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Natalia 1/3


di MissSerena
07.04.2025    |    1.119    |    3 10.0
"Oggi però Francesco ha più voglia del solito di fare il porcellino, così mi fa mettere sopra di lui in modo che ognuno possa dedicarsi al pene dell’altro..."
Capitolo uno - Francesco

“Allora ci vediamo da te alle tre.”
Quelle semplici sette parole hanno l’effetto di mettermi un’allegria che è ben difficile da descrivere, ma del resto non è semplice neppure dire chi sono senza scadere nei soliti luoghi comuni come ‘donna col cazzo’.
Perchè se è facile passare dal farsi chiamare Natalie al posto di Natalino, non è affatto accettare il proprio corpo da uomo quando dentro si ci sente una donna. E forse lo è ancor meno quando si c’innamora, per fortuna ricambiate, di un ragazzo come Francesco dichiaratamente bisex, che mi trova la sua perfetta metà della mela, in grado di soddisfare i suoi desideri, sia come uomo attivo che passivo.
Però a Francesco voglio un gran bene, e voglio esser perfetta per il nostro appuntamento, quindi mi siedo davanti allo specchio per truccarmi. Come al solito non sono mai contenta di quel che vedo riflesso, una volta il trucco è troppo forte, un’altra non mi valorizza il viso, un’altra ancora è quasi invisibile. In compenso più mi guardo allo specchio e più mi piaccio, e non solo perché amo stare nuda. Se non fosse per il mio cazzetto, che fra l’altro non è che sia neanche di medie dimensioni, ma è proprio piccolo anche se non ridicolo, sarei una gran bella donna, con una seconda forse scarsa, ma che sta benissimo sul mio fisico asciutto, e con un fondoschiena che si sognano in moltissime.
Al quarto tentativo trovo quello che voglio, ma poi faccio in tempo a mettere dei bei cerchi alle orecchie, che suona il campanello.
“Cazzo sono le tre !” dico a me stessa quasi in preda al panico non sapendo che fare.
Al secondo squillo del campanello prendo una vestaglietta che m’arrivava a malapena a coprire le chiappe, e quindi di fatto nuda vado ad aprire la porta.
“Va bene che vuoi solo scopare, ma metterti qualcosa addosso era chiederti troppo ?” mi dice il mio ragazzo mentre lo tiro dentro per un braccio.
“E’ che non ho guardato l’orologio mentre mi truccavo, e tu sei sempre così puntale.” gli rispondo dirigendomi verso la mia camera “Però se vuoi mi vesto e usciamo.”
Appena varco la porta della camera me lo ritrovo addosso, e faccio solo in tempo a girarmi che la sua bocca è già contro la mia. La vestaglietta finisce nell’unico posto dove deve stare, cioè per terra, e sento le sue mani corrermi sui fianchi sino a raggiungere le natiche.
“Da quando ti ho chiamato non faccio che pensare a questo momento.” mi sussurra all’orecchio prima di buttarmi sul letto e salirmi addosso.
La sua bocca succhia tutto ciò su cui si poggia, passando fin troppo velocemente dalla mio membro ancora floscio, e per questo più bisognoso delle sue attenzioni.
Francesco non è gay anche se ha provato ad andare con un uomo, ma scappando via quando quello s’è spogliato, ma non per questo non ama il mio pisello, che ricopre di baci prima di farlo sparire fra le labbra. Forse è il fatto che mi vede come donna, o più probabilmente che con le trans vanno un po’ tutti, ma resta il fatto che come amante è perfetto.
Più me lo succhia più mi dimeno toccandomi le tette lascivamente, come a sottolineare il mio essere femmina, anche quando gli metto una mano nei capelli per poi quasi schiacciargli la testa contro il mio ventre, neanche volessi scoparmelo in quella maniera.
Pian piano si spoglia, e quando s’abbassa le mutande il suo pene è già in piena erezione, troppo invitante per lasciarlo solo soletto.
Lo faccio alzare in piedi, così mi basta mettermi seduta sul letto per ritrovare l’oggetto dei miei desideri davanti a me, e farlo finire in bocca è solo una questione di attimi. La usa mazza odora di maschio, e quasi m’ubriaco di quel sapore che la mia lingua quasi gli strappa dalla pelle.
Non mi limito però solo al pene, ma gli lecco anche le palle e soprattutto lo scroto, tenendolo fermo con le mani ben piantate sulle chiappe, che più che palpare massaggio, ben sapendo che presto saranno le mie.
Sento il suo palo divenire sempre più duro, ma non come vogliamo entrambi, perché per quel livello ci vuole ben altro, e ho quasi fretta d’arrivarci.
“Amore mettiti bene sul letto che ti voglio tutto quanto.” gli dico sapendo che non desidera altro che ubbidirmi.
Francesco si toglie pantaloni e mutande che gli erano rimasti intorno alle caviglie, e si mette carponi sul letto, donandosi così del tutto a me. Con una mano gli allargo le chiappe in modo da potergli leccare meglio il buchetto, mentre coll’altra lo masturbo delicatamente, quasi solo accarezzandogli la mazza. Lui allarga più che può le gambe, e allo stesso tempo alza il sedere, quasi mi volesse indicare dove vuole le mie attenzioni. Così lascio perdere il suo pene e mi dedico solo all’ano, dentro il quale infilo la lingua per cercare di lubrificarlo meglio che posso, usando anche un dito per spingere dentro la saliva. Come sente le mie falangi dentro lui inizia a gemere come una donna, facendomi capire che è pronto per l’ultimo passo.
Avvicino il mio piccolo pene al suo buchetto e lo violo quasi senza usare alcuna forza, sentendo i suoi muscoli anali stringersi intorno a quello che considero un inutile orpello. Non so neanche se sono io a scoparlo, oppure se è lui a fare tutto da solo, ma quel che è certo è che se anche in modo diverso godiamo tutti e due.
So bene che la mia resistenza è limitata, così alterno il pene alla lingua anche quando lo faccio sdraiare sulla schiena.
“Lo sai che mi piace guardarti in faccia quando ti faccio godere.” gli dico prima di dargli l’ennesimo bacio.
“E tu che puoi farmi tutto ciò che vuoi.” mi risponde cercando questa volta lui le mie labbra.
A volte mi trovo quasi in imbarazzo a dover fare io l’uomo con lui, e non vedo l’ora che torniamo ognuno nel suo ruolo, anche perché solo con quelli possiamo arrivare tutti e due all’orgasmo.
Oggi però Francesco ha più voglia del solito di fare il porcellino, così mi fa mettere sopra di lui in modo che ognuno possa dedicarsi al pene dell’altro usando bocca e mani, anche se lui ben presto inizia a leccarmi il buchetto, dolce preludio a quel che verrà dopo.
La sua mazza è ormai durissima e non aspetto altro che divenire sua, e quando quasi mi disarciona sono pronta a tenermi le gambe aperte per esser penetrata. Lui però vuole farmi davvero sospirare la sua nerchia, e prima di darmela passa un’ultima volta la lingua sulla mia e intorno all’ano.
“Basta mettimelo dentro, non resisto più !” gli urlo giunta allo stremo del desiderio.
“Eccoti accontentata.”
Francesco mi butta dentro tutto il suo membro con un solo forte affondo, che però non mi fa sentire alcun dolore, anzi il mio pisellino si erge duro come non era ancora successo. I suoi movimenti sono quasi meccanici, ma non per questo non mi fanno godere, anzi gli stringo le gambe dietro le sue incitandolo ad andare ancora più veloce. Ben presto la nostra diventa quasi una lotta fra lui che mi fotte senza sosta, e me che quasi non sono mai soddisfatta di quel che fa.
Anche quando mi mette carponi mi sbatte come un indemoniato, ma io continua a volere di più, come se fosse possibile quel che chiedo.
“Sei solo una troietta vogliosa di cazzo.” mi dice iniziando ad insultarmi piuttosto pesantemente.
“E tu uno che parla troppo e scopa poco.” gli rispondo per ferirlo nel suo orgoglio di maschio.
Alla fine sento il retto riempirsi del suo sperma, e subito dopo vengo anch’io sporcando le lenzuola, senza che ci sia bisogno che mi tocchi in alcun modo.
Finiamo sdraiati su un fianco, con lui ancora dentro di me, a riprendere fiato dopo quella cavalcata selvaggia.
“Devo andare o perdo il treno.” mi dice quasi ci volesse una giustificazione per andare via.
Non gli rispondo e del resto non c’è nulla che possa dire per fargli cambiare idea, così lo vedo rivestirsi per poi andarsene lasciandomi sola.
Mi alzo dal letto per andare in bagno e darmi una rinfrescata, e non appena torno in camera m’arriva un messaggino sul cellulare.
“Domani alle quattro a casa mia.”
È il numero di Giulio, il classico uomo sposato che a volte cerca il ‘qualcosa in più’, ma ha anche un bel cazzo, di quelli che è difficile rinunciare.
“Va bene a domani.” gli rispondo sapendo che con lui è solo sesso, anche se di altissimo livello.
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