orge
Myrna cap 07
di MissSerena
25.11.2024 |
1.306 |
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"Dalla sua bocca non usciva nulla che avesse un minimo di senso compiuto, ma allo stesso tempo godeva più dei due ragazzi messi insieme, e credo non avrebbe..."
Alla fine dell’ultima udienza per il divorzio, anche il giudice rimase stupito di come il nostro fosse stato davvero consensuale, ma del resto non c’erano soldi da dividersi, né tanto meno figli sui quali decidere l’affido.Così appena uscita dal tribunale entrai in un bar per prendermi qualcosa di forte, e chiamare la mia amica Riley, una rossa tutta curve che per motivi del tutto illogici era in ansia per il mio divorzio.
“Stasera usciamo solo noi due.” mi disse quasi senza darmi possibilità di replica “E stai tranquilla che con me di certo non t’annoierai mai.”
Su quell’ultima frase avevo ben pochi dubbi, se non altro perché Riley era una che sapeva come divertirsi sempre e comunque, e che al limite c’era d’aver paura quando decideva d’eccedere.
Decidemmo di vederci sotto casa sua alle dieci, così ebbi tutto il tempo di prepararmi per poi suonare al suo citofono in quasi perfetto orario.
Quando la vidi ci mettemmo entrambe a ridere, non tanto perché avevamo due vestiti quasi simili ma di colore diverso, ma sopra avevamo indossato lo stesso tipo di giacca e per di più entrambe nere.
“Ora che sembriamo due sorelle sceme non ci resta che andare a bere qualcosa, per annegare nell’alcool la nostra scarsa fantasia nel vestirci.” mi disse Riley prendendomi il braccio.
Entrammo quindi in un locale dove mandammo giù tutto d’una fiato, alcuni bicchieri di tequila neanche fossimo due alcolizzate, col risultato di uscire fuori molto su di giri.
“Adesso andiamo a prendere due miei amici che abitano qui vicino, almeno avremo dei cavalieri che ci riporteranno a casa, quando e se sarà il momento.” mi disse la mia amica che ormai aveva preso in pugno la serata.
“E chi sarebbero questi due tipi ?” le chiesi incuriosita.
“Uno è John il mio istruttore in palestra, e l’altro Glenn uno che lavora con lui ma è decisamente meno bello.”
Per fortuna John non abitava lontano, anche perché i tacchi iniziavano a far male, ma soprattutto l'alcool faceva il suo effetto.
Appena entrate mi resi conto che i gusti di Riley in fatto di uomini erano molto diversi da miei, se non altro perché Glenn era un mulatto anche se molto chiaro, con dei bellissimi lineamenti del viso, e con un fisico uguale a quello del suo amico.
I due ci offrirono subito da bere, per poi mettere una musica caraibica, di quelle che si ballano anche se uno sa giusto muovere i piedi, facendo sì che l’atmosfera si facesse calda in breve tempo.
Ben presto mi ritrovai Riley davanti ed i ragazzi dietro di noi, che si strusciavano sui nostri posteriori fingendo di ballare, sino a quando la mia amica non decise di mettere una marcia più alta, e mi baciò sulla bocca cogliendomi di sorpresa.
Il fatto non mi scandalizzò in sé, in quanto non si poteva dire che non mi piacesse il sesso saffico, ma perché mi aveva baciata una donna che consideravo l’essenza della cacciatrice di maschi.
Dopo un attimo di stupore compresi che quello non era in fondo un modo come un altro, per eccitare i due ragazzi, così anche se pensai che non ce ne fosse bisogno, ricambiai il bacio soffermandomi a lungo sulle sue labbra.
“Così sono geloso.” mi disse Glenn stringendomi a sé.
Per tutta risposta lasciai le labbra di Riley per buttarmi sulle sue, subito seguita dalla rossa che s’avvinghiò all’altro ragazzo.
Glenn non solo m’infilò la lingua in bocca, ma m’alzò il vestito sino a scoprirmi il sedere, che iniziò a palpare con fin troppo vigore, mentre l’altra coppia quasi si strappava i vestiti a vicenda, rimanendo così ben presto quasi del tutto nudi.
A quel punto decisi che anch’io dovevo fare la ‘mia parte’, così slacciai i pantaloni di Glenn proprio un attimo prima che Riley mi sfilasse il vestito per poi togliermi anche il reggiseno.
Il membro del mulatto era quella che si può tranquillamente definire ‘una bella bestia’, ma quello di John era del tipo XXL, tanto da farmi credere che lo vedessi così grande per colpa di tutto quello che avevo bevuto.
Con la mia amica ci chinammo per poter render onore a quelle due mazze prendendole in bocca, mentre ci toccavamo a vicenda ritrovandoci ben presto le passere bagnatissime. Iniziammo anche a baciarci a vicenda quando segavamo i due ragazzi, che non dissero mai nulla, neanche quando ci spinsero le loro mazze in bocca e muovendoci la testa come due bambole.
Usando invece un minimo di grazia, ci portarono contro un tavolo dove sia Riley che io ci piegammo dopo esserci tolte le mutandine, ultima barriera ormai del tutto inutile contro i randelli che puntavano dritti alle nostre passere.
Per fortuna Glenn non fu un vero animale, ma non per questo non sentii male quando mi penetrò, affondando il membro dentro di me, facendomi gemere un po’ per il dolore.
A Riley invece andò peggio non solo perché John era più dotato del suo amico, ma perché la prese senza alcun riguardo, trattandola più o meno come se fosse una puttana. Alla rossa però tutto ciò parve non dispiacerle affatto, tanto che dopo un attimo di silenzio, iniziò ad insultare lei il ragazzo incitandolo ad andare più forte.
“L’ho sempre detto che hai un gran cazzo, ma che non lo sai usare, in fondo sei solo un bestia da monta e nulla più.”
“E tu una troia da scopare come mi piace, culo compreso perché dopo ti rompo anche quello.”
”Adesso andiamo tutti sul letto, almeno si scopa comodi.” disse Glenn interrompendo gli insulti reciproci dell’altra coppia.
Io non feci quasi in tempo a sdraiarmi che Glenn fu sopra di me, e questa volta mise subito la quarta approfittando del fatto che ero un lago e pure ben aperto. Gli strinsi le braccia dietro la schiena e le gambe appena sotto le chiappe, gemendo ad ogni affondo quasi fossi una verginella ai primi rapporti.
“Mm sii così scopami tutta … dai fammi sentire il cazzo dentro … mi piace sentirlo dentro.”
“Ora te lo metto dentro come si deve.” mi rispose lui prendendo i miei piedi per tirarmi sino al bordo del letto e quindi farmi mettere carponi vicino a Riley, che veniva sbattuta da John col suo solito fare animalesco.
Glenn all’inizio fu meno brutale, ma una volta preso il ritmo fece quasi a gara col suo amico a chi andava più forte, facendoci quasi volare in avanti quando l’affondo era troppo violento.
Senza dire nulla i due scambiarono posizione, e quando vidi John dietro di me ebbi un momento di vera paura, visto come si era comportato sino a quel momento con Riley. Con me fu ugualmente violento, ma per fortuna provai pochissimo dolore e un gran piacere una volta che il male sparì.
“Vedo che anche a te il cazzo piace e parecchio.” mi disse in un momento in cui stava riprendendo fiato “E del resto chi sta con una puttana come Riley non può certo esserle da meno.”
A differenza della mia amica non osai dirgli nulla, ma lasciai che mi rapisse il piacere portandomi a godere di ogni suo movimento, quasi fosse normale farsi sbattere in quella maniera.
“Ora ti sfondo il culo.” disse all’improvviso Glenn a Riley interrompendo il silenzio che c’era nella stanza.
Mi girai e vidi il mulatto affondare la mazza nel retto di Riley, il cui volto si trasformò per il dolore, che doveva essere davvero intenso in quanto arrivò ad un passo dal piangere.
“Allora non fai più la maiala vogliosa di cazzo !” quasi le urlò Glenn vicino all’orecchio.
“A me dispiace che tu ne hai solo uno, perché con due godrei di più.” gli rispose lei mandandolo su tutte le furie.
John quasi mi spinse via per poi sdraiarsi davanti a Riley e tirarla a sé per farsi impalare dalla mia amica, che lo accontentò senza pensarci due volte, pur sapendo a quello a cui andava incontro. Glenn infatti si rimise dietro di lei e la sodomizzò nuovamente, facendola urlare ma questa volta dal piacere.
“Tu prendile il cellulare e riprendila, così quando torna a casa si ricorda di quant’è stata troia.” mi disse John con tono perentorio.
Ubbidì ben sapendo che Riley avrebbe potuto cancellare il video non appena fossimo uscite di li. Una volta iniziato a riprenderla mi resi conto che quello che vedevo nel piccolo schermo dello smartphone, era qualcosa che andava al di là di ogni sogno per quanto perverso.
La mia amica era in mezzo a due ragazzi che sì la stavano usando come la peggiore delle puttane, facendo a gara a chi la scopava con più forza, ma nel suo sguardo era dipinto un piacere che io non avevo mai provato. Dalla sua bocca non usciva nulla che avesse un minimo di senso compiuto, ma allo stesso tempo godeva più dei due ragazzi messi insieme, e credo non avrebbe mai voluto smettere di stare in mezzo a quel folle sandwich.
Alla fine Riley urlò il proprio orgasmo per poi quasi svenire ormai priva di forze, e fu solo allora che sia Glenn che John la lasciarono sul letto col fiato corto.
“Lascia stare quel cellulare e mettile la fica in faccia, tanto questa si riprende come sente odore di sesso.” mi disse John rompendo un silenzio che stava diventando pesante.
Come mi sistemai sopra Riley, Glenn m’infilò una mano fra i capelli per poi alzarmi la testa e metterla davanti alla sua.
“Secondo me vuoi che ti scopiamo tutti e due insieme, non dico come abbiamo fatto con lei, ma del resto tu sei molto meno puttana di Riley, sempre che tu due cazzi insieme non li abbia già presi o sbaglio ?”
“No non l’ho mai fatto, però ho paura.” dissi mentendo impaurita da quanto avevo appena visto.
“Tranquilla non ti faremo male.” mi rispose John “Intanto prendiamo l’olio così sarà tutto più facile.”
Il padrone di casa tirò fuori dal comodino una boccetta d’olio lubrificante e mi disse di metterglielo sulla mazza, cosa che feci ben volentieri, sapendo che prenderlo dentro era tutto tranne che una passeggiata. Glenn invece fece da solo, massaggiandosi lentamente il membro in attesa di scoparmi, mentre Riley iniziava a riprendersi.
“Perchè con lei siete così delicati ?” chiese ai ragazzi mal celando una certa rabbia.
“Non hai sentito ? Per lei è la prima volta, e poi tu sei una troia a cui il cazzo non basta mai, o devo ricordarti di quando ti sei fatta mezza palestra insieme a quell’altra gran puttana della tua amica, quella mezza asiatica col nome strano.” le rispose Glenn quasi ridendole in faccia.
“Quella è forse anche peggio di lei.” disse John “Mai visto una prendere due cazzi nel culo e volerne un terzo. Adesso però pensiamo alla neo divorziata, dai salimi sopra e mettiti il mio cazzo nella fica.”
Gli avrei risposto volentieri che era tutto tranne che facile, però preferii stare zitta e prendergli in mano la mazza per poi dirigerla verso la mia passera e infilarci dentro la cappella. Mi resi subito conto d’aver esagerato coll’olio, ed infatti il membro di John mi scivolò dentro fin troppo velocemente, ma non per questo facendomi sentire troppo dolore. Fu invece a dir poco piacevole sentire quel bel bastone di carne farsi strada dentro di me senza incontrare alcun attrito, sino a sentire i nostri pubi che si toccavano.
“Il mio l’ho fatto, anzi l’ha fatto lei, ora tocca a te amico mio.” disse John a Glenn quasi ci fosse bisogno dell’invito per mettermelo dietro.
Nonostante l’olio e la sua gran calma, Glenn mi fece male, ma del resto prendere quei due gran cazzi senza sentire alcun dolore credo sia impossibile per qualsiasi donna. Ad ogni sua spinta, anche la più piccola, stringevo i denti per il dolore che sentivo, ma non gli dissi mai di fermarsi, sapendo che prima o poi avrei provato solo piacere.
“Aspetta lascia che t’aiuti o domani siamo ancora qui.” disse all’improvviso Riley prendendo l’olio e mettendosi al mio fianco “Tu tirati un po’ indietro, così ne faccio cadere un po’ sul tuo cazzo.”
Non so quanto olio Riley fece scendere sulla mazza di Glenn, ma il risultato fu che me la ritrovai tutta nello sfintere in modo quasi indolore, e dopo fu tutta una corsa verso il piacere più sfrenato.
Nonostante i buoni propositi iniziali, i due ragazzi dopo qualche minuto iniziarono a scoparmi come avevano fatto prima con Riley, aiutati dal fatto che con tutto quell’olio lubrificante versato sulle loro mazze, queste scorressero come due pistoni dentro i cilindri di un motore nuovo di zecca.
Godevo come non mi era mai successo, e del resto non avevo mai avuto un rapporto con due uomini così ben dotati come quella coppia d’amici.
Non dissi nulla neanche quando mi girarono come una frittata in modo che mi ritrovassi Glenn sotto, sempre intento a sodomizzarmi, e John sopra con la sua mazza lucida che entrava e usciva dalla mia passera senza sosta.
Ebbi un orgasmo che mi devastò sia il fisico che il cervello, lasciandomi in uno stato quasi di trance poco prima che i due mi sdraiassero sul letto per poi venirmi addosso, schizzando il loro piacere soprattutto sulla faccia, senza che io opponessi alcuna resistenza.
Riley quasi si lanciò su di me per leccare il loro sperma, che poi portò alla mia bocca dandomi piccoli baci, che c’unirono ancor di più di quanto si potesse vedere.
Ci rivestimmo ben sapendo che era meglio andarsene, e una volta uscite da quel palazzo non potei non farle una domanda.
“Ma quella mezza asiatica di cui parlavano è Zing ?” le chiesi con non poca curiosità.
“Sì è lei perché ?”
“Scusa eravate in due contro…”
“Se non ricorda male otto, ma Zing se li sarebbe fatta anche da sola.”
Non dissi nulla ancora sconvolta dal fatto che due donne fossero andate con ben otto uomini, che per me era un qualcosa che andava anche oltre la pornografia.”
Presi quindi un taxi per tornare a casa, ma appena salutai Riley un pensiero mi venne alla mente per non andarsene più.
“Chissà se a casa cancellerà il video che lo ho fatto.”
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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