha altri amori,ma se devo essere sincera mi piace ,come quel ragazzino che ho praticamente violentato in spiaggia, nella vita ho avuto le mie vicissitudini e ho fatto tanti errori,ma ho sempre desiderato rimettermi in gioco, però non farei più l'errore di dettare le regole del gioco “,”stronzate questo ragazzo è libero come l'aria, se non è rincretinito minimo ti invita a cena questa sera stessa,poi penserete eventualmente al dopocena ,le chiavi della casetta in campagna sono lì sulla credenza,ma adesso tutte e due mi date una mano in cucina,non sopporterei un'altra nuora che non sa fare da mangiare “.
Una vera baraonda, mamma è subentrata come un ciclone,non so se Fiona è mia figlia ma credo di essermi già affezionato,
Helen esce dalla cucina e viene da me:”senti Alessandro non hai obblighi verso me, sono io che ti chiedo di fare il DNA a Fiona,sarei felice se vorrai un po' starle vicino,ha sempre desiderato l'affetto di un padre,per quanto riguarda noi,forse un noi non c'è,io sono solo un piacevole ricordo sbiadito,ma se ti ricordi sono sfacciata,se intendi farmi la corte non offro resistenza,sai da sempre guardo nostra figlia e mi ricorda te”.
Le dico che in ogni caso sarei uno scemo a non invitarla a un appuntamento,poi si vedrà se scocca la scintilla,ormai ho l'età di distinguere il sesso dall'amore,ma è una verifica da fare,lei mi guarda e mi sorride distesa,mi chiede se già da subito Fiona può dormire da me,per lei non ci sono problemi.
“Scherzi, Emma la sequestra , più tardi pensiamo ai bagagli,di solito il sabato mi annoio, oggi è arrivata una boccata di aria fresca,per questa sera ritieniti invitata, sono io che te lo chiedo non quella pettegola di mamma”.
La giornata è movimentata,dopo pranzo vado con Helen,in quella specie di tugurio dove vivono,le dico di disdire immediatamente la pigione,la madre di mia figlia non la lascio in queste condizioni, traslochiamo le poche cose qualche ricordo e quattro valigie,poi le lascio riposare in camera.
Mamma mi chiede cosa ne penso,:”spero veramente che sia mia figlia,in quanto a Helen come si dice se sono rose fioriranno, lei mi piace ma voglio conoscerla.”, mamma mi dà ragione, secondo lei potrebbe essere ok, è sempre stata brava a giudicare le persone.
Ci ritroviamo tutti in salotto mamma chiede a Fiona se vuole andare al disco,lei l'accompagna più che volentieri, c'è anche una sala del liscio e ha appuntamento con le amiche,figurarsi se l'ho salta con tutte queste novità,io ho già prenotato un ristorantino nel paesello vicino alla casetta, Helen mi chiede ancora se sono sicuro,non la lascio continuare ,le stampo un bacio sulle labbra, lei è imbarazzata, Fiona e Emma ridono di gusto, mamma ci dice che è meglio andare,e mi raccomanda di farla felice .
Sono contrastato da quando l'ho vista la desidero ma non so come comportarmi ,in un'oretta arriviamo in paese ,Helen gusta le pietanze,e si chiacchiera piacevolmente, spesso ci guardiamo dritto negli occhi,una forma delicata di seduzione che si protrae fino a fine della cena.
Pago il conto e usciamo, faccio tintinnare le chiavi della casetta lei tentenna poi si decide:”ho voglia di stare insieme a te ma poi voglio rientrare per poter stare con Fiona”.
Mentre entriamo in casa ci stiamo già spogliando,la voglia di noi ci sopraffare ,baciandoci raggiungiamo a fatica il letto ,il desiderio di unirci e forte, Helen si stende sul letto e allarga le gambe offrendomi la visione del suo fiore già imperlato di umori,mi getto a leccare quel ben di dio, Helen si agita come una biscia e schiaccia il mio viso sulla sua fichetta offerta al mio piacere,mi impossesso del suo clitoride,lo stringo tra le labbra e lei ha un primo orgasmo che la fa fremere tutta.
Mi distendo su di lei, appoggio la verga su quella umida fessura e con un colpetto entro nel suo umido antro, Helen mi pianta le unghie nella schiena e urla, prendimi ti voglio fammi toccare il paradiso,affondo colpi e li alterno a lente penetrazioni,lei a una serie continua di orgasmi, quando sono fermo dentro di lei attiva i muscoli interni come a mungermi l'asta,ormai sono quasi giunto al traguardo,il mio cazzo pulsa di desiderio,lei mi urla di godere insieme,dopo un attimo mi grida di venire, di riempirla, assestò un paio di colpi e esplodo nel suo ventre piatto,urliamo all'unisono il nostro piacere,poi ci stendiamo accanto, mi dedico a palpare il suo seno prosperoso e succhiare i lunghi capezzoli ,poi ci abbracciamo incollando le nostre labbra,nel più tenero dei baci.
La nostra voglia non cala è bastato un solo tocco delle sue mani a risvegliare la mia virilità, ci mettiamo nella classifica posizione a 69, vedo colare lo sperma dalla sua vagina in altre occasioni mi sarei tolto disgustato ,lei cola saliva sulla cappella e ingoia fin oltre il velopendulo l'asta,mi esce un gemito di piacere e inizio a leccare le sue secrezioni e il mio sperma,ormai la sua fichetta è un lago, riesce a raggiungere altri orgasmi, fino a che squirta liquidi e umori nella mia bocca,sono fuori di me dalla libidine e le scarico il seme direttamente in gola,lei ha colpi di tosse ma poi si dedica a coccolare il pene che lentamente si ammoscia, sporchi di noi ci baciamo:”Helen se volevamo scoprire se tra di noi c'è chimica,io non ho dubbi,ho paura a dire quello che provo per te in questo momento, vorrei che passassimo la notte a amarci,si ad amarci,ti ho rivista silo oggi ma sono totalmente preso da te,se provi lo stesso almeno in parte voglio provare a convivere,se non ti crea fastidio quell impicciona di Emma “,”ero terrorizzata all'idea di incontrarti,ho conosciuto quel ragazzo timido e imbranato che mi ha fatto sognare,ma non potevo immaginare che uomo meraviglioso sei diventato, anch'io vorrei mettere alla prova quello che proviamo uno per l'altra ,amo mia figlia come la vita stessa,sono certa della tua paternità, al rientro sono stata a letto quasi un mese con la varicella,poi la scoperta di essere incinta,però è giusto che l'ho verifichiamo insieme, insieme, questa parola quasi mi spaventa,ma ora che sono con tè voglio provare a essere la migliore delle compagne,ora però torniamo a casa , voglio vedere nostra figlia, è la prima volta che va in discoteca da quando è in Italia e io sono mamma fino al midollo,ti prego “.
Forse è la prima volta che provo vero amore, spero di non uscire mai da questo sogno, riprendiamo l'auto e arriviamo a casa alle tre,la casa è vuota ma poco dopo sentiamo una macchina entrare nel vialetto,ci avviciniamo alla porta che si spalanca:”mamma ,papà, è stato bellissimo e la nonna è una forza della natura, è stata la serata più bella della mia vita:"abbraccia la madre ,io mi avvicino e le bacio una guancia, lei si stacca da Helen e mi getta le braccia al collo iniziando a singhiozzare,mamma Emma è sull'uscio che sorride:”che giornata sensazionale , ora la vecchietta è stanca ,vi lascio e vado a dormire, non vedo l'ora di svegliarmi domani accanto a questa bella famiglia”, anche Helen è commossa e abbraccia mamma che le dice che si sono due persone che hanno più bisogno di affetto, Fiona mi sussurra che sperava di avere una famiglia così.
Anch'io ho lacrime che mi rigano il viso:”su andate a dormire, chissà quante cose avete da dirvi”,”mamma non ci provare,ho sognato che dormivi in camera con papà, quando ero bambina spiavo nella tua camera sperando che papà tornasse, domani spostiamo i bagagli ora sono anch'io stanca e voglio dormire “.
Ci guardiamo in faccia e senza parlare andiamo in camera tenendoci per mano, può sembrare stupido ma sorrido all'idea di comportarci come vecchi cogniugi ,eppure quasi non ci conosciamo, andiamo in bagno a turno, Helen piega i suoi vestiti e si infila sotto le lenzuola scambiandoci il bacio della buona notte.
Siamo tutti distrutti dalla stanchezza e cadiamo in un sonno profondo,mi sveglio per primo, la casa è ancora in silenzio,le annuso e accarezzo i capelli,ha il viso disteso e un leggero sorriso, è bellissima,sul viso ha ancora le lentiggini, le sue labbra sono carnose,non vorrei svegliarla ma l'erezione quasi mi fa male, scosto le lenzuola e ammiro il suo corpo,lei è pervasa da piccoli brividi di freddo,istintivamente cerca di riprendere il lenzuolo per coprirsi e afferma il fratellino, sembra stia sognando ma inizia lentamente a masturbarmi, l'altra mano entra nel perizoma e inizia a toccarsi,farfuglia parole incomprensibili e inizia a ansimare.
Tolgo la sua mano e le sfilo il perizoma,mi appaiono due chiappette stupende, due colline in cui perdersi,le scosto con delicatezza e la mia lingua si insinua a leccare il fiorellino,i suoi ansimi aumentano e le dita si infilano sempre più in profondità, colo saliva e la mia lingua entra nel suo pertugio , avanti e indietro come fosse un piccolo cazzo, lei ha ancora gli occhi chiusi,con l'altra mano si strizza il clitoride,poi spalanca gli occhi e lancia un urlo di piacere.
“Alessandro cosa fai,non mi sono lavata “ma non sposta le chiappe dal mio viso,non posso resistere,ne ho tastato la morbidezza ma mi auguro che non sia vergine perché adesso non posso e non voglio fermarmi, appoggio la cappella e spingo,lei ha una smorfia di dolore,si tocca la patata e mi incita a continuare, passato lo sfintere la strada è aperta ma devo trattenermi per non farle male , faccio scorre l'asta intrisa di saliva in un lento su e giù sempre più in profondità fino a sentire lo scroto toccare i peli della sua vagina.
“Dai continua,ti prego inculami
così voglio darti tutto di me,hai già conquistato il mio cuore, ora fammi godere anche lì”,la metto in ginocchio e inizio a martellare quel culo che si allarga per ricevere la mia verga, stantuffo e grugnisco di piacere, lei continua a masturbarsi, fino a che senza paura di svegliare tutti lancia urla di piacere,anch'io raggiungo l'apice e mi scarico nel suo intestino.
Crolliamo sul letto ansanti,il mio pene è ancora dentro di lei, attendo che perda consistenza per non procurare dolore e non sporcare tutto:”sei pazzo e io più di te, ieri non ho neanche evacuato, non riesco nemmeno a pensare che disastro hai fatto”, “Helen , voglio urlarlo al mondo ti amo, tranquilla pulirò questo disastro “,la situazione è buffa,:”pensa se Fiona e Emma spaventate spalancavano la porta “, inizio a ridere, Helen cerca di fare la seria,ma poi esplode in una risata cristallina,ci baciamo,e appiccicati quasi saltellando andiamo in bagno continuando a ridere.Facciamo la doccia insaponandoci a vicenda,poi cambiamo le lenzuola, ogni tanto scoppia una risata.
“Adesso ci tocca fare i seri,i bravi genitori non fanno queste case”, Helen mi tira dietro un cuscino,ci rivestiamo e andiamo in cucina, Fiona e Emma ci salutano,tutte e due hanno il sorriso stampato sul viso,:”sai mamma in questo letto si dorme benissimo,ma la mattina presto c'è gente che fa baccano, meno male che ho il sonno pesante e tu papà ,hai sentito?”,”ho sentito cara, ho sentito”Helen diventa rossa come un peperone:”dai lasciali perdere, aiutami a preparare la colazione, spero di non aver sbagliato,uova e bacon, e poi all'Italiana cappuccino e brioches “,”Emma sei fantastica e dire che se ne sentono di tutti i colori sulle suocere”.
Mamma si schernisce,”dovrebbe pensarci quell’orso,ha ritrovato in un giorno il primo amore e una figlia e neanche pensa alla colazione ,attenta Helen è il classico maschio latino che vuole la donna relegata in casa “,”chi ioo”,iniziamo la giornata di buon umore.
Ragazze, oggi shopping, Helen si rabbuia:”non ti abbiamo cercato per farci mantenere”,le rispondo che avrò ben il diritto di fare qualche regalo a mia figlia, per rimediare a tutti i natali e i compleanni persi,a Helen torna il sorriso :”però dovresti aspettare le analisi, potrei averti ingannato, infondo sono una perfetta sconosciuta che ieri ti ha sconvolto la vita “.
“Vorrei averne tante di queste brutte giornate,ho perso anche i suoi diciotto anni, è mio dovere rimediare,poi a maggio si festeggia come si deve “,”papà come lo sai”,”sono bravo in matematica,dai vestiti,se continua a fare storie usciamo io e te, è tempo di conoscersi non ti pare “, Fiona ha gli occhi umidi e corre a cambiarsi:”se la vizi ti strozzo, domani inizia un lavoro da commessa, è giusto che inizi a essere indipendente, purtroppo non avevo la possibilità di farla studiare ma Fiona è una ragazza in gamba e saprà farsi strada nella vita ,ha voluto a tutti i costi conoscere suo padre e di questo gliene sarò sempre grata “,”dai Helen , lasciali un po' da soli,se ti va andiamo un po' in sauna,ti presento alle mie amiche “.
Giriamo i centri commerciali e i negozietti riempiendo il baule dell'auto, Fiona mi ricorda sua madre,stessi capelli rossi e fisico minuto,ma senza lentiggini, ha una vera passione per le scarpe, stiamo ore a provare,alla fine ne compriamo due paia su mio consiglio, parliamo per ore cercando di conoscerci meglio,dopo un ora cammina tenendo il braccio stretto alla mia vita,mi racconta delle sue aspirazioni,le parlo degli studi, lei sospira e cambia discorso,mi riservo di parlare in seguito con la madre.
Rientriamo carichi di pacchi e pacchetti, Helen storce il naso ma gli occhi sorridono, decido di pranzare in un ristorante che amo con quella che spero sarà da ora in poi la mia famiglia, Helen dice che non è il caso, che ho già speso un mucchio di soldi per Fiona, interviene mia madre dicendo che tocca a lei e di non discutere.
È bellissimo,con loro apprezzo ancora di più la cucina, Fiona va matta per un paio di pietanze e chiede il bis,la guardo con affetto mentre stringo la mano a Helen,con il sorriso benevolo di mamma Emma.
Lunedì prima del lavoro, Helen quasi mi obbliga a andare in clinica con Fiona per verificare se è mia figlia,io non ne sento la necessità, ormai anche se non fosse figlia mia non potrei non trovare affetto per questa meravigliosa ragazza, per non parlare della mamma,il ricordo più bello della mia adolescenza .
Helen ha lezione alle 10, andiamo tutti e tre in clinica poi ognuno al suo lavoro.
Per i risultati ci vuole una settimana, Emma in questi giorni parla già di matrimonio,le rammento che mancano due mesi alla sentenza di divorzio e di farsi gli affari suoi,in realtà amo questa sconosciuta,la amo come non o mai amato e sento in cuore mio che lei prova lo stesso nei miei confronti.
Ognuno di noi ha avuto le sue vicissitudini ,i nostri amori e le profonde delusioni ,ma ora il destino a deciso di farci incontrare e non voglio che tutto finisca, è bello rientrare e trovare Fiona che chiacchiera con mamma e Helen che mi saluta con un bacio.
A un tratto il cielo sembra rannuvolarsi, ritiro la busta con i risultati e corro a casa, sono tutte riunite in salotto, sembra di essere all'estrazione di una importante lotteria,apro la busta e leggo il referto,non c'è traccia di compatibilità.
Helen impallidisce e crolla sul divano, Fiona scoppia in lacrime consolata da Emma, per me c'è solo un attimo di smarrimento, nulla cambia nei miei sentimenti per tutte e due.
Helen riprende colorito,con voce decisa dice a Fiona che è ora di andare,la ragazza è smarrita, Helen con piglio deciso vuole andarsene,la blocco e cerco di baciarla,lei mi scosta e con gli occhi pieni di lacrime mi chiede di lasciarla andare.
“Tu sei completamente pazza,irrompi nella mia vita e ora per un pezzo di carta vuoi sparire,io ti amo e amo Fiona anche se il test dice che non è mia figlia, non le voglio imporre niente ma ho già parlato con un amico rettore all'università, basta che si presenti e scelga l'indirizzo, forse non hai capito sembra stupido dirlo dopo così poco tempo ma io ripeto che ti amo “.
“Forse ami solo il ricordo di quella ragazzina che ti ha sverginato,ma ora tutto è diverso,ero convinta che Fiona era tua figlia, non riesco a spiegare cosa è successo,ma non posso stare con te ,avrai sempre il sospetto che ti ho ingannato “.
Sul cellulare appoggiato sul tavolo trilla una notifica, aspetto una mail importante dal lavoro,ma ora ho altri problemi,sto per perdere le donne più importanti della mia vita, Helen mi dice che tornerà a ritirare le sue cose e esce con Fiona che la segue piangendo.
Sono distrutto, sento la mia vita che va in pezzi, Emma mi dice di fermarle, è di mezzo la mia felicità.
Sento il macinino di Helen partire,mi abbatto affranto sul divano,:”fatti forza,ami quella donna e sua figlia e a dirla tutta anch'io”,lo smartphone suona ancora, distrattamente guardo la chiamata,e un numero che non conosco, probabilmente i soliti scocciatori,ma in cuor mio spero sia il numero di Fiona che non conosco.
Rispondo e quasi mi manca il fiato, è la clinica che mi avvisa che c'è stato un disguido,ho ritirato le analisi sbagliate,e che mi hanno mandato per email il referto giusto, non li lascio finire interrompono la comunicazione e guardo la mail.
Il cuore quasi si ferma, guardo mia madre e urlo di felicità,dal test risulta eniquovalmete che Fiona è nostra figlia, mamma piange di gioia, provò più volte a chiamare Helen ma niente, Emma mi dice di mandarle i veri risultati su WhatsApp, è più lucida di me, ora dobbiamo solo aspettare e sperare che legga.
Dopo più di un ora sento il rumore della sua auto, vorrei correre alla porta ma resto in piedi bloccato,la porta si spalanca e Fiona corre tra le mie braccia.
Helen è ferma sull'uscio,gli occhi puntati a terra:”scusami sono una cretina impulsiva, Fiona non poteva essere che tua figlia,ma forse ho paura di essere felice”.”vieni da me figlia mia, lascia che quei due piangono,non occorrono scuse, mio figlio ti ama ed è chiaro che tu provi lo stesso amore, entra in casa tua la serata è fresca, potresti prenderti un accidente e non voglio perdere mia nuora”.
Le lacrime si trasformano in gioia,ci diamo un bacio che dura un'eternità, Emma e Fiona si abbracciano, credo che nessuno di noi potrà essere più felice di adesso.
Io e Helen siamo rinchiusi in una bolla ,nonna e nipote si guardano e tolgono il disturbo.
È una notte d'amore,la prendo alla missionaria perdendomi nel suo sguardo languido,non c'è frenesia, fondiamo i nostri corpi scambiandoci baci e carezze fino a raggiungere l'orgasmo,per tutta la notte ci amiamo senza foga , ripercorrendo con le labbra ogni anfratto dei nostri corpi, nonostante impiastricciata del mio sperma i suoi umori sono dolci come miele,ci addormentiamo abbracciati,un muto messaggio d'amore,da oggi ci apparteniamo l'un l'altra.
Al mattino è Fiona a svegliarci che non sono ancora le 7:”scusatemi ma sono stata agitata tutta notte, papà ieri dicevi sul serio?”,"intendi l'università?certo mamma mi ha detto che volevi studiare ma lei non era in grado di sostenere le spese,ho mancato tutti i tuoi compleanni e natali, dobbiamo rimediare, voglio esserci alla tua festa di laurea”, Helen a gli occhi lucidi, Fiona piange a dirotto ma è un pianto di felicità, Emma è sulla porta, naturalmente ha ascoltato tutto:"hai visto cara , Alessandro non parla mai a vanvera, scusatela, non riusciva a aspettare la colazione,ma dato che siete tutti svegli di la è pronto “.
Ripenso alla mia vita, piena di successi e di frustrazioni, ora mi sento veramente realizzato,non ho mai visto Emma così felice, Helen e Fiona mi riempiono la vita, Fiona si sta impegnando negli studi con ottimi risultati, il pomeriggio continua a lavorare al negozio per non dipendere unicamente da me, Helen continua a insegnare almeno fino a che il pancione glielo permetterà, già aspettiamo un altro figlio, in fondo siamo ancora giovani e Helen ha una suocera e Fiona su cui contare,del resto sono state le due cospiratrici a metterci il tarlo.
Tra le varie incombenze, andiamo in comune per il riconoscimento di Fiona,l'amico dell'anagrafe ridacchia:”Alessandro sei il solito fortunato,sai quanti pannolini ho dovuto cambiare”.
Ultimo atto il divorzio,il termine è scaduto da tre mesi,ma tra uno sciopero della magistratura e un giudice in ferie,solo ora posso formalizzare,la mia ex è serena ha trovato il compagno giusto o forse già l'aveva,ci accordiamo per un caffè a fine udienza, fuori dal tribunale Helen e Fiona mi aspettano, forse senza cattiveria la mia ex moglie mi guarda stranita:”hai bruciato le tappe,una donna bellissima con una figlia grande e sembra che diventerai ancora padre , è più che giusto non eravamo fatti l’una per l'altro,ti auguro di essere felice”scambiamo qualche parola,beviamo il caffè e ognuno per la sua strada,una strada che ci porterà all'altare grazie al ricordo di una stupenda notte di stelle cadenti.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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