trans
Alina 1
di Curioso917
29.10.2024 |
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"Con le dita mi allargo la fichetta anale, il mio sederino è abituato a ricevere di tutto, dai manici delle spazzole delle mie sorelle ad una varietà di ortaggi..."
Al secolo mi chiamo Gerardo,alias Guendalina sono una trans e modestamente sono bella e non lo dico così per dire,ho vinto miss trasgender Europa.Fondamentale sono bisex amo tutto delle donne ma adoro anche essere penetrata, specie se sono verghe fuori ordinanza,da piccola rubavo gli abiti alle mie sorelle e mi ammiravo davanti allo specchio.
Quello che rifletteva era l'immagine di una bella adolescente,certo non avevo seno ma di fisico esile e fianchi larghi,la peluria era praticamente inesistente,una ragazzina col pisello ben sviluppato.
Adoravo chiudere gli occhi,masturbarmi con la sinistra mentre un ditino ravanava nel mio culetto, presto ho avuto i primi veri orgasmi,a volte passavo interi pomeriggi in cameretta a trastullarmi.
Un giorno mia sorella Olga quattro anni più grande di me' mi ha sorpreso con i suoi abiti e l'intimo, temevo una scenata,lei mi guarda il randello duro come marmo:”sei proprio una troietta,un frocetto,se vuoi che rimanga un nostro segreto devi obbedire ciecamente”.
La imploro ,se i miei genitori lo scoprono scoppia un casino,pensavo che voleva farmi svolgere tutti i suoi compiti di casa ma mi sbagliavo.
Si avvicina,mi prende tra le mani la mazza che per la paura si era afflosciata ,al tocco delle sue mani torna duro ,avvicina le labbra alle mie,il primo bacio con la lingua,mi limona per qualche minuto poi decide di chiamarmi Guendalina,si stende sul letto spalanca le gambe e scosta il perizoma,per la prima volta vedo la figa dal vero, resto affascinata sono attratta come una falena dalla luce.
“Guendalina porcellina,ho appena fatto pipì e non mi sono pulita,pensaci tu,leccamela bene se sei brava ti dò un premio”.
Mi getto a brucare disordinatamente,lei mi mette le mani sulla testa e mi guida nei punti più sensibili,ha un profumo pungente,si sente l'odore di urina,ma subito si bagna di qualcosa di squisito,i suoi densi umori non mi stancherei mai di leccarli ,Olga ansima,morde il cuscino per non urlare,la passera gocciola brodino è arrivata all'orgasmo .
“Brava la mia sorellina,adesso da brava leccami il culetto anche lui vuole la sua parte”,il profumo non è dei migliori mi sa che mia sorella è una sporcacciona ma il sedere è la mia specialità,colo abbondante saliva e entro con due dita per fortuna non sento ospiti indesiderati,lei sussulta ha uno spasmo di dolore ma io la trattengo e presto le dita scorrono senza difficoltà.
“Porco,sei un vero porco ,che vuoi fare incularmi?,fallo Guendalina fallo,fammi sentire la mazza nel culetto, sfondami voglio sentirti spruzzare nell'intestino “.
Si mette a quattro zampe ,bagno il glande tra gli umori della micetta, Olga ha un sussulto:” no cazzo non li sono vergine “,per un attimo vorrei farlo per dispetto ma in fondo la punizione mi piace, appoggio la cappella violacea al piccolo pertugio, una piccola spinta e lo sfintere cede,Olga si morde una mano:”piano ,piano è solo la seconda volta e quel imbranato aveva il pisello la metà del tuo”,”non ti preoccupare sorellona,ci pensa la tua Guendalina a farti godere, rilassati e goditi l’inculata”.
È la prima volta che lo faccio, probabilmente è una predisposizione naturale,avanzo lentamente godendomi il calduccio del budello fino a arrivare a fine corsa,lo scroto appoggia sul ciuffo di peli della passera,Olga mugola,si agita poi improvvisamente cambia atteggiamento,ruota il culetto per sentire meglio la verga poi attiva i muscoli interni,dandomi la sensazione che mi stia mungendo.
“Si dai così, adesso muoviti”,non me lo faccio certo dire due volte,la cavalco lentamente l’estraggo fino quasi a farlo uscire completamente poi quando scorre agevolmente accelero il ritmo ,ora dalle sue labbra escono solo urletti di piacere, presto arriviamo contemporaneamente all'orgasmo e soffochiamo l'urlo nelle nostre bocche, quella è stata la prima volta che ho fatto sesso.
Per mesi Olga mi ha cercato,in cambio mi passava gli abiti dismessi ,non mi pesava la relazione incestuosa,con Olga con lei non ho mai avuto un gran feeling, per me esisteva solo Martina, la mia sorellina adorata.
Il primo rapporto con un uomo l'ho avuto a sedici anni,uscivo di casa vestita da uomo ma sotto i pantaloni indossavo perizoma e calze di nailon con la riga dietro, normalmente passavo inosservata,ma un giorno al parco un giovane sui vent'anni mi punta.
È un bel tipo,il classico sciupafemmine, nonostante altre panchine libere mi chiede se può sedersi con me',di natura ero timida,lui attacca bottone in modo spigliato, dopo poche battute va subito al sodo;”ho notato che porti calze molto eccitanti, sono collant o autoreggenti?”,beccata, dall'imbarazzo vorrei sprofondare,lui tranquillamente continua, sempre rivolgendosi a me' al femminile.
“Sono pronto a scommettere che sono autoreggenti le mie preferite,sai ti ho subito notata sei una bomba,quelle come tè mi fanno impazzire “,”si”,”si cosa?”,”sono autoreggenti “.
"Waw ,se mi fai vedere come ti stanno ti dò 50€ è un peccato nasconderle sotto quei brutti pantaloni “,”scherzi qui è pieno di gente “,”dai fa la brava,ho la macchina qua vicino e conosco posti tranquilli, giuro che mi comporterò da gentiluomo “.
Ho la testa in confusione, essere rimorchiata al parco è quello che ho sempre desiderato ma un conto è sognare,non riesco a decidermi,lui mi prende la mano sono pervasa da brividi.
“Dai fidati ,sei bellissima,te ne do sessanta, sicuramente studi e un po' di soldini sicuramente ti faranno comodo”,non è per i soldi,la mia è una famiglia agiata,ma l'occasione è ghiotta,un uomo che mi desidera,le preoccupazioni svaniscono e accetto di seguirlo.
Si dirige fuori città,dopo pochi chilometri entra in una stradina di campagna che porta in una piccola radura in mezzo al bosco,il posto è tranquillo dalla strada non si vede.
“Dai scendi, oddio farlo in macchina “,esco dall'auto mi guardo intorno,il posto è sicuramente frequentato da coppiette, tutt'intorno nell'erba si vedono scottex e preservativi,il battito accelera, finalmente sto per farlo.
Il torello prende dal cruscotto un preservativo “fatti vedere come sei sotto”, timidamente calo i pantaloni e con un calcio lì getto lontano,mi copro con le mani il pacco poi mi volto e mostrando il culetto voglioso di attenzioni.
“Cazzo che gnocca,hai le gambe meglio delle donne,su, vediamo come te la cavi di bocca “, è un belloccio mi piacerebbe baciarlo ma naturalmente non è quello che vuole,sono in un posto isolato meglio ubbidire e poi lo desidero anch'io.
Il mio primo pompino,mi ricordo la calda bocca di Olga e cosa mi piaceva,cerco di ripetere nella speranza di dare le stesse sensazioni.
Inizio con colpetti di lingua sul glande e gusto le prime gocce di precum, spesso ho assaggiato il mio e mi piace, peccato mi piacerebbe farlo venire e farmi la prima bevuta ma è chiaro che le sue intenzioni sono altre.
Non ha una grande dotazione ma grazie al trattamento diventa come roccia:”dai bella maialona stenditi sul cofano che ti faccio assaggiare la mazza”.
Con le dita mi allargo la fichetta anale,il mio sederino è abituato a ricevere di tutto,dai manici delle spazzole delle mie sorelle ad una varietà di ortaggi e banane e non ultimi i giocattoli della sorellona .
Mi lubrifico solo con un po' di saliva,il ragazzo cerca la via,io l'aiuto,una leggera spinta e lo sfintere cede lo sento fino in fondo.
Non è come le mazze dei miei sogni ma il ragazzo è resistente e sa il fatto suo, inizio ad ansimare e incitarlo ,lui ai miei inviti di sfondarmi,di trattarmi da troia,si carica a molla,accelera il ritmo e la potenza dei colpi,mi sento in paradiso finalmente il primo cazzo di carne.
Attivo i muscoli interni come a segare la verga,che presto raggiunge il punto di non ritorno, grugnisce e si scarica nel gommino.
Cazzo che inculata, l'ho sempre detto che siete meglio delle donne, giuro che se non mi aspettasse la mia fidanzata ti tromberei per tutto il pomeriggio”.
La cosa mi inorgoglisce, voglio essere più donna delle donne,mi rivesto e il tipo mi riporta al parco,mi dà settanta euro:”ti sei sbagliato”,”no, te li meriti tutti,sei proprio una gran puttana”.
I soldi li ho usati per portare in pizzeria Martina, naturalmente a pranzo quando i miei erano al lavoro,a sedici anni non mi era concesso di uscire di sera.
A diciassette le cose cambiano,al liceo ho il massimo dei volti e Olga convince i miei a farmi uscire con lei almeno al sabato sera.
In quell'anno il mio sederino non è stato inattivo,mi sono fatta scopare dai ragazzi di quinta,da un paio di bidelli e dal professore di musica, nessuno di loro voleva fare sapere che frequentava un frocietto e grazie a questo il mio vizietto è rimasto segreto.
Le uscite al sabato sera cambiano tutto, Olga frequenta una discoteca particolare,dove si trova un po' di tutto,etero gay e trasgender,era la Nuova idea,ora forse è chiusa ma allora era il posto giustio per una come me'.
Mi cambiavo in auto,parrucca,abiti sexy e voilà Guendalina era pronta a colpire,nel frattempo un medico amico di famiglia che aveva una passione per quelli come me ha capito la mia natura, è stato uno scambio equo,io gli davo il sesso che desiderava e lui gli steroidi.
È stato il primo che ho posseduto analmente,con lui potevo lasciarmi andare non c'erano limiti,amava il cazzo più di me' e era un vero maestro dei pompini,da lui ho imparato molto e ancora adesso che ha più di settant'anni ogni tanto vado a trovarlo.
Col tempo le cure sortiscono il loro effetto,mi crescono le tette,una seconda ma a me piace così,anche il resto del mio corpo cambia,le forme si addolciscono la rara peluria che mi opprimeva sparisce quasi completamente,ormai è quasi impossibile nascondere il mio segreto.
Unico grande problema dirlo ai miei, Martina l'ha capito da tempo e quando siamo insieme mi chiama Guendalina,le è bastato sentire una volta Olga chiamarmi così e tutto è stato chiaro,quando usciamo fare shopping sembriamo due sorelle, ma coi miei è tutta un altra storia o almeno così credevo.
Nel frattempo mi diplomo, l'università è un'opzione mi piacerebbe insegnare storia ,nel nostro paese sarà difficile farsi accettare,sia dagli istituti che dai genitori ma caparbiamente mi iscrivo.
Il giorno dei miei diciott'anni li festeggio in famiglia,i miei sospettano, nonostante mi vesta da uomo, ormai la mia natura è chiara,il più in imbarazzo è mio padre,mamma non cambia atteggiamento quando può mi riempie di coccole.
Festeggiamo a pranzo,i miei genitori hanno una serata con amici, Olga esce con il nuovo fidanzato l'ultimo di una lunga lista,Martina parte in serata con amiche per un weekend in montagna,dal canto mio ho già i miei progetti per festeggiare al meglio.
Quando resto sola comincio a prepararmi quella sera decido di essere al meglio, andrò al nuovo Club privè aperto da poco a cento chilometri dalla mia città, ovviamente non avendo la macchina mi sono messa d'accordo con un amico,a dire il vero un cliente affezionato.
Già non l'ho ancora scritto ma diciamo per passione più che per necessità ogni tanto faccio la puttana,non è per i soldi anche se fanno comodo,ormai ho da parte un sostanzioso capitale e appena prendo la patente mi compro un'auto nuova, più che altro è perché mi piace ed è l'unico modo per trovare mazze che soddisfino i miei desideri.
Appena entriamo,guardo gli sguardi allupati dei maschi,anche qualche donna mi guarda in modo lascivo,questa sarà la mia notte a costo di non sedermi per una settimana.
All'una sono già la regina della serata,intorno a me una decina di uomini,si sa nessuno lo confessa ma quelle come noi sono le preferite,la mia prima gangbang.
In breve il distributore di preservativi si svuota,in un momento di trans erotica riesco a soddisfarne cinque contemporaneamente,il paradiso,in due mi prendo in doppia,la mia fighetta anale è dilatata al massimo ma i due ci sanno fare ,probabilmente lavorano spesso in coppia poco dolore e molto piacere,una tardona è infilata sotto alle mie gambe e si gusta il randello mentre spompino un tipo con una verga enorme e sego altri due,il mio amico fotografa sarà il mio album dei ricordi.
Alle tre sono un disastro,i capelli arruffati il rimmel che cola,il mio viso è una maschera di sudore e sperma, anche il resto del corpo è ricoperto da schizzi di sborra,le mie belle autoreggenti sono da buttare ma non sono ancora sazia.
Mi sento una dea dell'amore,svuoto cazzi di ogni calibro e colore,la più bella serata della mia vita,ad una cert'ora decido che è il caso di darmi una rinfrescata, mentre raggiungo i bagni per curiosità guardo in tutte le stanze lungo il percorso.
Resto colpita da una stanzetta dove un gruppo di lesbiche che si dà piacere,una mi vede guarda il batacchio e mi invita ad entrare,declino l'invito almeno per ora ho bisogno di un po' di riposo e per affrontare quelle assatanate meglio essere in forma,poi mi cade l'occhio nell'ultima stanza prima del glory hole.
Una donna è distesa,una tardona è seduta sulla sua faccia,a giudicare dalle smorfie deve essere una grande leccatrice di passere,un maschio la sta trombando, mentre un altro lo sodomizza,resto a guardarli e il desiderio sale,impugnò la verga e delicatamente mi sego al piacevole suono dei loro ansimi.
Poi ad un tratto cambiano di posizione,resto bloccata senza fiato ,un urlo:”Gerardo!!!”,i due sono mamma e papà, vorrei fuggire ma resto incantata a guardare mentre senza toccarmi dalla verga partono schizzi di sborra,uno arriva sul volto di papà.
Siamo tutti e tre imbarazzati da morire ma bisogna uscire da questo impasse :”vado a farmi una doccia,poi che ne dite se ci vediamo al bar?”,si guardano e senza parlare annuiscono:”fate con comodo divertitevi con i vostri amici,io ne avrò per un po',oltre la doccia devo rifarmi il trucco sono un disastro ne avrò per un'oretta, comunque tutti anche in famiglia mi chiamano Guendalina “.
Li lascio non saprei che fare o che dire,una bella doccia magari aiuta,quando mi sono sistemata vado al bar,loro sono già lì che mi aspettano,mamma tace è rossa in viso come se dovessero essere loro a vergognarsi,papà continua a agitare le mani.
“Gerardo ti prego non dire nulla alle tue sorelle,siamo due pervertiti e forse è colpa nostra se sei diventato così”,”non dire sciocchezze voi siete dei genitori meravigliosi,non avete nulla da rimproverarvi o da vergognarsi,io sono sempre stata così, una trasgender,nata donna in un corpo da uomo e sono felice così “,mamma ha il viso rigato di lacrime mi abbraccia e mi stringe forte.
“figlia mia ho sempre saputo,mi accorgevo quando rubavi gli indumenti a me e alle tue sorelle ma non ho mai avuto il coraggio di affrontarti".
Ve lo ripeto siete stati fantastici sia con me che con le miei sorelle,siete bisex non sono certo io quella che può giudicare ma mi piacerebbe una cosa”,”dimmi cara”,”sarei felice se posso vivere da femmina anche in casa,le mie sorelle lo sanno e non mi giudicano,e un altra cosa…si insomma so che per voi è difficile ma vorrei essere chiamata Guendalina “. Anche mio padre mi abbraccia con affetto ed è una cosa strana in un club privè,cerco il mio amico e gli dico di considerarsi libero che torno a casa coi miei,lui mi guarda stupito,le schiocco un bacio in fronte e lo saluto.
Sono una ragazza fortunata,quante come me si sono trovate sbattute fuori di casa,costrette a prostituirsi con chiunque per mangiare,io posso permettermi di scegliere i miei partner, purtroppo mai nessuno alla luce del sole.
Non ho mai baciato con trasporto ,non ho mai sentito le farfalle allo stomaco,forse l'unica cosa che mi manca è l'amore ma sarebbe chiedere troppo alla vita.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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